giovedì 22 ottobre 2009

L'ANNO CHE VERRA'

I nuovi padri costituenti

STRATEGIE CONDIVISE

cavilli

RUBEUR

Di Pietro, videoforum a Repubblica tv "Tangentopoli? Non è mai finita, anzi"

ROMA - Tangentopoli? Non è mai finita. Da Nord a Sud, la corruzione e i rapporti illeciti tra politica e affari sono più attivi che mai. Parola di Antonio Di Pietro. Il leader dell'Italia dei valori risponde a più di 700 messaggi di spettatori di Repubblica Tv, durante un'ora di diretta.
Caso Mastella. Si parte proprio con il caso Mastella. "La corruzione c'è, anche più di prima. E' "ingegnerizzata". Ricordo almeno tre scandali attuali: quello che coinvolge Mastella, poi in Campania il caso del sottosegretario Cosentino, indagato per i legami con i clan della Camorra, e candidato da una parte del Pdl alla presidenza della Regione. Terzo, lo scandalo, ancora più grande, in Lombardia. Il caso Abelli: milioni di euro di appropriazione indebita, appalti pilotati, insomma una nuova Milano da bere". Per cambiare e ripulire la politica, secondo di Pietro, ci vuole una sola norma: "non candidare persone indagate, a nessun livello".
Pd e questione morale. La questione morale, secondo Di Pietro, tocca anche il nodo delle candidature e delle alleanze per le prossime elezioni regionali: "Noi proponiamo al Pd una cosa molto seria: una pulizia delle liste. Costruiamo una coalizione insieme tenendo fuori una volta tanto le persone coinvolte in inchieste", insistite Di Pietro, citando i casi scoppiati in Campania, Calabria e Puglia. Le trattative, spiega, inizieranno dopo le primarie del Pd. "Ci auguriamo che da lunedì se ne possa discutere", ha sottolineato.
Primarie Pd e elezioni regionali. A proposito di primarie del Pd, Di Pietro non si sbilancia su quale candidato preferisce: "Le considero tutte e tre brave persone, e poi a tre giorni dal voto non mi posso mettere a tifare per l'uno o per l'altro. Stanno facendo un congresso vero, un congresso della miseria, ci hanno messo la faccia. I loro programmi sono abbastanza complementari, non c'è grande differenza. Sono temi che sostanzialmente condividiamo. Ma io sono leader di un partito, posso permettermi a tre giorni dal voto di fare il tifo per l'uno o per l'altro? Non credo".
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http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/giustizia-14/di-pietro-rep-tv/di-pietro-rep-tv.html

Gb, proteste davanti alla sede della Bbc - "Non vogliamo l'estremista Griffin in Tv"

LONDRA - Alcuni dimostranti hanno superato il cordone della polizia e i cancelli della sede centrale della Bbc a Londra, davanti alla quale è in corso una manifestazione di protesta contro la partecipazione del leader del partito di estrema destra Bnp, Nick Griffin, ad un dibattito tv in onda in serata. Secondo media britannici, circa 30 persone sono riuscite a superare i controlli ai cancelli attorno agli studi della rete televisiva e un gruppo limitato di manifestanti è riuscito ad entrare nel complesso, ma sarebbero stati identificati e scortati fuori. La Bbc riferisce che sono diverse centinaia le persone che stanno prendendo parte alla protesta. E' la prima volta che un esponente del partito di estrema destra partecipa ad un programma della Bbc. Molti politici hanno condannato l'iniziativa, difesa dall'emittente che sottolinea come, in quanto ente finanziato dallo Stato, debba garantire la presenza di tutti i partiti che abbiano diffusione nazionale. Il British National Party, di cui Griffin è il leader, si oppone all'immigrazione e afferma di combattere per i "britannici". Nick Griffin è stato già condannato per istigazione dell'odio razziale e in passato ha difeso posizioni negazioniste dell'olocausto. Alle ultime elezioni europee il suo partito ha ottenuto il 6% dei voti, conquistando due seggi, ma attualmente non ha alcun deputato alla Camera dei Comuni. In un editoriale apparso sul quotidiano britannico The Guardian, il direttore generale della Bbc, Mark Thompson, ha osservato come il Bnp abbia "dimostrato di avere un livello di sostegno popolare che in condizioni normali giustificherebbe un invito ocasionale a partecipare" al programma. "Escluderlo dal dibattito televisivo - ha aggiunto - sarebbe una censura".
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http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/esteri/bbc-griffin-proteste/bbc-griffin-proteste/bbc-griffin-proteste.html

Sacche di sangue scaduto: sequestro dei Nas in Sardegna

ROMA (22 ottobre) – Plasma scaduto da oltre dieci anni e in stato di decomposizione è stato scoperto dai Nas di Sassari nel Centro Trasfusionale dell'Ospedale di Tempio Pausania. I Carabinieri, estendendo l'ispezione in corso a tutti i locali dell'ospedale, all'interno di un ambiente adibito ad archivio documentale, hanno trovato due congelatori a pozzetto, del tipo normalmente utilizzato per la conservazione delle sacche ematiche. Aperti i congelatori, i militari hanno scoperto oltre 1100 contenitori plastici contenenti plasma, dei quali 652 scaduti da oltre 10 anni e circa 500 in stato di avanzata putrefazione. Il tutto custodito all'interno di un ambiente non idoneo e in cattive condizioni igieniche.
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=77552&sez=HOME_INITALIA

Acerra, operai minacciano darsi fuoco: «Siamo disperati e pronti a tutto»

ROMA (22 ottobre) - Situazione tesa alla Emil Gen di Acerra, in provincia di Napoli, una società che produce componentistica ferroviaria, dove due lavoratori sono saliti sul tetto dello stabilimento, con alcune latte di benzina, per protestare contro la messa in mobilità di nove dipendenti, ed il mancato pagamento di alcune mensilità da parte dell'azienda. I due sono scesi e si sono completamente cosparsi del liquido infiammabile. I due lavoratori, messi in mobilità alcuni giorni fa, sostengono di essere «disperati e pronti a tutto». «Non possiamo più andare avanti - hanno sostenuto - il titolare ci ha rovinati, costringendoci a chiedere finanziamenti a causa del mancato pagamento degli stipendi, che però non riusciamo ad estinguere». Sul posto, oltre alle forze dell'ordine, sono giunti alcuni automezzi dei vigili del fuoco, ed un'autoambulanza del 118. I due uomini sono stati fermati dai colleghi mentre si versavano altra benzina sugli abiti.
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=77634&sez=HOME_INITALIA

Rai, Cda rinvia esame rinnovo contratto a Bruno Vespa. «Troppo costoso»

ROMA (22 ottobre) - Il cda della Rai ha dato mandato al direttore generale Mauro Masi di approfondire alcuni aspetti del rinnovo del contratto per il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa. Il contratto, che scade nell'agosto del 2010, conterrebbe un ritocco al rialzo del 20%. Il consigliere Angelo Maria Petroni ha chiesto chiesto al direttore generale Mauro Masi di riconsiderare l'accordo anche alla luce del piano industriale. Da viale Mazzini fanno sapere che il contratto «è stato rimandato perché come tutti i contratti di una certa importanza ha bisogno di una lunga istruttoria». Sarebbero stati rinviati anche altri contratti, nonché la liquidazione di alcune prestazioni aggiuntive per Simona Ventura.Vespa: considerare l'inflazione. «Mi pare giusto che il consiglio di amministrazione della Rai abbia chiesto un approfondimento su tutti i contratti da rinnovare (e non soltanto sul mio)» sottolinea Bruno Vespa. «Si potrà così constatare - sottolinea Vespa - che alcuni elementi del mio contratto risalgono al 2001 (non a caso sono pagato con l'equivalente in lire) e altri al 2004». «Se si pensa che quando entrerà in vigore il prossimo contratto l'inflazione del decennio sarà intorno al 22% - continua il giornalista in una dichiarazione - è più facile ragionare. Anche tenendo conto che dovrò liquidare alla Rai una quota di molte mie prestazioni professionali esterne e che il nuovo garantito coprirà 26 trasmissioni in più del precedente».
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=77602&sez=HOME_INITALIA

IRAQ/ Rinvio elezioni potrebbe ritardare ritiro truppe americane

Roma, 22 ott. (Apcom) - Se le autorità irachene ritarderanno le elezioni politiche previste per il 16 gennaio le truppe statunitensi potrebbero essere costrette a rallentare i tempi di ritiro dal Paese: è quanto pubblica il quotidiano statunitense The Washington Post, citando fonti del Pentagono. Il Pentagono ha infatti intenzione di mantenere un livello di presenza delle truppe piuttosto alto - compatibilmente con le esigenze in Afghanistan - fino al periodo immediatamente successivo alle elezioni, in modo da garantire al meglio la sicurezza. Il Parlamento iracheno ha tuttavia rinviato fino alla prossima settimana il dibattito sulla nuova legge elettorale, e ogni ulteriore ritardo potrebbe significare uno slittamento del voto; l'Amministrazione Obama sta facendo pressione perché vengano rispettati i tempi previsti, in modo da poter ridurre il numero di effettivi statunitensi in Iraq dagli attuali 120mila a circa 50mila entro la fine del prossimo agosto.
http://www.apcom.net/newsesteri/20091022_175601_3e36e11_73993.shtml

Atene:si dimette capo della polizia

(ANSA) - ANSA, 22 OTT - Il ministro greco per la Protezione del Cittadino, Chrisochoidis, ha ottenuto le dimissioni del capo della polizia Vassilios Tsiatouras. Lo rendono noto i media precisando che la richiesta del ministro e' dovuta agli incidenti accaduti ieri nel centro di Atene, che hanno portato al fermo di un esponente politico di estrema sinistra e di due giornalisti.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2009/10/22/visualizza_new.html_989644771.html

PAKISTAN: CAPO MISSIONE PACE ONU IN SUDAN UCCISO IN AGGUATO

(AGI) - Islamabad, 22 ott. - Il vicecomandante della missione di pace Onu in Sudan e' stato ucciso insieme all'autista a Islamabad da un gruppo di giovani armati. Le due vittime si trovavano a bordo di un veicolo dell'esercito pachistano quando sono stati fatti segno di colpi d'arma da fuoco da tre uomini alla guida di due moto e sono morti sul colpo. Lo ha riferito l'edizione on line dell'emittente "Dawn". Il militare ucciso e' il generale di brigata Moin-ud-din Ahmed. L'ufficiale si trovava in vacanza a Islamabad. Dopo l'agguato la polizia ha arrestato 50 persone. E' l'ennesimo attentato da quando, sei giorni fa, e' scattata la massiccia offensiva dell'esercito pachistano nel Waziristan del sud, in cui finora sono rimasti uccisi 150 talebani. Zec
http://www.agi.it/estero/notizie/200910221703-est-rt10005-pakistan_capo_missione_pace_onu_in_sudan_ucciso_in_agguato

MASTELLA E L'INCHIESTA: "NON MI DIMETTO"

(AGI) - Napoli, 22 ott. - Niente dimissioni dall'Europarlamento per Clemente Mastella. E' lui stesso a dirlo ai cronisti assiepati in conferenza stampa convocata a Napoli, sottolineando che "mi difendero', se qualcuno ha messo in conto che lasci la politica...". "Nessuno puo' immaginare che lasci la politica - aggiunge con foga - ho gia' lasciato quando ero ministro della Giustizia, gesto che non ha precedenti nella storia della Repubblica. Andro' avanti con piena avvertenza e deliberata coscienza. Io ho la coscienza serena, la mente alta, la dignita' di andare avanti e il rispetto delle 100 mila e passa persone che mi hanno votato. Io non defletto". "Io e la mia famiglia - ha aggiunto - siamo persone perbene e abbiamo le mani pulite. Io non ho mai preso una lira in vita mia sono una persona perbene in 32 anni di vita politica non c'e' stata mai una traccia di illegalita' che ha offuscato la mia persona". Intanto si terra' questo pomeriggio a Napoli l'interrogatorio di Sandra Lonardo, da ieri destinataria di una misura restrittiva con divieto di dimora in Campania e nelle province limitrofe nell'ambito di un'indagine su appalti e assunzioni all'interno dell'Agenzia Regionale per l'ambiente della Campania. Il Presidente del Consiglio regionale sara' assistita dall'avvocato Saverino Nappi e deve rispondere di associazione a delinquere finalizzata all'abuso d'ufficio, peculato e alla truffa.

ONU: allarme sul traffico degli esseri umani in Europa

Onu chiede un maggior impegno da parte dell'Unione Europea per contrastare il traffico illecito degli esseri umani nel vecchio continente. Secondo la rete satellitare iraniana PressTv, l'ultimo rapporto dell'ONU, pubblicato il 18 ottobre parla di oltre 270.000 vittime durante 2006, solo nell'Ue. Tutto cio mentre i dati ufficiali dell'Unione europea parlavano soltanto di circa 9000 persone vittime coinvolte nell'traffico illegale degli esseri umani. Ora i dati dell'Onu dichiarano un numero 30 volte di più. A base dei dati forniti dall'Onu oltre 2 millioni e 700.000 sono le vittime di un simile tragedia di cui 10 percento sono appunto i bambini, e la maggior parte degli altri sarebbero le donne costrette alla prostituzione. Per quanto riguarda i crimini organizzati, il traffico degli esseri umani si classifica al terzo posto nella classifica mondiale dopo il commercio delle sostanze stupefacenti e il traffico illecito delle armi. Dall'altra parte la crescita del mercato del trapianto di organi ha portato l'ONU ed il Consiglio d'Europa allo studio di una Convenzione internazionale che regoli le donazioni di organi e tessuti umani per combattere il traffico di esseri umani che è definito come il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l'alloggio o l'accoglienza di una o più persone, usando mezzi illeciti ai fini dello sfruttamento.Il traffico di organi può anche assumere la modalità denominata "turismo di trapianti", intrapreso da pazienti ricchi del Nord che viaggiano per comprare organi estratti da uomini, donne e bambini dei paesi poveri del Sud dove queste operazioni non sono soggette a regolamentazioni. La convenzione è necesaria "per impedire il traffico di organi, tessuti e cellule, proteggere le vittime e punire i criminali" recita il rapporto commissionato a quattro esperti nominati dall'ONU e dal Consiglio d'Europa, gruppo integrato da 47 paesi. La maggior parte delle vittime del traffico di organi sono donne, bambini e bambine che conoscono molto poco i propri diritti e come farli rispettare, ha spiegato Mayanja che ha proposto lo studio insieme a Maud de Boer-Buquicchio, sotto-segretaria generale del Consiglio d'Europa; Un rapporto di 98 pagine intitolato "Traffico di organi, tessuti e cellule, e traffico di esseri umani con il proposito della rimozione dei loro organi" indica che le leggi e le regolamentazioni sono fondamentali per far si che i servizi nazionali di donazioni e trapianti riescano a minimizzare i danni.
http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=8367&Itemid=0

Usa, arrestato per spionaggio ex scienziato Nasa e Pentagono

WASHINGTON - Lo scienziato americano Stewart David Nozette, che ha lavorato in passato per la Nasa e il Pentagono, è stato arrestato dall'Fbi per spionaggio a favore di Israele. L'uomo, che aveva accesso a tecnologia nucleare altamente segreta, aveva accettato di fornire il materiale segreto, in cambio di denaro, ad un agente dell'Fbi che si era presentato sotto mentite spoglie. Lo scienziato ha lavorato in passato per la Nasa e il Pentagono nonché per la Casa Bianca (all'epoca di Bill Clinton) e per il ministero dell'energia. Nozette aveva creato negli ultimi anni una compagnia che aveva accesso a contratti riguardanti lo sviluppo di tecnologia avanzata nel settore nucleare. Le autorità Usa hanno sottolineato che il governo israeliano non era a conoscenza del trucco usato dall'Fbi per mettere con le spalle al muro lo scienziato.
http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=8413&Itemid=47

Italia: 99 mila donne firmano petizione, si sentono offese da premier Berlusconi

ROMA- "È ormai evidente che il corpo della donna è diventato un'arma politica di capitale importanza, nella mano dei Presidente del consiglio. È usato come dispositivo di guerra contro la libera discussione, l'esercizio di critica, l'autonomia del pensiero. La donna come lui la vede e l'anela è avvenenza giovanile, seduzione fisica, ma in primissimo luogo è completa sottomissione al volere del capo". Questa la parte iniziale della petizione apparsa sul sito la Repubblica firmata da 99 mila donne. La notizia ha attirato l'attenzione dei media internazionali tra cui la rete satellitare iraniana in lingua inglese PressTv che in un resoconto da Roma intervista diverse donne italiane del mondo politico che esprimo sdegno per quella "cultura" e "quel modo di pensare delle donne" introdotto a loro avviso dal premier.
http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=8419&Itemid=47

Yemen: combattenti sciiti conquistano postazioni strategiche a Razeh

SANA- Nella decima settimana di aggressione dell'esercito yemenita contro la minoranza Al-Houthi, quest'ultima è riuscita a conquistare un numero di postazioni strategiche nella provincia settentrionale di Saada. Secondo PressTv, mercoledì la minoranza Al-Houthi dopo ore di combattimenti ha preso il controllo di un'aereoporto e di una base militare nella località di Razeh, vicino al confine con l'Arabia Saudita. Secondo l'ufficio del leader dei combattenti, Abdel-Malek al-Houthi, le truppe yemenite sono state costrette ad una frettolosa ritirata che le ha indotte a lasciare sul terreno armi, munizioni ed equipaggiamenti militari. Dall'altra parte il ministero della Difesa yemenita si è limitato a dire che a Razeh la situazione è sotto controllo ma un suo vice ha confermato che l'aereoporto è stato sottratto alle forze governative.

Palestina occupata: 19 mila ordini di detenzione amministrativa dal 2000 ad oggi

BETLEMME- Un'Organizzazione palestinese per i diritti umani, ha affermato che dall'inizio dell'Intifada di al-Aqsa, scoppiata nel settembre del 2000, le autorità di occupazione israeliane hanno emesso 19 mila ordini di ‘detenzione amministrativa' contro i detenuti palestinesi. Secondo l'agenzia infopal l'Associazione dei prigionieri palestinesi ha illustrato che il primato spetta all'anno 2007 con 3.101 ‘detenzioni amministrative', seguito dal 2006 con 2.850. La stessa Associazione riferisce che questi ordini hanno colpito bambini, donne, giovani, vecchi, intellettuali, studenti, dirigenti politici e sindacali, e che negli ultimi tre anni hanno toccato anche deputati del Consiglio legislativo palestinese e ministri dei precedenti governi palestinesi. Nel rapporto dell'Associazione viene rivelato che le autorità di occupazione trattengono ancora nelle loro carceri e nei campi di detenzione 560 detenuti amministrativi, compresi minori (maschi e femmine) e donne, che rappresentano il 5,6% del totale dei detenuti, cioè 9600. La maggior parte dei detenuti amministrativi giace nel carcere del deserto del Negev (riaperto durante l'Intifada di al-Aqsa), dove vive in condizioni dure e disumane.
http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=8429&Itemid=0

Iran: Mottaki, gli Stati Uniti dietro il rapimento degli iraniani all'estero

TEHRAN- Il ministro degli Esteri iraniano Manouchehr Mottaki ha dichiarato che gli Stati Uniti sono coinvolti nel raprimento di numerosi cittadini iraniani in Europa e in Medioriente. Secondo PressTv notando che ultimamente sono aumentati i casi di rapimento di cittadini e accademici iraniani all'estero, Mottaki ha affermato: "Gli Stati Uniti vanno considerati responsabili diretti o indiretti dei casi di Shahram Amiri, Alireza Asgari e Ardebili. Amiri, docente della Malek Ashtar University di Tehran è stato rapito a giugno in Arabia Saudita dove si era recato per il Hajj, il pellegrinaggio islamico. Asgari, ex vice-ministro della difesa risulta disperso in Turchia dal 7 Dicembre scorso dove si era recato per affari; Ardebili è stato sequestrato in Georgia. Mottaki ha spiegato che l'Iran è in possesso di prove che dimostrano il coinvolgimento degli Stati Uniti nei casi di rapimento ed ha concluso: "Gli Stati Uniti hanno raggiunto un record negativo nelle loro relazioni con l'Iran".
http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=8431&Itemid=0

Iran: Larijani, non vogliamo arma nucleare perchè peccato

TEHRAN- Il presidente del Parlamento iraniano Ali Larijani che è stato anche il negoziatore capo del programma nucleare sviluppato da Tehran ha rilasciato un intervista ad Euronews che verrà trasmessa integralmente a partire da venerdì. "L'Iran è un paese dai saldi principi religiosi. Le decisioni politiche obbediscono a questi principi e in base alla fatwa emessa dal Consiglio Supremo possedere armi di distruzione di massa è peccato. Non solo armi nucleari ma anche armi chimiche e biologiche". Tehran fa riferimento ai valori dell'Islam per respingere implicitamente le accuse di utilizzare il nucleare civile per arrivare a produrre l'arma nucleare posseduta invece da paesi ed entità non fedeli ai principi islamici, Israele in primo luogo.
http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=8433&Itemid=0

Iran/nucleare: pronta bozza d'intesa, venerdi risposta dei paesi interessati

VIENNA- Il direttore generale dell'Agenzia atomica internazionale Mohammad El Baradei ha annunciato che una bozza di accordo, preparata dalla sua agenzia, è stata consegnata a Iran, Russia, Stati Uniti e Francia. Secondo il sito di Arabmonitor la bozza riguarda il progetto della consegna da parte iraniana di un determinato quantitativo (stando a fonti della Reuters 1,2 tonnellate su un totale di 1,5) dell'uranio arricchito in proprio al cinque per cento alla Russia, che con la Francia procederebbero a una lavorazione ulteriore dell'uranio, portandone il livello di arricchimento al venti per cento, per poi riconsegnarlo all'Iran, che lo userebbe in un reattore di ricerca utile per la produzione di isotopi destinati alla cura del cancro. El Baradei ha definito la bozza "equilibrata". I paesi interessati hanno tempo sino a venerdì per formulare la loro risposta.
http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=8435

New town, la beffa dei primi sfrattati - "La vostra casa è agibile, ritornateci"

L'AQUILA - Avvengono davvero i "miracoli", nel cratere del terremoto. Case classificate D e poi E - vuol dire gravemente danneggiate e bisognose di importanti lavori - all'improvviso, e senza la visita di muratori e carpentieri, vengono classificate A, ossia perfettamente agibili. Chi abitava dentro a queste case è rimasto in tenda, in camper o negli hotel della costa per sei mesi, sperando di ottenere un tetto sicuro. Per alcuni il sogno si è realizzato, con la consegna della chiave degli appartamenti nelle Case antisismiche. Pochi giorni di tepore e anche di felicità ("Finalmente una casa vera, c'è pure la lavastoviglie") poi la doccia fredda. "La vostra casa è tornata A. Dovete andarvene da qui. Avete trenta giorni di tempo". Intanto ci sono altri due indagati per i crolli-killer del terremoto: sono accusati di omicidio colposo e disastro colposo per la morte di due studenti tra le macerie del Convitto nazionale. Via Verzieri, nella frazione di Preturo. Sei palazzi dell'istituto autonomo case popolari che qui si chiama Ater. Dieci famiglie in ogni palazzo. La scossa del 6 aprile manda tutti fuori di casa. Anna Maria Orsini abitava nel palazzo ai civici 10-11. "Come tutti gli altri abbiamo cercato un rifugio. Quasi tutti in tenda, io mi sono arrangiata comprando un camper, per ospitare mia madre che è malata. Il 20 aprile, due settimane dopo il terremoto, è stata fatta una verifica. Nel nostro palazzo e in quello di fianco (ai civici 12-13), dalle prove sclerometriche risulta che il calcestruzzo risulta scadente. Si chiedono carotaggi e altre prove. Stessa analisi per i due palazzi ma uno, il nostro, è classificato D e l'altro E. Visto che non possiamo rientrare a casa nostra, facciamo domanda per quelle che tutti noi chiamiamo "le case di Berlusconi". Ma per entrare la tua casa deve essere classificata E. Chiediamo alla Dicomat, l'ufficio della Protezione. Ci rispondono che i civici 10-11 e 12-13 risultano fare parte di un "unico aggregato", mappato con il numero 493937, e pertanto anche il nostro palazzo deve considerarsi E, inagibile. Il dato viene confermato anche dal computer. Io e gli altri aspettiamo dunque il colloquio di verifica prima di entrare nelle nuove case. Alla fine di settembre vengo finalmente convocata. Mi chiedono tutto: noi in famiglia siamo in 6, chi lavora deve presentare la busta paga, la mamma invalida deve presentare i certificati... Tutto in regola. Il 9 ottobre firmo il contratto di comodato d'uso gratuito e il giorno dopo entro. Una grande gioia. Tre camere da letto, due bagni. Ho trovato qui cinque famiglie che abitavano nel mio palazzo. Tante altre arrivano dai palazzi a fianco del nostro". Continua ...
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/sisma-aquila-13/primi-sfratti/primi-sfratti.html

Tangentopoli è ancora qui

Soffia un vento da fine Repubblica, un clima da '92, nelle vicende di questi giorni. Si è tornati a parlare delle stragi di Falcone e Borsellino, delle trattative fra mafia e stato intorno al "papello", il mistero più oscuro all'origine della Seconda Repubblica. Le cronache tornano a riempirsi di storiacce di appalti e tangenti, di sistemi politici criminali scoperchiati, di arresti eccellenti fra Napoli e Milano. È come se il muro di omertà, mascherato da ideologie, steso da un decennio sulla corruzione fosse in procinto di cadere in pezzi, rivelando l'eterna attualità della questione morale. La corruzione in Italia è da sempre la vera emergenza, un fattore che condiziona la vita politica ed economica. Ma il circo di media e politica, passata la tempesta di Mani Pulite, ha finto che non esistesse più. Alimentando una fabbrica di chiacchiere generiche, appese alle nuvole e fondate sul nulla. La forza delle cose s'incarica poi di restituirci alla realtà. Alla luce delle notizie di queste ore, alcuni dei temi privilegiati dal dibattito pubblico assumono un significato grottesco. Il posto fisso è un valore o bisogna accettare la flessibilità? Nel reame di Ceppaloni il conflitto era risolto in una mirabile sintesi hegeliana. Posti fissi o mobili, progetti a termine e consulenze milionarie, erano assegnati senza distinzioni fra destra e sinistra, laureati e asini, da un unico e gigantesco ufficio di collocamento clientelare. La signora Lonardi, moglie dell'ex ministro del centrosinistra, ora europarlamentare del centrodestra, dice che le "è crollato il mondo addosso" quando ha ricevuto l'ordine dei magistrati di non rimettere piede in Campania. Si figuri, signora, com'è crollato il mondo ai giovani meridionali. A quelli ancora convinti che per trovare un lavoro occorrano studio, impegno, talento. Da anni destra e sinistra discutono sulla forma del federalismo futuro. Quali funzioni potrà svolgere il meraviglioso stato federale, soluzione di ogni conflitto, quali (poche) dovranno rimanere all'orrido Stato centralista, con quali contrappesi solidali. Fingono tutti di non sapere e di non vedere che cos'è il federalismo nell'unico settore in cui è già stato realizzato: la sanità. La voce che da sola occupa i due terzi dei bilanci delle Regioni. Un'orgia di sprechi, mazzette, appalti truccati, affari sporchi fatti, non metaforicamente, sulla pelle dei cittadini. Dalla Puglia alla Lombardia, nelle regioni rosse come in quelle berlusconiane. Regni di trafficanti bipartisan come il Tarantini di Bari, che organizzava festini per il premier e dopocena per gli assessori della giunta di Vendola. In cambio di che cosa, lo diranno i magistrati. Potentati economici e politici, come la sanità lombarda, governata da quel Giancarlo Abelli sfiorato da decine di inchieste e in ultimo toccato da quella sulle bonifiche delle aree edificabili di Santa Giulia, dell'ex Falck di Sesto San Giovanni e di Pioltello, per cui è già in carcere la signora Abelli, Rosanna Gariboldi. Perché sia chiaro che i clan familisti non allignano soltanto nel Mezzogiorno. OAS_RICH('Middle'); Non è il "ritorno della corruzione", come titola qualche notiziario. Perché la corruzione non se n'era mai andata. Ha continuato a far parte della vita quotidiana di milioni d'italiani dopo Tangentopoli e ora forse più di prima. È forse il ritorno di un clima sociale. O ancora più probabilmente, si tratta dei morsi della crisi economica. "Quando circolano meno soldi nelle tasche, i cittadini s'indignano più facilmente" chiosava anni fa uno dei protagonisti del pool milanese, Pier Camillo Davigo. Oggi, come allora, la crisi rende insostenibile per molti imprenditori la tassa della corruzione, che si erano rassegnati a pagare. Sono loro a sollevare il coperchio, gli esclusi dagli appalti di partito, i bocciati al concorso truccato. Corrono a chiedere giustizia a una magistratura senza mezzi e sotto minaccia, forte soltanto della propria indipendenza dal potere politico, garantita dalla Costituzione. Ancora per quanto, non si sa.
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/napoli-mastella/maltese-tangentopoli/maltese-tangentopoli.html

Errori ed orrori di guerra. Le donne afghane dicono fuori!

Chi parla è una donna afghana, medico, membro del parlamento afghano: Roshnak Wardak.Così iniziava l’articolo che stavo per pubblicare ma c’è un altro ERRORE di cui ”devo” darvi conto, prima di andare avanti: “un bambino è rimasto ucciso per errore, oggi in Afghanistan, nel corso di un’operazione militare della forza Isaf, a guida Nato. E’ successo nel distretto di Pul-e Alam della provincia orientale di Logar, nel corso di un’operazione notturna contro un comandante talebano ed i suoi uomini. Il bambino è stato ferito a morte nel corso di un assalto a un edificio usato da militanti islamici. Prima dell’assalto i militari Isaf avevano esortato i civili a lasciare l’edifico e molti lo avevano fatto, ma durante la perquisizione successiva all’assalto è stato scoperto all’interno il bimbo ferito che, trasportato in ospedale, è morto per le ferite riportate”.
Leggi tutto:
http://www.agoravox.it/Errori-ed-Orrori-di-guerra-Le.html

Obama e il compromesso Sudan, l’Italia e le armi vendute

Il presidente al-Bashir è condannato dall’Aja, ma c’è bisogno di lui per la pace. Le industrie italiane intanto gli vendono armi.
IMPEGNO FORTE. Il presidente USA, ormai in carica da quasi un anno, in politica internazionale è sempre più esposto al compromesso. Ma si è sempre qualificato come tale. Un compromesso che a volte è stato definito vigliaccheria dai repubblicani. Lui la definisce diplomazia. Qualsiasi termine si usi, è una tecnica che permette sia di guadagnare tempo, sia di trovare nuove soluzioni. Chiaramente non è una politica che paga sempre.Proprio ora è più attiva che mai, con l’Afghanistan (il nuovo ballottaggio), l’Iran (la ripresa dei negoziati sul nucleare) ma anche con il Sudan.Il presidente di questo paese, al-Bashir, è sotto pressione da quando la corte dell’Aja ha emesso un mandato di cattura internazionale, con l’accusa di crimini contro l’umanità. In seguito Gheddafi, presidente di turno dell’Unione Africana, ha detto ai paesi membri di non rispettare questa decisione. La domanda quindi è: se il presidente del Sudan andasse in un altro paese, verrebbe arrestato?Ora che i toni polemici si sono smorzati, ecco riapparire il vecchio metodo della carota e del bastone dalla presidenza statunitense, anche se è l’opposto di quanto Obama aveva annunciato in campagna presidenziale, rispetto al Sudan. A quel tempo aveva utilizzato parole forti, chiamato per una no-fly zone (area con divieto di sorvolo di qualsiasi aereo) sopra il Darfur (dimenticando che era una crisi in via di risoluzione, mentre ora il dramma si è spostato nel Sud Sudan). Suggerì, anche sanzioni petrolifere. La realtà con l’impegno presidenziale si è fatta largo. IL COMPROMESSO. Dal 2003 in Sudan hanno perso la vita circa 300.000 persone, ma l’inviato degli USA nella regione Scott Gration ha detto chiaramente che grazie agli sforzi della comunità internazionale, vi è ormai solo una "rimanenza" del genocidio. Molti attivisti tuttavia sostengono che questo continua, anche se non ci sono più omicidi di massa. Gration ha fatto osservare che è meglio focalizzarsi sul recupero della regione.
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Mafia, Genchi: "Telefonate tra governo e Ciancimino nel '91, le prove nei tabulati"

Gioacchino Genchi, consulente della procura di Palermo, che in quel periodo stava effettuando una serie di analisi dei tabulati nell'ambito dell'inchiesta su 'Mafia e appalti'. "Partendo da un appunto dell'imprenditore Benny D'Agostino - ha detto nell'intervista - trovammo il numero di cellulare di Ciancimino, con il nome Massimo Rolex, e da analisi sui dati del traffico telefonico del 1991 sono emersi contatti con utenze riservate della Presidenza del Consiglio e del ministero dell'Interno, con cellulari e utenze fisse del mininistero della Giustizia". Dai tabulati del 1991, secondo Genchi, emerge un "quadro completo dei rapporti non solo politici e affaristici di Ciancimino, ma anche con apparati dello Stato". Infine, parlando dei ricordi affiorati solo nei mesi scorsi in alcuni personaggi copinvolti nella cosiddetta trattativa tra Stato e Cosa nostra, Genchi ha risposto: "Non c'è da meravigliarsi di questo festival degli smemorati, qualcun altro ancora non ricorda, ma lo ricorderà presto".
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