domenica 6 novembre 2011

Usa/Israele: più grandi manovre militari congiunte mai tenutesi prima d’ora, prove generali attacco all’Iran?

Usa/Israele: più grandi manovre militari congiunte mai tenutesi prima d’ora, prove generali attacco all’Iran?
WASHINGTON – Il consigliere di Hillary Clinton per gli affari politico-militari Andrew Shapiro ha affermato che Usa e Israele avvieranno presto “le più grandi e significative” esercitazioni militari congiunte mai tenutesi prima d’ora.Secondo Press TV, Shapiro ha spiegato che 5 mila militari americani e israeliani prenderanno parte alle manovre, senza però specificare il luogo e la data precisa di tali esercitazioni. Shapiro, che parlava al think-thank filo-israeliano WINEP (Washington Institute for Near East Policy), non ha fatto cenni particolari ma diversi analisti, tra cui il quotidiano Haaretz ritengono che le esercitazioni debbano essere considerate le prove generali dell’aggressione all’Iran.

Coldiretti stila la mappa dei terreni messi in vendita dallo Stato

Dalle malghe trentine alla tenuta di San Rossore in provincia Pisa. Un patrimonio che va dai 56mila ettari del Piemonte ai 15mila del Veneto: una vendita che potrebbe essere "girata" agli agricoltori

MILANO - E' il Piemonte ad avere la maggiore disponibilità di terreni agricoli di proprietà pubblica, con oltre 56mila ettari, segue il Lazio con 41mila ettari, Trento e Bolzano rispettivamente con 31mila e 24mila ettari, la Basilicata con 24mila ettari e la Lombardia con 23mila. Rilevanti proprietà anche in Campania (17mila ettari) e in Veneto (15mila). E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti che ha visto accolta nel maxiemendamento del Governo al Ddl stabilità la propria proposta di vendita dei terreni agricoli di proprietà pubblica. Una vendita che per Coldiretti dovrebbe e potrebbe essere "girata" agli agricoltori. Dal Trentino alla Sardegna, infatti, sono diversi gli esempi di proprietà pubbliche sul territorio nazionale che potrebbero essere dismesse e vendute agli agricoltori, con benefici sia dal punto di vista delle finanze dello Stato che della stessa visto la produttività delle aree. In Abruzzo un esempio è rappresentato dai tratturi, larghi sentieri erbosi, pietrosi o in terra battuta, nati dal passaggio delle greggi per la transumanza. Un patrimonio di strade naturali di circa 560 chilometri che da oltre trent'anni è stato trasferito alla Regione.
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Malattie reumatiche autoimmuni: la vita vera dei pazienti

Esistono tre registri per valutare efficacia delle cure, eventi avversi e qualità della vita dei malati

MILANO- La vita dei malati può essere molto diversa da quella asettica e controllata presa a modello dalle ricerche che stabiliscono se una medicina funziona oppure no. Nella realtà infatti, altre malattie, ma anche cambiamenti negli stili di vita e nelle abitudini, possono modificare l’efficacia di una terapia, specie se questa si protrae per anni. È il caso delle malattie reumatiche autoimmuni, un gruppo che comprende l’artrite reumatoide, quella psoriasica e la spondilite anchilosante, che colpiscono in Italia mezzo milione di persone. «I farmaci biologici anti-TNF (etanercept, infliximab e altri) hanno migliorato molto la terapia, ma le sperimentazioni cliniche di cui sono stati oggetto non permettono di verificare che effetti hanno, nel lungo periodo, sulla “real life”, la vita vera dei pazienti» spiega Giovanni Minisola, presidente della Società italiana di reumatologia. «Con l’obiettivo di colmare la lacuna, sono nati i registri delle malattie reumatiche autoimmuni, che seguono i malati negli anni, valutando efficacia, eventi avversi, qualità della vita e altri parametri».

I TRE REGISTRI - In Italia ne esistono tre: Monitor-net, Lorhen (esclusivo della regione Lombardia) e Gisea. Ma è soprattutto da quest’ultimo, che ha ormai 12 anni e segue quasi 6.000 pazienti in tutta Italia, che stanno emergendo dati nuovi, alcuni dei quali già presentati a convegni internazionali, o in corso di pubblicazione. «Una delle indicazioni più interessanti ai fini della terapia riguarda i pazienti obesi, che di solito sono esclusi dalle sperimentazioni cliniche, e sui quali i farmaci biologici sembrano funzionare meno bene» spiega Giovanni Lapadula, direttore Dipartimento di medicina interna del Policlinico di Bari, principale curatore del registro. «Il motivo è che il grasso bruno addominale produce adipochine, che favoriscono l’infiammazione, facendo aumentare complessivamente il rischio di ammalarsi ma anche riducendo l’efficacia degli antinfiammatori. Il problema esiste anche per i falsi magri, e per migliorare la cura sarebbe quindi opportuno eseguire un test che valuti la presenza nel sangue di adipochine. Si tratterebbe però un approccio nuovo, perché non esiste ancora in commercio un kit che consente di eseguire questo esame di routine». Sul fronte degli effetti collaterali, il registro Gisea rileva un’incidenza elevata di infezioni, che hanno colpito quasi quattro pazienti su dieci. «E tuttavia – precisa Minisola – l’aumento del rischio di malattie infettive si verifica soprattutto nella prima fase della terapia, e può essere limitato con il monitoraggio stretto del paziente». Riguardo all’esito delle cure, poi, «si nota una elevata efficacia dei farmaci biologici nei primi due anni, dopo i quali però la metà dei pazienti non risponde più al trattamento, o inizia a manifestare effetti collaterali» riprende Lapadula. «In questi i casi bisogna cambiare farmaco ed è importante, quindi, che i sistemi sanitari garantiscano sempre un’offerta diversificata». La remissione della malattia è stata invece osservata nel 3,6 per cento dei pazienti.

IL 30% ABBANDONA LE TERAPIE - Un dato del tutto inaspettato riguarda invece coloro che abbandonano la terapia anche quando questa funziona. «Sono moltissimi» dice Lapadula. «Il 30-32 per cento dei pazienti seguiti dal registro Gisea a un certo punto non si è più presentato ai controlli, sebbene gli esami precedenti mostrassero che i farmaci stavano dando buoni risultati. Non sappiamo che fine hanno fatto, ma intendiamo ricontattarli per capire i motivi. Potremmo scoprire che c’è stata una remissione totale della malattia, evento che quindi interesserebbe una quota rilevante dei pazienti, oppure che questi malati hanno abbandonato la cura perché stavano meglio, ma che poi i sintomi si siano ripresentati». Nelle ultime settimane il registro Gisea ha aderito all’iniziativa internazionale Meteor, che mette insieme i registri di cinque Paesi (oltre all’Italia, Olanda, Canada, Germania, Francia) e si focalizzerà principalmente sugli effetti collaterali dei farmaci biologici e sui costi sociali ed economici delle malattie reumatiche. «Rispetto al primo punto, va ricordato che gli effetti avversi particolarmente rari possono essere verificati soltanto su una popolazione molto ampia, come sarà quella del progetto Meteor» conclude Lapadula. «E anche valutare i costi delle malattie reumatiche autoimmuni è importante, per sfatare l’idea che si tratti di acciacchi dovuti all’età. Queste patologie, al contrario, esordiscono di solito attorno ai 40 anni, nel pieno della vita produttiva delle persone, e questo fa aumentare il loro costo sociale ed economico».

Margherita Fronte

Prima chiedo a Internet e poi vado dal medico

Anche per le patologie importanti prende sempre più piede la tendenza a usare la Rete come «esperto»

Web & salute: un binomio sempre più stretto
MILANO - La reazione è quasi sempre la stessa: «Devo saperne di più». Non appena si scopre di avere a che fare con un tumore la necessità d'informazioni è immediata: che tipo di cancro è? Dove curarsi al meglio? Quali sono le terapie da affrontare? Si può guarire? Uno schema che, stando alle più recenti statistiche, si è probabilmente ripetuto nel solo 2010 ben 13,3 milioni di volte. Tanti sono i nuovi casi di tumore registrati al mondo lo scorso anno, di cui oltre 250mila in Italia.

Uno dei modi più veloci per trovare le risposte è tornare a casa e accendere il computer. «Internet, Facebook, Youtube, Linkedin, Twitter possono aiutare e sono un potentissimo mezzo per lo scambio di notizie — dice Gordon McVie, ideatore e responsabile di ecancerHub, una piattaforma gratuita presentata al Congresso della Società europea di Oncologia medica di Stoccolma come il primo social network su misura per il "pianeta cancro" —. Se i malati vogliono sapere, vuol dire che non ricevono dai medici risposte sufficienti». Secondo quanto riportato nell'Annuario Scienza e Società 2011 di Observa, un italiano su 5 fra i 16 e i 74 anni usa internet per cercare indicazioni mediche, «ma la maggior parte (il 60%) trova difficile valutare l'affidabilità delle informazioni trovate sul web» spiega Massimiano Bucchi, fra i curatori dell’indagine.

Il problema, infatti, sta tutto qui: pescare in rete siti attendibili e aggiornati. Stando ai dati di un sondaggio dell’Università La Sapienza di Roma (condotto nel 2010 nell’ambito di un progetto del ministero della Salute), internet è ormai diventato un sostituto del medico di famiglia per 6 utenti su 10. Negli oltre 2300 questionari compilati online il 58% degli intervistati ha dichiarato di rivolgersi prima alla rete che al medico di base in caso di problemi di salute. Si cercano (e si trovano più rapidamente) notizie sulla malattia propria o di un familiare, su terapie ed effetti collaterali; informazioni sugli ospedali, recapiti per prenotare visite, nomi di medici e specialisti; infine, indicazioni su prevenzione e corretti stili di vita. E al primo posto dei desideri degli utenti ci sono le "pagelle" di Asl e ospedali, richiesti dalla metà del campione. I più propensi all'uso di internet per la ricerca di notizie sulla salute sono le donne, i giovani e i soggetti con un livello socio-economico medio-alto.

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http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/11_novembre_06/dossier-web-primo-medico-martinella_43039000-06d6-11e1-b2db-bf661a45e1f2.shtml

Israele avverte Teheran: "E' il principale pericolo, non esclusa opzione militare"

(Xinhua)
Tel Aviv - (Adnkronos/Dpa) - "L'Iran è il principale pericolo, sia per Israele che per il mondo intero". E' quanto ha affermato il presidente israeliano Shimon Peres, parlando con leader drusi durante una visita ad un villaggio nel nord d'Israele. Le sue dichiarazioni sono giunte dopo che da giorni si parla sui media israeliani di un possibile raid aereo contro installazioni nucleari in Iran. "Israele è il Paese più forte nel raggio di migliaia di chilometri attorno a Gerusalemme e vogliamo continuare ad esserlo", ha aggiunto il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak, intervistato dalla Bbc sulla minaccia nucleare iraniana. L'ex primo ministro ha detto di sperare che il rapporto Aiea della settimana prossima "dica esplicitamente a tutto il mondo cosa stanno realmente facendo gli iraniani" sul piano nucleare. Barak ha ribadito che "tutte le opzioni sono sul tavolo".

E sull'opzione militare ora sembrerebbe schierata anche la maggioranza del governo israeliano: tutti i principali ministri che erano contrari ad un raid contro gli impianti nucelari iraniani sono ora favorevoli a questa ipotesi. Lo hanno riferito fonti americane alla rete televisiva Fox news, spiegando che a convincerli sono stati gli aggiornamenti ricevuti sui progressi compiuti dall'Iran verso la realizzazione di armi nucleari. La notizia viene ripresa dal sito Debka files, vicino ai servizi israeliani. Secondo fonti del sito a Washington, dopo dieci giorni di notizie sui media israeliani a proposito di un possibile attacco, l'amministrazione americana ha tracciato alcuni paletti: "Israele deve andare avanti con i suoi piani di attacco, mentre Washington rafforzerà la strategia diplomatica".

E' nella base militare di Parchin, a 30 chilometri da Teheran, che gli iraniani stanno portando avanti il loro programma per lo sviluppo di armi nucleari. Lo riferiscono fonti diplomatiche di Vienna citate sul sito del quotidiano israeliano Haaretz, mentre cresce l'attesa per il rapporto sull'Iran che la settimana prossima verra' pubblicato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Secondo quanto trapela, l'Iran ha condotto esperimenti nella fase finale di sviluppo delle armi nucleari, fra cui esplosioni e simulazioni al computer di esplosioni. Gli iraniani hanno negato agli ispettori dell'Aiea l'accesso alla base di Perchin. La base serve per la ricerca e lo sviluppo di missili ed esplosivi ed è dotata di centinaia di strutture, fra cui bunker e tunnel fortificati per test esplosivi. Già da otto anni, i servizi occidentali avevano ricevuto informazioni sul fatto che i bunker sono adatti anche a test per esplosioni nucleari. Il rapporto dell'Aiea, riferiscono ancora le fonti, conterrà un'appendice di 12 pagine con documenti e foto via satellite a sostegno della conclusione che l'Iran sta sviluppando armi nucleari. Il rapporto dovrebbe anche fornire dettagli sui progressi iraniani nell'arricchimento dell'uranio nella base di Natanz, così come sulle nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio che vengono installate in un impianto sotterraneo vicino Qom.

A diciotto anni dal delitto di Elisa Claps Restivo alla sbarra in aula a Salerno

Potenza, 6 nov. (Adnkronos) - Diciotto anni dopo la sua morte, approda martedì nelle aule della giustizia italiana il caso di Elisa Claps, con Danilo Restivo imputato dell'omicidio della studentessa potentina. La ragazza aveva 16 anni quando fu uccisa il 12 settembre del 1993, ma solo l'anno scorso i suoi resti sono stati ritrovati nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza. Un 'processo scontato' secondo la famiglia che ha sempre creduto nella colpevolezza di Restivo, attualmente detenuto in Inghilterra per un altro omicidio, quello di Heather Barnett, una sarta di Bournemouth trovata morta nel 2002. Le prove sono speculari e portano ad individuare la stessa mano dietro i delitti, quella di Restivo, già condannato al carcere a vita in Gran Bretagna. A Salerno sarà giudicato con rito abbreviato. Contro di lui c'è anche la prova del dna raccolta dai carabinieri dei Ris di Parma. Pero' molte domande non potranno essergli rivolte, come avrebbe voluto la famiglia, ora proiettata a far luce sugli altri risvolti poco chiari, dai depistaggi alle omissioni investigative. Quello italiano sara' un processo sull'omicidio e non sul contesto, su cio' che e' avvenuto dopo tanto da posticipare il ritrovamente del cadavere di cui qualcuno sapeva, stando alle indagini ed alle ultime rivelazioni.

E' una domenica soleggiata il giorno in cui Elisa scompare nel nulla a Potenza, in via Pretoria. Esce di casa insieme ad un'amica, Eliana De Cillis. Ha un appuntamento con Danilo Restivo. Si incontrano in chiesa. E' lo stesso Restivo a confermare l'incontro in un processo in cui viene condannato a due anni e 8 mesi di reclusione per false dichiarazioni al giudice. Restivo dichiara di averla incontrata e che lei era li' ad aspettarlo alla chiesa della Santissima Trinita', in via Pretoria. Sempre stando alla sua deposizione, i due ragazzi sono rimasti dieci minuti a parlare dietro l'altare, poi Elisa e' andata via e Restivo l'ha seguita con lo sguardo fino a quando e' uscita, quindi e' rimasto un po' a pregare. Tornando a casa, si e' ferito nel cantiere delle scale mobili. I giudici non gli credono del tutto: nella sua ricostruzione c'e' un buco di un'ora e mezza in cui la sua versione non e' riscontrata. Infatti Elisa verra' ritrovata nella chiesa da cui non era mai uscita. A distanza di tempo il corpo ''parla'' nell'autopsia. E rivela lo scenario per cui Restivo e' accusato di omicidio volontario pluriaggravato per i motivi abietti e la ferocia. Secondo l'accusa tutto avviene nel sottotetto, dove Restivo conduce la ragazza con la scusa di darle un piccolo dono. Dopo un tentativo di approccio sessuale, rifiutato dalla ragazza che non voleva ''mettersi insieme'' a Restivo, l'omicidio.
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Alexander Prokhanov: l'attacco all'Iran porta alla caduta dell'impero Usa

Alexander Prokhanov: l'attacco all'Iran porta alla caduta dell'impero Usa

MOSCA - Ogni aggressione da parte degli Usa contro la Repubblica islamica portera' alla caduta dell'impero americano. Lo afferma l'analista politico russo Alexander Prokhanov, citato dalla Press TV. "Attaccare l'Iran significa attaccare il cuore del risveglio islamico - ha aggiunto Prokhanov -, e' come attaccare la fonte di ispirazione per le altre rivoluzioni anti-occidentali. E questo significherebbe la fine per gli Stati Uniti". Commentando le recenti minacce degli Stati Uniti e del regime israeliano contro l'Iran, l'analista russo ha detto: "Washington teme il crescente sviluppo dell'Iran sulla scena internazionale e per ostacolarlo ricorre a pretesti e provocazioni". "Questa forza (la rivoluzione islamica in Iran, ndr) puo' nel breve o lungo periodo causare la fine dell'impero americano. In un certo senso gli Stati Uniti stanno difendendo se stessi. Hanno paura che la Repubblica islamica, considerando la sua natura anti-imperialista, diventi un vero o proprio modello per altri popoli stanchi dei regimi filo-occidentali", ha precisato Prokhanov nel momento in cui e' in corso una forte campagna intimidatoria promossa da Washington e Tel Aviv contro Teheran. Quasi ogni giorno un funzionario o un giornale parla di un eventuale attacco militare contro l'Iran col pretesto di fermare le attivita' nucleari dell'Iran che dal canto suo considera un suo diritto sviluppare la tecnologia nucleare per scopi pacifici in quanto e' firmatario della non proliferazione nucleare (Tnp) nonche' membro dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea).

Maltempo, il po supera 5 metri a Piacenza Un uomo muore nel Napoletano

Grande preoccupazione per il Po. Crolla ponte sul Pellice Interrotta la circolazione ferroviaria tra Torino e Savona

Il fiume Mella nei pressi di Brescia (Fotogramma)
Il fiume Mella nei pressi di Brescia (Fotogramma)
MILANO - Terzo giorno consecutivo di pioggia a Genova. Dopo la tragedia che ha colpito il capoluogo ligure, si continua a scavare nel fango per cercare di liberare strade e case. L'allerta si è spostata verso il Piemonte, dove preoccupa il livello del Po e tutti i suoi affluenti. A Piacenza il grande fiume ha superato i 5 metri. Il ponte del Bertenga sul Pellice è crollato. Nell'Alessandrino alcune strade sono state interrotte da allagamenti e smottamenti, evacuate 500 persone. Anche nello Spezzino è allarme crolli. Una frana di grandi dimensioni degli ultimi giorni, si è staccata lungo la statale 226, tra Ponte Savignone e Casella. Lo smottamento ha provocato la rottura delle tubature del gas metano e i comuni di Casella e Montoggio sono senza gas. Ma il maltempo colpisce anche il Sud, un uomo è morto nel napoletano. Rinviata la partita Napoli-Juventus.

NAPOLI- Intanto un uomo è morto ad Arco Felice, via Miliscola, frazione dei comune di Pozzuoli. Un albero è caduto sulla sua automobile, uccidendo il conducente. A Napoli allagamenti e chiusura di alcune strade nella zona collinare e particolari difficoltà nell'area orientale. Traffico in tilt- Un uomo di 64 anni, rimasto bloccato con la propria auto, è stato soccorso dai vigili urbani che l'hanno aiutato ad uscire dall'abitacolo della vettura rimasta impantanata nell'acqua.

IL PIEMONTE- Dal Sud al Nord. La pioggia continua a flagellare il Piemonte. Sorvegliati speciali i corsi d'acqua, soprattutto a Torino, dove il Po raggiungerà i livelli massimi in serata. E il sindaco piero Fassino ha già disposto la chiusura delle scuole per lunedì. Lezioni sospese anche al Politecnico e all'Università. Interrotta la circolazione ferroviaria tra Torino e Savona. Nell'alto Tanaro (Garessio e Piantorre) i livelli idrometrici hanno raggiunto le soglie di elevata criticità. A valle della confluenza con la Stura di Demonte i livelli sono in crescita verso la soglia di attenzione grazie al contributo degli affluenti minori. Incrementi più contenuti, al di sotto dei livelli di attenzione, nei settori alpini occidentali del Cuneese e nel Toce. Intanto ad Alba è stato evacuato un campo nomadi, altre 500 nell'Alessandrino. Poi ancora in Val Pellice, dove è crollato un ponte, e a Casale Monferrato. Chiuso il ponte sul Tanaro. La situazione è critica, tanto che il governatore Roberto Cota si appella al buon senso: «Troppa gente va a curiosare sui ponti e lungo i fiumi, mettendosi in situazioni di serio pericolo. Rinnovo per l'ennesima volta l'invito a stare lontani da luoghi a rischio».

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http://www.corriere.it/cronache/11_novembre_06/maltempo-alessandria-evacuati-genova_6a93bd86-0850-11e1-8af3-7422a022c6dd.shtml

Piemonte sott'acqua, il Po fa paura Genova, nuovi rischi e polemiche

(Foto vigili del Fuoco)
Roma, 6 nov. (Adnkronos/Ign) - PIEMONTE - La regione è in questo momento quella più colpita dalle precipitazioni. A rischio esondazione i corsi d'acqua, soprattutto a Torino, con il Po atteso ai livelli massimi in serata. Fassino ha già disposto la chiusura delle scuole per lunedì. Nell'alto Tanaro viabilità a rischio, con alcuni ponti chiusi in via precauzionale. Ad Alba evacuato un campo nomadi, altre 300 nell'Alessandrino. Poi ancora in Val Pellice e Casale Monferrato.

LIGURIA - Notte tranquilla a Genova, con pioggia diffusa ma di scarsa intensità, “non preoccupante”, dichiara l’assessore comunale all’Ambiente Carlo Senesi. Non si temono, al momento frane ed esondazioni di corsi d’acqua. Manca acqua potabile a Begato alta e a San Gimignano, mentre Enel è intervenuta questa mattina in via Bonacchi, rimasta priva di elettricità a causa di due voragini che si sono aperte in via Donghi. Il traffico per via Donghi passa ora in un by pass provvisorio, attraverso il parcheggio di un supermercato. Il servizio di taxi-navetta messo a disposizione dalla categoria dei tassisti di concerto con Comune e Amt per oltrepassare via Donghi rimarrà in vigore fino a mercoledì, quando sarà completato il ponte provvisorio che permetterà il traffico veicolare pubblico e privato. Aster sta impiegando a 120 dipendenti, impegnati nell'alta Val Bisagno, in via Fereggiano e nella zona sottostante via Isonzo. In centro gli interventi sono terminati ieri: rimane ancora qualche semaforo in tilt a causa della pioggia. Intanto si sta organizzando il lavoro dei volontari. I Municipi funzioneranno come centri di raccolta. I volontari dovranno essere maggiorenni, muniti di documento d’identità, abbigliamento adeguato (stivali innanzitutto) e, se possibile, di una pala. Saranno accettati aiuti esclusivamente da persone maggiorenni. Permane il divieto al traffico dei veicoli privati. L’allerta 2 nella regione è previsto fino alle 18 di oggi.

Pioggia senza danni questa notte nel savonese, dove ieri, a Piana Crixia, è esondato il fiume Bormida. I vigili del fuoco sono stati impegnati per l’incendio di un cavo elettrico a Carcare e per diversi alberi pericolanti. E’ stata rimossa ieri la frana che in mattinata aveva spezzato in due l’alta Valbormida. Rinviata la partita di calcio Savona – Alessandria. Ad Albenga le scuole rimarranno chiuse anche domani. Nella regione l’allerta 2 è in vigore fino alle 18 di oggi.

Pioggia diffusa ma non intensa questa notte nello spezzino, senza danni. I 240 vigili del fuoco, presenti sul territorio grazie all’apporto di contingenti di altre regioni, sono impegnati senza sosta nella rimozione del fango e dei detriti nei Comuni più colpiti dall’alluvione del 25 ottobre, Vernazza, Monterosso, Brugnato, Rocchetta, Beverino. In tutto, tra vigili del fuoco, forze dell’ordine, esercito, protezione civile e volontari sono un migliaio gli effettivi al lavoro per la ripresa del territorio. Il territorio è stato attentamente monitorato, con specifici adeguati sopralluoghi, da parte di squadre congiunte dei tecnici dei Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, Provincia (settori viabilità e difesa del suolo) per verificare la condizione degli assetti viari interessati da smottamenti franosi in relazione alle misure adottate. Il dispositivo predisposto dalle Forze di polizia ha garantito servizi di viabilità, di vigilanza antisciacallaggio e di ordine pubblico. La prefettura raccomanda di ridurre quanto più possibile la mobilità delle persone. In regione lo stato di allerta 2 è previsto fino alle 18 di oggi.
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La guerra distrugge anche l'ambiente. Dai pozzi di petrolio in fiamme in Kuwait alla siccità che colpisce i profughi in Somalia

MILANO - In guerra la prima a morire è la verità. E la seconda vittima è l'ambiente, si potrebbe chiosare la precedente sentenza di Eschilo. Tutti hanno ancora negli occhi le terribili immagini dei pozzi di petrolio in fiamme nel deserto del Kuwait, incendiati dai soldati iracheni di Saddam Hussein in ritirata nella prima guerra del Golfo nell'inverno del 1991. Oppure i gorilla di montagna uccisi e crocifissi dai bracconieri e dalla soldataglia dei signori della guerra in Ruanda e nel Congo occidentale.

La guerra e l'ambienteLa guerra e l'ambiente La guerra e l'ambiente La guerra e l'ambiente La guerra e l'ambiente La guerra e l'ambiente La guerra e l'ambiente La guerra e l'ambiente

ONU - Per questo motivo le Nazioni Unite hanno istituito nel 2001 la Giornata internazionale contro lo sfruttamento dell'ambiente nelle guerre e nei conflitti armati, che ogni anno si commemora il 6 novembre. «Nel commemorara la giornata internazionale, riconosciamo le conseguenza ad ampio raggio e a lungo termine all'ambiente, sia in tempi di pace che di guerra», ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nel suo messaggio. «Ribadiamo il nostro impegno per la gestione sostenibile delle risorse naturali come elemento critico per una pace e una sicurezza durature».

DANNI - Danni all'ambiente che proseguono anche oggi con i conflitti armati, specialmente in Africa. Che sommati ai problemi climatici in una delle zone più a rischio del mondo, acuiscono le difficoltà di milioni di profughi in zone come il Darfur, la Somalia e il Sahara occidentale con il popolo saharui.

Maltempo: Sardegna sotto pioggia incessante da ieri pomeriggio

Cagliari, 6 nov. - (Adnkronos) - La Sardegna e' sotto una pioggia incessante da ieri pomeriggio. Le previsioni per oggi del Dipartimento specialistico regionale idrometeoclimatico dell'Arpa Sardegna segnalano cielo nuvoloso o molto nuvoloso con precipitazioni a carattere temporalesco o di rovescio, localmente intense sul versante sud-occidentale e con temperature i sensibile diminuzione.

I ribelli anti-Silvio pronti al passo indietro?

Antonione e Stracquadanio potrebbero aver cambiato idea

Antonione, Bertolini e Stracquadanio: i ribelli del Cav sono prossimi alla normalizzazione? A quanto pare, dopo un paio di giorni di arrabbiatura, i tre sarebbero pronti a rientrare nei ranghi. Ne parla Monica Guerzoni sul Corriere della Sera:

«Il premier è stato molto affettuoso». Allora è vero onorevole Roberto Antonione, Berlusconi ha recuperato anche lei… «E chi lo dice? Al presidente ho detto che deve fare un passo indietro se non vuole andare incontro a un suicidio politico che sarebbe l’omicidio del Paese». Quindi non è vero che voterà la fiducia? «Stando così le cose non la voto. Ma se il premier allarga la maggioranza…». Il leader dei ribelli dell’Hotel Hassler apre uno spiraglio al capo del governo. La sconfitta è nell’aria, ma l’ultima parola non è ancora detta.

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http://www.giornalettismo.com/archives/165301/i-ribelli-anti-silvio-pronti-al-passo-indietro/

Quelli che fanno i condoni edilizi e non hanno il coraggio di andare a Genova

di Xavier Jacobelli

Il 17 ottobre 1970, l'esondazione del Bisagno a Genova uccise 44 persone, seminando distruzione e dolore in una città bellissima e umiliata dall'incuria di chi, in questi 41 anni, a ogni livello avrebbe dovuto salvaguardarla da un'altra tragedia.

Così non è stato. L'ira dei genovesi contro il loro sindaco è soltanto un indicatore del sentimento di un popolo che non vuole sentir parlare di "tragedie inattese" (Marta Vincenzi, primo cittadino che non ha chiuso le scuole e adesso si rammarica "per aver fatto troppo poco terrorismo") né tantomeno di "senso d'impotenza davanti alla tv perchè in questi anni si è costruito troppo" (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio).

Davanti alla catastrofe di Genova, al dolore dei genovesi che è il dolore di tutti gli italiani, ci vorrebbe un minimo senso del pudore. Bisognerebbe avere avuto il coraggio di lasciare Cannes per raggiungere immediatamente la città ammutolita davanti a quelle sei vittime, a quelle due bambine uccise in braccio alla loro mamma. Invece no. Il Capo del Governo, dopo essere stato sbertucciato al G-20, commissariato da Bce, Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale; invitato ad andarsene "in nome di Dio" dal Financial Times, si è subito rifugiato nel bunker romano da dove ha dettato una nota sulla tragedia genovese che conferma come il Cavaliere viva in un altro mondo. Soprattutto quando osserva che in Italia "si è costruito troppo". Detto da uno sotto i cui governi sono stati varati due condoni edilizi che hanno legalizzato decine di migliaia di case abusive, è la conferma che il punto di non ritorno è stato valicato da tempo. I morti che camminano sono tra noi. Il fango e l'acqua, invece, hanno ucciso Shpresa Djala, 28 anni, le sue figlie Gianissa, 1 anno e Gioia, 8 anni; Angela Chiaramonte, 42 anni, è stata schiacciata da un'auto impazzita; Evelina Pietranera, 50 anni è stata spazzata via con la sua edicola assieme alla sesta vittima, Serena, 19 anni: era andata in moto a prendere il fratello a scuola. Lui si è salvato, lei no.

Intendiamoci, sarebbe troppo facile limitarsi a dire: piove, governo ladro. Anche se qualcuno di questa fottutissima Casta dovrebbe spiegare perchè dalla Finanziaria 2012 siano spariti i 500 milioni di euro stanziati per prevenire il dissesto idrogeologico. E perchè, sino a qualche giorno fa, tra le misure del decreto sviluppo si contemplasse anche un altro, criminale condono edilizio.

Le responsabilità sono dell'esecutivo nazionale, del Parlamento che dorme, così come di tutti quelli (Regione, Provincia, Comune) che in Liguria scoprono soltanto adesso che il disastro si poteva evitare. Che il Bisagno, lo Sturla, il Fereggiano sono bombe d'acqua non da ieri e dall'altro ieri, ma da sempre; che alla foce del Bisagno è stato lasciato aperto un enorme cantiere con gru, macchinari e detriti; che il Bisagno è una discarica; che le colline di Genova sono state deturpate per 50 anni; che non si può dire mancano i fondi se, in città, si costruisce un nuovo palazzo amministrativo per i dirigenti della Asl 3 del costo di 17,8 milioni di euro. Questi soldi non si potevano spendere per sistemare i letti dei fiumi esplosi sotto la pioggia?

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http://club.quotidiano.net/misterx/quelli_che_fanno_i_condoni_edilizi_e_non_hanno_il_coraggio_di_andare_a_genova