Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 6 novembre 2011
Usa/Israele: più grandi manovre militari congiunte mai tenutesi prima d’ora, prove generali attacco all’Iran?
Coldiretti stila la mappa dei terreni messi in vendita dallo Stato
Dalle malghe trentine alla tenuta di San Rossore in provincia Pisa. Un patrimonio che va dai 56mila ettari del Piemonte ai 15mila del Veneto: una vendita che potrebbe essere "girata" agli agricoltori
Malattie reumatiche autoimmuni: la vita vera dei pazienti
Esistono tre registri per valutare efficacia delle cure, eventi avversi e qualità della vita dei malati
MILANO- La vita dei malati può essere molto diversa da quella asettica e controllata presa a modello dalle ricerche che stabiliscono se una medicina funziona oppure no. Nella realtà infatti, altre malattie, ma anche cambiamenti negli stili di vita e nelle abitudini, possono modificare l’efficacia di una terapia, specie se questa si protrae per anni. È il caso delle malattie reumatiche autoimmuni, un gruppo che comprende l’artrite reumatoide, quella psoriasica e la spondilite anchilosante, che colpiscono in Italia mezzo milione di persone. «I farmaci biologici anti-TNF (etanercept, infliximab e altri) hanno migliorato molto la terapia, ma le sperimentazioni cliniche di cui sono stati oggetto non permettono di verificare che effetti hanno, nel lungo periodo, sulla “real life”, la vita vera dei pazienti» spiega Giovanni Minisola, presidente della Società italiana di reumatologia. «Con l’obiettivo di colmare la lacuna, sono nati i registri delle malattie reumatiche autoimmuni, che seguono i malati negli anni, valutando efficacia, eventi avversi, qualità della vita e altri parametri».
I TRE REGISTRI - In Italia ne esistono tre: Monitor-net, Lorhen (esclusivo della regione Lombardia) e Gisea. Ma è soprattutto da quest’ultimo, che ha ormai 12 anni e segue quasi 6.000 pazienti in tutta Italia, che stanno emergendo dati nuovi, alcuni dei quali già presentati a convegni internazionali, o in corso di pubblicazione. «Una delle indicazioni più interessanti ai fini della terapia riguarda i pazienti obesi, che di solito sono esclusi dalle sperimentazioni cliniche, e sui quali i farmaci biologici sembrano funzionare meno bene» spiega Giovanni Lapadula, direttore Dipartimento di medicina interna del Policlinico di Bari, principale curatore del registro. «Il motivo è che il grasso bruno addominale produce adipochine, che favoriscono l’infiammazione, facendo aumentare complessivamente il rischio di ammalarsi ma anche riducendo l’efficacia degli antinfiammatori. Il problema esiste anche per i falsi magri, e per migliorare la cura sarebbe quindi opportuno eseguire un test che valuti la presenza nel sangue di adipochine. Si tratterebbe però un approccio nuovo, perché non esiste ancora in commercio un kit che consente di eseguire questo esame di routine». Sul fronte degli effetti collaterali, il registro Gisea rileva un’incidenza elevata di infezioni, che hanno colpito quasi quattro pazienti su dieci. «E tuttavia – precisa Minisola – l’aumento del rischio di malattie infettive si verifica soprattutto nella prima fase della terapia, e può essere limitato con il monitoraggio stretto del paziente». Riguardo all’esito delle cure, poi, «si nota una elevata efficacia dei farmaci biologici nei primi due anni, dopo i quali però la metà dei pazienti non risponde più al trattamento, o inizia a manifestare effetti collaterali» riprende Lapadula. «In questi i casi bisogna cambiare farmaco ed è importante, quindi, che i sistemi sanitari garantiscano sempre un’offerta diversificata». La remissione della malattia è stata invece osservata nel 3,6 per cento dei pazienti.
IL 30% ABBANDONA LE TERAPIE - Un dato del tutto inaspettato riguarda invece coloro che abbandonano la terapia anche quando questa funziona. «Sono moltissimi» dice Lapadula. «Il 30-32 per cento dei pazienti seguiti dal registro Gisea a un certo punto non si è più presentato ai controlli, sebbene gli esami precedenti mostrassero che i farmaci stavano dando buoni risultati. Non sappiamo che fine hanno fatto, ma intendiamo ricontattarli per capire i motivi. Potremmo scoprire che c’è stata una remissione totale della malattia, evento che quindi interesserebbe una quota rilevante dei pazienti, oppure che questi malati hanno abbandonato la cura perché stavano meglio, ma che poi i sintomi si siano ripresentati». Nelle ultime settimane il registro Gisea ha aderito all’iniziativa internazionale Meteor, che mette insieme i registri di cinque Paesi (oltre all’Italia, Olanda, Canada, Germania, Francia) e si focalizzerà principalmente sugli effetti collaterali dei farmaci biologici e sui costi sociali ed economici delle malattie reumatiche. «Rispetto al primo punto, va ricordato che gli effetti avversi particolarmente rari possono essere verificati soltanto su una popolazione molto ampia, come sarà quella del progetto Meteor» conclude Lapadula. «E anche valutare i costi delle malattie reumatiche autoimmuni è importante, per sfatare l’idea che si tratti di acciacchi dovuti all’età. Queste patologie, al contrario, esordiscono di solito attorno ai 40 anni, nel pieno della vita produttiva delle persone, e questo fa aumentare il loro costo sociale ed economico».
Margherita Fronte
Prima chiedo a Internet e poi vado dal medico
Anche per le patologie importanti prende sempre più piede la tendenza a usare la Rete come «esperto»
Web & salute: un binomio sempre più stretto |
Uno dei modi più veloci per trovare le risposte è tornare a casa e accendere il computer. «Internet, Facebook, Youtube, Linkedin, Twitter possono aiutare e sono un potentissimo mezzo per lo scambio di notizie — dice Gordon McVie, ideatore e responsabile di ecancerHub, una piattaforma gratuita presentata al Congresso della Società europea di Oncologia medica di Stoccolma come il primo social network su misura per il "pianeta cancro" —. Se i malati vogliono sapere, vuol dire che non ricevono dai medici risposte sufficienti». Secondo quanto riportato nell'Annuario Scienza e Società 2011 di Observa, un italiano su 5 fra i 16 e i 74 anni usa internet per cercare indicazioni mediche, «ma la maggior parte (il 60%) trova difficile valutare l'affidabilità delle informazioni trovate sul web» spiega Massimiano Bucchi, fra i curatori dell’indagine.
Il problema, infatti, sta tutto qui: pescare in rete siti attendibili e aggiornati. Stando ai dati di un sondaggio dell’Università La Sapienza di Roma (condotto nel 2010 nell’ambito di un progetto del ministero della Salute), internet è ormai diventato un sostituto del medico di famiglia per 6 utenti su 10. Negli oltre 2300 questionari compilati online il 58% degli intervistati ha dichiarato di rivolgersi prima alla rete che al medico di base in caso di problemi di salute. Si cercano (e si trovano più rapidamente) notizie sulla malattia propria o di un familiare, su terapie ed effetti collaterali; informazioni sugli ospedali, recapiti per prenotare visite, nomi di medici e specialisti; infine, indicazioni su prevenzione e corretti stili di vita. E al primo posto dei desideri degli utenti ci sono le "pagelle" di Asl e ospedali, richiesti dalla metà del campione. I più propensi all'uso di internet per la ricerca di notizie sulla salute sono le donne, i giovani e i soggetti con un livello socio-economico medio-alto.
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Israele avverte Teheran: "E' il principale pericolo, non esclusa opzione militare"
A diciotto anni dal delitto di Elisa Claps Restivo alla sbarra in aula a Salerno
Alexander Prokhanov: l'attacco all'Iran porta alla caduta dell'impero Usa
MOSCA - Ogni aggressione da parte degli Usa contro la Repubblica islamica portera' alla caduta dell'impero americano. Lo afferma l'analista politico russo Alexander Prokhanov, citato dalla Press TV. "Attaccare l'Iran significa attaccare il cuore del risveglio islamico - ha aggiunto Prokhanov -, e' come attaccare la fonte di ispirazione per le altre rivoluzioni anti-occidentali. E questo significherebbe la fine per gli Stati Uniti". Commentando le recenti minacce degli Stati Uniti e del regime israeliano contro l'Iran, l'analista russo ha detto: "Washington teme il crescente sviluppo dell'Iran sulla scena internazionale e per ostacolarlo ricorre a pretesti e provocazioni". "Questa forza (la rivoluzione islamica in Iran, ndr) puo' nel breve o lungo periodo causare la fine dell'impero americano. In un certo senso gli Stati Uniti stanno difendendo se stessi. Hanno paura che la Repubblica islamica, considerando la sua natura anti-imperialista, diventi un vero o proprio modello per altri popoli stanchi dei regimi filo-occidentali", ha precisato Prokhanov nel momento in cui e' in corso una forte campagna intimidatoria promossa da Washington e Tel Aviv contro Teheran. Quasi ogni giorno un funzionario o un giornale parla di un eventuale attacco militare contro l'Iran col pretesto di fermare le attivita' nucleari dell'Iran che dal canto suo considera un suo diritto sviluppare la tecnologia nucleare per scopi pacifici in quanto e' firmatario della non proliferazione nucleare (Tnp) nonche' membro dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea).
Maltempo, il po supera 5 metri a Piacenza Un uomo muore nel Napoletano
Grande preoccupazione per il Po. Crolla ponte sul Pellice Interrotta la circolazione ferroviaria tra Torino e Savona
Il fiume Mella nei pressi di Brescia (Fotogramma) |
NAPOLI- Intanto un uomo è morto ad Arco Felice, via Miliscola, frazione dei comune di Pozzuoli. Un albero è caduto sulla sua automobile, uccidendo il conducente. A Napoli allagamenti e chiusura di alcune strade nella zona collinare e particolari difficoltà nell'area orientale. Traffico in tilt- Un uomo di 64 anni, rimasto bloccato con la propria auto, è stato soccorso dai vigili urbani che l'hanno aiutato ad uscire dall'abitacolo della vettura rimasta impantanata nell'acqua.
IL PIEMONTE- Dal Sud al Nord. La pioggia continua a flagellare il Piemonte. Sorvegliati speciali i corsi d'acqua, soprattutto a Torino, dove il Po raggiungerà i livelli massimi in serata. E il sindaco piero Fassino ha già disposto la chiusura delle scuole per lunedì. Lezioni sospese anche al Politecnico e all'Università. Interrotta la circolazione ferroviaria tra Torino e Savona. Nell'alto Tanaro (Garessio e Piantorre) i livelli idrometrici hanno raggiunto le soglie di elevata criticità. A valle della confluenza con la Stura di Demonte i livelli sono in crescita verso la soglia di attenzione grazie al contributo degli affluenti minori. Incrementi più contenuti, al di sotto dei livelli di attenzione, nei settori alpini occidentali del Cuneese e nel Toce. Intanto ad Alba è stato evacuato un campo nomadi, altre 500 nell'Alessandrino. Poi ancora in Val Pellice, dove è crollato un ponte, e a Casale Monferrato. Chiuso il ponte sul Tanaro. La situazione è critica, tanto che il governatore Roberto Cota si appella al buon senso: «Troppa gente va a curiosare sui ponti e lungo i fiumi, mettendosi in situazioni di serio pericolo. Rinnovo per l'ennesima volta l'invito a stare lontani da luoghi a rischio».
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Piemonte sott'acqua, il Po fa paura Genova, nuovi rischi e polemiche
La guerra distrugge anche l'ambiente. Dai pozzi di petrolio in fiamme in Kuwait alla siccità che colpisce i profughi in Somalia
MILANO - In guerra la prima a morire è la verità. E la seconda vittima è l'ambiente, si potrebbe chiosare la precedente sentenza di Eschilo. Tutti hanno ancora negli occhi le terribili immagini dei pozzi di petrolio in fiamme nel deserto del Kuwait, incendiati dai soldati iracheni di Saddam Hussein in ritirata nella prima guerra del Golfo nell'inverno del 1991. Oppure i gorilla di montagna uccisi e crocifissi dai bracconieri e dalla soldataglia dei signori della guerra in Ruanda e nel Congo occidentale.
DANNI - Danni all'ambiente che proseguono anche oggi con i conflitti armati, specialmente in Africa. Che sommati ai problemi climatici in una delle zone più a rischio del mondo, acuiscono le difficoltà di milioni di profughi in zone come il Darfur, la Somalia e il Sahara occidentale con il popolo saharui.
Maltempo: Sardegna sotto pioggia incessante da ieri pomeriggio
I ribelli anti-Silvio pronti al passo indietro?
Antonione e Stracquadanio potrebbero aver cambiato idea
Antonione, Bertolini e Stracquadanio: i ribelli del Cav sono prossimi alla normalizzazione? A quanto pare, dopo un paio di giorni di arrabbiatura, i tre sarebbero pronti a rientrare nei ranghi. Ne parla Monica Guerzoni sul Corriere della Sera:
«Il premier è stato molto affettuoso». Allora è vero onorevole Roberto Antonione, Berlusconi ha recuperato anche lei… «E chi lo dice? Al presidente ho detto che deve fare un passo indietro se non vuole andare incontro a un suicidio politico che sarebbe l’omicidio del Paese». Quindi non è vero che voterà la fiducia? «Stando così le cose non la voto. Ma se il premier allarga la maggioranza…». Il leader dei ribelli dell’Hotel Hassler apre uno spiraglio al capo del governo. La sconfitta è nell’aria, ma l’ultima parola non è ancora detta.
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http://www.giornalettismo.com/archives/165301/i-ribelli-anti-silvio-pronti-al-passo-indietro/
Quelli che fanno i condoni edilizi e non hanno il coraggio di andare a Genova
di Xavier Jacobelli
Il 17 ottobre 1970, l'esondazione del Bisagno a Genova uccise 44 persone, seminando distruzione e dolore in una città bellissima e umiliata dall'incuria di chi, in questi 41 anni, a ogni livello avrebbe dovuto salvaguardarla da un'altra tragedia.
Così non è stato. L'ira dei genovesi contro il loro sindaco è soltanto un indicatore del sentimento di un popolo che non vuole sentir parlare di "tragedie inattese" (Marta Vincenzi, primo cittadino che non ha chiuso le scuole e adesso si rammarica "per aver fatto troppo poco terrorismo") né tantomeno di "senso d'impotenza davanti alla tv perchè in questi anni si è costruito troppo" (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio).
Davanti alla catastrofe di Genova, al dolore dei genovesi che è il dolore di tutti gli italiani, ci vorrebbe un minimo senso del pudore. Bisognerebbe avere avuto il coraggio di lasciare Cannes per raggiungere immediatamente la città ammutolita davanti a quelle sei vittime, a quelle due bambine uccise in braccio alla loro mamma. Invece no. Il Capo del Governo, dopo essere stato sbertucciato al G-20, commissariato da Bce, Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale; invitato ad andarsene "in nome di Dio" dal Financial Times, si è subito rifugiato nel bunker romano da dove ha dettato una nota sulla tragedia genovese che conferma come il Cavaliere viva in un altro mondo. Soprattutto quando osserva che in Italia "si è costruito troppo". Detto da uno sotto i cui governi sono stati varati due condoni edilizi che hanno legalizzato decine di migliaia di case abusive, è la conferma che il punto di non ritorno è stato valicato da tempo. I morti che camminano sono tra noi. Il fango e l'acqua, invece, hanno ucciso Shpresa Djala, 28 anni, le sue figlie Gianissa, 1 anno e Gioia, 8 anni; Angela Chiaramonte, 42 anni, è stata schiacciata da un'auto impazzita; Evelina Pietranera, 50 anni è stata spazzata via con la sua edicola assieme alla sesta vittima, Serena, 19 anni: era andata in moto a prendere il fratello a scuola. Lui si è salvato, lei no.
Intendiamoci, sarebbe troppo facile limitarsi a dire: piove, governo ladro. Anche se qualcuno di questa fottutissima Casta dovrebbe spiegare perchè dalla Finanziaria 2012 siano spariti i 500 milioni di euro stanziati per prevenire il dissesto idrogeologico. E perchè, sino a qualche giorno fa, tra le misure del decreto sviluppo si contemplasse anche un altro, criminale condono edilizio.
Le responsabilità sono dell'esecutivo nazionale, del Parlamento che dorme, così come di tutti quelli (Regione, Provincia, Comune) che in Liguria scoprono soltanto adesso che il disastro si poteva evitare. Che il Bisagno, lo Sturla, il Fereggiano sono bombe d'acqua non da ieri e dall'altro ieri, ma da sempre; che alla foce del Bisagno è stato lasciato aperto un enorme cantiere con gru, macchinari e detriti; che il Bisagno è una discarica; che le colline di Genova sono state deturpate per 50 anni; che non si può dire mancano i fondi se, in città, si costruisce un nuovo palazzo amministrativo per i dirigenti della Asl 3 del costo di 17,8 milioni di euro. Questi soldi non si potevano spendere per sistemare i letti dei fiumi esplosi sotto la pioggia?
Continua ...