lunedì 7 novembre 2011

Sardegna, esercitazioni congiunte delle aviazioni di Italia e Israele

Sardegna, esercitazioni congiunte delle aviazioni di Italia e Israele
Dopo il rifiuto dell'autorizzazione a sorvolare lo spazio aereo turco, l'Aviazione israeliana ha cercato nuove alleanze nella regione, con due settimane di esercitazioni congiunte con l'aviazione italiana in Sardegna. Un numero di squadroni di F-15 e F-16 partiti dalle basi di Nevatim e di Tel Nof hanno partecipato a manovre a bassa quota, di combattimento e di intercettazione a lungo raggio. Lo ha riferito l’agenzia infopal. Fonti dell'aviazione hanno riferito che è stato permesso di volare su tutta l'isola sarda, la cui area equivale a quella di Israele. In questa circostanza, per la prima volta Israele ha inviato un nuovo aereo radar militare (AWACS) chiamato Eitam. L'Aviazione italiana ha usato diversi aerei compreso l'Eurofighter Typhoon, e la cosa ha rappresentato molto per Israele, dal momento che ne è dotata anche l'Arabia Saudita. Il "team rosso", quello italiano, ha svolto il ruolo del nemico ed entrambi i team hanno simulato intercettazioni. Le manovre a bassa quota sono state importanti per le missioni nelle quali è richiesto impedire l'individuazione da parte del radar del nemico. "Di fronte alla minaccia iraniana - scrive The Jerusalem Post - l'Aviazione isareliana ha intensificato le proprie esercitazioni all'estero negli ultimi anni, soprattutto in seguito al rifiuto turco di permettere ai jet israeliani di addestrarsi nel proprio spazio aereo". Questo sin dall'Operazione Piombo Fuso contro Gaza (2008-2009). Lo scorso mese, elicotteri da combattimento dell'aviazione avevano condotto un'esercitazione simile a quella di oggi con la Grecia e a luglio sei militari dell'aviazione israeliana persero la vita insieme a un sodlato rumeno in uno scontro.
Fonte: www.stampalibera.com

Crisi Economica/ Italia, Ricco di poveri

Crisi Economica/ Italia, Ricco di poveri

“Essere poveri significa negazione del diritto al lavoro, alla famiglia, all’abitazione, ma anche alla giustizia, all’educazione, alla salute”. In poche righe è racchiuso tutto il pensiero presente in “Poveri di diritto”, l’undicesimo rapporto sulla povertà in Italia curato dalla Caritas e dalla Fondazione Zancan. La fotografia scattata rileva un quadro pressoché in bianco e nero, spoglio e decisamente triste. Dagli aspetti analizzati, secondo dati statistici, l’Italia è sempre più un Paese “ricco di poveri”.

Dagli ultimi dati è allarme disoccupazione in Italia, dove l’Eurostat ha rilevato l’incremento più forte rispetto al resto dei Paesi dell’eurozona. Secondo i dati Istat il tasso di disoccupazione, a livello prettamente giovanile, in Italia è salito al 29,3%, rispetto al 28% di agosto. Si tratta del livello più alto dal 2004.

Ed è proprio questo stato ad incrementare il numero di italiani che ricorrono sempre più a forme di sussidi economici, principalmente dalla Caritas. Secondo la Zancan difatti, il numero delle richieste rivolte ai centri di ascolto della Caritas diocesane è aumentato dell’80,8%, così come negli ultimi tre anni, secondo quanto rilevato dal campione di 195 centri di ascolto in 15 regioni, è cresciuto il numero di coloro che si rivolgono ai centri di ascolto con il 19,8% . E anche in questo caso non manca la netta spaccatura tra Nord e Sud. L’aumento più elevato si registra infatti nel Sud Italia (+69,3%), mentre a Nordest il trend è più contenuto (+3,8%).

In Sicilia, l’incidenza della povertà relativa è superiore alla media nazionale: nel 2010 il 27% delle famiglie siciliane si collocava sotto la linea di povertà relativa. Rispetto al 2009 la povertà è aumentata di 2.8 punti percentuali (coinvolgeva il 24,2% delle famiglie residenti) e tutti gli indicatori di povertà e di disagio economico proposti e analizzati dal’Istat, evidenziano una situazione del tutto negativa. Tra le difficoltà principali registrate la percentuale di famiglie che non riesce ad affrontare le spese impreviste (48,6%) e la difficoltà ad arrivare a fine mese (27,8%).

Fonte:www.quotidiano di sicilia.it

Russia, Lavrov: grave errore un blitz in Iran‎

Russia, Lavrov: grave errore un blitz in Iran‎

Un intervento militare contro l'Iran sarebbe un "errore gravissimo". Lo ha detto stamane il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, all'indomani delle dichiarazioni del presidente israeliano Shimon Peres sull'eventualità di questo scenario. "La nostra posizione su questo punto è ben nota: si tratterebbe di un gravissimo errore, dalle conseguenze imprevedibili", ha dichiarato Lavrov nel corso di un intervento ritrasmesso dalla televisione Russia 24. "Non ci può essere alcuna soluzione militare al problema del nucleare iraniano, come per tutti gli altri problemi del mondo contemporaneo. "Un intervento militare non fa che moltiplicare il numero di vittime e le sofferenze umane", ha sottolineato il capo della diplomazia russa.

Il giallo delle dimissioni di Silvio

Diventano un giallo le dimissioni del premier. Silvio Berlusconi sarebbe rientrato a Milano per parlare con i figli e con i vertici delle sue aziende, Fedele Confalonieri in prima linea, sull’ipotesi di dimettersi già questa sera o domani.

Uno scenario che ha fatto immediatamente il giro della rete, ma smentito seccamente dall’entourage del Cavaliere: «Le voci di mie dimissioni sono destituite di fondamento e non capisco come siano circolate». Poi, a colloquio con Libero, lancia la sfida ai pasdaran: «Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi».

Si era già capito durante il drammatico vertice di questa notte a Palazzo Grazioli con Gianni Letta e Angelino Alfano come era realmente la situazione in casa della maggioranza. Si è discusso a lungo delle conseguenze di affrontare il voto della Camera con il rischio di veder sgretolata la maggioranza, dato i numeri ridotti e le defezioni in continuo aumento, o di anticipare i tempi e salire al Quirinale. Un’altra soluzione accennata potrebbe essere quella di far approvare le misure anti-crisi dal Parlamento, con la promessa solenne che una volta varato il pacchetto il premier salirà al Quirinale consegnando il suo mandato al Presidente Napolitano.

Il resoconto della giornata. Il pressing del Pdl e dei suoi collaboratori più stretti per fare un passo indietro è sempre più forte. «Che Berlusconi stia per cedere il passo ormai è una cosa acclarata. Si tratta di ore, qualcuno dice perfino di minuti», dice Giuliano Ferrara sul Foglio.it. Mentre Franco Bechis, vicedirettore di Libero, scrive su Twitter: «Ora ho notizie dirette. Berlusconi si dimette».

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http://www.agoravox.it/Il-giallo-delle-dimissioni-di.html

Governo: a pochi giorni dalla fine. E per tanti, si spera, dalla pensione

Che se ne vada in nome di Dio, come vorrebbero gli inglesi, o perché travolto dalla valanga che i mercati minacciano di scaricare sull’Italia già domani, sembra che ben difficilmente Silvio Berlusconi resterà Presidente del Consiglio fino alla fine della settimana.

A decidere le sue sorti saranno la ventina (per ora) di parlamentari del PdL che sembra abbiano finalmente deciso di staccare la spina al peggior governo della storia unitaria; peggiore, nome per nome, basti pensare a Gelmini e Bottai, anche dei governi dell’Italia fascista.

Dobbiamo essere grati, per questo, agli onorevoli Straquadanio e Paniz (nella foto) ed ai loro colleghi, ma non basta certo questo gesto arrivato così tardi a riabilitarli in alcun modo.

Per loro, come per chiunque abbia continuato ad appoggiare Silvio Berlusconi fino ad ora, non può esserci alcun futuro nella politica di un’Italia che voglia tornare ad essere (o semplicemente, finalmente, essere) un paese serio. Non può, in particolare, esservi alcun ruolo nella costruzione di un partito liberale, volto a rappresentare l’ala destra di quello che mi ostino a considerare il cuntinuum liberal-socialista proprio di una moderna democrazia europea, di cui peraltro, al momento, non mi pare di veder traccia.

Quel che invece è certo, è che termini come dignità, responsabilità, decoro o anche solo decenzadebbono essere rigorosamente esclusi dal lessico, quando si parla delle scelte compiute dagli esponenti del tardo berlusconismo; hanno ampiamente dimostrato, proprio in questi ultimi due anni, mentre Silvio Berlusconi entrava nella fase terminale della propria parabola umana, prima ancora che politica, di non conoscerne il significato. Con voti come quello sul caso Ruby (indimenticabile proprio l’ottimo Paniz, mentre spiegava al mondo che Berlusconi credeva davvero si trattasse delle nipote di Mubarak) hanno offeso l’intelligenza degli italiani; difendendo certi comportamenti (affascinanti le teorie dell’onorevole Straquadanio sulla liceità dell’uso del sesso come strumento di baratto, per dir così, politico) hanno insultato quel poco che ogni padre cerca ancora d’insegnare ai propri figli. Soggiacendo fino ad ora al minimo volere di chi li ha portati in parlamento, votando a favore d’ognuna delle leggi che questi ha voluto per fare gli interessi propri, hanno soprattutto dimostrato d’esser solo dei servi; servi privi d’ogni moralità ed ideale che non fosse quello minimo rappresentato dal proprio quieto e comodissimo vivere.

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La Gelmini lancia il liceo sportivo via latino, geografia e storia dell'arte

Lo schema di decreto del ministero prefigura una variante dello scientifico con tre ore settimanali anziché due di Educazione fisica e con l'introduzione di Diritto ed economia dello sport. Ma servono "impianti ed attrezzature ginnico sportive adeguate"

di SALVO INTRAVAIAIl ministero amplia il sistema dei licei. Il prossimo anno, i ragazzini in uscita dalla media potrebbero avere una scelta in più: oltre al classico e allo scientifico, all'artistico e al linguistico, a quello musicale e quello delle scienze umane, potrebbero avere l'opportunità di scegliere anche il liceo sportivo, con più ore settimanali di Educazione fisica e qualche ora in meno di materie teoriche. Se l'iter normativo dovesse concludersi per tempo, come spera il ministro Mariastella Gelmini, la novità sarà in vigore già a febbraio, quando si apriranno le iscrizioni per l'anno scolastico 2012/2013. Mentre le scuole non sanno a quale santo votarsi per pagare cancelleria e carta igienica e si rivolgono ai genitori chiedendo l'ormai famoso, o famigerato, "contributo volontario", il ministro lancia il settimo liceo dell'era Gelmini: quello sportivo, appunto. Il dpr che lo istituisce è pronto. E' già stato inviato agli organismi competenti per i pareri di rito. Si tratterà di un'altra opzione dello scientifico che, oltre a perdere il Latino - come avviene già con l'opzione delle Scienze applicate - perderà completamente anche la Geografia e la Storia dell'Arte. Una decisione che non mancherà di creare polemiche, com'è avvenuto per l'accorpamento tra Storia e Geografia al biennio dei licei, i cui studenti sono adesso alle prese con la "Geostoria". "La sezione ad indirizzo sportivo - recita lo schema di decreto - è volta all'approfondimento delle scienze motorie e sportive e di una o più discipline sportive all'interno di un quadro culturale che favorisce, in particolare, l'acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri delle scienze matematiche, fisiche e naturali nonché dell'economia e del diritto". Ma "le istituzioni scolastiche che richiedono l'attivazione della sezione ad indirizzo sportivo devono disporre di impianti ed attrezzature ginnico sportive adeguate", continua il documento. Una condizione che, vista la situazione degli impianti scolastici italiani, potrebbe mettere fuori gioco già prima di iniziare parecchie istituzioni scolastiche. Secondo i piani di viale Trastevere, nel liceo sportivo l'Educazione fisica dovrebbe passare dalle consuete due a tre ore settimanali e verrà introdotto anche il Diritto ed economia dello sport. Al biennio le ore di Geostoria verranno invece sacrificate, così come avverrà per le ore di Storia dell'arte in tutto il quinquennio. Come per gli altri licei, al biennio, le ore settimanali di lezione saranno 27, che saliranno a 30 nel successivo triennio. Il quadro orario con discipline e ore per materia non è stato ancora reso noto, si conoscerà nel dettaglio successivamente, ma le polemiche non mancheranno.

Berlusconi si dimette, anzi no Un caso di aggiotaggio di Borsa

I siti internazionali, primo fra tutti il Financial Times, si concentrano sull'andamento delle Borse e le voci di dimissioni di Berlusconi. A divulgare la notizia, il giornalista Giuliano Ferrara. Futuro e Libertà chiede alla Consob di intervenire

di WALTER GALBIATI
MILANO - "Le speculazioni su Berlusconi fanno muovere i mercati". Il Financial Times come tutti i siti e le agenzie mondiali spiega che l’andamento delle Borse, prima fra tutte quella di Milano, sono influenzati come ovvio dai rumours su Berlusconi. Ma a influenzare i mercati questa volta non sono state le anonime voci di mercato ("speculation", le chiama il sito del quotidiano inglese), i bisbigli, i sussurri e le grida che girano tra gli operatori, ma chiacchiere con un nome e un cognome. 1 Perché a lanciare la notizia delle dimissioni di Berlusconi è stato niente meno che Giuliano Ferrara, non una persona qualunque, ma un giornalista che da sempre è una specie di consulente, neanche troppo occulto, delle campagne stampa del premier. Sulla notizia (vera o falsa) delle dimissioni del premier, Piazza Affari è passata da una perdita di oltre un punto percentuale a un guadagno di tre punti. Un caso di aggiotaggio? Bisognerebbe chiederlo alla Consob. E qualcuno ci ha pensato, visto che un deputato diFuturo e Libertà, Aldo Di Biagio, ha chiesto all’Autorità di Vigilanza di intervenire. "Un giornalista - ha scritto Di Biagio in una nota - ha sempre il diritto di diffondere le notizie di cui viene a conoscenza, se e quando verifica la fondatezza delle sue fonti. Ma da due direttori di testate riconducibili direttamente o indirettamente al presidente del Consiglio, Franco Bechis e Giuliano Ferrara, ci si aspetterebbe più prudenza, stanti gli effetti che le loro parole possono avere sull'andamento dei mercati finanziari". Ma "diffondere la notizia - prosegue il deputato - delle imminenti dimissioni di Berlusconi, salvo poi assistere alla smentita del premier stesso e alla successiva correzione di rotta di Bechis, rappresenta una evidente turbativa dei mercati". E Di Biagio chiede alla Consob di indagare.

“Quella testa di caXXo non si dimette”

7 novembre 2011

Franco Bechis ha messo su Youtube il video del suo colloquio con un “alto dirigente PdL”, nella quale gli preannunciavano le dimissioni. La cosa divertente è che il linguaggio della “fonte” è piuttosto chiaro riguardo il premier: “Quella testa di caXXo non si dimette”, “Perché è andato a Milano? Che caXXo ne so, per cose sue…”

Ora la domanda è: chi è il dirigente? Rallentare il video ci permetterebbe di scoprirlo?

Silvio non si dimette più? La cocente delusione di tutto il mondo

Le voci hanno animato la mattinata, arrivando al di fuori dei confini italiani

Verso le 11 di questa mattina ha iniziato a diffondersi l’indiscrezione sulle possibili dimissioni di Silvio Berlusconi: mentre la Borsa e parte degli italiani festeggiavano, ci ha pensato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, a negare la prospettiva: “Ho parlato poco fa con il presidente Berlusconi che mi ha detto che le voci sulle sue dimissioni sono destituite di fondamento”. Intanto, la notizia ha fatto il giro del mondo.

LE MONDE - “È finita Silvio, inutile resistere”. Questo il titolo del quotidiano francese Le Monde, che racconta:

Come spiegano i giornalisti: “venerdì 4 novembre era appena tornato dal G20 di Cannes quando ha deciso che l’Italia dovesse essere sotto la supervisione degli esperti del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione europea, che si prenderà cura di “verificare” l’andamento delle riforme promesse, poi Silvio Berlusconi si è chiuso nella sua residenza romana di palazzo Grazioli con i suoi più stretti collaboratori. Non nasconde la gravità della situazione. “Silvio, gli hanno detto, da questo momento non avete la maggioranza”. L’articolo ripercorre tutta l’attualità del premier, dalle discussioni con Tremonti alle dichiarazioni sui “ristoranti italiani che sono pieni”, senza dimenticare che gli alleati lo abbandonano lasciandolo sempre più solo. Mentre lui tornava da Cannes, probabilmente sorvolava le zone piagate dall’alluvione in un’Italia sempre più in crisi, che gli chiede di andarsene. Anche se Berlusconi nega le dimissioni, “è ormai finita”.

Leggi tutto:

http://www.giornalettismo.com/archives/165659/silvio-non-si-dimette-piu-la-cocente-delusione-di-tutto-il-mondo/

Israele e i piani (poco segreti) per attaccare l'Iran

Le notizie riservate di Tel Aviv fanno capolino: attacco vicino o guerra più lontana? di Antonio Ferrari - CorriereTV.

L'ospedale dove curano i «bambini senza sorriso»

Sindrome di Moebius: a Parma, grazie all'iniziativa di un papà si è sviluppato un centro di alta competenza

Sindrome di Moebius, MILANO - Tredici anni di differenza tra Stefano e Giulia. Quasi venti separano Stefano da Tommaso. Tra lui e Giulia, invece, di anni ne mancano solo cinque. Le loro vite hanno viaggiato su binari paralleli. Fino all’incontro, in quella «stazione» di arrivo e di partenza per nuove destinazioni che sono diventati gli Ospedali Riuniti di Parma. È qui che l’impegno e la caparbietà di Renzo De Grandi, padre di Giulia e fondatore dell’Associazione italiana sindrome di Moebius, e le competenze di un’équipe multidisciplinare hanno fatto nascere la struttura di fatto più qualificata per la cura della sindrome di Moebius in Italia (è partita una richiesta perché lo diventi anche di diritto), prima nella casistica anche a livello europeo. Per ora, solo la Regione Emilia Romagna l’ha riconosciuta come Centro di riferimento del suo territorio. A Parma i pazienti possono contare su una squadra integrata di otorinolaringoiatri, odontoiatri, oculisti, neurologi, logopedisti, psicologi, ortopedici e chirurghi maxillo-facciali. Grazie a loro,Stefano Pieri, 27 anni di Prato, Giulia De Grandi di 14 e Tommaso Ciampichetti, 9 anni di Ancona, sono diventati ex «bambini senza sorriso».

Stefano, Giulia e Tommaso sono stati vittime di quella malattia rara - sembra di natura genetica, anche se non ne esiste la certezza - la cui manifestazione principale è la mancanza di movimento dei muscoli facciali. «I bambini colpiti da questa sindrome non possono sorridere, chiudere le palpebre, muovere gli occhi, chiudere la bocca, — spiega Renzo De Grandi, 45 anni, dirigente di Muggiò, in Brianza — non hanno alcuna espressività della faccia. Insomma non possono esprimere tramite il volto le loro emozioni e i loro sentimenti».

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http://www.corriere.it/salute/disabilita/11_novembre_07/sindrome-moebius-parma-corcella_32831b40-071e-11e1-b2db-bf661a45e1f2.shtml

Lega: "Bene il maltempo, spazza via i campi rom" -DICHIARAZIONI SHOCK DEL DEPUTATO CAVALLOTTI

Lega: 'Bene il maltempo, spazza via i campi rom'
TORINO - Dichiarazioni shock di Davide Cavallotti, deputato della Lega Nord. Parlando del maltempo che in questi giorni sta flagellando l'Italia e del suo collegio elettorale (Torino) ha detto: "Ora che la pioggia è riuscita nell'impresa in cui aveva fallito il sindaco Piero Fassino, ossia lo sgombero del campo nomadi abusivo sul Lungo Stura Lazio, mi auguro che il comune provvederà all'identificazione di tutti gli irregolari che vivevano in quel campo. Se questo non dovesse accadere, e i nomadi dovessero rioccupare abusivamente quell'area - aggiunge in una nota - la responsabilità sarà solo del sindaco. I torinesi vogliono meno salotti radical chic e meno zingari irregolari". Dura la risposta della vicepresidente del Pd, Rosa Villeco Calipari: "Soltanto cinismo e razzismo possono aver ispirato le parole del deputato leghista che invoca l'effetto anti-rom della pioggia torrenziale che ha seminato morte e distruzione in tutt'Italia. Leggere la nota di Cavallotto nella quale scrive che 'la pioggia è riuscita nell'impresa in cui aveva fallito il sindaco Fassino, ossia lo sgombero del campo nomadi abusivo sul lungo Stura Lazio mentre ancora si piangono i morti di Genova e Napoli, ci riempie di rabbia. Qualcuno dei suoi può intervenire?"

sraele: annunciata la costruzione di 50 mila abitazioni a Gerusalemme est

TEL AVIV (ISRAELE) - Il governo israeliano è sempre più allergico alle trattative di pace, a quanto pare. Come riportano alcuni quotidiani israeliani, il governo sta per varare uno dei più grandi piani di ampliamento abitativo: oltre 70 mila nuovi appartamenti nei prossimi 5 anni, da costruire tutti su territorio arabo: 50 mila a Gerusalemme Est e 20 mila per espandere diverse colonie illegali che sono su territorio palestinese. Anche se l'articolo non lo nomina, è evidente che queste costruzioni non saranno indolori per gli arabi: lo spazio per una tale espansione edilizia non c'è. E quindi verranno abbattute altre case abitate dai palestinesi, per fare posto agli insediamenti che sono riservati a persone di religione ebraica. Bisogna ricordare che lo stop alle costruzioni è uno dei requisiti di base contemplati sia nella road-map verso la pace sia tra le richieste non negoziabili poste dai palestinesi. Appare quindi evidente che Israele intende solo ottenere, ma non dare: pessimo atteggiamento, se si vuole contrattare alla pari.

Berlusconi: "Non mi dimetto" e la Borsa va giù

Berlusconi: 'Non mi dimetto' e la Borsa va giù
MILANO - Questa volta la Borsa ha avuto una impennata notevole: in un'ora circa è passata da -1% a +2%. Cosa era successo? Semplicemente si erano diffuse le voci - rese note da due fedelissimi del premier nel mondo dell'informazione, come Giuliano Ferrara e Libero, nella persona del vicedirettore Franco Bechis - di possibili dimissioni in giornata del premier. Nello stesso periodo lo spread, cioè il differenziale tra i titoli di Stato italiani a 10 anni e gli omologhi tedeschi è scesa da 491 (nuovo record da quando c'è l'oro) a 470 punti. Poco prima delle 13 però Berlusconi ha smentito, affermando di non avere nessuna intenzione di dimettersi, ma di voler andare avanti, approvando domani il Rendiconto del bilancio dello Stato e entro la settimana la legge di stabilità al Senato. Immediate le reazioni della Borsa: la Borsa è scesa (alle 13.30 l'indice Ftse era all'1,7%) e lo spread è risalito, toccando nuovamente i 480 punti. Interessanti anche i toni usati, parlando telefonicamente con Libero: "Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi". Poi ha aggiunto: "Non capisco come siano circolate le voci delle mie dimissioni. Sono destituite di ogni fondamento". Peccato che proprio il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, insieme a Giuliano Ferrara, le ha diffuse. Intanto l'opposizione valuterà in una riunione come comportarsi domani: anche se sarebbe facile sconfiggere nuovamente il governo, farlo significherebbe condannare lo Stato all'esercizio provvisorio per almeno 6 mesi. Una cosa improponibile, vista la situazione sui mercati. L'alternativa che si prende in esame è l'astensione in blocco delle opposizioni, per vedere se la maggioranza arriva ai fatidici 316 voti che significano la maggioranza assoluta. In ogni caso tra oggi e domani si valuterà anche come andare avanti e se presentare una mozione di sfiducia contro il governo.

Milano: Lele Mora patteggia condanna a 4 anni e 3 mesi

Milano, 7 nov. (Adnkronos) - Il gup di Milano Elisabetta Meyer ha ratificato nel pomeriggio il patteggiamento per Lele Mora, l'agente dei vip in carcere per bancarotta della sua societa' Lm Management. Il manager e' stato condannato a 4 anni e 3 mesi di reclusione. Il giudice si e' riservata invece di decidere sulla detenzione di Mora: i difensori dell'imprenditore hanno chiesto per lui gli arresti domiciliari, ma la Procura si e' opposta. Secondo i suoi legali, Luca Giuliante e Nicola Avanzi hanno dichiarato che "sta male" e che, dall'inizio della detenzione, nel giugno scorso "Mora ha gia' perso 30 chili".

Inchiesta P4: pg Cassazione, no al carcere per Papa

Roma, 7 nov. (Adnkronos) - Alfonso Papa, indagato nell'inchiesta sulla P4, non avrebbe mai dovuto finire in carcere perche' "allo stato manca la prova dell'associazione per delinquere". Ecco perche' la pubblica accusa della Cassazione rappresentata da Alfredo Montagna ha chiesto ai giudici della sesta sezione penale di annullare con rinvio l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli dello scorso 8 agosto.

Maltempo: un morto e cinque feriti bilancio nubifragio all'Elba

Firenze, 7 nov. - (Adnkronos) - E' di un morto e cinque feriti (di cui uno grave) il bilancio provvisorio del nubifragio che si e' abbattutto sull'Isola d'Elba e che ha allagato Marina Campo nelle prime ore di stamattina, in seguito all'esondazione del fosso degli Alzi. La persona deceduta e' una signora di 81 anni, con difficolta' di deambulazione, probabilmente caduta nella propria abitazione, al piano terra, invasa dall'acqua.

Camera: terminato dopo un'ora colloquio tra Fini e Schifani

Roma, 7 nov. (Adnkronos) - E' terminato dopo circa un'ora il colloquio tra il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente della Camera Gianfranco Fini, nello studio di quest'ultimo. Al termine, massimo riserbo sui contenuti dell'incontro da parte dei due protagonisti, chiamati a presentare il libro del vicepresidente del Csm Michele Vietti 'La fatica dei giusti', presso l'auletta dei gruppi di Montecitorio.

Berlusconi: "Fiducia su lettera Ue. Voglio vedere in faccia i traditori"

Silvio Berlusconi (Adnkronos)
Roma, 7 nov. (Adnkronos/Ign) - "Non capisco come siano circolate le voci delle mie dimissioni, sono destituite di ogni fondamento. Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porro' la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi". Il premier Silvio Berlusconi interviene così dopo che in mattinata sono circolate con insistenza voci di imminenti dimissioni.

A lanciare il tam tam sono stati il direttore de 'Il Foglio' Giuliano Ferrara eFranco Bechis, vice direttore di 'Libero'. "Che Silvio Berlusconi stia per cedere il passo e' cosa acclarata, e' questione di ore. Alcuni dicono di minuti", afferma Ferrara, mentre Bechis, via Twitter, scrive: "Devo rettificare quel che ho detto ad Omnibus. Ora ho notizie dirette. Berlusconi si dimette".

Le indiscrezioni sembrano andare in direzione di quanto detto in mattinata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta . "Nel passaggio, non e' che lo stia auspicando, da un governo all'altro, gli impegni assunti non e' che si rinnovano o cambiano, continuano. Si chiama principio della continuita' amministrativa". Letta, rispondendo a chi gli chiedeva se l'accordo sui fondi strutturali con le Regioni del Sud e la Commissione Ue, nell'ambito delle misure anti crisi, rischia di essere messo in forse in caso di caduta del governo, ha aggiunto: ''posso garantire che il patto sottoscritto resiste a qualunque evento, ammesso che eventi di quel tipo ce ne siano".

E nonostante le parole del premier, Giuliano Ferrara rilancia e spiega: "La via d'uscita c'e'. Invece di prolungare l'agonia, Berlusconi si presenta alle Camere, chiede la fiducia per varare la legge di stabilita' e il maxiemendamento, annuncia che si dimettera' un minuto dopo e che chiede le elezioni a gennaio. Di questo si discute". Il direttore de 'Il Foglio' conferma inoltre di aver "raccolto e riproposto voci note su un imminente passo di Berlusconi per sottrarre il paese e sé stesso a un'incertezza radicale, a un'agonia politica senza capo ne' coda". Per Ferrara poi "la dichiarazione di Gianni Letta sulle misure economiche che restano, secondo il principio di continuita' amministrativa, anche quando il governo cambia, mi sembra molto piu' autorevole della mia, e molto indicativa di cio' di cui si discute".
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