MILANO - Questa volta la Borsa ha avuto una impennata notevole: in un'ora circa è passata da -1% a +2%. Cosa era successo? Semplicemente si erano diffuse le voci - rese note da due fedelissimi del premier nel mondo dell'informazione, come Giuliano Ferrara e Libero, nella persona del vicedirettore Franco Bechis - di possibili dimissioni in giornata del premier. Nello stesso periodo lo spread, cioè il differenziale tra i titoli di Stato italiani a 10 anni e gli omologhi tedeschi è scesa da 491 (nuovo record da quando c'è l'oro) a 470 punti.
Poco prima delle 13 però Berlusconi ha smentito, affermando di non avere nessuna intenzione di dimettersi, ma di voler andare avanti, approvando domani il Rendiconto del bilancio dello Stato e entro la settimana la legge di stabilità al Senato. Immediate le reazioni della Borsa: la Borsa è scesa (alle 13.30 l'indice Ftse era all'1,7%) e lo spread è risalito, toccando nuovamente i 480 punti.
Interessanti anche i toni usati, parlando telefonicamente con Libero: "Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi". Poi ha aggiunto: "Non capisco come siano circolate le voci delle mie dimissioni. Sono destituite di ogni fondamento". Peccato che proprio il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, insieme a Giuliano Ferrara, le ha diffuse.
Intanto l'opposizione valuterà in una riunione come comportarsi domani: anche se sarebbe facile sconfiggere nuovamente il governo, farlo significherebbe condannare lo Stato all'esercizio provvisorio per almeno 6 mesi. Una cosa improponibile, vista la situazione sui mercati. L'alternativa che si prende in esame è l'astensione in blocco delle opposizioni, per vedere se la maggioranza arriva ai fatidici 316 voti che significano la maggioranza assoluta. In ogni caso tra oggi e domani si valuterà anche come andare avanti e se presentare una mozione di sfiducia contro il governo.
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