lunedì 26 dicembre 2011

SORRY ...


Berlusconi attacca la Manovra: ''Troppe tasse, rischiamo la recessione''

Silvio Berlusconi (Xinhua)
Roma, 26 dic (Ign) - L'attacco alla Manovra, che con tutte queste nuove tasse ''rischia di portarci alla recessione'' e l'assicurazione ai suoi sostenitori che lui resta ''sempre in pista''. L'ex premier Silvio Berlusconi torna a farsi sentire, intervenendo telefonicamente con la Comunità Incontro di don Gelmini.
''Noi fino all'estate scorsa abbiamo sempre tenuto i conti in ordine tagliando le spese invece di alzare le imposte. Ora invece - dice il Cavaliere - con queste nuove tasse il rischio è di comprimere i consumi e indurre in recessione l'economia. Ma la soluzione non dipende da noi né dal governo nazionale, ma dall'Europa''.
L'ex premier parla poi di un Pdl in buona salute, anzi in crescita secondo gli ultimi sondaggi a sua disposizione. ''Voglio ricordare a noi stessi - ha detto - che siamo sempre il partito di maggioranza in parlamento e che i sondaggi ci danno in forte anzi fortissima ricrescita perché gli italiani sono preoccupati''. Quindi, parlando con don Pierino Gelmini, rassicura i suoi sostenitori. ''Sai che io sono ancora impegnato a sostenere la nostra forza di libertà. E quindi sono sempre in pista''.

Minzolini non molla: "Ora capisco Santoro e farò come lui, vado dai giudici"

Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1 (Adnkronos)
Roma, 26 dic. - (Ign) - Augusto Minzolini come Michele Santoro. L'ex direttore del Tg1 non ha intenzioni di arrendersi, pronto alla battaglia legale contro la Rai dopo la sua 'cacciata' dal telegiornale. "Sono diventato un azzeccagarbugli, contro la mia natura. Mi hanno proposto di andare a New York, ma per ora non accetto nulla e vado avanti con il ricorso. Devi fare per forza così per difenderti, uso gli stessi metodi dell'azienda. Ora capisco Santoro con i suoi ricorsi e i tribunali. Ha fatto bene", dichiara Minzolini alla Zanzara su Radio24. "Se me lo avessero chiesto - spiega ancora - se ne poteva anche parlare, ma hanno applicato per la prima volta una norma che è inapplicabile solo per farmi fuori. Allora mi incazzo e divento un azzeccagarbugli".
Entrando nello specifico della carta di credito dice a Giuseppe Cruciani e David Parenzo, conduttori del programma di Radio24: "Hanno applicato alla lettera una circolare interna solo con me. E il colmo è che le spese di rappresentanza io alla fine le ho rimborsate mentre la Rai le ha scaricate fiscalmente. La Rai ci ha guadagnato, non è un paradosso?".
Il giornalista se la prende quindi con il presidente della Rai Paolo Garimberti rimandando al mittente le critiche. "Il tg più brutto? Ma Garimberti da quale cattedra parla? - sottolinea Minzolini - Io nella mia carriera ho fatto diversi scoop e sono finito anche sulla Treccani, di Garimberti non ricordo nulla". "La verità - sottolinea - è che c'è un regime alla rovescia perché altrimenti non sarei stato rimosso dalla direzione del Tg1".
L'ex direttore del Tg1 non ci sta poi ad essere etichettato come berlusconiano. E dice: "Ho le mie idee, ma al Tg1 penso di essere stato molto equilibrato e mai schierato. Ho contribuito al pluralismo, visto come è schierata l'informazione italiana; mi hanno emarginato anche perché ho dato informazioni che a molti non piacevano".
Parlando più in generale dell'ex premier aggiunge: "Mentana e Santoro hanno lavorato per Berlusconi, io mai. Ero di sinistra ma dopo l'episodio delle monetine a Craxi al Raphael sono cambiato. Non sopporto i linciaggi di piazza, insieme a quelli mediatici e giudiziari. Berlusconi - continua - ha incarnato un processo di modernizzazione che prima non esisteva. Questo l'ho sempre pensato, come ho pensato che fosse un'idiozia ridurlo alla figura del tycoon che controlla l'informazione e dunque vince le elezioni grazie alla tv".Secondo Minzolini invece Berlusconi è stato "un rivoluzionario" ed "è stato sottoposto negli anni a un linciaggio mediatico e giudiziario".

GB: Oxford, i cittadini vengono spiati nei taxi


GB: Oxford, i cittadini vengono spiati nei taxi
OXFORD - I funzionari locali dell’ Oxford City Council hanno annunciato i nuovi piani per l'installazione della sorveglianza audio in tutti i taxi. Dopo l’installazione di telecamere di sorveglianza in tutta la città e il monitoraggio di ogni mossa fatta dai cittadini britannici ora tocca ai taxi di Oxford di essere sottoposti alla sorveglianza. Lo ha riferito Press TV.
Nel marzo del 2015, tutti i taxi saranno obbligati ad installare l’apparecchiatura di sorveglianza in modo che le autorità locali possano controllare i tassisti e i passeggeri registrando tutte le conversazioni fatte tra di loro.
Secondo gli analisti questa non è altra che una assoluta violazione della privacy.

Iran: Ministro Difesa Vahidi', Teheran pronta per guerra elettronica


Iran: Ministro Difesa Vahidi', Teheran pronta per guerra elettronica
TEHERAN - La Repubblica Islamica ha la capacità dell’uso dei droni spia, di decodificare i dati su questi velivoli e affrontare qualsiasi guerra elettronica e segreta contro il Paese. Lo ha affermato domenica il Ministro della difesa iraniano, il generale Ahmad Vahidi
“La Repubblica islamica cerca di sviluppare sempre più e affinare le capacità presenti raggiunte nel corso di "circostanze molto difficili e sotto dure sanzioni globali.", ha aggiunto Vahidi.
Il ministro iraniano ha sottolineato che gli scienziati iraniani continuano a percorrere costantemente il cammino dello sviluppo e raggiungeranno nuovi traguardi sempre più avanzati.
Egli ha anche denunciato il silenzio delle Nazioni Unite sulla violazione dello spazio aereo iraniano da parte di un drone spia americano, fatto atterrare il 4 dicembre scorso dalle forze militari iraniane.

Usa: indignati trascorrono in tenda il Natale


Usa: indignati trascorrono in tenda il Natale
NEW YORK - Passati cento giorni dall’inizio delle proteste dal movimento di “Occupy il Wall Street “contro la corruzione e l'avidità aziendale negli Stati Uniti, gli indignati a New York sono scesi in piazza durante le feste di Natale. I manifestanti radunatosi al Zuccotti Park, epicentro della protesta “Occupy Wall Street” a New York, hanno celebrato il Natale.
Nel frattempo, i manifestanti a Washington DC continuano a restare in Piazza McPherson anche durante le vacanze.
I manifestanti anti-corporativismo hanno giurato di rimanere nelle loro tende anche durante le festività natalizie ed il Capodanno per esprimere la propria solidarietà con gli altri indignati del movimento Occupy in tutto il paese.

Iran: manovre navali 'Velayat 90' nello stretto di Hormuz


Iran: manovre navali 'Velayat 90'  nello stretto di Hormuz
TEHERAN - L'esercito iraniano ha testato diverse navi da guerra ed alcuni  sommergibili nel secondo giorno delle grandi esercitazioni navali "Velayat 90". In queste esercitazioni finora sono stati messi alla prova con successo vascelli e sommergibili di fabbricazione interna, come ad esempio i battelli classe 'Tarek' e 'Ghadir', nonché i più avanzati sistemi superfice-superfice ed i siluri di ultima generazione.
Sabato scorso, la Marina iraniana ha avviato le grandi manovre navali di 10 giorni, battezzate 'Velayat 90' in un'area che va dal Golfo Persico sino al Golfo di Aden, stretto di Hormuz compreso.

Lieberman da ordini all’Ue: prendete decisioni immediate contro l'Iran


Lieberman da ordini all’Ue: prendete decisioni immediate contro l'Iran
TELAVIV - Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman parlando domenica ai diplomatici israeliani ha invitato l'Europa a prendere "decisioni coraggiose" ed immediate sull’Iran.  "Purtroppo ho l'impressione che alcune nazioni d'Europa parlino di sanzioni all'Iran piu' per tranquillizzare Israele che per una reale volonta' di bloccare il programma nucleare del governo di Teheran", ha sostenuto Lieberman, riferisce PressTV citata dalla Reuters.
Intanto all'inizio di questo mese, il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha anche esortato l'Europa a imporre sanzioni paralizzanti contro l'Iran.

La carie? Ora si cura con il pennello al plasma

26 dicembre 2011
Trapani e otturazioni addio?
Una buona notizia per coloro che vivono nella paura di sottoporsi all’otturazione dei denti. L’Hi-Tech è un “pennello al plasma” che può svuotare i denti cariati in soli 30 secondi, con solo una leggera sensazione di freddo per il paziente.
L’INNOVAZIONE – La “paternità” dell’innovazione è dell’equipe di scienziati dell’Università del Missouri, che sono stati i pionieri della ricerca insieme ad una  società di tecnologia medica Nanova e dell’equipe di Stefan Rupf dell’università Saarland ad Amburgo. Il “ Journal of Medical Microbiology” ha riferito che i lampi di plasma nell’arco di alcuni secondi sono in grado di ridurre di dieci mila volte la concentrazione di batteri dentali. Attualmente per eliminare una carie, ossia la corrosione di smalto e dentina causata da un’infezione batterica, si utilizza lo strumento del trapano, che agisce rimuovendo il tessuto infetto intaccando però l’integrità del dente.sono fiduciosi che il nuovo dispositivo segna un enorme passo avanti nella pratica dentale.
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Minzolini si prepara a fare causa alla Rai


Intervista alla Zanzara con minacce e allusioni
“Sono diventato un azzeccagarbugli, contro la mia natura. Mi hanno proposto di andare a New York, ma per ora non accetto nulla e vado avanti con il ricorso. Devi fare per forza così per difenderti, uso gli stessi metodi dell’azienda. Ora capisco Santoro con i suoi ricorsi e i tribunali. Ha fatto bene”. Lo dice Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1 alla Zanzara su Radio24 parlando della sua “cacciata” dal telegiornale. “
CHIEDERE E RISPONDERE - ”Se me lo avessero chiesto – spiega Minzolini alla Zanzara– se ne poteva anche parlare, ma hanno applicato per la prima volta una norma che è inapplicabile solo per farmi fuori. Allora mi incazzo e divento un azzeccagarbugli”. “Già sto pagando una pena – dice ancora alla Zanzara Minzolini – perchè sono stato rinviato a giudizio, come il 97 per cento delle persone che passano dal tribunale di Roma, ma sono stato costretto ad andare via. Per questo la butto su questo piano”. Sulla carta di credito aziendale Minzolini dice: “Gli altri direttori prima di me non ce l’avevano, io l’ho chiesta come benefit compensativo perchè ce l’avevo anche alla Stampa”.
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Gli hacker attaccano agenzia americana Prelevano un milione di dollari per i poveri


Rubati al "think tank" statunitense Stratfor dati e numeri
di carte di credito usate per fare donazioni alle ong

MILANO - Rubare ai ricchi per donare ai poveri nel giorno di Natale. Tornano a colpire gli hacker di Anonymous, che insinuandosi nei server di Stratfor (Strategic Forecasting Inc), agenzia americana specializzata in geopolitica e sicurezza, hanno rubato 200 Gigabyte di dati personali, tra cui i numeri di carte di credito dei 4 mila utenti abbonati alla rivista del think tank. Poi, dopo aver prelevato circa un milione di euro dai conti correnti, i Robin Hood della rete hanno devoluto la cifra in beneficenza girandola a diverse organizzazioni di volontariato.
ATTACCO ANONIMO- L'ong Care, per esempio, si è vista accreditare quasi 500 dollari da devolvere a favore dell'istruzione scolastica dei bambini più poveri. Grande imbarazzo poi ha provocato tra i clienti dell'agenzia dover chiedere il risarcimento a organizzazioni no profit come la Croce Rossa Internazionale e Save the Children. L'azione è stata rivendicata su Twitter da un gruppo vicino ad Anonymous, ma secondo altri messaggi postati sui social network si tratterebbe di un attacco firmato da hacker esterni all'organizzazione, a caccia di visibilità. Da parte sua Stratfor, che ha sede ad Austin, in Texas, e che vanta tra i suoi clienti la Apple e il dipartimento di polizia di Miami, si è affrettata a bloccare i server, rendendo noto che i dati trafugati non appartengono ad autorità di governo ma sarebbero informazioni relative ai lettori della rivista che hanno pagato i loro abbonamenti con carta di credito.

Torna Berlusconi: «Io resto sempre in pista, anche per il futuro»


«Bisogna subito cambiare l'architettura istituzionale»
E attacca la manovra di Monti: «E' recessiva»

Berlusconi passeggia in centro a Milano (Fotogramma)Berlusconi passeggia in centro a Milano (Fotogramma)
AMELIA (TERNI) - «Davvero abbiamo bisogno di un grande cambiamento, una grande riforma dell'architettura istituzionale per potere rendere governabile il nostro Paese»: lo ha detto Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente oggi pomeriggio alla comunità Incontro di Pierino Gelmini , l'ex sacerdote fondatore della Comunità Incontro. «Se riusciremo a farlo in questo tempo che ci divide dalla fine della legislatura - ha aggiunto - potremo veramente dire che abbiamo fatto qualcosa di grande e di importante».
IL FUTURO - Silvio Berlusconi assicura i suoi sostenitori che non abbandonerà la scena politica, anzi: «Sono sempre impegnato per la nostra forza di libertà, resto sempre in pista anche per il futuro», dice l'ex premier in un collegamento telefonico con la comunità di Gelmini.
LA MANOVRA - Berlusconi attacca poi duramente la manovra varata dal governo Monti e votata anche dal Pdl in Parlamento: rischia di portare in recessione l'economia, dice l'ex premier. «Fino all'estate scorsa - rivendica Berlusconi - abbiamo sempre tenuto i conti in ordine tagliando le spese invece di aumentare le imposte. Ora però con le nuove tasse si finirà per comprimere i consumi e portare in recessione l'economia». Una situazione che fa sì che gli «italiani siano sempre più preoccupati». Berlusconi poi tiene a «ricordare prima di tutto a noi stessi che siamo sempre il partito di maggioranza in Parlamento e anzi i sondaggi ci danno in fortissima ripresa» proprio perchè «gli italiani sono sempre più preoccupati». Detto questo, il leader del Pdl assicura che «restiamo vigili per fare il bene del nostro Paese» anche se la soluzione alla crisi «deve venire dall'Europa perchè è l'Europa che deve cambiare». 

Natale: indignati ancora accampati a Roma

(ANSA) - ROMA - Molti sono partiti per le feste, ma a due passi dalle Terme di Caracalla, nel cuore di Roma, sono rimasti in una ventina di tende anche a Natale. Gli Indignati da più di un mese hanno fatto il loro accampamento sul prato dove molti romani vanno a correre, tra alberi e spezzoni di colonne antiche. Ci sono ragazzi, persone di mezza età, immigrati, disabili e senzatetto. E sono in molti a portare loro da mangiare. Una marcia degli Indignati e' prevista per meta' gennaio nella capitale.

Draghi e i vampiri


badbankdi Pino Cabras – Megachip.
Solo gli illusi, purtroppo ancora tanti e inguaribili, potevano sperare che il recente inserimento delle punte di diamante di Goldman Sachs nel cuore della sfera pubblica europea – Draghi, Monti e Papademos - non si sarebbe tradotto in una cuccagna per le banche e in una rovina per le classi medie.
Nessuno però arrivava a pensare che i protagonisti potessero essere così spudorati.
Ma finché avremo presidenti come Napolitano e copertine dell’Espresso che fanno di Napolitano “l’uomo dell’anno”, lo scandalo sarà sopito e troncato. Cos’è successo?
Mettiamola così. Ci viene imposto uno “stato di eccezione” che – dicono – deve “cambiare tutto”: niente di quanto abbiamo è acquisito, e ogni nostra sicurezza sociale deve poter precipitare dalla sera al mattino, per salvarci.
Viceversa, nessuna urgenza può scalfire le regole immutabili della Banca Centrale Europea. Ci descrivono il sacro.
E il sacerdote Mario Draghi lo ripete: non può prestare soldi agli Stati, non può comprare i buoni del Tesoro. Il debito non può essere ingoiato in modo diretto dalla sua moneta creata dal nulla. Può esserlo però in un modo indiretto, ad esempio prestando mezzo trilione di euro alle banche, affinché queste corrano ad acquistare i buoni dei PIIGS, maledetti maiali-cicala. Con l’idea che le banche paghino alla BCE un tasso dell’1%. E che gli Stati paghino alle banche interessi ben più corposi, fino al 7% e oltre: lucro per le banche, tagli per lo stato sociale, insostenibilità economica. L’Italia di Monti e Napolitano, insomma. L'Europa di Draghi.
Ma è possibile che nessuno si ribelli a questo controsenso? Cioè all’assurdità di essere impiccati al profitto preteso da chi dovrebbe solo fallire (se il famoso mercato esistesse davvero)?
Nel mondo alla rovescia ci dicono invece che non può esistere una cosa che funzionerebbe in modo più semplice e ci toglierebbe il cappio dal collo: da Francoforte potrebbero prestare quel mezzo trilione direttamente agli Stati, a tassi di interesse bassissimi. Agli Stati sarebbe risparmiato l’affanno di procacciarsi quella provvista sui mercati offrendo tassi d’interesse elevatissimi (insostenibili anche per un’economia in boom, figuriamoci per una in recessione). Lo spettro del default imminente e lo spettro dei rating sarebbero così debellati, e senza chiamare i ghostbusters. Specie se questi ghostbusters, i banchieri, sono essi stessi dei morti viventi, in termini di credito. Alle casseforti di Francoforte – per loro prodighe - le banche non hanno infatti da offrire granché in garanzia, se non “collaterals” buoni per pulirsi il culo. Ma Draghi non solleva nemmeno un sopracciglio.
E nemmeno Monti, che si è premurato di controgarantire la loro papiraglia - scoperta come una cabriolet - con un impegno del governo italiano.
È come la guerra: mentre nell’ordinamento civile la regola è non uccidere, in guerra è l’opposto. Allo stesso modo, la guerra dei signori banchieri mette in pratica comportamenti che normalmente sarebbero sanzionati con leggi penali. Per lorsignori, niente manette della guardia di finanza, il rischio è semmai di diventare uomini dell’anno.
E se tanto mi dà tanto, il quadro delle garanzie messo in moto dal governo Monti, lungi dal far calare il debito, lo ha incrementato, perché quel che dovevano garantire le banche lo garantiamo noi, in aggiunta a quanto già ci strozzava. Congratulazioni.
È il capolavoro di un’ideologia apparentemente anti-statalista, che arriva all’assurda intransigenza di non prestare a basso interesse agli Stati (le regole sacre della BCE), perché troppo comodo, troppo poco liberista. Ma che prevede che lo Stato copra tutte le acrobazie speculative terminali dei superfalliti.
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Crollo delle pensioni liquidate nel 2011 Meno 94mila rispetto allo scorso anno


E' l'effetto delle finestre e l'inasprimento dei requisiti per l'accesso a quelle di anzianità. Quest'anno è riuscito ad uscire solo chi aveva maturato i requisiti nel 2010. Il calo riguarda sia i lavoratori dipendenti che gli autonomi

ROMA - Crollo delle nuove pensioni liquidate nel 2011: nei primi 11 mesi dell'anno - secondo gli ultimi dati dell'Inps - le pensioni di vecchiaia e anzianità liquidate sono state 224.856, oltre 94.000 in meno rispetto allo stesso periodo 2010. Il dato è stato possibile soprattutto grazie all'effetto finestre.

Il calo più consistente si è registrato per le nuove pensioni di vecchiaia (età anagrafica di 65 anni per gli uomini e di 60 le donne secondo le regole vigenti fino al 2011, anni però che sono diventati 66 e 61 con l'introduzione della finestra mobile). Nei primi 11 mesi del 2011 sono state liquidate appena 94.216 nuove pensioni di vecchiaia, con un calo del 39,4%. Per le anzianità si è registrato invece un calo del 20,1%, con gli assegni liquidati nei primi 11 mesi passati dai 163.507 del 2010 ai 130.640 del 2011.

Sulla diminuzione hanno inciso soprattutto le nuove regole scattate nel 2011 sulla finestra mobile (12 mesi di attesa una volta raggiunti i requisiti per la pensione, 18 mesi per gli autonomi) e sull'inasprimento dei requisiti per l'accesso alla pensione di anzianità (almeno 60 anni di età con quota 96 tra età e contributi, a fronte dei 59 e quota 95 del 2010, mentre sono rimasti stabili i 40 anni di contributi a qualsiasi età).

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http://www.repubblica.it/economia/2011/12/26/news/crollo_pensioni_inps-27216137/

Morto per dimagrire, dieci indagati L'accusa: omicidio colposo


Il musicista

Continua l'inchiesta sul decesso del musicista di Martina. Aveva 42 anni: mercoledì prossimo 

l'autopsia.

TARANTO - Sono dieci i medici che dovranno rispondere a vario titolo della morte del musicista di Martina Franca, Giandomenico Caramia, deceduto a 42 anni il 15 dicembre scorso ad un mese da un intervento chirurgico dimagrante eseguito nell’ospedale di Chieti. i carabinieri della compagnia della Valle d’Itria hanno notificato gli avvisi di garanzia disposti dal pubblico ministero della procura di Taranto, Filomena Di Tursi che conduce l’inchiesta con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. I destinatari degli avvisi che avranno così diritto di nominarsi un consulente di parte per l’autopsia che sarà eseguita mercoledì prossimo dal medico legale Marcello Chironi, sono i sanitari che lo hanno avuto in cura nell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti e nel Camberlingo di Francavilla Fontana. Non è dato ancora sapere se tra i destinatari degli avvisi di garanzia figurano anche il medico curante che lo ha assistito al proprio domicilio e i sanitari del 118 che lo hanno visitato due giorni prima il decesso.
L'OPERAZIONE - Nella struttura abruzzese l’undici novembre scorso il musicista è stato sottoposto ad una riduzione gastrica contro l’obesità dall’équipe del chirurgo Franco Relmi. Nel nosocomio della provincia di Brindisi, invece, il paziente che da quell’intervento non si era mai ripreso, è stato visitato e dimesso lo scorso 15 dicembre. Quella notte stessa la morte imprevista nella sua casa nelle campagne tra Martina Franca e Villa Castelli. Una fine inattesa che ha sconvolto i familiari autori di un esposto presentato alla procura della Repubblica jonica dove è scattata l’inchiesta. Ad insospettire la sorella del cantante, molto noto nel mondo della musica popolare e più volte tra i protagonisti del Festival della Taranta, è stata sin da subito l’eccessiva durata dell’intervento eseguito nell’ospedale teatino: circa dieci ore invece delle tre previste. Dopo l’operazione Caramia è stato ricoverato per una notte nel reparto di rianimazione. Dieci giorni dopo le dimissioni, con tutte le rassicurazioni dei medici che lo avevano tenuto in cura. I disturbi invece non sarebbero mai scomparsi tanto da costringere la sorella del cantante a contattare più volte gli specialisti di Chieti i quali avrebbero sempre detto che si trattava di normali sintomi post operatori. Le condizioni del cantore sono invece peggiorate sino al ricovero all’ospedale di Francavilla Fontana dove è stato sottoposto ad un day- hospital i cui esiti sarebbero stati tutti positivi. «Non cerchiamo vendetta, sia io che i miei figli vogliamo semplicemente sapere perché è morto mio fratello», si lamenta la sorella Rossella che dopo la morte di entrambi i genitori fungeva da madre per il cantore di pizzica scomparso. L’abitazione di Caramia in questi giorni è rimasta meta di pellegrinaggio dei tanti che l’hanno conosciuto ed apprezzato anche come artista.

Forte calo per i consumi di Natale, -400 mln rispetto alle previsioni

(Xinhua)
Roma, 26 dic. (Ign) - ''Una forte contrazione rispetto ai consumi natalizi dello scorso anno''. E' quanto rileva l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori. ''L'O.N.F. - si legge in una nota - ha elaborato i dati sui consumi relativi alle festività natalizie, pervenuti dai centri di elaborazione dislocati nel Nord, Centro e Sud Italia (sia nelle piccole che nelle grandi città). Purtroppo, le nostre previsioni negative sono risultate sottostimate. Infatti, in pressoché tutti i settori, si è verificata una forte contrazione rispetto ai consumi natalizi dello scorso anno. La spesa totale si è attestata a 4 miliardi di euro, rispetto ai 4,4 che erano stati stimati. Pertanto, la spesa media a famiglia è stata di 166 euro''.
Di seguito i primi consuntivi relativi ai consumi natalizi articolati nei diversi settori di spesa.
Abbigliamento e calzature -18%
Mobili, arredamento ed elettrodomestici -24%
Profumeria e cura della persona -7%
Giocattoli -3%
Alimentazione -1,5%
Elettronica di consumo +1% (trainata dal passaggio al digitale terrestre di alcune regioni e dalla vendita di smartphone)
Editoria (libri e cd) stabile (grazie alle forti promozioni)
Turismo -8%
''E’ chiaro, quindi, che da tutto ciò deriva l'urgente necessità di affiancare alle misure di riequilibrio dei conti (che solo per la manovra Monti costeranno alle famiglie 1129 euro), interventi determinati per avviare una nuova fase di sviluppo, attraverso il rilancio degli investimenti nei settori produttivi'', dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Vasto incendio devasta il savonese, centinaia di sfollati a Vado Ligure

Roma, 26 dic. (Ign) - Un vasto incendio divampato nella notte di Natale sta devastando la zona di Vado Ligure, nel savonese. Centinaia di persone che vivono nelle frazioni a ridosso della cittadina sono state evacuate e questa mattina è stato chiuso e poi riaperto un tratto dell'A10.
Il sindaco di Vado Ligure Attilio Caviglia, sentito da SkyTg24, ha spiegato che il numero di sfollati varia di ora in ora poiché alcuni sono riusciti a rientrare nello loro abitazioni, mentre altri vengono evacuati. Comunque, assicura, ''grandissima è la mobilitazione, in mille hanno già operato sul territorio''.
Il dirigente del Corpo Forestale di Savona Pier Edoardo Mulattiero, ai microfoni di SkyTg24, in tarda mattinata assicura che ''la situazione è migliorata, il vento non è forte come questa notte''. Sette i mezzi aerei che hanno operato per fronteggiare le fiamme mentre ''si valuta dove far rientrare le persone'' nelle loro abitazioni. Ancora aperti i 7 fronti del fuoco ''ma non così virulenti - spiega Mulattieri -. Sono sotto controllo''. Quanto alle previsioni, continua il dirigente del Corpo Forestale, ''la situazione tornerà totalmente alla normalità non prima di dopodomani''. Per la popolazione Mulattiero auspica che entro stasera sia tutto tranquillo.

LA MANIPOLAZIONE DEI CERVELLI

PAKISTAN: IN 150MILA CON L'EX STAR DEL CRIQUET IMRAN KHAN

(AGI) Karachi - In 150mila persone si sono riunite a Karachi, in Pakistan, per una manifestazione organizzata dall'ex star del criquet, Imran Khan, nuova figura politica dell'opposizione. Khan, 59 anni, guida l'ondata di malcontento popolare contro il governo del presidente Asif Ali Zardari, di cui denuncia la corruzione e la cattiva gestione .
 

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Iraq, attacco kamikaze al ministero: 7 morti


Il terrorista ha guidato la sua auto carica di esplosivo all'interno delle barriere di sicurezza prima di farsi saltare in aria

Un kamikaze a bordo di un'autobomba ha ucciso almeno sette persone e ne ha ferite altre 30 facendosi esplodere fuori dal ministero dell'Interno iracheno, a Baghdad. L'ennesimo attacco arriva a soli quattro giorni dalla serie di attentati che giovedì ha ucciso almeno 72 persone nella capitale irachena. Il terrorista suicida ha guidato la sua automobile carica di esplosivo all'interno delle barriere di sicurezza prima di farsi saltare in aria.
Secondo una fonte dell'Interno, il kamikaze per entrare ha approfittato dell'apertura del cancello principale del ministero per far entrare alcuni operai elettrotecnici. Degli almeno sei morti, quattro sono poliziotti.

Scontri religiosi in Nigeria: 40 morti Bombe durante la messa di Natale


Le esplosioni in varie città del paese sono state almeno cinque. Una nella chiesa di Santa Teresa, nel popoloso quartiere di Madala, altre nella notte e a Nord Est del paese. La condanna del Vaticano. Rivendica la setta islamista Boko Haram: "Continueremo a colpire", la Farnesina: "Episodi orrendi"

ABUJA - Una bomba è esplosa nella chiesa di Santa Teresa ad Abuja, capitale della Nigeria, durante la messa di Natale provocando 35 morti e decine di feriti. L'esplosione è avvenuta nel popoloso quartiere di Madala. Ma quello di Abuja non è l'unico episodio odierno di violenza: un'altra potente esplosione è stata sentita nella città di Jos, provocando la morte di un poliziotto. Un kamikaze si è fatto esplodere a Damaratu, uccidendo almeno 4 persone. Altri due ordigni sarebbero esplosi in altrettante chiese della capitale

LA SCHEDA Migliaia di morti in 10 anni di violenze 1

L'agenzia nigeriana delle emergenze ha lanciato subito l'allarme: non ci sono ambulanze sufficienti per evacuare morti e feriti dalla chiesa. "In queste tre ambulanze ci sono 15 cadaveri", ha detto uno dei soccorritori esprimendo il timore che il bilancio delle vittime dell'esplosione nella chiesa di Santa Teresa possa salire ancora. 

BOMBE IN CHIESA: FOTO 2 / VIDEO 3

Continua ...
http://www.repubblica.it/esteri/2011/12/25/news/bomba_chiesa_nigeria-27178464/?ref=HRER1-1