giovedì 20 ottobre 2011

Crisi, la bozza dell'Unione Europea "Più sforzi per i Paesi in pericolo"

Le voci sul rinvio del vertice fanno andare a picco le Borse

Bruxelles potrà esaminare, prima dei parlamenti nazionali, le manovre finanziarie dei paesi euro sotto procedura per deficit eccessivo e potrà fare rilievi e proporre modifiche da rendere effettive nel corso dell'anno. E' quanto stabilisce la bozza di conclusioni stilata dal summit Unione Europea secondo quanto anticipa l'Ansa. Ai paesi «sotto la tensione della crisi dei debiti» la Ue chiede inoltre «uno sforzo in più» per il consolidamento dei conti. Nella bozza si legge poi che Bruxelles «accoglie con favore gli impegni presi da Italia e Spagna». Quanto al ruolo del fondo salva-Stati (Efsf) e sugli aiuti e l'aumento delle perdite dei privati che partecipano al secondo piano salva-Grecia, dovrà decidere l'Eurogruppo; mentre sulla ricapitalizzazione delle banche la scelta spetta all'Ecofin. L'Unione europea inoltre anticiperà al «prima possibile» l'entrata in vigore del fondo salva-Stati permanente (Esm), previsto per il 2013, e dà mandato ai ministri dell'Economia di finalizzare la decisione entro fine novembre. Secondo anticipazioni circolate oggi a Bruxelles, nella bozza preparata per il vertice di domenica c'è anche l'ipotesi che il fondo di salvataggio «Efsf» potrà concedere dei «prestiti preventivi» fra il 2 e il 10% del Pil ai Paesi dell'area euro «prima che questi trovino difficoltà a finanziarsi» sui mercati del debito. Con le trattative che sarebbero allo stallo tra alcuni paesi dell'area euro, ora si potrebbe profilare un nuovo rinvio del vertice europeo previsto domenica, da cui sono attese nuove energiche misure contro la crisi sui debiti pubblici che sta minando anche il comparto bancario. A orientarsi in tal senso sarebbe il governo della Germania, riportano due diversi quotidiani tedeschi, tra cui il Financial Times Deutschland secondo cui la cancelliera Angela Merkel avrebbe discusso di questa possibilità ieri nell'improvvisato vertice a francoforte con il presidente francese Nicola Sarkozy. Sulla stessa linea anche Die Welt, che parla di negoziati bloccati.

Il ragazzo che ha ucciso Gheddafi: "Ecco la pistola d'oro del tiranno"

Mohammad, 20 anni: è stato lui a trovare il raiss nella buca a Sirte: "Ha detto: non sparate"

Il colonnello libico Muammar Gheddafi era nascosto in una buca, a Sirte, e una volta trovato dalle milizie del Cnt (il Consiglio nazionale transitorio) ha detto, semplicemente: «Non sparate». È questo il racconto che un giovane miliziano del Cnt fa alla Bbc della cattura dell’ex leader libico, oggi nella sua città natale, conquistata questa mattina dagli insorti. Mohammad, 20 anni, racconta il suo faccia a faccia con il Colonnello mentre indossa una maglietta blu e un cappello da baseball dei New York Yankees. Alla Bbc mostra una pistola d’oro che dice appartenesse a Gheddafi. Quindi viene portato via e alzato sulle spalle dai suoi compagni di battaglia, che lo festeggiano al grido di «Allah Akbar», Allah è grande, e sparando in aria. L'immagine del ragazzo, mentre impugna la pistola d'oro, sta facendo il giro del Web. Portato in trionfo dai ribelli, la gloria potrebbe ora assumere contorni molto più concreti. A lui potrebbe andare infatti la taglia da 20 milioni di dollari che c'era sulla testa di Gheddafi.

Gb, polizia: preso controllo di campo nomadi, ora sgombero

Gb, polizia: preso controllo di campo nomadi, ora sgombero

CRAYS HILLS - La polizia britannica ha fatto sapere di aver preso il controllo del campo di Dale Farm, a 50 chilometri a est di Londra, dove 86 famiglie di etnia pavee vivono da oltre un decennio. Gli ufficiali giudiziari sono pronti a far rimuovere le case mobili dei nomadi. Intanto, sono continuati gli scontri tra abitanti del campo, loro sostenitori e polizia. Almeno sei persone sono rimaste ferite. I dimostranti hanno accusato la polizia di aver utilizzato metodi eccessivamente duri. Il conflitto sul campo nomadi va avanti dal 2001, quando i pavee acquistarono un terreno accanto a un campo legale e vi si stabilirono. Secondo le autorità, non hanno tuttavia l'autorizzazione a costruire case sul lotto in questione. Nel Regno Unito vivono tra i 15 e i 30mila pavee, dove sono riconosciuti come minoranza etnica dal governo.

Iran: aperta inchiesta contro Usa su violazione diritti umani

Iran: aperta inchiesta contro Usa su violazione diritti umani
TEHERAN - L’Iran ha avviato un’inchiesta contro gli Usa per crimini contro i diritti umani commessi in tutti i paesi islamici. Lo riporta l’agenzia Irna citando il capo della Magistratura, ayatollah Sadeq Larijani che ha incaricato il procuratore Gholamhossein Mohseni-Ejei, nella lista nera dei dirigenti iraniani con sanzioni dall’Ue, di portare avanti l’indagine. La decisione segue le infondate accuse di Washington di aver guidato il presunto complotto contro l’ambasciatore saudita. Secondo Larijani gli Usa “usano i diritti umani e la guerra al terrorismo come scuse per acquisire potere e coprire i propri problemi interni”.

Iraq: Moqtada Sadr chiede ritiro completo delle truppe Usa

Iraq: Moqtada Sadr chiede ritiro completo delle truppe Usa

BAGHDAD - Moqtada al Sadr, il leader sciita iracheno, parlando a Najaf, ha sollecitato un completo ritiro delle truppe di occupazione americane dal Paese con la fine dell'anno, come previsto dalle intese. Lo riferisce l'Arabmonitor. Dall'anno prossimo la presenza americana in Iraq dovrebbe essere affidata a circa 16 mila 'civili' tra i quali 1.700 dipendenti solo nell'ambasciata-fortezza di Baghdad e personale di due consolati, sezioni dell'aeroporto di Baghdad, tre centri d'addestramento della polizia irachena e alcune basi militari. Ma col pretesto di sicurezza il governo americano avrebbe intenzione di mantenere sul suolo iracheno almeno 5mila contractors. La presenza in Iraq nel 2012 dovrebbe costare 56 miliardi di dollari contro i 50 spesi quest'anno per i 50 mila militari presenti nel Paese. Poi c'e' anche il solito pericolo di al-Qaeda; Washington ha annunciate che a Baghdad dovrebbero restare anche unita' di forze speciali statunitensi per colpire la rete terrorista. Il Pentagono ha gia' affermato che qualunque accordo per far rimanere truppe americane in Iraq oltre la fine del 2011 deve prevedere per i soldati «la garanzia dell'immunita'». Il governo iracheno, dal canto suo, ha escluso che ai militari statunitensi venga garantita l'immunita' per eventuali reati o errori commessi durante l'esercizio delle loro funzioni, come invece pretende Washington.

Spallata

TROFEI

Sbai (Pdl): legge razziale del 1939 ancora in vigore

'E' allucinante che nel nostro paese possano ancora sopravvivere, benche' desuete, leggi e normative cosi' palesemente discriminatorie verso le persone di colore. Ho presentato un'interrogazione urgente affinche' venga immediatamente abrogata la legge 1045 del 1939: nel nostro paese certe leggi non devono nemmeno stare nei cassetti'. Cosi' Souad Sbai (Pdl) commenta la richiesta di abrogazione della legge 1045/39 relativa alla marina mercantile e alle condizioni igieniche differenziate fra italiani e persone di colore. 'Quando abbiamo iniziato ad analizzare questa legge assieme al direttore di Unar Monnanni abbiamo avuto un sussulto: nonostante molti provvedimenti siano stati eliminati in seguito alla delegificazione, questo rimane li' a testimoniare un orrido giuridico e umano. Cabine e lavaggi separati per italiani e stranieri di colore: una discriminazione agghiacciante che non dobbiamo permettere di far rimanere in vigore nemmeno con il pensiero'. 'Nell'interrogazione presentata -prosegue- chiedo che, dopo l'immediata abrogazione di tale provvedimento, venga inoltre effettuata una ricognizione su tutti i provvedimenti di questo genere. Strano -conclude Sbai- che nessuno a sinistra dove si grida ogni giorno ad una nuova discriminazione, si sia accorto di questo scempio giuridico'.

RC auto, Isvap multa sei compagnie: tariffe proibitive al Sud

L'Isvap ha multato 6 compagnie (Quixa, Direct Line, Dialogo, Assimoco, Casse Raiffeisen Bolzano con R+V Versicherung e National Suisse) per elusione dell'obbligo a contrarre soprattutto nel Sud Italia, con l'applicazione di tariffe altissime. Secondo quanto si apprende, l'Istituto sarebbe inoltre in procinto di proporre una revisione del sistema bonus-malus che, negli anni, ha finito per penalizzare gli automobilisti, anziche' favorirli.

Ohio, strage di animali selvatici Panico e caccia aperta nelle strade

Il proprietario di una riserva personale si è suicidato, aprendo le gabbie. Cinquanta bestie in libertà sono state uccise dalla polizia locale. "Non avevamo scelta" dice lo sceriffo. "Servono nuove leggi" lamentano gli ambientalisti

ZANESVILLE (Ohio) - Caccia a cielo aperto per le strade del paese. E' il safari frenetico che ha causato la morte di quarantotto animali selvatici, scappati da una riserva privata dopo che il proprietario si è suicidato, liberandoli dalle gabbie. Diciotto trigri del Bengala, decine di leoni, orsi e lupi. Tutti uccisi dalla polizia, in difesa degli abitanti di un piccolo paese nel nord dell'Ohio. GUARDA Paura nell'Ohio 1 L'allerta era scattata martedì nel pomeriggio. Nella contea di Muskingum, Ohio, la polizia aveva iniziato a ricevere centinaia di chiamate dagli abitanti nel panico, che si trovavano di fronte animali selvaggi in libertà. Lo sceriffo locale, Matt Lutz, racconta di aver contato 56 animali, di cui diciotto tigri del Bengala, orsi bruni, grizzly, lupi, leoni, ghepardi. Tutti scappati dalla riserva privata di Terry Thompson, un pregiudicato che era da poco uscito di prigione e già in passato aveva avuto dispute legali legate alla sua savana personale. Thompson avrebbe aperto le gabbie poco prima di suicidarsi.
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Scuola, partono gli accorpamenti e colpiranno soprattutto il Sud

Con la manovra di luglio scatta il dimensionamento "forzoso": i circoli didattici, con classi di medie ed elementari, saranno unificati per arrivare a plessi di almeno mille alunni e risparmiare 2.600 stipendi da dirigente e direttore amministrativo. I tagli riguarderanno in particolare Calabria, Campania, Sicilia e Puglia di SALVO INTRAVAIA

Il dimensionamento scolastico "forzoso", imposto dal governo alle regioni, colpirà quasi esclusivamente il Sud. E ancora una volta, saranno le regioni meridionali a pagare il prezzo più salato alle decisioni di finanza pubblica predisposte dall'esecutivo. Dopo il megataglio 133 mila posti, metà dei quali a carico delle regioni meridionali, è la volta degli accorpamenti tra scuole medie e scuole elementari, che serviranno a fare risparmiare alla collettività 2.600 stipendi di dirigente scolastico e direttore dei servizi amministrativi: gli ex segretari. La disposizione è contenuta nella Finanziaria da 47 miliardi varata a luglio. Secondo la norma, dall'anno scolastico 2012/2013 le scuole elementari e medie autonome dovranno fare posto a istituti comprensivi con almeno mille alunni. I circoli didattici, con classi di scuola elementare e di materna, e le scuole secondarie di primo grado verranno smembrati e i plessi riaccorpati in modo da formare istituti comprensivi - di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado - con più di mille alunni. Gli addetti ai lavori avevano subito calcolato il "risparmio" in oltre mille istituzioni scolastiche. Ma finora nessuno è stato in grado di stabilire a carico di quali regioni.
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Berlusconi: "Cambiamo nome al Pdl Bene Grillo che leva voti al Pd"

Il premier: "Questo acronimo non comunica niente, non emoziona, non commuove. Chiediamoci se con largo anticipo rispetto alle elezioni del 2013 non sia il caso di cambiare nome". Legge elettorale: "Approviamo una modifica che renda inutile il referendum"

ROMA - "Pdl: questo acronimo non comunica niente, non emoziona, non commuove. Chiediamoci se con largo anticipo rispetto alle elezioni del 2013 non sia il caso di cambiare nome. Comunque non sarà Forza Silvio". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando alla riunione del gruppo del Pdl alla Camera. Il Cavaliere ha negato di aver mai pensato al voto anticipato, nè a una lista personale per le prossime elezioni: "Mai pensato ad elezioni anticipate, andremo avanti fino al 2013". "Abbiate, come la ho io, la stessa voglia di fare e di combattere forte e determinata di quando siamo scesi in campo. Andiamo avanti fino a dicembre, da gennaio quando le elezioni anticipate non saranno più un rischio faremo le cose che vogliamo e ci presenteremo al paese con straordinarie riforme" continua il premier. Berlusconi si è detto disponibile "ad approvare una modifica che renda inutile il referendum" sulla legge elettorale, inserendola nella riforma dell'architettura dello Stato e introducendo le preferenze". Ed è tornato a lamentarsi dei pochi poteri che avrebbe: "Non è possibile che in uno stato moderno il premier non può dimissionare i ministri e questi possono ridere in faccia al presidente del Consiglio". Poi una battuta: ""Mi hanno accusato di tutto: l'unica accusa che non mi hanno mai fatto è di essere gay". Ed ancora: "Non mi hanno abbattuto con le inchieste giudiziarie, non mi abbatteranno ora".
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Il patto di amicizia con il Colonnello Un affare da 40 miliardi di euro

Il legame tra la Libia di Gheddafi e l'Italia nasce all'ombra del petrolio. Aziende statali e private, grandi e piccole, operano nel paese nordafricano, mentre sul piano finanziario il socio libico detiene quote rilevanti di gruppi come Fiat, Unicredit e Finmeccanica

di WALTER GALBIATI
MILANO - C’era un patto d’amicizia tra il Colonnello e Silvio Berlusconi che sfociava in un addentellato economico che tra investimenti e commesse era stimato in 40 miliardi di euro. Non a caso l’Italia è stata da sempre il primo partner commerciale della Libia. Il capitolo più delicato è legato al petrolio, in quanto il Paese arabo è il primo fornitore dell’Italia. Tripoli da sola garantisce il 23,3% del nostro fabbisogno di greggio, spedendone circa 50mila tonnellate al giorno. L'Eni è l'azienda italiana più esposta. I suoi pozzi pompano 244mila barili al giorno nel deserto libico, poco meno del 15% della produzione del Cane a sei zampe. Il numero uno Paolo Scaroni, forte del feeling Berlusconi-Gheddafi, ha ottenuto l'anno scorso un allungamento di 25 anni delle concessioni in loco in cambio di 28 milioni di dollari di investimenti in 25 anni, tra cui diversi progetti di edilizia sociale. Nel settore gas, invece, il Colonnello provvedeva al 12% di quanto consumato in Italia. L’Eni ha venduto alla libica libica National Oil Corporation una quota e la gestione del gasdotto Greenstream che collega la costa africana a Gela (Sicilia). Ma gli affari col Colonnello li ha fatti anche un altro colosso di Stato, Finmeccanica. In Libia è stato aperto un impianto per l'assemblaggio di elicotteri Agusta e Finmeccanica ha incassato commesse per 1,75 miliardi per rifare i sistemi di segnalamento ferroviario nel Paese e 300 milioni destinati a sistemi per il controllo dei confini meridionali della Libia in chiave anti-immigrazione. Un miliardo di appalti li ha avuti pure Impregilo, cui è stata affidata la costruzione di tre centri universitari. C’è poi la «Autostrada dell’Amicizia»: 1.700 km di asfalto lungo la costa tra Tunisia ed Egitto finanziati da Roma — quasi 3 miliardi la spesa prevista la cui costruzione doveva essere affidata a realtà italiane. Oltre alle grandi, lavorano in Libia anche le piccole e medie aziende italiane. Secondo l’Istituto per il commercio estero sono 130 le aziende italiane e 600 i loro dipendenti. Sirti sta posando 7mila km di cavi (valore 68 milioni), Trevi segue grandi progetti nel cuore di Tripoli, alcune imprese lavorano al terminal container nel porto di Tripoli. Sul fronte finanziario, poi, il Colonnello e i suoi figli erano grandi investitori nel capitale delle banche e delle aziende italiane. Un incognita che ora dovrà essere risolto. Dopo aver avviato negli Anni '70 l'operazioneFiat, di cui possiede ancora il 2%, la Libia di Gheddafi ha rilevato via via il 7% di Unicredit, il 2% diFinmeccanica, il 7,5% della Juventus, il 21,7% della Olcese (tessile) e il 14,8% della Retelit.

La Ue commissaria i paesi sotto procedura "Manovre a Bruxelles prima che al parlamento"

Dal summit dell'Unione la richiesta di ulteriori sforzi per consolidare i conti. "Entrata in vigore Fondo salva stati sarà anticipata"

BRUXELLES - Bruxelles potrà esaminare, prima dei parlamenti nazionali, le manovre finanziarie dei paesi euro sotto procedura per deficit eccessivo e potrà fare rilievi e proporre modifiche da rendere effettive nel corso dell'anno. E' quanto stabilisce la bozza di conclusioni stilata dal summit Unione Europea secondo quanto anticipa l'agenzia Ansa. Ai paesi "sotto la tensione della crisi dei debiti" la Ue chiede inoltre "uno sforzo in più" per il consolidamento dei conti. Nella bozza si legge poi che Bruxelles "accoglie con favore gli impegni presi da Italia e Spagna". Quanto al ruolo del fondo salva-Stati (Efsf) e sugli aiuti e l'aumento delle perdite dei privati che partecipano al secondo piano salva-Grecia, dovrà decidere l'Eurogruppo; mentre sulla ricapitalizzazione delle banche la scelta spetta all'Ecofin. L'Unione europea inoltre anticiperà al "prima possibile" l'entrata in vigore del fondo salva-Stati permanente (Esm), previsto per il 2013, e dà mandato ai ministri dell'Economia di finalizzare la decisione entro fine novembre. Secondo anticipazioni circolate oggi a Bruxelles, nella bozza preparata per il vertice di domenica c'è anche l'ipotesi che il fondo di salvataggio 'Efsf' potrà concedere dei "prestiti preventivi" fra il 2 e il 10% del Pil ai Paesi dell'area euro "prima che questi trovino difficoltà a finanziarsi" sui mercati del debito. Altra importante anticipazione sulle strategie contro la crisi dei debiti sovrani arriva oggi dal Financial Times che pubblica i contenuti del rapporto della Troika (Bce, il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e ommissione europea sulla situazione della Grecia. Atene, si legge a conferma di quanto già scritto da Repubblica, 1 può incassare la sesta ed ultima tranche da otto miliardi di euro del primo pacchetto di aiuti, ma la situazione finanziaria del paese sta peggiorando così rapidamente che il secondo salvataggio messo a punto dalla comunità internazionale appena tre mesi fa non sarà sufficiente a tenerla a galla. "L'andamento dei conti resta estremamente preoccupante", recita il rapporto della Troika. "Rispetto alle prospettive di alcuni mesi fa, la sostenibilità del debito è peggiorata notevolmente a causa dei ritardi nella ripresa economica, nel consolidamento fiscale e nel piano di privatizzazioni, oltre che nella ricapitalizzazione delle banche". Il dossier della Troika non quantifica, tuttavia, a quanto ammonta il nuovo buco di bilancio, ma sottolinea che il peggioramento del quadro finanziario di Atene è dovuto "alla recessione globale" ed anche "alle incertezze politiche in Grecia, alle proteste, scioperi e manifestazioni di massa che stanno pesando sulla domanda interna". Infine, il rapporto riconosce che il programma di privatizzazioni da 50 miliardi di euro è ormai "slittato, almeno di un trimestre", ma l'obiettivo di incassare i 50 miliardi entro il 2015 "potrebbe essere ancora raggiunto". Il dossier della Troika verrà presentato ufficialmente domani.

Rai, ultimatum al ministero dello Sviluppo "Paghi un miliardo e 300 milioni"

Il cda chiede che sia versata la differenza tra quanto incassato dal canone e quanto speso per prodotti di servizio pubblico. Il direttore generale Lei informa che viale Mazzini si costituirà parte civile nel caso giudiziario che vede Minzolini accusato di peculato

ROMA - Il consiglio d'amministrazione della Rai ha deciso, all'unanimità, di chiedere un miliardo e 300 milioni di pagamenti al ministero dello Sviluppo. Si tratta della differenza tra quanto incassato dal canone e quanto speso per prodotti di servizio pubblico tra il 2004 e il 2010. Nel consiglio si è parlato anche del 'caso Tg1', sia in relazione alla vicenda giudiziaria che vede Augusto Minzolini oggetto di una richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma.sia in relazione allo scontro tra il direttore Minzolini e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, Quanto alla vicenda giudiziaria di Minzolini, Lorenza Lei ha informato il consiglio di aver incaricato l'avvocato Paola Severino di tutelare la Rai, che si costituirà parte civile. In relazione al primo aspetto, il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha dato lettura in consiglio di una lettera inviata da Fini e indirizzata allo stesso Garimberti, al dg della Rai, Lorenza Lei, e al presidente della commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, in cui il presidente della Camera esprime critiche durissime sull'operato della testata ammiraglia Rai e del suo direttore.

Sviluppo, Fini attacca il governo "Finora non hanno fatto nulla"

ROMA - "Il problema non è fare uno o più provvedimenti, il problema è che il governo non ha fatto nulla per lo sviluppo e la crescita e c'è incertezza anche per il futuro". Lo dice Gianfranco Fini, rispondendo a una domanda sulle indiscrezioni per cui il governo non varerebbe più un dl ma sarebbe intenzionato a fare diverse misure singole.

SALUTE: MOLECOLA NUOVO BERSAGLIO TERAPEUTICO ALZHEIMER

(ASCA) - Roma, 20 ott - Scoperto un nuovo possibile bersaglio per la cura del morbo di Alzheimer. Si tratta di una piccola molecola di Rna, il miR-34c, che, secondo un gruppo di ricercatori coordinati dagli esperti dell'European Neuroscience Institute di Gottinga (Germania), e' espresso ad alti livelli sia nell'ippocampo dei topi utilizzati come modello di questa malattia, sia in quello di pazienti affetti dal morbo. Nel corso dello studio che ha portato a questa scoperta, pubblicato dall'EMBO Journal, gli autori hanno dimostrato che per ripristinare le capacita' cognitive dei topi e' sufficiente inibire l'attivita' di questa molecola: miR-34c, quindi, potrebbe essere utilizzata sia come bersaglio di nuove terapie, sia come marcatore della malattia.

Chi sono veramente i Black Bloc

Quelli che a Roma hanno causato ingenti danni facevano parte di questo “movimento”?

La definizione di Black Bloc è stata una delle più usate e abusate degli ultimi giorni, dopo il riot di Roma tutti i media italiani o quasi hanno infatti deciso di adottare la definizione senza pensarci troppo, anche se ben coscienti che si tratta di una semplificazione, usando la quale si confondono i lettori più che accompagnarli nella comprensione di quello che accade. Black bloc è sicuramente una definizione che nell’immaginario dell’italiano medio si accompagna a una valenza negativa e forse il motivo della scelta sta semplicemente nella scelta politica di tante redazioni, che schierandosi contro i facinorosi non hanno mancato di aggiungere sensazione ed enfasi a una serie di vandalismi che poi la condotta della polizia ha trasformato in un confronto fisico con altri manifestanti.

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http://www.giornalettismo.com/archives/159975/chi-sono-veramente-i-black-bloc/

Nubifragio a Roma, la Protezione Civile trova il colpevole

Una circolare di venerdì scorso preparava i sindaci all’emergenza. Ma nessun allarme è stato dato

‘E’ ormai acquisito che l’elevata vulnerabilita’ dei territori fortemente antropizzati, anche a seguito di eventi meteorici non particolarmente intensi, e’ da imputare in primo luogo a contesti urbanistici di particolare criticita’, oltre alla mancata manutenzione del reticolo idrografico urbano e secondario’: la Protezione Civile aveva ampiamente segnalato i rischi connessi alle prime piogge autunnali, chiedendo a Regioni e Comuni di attuare una serie di interventi per ‘prevedere, prevenire e fronteggiare con la maggiore efficacia possibile situazioni di emergenza’.

L’ALLARME – E nella giornata di ieri il Dipartimento aveva diffuso a Regioni e Prefetture un avviso di condizioni meteo avverse che prevedeva ‘dalle prime ore’ delle giornata ‘precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale localmente anche di forte intensita” sulle regioni del nord est e del centro. ‘Fenomeni accompagnati da frequente attivita’ elettrica e forti raffiche di vento con intensita’ fino a burrasca’. Indicazioni che, guardando quando accaduto a Roma, sembrano essere rimaste lettera morta. La circolare del capo Dipartimento Franco Gabrielli porta la data del 14 ottobre, venerdi’ scorso, ed e’ indirizzata, tra l’altro, ai presidenti di Regione, ai prefetti, all’Anci, all’Uncem e all’Upi.
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Napoli, De Magistris propone "l'Assemblea del popolo"

Un’onda arancione che inondi di idee l’amministrazione della città di Napoli. L’ultima volta che un colore così caldo aveva acceso l’animo partenopeo era stato alle ultime elezioni comunali. Da lì, da quei toni a tinta unita, vuole partire Luigi De Magistris. Il sindaco di Napoli sta per lanciare l’assemblea del popolo e il «Laboratorio Napoli». L’intenzione teorica, è quella di dare finalmente voce al popolo, il vero artefice della rivoluzione arancione. L’idea politica, invece, è di creare ben sedici consulte che vadano ad aggiungersi al Consiglio comunale, aprendolo ufficialmente alle idee della città. Si va dal bilancio all’ambiente, dalle politiche sociali ai rifiuti, tutto quanto rientri nei compiti di un organo, così detto assemblea del popolo, appunto, che sia propositivo, consultivo, deliberativo e di rappresentanza della cittadinanza.

Scontri Roma,convalidati nove arresti, un ragazzo scarcerato - L'ordinanza del Gip dopo ore di attesa

Scontri Roma,convalidati nove arresti, un ragazzo scarcerato
Un ragazzo scarcerato, due arresti domiciliari e nove convalide di arresto. E’ quanto è stato eseguito durante la notte dal Gip di Roma, nei confronti dei 12 ragazzi fermati per gli scontri avvenuti sabato a Roma. Il reato è quello di resistenza pluriaggravato a pubblico ufficiale, ma i legali dei ragazzi fanno già sapere che faranno ricorso al Tribunale del Riesame. Restano quindi in carcere Giovanni Caputi, 21 anni; Giuseppe Ciurleo, 20 anni; Alessandro Venuto, 23 anni; Giovanni Venuto, 30 anni; Lorenzo Giuliani, 19 anni; Robert Scarlet, 21 anni; Ilaria Ciancamerla, 21 anni e Stefano Conigliaro di 23, agli arresti domiciliari Alessandra Orchi di 29 anni e Alessia Catarinozzi di 26, mentre esce Leonardo Serena, di 20 anni. Nella giornata di ieri il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni ha firmato l’ordine di allontanamento per un ragazzo rumeno coinvolto negli scontri, che al momento resta però in carcere. Dure le reazioni dei parenti e degli amici dei ragazzi che per l’intera giornata hanno atteso l’ordinanza del Gip. “I ragazzi fermati rischiano di essere capri espiatori, in carcere ci sono degli innocenti, vivono male e soffrono il sovraffollamento il mio assistito non ha sfondato vetrine, non ha saccheggiato, solo rimandato indietro un fumogeno”, dichiara l’avvocato Fabrizio Gallo, legale di Giovanni Caputi.

Gb: Bbc, baby mendicanti da 100.000 £

(ANSA) - LONDRA - Il reddito di un baby-mendicante a Londra: 100 mila sterline l'anno esentasse - ovvero circa 115.000 euro. Lo riferisce la Bbc, che per un anno ha seguito la mafia organizzata degli zingari rumeni attivi a Londra. Il filmato rivela che centinaia di ragazzini tra i quattro e i dieci anni vengono mandati dai loro genitori in giro per le strade nel centro di Londra a chiedere l'elemosina. Gli "spiccioli" raccolti si accumulano fino a raggiungere anche 300 sterline in un solo giorno.

«Lavoriamo per cambiare la tv attuale»

Berlusconi: «Alcune trasmissioni tv sono allucinanti». E sul Pdl: nome da cambiare, ma non sarà «Forza Silvio»

Silvio Berlusconi (Ansa)
Silvio Berlusconi (Ansa)
MILANO - È un Berlusconi a tutto campo quello che si sfoga nel corso del vertice con il gruppo del Pdl alla Camera. Elezioni, nome del partito, tv da cambiare sono tra le tematiche toccate dal premier.

TRASMISSIONI TV - «Alcune trasmissioni tv sono allucinanti: stiamo lavorando per cambiare il panorama dell'attuale televisione» ha spiegato Berlusconi. Che poi ha dato anche alcune semplici «regole per la comunicazione» per i dibattiti televisivi. «Mai dare del tu agli avversari altrimenti la confidenza può dar luogo all'effetto teatrino - ha spiegato il premier -. E poi contraddire sempre anche col linguaggio del corpo. La Ravetto è stata bravissima l'altra sera da Paragone all'Ultima Parola, ma non scuoteva abbastanza la testa quando parlava l'opposizione, prestava troppo attenzione».

ELEZIONI - Il premier ha manifestato poi ancora una volta la volontà di arrivare alla conclusione naturale della legislatura nel 2013. «Abbiate, come la ho io, la stessa voglia di fare e di combattere forte e determinata di quando siamo scesi in campo. Andiamo avanti fino a dicembre, da gennaio quando le elezioni anticipate non saranno più un rischio faremo le cose che vogliamo e ci presenteremo al Paese con straordinarie riforme». Berlusconi ha poi detto di essere pronto a modificare la legge elettorale per disinnescare il referendum: «Siamo disponibili a modificare la legge elettorale, con l'introduzione del voto di preferenza».

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http://www.corriere.it/politica/11_ottobre_20/berlusconi-regole-tv-partito_1aad9dc0-fb1f-11e0-b6b2-0c72eeeb0c77.shtml