mercoledì 30 marzo 2011

Giustizia: Terzo Polo, La Russa si dimetta

Roma, 30 mar. (Adnkronos) - "Un ministro della Repubblica che, in un momento cosi delicato della vita del Paese, prima offende l'assemblea di Montecitorio con atteggiamenti arroganti e provocatori, e poi lancia un gravissimo insulto al presidente della Camera, cioe' alla terza carica dello Stato, si rende responsabile di una violenta contrapposizione istituzionale che il suo ruolo non gli consente. A questo punto chiediamo a La Russa di dimettersi". E' quanto si legge in una nota del coordinamento nazionale e dei gruppi parlamentari del Nuovo Polo per l'Italia.

GIUSTIZIA: SCONTRO FINI-LA RUSSA. PRESIDENTE CAMERA, CURATELO!

(ASCA) - Roma, 30 mar - L'opposizione e' complice dei violenti che questo pomeriggio hanno manifestato davanti all'ingresso principale della Camera dei Deputati. Lo afferma il ministro della Difesa IgnazioLa Russa, fortemente contestato in piazza Montecitorio, intervenendo in aula.
Immediata la replica di Dario FranceSchini, capogruppo del Pd, che prendendo la parola in aula, si chiede ''come mai i manifestanti non sono rimasti, come accade da anni, dietro le transenne che delimitano la piazza? Perche' sono arrivati a pochi metri dall'ingresso?''. Franceschin poi attacca il ministro della Difesa lasciando intendere come la sua uscita dal portone principale della Camera altro non sia stata che una sorta di provocazione nei confronti dei manifestanti, per poter poi dire di essere stato aggredto. Franceschini e' stato a quel punto ironicamente applaudito da La Russa, gesto che ha scatenato un violento scambio di insulti tra i deputati presenti. E' intervenuto allora il presidente della Camera Gianfranco Fini che ha tentato di rasserenare gli animi, invitando La Russa ad essere piu' calmo. Come risposta il ministro ha mandato a quel paese, a gesti e a parole, Fini che, dopo averlo invitato piu' volte ad ''avere rispetto della presidenza'', ha sospeso la seduta.
Secondo quanto si apprende il presidente della Camera, lasciando l'aula scuro in volto, si e' rivolto ad alcuni collaboratori del ministro esplodendo in un rabbioso: ''Curatelo!''.

Crisi immigrazione, si dimette il sottosegretario Mantovano

Un gesto di protesta contro il governo che ha deciso di aumentare il numero di migranti nella tendopoli di Manduria.

Roma, 30 mar. (TMNews) - Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha deciso dimettersi. Una decisione che potrebbe essere motivata dalla quantità di immigrati che dovrebbero essere ospitati nella tendopoli di Manduria, per liberare l'isola di Lampedusa, da giorni assediata dai migranti.

A Manduria dovrebbero arrivare oltre 1400 persone. Finora ad essere assistite nella tendopoli erano 1300 immigrati. La Puglia ospita già tre Cara per richiedenti asilo e due Centri di identificazione ed espulsione.

Isrele: approvato il piano per costruzione di 1600 abitazioni ebraiche

Isrele: approvato il piano per costruzione di 1600 abitazioni ebraiche
TEL AVIV - Sono state approvata la costruzione di 1600 unità abitative a Gerusalemme Est, alle quali potrebbero aggiungere altre 2. 200.
A rivelarlo il quotidiano israeliano "Haaretz" che ha riportato la notizia dell'avvenuta approvazione da parte del Comitato per la pianificazione edilizia del comune di al-Quds (Gerusalemme), di un piano del regime sionista per la colonizzazione di Gerusalemme con la costruzione di 1.600 unità abitative nella parte orientale. A Jabal Abu Ghuneim ne saranno costruite oltre 980 mentre l'insediamento di Pisgat Ze'ev sarà ampliato accogliendone 625.
L'insediamento di Ramat Shlomo potrebbe essere il prossimo sito ad ospitare 2.200 unità abitative previste dal prossimo piano.
La notizia dell'approvazione è stata seguita da un ulteriore dettaglio, il Comitato summenzionato ha fatto sapere che "l'iter di approvazione dei piani edilizi sarà sottoposto al parere della Presidenza del consiglio dei ministri, in quanto si tratta di programmi che rientrano nella politica di governo".

Giappone: allarme Fukushima, iodio radioattivo 3.355 volte superiore alla norma, Cina preoccupata

Giappone: allarme Fukushima, iodio radioattivo 3.355 volte superiore alla norma, Cina preoccupata
TOKYO - Dopo l’allarme per la fuoriuscita di plutonio la preoccupazione aumenta ancora a Fukushima. Un tasso di iodio radioattivo 3.355 volte superiore alla norma è stato rilevato nell'acqua di mare prelevata a 300 metri a sud della centrale nucleare, nel nord-est del Giappone, secondo quanto ha annunciato l'azienda che gestisce l'impianto, la Tepco.
Si tratta del livello più alto di iodio 131 rilevato dall'inizio dell'emergenza, scattata l'11 marzo scorso dopo il sisma e lo tsunami che hanno colpito il Giappone, danneggiando l'impianto nucleare e causando la morte do oltre 17 000 perone. Gli effetti dell’incidente giapponese intanto minacciano di estendersi ad altri paesi orientali. Cesio e iodio radioattivi provenienti da Fukushima sono stati rilevati in dosi preoccupanti nell'atmosfera di diverse province cinesi e di Pechino. Lo ha riferito oggi il ministero per l'Ambiente cinese. La scorsa settimana, la Cina ha vietato l'importazione dei prodotti alimentari dalle regioni vicine alla centrale, danneggiata dal sisma e dallo tsunami dell'11 marzo scorso. Il Giappone sta valutando di coprire i tre reattori danneggiati della centrale, per ridurre le emissioni radioattive, e di utilizzare un'autocisterna per eliminare l'acqua contaminata presente nell'impianto.

Scuola, tornano i concorsi per docenti: ecco il piano del ministero

Selezioni territoriali. Possibili assunzioni di 60mila precari.

di Alessandra Migliozzi

ROMA - Aggiornamento delle graduatorie, ma senza spostamenti degli insegnanti in province diverse dalla propria. Un pacchetto di assunzioni (potrebbero essere 60mila fra docenti e Ata) fatte sui posti vacanti. Ma anche, dopo oltre dieci anni di assenza, il ritorno dei concorsi nella scuola. Sono i tre livelli su cui sta lavorando il ministero dell’Istruzione per mettere mano alla questione precari e reclutamento. Le sentenze dei tribunali scattate nelle ultime settimane, che hanno dato ragione a docenti mai stabilizzati dopo anni di insegnamento, aprono la strada ad una accelerazione per trovare soluzioni che evitino valanghe di ricorsi e risarcimenti. Un’ipotesi che preoccupa il ministero del Tesoro.
Ieri è partita una maxi class-action guidata dal Codacons che ha diffidato i ministri Brunetta e Gelmini e che chiede la stabilizzazione per 40mila precari e un risarcimento da 30mila euro per ciascuno. Al ministero si lavora. Anche con un occhio ai concorsi che, «devono ripartire» perché ci sono materie (quelle tecniche e scientifiche) per le quali, soprattutto al Nord, non ci sono più docenti in graduatoria e si ricorre a non specializzati.
Sul tavolo della Gelmini ci sono più proposte. Ci sono i disegni di legge, quello del senatore leghista Mario Pittoni, che parla di concorsi e albi regionali, e quello della deputata Pdl Valentina Aprea. Ma si pensa anche a strumenti più snelli, come un regolamento: il consigliere del ministro, Max Bruschi, padre delle nuove regole sulla nuova formazione dei prof, ha già depositato il suo testo. Leggi e regolamento potrebbero camminare in parallelo. Una cosa è certa, spiegano dal Miur, «i concorsi servono e saranno a cattedra»: i posti saranno banditi in base alle necessità, per evitare che si crei altro precariato.

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Libia, ipotesi "armi ai ribelli": spaccatura nella Ue e in Usa. Lega Araba contraria

Forze Gheddafi bombardano Misurata. Vertice Londra: il raìs deve andarsene. Clinton: inviato Onu a Tripoli per trattare esilio.

Il presidente Usa, Barack Obama

ROMA - L'artiglieria delle forze pro-Gheddafi attacca, con razzi e cannoni dei carri armati, la città di Misurata dove oggi è stata posta fine al blocco del porto imposto dalle forze pro-Gheddafi, consentendo così l'arrivo di aiuti via mare e l'evacuazione di feriti. Lo hanno reso noto gli insorti che oggi hanno annunciato di di aver riconquistato il sito petrolifero di Ras Lanuf. Intanto il governo libico ha annunciato che farà causa a qualsiasi azienda internazionale che concluderà affari con i ribelli nel settore dell'energia.
Il presidente Usa Barack Obama non esclude l'ipotesi di armare i ribelli anti-Gheddafi. «Le sanzioni internazionali e la pressione militare - ha detto il presidente americano - hanno fortemente indebolito il colonnello Gheddafi,che oggi non ha più il controllo di gran parte del Paese». Quanto all'ipotesi di fornire armi, Obama ha detto che gli Usa «stanno esaminando tutte le possibilità in campo per fornire supporto al popolo libico in modo da avere una transizione verso un Paese più stabile e pacifico».
Nyt: amministrazione Obama divisa su armi ai ribelli. Secondo il New York Times, comunque, l'Amministrazione Obama è divisa sull'ipotesi di fornire armi ai ribelli libici ed è in corso «un
acceso dibattito» sulla questione. Citando fonti ufficiali di alto livello, il Nyt scrive che «alcuni temono che fornire armi possa significare un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti in una guerra civile» mentre «alcuni combattenti potrebbero avere legami con al Qaeda».
Londra non esclude di fornire armi ai ribelli. Lo ha detto il primo ministro David Cameron alla Camera dei Comuni parlando durante il Question Time, specificando comunque che nessuna decisione in questo senso è stata presa.
La Gran Bretagna ha espulso cinque diplomatici libici dal Regno Unito. Tra i diplomatici esplusi c'è l'addetto militare. I cinque - ha detto il ministro degli Esteri William Hague - potevano porre «un pericolo per la nostra sicurezza».

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NUCLEARE: 20-24 GIUGNO VERTICE AIEA SU SICUREZZA

(AGI) Vienna - Un vertice sulla sicurezza nucleare, alla luce dalla crisi tuttora in corso nella centrale nipponica di Fukushima 1, e' stato convocato dal 20 al 24 giugno prossimi dall'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, presso il proprio quartier generale a Vienna: lo ha annunciato il direttore generale dell'ente Onu di controllo, il giapponese Yukiya Amano, secondo cui il consesso sara' ai massimi livelli .

LIBIA: RIBELLI, FORZE GHEDDAFI SI RIPRENDONO BREGA

(AGI) Brega - Le forze lealiste hanno ripreso agli insorti la citta' di Brega, a est di Raf Lanouf rinconquistata stamane. Lo riportano fonti vicine ai ribelli di Agedabia. La notizia non e' al momento confermata ma secondo dei giornalisti di Afp si sentirebbero colpi di cannone da quella direzione.

Mediaset è incostituzionale?

Costituzione Italiana Art. 41: L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Avete mai provato a valutare il servizio dei canali Mediaset alla luce dell’articolo 41? Specie dopo le ultime vicende relative alla falsa Aquilana? Quale è l’utilità sociale di una farsa come questa organizzata da Mediaset? Ovviamente nessuna, Mediaset (di proprietà del Presidente del Consiglio Italiano) pratica disinformazione, danneggiando i cittadini, non permettendo loro di formulare una giusta opinione sull’incapacità del governo italiano nel gestire la crisi del terremoto dell’Aquila.

Avverto sempre di più l’esigenza di riformare la televisione italiana, pubblica e privata: la televisione appare come un veicolo comunicativo di grande immediatezza e semplificazione, sappiamo che è uno strumento capace di modificare l’interazione sociale in tutti gli ambiti della vita da quelli più intimi e privati a quelli pubblici e politici. Spettacolarizzazione, realtà, violenza, storie comuni e fatti singolari diventano gli ingredienti della nuova comunicazione in cui si riflettono i cambiamenti della società. Se da un lato bisogna riconoscere le potenzialità culturali, non bisogna dimenticare che la Tv è anche uno strumento fortemente manipolatorio, che vincola le scelte degli individui e rischia di annullarne la capacità critica. Già Sir Karl Raimund Popper in “Cattiva Maestra Televisione” analizza la pericolosità della TV e chiede regole stringenti per l’uso di uno strumento capace di modificare e plasmare costumi e idee minando le basi stesse di una società libera.

La pericolosità principale della TV è che un centro dispensa informazioni ad un pubblico passivo, che non ha l’opportunità di intervenire e controbattere, questo ovviamente consente a chi ha in mano le televisioni di condizionare potentemente l’opinione pubblica, imponendo delle mode, addormentando il sospetto legittimo del cittadino nei confronti di qualsiasi autorità.

Per tutte queste ragioni, chi fa televisione deve rispettare delle regole, iniziando dall’articolo 41 della Costituzione Italiana; chi fa televisione dovrebbe aderire ad un codice etico e deontologico.

ITALIA - Aumentano prezzi di gas e luce

L'Autorita' per l'energia ha comunicato che dal 1 aprile la luce aumenta del 3,9% e il gas del 2%, con un aggravio complessivo sulle bollette -per la famiglia tipo- di 37,5 euro su base annua. Gli aumenti sono dovuti ad adeguamenti sulla base di indicatori legati alle quotazioni medie sui mercati internazionali di petrolio, oli combustibili e gasolio nei nove mesi precedenti, fatto salvo l'ultimo mese.

Residenze Sanitarie Assistenziali. Pronuncia del Consiglio di Stato: illegittime le richieste di soldi ai parenti

articolo di Emmanuela Bertucci, Claudia Moretti
30 marzo 2011 16:29
Il Consiglio di Stato sembra finalmente aver messo la parola fine alla vicenda Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA).
La vicenda e' nota e l'Aduc se ne occupa da anni, denunciando le prassi illegittime di moltissimi comuni d'Italia che, a fronte di ricoveri di soggetti anziani non autosufficienti o disabili gravi, calcolano la quota di retta a carico dell'utente non solo sulla base del suo reddito, come prevede la legge, ma anche del reddito dei suoi familiari, a cui poi viene richiesto il pagamento. Una prassi che spesso mette in ginocchio famiglie intere, costrette a pagare cifre esorbitanti. La legge ISEE prevederebbe, infatti, che le rette di ricovero in Rsa siano pagate per il 50% dal SSN e per il restante 50% dai Comuni con l'eventuale compartecipazione dell'utente. Cio' non accade in molti comuni d'Italia.
I Tribunali amministrativi nel corso di questi anni si sono pronunciati in maniera oscillante: il TAR Lombardia da' da sempre ragione agli utenti; il Tar Toscana, dopo una prima sentenza favorevole agli utenti, ha poi cambiato indirizzo dando ragione ai comuni.
Dopo anni di alti e bassi, si e' finalmente pronunciato il Consiglio di Stato (n.1607/2011), organo di secondo e ultimo grado della giustizia amministrativa, dando ragione agli utenti: le rette per la degenza in RSA di persone ultrasessantacinquenni non autosufficienti e disabili gravi devono tener conto dei redditi del solo assistito e non anche dei redditi dei parenti. La sentenza sul punto e' chiara, estesamente motivata e sgombra il campo da qualsiasi dubbio:
“In precedenza, è già stato evidenziato come il d. lgs. n. 109/98 abbia introdotto l’I.S.E.E. come criterio generale di valutazione della situazione economica delle persone che richiedono prestazioni sociali agevolate e l’applicazione di tale parametro comporta che la condizione economica del richiedente sia definita in relazione ad elementi reddituali e patrimoniali del nucleo familiare cui egli appartiene.
Rispetto a particolari situazioni, lo stesso d. lgs. n. 109/98 prevede tuttavia l’utilizzo di un diverso parametro, basato sulla situazione del solo interessato.
In particolare, l’art. 3, comma 2-ter [...]. La deroga rispetto alla valutazione dell’intero nucleo familiare è limitata, sotto il profilo soggettivo, alle persone con handicap permanente grave e ai soggetti ultra sessantacinquenni non autosufficienti (con specifico accertamento in entrambi i casi) e, con riguardo all’ambito oggettivo, alle prestazioni inserite in percorsi integrati di natura sociosanitaria, erogate a domicilio o in ambiente residenziale, di tipo diurno oppure continuativo.
Ricorrendo tali presupposti, deve essere presa in considerazione la situazione economica del solo assistito.
La tesi che esclude l’immediata applicabilità della norma, in virtù dell’attuazione demandata ad un apposito d.p.c.m., benché sostenuta da questo Consiglio di Stato in sede consultiva (sez. III, n. 569/2009) non appare convincente ed è già stata disattesa dalla Sezione in alcuni precedenti cautelari (sez. V, ord. nn. 3065/09, 4582/09 e 2130/10), che hanno trovato conferma in una recente sentenza (sez. V, sent. n. 551/2011, in cui è affermato che la mancata adozione del d.p.c.m. non può paralizzare l’operatività della norma, salve ulteriori considerazioni legate al caso di specie sulla situazione reddituale complessiva).
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Atenei, così la Gelmini smarrisce i 6 miliardi stanziati dall'Europa

A fronte dei tagli, il Ministero sta per lasciare non spesi fondi Ue pari al costo dell'intera Università. Scadranno tra poco più di un anno. Niente ricerca in 4 regioni del Sud. E Bruxelles ha bocciato anche le modalità di gestione.
di CORRADO ZUNINO
ROMA - Il ministero dei tagli, la Pubblica istruzione che con l'ultima riforma ha portato via 400 milioni all'università italiana, non sa spendere 6,2 miliardi che l'Europa ci offre chiedendoci di investirli nel futuro. Sono i fondi Pon (Programma operativo nazionale) sulla Ricerca e competitività, i più grandi tra i fondi strutturali Ue, previsti per l'arco temporale 2007-2013. Siamo nel 2011 inoltrato e sembriamo avviati a ripetere l'exploit del 2000-2006: missione di spesa europea fallita.
Accade che nel solco degli obiettivi di Lisbona, la grande assise europea del Duemila che avrebbe voluto trasformare in dieci anni l'Europa "nella più competitiva e dinamica economia della conoscenza", l'Unione europea abbia messo nella disponibilità del ministero delle Finanze (Tremonti) e operativamente del Miur (Gelmini) 6,2 miliardi da destinare alla ricerca e sviluppo in quattro regioni a reddito basso: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. I luoghi attraverso i quali questi denari avrebbero dovuto essere impegnati sono individuati innanzitutto nelle università, leve, sostiene l'Europa, di buona produttività, presidi di un'economia fondata sulla ricerca.
Questa somma, 6,2 miliardi (che sale a 8,6 miliardi se si considerano le tranche gestite direttamente dalle quattro Regioni), è pari al costo annuale dell'intera università italiana ed è quattro volte maggiore dell'assegno messo a disposizione dalla Commissione europea per tutte le altre 16 regioni italiane.
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Le promesse di Berlusconi a Lampedusa "Immigrati via in 60 ore e Nobel per la pace"

Davanti alla folla preoccupata ed esasperata dall'invasione dei migranti dal Nord-Africa, il premier ha garantito che tutto tornerà alla normalità in pochissimo tempo. "Il governo pensa a moratoria fiscale". Poi l'annuncio: "Ho comperato una villa qui". Bersani: "Il miracolo continua"

LAMPEDUSA - È arrivato all'aeroporto dell'isola poco dopo le 13:20. Abbigliamento quasi informale (giacca su camicia blu, ma niente cravatta) e una valigia carica di promesse per gli abitanti di Lampedusa, la cui pazienza è messa a dura prova dall'emergenza immigrazione. Davanti al municipio, di fronte a una folla attenta e preoccupata, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha garantito che l''invasione' dei migranti del Nord-Africa sarà risolta in 48, al massimo in 60 ore: "In 48-60 ore - è stato il primo e più politico annuncio del premier- Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani", ha detto tenendo saldamente il microfono in mano e alzando il più possibile la voce. E per farlo ci saranno sei navi - forse sette - che provvederanno allo sfollamento di massa dei migranti.
Le promesse. Ma quella di liberare l'isola al più presto è solo una delle garanzie di Berlusconi. Subito dopo arriva un altro annuncio: "Chiederemo per l'isola il Nobel per la pace", ha detto il premier che non si è fermato qui. Reduce dal vertice notturno con il ministro Tremonti, il presidente del Consiglio ha comunicato la volontà del governo di concedere a Lampedusa "una 'moratoria fiscale, previdenziale e bancaria' finalizzata a trasformarla in "zona franca". Perché sul rilancio del turismo che Berlusconi ha sottolineato l'isola dover puntare. Attraverso "servizi in tv pro isola di cui abbbiamo incaricato Rai e Mediaset".
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IMMIGRATI: SITUAZIONE LAMPEDUSA DA RISCHIO EPIDEMIE A SERVIZI IGIENICI

(ASCA) - Roma, 30 mar - Dalla sorveglianza epidemiologica alla situazione di servizi igienici, rifiuti e acqua. Questi gli aspetti che hanno interessato la missione congiunta, durata due giorni, del ministero della Salute e dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' Ufficio Regionale per l'Europa che si e' conclusa ieri a Lampedusa, dopo l'emergenza sbarchi degli immigrati.
Ecco nel dettaglio le conclusioni della missione sanitaria.
SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA. Al loro arrivo sull'isola gli immigrati, spiega una nota del ministero della Salute, sono sottoposti a triage da parte dei presidi sanitari locali e dalla Croce Rossa Italiana, per individuare possibili segni di malattie croniche o acute ed in caso sospetto o positivo sono trasferiti ai servizi ospedalieri locali o in Sicilia.
Nonostante il numero di rifugiati sia aumentato, la capacita' di fornire cure ed alimenti e' migliorata in seguito all'arrivo di personale sanitario di supporto ed approvvigionamenti. In base alle condizioni di sovraffollamento esistenti, si sottolinea l'importanza di rafforzare la sorveglianza e la prevenzione delle malattie e di una continua attenzione alle misure di controllo ambientale. Il sovraffollamento esistente rende infatti alto il rischio di diffusione, anche epidemica, di malattie infettive trasmissibili per via orofecale o respiratoria.
SERVIZI IGIENICI. I gabinetti chimici portati sull'isola forniscono agli immigrati addizionale capacita' di servizi sanitari, ma il numero degli utenti supera tale capacita'. E' importante valutare le diverse opzioni di fornitura di servizi sanitari in base alle condizioni del terreno e ai servizi disponibili per evitare espletamento delle funzioni fisiologiche a cielo aperto. Si prevede la sanificazione sistematica di tutti i luoghi interessati.
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Il golpe del PdL: in due giorni sì alla legge salva-Berlusconi

Il centrodestra approfitta del caos immigrazione. E accelera suprocesso e prescrizione breve

L’emergenza immigrati aLampedusa sembra avere tutte le sembianze di una manna piovuta dal cielo per salvare il Cavaliere. Copre il processo Mediatrade e il caso Ruby. Nasconde dibattito suprocesso breve e relative norme accorcia-prescrizione indispensabili per il presidente del Consiglio. E quando c’è da approfittarne, si sa, Berlusconi non ci pensa due volte.

BERLUSCONI SHOW – Il premier accelera e approfitta del caos generato dall’ondata di clandestini profughi giunti sulle nostre coste per far passare sottotraccia il delicato provvedimento che tocca i suoi interessi personali. Così mentre il capo del governo arriva sull’isola siciliana conquistando prime pagine di giornali e tv, a Montecitorio i suoi uomini provvedono a ribaltare repentinamente l’ordine del giorno, anteporre la questione giudiziaria ad ogni altra discussione, mirare ad una approvazione rapida delle norme care al leader del centrodestra.

LA NORMA CONTESTATA – Affossato dagli uomini più vicini al presidente della Camera Fini in estate (alla vigilia dell’uscita dal Pdl e dalla conseguente nascita di Futuro e Libertà), il processo breve è ritornato ai primi punti dell’agenda di governo non appena il Cavaliere è riuscito a garantirsi alla Camera e al Senato, grazie alla formazione della pattuglia dei Responsabili, di fatto oggi terza gamba della maggioranza, un margine di sicurezza numerico per superare anche le votazioni più impegnative. A far discutere è la norma sulla cosiddetta “prescrizione breve” approvata in commissione Giustizia della Camera il 22 marzo, promossa con un emendamento dal deputato Pdl Massimo Paniz. La norma premia chi ha la fedina pulita, riducendo da un quarto a un sesto il tempo necessario alla prescrizione per gli incensurati, e allunga i tempi della prescrizione per chi è recidivo. Non si applica ai procedimenti in cui è già stata pronunciata sentenza di primo grado.

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http://www.giornalettismo.com/archives/119730/berlusconi-show-lampedusa-legge-ad-personam/

La sparata della vajassa Mussolini sulla Balti fa parlare anche oltremanica

Il Telegraph si accorge delle belle riflessioni della nipote del duce sulla modella imbarazzata di essere italiana. Che vergogna.Alessandra Mussolini, nota nell’orbe delle terre emerse per essere due volte nipote, una del dittatore fascistaBenito Mussolini e l’altra della diva Sophia Loren, se l’è presa con la modella italiana Bianca Balti, rea di lesa maestà per aver dichiarato che Silvio Berlusconi è diventato motivo di imbarazzo internazionale. IlTelegraph lo racconta così ai suoi lettori.

NIENTE DI CHE - Bianca Balti, modella di 27 anni che ha posato per Playboy, Victoria’s Secret e per il calendario Pirelli e ora testimonial di Tim, la quale aveva partecipato alle manifestazioni antiberlusconiane del mese scorso, l’altro giorno ha detto in un’intervista a Vanity Fair che tutto il mondo prende in giro l’Italia per la faccenda del Bunga Bunga. “All’inizio la cosa mi infastidiva e dicevo a chi mi criticava che loro prima avevano avuto George Bush. Ora invece cerco di ragionare con loro e di spiegare che l’Italia non è solo Berlusconi.” Tutto sommato non aveva detto niente di che.

SUONARE CON CARLA - Invece la Mussolini, che in comune con la Balti ha il fatto di aver posato anni fa per Playboy, si arrabbia e ribatte: “Si vergogna di essere italiana? Allora dovrebbe andarsene in Francia a suonare la chitarra con Carla Bruni.” Anche la Bruni peraltro si era detta imbarazzata per le vicende scabrose in cui è coinvolto Berlusconi. “Ha insultato la maggioranza degli italiani, che hanno votato il nostro primo ministro con convinzione.” Ha aggiunto la Mussolini, che ha anche detto che la Balti dovrebbe essere licenziata in tronco dalla Tim per le sue affermazioni. L’articolo finisce con questa frase: “Ha dimostrato di non essere politicamente molto intelligente.” Francamente non si capisce se l’ha detta la Mussolini o la Balti.