mercoledì 30 marzo 2011

Lampedusa svuotata per l'arrivo di Berlusconi

Duemila profughi senza cibo. Il governo finisce sotto accusa

FEDERICO GEREMICCA

INVIATO A LAMPEDUSA
A 50 giorni dall’avvio degli sbarchi e dell’emergenza, dopo che circa 20 mila migranti sono transitati dall’isola, trasformandola in un inferno e portando al collasso tutti i centri d’accoglienza d’Italia, Silvio Berlusconi arriva stamane a Lampedusa. E nelle ultime 24 ore diversi segni premonitori, a dirla tutta, avevano lasciato intendere che qualcosa stava per accadere.
Ieri sei voli speciali (mai accaduto prima) hanno portato via dall’isola quasi seicento migranti. Altri sei sono previsti per oggi. In più la nave militare San Marco e almeno tre traghetti (il «Catania», la «Clodia» e un altro ancora da definire) dovrebbero trasferire altrove qualcosa come 3.000-3.500 disperati. Il totale potrebbe assommare, dunque, a 4.000-4.500 trasferimenti in appena 48 ore: che non significherà svuotare Lampedusa (che al momento è invasa da oltre 6mila migranti) ma certo riportare la situazione ad un livello quantomeno controllabile.

Dunque si poteva fare. Dunque non era impossibile per un Paese ricco e civile come l’Italia trovare una via per porre fine ad una vergogna le cui immagini fanno da settimane il giro del mondo. A Lampedusa le notizie - l’accelerazione nei trasferimenti e l’arrivo del premier sono state accolte naturalmente con soddisfazione. Una soddisfazione accompagnata, però, da una domanda: perché tutto questo non è accaduto prima? Che la decisione sia maturata per un sussulto di responsabilità dell’esecutivo o che sia stata bruscamente accelerata dai pesanti moniti del presidente della Repubblica, è difficile dire. Fatto sta che accade. E Berlusconi oggi potrà venire a celebrare sull’isola l’efficienza del «governo del fare». Come a Napoli per l’immondizia. O come a L’Aquila per il terremoto: sperando che qui, però, l’epilogo non sia lo stesso...

Continua ...

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/395584/

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