domenica 18 ottobre 2009

La margherita: "mi vaccino, non mi vaccino, mi vaccino, ..."

camping delle libertà

Maltempo: dopo il freddo, la pioggia - Inverno fino a martedi', a meta' settimana abbondandi precipitazioni

ROMA - Ancora pioggia e vento nel messinese, nelle zone colpite dall'alluvione del primo ottobre e ancora neve sulla Sila, con temperature sotto zero. L'anticipo d'inverno continua a imperversare specie al Sud. In Puglia, allagati case e negozi a Margerita di Savoia, a nord di Bari. Sgombrati due appartamenti a Taranto, a causa delle infiltrazioni d'acqua provocati da un violento temporale. In Sicilia, turisiti bloccati alle Eolie a causa del mare in tempesta. Ed e' sempre emergenza nelle tendopoli in Abruzzo. Nell'area del cratere del sisma del 6 aprile scorso permangono precipitazioni con neve al di sopra dei 900 metri e temperature che oscillano tra 0 e 6 gradi, creando condizioni di vita sono disagiate. All'altezza di Bussi il forte vento ha provocato caduta di rami e disagi alla circolazione. Neve sull'altopiano delle Cinque Miglia tra Rocca Pia e Roccaraso.
Continua ...
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2009/10/18/visualizza_new.html_988549044.html

MAFIA: DI PIETRO, GRASSO RIFERISCA SUBITO IN COMMISSIONE

Roma, 18 ott. (Adnkronos) - ''Se c'e' stata una trattativa tra Stato e mafia si aprano i cassetti e si tirino fuori i nomi. E' gravissimo che nel nostro Paese ci sia stata una struttura parallela all'interno delle Istituzioni che abbia gestito gli affari con le cosche mafiose. Le zone d'ombra, le trattative sottobanco non appartengono ad uno Stato di diritto''. Lo afferma in una nota Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, commentando l'intervista rilasciata oggi dal Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/MAFIA-DI-PIETRO-GRASSO-RIFERISCA-SUBITO-IN-COMMISSIONE_3891183546.html

MAFIA: AGNESE BOSELLINO, PAOLO E' STATO ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI MORTE

Roma, 18 ott.- (Adnkronos) - ''Stranamente negli ultimi giorni che precedettero via d'Amelio, mio marito mi faceva abbassare la serranda della stanza da letto, perche' diceva che ci potevano osservare dal Castello Utveggio''. Cosi, in un'intervista inedita per ''La Storia Siamo Noi'', Agnese Borsellino, la vedova di Paolo Borsellino, ha deciso di infrangere la regola del silenzio che si era imposta. Convinta che suo marito sia ''stato abbandonato al suo destino di morte'', parla davanti alle telecamere per ricordare chi ha dato la vita per il magistrato: la scorta, gli angeli di Borsellino. A ''La Storia siamo noi'', su Rai Educational, andra' in onda domani alle 23.30 su RaiDue ''57 giorni a Palermo - La scorta di Borsellino'' di Francesca Fagnani.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/MAFIA-AGNESE-BOSELLINO-PAOLO-E-STATO-ABBANDONATO-AL-SUO-DESTINO-DI-MORTE_3891351617.html

Iran, attentato fa strage: uccisi due generali dei Pasdaran. Teheran accusa gli Stati Uniti

Teheran, 18 ott. (Adnkronos/Ign) - E' di almeno 31 morti e oltre 25 feriti il bilancio del sanguinoso attentato kamikaze contro le Guardie della rivoluzione che ha scosso oggi l'Iran. L'attacco è avvenuto nel sud-est del Paese, nella provincia del Sistan-Beluchistan, vicino al Pakistan. Tra le vittime, il generale Noor Ali Shooshtari, vicecomandante delle forze di terra dei Pasdaran e Rajabali Mohammadzadeh, comandante provinciale delle guardie. Uccisi anche altri quattro alti ufficiali. Le Guardie della rivoluzione erano dirette a un incontro con i leader tribali a Pishin quando sono state attaccate. Per il sito web della tv di stato il massacro è stato compiuto da un attentatore suicida ancora non identificato. L'attacco è stato rivendicato dal gruppo sunnita dei 'soldati di dio', ma Teheran punta il dito anche contro gli Usa. In un comunicato i Pasdaran hanno accusato Paesi stranieri ''nemici'' di essere dietro all'attentato, con particolare riferimento alla Gran Bretagna, mentre il presidente del Parlamento, Ali Larijani, ha direttamente accusato gli Stati Uniti di essere coinvolti nella strage. Esprimendo poi "condoglianze per il martirio", Larijani ha osservato che "obiettivo dei terroristi è destabilizzare la sicurezza del Sistan-Beluchistan". Quindi ha assicurato che le Guardie rivoluzionarie agiranno con maggiore forza per garantire la sicurezza nell'area.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Iran-attentato-fa-strage-uccisi-due-generali-dei-Pasdaran-Teheran-accusa-gli-Stati-Uniti_3890453583.html

Favole contemporanee

Nuovi Media - vecchi metodi

SUBRANNI: CHI ERA COSTUI?

Dal numero di ottobre della Voce, l'articolo in cui si parla del generale Subranni, l'uomo che sembra diventato, negli ultimi giorni, un personaggio chiave per capire la verita' sulle stragi del '92.
Chi e' Subranni?
E, soprattutto, cosa sta facendo ora sua figlia?
...CODE DI ROS
«La cattura di Riina e' «dovuta all'attivita' di una sezione del Ros col prezioso supporto dell'Arma territoriale di Palermo. Questa precisazione e' diretta a far giustizia di ogni altra diversa e contraria notizia originata da fonti interessate a sminuire il valore dell'operazione». L'excusatio non petita e' la ciliegina sulla torta di una lunga intervista rilasciata al Corriere della sera da Mario Mori il 28 gennaio 1993, a poco piu' di dieci giorni dalla cattura del secolo, quella di Toto' Riina. «Siccome non abbiamo la palla di vetro e non siamo supermen ci siamo collegati con l'Arma territoriale a Palermo per scremare tutte le informazioni che ci potevano essere utili. L'operazione poteva durare anche un anno». Peccato che la palla di vetro ci fosse, fornita su assist dei Ciancimino, come Massimo rivela qualche settimana fa.Un'abitudine dei Ros, la coda di paglia. Stesso copione nel corso di un'udienza dibattimentale a Milano, sul banco degli imputati i giornalisti Attilio Bolzoni e Saverio Lodato, querelati per diffamazione da Sergio Di Caprio, alias Capitano Ultimo, braccio destro di Mori nell'operazione Riina. Il mitico capitano interpretato nella fiction da Raoul Bova, si sente offeso dalla semplice narrazione dei fatti che sono seguiti alla cattura: ossia la mancata perquisizione e il mancato controllo del covo per la bellezza di due settimane (proprio quando Mori si faceva intervistare gonfiando il petto), tranquillamente “ripulito” dai mafiosi, addirittura ritinteggiato. «Non ho mai detto che nella cassaforte c'era un archivio di 3000 nomi», sbraita Ultimo al processo.A questo punto, la Voce chiede all'avvocato di Bolzoni e Lodato, Caterina Malavenda, se i suoi assistiti abbiamo mai scritto o fatto riferimento a tale circostanza. Mai, risponde il legale milanese. Cosa vuol dire? “Spontaneamente” Di Caprio ammette qualcosa di clamoroso, l'esistenza di un archivio di 3000 nomi, insospettabili, pezzi grossi, vip in qualche modo “nelle mani”, oppure “nella disponibilita'” di Cosa nostra. Il quadro si fa chiaro. Riina e' stato “venduto”, e in cambio, oltre ad una “pax” che puo' consentire affari a tantissimi zeri, anche un enorme potere di ricatto. Cose che possono tornare utili ai nuovi politici di riferimento. Forse quella nuova classe dirigente alla quale fa piu' volte riferimento un altro dei pentiti chiave e mafioso di peso, Salvatore Cancemi, che ad esempio parla di Berlusconi e Dell'Utri come di «personaggi che una volta al potere ci avrebbero aiutato»? Torniamo ai protagonisti di quei giorni ancora avvolti nel mistero. Tra le pagine degli atti processuali (un'assoluzione “di condanna” per Mori, De Caprio e C., come spiega con chiarezza Sandro Provvisionato nei Misteri), fa capolino il nome di Domenico Cagnazzo, a quel tempo comandante dei carabinieri di Palermo, poi tornato nell'aversano, sua terra d'origine, oggi inquisito dalla procura di Napoli per una brutta inchiesta su rifiuti tossici, camorra e massoneria (documentati i suoi stretti rapporti con il plurifaccendiere Cipriano Chianese). Accusato di aver fornito ai cronisti l'ubicazione del covo alcune ore prima del blitz, in una sfilza di non so, non ricordo e di scaricabarile, alla fine il generale Cagnazzo, ora in pensione, dichiara: «Io non avrei mai dato l'ordine di riferire dove fosse il covo... si trattava del rispetto dei patti che erano intervenuti con i colleghi del Ros e con i magistrati». Trattattive, patti, e che altro?
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http://www.lavocedellevoci.it/news1.php?id=116

Terremoto, venti indagati per i crolli della Casa dello studente e del Convitto

L'AQUILA (17 ottobre) - Venti indagati per il i crolli del Convitto e della Casa dello studente dell'Aquila dove morirono undici giovani a seguito del terremoto del 6 aprile. Secondo fonti interne alla procura è questo il risultato dell'inchiesta condotta esaminando le perizie presentate dai consulenti di parte. La prossima settimana dovrebbero essere ufficializzati i primi indagati, ai quali sarà notificato un avviso di garanzia e contestualmente l'invito a comparire per il primo interrogatorio. Cinque perizie. Secondo il procuratore capo, Alfredo Rossini, che ha annunciato la svolta prima per la fine di settembre, poi per la prima decade di ottobre, sono cinque le perizie presentate finora: oltre a quelle sulla Casa dello studente e il Convitto, ci sono quelle relative all'ospedale e all'università. La quinta non è stata resa nota.Allarme freddo. Sono circa 5.800 le persone rimaste in 59 campi di accoglienza che affronteranno quella che secondo la Protezione civile si annuncia come una delle notti più dure: oltre al freddo pungente c'è il rischio di nevicate nella zona del terremoto. Le tende chiuse finora sono 112, dieci sono in corso di chiusura: ma il piano di dismissione della protezione civile si scontra ancora con il no da parte di molti alla sistemazione provvisoria in alberghi nella provincia dell'Aquila. Il diniego arriva soprattutto nelle tendopoli dell'Aquila dove vivono ancora 4mila sfollati. Tuttavia la protezione civile, per bocca del dirigente Fabrizio Curcio, da settimane in prima linea nell'azione di chiusura, sottolinea «che il diniego non è prevalente rispetto a quanti hanno optato per la autonoma sistemazione o di chi sta pensando alla proposta della protezione civile. Stiamo facendo questa opera di convincimento in tutte le tendopoli. Ma è una operazione che va fatta digerire pian piano, anche se il freddo ha accelerato l'accettazione delle proposte di albergo. Capiamo quali sono i disagi e le causa alla base del no». Curcio rinnova l'appello «al buon senso affinchè, soprattutto le fasce più deboli, decidano di fare un sacrificio andando per qualche settimana negli alberghi in prossimità della città, prima di abitare una casa antisismica».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=77014&sez=HOME_INITALIA

Inchieste Bari: arrestato Alessandro Mannarini

BARI - E' stato arrestato Alessandro Mannarini, amico di Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore barese al centro del giro di escort inviate nelle residenze private di Silvio Berlusconi. L'arresto e' scattato su disposizione della magistratura barese. Mannarini e' accusato di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. (RCD)

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Inchieste-Bari-arrestato-Alessandro-Mannarini/17-10-2009/1-A_000054572.shtml

Spaccio di cocaina e festini sardi - Arrestato l'amico di Tarantini

BARI - Finisce in carcere anche il terzo uomo del gruppo Tarantini. Su disposizione della magistratura barese la Guardia di finanza ha arrestato per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti il salentino Alessandro Mannarini, amico dell'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini il cui nome è legato alle indagini sul giro di escort inviate nelle residenze private del premier Silvio Berlusconi. A Mannarini è stato notificato un provvedimento di custodia cautelare firmato dal gip del tribunale di Bari su richiesta del pm inquirente Giuseppe Scelsi. L'arresto - secondo fonti inquirenti - chiude il cerchio sull'indagine relativa all'acquisto e alla cessione gratuita di cocaina agli ospiti dei festini organizzati da Tarantini nell'estate 2008 in Sardegna. Durante l'inchiesta Tarantini è stato fermato il 18 settembre scorso e posto ai domiciliari tre giorni dopo; prima di lui erano stati arrestati (il 7 agosto scorso) Stefano Iacovelli e Massimiliano Verdoscia, posti ai domiciliari dopo due settimane. Mannarini è un quarantenne benestante salentino che nell'estate 2008 fu assunto da Tarantini e trascorse con l'imprenditore le vacanze estive in una favolosa villa in Costa Smeralda, affittata da Tarantini per 70mila euro al mese. Durante la vacanza da sballo - secondo l'accusa - Mannarini ha concorso con Tarantini e con gli altri due indagati (il pusher Iacovelli e Verdoscia, dipendente del gruppo Tarantini) nel reato di detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di cocaina, acquistata a Bari durante i fine settimana dal pusher 'Nico' e consumata in Sardegna. Proprio 'Nico', spacciatore di fiducia di Tarantini, interrogato dal pm Scelsi nel settembre scorso, avrebbe smentito la ricostruizone dei fatti fornita agli inquirenti prima da Tarantini e poi da Mannarini. Nico avrebbe spiegato che in un'occasione Mannarini "ritirò una fornitura" dal suo negozio nel centro di Bari per conto dell'imprenditore. Mannarini, interrogato il giorno prima di Nico, aveva invece sostenuto di non conoscere il pusher e di aver mai acquistato cocaina nè per sè nè per conto di altri. Fatti questi sui quali la magistratura ha svolto accertamenti facendo arrestare prima Tarantini e poi Mannarini.

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-30/arrestato-mannarini/arrestato-mannarini.html

Siamo alla delegittimazione del giudice e alla intimidazione di tutti i magistrati

Piero Calamandrei (nel libro Elogio dei giudici scritto da un avvocato) racconta di un miliardario che non riesce a fermare il processo contro suo figlio, che con l'auto ha sfracellato contro un muro un povero passante. Al difensore il miliardario raccomanda ripetutamente di non guardare a spese, purché cessi lo “sconcio” del processo. L'avvocato cerca di spiegargli che «la giustizia non è una merce in vendita» e che «quel giudice è una persona per bene…». Allora il miliardario salta su sdegnato: «ho capito… lei non me lo vuol confessare: abbiamo avuto la sfortuna di cadere in mano di un giudice criptocomunista».La boutade di Calamandrei oggi – cinquant'anni dopo – è diventata una pericolosa deriva illiberale e disgregante. Ma ancora non basta. Accade persino che, oltre ad essere definiti "comunisti", i magistrati autori di decisioni sgradite e indipendenti vengano indicati come bersagli (con numero telefonico e indirizzo di abitazione) su quotidiani prossimi a una delle parti interessate. È il caso del giudice Mesiano, autore della sentenza con cui la Fininvest è stata condannata a risarcire la Cir per i danni «a lei cagionati dalla corruzione del giudice Vittorio Metta», del quale una rete televisiva di proprietà del premier si è spinta a riprendere e mandare in onda i scene di vita quotidiana (accompagnando la diffusione con commenti sarcastici sul suo passeggiare da solo, sul suo aspettare il turno dal barbiere e sul colore dei suoi calzini).Non si tratta (solo) di un eccesso di servilismo, a cui pure troppa parte della stampa scritta e parlata ci ha da tempo abituati. Siamo a una svolta di sistema. La maggioranza di governo, il suo leader e i suoi cortigiani valutano sempre più la giustizia con il metro della utilità: «è giusto non ciò che rispetta le regole ma ciò che conviene». E, coerentemente, non badano ai mezzi per ottenere decisioni utili. Indipendentemente dal fatto che siano giuste e conformi alle regole. Dopo il rifiuto di sottoporsi al processo siamo alla delegittimazione del giudice e alla intimidazione di tutti i magistrati che dovranno occuparsi in futuro di vicende analoghe. Il salto di qualità è evidente e non può restare senza risposta da parte di tutti i cittadini onesti.

Mafia/Papello, lunedì Ciancimino Jr da Pm nisseni e Palermo

Palermo, 18 ott. (Apcom) - Massimo Ciancimino, il figlio di don Vito, l'ex sindaco di Palermo condannato per mafia,sarà interrogato lunedì prossimo , congiuntamente, dai magistrati di Caltanissetta e Palermo che indagano, rispettivamente, sulle stragi del 1992 e sulla presunta trattativa fra mafia e Stato. Il figlio di don Vito, che nei giorni scorsi ha fatto avere una copia del 'papello' ai magistrati di Palermo, sarà probabilmente chiamato a chiarire come mai sia in possesso dell'originale del documento che, secondo una annotazione di don Vito, sarebbe stato consegnato "spontaneamente" all'allora colonnello dei carabinieri del Ros, Mario Mori che ha sempre negato di averlo ricevuto. Bisognerà vedere, inoltre, se lo stesso giorno, o il giorno successivo, Ciancimino Jr consegnerà il Papello 'originale' o un'altra fotocopia. La prossima settimana comunque sarà ricca di appuntamenti. Martedì, infatti, è in programma il processo in cui il generale Mori figura imputato di favoreggiamento a Cosa nostra ed è stata fissata l'audizione dell'ex presidente della commissione antimafia, Luciano Violante. L'esponente politico è stato fra i primi, dopo 17 anni, a voler chiarire l'estate scorsa con i magistrati di Palermo gli incontri con il generale Mori in merito al 'desiderio' di Vito Ciancimino, di essere ascoltato dall'Antimafia. C'è attesa per quella udienza anche perché, probabilmente Mori renderà dichiarazioni spontanee davanti al tribunale. Venerdì, infine, è prevista la conclusione della requisitoria del Pg Antonino Gatto, nel processo d'appello in cui è imputato, per concorso esterno in associazione mafiosa, il senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri che, in primo grado, venne condannato a 9 anni di reclusione.
http://www.apcom.net/newscronaca/20091018_051113_4768d18_73520.shtml

I crimini di guerra a Gaza: l'Onu conferma il nostro racconto

Ora lo dice l'Onu: Crimini di guerra. I terribili bombardamenti di Gaza fra dicembre 2008 e gennaio 2009 da parte delle forze armate di Israele sono stati «una grave violazione del diritto umanitario internazionale». Il Consiglio per i diritti umani dell'Onu ha adottato dunque il rapporto del giudice ebreo sudafricano Richard Goldstone e dei suoi collaboratori, dopo un'indagine dettagliatissima, ricca di testimonianze, foto, documenti inequivocabili.Nei giorni dell'operazione Piombo Fuso il mondo percepiva che qualcosa di molto grave stava accadendo, ma i media mainstream facevano di tutto per non chiamare le cose con il loro nome. Crimini di guerra. Crimini contro l'umanità.Noi con i nostri poveri mezzi raccontavamo il sopruso, la crudeltà, il crimine già con i giusti termini, proprio quando venivano usate massicciamente armi terribili. Tenevamo gli occhi bene aperti.Ora, in ritardo di mesi ci arrivano anche i grandi giornali. I loro Bernard-Henry Lévy e Adriano Sofri, guarda un po', hanno finito l'inchiostro per parlarne ora. Ora tacciono. Ma la verità si è fatta comunque strada. Possiamo dire che il nostro sforzo non è stato inutile.Perciò vi proponiamo in ordine cronologico i link con gli articoli che avevamo pubblicato sull'operazione Piombo Fuso al tempo giusto. A rileggerli ora c'è l'occasione per capire come funziona la comunicazione, quali tempi si fa dettare dal potere, come invece si può raccontare la verità della guerra.
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Abruzzo: subappalti in mano alla mafia

L’Aquila. La mafia è riuscita ad infiltrasi anche nei lavori di ricostruzione dell’Abruzzo. Lo confermano gli uomini della Dia nel rapporto consegnato recentemente al Procuratore capo dell’Aquila Alfredo Rossini. Infatti, quando ieri una delegazione della Commissione parlamentare antimafia presieduta da Giuseppe Pisanu si è presentata in città non ha potuto fare altro che confermare “alcune irregolarità” nei cantieri abruzzesi... ...sottolineando la necessità di effettuare “verifiche costanti su chi ha ottenuto i lavori”. Il riferimento è alle ditte appaltatrici del progetto C.a.s.e. (che sta per Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili) alle quali è stato revocato il certificato antimafia. Sotto i riflettori è finita l’Igc, Impresa Generale Costruzioni di Gela, riconducibile alla famiglia dei Rinzivillo, vicini al capomafia di Cosa Nostra Piddu Madonia. La società ha eseguito in sub-appalto lavori di ricostruzione nel cantiere di Bazzano per 159.300 euro.La capofila però è la Edimal che si è aggiudicata la fetta più grande dei lavori di ricostruzione per 54.817 milioni di euro e ha poi affidato a ditte minori opere per 21.754 milioni. Quando il 4 ottobre scorso all’Igc è stata revocata l’autorizzazione l’azienda aveva già fatto parecchi lavori ed era in procinto di ricevere altre commesse dal Consorzio Edimal. L’impresa tra l’altro aveva vinto appalti pubblici delle grandi opere come la nuova metropolitana “M5” di Milano, la Tav nella tratta Parma-Reggio Emilia, i lavori per due gallerie dell’autostrada Catania -Siracusa.
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http://www.antimafiaduemila.com/content/view/20608/78/

Gb: scontri per centrale a carbone - Manifestanti, inquina troppo. Arrestate 21 persone

(ANSA) - RATCLIFFE ON SOAR (GB), 17 OTT - Arrestate 21 persone nel corso di una protesta ambientalista davanti a una centrale a carbone. E' accaduto nella contea del Nottinghamshire, nell'Inghilterra centrale.Alcuni dimostranti hanno cercato di scavalcare il perimetro dell'impianto,a quel punto sono esplosi i tafferugli. Gli ambientalisti premono per convincere il governo a chiudere la centrale, sostenendo che gli impianti a carbone emettono quantitativi troppo elevati di anidride carbonica.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2009/10/17/visualizza_new.html_988540675.html

BRASILE: SCONTRI NARCOS E POLIZIA RIO, ALMENO 12 MORTI

(AGI) - Rio de Janeiro, 17 ott. - Si aggrava l'ondata di violenza che ha investito oggi Rio de Janeiro. Dopo i due poliziotti uccisi a bordo del loro elicottero, abbattuto nel pomeriggio dai narcotrafficanti, almeno altre 10 persone sono rimaste vittime degli scontri tra gang rivali e la polizia. Lo riferiscono fonti ufficiali carioca, a meno di due settimane dall'assegnazione alla citta' delle Olimpiadi del 2016.
http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200910172334-cro-rom1098-brasile_scontri_narcos_e_polizia_rio_almeno_12_morti

URAGANI:"RICK" RAGGIUNGE CATEGORIA 5 E MINACCIA ACAPULCO

(AGI) - Miami, 17 ott. - L'uragano Rick ha raggiunto la categoria 5 - la massima della scalla Saffir-Simpson - con venti oltre i 250 chilometri orari, e ora minaccia Acapulco e la costa sud-occidentale del Messico che dovrebbe arrivare a lambire. Il centro per gli uragani di Miami ha emesso un avviso alla popolazione messicana della penisola della Baja California e della costa sud-occidentale per il rischio di forti piogge, alluvioni e frane. Rick e' il settimo uragano della stagione che si forma nel Pacifico nord-orientale.
http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200910180023-cro-rom1101-uragani_rick_raggiunge_categoria_5_e_minaccia_acapulco

SCATTA LA PROTESTA DEI MAGISTRATI

L'Associaziona nazionale magistrati proclama lo stato di agitazione, convocando assemblee in ogni distretto aperte a tutti i magistrati per valutare le iniziative da intraprendere, compreso lo sciopero. E' quanto ha deciso il parlamentino delle toghe all'unanimita', esprimendo "viva preoccupazione per il clima di costante tensione che attraversa il Paese e che oggi ha coinvolto anche le massime autorita' di garanzia, con il rischio di alterare il delicato equilibrio tra i poteri dello Stato". La decisione della Corte costituzionale sul lodo Alfano, scrive il sindacato delle toghe nel documento approvato al termine della riunione del comitato direttivo centrale, "ha rappresentato una nuova occasione per gli ennesimi attacchi e invettive nei confronti della magistratura e dei singoli giudici, che in ragione delle loro decisioni giudiziarie, sono stati impropriamente trascinati sul terreno della contrapposizione politica e accusati di 'disegni eversivi'". In questo quadro, "appare stupefacente e vergognoso - ribadisce l'Anm - che il giudice Raimondo Mesiano, reo unicamente di aver pronunciato una condanna della Fininvest al pagamento di una somma di denaro in una controversia civile, venga spiato e inseguito dalla rete televisiva di tale gruppo mentre compie le proprie attivita' quotidiane, che riguardano esclusivamente la sua intimita', al fine di denigrare e svilire la sua persona, cosi' come riferite anche attraverso riferimenti ad asserite conversazioni private del medesimo magistrato".
Continua ...
http://www.agi.it/politica/notizie/200910171458-pol-rt11086-la_magistratura_in_stato_di_agitazione

ESPORTAZIONE CULTURA

ATTACCATO CONVOGLIO ...

M.O.: MUBARAK, GRAVE CONTINUARE INSEDIAMENTI IN TERRITORI PALESTINESI

Roma, 17 ott. (Adnkronos) - "Ho ribadito la gravita' del continuare nella costruzione di insediamenti nei territori palestinesi occupati e per i tentativi di ebraizzazione di Gerusalemme, e per gli scontri quotidiani nella piazza della moschea che provocano i sentimenti dei palestinesi, degli arabi e di tutto il mondo musulmano". Lo ha affermato il presidente egiziano Osni Mubarak prima di partecipare alla cena offertagli a villa Madama dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/MO-MUBARAK-GRAVE-CONTINUARE-INSEDIAMENTI-IN-TERRITORI-PALESTINESI_3889920305.html

Brigate Rivoluzionarie minacciano Berlusconi Fini e Bossi.

Roma, 17 ott. (Adnkronos/Ign) - E' arrivata questa mattina alla sede del quotidiano 'Il Riformista' una lettera di minacce a Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Umberto Bossi. Lo conferma all'ADNKRONOS il direttore del 'Riformista', Antonio Polito raccontando di aver consegnato la missiva alla Digos. "La lettera ha la stella a cinque punte ed è firmata brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente", dice Polito. ' "Entro le 23.59 di venerdì 16 Berlusconi, Fini e Bossi devono dimettersi e il primo deve consegnarsi alla giustizia comune perché in quella comunista la sentenza sarà inevitabile''. ''Nella missiva -continua Polito- c'è una ricostruzione sulla situazione politica italiana dopo e si minaccia una rivoluzione, visto che Berlusconi non si è dimesso dopo la sentenza sul lodo Alfano, assicurando che non verranno toccate le province de L'Aquila e di Messina". Il messaggio è arrivato nella sede del quotidiano questa mattina e dal timbro postale risulta che sia stato imbucato l'8 ottobre.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Lettera-di-minacce-a-Berlusconi-Fini-e-Bossi-dalle-Brigate-Rivoluzionarie_3888756305.html