mercoledì 18 dicembre 2013

Berlusconi, no della Procura al rilascio del passaporto: niente vertice Ppe per il Cavaliere

Silvio Berlusconi (foto Mauro Scrobogna - LaPresse)

L'ufficio esecuzione della Procura di Milano ha respinto nei giorni scorsi la richiesta dei legali di Silvio Berlusconi di avere il nulla osta al rilascio del passaporto, che gli era stato ritirato dopo la condanna definitiva per il caso Mediaset, in vista del vertice del Ppe a Bruxelles in programma domani e a cui il Cavaliere è stato invitato. I magistrati però hanno detto no all'istanza, come riportato da alcuni quotidiani, perché, stando a quanto precisato in Procura, «non lo prevede la legge».

All'ex premier non rimane, quindi, che sollevare il cosiddetto "incidente di esecuzione" davanti al Tribunale, mossa che comunque, sempre stando a quanto si è appreso, sarebbe tardiva perché la decisione non arriverebbe prima di diversi giorni.

A Berlusconi era stato revocato il passaporto lo scorso agosto dopo la condanna definitiva a 4 anni di carcere per il caso Mediaset. Quindi, in attesa che sconti la pena - meno di un anno per via dei 3 anni di indulto e della liberazione anticipata per buona condotta - il Cavaliere non può andare all'estero. E non importa che il vertice sia a Bruxelles perché l'area Shengen ha «abolito i controlli alle frontiere» ma non l'obbligatorietà di avere in tasca un documento per l'espatrio.

La legge per cui il pm dell'esecuzione ha bocciato la richiesta del leader di Forza Italia - il provvedimento èstato notificato lunedì scorso - è quella del 1967 che stabilisce le norme sui passaporti. Dunque, come è stato riferito, per cercare di ottenere il passaporto l'ex premier potrebbe fare un incidente di esecuzione davanti a tribunale, mossa che però si rileverebbe tardiva, in quanto l'incontro è programmato per domani.

Rai, Caprarica lascia l'azienda: "Contro di me persecuzione"

Rai, Caprarica lascia l'azienda: "Contro di me persecuzione"
Il giornalista annuncia di fare causa, denunciando "pressioni con metodi inammissibili": "Non mi resta con profonda amarezza che sbattere la porta e andare nelle aule dei tribunali, chiedendo ai giudici la tutela dei miei diritti e della mia onorabilità contro il vertice che dev'essere ricondotto al rispetto delle regole

ROMA - E' il volto della Rai da Londra. Ma Antonio Caprarica ha troncato il rapporto con la tv pubblica e annunciato azioni giudiziarie denunciando "pressioni con metodi inammissibili e offensivi". "Di fronte al mio rifiuto della proposta di andare via con un incentivo, ho ricevuto contestazioni risibili", ha spiegato. E in un comunicato ha parlato di "persecuzione" nei suoi confronti. 

"Non avrei mai immaginato - ha detto il giornalista, 15 anni di corrispondenza dalla capitale britannica - di lasciare in questo modo l'azienda della mia vita, dopo oltre un quarto di secolo di servizio onorevole e immacolato in ogni angolo di mondo. Troncare questo rapporto con effetto da oggi, come ho appena comunicato alla direzione del personale, è per me l'unica possibilità di immediata reazione alle crescenti pressioni esercitate dai vertici aziendali con metodi inammissibili e offensivi". 

Caprarica ha aggiunto di aver "respinto finora gli attacchi rivoltimi, dimostrandone l'infondatezza, ma né la mia salute né la mia dignità mi consentono di rimanere ulteriormente in Rai. Purtroppo, la mia vicenda illustra drammaticamente l'assenza di qualsiasi organo aziendale di garanzia per i lavoratori, giacché il consiglio d'amministrazione - da me informato su ogni passaggio della persecuzione - ha preferito voltarsi dall'altra parte piuttosto che chiedere spiegazioni al direttore generale. Con buona pace per il codice etico della Rai". 

Il giornalista ha concluso il comunicato sottolineando "non mi resta, con profonda amarezza, che sbattere la porta e andare dritto nelle aule dei tribunali, chiedendo ai giudici la tutela dei miei diritti e della mia onorabilità contro il vertice Rai, che dev'essere ricondotto al rispetto delle regole. Bisognerà battersi per assicurare, in questa situazione, un futuro al servizio pubblico, e io continuerò a farlo da cittadino e da giornalista".

Roma. Piazza del Popolo 18/12/2013




Vitalizi dei parlamentari

Ucraina: Europa addio!


Scocciature ...


Vittoria M5S: le imprese che scappano devono ridare i soldi


Il M5S fa approvare una norma anti-delocalizzazione per salvaguardare gli investimenti sulle imprese in Italia e i diritti dei lavoratori italiani

"Una grande vittoria del M5S. Approvato nella legge di stabilità un emendamento contro la delocalizzazione selvaggia. Se un'azienda beneficia di un contributo pubblico ed entro 3 anni delocalizza la produzione dal sito incentivato con conseguente riduzione di almeno il 50% del personale, il beneficio decade e l'azienda deve restituire tutto il malloppo! Sono soldi dei cittadini! Aiutiamo le aziende che restano qui!" M5S Camera, Commissioni Attività Produttive e Bilancio

Guarda il video:
http://www.beppegrillo.it/2013/12/vittoria_m5s_le_imprese_che_scappano_devono_ridare_i_soldi.html

Forconi: i “duri” a Roma con rischio infiltrazioni. I “dialoganti” domenica dal Papa

ROMA - I “duri” oggi saranno a piazza del Popolo, i “dialoganti” domenica 22 andranno dal Papa. In mezzo a loro una serie di soggetti – da Casapound agli antagonisti, dagli immigrati ai senza casa – pronti a tenere alta la tensione nelle città in questi giorni che portano verso il Natale.
I forconi e le tante anime della mobilitazione continuano a fare rumore e ad entrare nel dibattito politico ed economico. Per il presidente del Senato Pietro Grasso le proteste “sono il segnale di un malessere economico, sociale, di vita che ben conosciamo e che non può essere ignorato”. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, prima prende in mano il forcone, parlando di movimento “ampiamente giustificato, perché negli ultimi tempi non ci siamo molto concentrati a fare le cose necessarie per ritrovare la crescita”. Poi precisa condannando le violenze.
Il variegato fronte della contestazione partita lo scorso 9 dicembre si è via via sgranato ed articolato, differenziandosi in diverse posizioni. Era prevedibile, ha riferito al Copasir il direttore del Dis Giampiero Massolo, visto che il movimento fin dall’inizio aveva tante anime che in molti cercano di cavalcare per portare avanti le proprie rivendicazioni. La protesta però si presta ad essere “infiltrata” da gruppi estremisti e quindi l’attenzione dei servizi e delle forze di polizia è massima.
Il leader dei ‘duri’ Danilo Calvani, celebre anche per la sua uscita su una Jaguar dopo un comizio, è ottimista: “Stiamo ricevendo adesioni da gente che ha scaricato quei leader contrari al sit-ini. In piazza domani [oggi n.d.r] avremo più persone di quanto ne pensavamo, riempiremo piazza”. Circa 15mila, secondo alcune stime delle forze dell’ordine.
Tra di loro anche il movimento di estrema destra CasaPound, con in testa il vicepresidente Simone Di Stefano, arrestato e condannato per avere preso una bandiera Ue per sostituirla col tricolore”.
Sul fronte dei ‘dialoganti’, il siciliano Mariano Ferro offre il ramoscello d’ulivo. “La protesta pacifica – annuncia – comincia dal Papa. La data è domenica 22. Poi resteremo a Roma.Chiederemo una piazza alla questura per una protesta in forma statica. E’ molto probabile che passeremo il Natale a Roma, sto lavorando per concordare con il questore di Roma la piazza da comunicare”.
Dopo le frizioni dei giorni scorsi Ferro si rivolge ai ‘dissidenti’. “Domani (mercoledì 18 dicembre n.d.r) – fa sapere – non vado a Roma, ma una parte del movimento dei Forconi ci sarà. Forse abbiamo sbagliato a spaccarci, ma c’è il rischio di strumentalizzazioni e temo che alcune dichiarazioni deplorevoli non dovevano essere fatte”.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/forconi-duri-roma-rischio-infiltrazioni-dialoganti-domenica-papa-1747572/

TRAPANI RIVOLTA TARES 16/12/2013

Rivolta anti-Tares a Trapani, Urla e Uova Contro il Comune

GUARDA IL VIDEO!

http://www.beppegrillo.it/video_gallery.php?video=protesta_trapani&image=http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/rivolta_trapani.jpg&title=Rivolta%20anti-Tares%20a%20Trapani,%20urla%20e%20uova%20contro%20il%20Comune