domenica 18 dicembre 2011

Senza parole ...


Sempre meglio che perdere le elezioni. Alfano: “Ora teniamoci Monti”



Angelino Alfano (LaPresse)
ROMA – Ufficialmente il motivo politico è la crisi. Per Angelino Alfano, segretario del Pdl, è meglio tenersi Mario Monti presidente del Consiglio, anche se le elezioni non le ha vinte lui e, soprattutto, anche se la manovra appena approvata non scalda il cuore dei deputati e della base del Partito.
Così, Alfano, parlando al congresso provinciale di Reggio Emilia, spiega: “Se si andasse al voto domani, faremmo le elezioni in un tempo di crisi talmente grave per cui è meglio sostenere questo Governo che andare alle elezioni subito”.  Formalmente non fa una piega e racconta di un Pdl responsabile (con la piccola eccezione di 82 malpancisti che la manovra, per quanto autorizzati, non l’hanno votata).
Lo stesso segretario alla platea di Reggio Emilia racconta qualcosa di noto, che quella manovra a Berlusconi e i suoi non è piaciuta granché: “Monti Ha fatto una manovra che non ci ha convinto dal punto di vista filosofico perchè segnata da troppe tasse, noi lo abbiamo incitato a fare meglio e crediamo di avere inciso su alcuni aspetti essenziali, come l’alleggerimento della botta su pensioni e casa e il no all’Irpef”.
Eppure, il non voler staccare la spina a Monti potrebbe avere una ragione diversa. In tutti i sondaggi, l’ultimo è quello di Renato Mannhimer sul Corriere della Sera,  le intenzioni di voto raccontano di un centrodestra che è dietro di 10 punti rispetto al centrosinistra. Scenari teorici, è vero. Se non altro perché la Lega da una parte e l’accoppiata Idv-Sel dall’altra sembrano intenzionate a seguire un percorso tutto loro. Ma se si votasse domani, c’è da scommetterci, i fronti si ricompatterebbero come d’incanto. E dieci punti sono un gap che rischia di non essere recuperabile in campagna elettorale, visto lo stato di crisi e il modo in cui Berlusconi è uscito di scena. Gli altri giocherebbero sul “disastro in cui Berlusconi ha trascinato l’Italia”: per il Pdl sarebbe una sfida in salita.
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Il giudice antimafia. ''L'assedio alle toghe di chi voleva difendere i potenti e i loro amici''


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Nino Di Matteo: “La politica mirava a colpire chi dava fastidio” 
All'interno VIDEO intervista a Nino Di Matteo a Che tempo che fa
di Francesco La Licata - 8 dicembre 2011

Nino Di Matteo è uno dei magistrati siciliani che da tempo scavano nel pozzo nero della storia della mafia e dei suoi agganci politico-istituzionali. È ovvio che - stando nelle umane cose - gli esiti delle diverse inchieste abbiano avuto destini differenti ed è normale che il suo lavoro si sia prestato ora al plauso, ora alle critiche. Comprensibile pure che, specialmente nei salotti della tollerante società civile palermitana, questo pubblico ministero spesso sia stato additato come «duro», se non addirittura «forcaiolo».
Un fatto, però, è certo: da lui sono passati i destini di tanti uomini pubblici travolti - qualche volta con decisioni contrastate - dal sospetto di collusione col nemico. Qualche nome, tra i più noti: Totò Cuffaro, il governatore siciliano oggi a Rebibbia con condanna definitiva, Bruno Contrada, l’ex capo della squadra mobile di Palermo prossimo a lasciare il carcere dopo una dura condanna, a Palermo non unanimemente accettata. Insomma una specie di castiga-potenti, il pm Di Matteo, con un compito ingrato: sostenere accuse poco nobili nei confronti di servitori dello Stato spesso considerati veri e propri eroi, come il generale Mori, il «capitano Ultimo», o il colonnello Obinu, carabinieri di un gruppo che vanta persino la cattura di Totò Riina.
Ora che si appresta a lasciare l’antimafia, costretto da una norma, Di Matteo mette mano a penna, ma per scrivere una requisitoria laica - un po’ da magistrato un po’ da cittadino che pensa - destinata non ad un collegio giudiziario ma a chi abbia voglia di approfondire i temi della giustizia. È nato così «Assedio alla toga» scritto col giornalista Loris Mazzetti, pubblicato dall’editore Aliberti.
Una requisitoria dura, dottor Di Matteo. Se la prende con tutti: politici, giornalisti, colleghi. Arriva a toccare le corde dell’allarme per la democrazia in pericolo.
«No, nessuna requisitoria. Non credo di aver il diritto di puntare il dito su nessuno, fuori dalle aule giudiziarie. Penso, però, di avere il dovere di intervenire su un tema cruciale e delicato, come quello della giustizia. E perciò dico senza mezzi termini che la riforma costituzionale proposta dal precedente governo mette a rischio il sacro principio dell’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, principio sancito dall’articolo 3 della Costituzione. Per questo sarebbe auspicabile che non trovasse applicazione».
L’ex ministro Alfano, però, continua a difendere la riforma, contrastata - a suo dire - dalle spinte conservatrici e corporative della magistratura.
«Questi sono slogan politici. La verità è che la cosiddetta riforma non tende a migliorare la giustizia intesa come servizio ai cittadini, ma a normalizzare una magistratura che ha dato fastidio alla politica, portando alla luce gli intrighi delle varie caste e gli abbracci innaturali con la criminalità».
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Caso Orlandi: il fratello, verita' su Emanuela da' ancora fastidio a qualcuno

Citta' del Vaticano, 18 dic. (Adnkronos) - ''Se dopo 28 anni non si puo' ancora dire una parola sul rapimento di Emanuela Orlandi vuol dire che la verita' da' ancora fastidio a qualcuno, fuori e dentro il Vaticano''. E' quanto ha detto stamane Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, in Piazza San Pietro, dove si trovava insieme ad alcune centinane di persone per chiedere ''verita' e giustizia'' per Emanuela.

Conseguenze ...


Quei quattromila finti poveri che non pagano asili e atenei


Una famiglia controllata su tre imbroglia e ottiene sconti

ROMA - Ricchi nella realtà, poveri per lo Stato. E proprio grazie a questa finta indigenza migliaia di italiani sono riusciti a ottenere benefici per i figli - dagli asili nido gratuiti alle agevolazioni sulle tasse universitarie - per i parenti anziani con i servizi sanitari a domicilio. Ma anche riduzioni sulle bollette di luce e gas. Su circa 14.000 famiglie controllate nei primi 10 mesi di quest'anno, quasi 4.000 avevano illecitamente dichiarato di essere sotto la soglia minima fissata dalla legge. Vuol dire, una su tre. È uno dei dati più eclatanti che emerge dal rapporto annuale della Guardia di Finanza sugli sprechi della spesa pubblica. Si tratta del bilancio di un'attività diventata strategica nel momento in cui si cerca di risanare i conti dello Stato. A leggere i resoconti appare evidente come tra i settori in sofferenza nei quali si deve intervenire con urgenza effettuando un monitoraggio costante anche da parte delle stesse autorità di controllo, c'è quello della Sanità. Ma la cifra più eclatante continua a rimanere quella legata al danno erariale provocato dai dipendenti statali che commettono abusi, falsi o accettano mazzette: da gennaio a ottobre 2011 ha abbondantemente superato un miliardo e 700mila, sono ben 3.736 persone denunciate alla Corte dei Conti.
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Gli ultimi soldati Usa hanno lasciato l'Iraq


All'alba le truppe americane si sono spostate in Kuwait. Molti dei militari riusciranno a trascorrere il Natale in famiglia

Una colonna di blindati si prepara a lasciare Camp Adder, base Usa a sud di Nassiriya (Afp)Una colonna di blindati si prepara a lasciare Camp Adder, base Usa a sud di Nassiriya (Afp)
MILANO - Gli ultimi soldati statunitensi hanno lasciato l'Iraq domenica mattina all'alba, dirigendosi verso il Kuwait e completando così il ritiro dal Paese in cui erano penetrati quasi nove anni fa. Lo ha confermato un ufficiale statunitense. Il 20 marzo 2003 le forze statunitensi avevano invaso l'Iraq per rovesciare la dittatura di Saddam Hussein, poi giustiziato. Oggi, in Iraq restano 157 militari Usa con il compito di addestrare le truppe irachene e un contingente di Marines a guardia dell'ambasciata statunitense a Bagdad.
A CASA PER NATALE - Le poche migliaia di truppe che ancora si trovavano nel Paese sono partite durante la notte dalle due basi ancora attive, orario ritenuto più sicura. L'esercito americano secondo i programmi doveva lasciare il Paese entro la fine del 2011, ma gli ufficiali hanno deciso di anticipare i tempi e i voli sono programmati in modo che almeno una parte dei militari possa unirsi alle famiglie per le vacanze di Natale.
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Filippine: Croce Rossa, 569 vittime inondazioni ma dispersi sono 500

Manila, 18 dic. (Adnkronos) - Continua a salire drammaticamente il bilancio delle vittime delle inondazioni nelle Filippine. Il presidente della Croce Rossa locale, Richard Gordon, ha detto che le ultime stime parlano di 569 morti con ancora oltre 500 disperso. "Molte zone colpite non sono state ancora raggiunte dai soccorsi, potremmo arrivare ad un migliaio di vittime se non riusciamo a recuperare i dispersi", ha detto, precisando che sono circa 400mila le persone che necessitano aiuti nelle zone colpite nelle Filippine centrali e meridionali.

... E' dei nostri ...


PREZZI

Diversi livelli ...


Il PD non esiste!


Morte di papa ...


Il corpo torturato di un martire in Bahrain (immagini, visione non consigliata a persone sensibili)


MANAMA - Ecco quello che gli aguzzini della monarchia del Bahrain, regime alleato degli Usa, fanno con la gente che protesta e chiede liberta'. Tutto con complice silenzio dei media occidentali.
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http://italian.irib.ir/component/k2/item/100691-il-corpo-torturato-di-un-martire-in-bahrain-immagini-visione-non-consigliata-a-persone-sensibili

Che tempo che fa - 17/12/11 - Nino Di Matteo

Iran mette in mostra i droni abbattuti di Usa e Israele


Iran mette in mostra i droni abbattuti di Usa e Israele
TEHERAN - L'Iran ha intenzione di mettere in mostra i velivoli-spia di Israele e Stati Uniti abbattuti nel suo spazio aereo. Lo riferisce il Teheran Times, spiegando che le autorita' iraniane lavorano a una sorta di esposione a beneficio di ambasciatori e giornalisti stranieri, in un cui si potranno ammirare quattro droni israeliani e tre statunitensi che sarebbero stati abbattuti negli ultimi anni. Accanto ai velivoli, ci saranno le conquiste nazionali nel campo degli armamenti piu' sofisticati prodotti di recente dai tecnici iraniani. Un drone-spia Usa e' stato catturato il 4 dicembre nei cieli iraniani, poco lontano dal confine con l'Afghanistan. La tv iraniana ha poi trasmesso le immagini del velivolo senza pilota, del quale il presidente americano Barack Obama ha chiesto in persona la restituzione. Ma Teheran ha fatto sapere Washington prima deve scusarsi per aver violato lo spazio aereo iraniano calpestando il diritto internazionale. L'Iran ha quindi ribadito che non intende restituire il drone e che lo sta esaminando per apprendere e replicare le sue caratteritiche tecnologiche.

Usa, protesta degli 'Occupy Wall Street' (immagini)





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http://italian.irib.ir/component/k2/item/100693-usa-protesta-degli-occupy-wall-street-immagini

Usa: Obama firma legge finanziaria

(ANSA) - NEW YORK - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato in serata la legge finanziaria da circa un miliardo di dollari approvata dal Congresso. Evitando una temuta paralisi del finanziamento dell'attivita' dello Stato federale, i parlamentari repubblicani e democratici sono riusciti ieri ad approvare il pacchetto di misure della legge alla Camera dei rappresentanti, poche ore prima del termine ultimo previsto per la mezzanotte scorsa, e a farlo passare anche oggi in Senato.