Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
lunedì 21 marzo 2011
Libia: giornalisti possono rientrare a base militare Trapani
Libia: Obama, posizione Usa e' che Gheddafi vada via
Libia, ancora in azione nostri aerei
Berlusconi contestato a Torino
Obama in Cile: il popolo lo contesta in piazza
SANTIAGO - Una grande manifestazione contro l'imminente visita del presidente americano Barack Obama in Cile si e' tenuta oggi a Santiago. La protesta popolare avviene dopo un recente accordo nucleare tra i due paesi. I cileni si preparano ad "accogliere" Obama, il cui arrivo a Santiago è previsto per lunedì prossimo.
Diverse Organizzazioni dei diritti umani, gruppi di studenti e insegnanti si sono mobilitati per organizzare le manifestazioni contro il capo della Casa Bianca. Lo ha annunciato, in un comunicato, il “Collegio dei Professori del Cile”, che intende chiedere ad Obama il rispetto “dell’emancipazione e dell’integrazione dei popoli in America Latina”. Insomma, il capo di Stato Usa si deve preparare ad un “caldo” benvenuto in un Paese dove Washington ha tanto da farsi perdonare.
I manifestanti hanno chiesto, infatti, al capo di Stato Usa di assumersi la responsabilità del suo Paese nel colpo di Stato militare contro il governo dell’ex presidente cileno Salvador Allende, e nelle gravi violazioni dei diritti umani che sono rimaste impunite nella nazione sudamericana.
Inoltre, nel comunicato, si denuncia con toni accesi la politica imperialistica e interventista di Washington in Libia, il mantenimento del blocco contro Cuba e l’ingiusta detenzione negli Stati Uniti dei cinque combattenti antiterroristi cubani, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González y Fernando González.
“Chiediamo la fine dell’embargo contro Cuba, la più grande delle violazioni dei diritti umani nei confronti di un paese”, sottolinea il documento, in cui si chiede anche la fine della politica aggressiva contro Venezuela, Ecuador, Bolivia, Nicaragua e Argentina.
“Il Cile non è un modello di democrazia e libertà come invece presentata dalla Casa Bianca” si legge ancora nel comunicato “perché i Mapuche, i Rapanui, i lavoratori e la grande maggioranza della popolazione sono espressione della disuguaglianza e dell’esclusione imperante nel Paese”.
Emblematica è la vicenda di 34 prigionieri politici di etnia mapuche, tra cui due minorenni, detenuti nelle carceri di Temuco e Concepción, Angol, Valdivia e Lebu, che da mesi chiedono di non essere giudicati secondo la Legge Antiterrorista, imposta nel 1984 dal dittatore Augusto Pinochet. Che domandano con forza l’eliminazione del “doppio processo” (militare e civile) e la fine del controllo militare nelle zone della comunità mapuche.
Richieste che non fanno una piega. Se infatti la riforma processuale penale vale per tutti gli altri cileni, non si capisce per quale motivo per i prigionieri indigeni, la cui unica colpa è rivendicare i diritti ancestrali su terre e risorse, viene applicata la Legge Antiterrorista.
Pertanto, per il celebre avvocato cileno Eduardo Contreras, la prima cosa che Obama dovrebbe fare a Santiago sarebbe chiedere “scusa” al popolo cileno.
“Come è stato denunciato dallo stesso Senato nordamericano e come tutti sanno, gli Stati Uniti sono responsabili del golpe dei generali traditori in Cile nel 1973” ha dichiarato l’avvocato all’agenzia di stampa Prensa Latina, aggiungendo che “l’imperialismo Usa” cospira “contro il cambiamento democratico” e “contro qualsiasi governo progressista” in America Latina.
“I disabili sono un peso, siamo aziende e non servizi sociali!”
Un gruppo su Facebook (e un sito web) invitano a cacciare gli handicappati dalle imprese. Ma è solo una trollata, ben fatta
Qualcuno, sul web, ci e’ rimasto davvero male, tanto da proporre una petizione per invitarli ad uscire allo scoperto. Ma difficilmente otterra’ dei risultati, perche’ gli imprenditori “meritocratici” che hanno fatto volantinaggio nella zona di Cinisello Balsamo, aperto un sito web e un profilo su Facebook (prima chiuso, ora nuovamente disponibile), e che con toni provocatori si dicono contrari alla presenza di persone disabili in azienda perche’ “non producono e creano solo problemi”, resteranno con tutta probabilita’ nell’ombra. E non perche’ non abbiano coraggio di esporsi, ma perche’ il loro fine e’ probabilmente un altro: solo quello di far parlare di se’, di creare dibattito, di inventare un argomento di discussione e di osservarne la discussione.
UNA TROLLATA – Il forte dubbio, insomma, che arriva a rasentare la certezza, e’ che il gruppo anti-disabili in azienda non sia che una bufala: un “troll”, per usare il gergo di internet e delle comunita’ virtuali, un esempio di gruppo creato ad arte – e da persone particolarmente capaci di nascondere le proprie tracce informatiche – per proporre messaggi provocatori, fomentando gli animi, con lo scopo di osservare le reazioni, di far parlare di se’, di trovare spazio e ascolto nel grande spazio di internet. E provocatori i contenuti del sito web (http://www.imprenditorimeritocratici.tk/) lo sono davvero: “Siamo aziende, non servizi sociali”, dicono gli imprenditori, che assicurano di non essere dei mostri, di non voler fare una crociata contro i disabili e di essere anzi nient’altro che degli onesti professionisti, ma che poi distribuiscono per strada nel milanese e invitano a scaricare dal web volantini che affermano chiaramente che “nelle nostre aziende non c’e’ spazio per chi non produce”. La filosofia di fondo proposta e’ semplice: le aziende “sono fatte per produrre” e “per dare lo stipendio a chi se lo merita”; i disabili che la legge obbliga ad assumere in azienda, invece, “non rendono come le altre persone” e “per lo piu’ creano problemi”. No dunque alla loro presenza in azienda: concetto espresso da un cartello stradale di divieto con nel mezzo il simbolo della sedia a ruote. Un vero e proprio “divieto di disabile”.
CONTINUA ...
Yemen, raffica di defezioni tra militari e diplomatici. Monito della Ue a Saleh
Fukushima, radiazioni su tutto il Giappone
Wall Street Journal accusa: “Tepco frenò intervento per salvare l’impianto”. Per il governo, “il 60% del disastro ha natura umana”
La centrale di Fukushima sarà disattivata. Lo comunica il portavoce del governo nipponico Yukio Edano, durante una conferenza stampa: ” guardando oggettivamente la situazione, è chiaro quello che bisogna fare”. Spegnere le luci e chiudere il baraccone. Già da diverse ore i tecnici stanno gettando il cemento vetrificante per sigillare i reattori come Chernobyl: l’annuncio governativo si limita quindi all’ovvio.
Meno scontata, però, è stata la dinamica degli interventi post-tsunami. Secondo quanto pubblica oggi il Wall Street Journal, la società di gestione della centrale – la Tepco – ha volontariamente rallentato l’intervento di raffreddamento dei reattori con acqua di mare. Già sabato mattina(cioè il giorno dopo lo tsunami) era chiaro, tra i tecnici, che bisognava usare acqua salata per evitare esplosioni e fughe radioattive. Ma soltanto a sera, su ordine diretto del premier, la società ha iniziato ad operare. Perchè? Il ricorso all’acqua di mare per abbassare la temperatura dei reattori avrebbe danneggiato i reattori, rendendoli poi inutilizzabili – ma avrebbe anche ridotto i rischi di esplosioni e fughe radioattive, puntualmente verificatesi nei giorni successivi.
Tepco ha “esitato perché ha cercato di proteggere i suoi asset”, ha detto al Wsj, Akiera Omoto, ex executive di Tepco e ora componente della Commissione nipponica per l’energia atomica. Un disastro che ha al “60% una natura umana”, secondo un funzionario del governo: “Hanno fallito la risposta iniziale. E’ come se Tepco fosse caduta e avesse perso una moneta da 100 yen mentre cercava di raccoglierne un’altra da 10 yen”.
L’effetto congiunto di calamità naturale e cecità umana è ora visibile sui rilevatori di radioattivitità. Latte e spinaci prodotti nella prefettura di Fukushima e nei distretti vicini sono già stati contaminati, ma la nube è molto più estesa. Tracce di radioattività sono state rilevatein un carico di fave, arrivato a Taiwan dal sud del Giappone. Il luogo di produzione dista 1300 chilometri dalla centrale nucleare, cioè la distanza che separa Lampedusa da Bolzano.
http://www.dirittodicritica.com/2011/03/20/fukushima-radioattivita-tepco-wsj/
I costi stratosferici del nucleare.
“Il nucleare è economico? Certo, se qualcuno ti regala la centrale, e se lo Stato si fa carico di gestire le scorie radioattive per secoli, altrimenti è una pura follia economica” lo afferma Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace.
Oltre ai costi per la realizzazione degli impianti bisogna anche tener conto degli accantonamenti per lo smantellamento dei reattori, della copertura assicurativa in caso di incidenti gravi, dei costi per il riprocessamento delle scorie, per la bonifica dei siti contaminati e per la realizzazione del futuro deposito geologico di stoccaggio.
In Gran Bretagna i soli costi per la gestione delle scorie hanno prodotto un buco nei conti pubblici di 90 miliardi di euro. In Italia il costo dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari in funzione prima del 1987 è valutato in circa 4 miliardi di euro, ma si tratta molto probabilmente di una sottostima del costo finale per lo Stato e i contribuenti. Quanto ci costerà lo smaltimento delle nuove scorie e centrali?
“Con il rilancio del nucleare si permette alle aziende di fare profitti, scaricando i rischi e i costi sulle spalle dei contribuenti e delle generazioni future. E poi puntare sul nucleare ci farà inoltre mancare gli obiettivi europei al 2020 per lo sviluppo delle rinnovabili, con ulteriori sanzioni per la collettività” aggiunge Tedesco.
Entro il 2020 le fonti rinnovabili insieme a misure di efficienza energetica sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora, circa tre volte l’obiettivo del governo sul nucleare, creando almeno 200 mila nuovi posti di lavoro “verdi”.
La strada verso l’indipendenza energetica dell’Italia passa obbligatoriamente attraverso lo sviluppo delle rinnovabili, senza costi aggiuntivi per il Paese, senza scorie pericolose da gestire (o buttare nel mare calabrese!) per i prossimi 100 mila anni e senza rischi per la popolazione.)
http://newsredstar.wordpress.com/2011/03/20/i-costi-stratosferici-del-nucleare/
“Non sposarlo, è radioattivo”: il dramma di Fukushima come quello di Hiroshima?
In Giappone si teme una seconda ondata di reietti dell’atomo. I contaminati avevano difficoltà persino a sposarsi.
Il Giappone non è nuovo a catastrofi nucleari come quella che ha coinvolto il sito di Fukushima, 100 chilometri a nord di Tokyo. Dobbiamo ricordare perchè? Basti pensare allo sgancio della bomba nucleare su Hiroshima e Nagasaki, nelle ultime propaggini della Seconda Guerra Mondiale. Ordigni che hanno raso al suolo le due città, hanno causato milioni di morti e hanno condannato moltissimi giapponesi ad una vita da contaminati.
REIETTI – Già, sono le radiazioni a tenere banco e a rovinare la vita per sempre a chi è coinvolto in un disastro del genere. Non basta lo scoppio; non basta la distruzione. Non basta la modifica del paesaggio, il cambiamento dei connotati della tua vita. Ciò che è peggio è la contaminazione, la stabile condanna del tuo corpo a subire le conseguenze dell’avvelenamento da radiazioni. Che ti rende un parìa, un rinnegato, un ostracizzato. Un reietto della società. C
ome milioni di altri Giapponesi, Hiroko Tanaka è stato incollato alle immagini televisive di lavoratori che cercavano freneticamente di prevenire i disastri alla centrale nucleare. Ha molte ragioni per essere preoccupata: come sopravvissuta alla bomba, o hibashuka, la signora Tanaka conosce l’impatto delle radiazioni, e ha affrontato la discriminazione in tutta la sua vita, in un paese in cui ancora troppo poco è noto riguardo ai suoi effetti. Ha aspettato 50 anni prima di chiedere al governo il certificato che prova come lei sia una vittima sopravvissuta del bombardamento nel 1945 ad Hiroshima. “La radioattività è così paurosa perchè è invisibile”, dice. Suo marito, Takeo, seduto vicino a lei, aggiunge: “Ha tenuto la sua condizione nascosta. A suo tempo, c’erano tutta una serie di voci. La gente a Tokyo diceva: “Non sposare qualcuno di Hiroshima. Sarai contaminato”.
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“Fukushima, la contaminazione durerà decenni”
L’autorità francese avverte: “Le fuoriuscite radioattive sono significative e costanti”
La contaminazione da radioattivita’ provocata dalla disastrata centrale atomica di Fuklushima 1 “e’ un problema con il quale il Giappone dovra’ fare i conti per decenni e decenni a venire”, e “la questione di dover gestire l’impatto delle radiazioni sara’ a lungo termine”: e’ il monito lanciato oggi dal direttore dell’Autorita’ francese per la Sicurezza Nucleare, Andre’-Claude Lacoste, secondo cui attualmente le fuoriuscite radioattive dall’impianto sono “significative e costanti”.
LA SPIEGAZIONE - In parte, ha spiegato Lacoste, sono dovute alla formazione deliberata di vapore, contenente particelle che emanano radiazioni esse stesse, per raffreddare i reattori surriscaldati; in parte pero’ derivano anche da “perdite” di origine tuttora ignota, ha puntualizzato. La quantita’ di “particelle radioattive che si depositano al suolo intorno alla centrale e’ notevole”, ha aggiunto lo scienziato francese, il quale ha rimproverato alle autorita’ giapponesi di “non aver redatto, o comunicato, una mappa di tali depositi”. A parere di Lacoste“non e’ infondato il ritenere che la zona contaminata si estenda oltre i 20 chilometri”, vale a dire oltre l’ampiezza della fascia dalla quale e’ stata ordinata l’evacuazione degli abitanti. “Considerate le condizioni meteorologiche”, ha proseguito l’esperto, “e’ probabile che le contaminazioni si siano verificate ben al di la’, fino a un centinaio di chilometri di distanza”, ha avvertito.
L’AMBASCIATORE – - ‘Penso che fra un po’ tornera’ tutto nella norma’, dice invece Hiroyasu Ando, ambasciatore del Giappone in Italia. ‘Hanno aggiustato il problema elettrico, e ora stanno raffreddando i reattori’, ha spiegato il diplomatico parlando a margine della presentazione di tre opere donate da artisti giapponesi alla Galleria degli Uffizi. ‘C’e’ stata una fuoriuscita di radioattivita’ – ha aggiunto l’ambasciatore Ando – ma quello che e’ uscito non crea problemi, e’ una quantita’ per cui si puo’ stare tranquilli. Non e’ cosi’ pericolosa’. Ando ha quindi parlato di ‘contaminazione molto bassa’, aggiungendo che ‘le persone non hanno grossi problemi. Quello che so e’ questo’. Interpellato dai giornalisti sui ’50 eroi’ di Fukushima, che lavorano per mettere in sicurezza la centrale, l’ambasciatore ha sottolineato che ‘sono rimasti in 50, ma erano molti di piu’, 200 o 300: vicinissimo alla centrale hanno anche lavorato tantissimi militari, polizia, pompieri per domare le fiamme, che hanno rischiato la loro vita. Da giapponese ne sono molto orgoglioso’.
«Gheddafi piazza gli scudi umani» Mosca: «Noi pronti a fare i mediatori»
Gates: presto passaggio di consegne. Ricominciate le operazioni: partiti Tornado ed F16 italiani.
TERZO GIORNO - L'operazione «Odissey Dawn» è giunta al terzo giorno e domenica ha visto esordire nelle operazioni anche i Tornado italiani. Che però non avrebbero lanciato missili. «Ieri sera nella missione condotta in Libia abbiamo solo pattugliato la zona nei pressi di Bengasi ma non abbiamo ritenuto di lanciare i missili contro i radar» ha detto infatti Nicola Scolari, 38 anni, uno dei tre piloti che domenica ha partecipato alla missione italiana contro la Libia. Secondo l'ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli Stati maggiori riuniti Usa la prima ondata di attacchi ha permesso di stabilire la no-fly zone sulla Libia. Ora comincia la seconda fase quella che prevede l'attacco alle forze di rifornimento delle truppe del Colonnello Gheddafi.
Libia: nuovi decolli tornado da Trapani
Giappone, Oms:grave contaminazione cibo
Frattini: "Comando Nato o a noi la responsabilità delle basi"
Libia: Parigi, Lega araba non vuole comando Nato
Libia: Oslo, sospendiamo operazioni fino a chiarimento su Comando
MAFIA, ATTESI CLAMOROSI SVILUPPI: Dopo i nuovi accertamenti, in dirittura d’arrivo l’indagine ter sull’omicidio di BEPPE ALF
Scie Chimiche: la Verità Nascosta. Le Prove
Perché gli organi di informazione non ne parlano, nonostante vi sia ormai una imponente documentazione raccolta in ogni parte del mondo?
Perché i governi, anche di fronte a precise interrogazioni parlamentari negano ogni evidenza?
Chi ha interesse ad irrorare l’atmosfera del pianeta con sostanze a dir poco inquietanti?
Perché chiunque si occupi seriamente dell’argomento si trova a dover fare i conti con minacce velate o dirette?
Possiamo continuare a non sapere che cosa accade sopra le nostre teste? O peggio ancora,possiamo continuare facendo finta di niente?
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http://informarexresistere.fr/scie-chimiche-la-verita-nascosta-le-prove.html
Chiude l'aeroporto di Trapani, voli Ryanair trasferiti a Palermo
Sono in totale 36 tra arrivi e partenze, cinque dei quali in "night stop". Lo rendono noto fonti della Gesap, società di gestione dell'aerostazione del capoluogo isolano
PALERMO.Scatta dalle 8:30 di questa mattina la chiusura ai voli civili dell' aeroporto civile Vincenzo Florio di Trapani Birgi. La decisione è stata presa ieri pomeriggio dopo un incontro nella base militare che ospita il comando del 37simo stormo dell'aeronautica militare tra il presidente dell'Airgest, Salvatore Ombra e il comandante della base Mauro Gabetta. Questa mattina prima dello stop decolleranno due aerei. I voli saranno dirottati su altri aeroporti.
Da oggi l'operatività della compagnia aerea Raynair, che opera nell' aeroporto di Trapani-Birgi che sarà chiuso al traffico, sarà trasferita nello scalo "Falcone e Borsellino" a Palermo. Lo rendono noto fonti della Gesap, società di gestione dell'aerostazione di Palermo. Si tratta in totale di 36 voli, tra arrivi e partenze, cinque dei quali in "night stop" (sosteranno in pista di notte per ripartire il giorno dopo).