venerdì 23 dicembre 2011

ITALIA - Immigrati. Pagano 6 miliardi al Fisco

Gli stranieri esborsano di Irpef quasi 6 miliardi di euro, versando al fisco 2.810 euro a testa. Sono 2,1 milioni e contribuiscono per il 4,1% del gettito complessivo nazionale. Ma tra tutti quelli che presentano la dichiarazione dei redditi, quelli che poi in realta' pagano l'Irpef sono il 64,9%. Nella classifica regionale, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia le aree in cui e' maggiore il peso della contribuzione straniera sul totale dell'Irpef pagato. Questi, alcuni dei risultati di una ricerca realizzata dalla Fondazione Leone Moressa che ha elaborato i dati del Ministero delle Finanze sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2010.
I contribuenti. In Italia i contribuenti nati all'estero che nel 2010 hanno pagato l'Irpef (ossia hanno avuto un imposta netta positiva) sono stati oltre 2,1 milioni di soggetti. La maggior parte di essi sono concentrati in Lombardia (20,9%), in Veneto (12,0%) e in Emilia Romagna (11,2%).
Se si analizza il peso degli stranieri che hanno pagato l'imposta netta rispetto al totale dei contribuenti che hanno pagato l'Irpef, si nota come Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia siano le due regioni che mostrano la maggiore incidenza: in entrambe le aree su 10 soggetti che pagano le imposte sui redditi, 1 e' straniero. Subito dopo si trovano regioni quali il Veneto (9,0%), l'Emilia Romagna (8,7%) e la Liguria (8,2%). Piu' si scende verso Sud, minore e' l'incidenza dei contribuenti stranieri.
Irpef pagata. Complessivamente i contribuenti nati all'estero pagano come imposta netta un ammontare pari a quasi 6 miliardi di euro e contribuiscono al gettito Irpef complessivo per il 4,1%. A livello regionale, la Lombardia e' quella che concentra il maggior valore assoluto di imposte pagate dagli stranieri: oltre 1,5 miliardi di euro, seguito dal Lazio (712 milioni) e dal Veneto (624 milioni).
Se a livello nazionale gli stranieri contribuiscono per il 4,1% del gettito complessivo Irpef, in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige la percentuale arriva, rispettivamente, al 7,1% e al 6,3%.
Anche in questo caso nelle aree meridionali tale peso diminuisce.
Se si rapporta l'ammontare complessivo dell'imposta netta rispetto al numero di contribuenti che e' tenuto a pagarla, si perviene a determinare l'imposta netta media. I nati all'estero hanno pagato nel 2009 mediamente una cifra di 2.810 euro per contribuente, contro i 4.865 euro dei contribuenti nati in Italia. Gli stranieri che vivono in Lombardia e nel Lazio sono quelli che esborsano la cifra maggiore: si tratta, rispettivamente, di 3.600 euro e 3.410 euro.
Quanti in effetti pagano l'imposta netta. Un indicatore interessante da analizzare e' il confronto tra italiani e stranieri rispetto al rapporto tra il numero di contribuenti che pagano l'imposta netta e il numero di contribuenti totali che fanno la dichiarazione dei redditi. Questo indicatore permette di capire quanti contribuenti pagano effettivamente l'Irpef e quanti invece ne sono esentati a causa delle diverse e molteplici detrazioni.
Per quanto riguarda i contribuenti nati all'estero la percentuale di coloro che pagano l'Irpef e' del 64,9%, contro il 75,5% degli italiani. Questo significa che gli stranieri beneficiano, piu' degli italiani, di detrazioni fiscali a causa principalmente del basso importo dei redditi stessi.
'Stranieri di nascita ma italiani di contribuzione. Gli stranieri che in Italia lavorano sono tenuti a pagare le tasse' affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa 'ma il loro importo differisce da quanto pagato dagli italiani: i bassi livelli di reddito, quasi esclusivamente da lavoro dipendente, comportano un esborso per gli stranieri di poco meno di 3mila euro all'anno. Valori che aumentano nelle aree del Nord dove la presenza e la penetrazione degli stranieri nel mercato del lavoro e' piu' radicata. E' ovvio che se il sistema riuscisse ad eliminare le sacche di illegalita' che colpiscono anche i lavoratori stranieri, l'apporto degli immigrati alla finanza pubblica sarebbe certamente maggiore, contribuendo ad un'integrazione che passa anche per il pagamento delle tasse'.

Russia, un altro sabato in piazza


Il Cremlino sembra spaventato dalla nuova ondata di manifestazioni contro la rielezione di Putin
Ci si aspetta che decine di migliaia di russi scendano in piazza domani, nonostante gli sforzi del Cremlino per allentare le tensioni sulle tanto contestate elezioni e sul ritorno di Vladimir Putin alla presidenza.
UNA FOLLA DECISA - Più di 50mile persone hanno manifestato l’intenzione di partecipare ad una protesta a Mosca, in Sacharov Prospect, dal nome del leader tardo-sovietico dissidente Andrei Sakharov. Altre migliaia di persone si sono dette pronte a manifestare in oltre 80 città russe tramite i siti di social networking. I manifestanti sperano di sfruttare lo slancio verificato all’inizio di questo mese, quando fino a 50mila persone si sono riversate in piazza nella sola Mosca chiedendo che il Cremlino ribaltasse i risultati delle elezioni parlamentari, con il sospetto che vi sia una frode dietro la rielezione di Putin. L’ex premier sovietico Mikhail Gorbaciov, lo scrittore Boris Akunin, l’attivista anti-corruzione Alexey Navalny e Ksenia Sobchak, la “It Girl” russa e figlia del mentore di Putin, saranno tra coloro che dirigeranno la folla. I manifestanti indosseranno nastri bianchi a simboleggiare la loro opposizione ai risultati elettorali, che sostengono siano un segno di mancanza di democrazia nel paese. L’oligarca Mikhail Prokhorov, che corre contro Putin, si rivolgerà a sua volta ai manifestanti, come conferma il Guardian.
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“In Israele le donne devono essere più modeste”


Mentre il mondo si preoccupa della tolleranza dei governi arabi, la situazione nel paese ebraico peggiora
Il mondo negli ultimi mesi è preoccupato dalla possibilità che i nuovi governi figli della primavera araba possano ridurre le libertà civili, specie per le donne. Il Guardian decide di guardare oltre il mondo arabo e di preoccuparsi di un vicino che per anni ha vantato una supposta superiorità morale, scoprendo un gigante dai piedi d’argilla, in cui si chiede alle donne di vestirsi con “modestia”. Stiamo parlando di Israele.
LINEA MODESTA – La scorsa settimana, il giornale israeliano Haaretz ha parlato dell’introduzione nella città di Sderot di un codice di abbigliamento, nel quale è specificato che le donne devono vestirsi in maniera “modesta”. Questo codice è figlio di un gruppo religioso ultraortodosso, economicamente molto potente, che ha raccolto subito l’adesione di 20 negozi della città a sud del Paese. I religiosi non hanno minacciato alcun boicottaggio nei confronti di chi non avrebbe recepito la direttiva “maniche lunghe”, eppure la sua potenza economica ha spinto i negozianti ad adeguarsi. Una coercizione religiosa.
DIVISIONI PER GENERE – Negli ultimi tempi i religiosi hanno reclamato la necessità, da parte degli uomini, di stare lontano da cerimonie militari in cui ci siano delle donne a cantare. Questo fa la somma coi tentativi di cancellare i visi femminili dai cartelloni pubblicitari e dalla volontà di istituire file divise per genere nei negozi. La scorsa settimana è tornata di moda anche la divisione sessuale sui pullman. Una donna si è rifiutata di mettersi in coda a un mezzo nonostante le richieste dell’autista e di un agente chiamato per risolvere la questione. L’intenzione è di rendere le linee del paese simili a quelle destinate agli ultraortodossi, divise ormai per sesso da anni. Neanche la Corte Suprema israeliana è riuscita a cambiare le cose.
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Sclerosi: in ER sperimentazione Zamboni

(ANSA) - ROMA - Regione Emilia Romagna ''ha garantito la copertura economica'' per far partire lo studio 'Brave Dreams', la sperimentazione per dimostrare la correlazione tra insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), la patologia venosa scoperta dal professor Paolo Zamboni, e la Sclerosi Multipla (SM). Lo rende noto l'Associazione 'CCSVI nella sclerosi multipla', esprimendo ''soddisfazione'' per la decisione.

FELICE NATALE !



A chi . . . ama dormire ma si sveglia per preparare la colazione, a chi si saluta ancora con un abbraccio, a chi si intenerisce posando lo sguardo su un bimbo, a chi ti accoglie con un sorriso anche se il suo cuore nasconde un dolore; a chi trova la vita un dono meraviglioso e non un fardello da portare; a chi colora un foglio bianco e si diverte di più, a chi si ricorda ancora che la pioggia oltre a provocare fastidio crea anche l'arcobaleno,
Melomane augura un
FELICE NATALE!!!

Allucinazione collettiva

Buon Natale, senatori sindaci. Firmato: Pdl e Lega.


- Luigi Bruschi -
Altra giornata di indegna follia per la politica nostrana.
La Corte Costituzionale, il 17 ottobre scorso, con la storica sentenza n° 277, aveva sancito l’incompatibilità tra l’incarico di parlamentare e quello di Sindaco di un comune sopra i 20000 abitanti.
Ebbene ieri la Giunta per le elezioni di Palazzo Madama, sconfessando la decisione della Corte Costituzionale, si è pronunciata contro l’incompatibilità del doppio incarico, con particolare riferimento ai casi del Sindaco di Molfetta Antonio Azzollini e di quello di AfragolaVincenzo Nespoli, ovviamente in quota Popolo delle Libertà.
A votare contro la Corte e a favore dei due senatori pupilli, manco a dirlo, Pdl e Lega (Pd e Idv sono usciti dall’aula per protesta).
Azzollini e Nespoli ringraziano.
E continuano ad incassare il doppio stipendio.
Questi, sia ben chiaro, sono i tagli alla politica e ai privilegi portati avanti dagli uomini di Berlusconi e di Bossi.
La Lega di fatto conduce ormai un doppio gioco palese e quanto mai avvilente, recitando da un lato il ruolo dell’opposizione dura e pura pro popolo (padano) e dall’altro rinverdendo i fasti governativi delle decisioni pro casta se ci sono in ballo poltrone o favori per sé o per gli alleati di ieri e di domani.
La ciliegina sulla torta sapete qual è?
Che proprio in virtù della decisione della Corte Costituzionale, la Camera invece si era già espressa contro il doppio incarico in questione, giusto una settimana fa, il 14 dicembre scorso.
Morale? Al momento si può essere sindaco e senatore allo stesso tempo, ma non sindaco e deputato.
Così, tanto per strapparci un sorriso sotto le feste.
Tra un doppio stipendio e l’altro.
Nelle loro tasche, naturalmente.


Caso Impastato, dopo trent’anni ritrovata la testimone chiave del delitto


di Giuseppe Pipitone
Si chiama Provvidenza Vitale. Era di turno al passaggio a livello di Cinisi la notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, quando il militante di Democrazia Proletaria venne ucciso da alcuni killer di Cosa Nostra. Fino a poco fa i Carabinieri la ritennero “irreperibile”, ma nessuno la cercò realmente

Peppino Impastato
Si chiama Provvidenza Vitale, avrebbe potuto essere la testimone chiave del delitto di Peppino Impastato. Era di turno al passaggio a livello di Cinisi la notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, quando il militante di Democrazia Proletaria venne ucciso da alcuni killer di Cosa Nostra, ancora oggi senza volto. Ma negli ultimi trent’anni i Carabinieri di Cinisi non sono riusciti a trovarla. O meglio: si disse che era immigrata negli Stati Uniti perché rimasta vedova e sui verbali i Carabinieri scrissero semplicemente che la donna era “irreperibile”. E i magistrati e i membri della commissione parlamentare antimafia che si occuparono del caso Impastato si fidarono.
Solo che Vitale non è mai scomparsa. Tanto meno mai stata irreperibile. E salvo brevi soggiorni da alcuni parenti Oltreoceano, ha sempre abitato a casa sua, a Terrasini, cittadina attaccata a Cinisi, poco più di diecimila abitanti ad ovest di Palermo.
L’hanno scoperto pochi giorni fa gli uomini della Dia di Palermo, guidati dal colonnello Giuseppe D’Agata. Dall’omicidio di Peppino Impastato, il ragazzo che dava fastidio a Cosa Nostra dai microfoni di radio Aut, sono passati trentatré anni e mezzo. Ma nonostante tutto questo tempo gli investigatori hanno assicurato che trovare la signora Vitale non è stato poi tanto difficile. Bastava cercarla. Negli ultimi trent’anni infatti nessuno si era mai preso la briga di andare a bussare alla sua porta. Soprattutto i Carabinieri. Lo ha confermato lei stessa al sostituto procuratore della Dda di Palermo Francesco Del Bene, che stamattina si è recato a casa sua per interrogarla. Della notte in cui fu ucciso Impastato la donna ha detto di avere ricordi confusi. Sono passate tre decadi e oggi la donna ha 88 anni.
Appurato che la Provvidenza Vitale non si è quasi mai allontanata da casa (che per altro è a due passi da luogo in cui Impastato fu ucciso), che ha sempre abitato a Terrasini, dove ha cresciuto sei figli, e che addirittura uno dei suoi generi è un carabiniere, appare difficile quindi che gli ufficiali dell’Arma avessero potuto davvero cercarla senza esito. Perché per tutti questi anni i carabinieri avrebbero cercato in tutti i modi di celare agli organi inquirenti l’esistenza della teste chiave in un caso delicato come quello Impastato?
Un interrogativo che va ad alimentare la tante domande che sta suscitando la nuova indagine sul caso Impastato aperta dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo Antonio Ingroia e dal sostituto Del Bene. I due magistrati stanno cercando di scavare sui vari depistaggi che avrebbero interessato le indagini sull’omicidio del giornalista di radio Aut. “Il fatto che i magistrati abbiano ritrovato la casellante che era di turno quella notta mi riempie di felicità, confermandomi che sul caso avevamo visto giusto” ha commentato Giovanni Impastato, fratello di Peppino che in tutti questi anni si è impegnato per mantenerne viva la memoria.
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Non solo caccia F-35: costi e bluff dell’M-346, aereo italiano che addestra alla guerra


Non ha certo gli stratosferici costi dei cacciabombardieri F-35 “Joint Strike Fighter”, ma il nuovo aereo d’addestramento avanzato M-346 “Master” dell’Aeronautica militare italiana sta causando l’ennesima emorragia di risorse finanziarie statali a favore del complesso militare industriale di Finmeccanica & soci. Progettato appositamente per la formazione dei piloti dei velivoli da guerra come i “Tornado”, gli “Eurofighter Typhoon” e i famigerati F-35, l’M-346 “Master” è realizzato da un consorzio di costruttori internazionali guidato da Alenia-Aermacchi.
Fu il governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi ad annunciare nel giugno 2007 l’intenzione diacquisire 14 esemplari dell’addestratore di quarta generazione, completi del relativo supporto logistico. Fu preventivato un costo complessivo di 400 milioni di euro e, l’anno successivo, il Ministero dello Sviluppo Economico (esecutivo Berlusconi) inserì il programma dell’M-346 nel bilancio dello Stato. Nel giugno 2009, in occasione del salone internazionale dei mercanti d’armi di Le Bourget (Parigi), fu annunciato ufficialmente l’acquisto da parte dell’Aeronautica di sei aerei con un’opzione per ulteriori nove. Valore della commessa, 280 milioni di euro. Ai costi unitari odierni, per i rimanenti velivoli i contribuenti italiani potrebbero essere salassati per altri 420 milioni. Non poco per un programma la cui spesa è quasi raddoppiata in meno di cinque anni.
L’M-346 nasce dal prototipo dello YAK-AEM130, un addestratore progettato a metà anni ’90 da Aermacchi in collaborazione con l’azienda russa Yakovlev Design Bureau. Nel dicembre 1999 i due gruppi industriali decidevano tuttavia di procedere alla produzione in modo autonomo. Aermacchi si rivolgeva ai partner nazionali e statunitensi per sviluppare componenti e sistemi di bordo: la progettazione del Flight Control System veniva assegnata ad Alenia SIA e Selex Communications (Finmeccanica), l’assemblaggio delle turboventole e dei comandi allo stabilimento Avio di Brindisi, mentre la costruzione dei motori, con un contratto di 41,5 milioni di euro, alla transnazionale statunitense Honeywell.
Lungo 11,5 metri e dotato di una larghezza alare di 9,72, l’Alenia-Aermacchi M-346 può raggiungere la velocità massima di 1.083 Km/h; l’autonomia di volo è di 1.889 km, 2.537 Km con due serbatoi esterni. Il raggio d’operazione è di 185 Km per 20 minuti di addestramento di combattimento aereo con pod e due missili AIM-9L “Sidewinder”. Il velivolo può essere armato pure con un cannone da 30 mm ed è configurabile per attacchi al suolo con bombe e missili aria-terra o antinave. Un addestratore, dunque, con licenza di uccidere.
Il primo M-346 è stato consegnato un paio di settimane fa alla Direzione Generale degli Armamenti Aeronautici e presto sarà inviato al Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica militare di Pratica di Mare (Roma) per le prove operative. La consegna degli altri cinque velivoli è prevista nel corso del 2012. Ammesso che non si ripeta quanto avvenuto lo scorso 19 dicembre negli Emirati Arabi Uniti - cinque giorni dopo l’annuncio ufficiale del trasferimento all’AMI del primo addestratore - quando l’M-346 con matricola militare X615, inviato alla fiera dei mercanti di morte di Dubai precipitava in mare durante il rientro verso l’Italia. L’incidente ha causato solo una frattura ad una gamba di un pilota e altre ferite più leggere al co-pilota, ma il velivolo è andato completamente distrutto. Trentacinque milioni di euro andati in fumo.
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http://www.agoravox.it/Non-solo-caccia-F-35-costi-e-bluff.html

Ecco cosa fanno i droni Usa


Shakira dovrà subire la ricostruzione del volto e delle mani
Shakira è una bambina di quattro anni delPakistan che in tenera età si è ritrovata gravemente ustionata in un bidone. Il suo corpo è rimasto martoriato dopo l’attacco di un drone statunitense, uno dei velivoli senza pilota utilizzati per scopi militari.
LA CHIRURGIA PLASTICA - Oggi Shakiraè stata trasferita dalla sua casa in Pakistan agliUsa per essere sottoposta ad interventi di chirurgia ricostruttiva. Alcuni chirurghi delloShriner’s Hospital di Galveston, in Texas, si sono offerti di realizzare le operazioni sul corpo della giovane vittima a titolo gratuito. Shakira è stata ritrovata da una squadra di medici che l’ha poi definita come una bimba “fortunata”. Gli altri due bambini che erano con lei al momento dell’attacco militare, infatti, sono stati uccisi.
SENZA FAMIGLIA - Shakira è una bambina sola. Nessun parente si è mai fatto vivo per ritrovarla. Ha trascorso gli ultimi anni presso un ospedale di Lahore senza il sostegno di alcun familiare. “Non è facile”, ha detto il dottor Robert McCauley alla Cnn parlando della situazione della paziente. “Una cosa che ho imparato negli anni – ha aggiunto il medico – è che i bambini si adattano bene quando hanno un sostegno”. Gli interventi per la ricostruzione di mani e volto cominceranno il 16 gennaio. Il dottor McCauley è un chirurgo plastico specializzato che realizza pratiche ricostruttive da 25 anni. Shakira dovrà soffrire un anno per guarire dalle ferite. La bambina non è l’unica vittima dei droni Usa. Le tragedie continuano. Il mese scorso in un attacco al confine con l’Afghanistan sono morti 24 militari pachistani.
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Rai, Cassazione: "Anche se è in mano pubblica è una società per azioni"

Roma, 23 dic. (Adnkronos) - La Rai è ''una società per azioni per volontà stessa del legislatore e, seppure soggetta a una disciplina particolare per determinati aspetti ed a determinati fini, riguardanti anche la giurisdizione, chiaramente dettata da interessi di natura pubblica, per tutto quanto non diversamente previsto non può che essere regolata secondo il regime generale delle società per azioni''. E' quanto stabilisce un'ordinanza delle sezioni unite civili della Corte di cassazione, che ha dichiarato la giurisdizione del giudice ordinario su un ricorso proposto dall'emittente pubblica. La Rai, rileva la suprema corte, anche se ''tuttora in mano pubblica'', resta ''pur sempre una societa' per azioni''. Sulla base di questa premessa, ''deve quindi escludersi che, con riferimento alla stessa, possa applicarsi la riserva della giurisdizione del giudice amministrativo, ''in materia di procedure concorsuali per l'assunzione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni', di cui all'art.63 comma 4 del dlgs n.165 del 2001''. La Rai, infatti, ''non è in alcun modo annoverabile tra le pubbliche amministrazioni indicate nell'art.1 comma 2 dello stesso dlgs''.
Per la Cassazione, poi, ''non può ignorarsi che la riserva della giurisdizione del giudice amministrativo in materia di procedure concorsuali'' presuppone ''la finalità della instaurazione di un rapporto di lavoro pubblico, seppure contrattualizzato, alle dipendenze di una pubblica amministrazione e non può affatto configurarsi in funzione della insorgenza di un rapporto di lavoro privato alle dipendenze di una società per azioni''. La Cassazione, in conclusione, ''sul regolamento preventivo di giurisdizione proposto'', ha dichiarato ''la giurisdizione del giudice ordinario''.

Scuola, dal ministero più soldi per gli istituti. Si passa da 130 a 200 milioni, sbloccati gli scatti di anzianità

Incontro tra il ministro Profumo e i sindacati: si è parlato anche di mobilità del personale Ata e del concorso che verrà bandito nel 2012.

Il ministero dell’Istruzione si impegna a sbloccare gli scatti di anzianità per il personale della scuola (fermi da settembre, ma deve comunque arrivare il via libera del Ministero dell’Economia) eannuncia un aumento del 54% sul 2012 rispetto al 2011 (da 130 a 200 milioni) dei fondi per il funzionamento delle scuole, il che dovrebbe porre fine alle richieste di carta igienica e sapone da parte di scoraggiati insegnanti alle famiglie degli studenti. Sono le due novità principali emerse dalla riunione oggi al Miur tra il ministro Francesco Profumo e i sindacati della scuola, la prima dall’insediamento di Profumo al dicastero Viale Trastevere.

Per il ministro il vertice con i sindacati si è svolto in un clima “ottimo” e di “grande collaborazione” e sono stati esaminati “sei-sette priorità sui quali lavoreremo con un tavolo di policy e tavoli specifici. Bisogna lavorare su sistemi complessi tramite indici complessi”.

Al Ministero si è discusso anche del progetto ‘Scuole in chiaro’ (che sarà presentato a gennaio), della mobilità del personale Ata, del capitolo scuola nel ‘Piano per il Sud’ che il governo sta approntando, ma soprattutto del nuovo concorso per insegnanti che Profumo ha annunciato nei giorni scorsi. Ai sindacati il ministro ha ripetuto l’intenzione di bandire il concorso nel 2012, tenendo conto dei tempi tecnici per le varie procedure amministrative (come conclusione dei Corsi di Tirocinio formativo attivo). Le prove di accesso saranno gestite dal consorzio Cineca e nelle intenzioni di Profumo non dovrà essere una gara ‘una tantum’, ma cadenzata e sulla base di una nuova ricognizione del reale fabbisogno di posti calcolato sui prossimi anni e con le nuove regole sulle pensioni che il governo Monti ha varato.
L’idea, cioè, è di non creare le vecchie graduatorie di insegnanti che rimangono in attesa per anni di una cattedra. Il complesso calcolo del fabbisogno terrà conto anche di altre variabili, dal livello della scuola alle singole materie, alle variabili regionali.

Nell’incontro con i sindacati si è parlato anche dell’organizzazione dell’organico dei docenti (il Ministero ha lanciato la proposta di un ‘organico funzionale’ basato su reti di scuole che superi il modello delle supplenze tappa buchi) e di valutazione, sulla quale il Miur intende andare avanti (collaborando con l’Ocse) con le sperimentazioni già avviate, comprese quelle sull’innovazione digitale.

Fiducia

La proteina che aiuta la memoria scoperta dai ricercatori del Mit


MILANO – Scoperta una proteina amica della memoria, che aiuta il cervello a formare ricordi duraturi nel tempo dopo aver vissuto una particolare esperienza. Si chiama Npas4 ed e’ stata identificata nei topi dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, che la descrivono in un articolo su Science.
La proteina Npas4 gioca un ruolo fondamentale in una particolare regione del cervello, l’area ‘CA3′ dell’ippocampo, dove ha sede la cosiddetta memoria ‘contestuale’. Questa e’ fatta di ricordi a lungo termine che nascono da un’esperienza appena vissuta, proprio come quelli che aiutano un topo di laboratorio a ricordare come scappare da un labirinto dopo averne trovato la via di fuga.
Grazie a una serie di esperimenti condotti su roditori geneticamente modificati, i ricercatori hanno scoperto che Npas4 e’ il primo interruttore che accende a cascata molti geni nel Dna, primi fra tutti i geni ‘ad espressione rapida’ (IEGs, Immediate Early Genes) che sono necessari per questa particolare forma di apprendimento.
Per dimostrarlo, e’ stato sufficiente spegnere l’interruttore Npas4 in modo artificiale: i roditori privi di questa proteina sono infatti smemorati, ma sono anche capaci di riacquistare la loro memoria contestuale una volta riattivato l’interruttore.

Alleanza militare aerea tra Italia e Israele


Giochi di guerra nel deserto del Negev per i cacciabombardieri dell’aeronautica militare italiana. Lo scorso 16 dicembre si è conclusa l’esercitazione “Desert Dusk 2011” a cui hanno partecipato venticinque velivoli da guerra delle forze aeree italiane ed israeliane.
Due settimane di duelli, inseguimenti e lanci di missili e bombe, protagonisti gli “Eurofighter” e i “Tornado” dell’Ami e gli F-15 ed F-16 israeliani schierati per l’occasione nello scalo meridionale diUvda, utilizzato dai charter che trasportano i turisti diretti a Eilat (mar Rosso). L’esercitazione rientra nel programma di collaborazione e coordinamento tra le due aeronautiche finalizzato ad affinare le procedure e le tecniche di azione in missioni di controllo delle crisi (Crisis Response Operations).
In Israele sono stati impegnati 150 militari italiani, mentre i cacciabombardieri dell’Ami hanno svolto più di un centinaio di missioni di volo. Alle operazioni hanno pure partecipato alcuni velivoli KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare (Roma) e C130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa.
A fine ottobre erano stati i cacciabombardieri israeliani a sorvolare i grandi poligoni della Sardegna nell’ambito dell’esercitazione “Vega 2011”, a cui hanno partecipato pure le aeronautiche militari di Italia, Germania e Olanda. Per l’occasione, due squadroni con F-15 ed F-16 ed un velivolo radar di nuova produzione “Eitam” erano stati trasferiti dalle basi aeree di Nevatim e Tel Nof allo scalo di Decimomannu(Cagliari), centro di comando e coordinamento dell’intero ciclo addestrativo.
“Gli obiettivi delle attività di Vega 2011 sono stati il rafforzamento dell’interoperabilità dei reparti impegnati, il miglioramento della capacità di cooperazione e lo svolgimento di attività tattiche grazie ad operazioni in aree di media scala in un ambiente ad alta minaccia”, hanno riferito le autorità italiane.
L’esercitazione in Sardegna è stata seguita con particolare interesse dalla stampa di Tel Aviv: le spericolate missioni di volo sarebbero state finalizzate infatti a simulare un attacco agli impianti nucleari iraniani. Secondo quanto pubblicato dal sito JewPI.com, “Vega 2011” avrebbe comportato una condanna a sette giorni di carcere e un anno di sospensione dal volo per un pilota del 106° squadrone della IAF (Israeli Air Force) reo di aver compiuto senza autorizzazione un’evoluzione pericolosissima a bassa quota (una rotazione del velivolo di 360°).
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