venerdì 22 aprile 2011

Cronaca di una settimana di morti nelle carceri Tre sono morti, altrettanti tentano il suicidio

Le informazioni arrivano dall'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, gestito da Radicali Italiani, Associazione "Il Detenuto Ignoto", Associazione "Antigone", Associazione A "Buon Diritto", Redazione "Radiocarcere", Redazione "Ristretti Orizzonti".

ROMA - Dalle carceri italiane, arriva l'ennesima cronaca di un'altra settimana di disperazione, tensioni e violenze, suicidi, decessi per droga e per malattia. Una cronaca che proviene dall'Osservatorio permanente sulle morti in carcere pubblicato sul sito di Ristretti Orizzonti 1, a cura di diverse organizzazioni politiche e di volontariato nelle carceri, come Radicali Italiani, IL Detenuto Ignoto, Antigone, A Buon Diritto, Radiocarcere. Tre detenuti sono morti, uno per suicidio, uno per (probabile) overdose, il terzo per malattia. Altri tre hanno tentato di togliersi la vita, il primo tagliandosi la gola, altri due impiccandosi.
Il tragico bilancio di un mese.
Sono morti 11 detenuti.
- 5 suicidi.
- 2 per malattia.
- 4 per "cause da accertare".
Da inizio anno.
Salgono a 50 i decessi nelle carceri italiane:
- 19 per suicidio.
- 21 per "cause naturali".
- 10 per "cause da accertare".
La loro età media era di 35 anni, 15 erano stranieri e 35 italiani; 2 le donne: Loredana Berlingeri, di 44 anni, morta per "cause naturali" il 18 marzo nel carcere di Reggio Calabria ed Adriana Ambrosini, 24 anni, che si è impiccata lo scorso 3 aprile nell'Opg di Castiglione delle Stiviere (Mn).
Gli ultimi episodi nel dettaglio. Un detenuto nigeriano di 34 anni, W. D. si è impiccato con una maglietta alle sbarre della sua cella nel carcere di Sollicciano. Per riuscirci è rientrato dall'ora d'aria nel cortile dei passeggi in anticipo rispetto ai compagni. Pochi minuti gli sono stati sufficienti: quando lo trovano era già morto.
Era in custodia cautelare con l'accusa di detenzione di droga e di rissa. Era stato arrestato il 5 ottobre scorso assieme alla sua fidanzata e a 3 connazionali.
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Fukushima, la vignetta dell’Herald Tribune che offende il Giappone

I diplomatici nipponici protestano per un disegno pubblicato dal giornale americano

Questa volta Biancaneve è più attenta. E nel ricevere doni valuta bene se si tratti di regali ingannevoli. Dubbiosa, alla strega che le pone una mela chiede se il frutto provenga dal Giappone, riferendosi, ovviamente, ai rischi per le radiazioni diffusesi nel paese asiatico dopo il disastro diFukushima.

“LA MELA VIENE DAL GIAPPONE?” – La scenetta non fa parte di un nuova versione della fiaba, si tratta piuttosto di vignetta, pubblicata oggi dall’International Herald Tribune, autorevole testata del gruppo New York Times, che generato parecchio disappunto tra i giapponesi. Il consolato nipponico a New York ha fortemente criticato il fumetto nato dalla matita del disegnatore Luojie, in cui la perplessa Biancaneve è rappresentata mentre valuta con una lente d’ ingrandimento la mela offertale e, con in mano un quotidiano dal titolo “Radiazioni nucleari in Giappone”, chiede: ”Aspetta un attimo, vieni dal Giappone?”.

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http://www.giornalettismo.com/archives/122494/vignetta-herald-tribune-fukushima-offende-giappone/

Siria: oltre 60 morti in repressione

(ANSA) - BEIRUT - Oltre 60 persone sono state uccise oggi dalle forze di sicurezza durante le proteste anti-regime che hanno scosso quasi tutte le citta' siriane, da Damasco ad Aleppo e Banias, stabilendo il triste record del giorno piu' sanguinoso dall'inizio delle manifestazioni cinque settimane fa. Ieri e' stato revocato lo stato di emergenza, ma i dimostranti devono chiedere in anticipo il permesso di manifestare, ammonisce il regime.

Cinque anni a ex senatore Di Girolamo

(ANSA) - ROMA - L'ex senatore del Pdl Nicola Di Girolamo ha patteggiato una condanna a cinque anni e la restituzione di quattro milioni e 700 mila euro, provento dell'attivita' di riciclaggio nell'ambito del processo per il presunto maxiriciclaggio di due miliardi di euro che coinvolge anche ex manager delle societa' telefoniche Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Condannate anche altre nove persone.

Anche tendopoli Trapani diventera' Cie

(ANSA) - PALERMO - Anche la tendopoli di Kinisia, realizzata nei pressi dell'aeroporto di Trapani Birgi per ospitare 700 immigrati tunisini sbarcati nelle settimane scorse a Lampedusa, sara' trasformata in Centro per l'identificazione e l'espulsione. E' il 3/o Cie dopo quelli di Palazzo S.Gervasio (Potenza) e Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Per il cambio di destinazione, tuttavia, saranno necessarie alcune trasformazioni strutturali e il rafforzamento delle misure di protezione e sicurezza del campo.

Ciancimino: ''Da me nessun falso'' Trovato esplosivo nell'abitazione

Palermo, 22 apr. (Adnkronos/Ign) - "Non ho falsificato alcun documento". Massimo Ciancimino nega tutto e respinge le accuse della Procura di Palermo che ieri ha firmato il provvedimento di fermo nei confronti del figlio dell'ex sindaco di Palermo accusato di calunnia pluriaggravata nei confronti dell'ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro. Ciancimino, durante le due ore circa di interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Antonio Ingroia e ai pm Antonino Di Matteo e Paolo Guido, ha negato qualunque tentativo di manomettere documenti tra quelli consegnati alla Procura.

In particolare, Ciancimino è accusato di avere manomesso un documento consegnato il 15 giugno 2010 nel quale c'è il nome di Gianni De Gennaro cerchiato a penna. Ma, a quanto si apprende, Ciancimino non sarebbe stato convincente per i magistrati di Palermo. Spetta adesso al gip di Parma, dove si è tenuto l'interrogatorio, decidere se convalidare il fermo.

"Sta male, è molto impaurito e nervoso" e ha negato di "avere mai fatto alcuna contraffazione dei documenti consegnati nei mesi scorsi alla Procura di Palermo" ha detto il suo avvocato Francesca Russo.

"Ha detto di non sapersi spiegare quello che gli viene contestato - ha proseguito il legale - anche perché non sarebbe neppure in grado, come detto da lui stesso ai magistrati, di fare una cosa del genere. Vedremo adesso domani quello che deciderà il gip di Parma".

Durante una perquisizione nell'abitazione di Ciancimino in via Torrearsa a Palermo gli artificieri della Polizia insieme a personale della Dia hanno rinvenuto dell'esplosivo nascosto in giardino.

Sarebbe stato inviato "una settimana fa" allo stesso Ciancimino che però non avrebbe detto nulla "per non creare allarmismi in famiglia". A spiegarlo è stato lui stesso nel corso dell'interrogatorio. L'esplosivo, dei candelotti collegati a dei fili, sarebbe stato prima immerso nell'acqua e poi interrato nel giardino. Il personale della Dia, dopo le sue dichiarazioni, ha effettuato immediatamente un sopralluogo nell'abitazione di via Torrearsa, attualmente disabitata perché la famiglia si trova a Bologna.

Roma-Parigi: ipotesi sospensione Schengen

(ANSA) - PARIGI - Nel vertice Italia-Francia di martedi' prossimo a Roma si ''riflettera''' sulla possibilita' di ''sospendere l'accordo di Schengen in caso di defaillance sistematiche'' come quella del recente flusso di migranti tunisini. Lo ha detto una fonte dell'Eliseo a Parigi, precisando che la sospensione ''sarebbe valida fin quando il problema non sara' risolto''.

Libia, mosse alleati sono azione terra

Tripoli, si tratta di violazione della risoluzione Onu.

(ANSA) - ROMA, 22 APR - L'invio di "consiglieri militari" a Bengasi da parte di Italia, Francia e Gb e il piano di intervento militare-umanitario dell'Ue a Misurata vengono "condannati" dal regime Gheddafi che li "considera" come "l'avvio di un intervento militare terrestre in violazione della risoluzione Onu". Dopo aver minacciato ieri "conseguenze" per Roma, Londra e Parigi, oggi il ministero degli Esteri di Tripoli parla cosi' si "ingerenza negli affari interni dello Stato libico e violazione della sovranità libica".

Pakistan: drone Usa fa decine di vittime

(ANSA) - ISLAMABAD, 22 APR - Almeno 25 persone, fra cui donne e bambini, sono state uccise oggi da un drone americano nel Nord Waziristan, in una nuova giornata di sangue nel Pakistan nord-occidentale che coincide con un inasprirsi della crisi delle relazioni fra Islamabad e gli Stati Uniti sulla strategia da seguire nella lotta ai talebani. L'attacco ha sollevato una nuova ondata di risentimento contro gli Usa e il governo di Yusuf Raza Gilani.

Giappone: scossa magnitudo 5.6 Fukushima

(ANSA) - TOKYO, 22 APR - Una scossa di magnitudo 5.6 e' stata registrata in Giappone alle ore 00.25 locali sabato (le 17.25 di venerdi' in Italia) nella prefettura di Fukushima, con epicentro a 20 km di profondita' e poco al largo dalla costa, non lontano dalla disastrata centrale nucleare di Fukushima n.1. La Japan Meteorological Agency (Jma), che non ha lanciato l'allarme tsunami, ha precisato che l'intensita' e' stata di 5- sulla scala nipponica di rilevazione di 7.

Foto-shock: le aziende in Italia dopo 10 anni di Berlusconi

Foto-shock: le aziende in Italia dopo 10 anni di Berlusconi
Il diritto di rispondere a un agente della Guardia di Finanza o a un ispettore delle Entrate «non rompete più di tanto» è il sogno di qualunque contribuente. Perché alla pressione fiscale da record (43,5% nel 2009; al terzo posto tra i Paesi sviluppati dietro Danimarca e Svezia), si aggiunge quello del numero di adempimenti fiscali e quello dei controlli (...) I documenti si moltiplicano e di pari passo simoltiplicano le ore dedicate alla consegna di faldoni contabili a questo e quell’ufficio. La Banca Mondiale ha fatto la classifica del Fisco complicato. Sulla bellezza di 183 paesi, l’Italia è collocata al 123° posto. Si stima che ogni azienda sia costretta a dedicare alle tasse il doppio del tempo necessario in Francia e Olanda, il 50% in più di Spagna e Germania; 60 ore in più della media europea. Nel corso di quest’anno, per esempio, le scadenze fissate sono 694.
[Fonte: La Stampa - Fonte grafici (click per ingrandire): Il Giornale/Il Corriere della Sera/La Repubblica/Il Sole 24 Ore]
Dal 1994 in poi non ha mai smesso di promettere particolare attenzione al mondo dell'impresa, della competizione, dello sviluppo, dell'efficienza, della libertà economica - meno Stato e più Mercato, il suo motto preferito - assicurandoci "meno tasse per tutti" e scagliandosi contro un fisco vorace, da riformare, ed una burocrazia killer, da sconfiggere. Oggi sappiamo che 10 anni di "Leader imprenditore" - e 17 di promesse mancate - hanno reso quelli italiani gli imprenditori più subissati d'Occidente, prima burocraticamente, poi fiscalmente. Questo era il suo cavallo di battaglia: figuratevi tutto il resto.
Guarda i grafici:

Tranchina: "Cosa nostra votò Forza Italia dopo l’arresto di Riina"

Tranchina: "Cosa nostra votò Forza Italia dopo l'arresto di Riina"

L'uomo arrestato per Via D'Amelio si era autoaccusato di avere comprato il telecomando per la strage. Ma aveva parlato anche di Forza Italia e di Marcello Dell'Utri e confermato le dichiarazioni del pentito Cannella al processo per mafia al senatore. Nel '94 i carabinieri indagavano sui suoi rapporti con Cosa nostra, ma un uomo dei Graviano intimava a tutti di non fare il suo nome.

Emergono altri particolari dei verbali delle deposizioni di Fabio Tranchina, il mafioso di Brancaccio accusato di concorso nella strage di Via D'Amelio arrestato martedì scorso dalla Procura di Palermoper via delle sue stesse dichiarazioni rese a Firenze, la settimana prima, sotto forma di dichiarazioni spontanee.
Tranchina si è autoaccusato davanti ai magistrati di avere comprato il telecomando per la strage che fece saltare in aria Paolo Borsellino. Questa è una parte del suo racconto: «Dopo la strage di Capaci e prima o subito dopo la strage di via D'Amelio, Giuseppe Graviano mi chiese di comprargli un telecomando Uht che gli serviva mi disse per un cancello. Mi mando' da 'Pavan' a Palermo e costo' 1 mln e 400 mila lire o 1 mln e 600 mila lire. Mi disse di non dare il mio nome e infatti dissi al negozio che mi chiamavo Terrano o simile. Questo fatto dell'acquisto dei telecomandi - continua Tranchina - lo sappiamo solo io e Giuseppe Graviano. Mi disse di non aprirli che dovevano essere modificati e mi disse anche che erano ottimi finche' non li trovavano e io chiesi come fosse possibile che qualcuno li trovasse se li consegnavo a lui e lui rispose che magari potevano non funzionare e quindi essere ritrovati se non scoppiavano. Da qui ho capito che servivano per degli attentati».
Poi parla dei rapporti dei Graviano con la politica: «Il giorno dell'arresto di Riina ricordo che Giuseppe Graviano mi disse che ci sarebbe stata una guerra, nel senso che come fare le leggi glielo dovevano fare capire loro, anche se avevano le loro assicurazioni. Ricordo che alle elezioni venivano indicazioni di voto per Forza Italia».
Tranchina era già stato cinvolto nelle indagiini sul senatore Marcello Dell'Utri quando un pentito, Tullio Cannella, raccontò ai magistrati che in seguito a un'interrogatorio subito da Tranchina da parte dei carabinieri che gli chiesero informazioni sui suoi rapporti con Dell'Utri, il cognato di Tranchina, Cesare Lupo, boss di Brancaccio, avvicinò Cannella e gli intimò di negare qualsiasi coinvolgimento di Dell'Utri, nel caso di un interrogatorio analogo, come aveva fatto Tranchina.
Oggi Tranchina conferma: anche lui non fece il nome di Dell'Utri su ordine di suo cognato. «Quando fui sentito a suo tempo prima dell'arresto dai carabinieri di Palermo e mi fu chiesto di Dell'Utri, ne parlai anche con Cannella e con mio cognato e questi mi fece capire di non parlarne, facendo un gesto eloquente con la mano davanti alla bocca». Ma Tranchina sapeva bene chi fosse Dell'Utri e quale ruolo avese: «Giuseppe Graviano non mi ha mai fatto il nome di Dell'Utri, pero' con frasi del tipo: 'noialtri le persone le abbiamo o fanno quello che gli diciamo o noi gli rompiamo le corna', mi faceva comprendere».

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http://www.agoravox.it/Tranchina-Cosa-nostra-voto-Forza.html

SIRIA: OPPOSIZIONE IN PIAZZA, POLIZIA SPARA. ALMENO 40 MORTI

(AGI) - Roma, 21 apr. - E' salito ad almeno 40 morti il bilancio dei dimostranti uccisi in Siria nelle massicce manifestazioni anti-regime scoppiate oggi nel giorno ribattezzato dall'opposizione 'venerdi' santo'. Lo rende noto la Bbc, che cita testimoni oculari e attivisti, spiegando che il maggior numero di morti sarebbero stati riportati nella citta' di Azraa, vicino a Deraa, e a Douma, un sobborgo di Damasco. Dall'inizio della rivolta iniziata poco piu' di un mese fa le vitime sarebbero 230.

in tutta la Siria, decine di migliaia di manifestanti sono tornate in piazza dopo la preghiera, nella giornata ribattezzata in rete dall'opposizione il 'Venerdi' santo' per unire musulmani, cristiani e curdi nella protesta.

Cortei contro il regime di Assad sono stati segnalati a Damasco,Aleppo, Deraa, Homs, Banias, Qamishli, e in alcune province remote del Paese. A Damasco, la polizia siriana ha sparato gas lacrimogeni per disperdere centinaia di manifestanti scesi per strada dopo la consueta preghiera del venerdi'. A Duma, sobborgo della capitale, hanno raccontato alcuni testimoni, almeno tre dimostranti sono stati feriti mentre la polizia tentava di disperdere un corteo di decine di migliaia di persone. Anche a Deraa, citta' epicentro della rivolta, 240 chilometri a sud di Damasco, oltre diecimila dimostranti sono scesi per strada, scandendo slogan contro il regime e in favore di maggiore liberta' e democrazia.

Cortei anche a Qamshili, nord est della Siria, dove oltre 5mila persone, partite dal piazzale della spianata della moschea, hanno invaso le strade della citta', con le bandiere siriane e alcuni striscioni in cui chiedono misure contro la corruzione.
A Homs, oltre 10mila persone hanno manifestato dopo la preghiera urlando slogan in favore della liberta', e dove alcuni cecchini appostati sui tetti hanno sparato uccidendo almeno due manifestanti, ha raccontato alla stampa un attivista.

Le proteste dimostrano che non sono bastate a placare la piazza le promesse di riforme e la revoca dello stato di emergenza introdotta 48 anni fa con l'avvento del partito baathista degli Assad nel 1963, l'abolizione dei tribunali speciali e l'approvazione di un terzo decreto che prevede anche la possibilita' di "manifestare pacificamente".
Misure subito giudicate "insufficienti" dall'opposizione, che ha chiesto "piu' liberta'".

Troppi ricordi "ingolfano" il cervello Ecco perché la memoria perde colpi

Uno studio realizzato da un team dell'università di Montreal sostiene che l'eccesso di traffico rallenta i ragionamenti e favorisce le amnesie. Il consiglio (di difficile attuazione): sgombrare la mente dai "carichi" superflui. L'età in cui la testa lavora meglio è a 23 anni

ROMA - E' meglio rinunciare a ricordare il superfluo e concentrarsi solo sulle cose necessarie. Pur difficile da mettere in pratica, questo stratagemma rappresenta, secondo i ricercatori canadesi della Concordia University di Montreal, uno dei pochi modi per evitare di perdere colpi, scongiurare le amnesie e rendere più fluidi i ragionamenti.
La tesi è lo sbocco di uno studio pubblicato sulla rivistaQuarterly journal of experimental psychology 1 e secondo il quale, più che un rallentamento della funzione cognitiva, come accade ad esempio negli anziani, a confondere i pensieri può essere l'eccessivo traffico e ingombro di cose da ricordare nella zona del cervello che custodisce la memoria.
I ricercatori hanno analizzato un campione di 60 persone: la metà aveva una media di 23 anni, l'altra parte del gruppo di 67. Ad ogni partecipante è stato chiesto di eseguire alcuni esercizi per valutare la capacità memoria e dei test psicologici. Nella prima parte dell'esperimento i volontari hanno letto una specie di copione fatto di frasi dalle quali bisognava estrarre un significato logico. Al termine del test, dovevano ricordare anche l'ultima parola di ogni periodo. Nella seconda parte dello studio veniva mostrata una foto con otto animali. I partecipanti dovevano memorizzare l'ordine in cui erano apparsi.
Il gruppo composto di anziani ha faticato a memorizzare le informazioni "fresche". Secondo i ricercatori questo accade non solo per un deficit legato all'invecchiamento o alla perdita di neuroni, quanto per una difficoltà a neutralizzare le informazioni irrilevanti.
"Abbiamo constatato che gli anziani hanno più difficoltà a sbarazzarsi delle informazioni precedenti", spiega Mervin Blair, coordinatore della ricerca, che ha testato sui due gruppi il meccanismo che può mandare in tilt logica e riflessione. Se l'età in cui la mente è più libera e lavora meglio è 23 anni, rileva il ricercatore, dopo i 67 anni il peso dei ricordi è insomma una zavorra di cui è difficile fare a meno. Consigli per evitare "rallentamenti"? "Ridurre l'ingombro dei pensieri rilassandosi con esercizi per pulire la mente", spiega Blair. Ma anche apprendere un'altra lingua o imparare a suonare uno strumento musicale aiutano a tenere il cervello più giovane.

Sterilizzare i poveri e mettere in prigione chi abortisce

L’idea è di un deputato americano, e precisamente della Louisiana. Ma poteva tranquillamente essere italiano, visti i tempi che corrono.

Quando il Deputato Repubblicano John LaBruzzo ha annunciate di essere l’autore di una proposta di legge per rendere illegale l’aborto in tutta la Louisiana, ha detto che è stato per pura distrazione che ha lasciato nella legge quella frase che dice che “una donna che abortisce può essere incriminata per feticidio”. E noi ci crediamo.

MILLE DOLLARI - Ovvio che non è stata per nulla una dimenticanza. Quella frase il LaBruzzo l’ha lasciata apposta. Non è la prima volta che il deputato si fa promotore di qualche brillante trovata, anche di natura del tutto diversa. Nel 2008 per esempio il LaBruzzo aveva proposto di dare mille dollari alle donne in difficoltà economica che si fossero fatte chiudere le tube, cioè sterilizzare. Riassumendo, da una parte non vuole che si abortisca, dall’altro vuole controllare le nascite. Dipende da chi nasce e da chi abortisce.

WELFARE - Perché in passato aveva avuto quest’idea? Semplice, per risparmiare. Perché vedeva che le spese del welfare diventavano sempre maggiori e che con la crisi economicac’erano sempre meno soldi. E poi il LaBruzzo temeva che, siccome i poveri si riproducono di più, la Louisiana diventasse un paese di indigenti poco istruiti. Una santa preoccupazione, insomma. “Sto studiando un modo per ridurre la gente che dipende dal welfare da una generazione all’altra.” Insomma, LaBruzzo nel 2008 cercava un modo per togliersi dai piedi i disgraziati, non facendoli nemmeno nascere.

SOLDI AI RICCHI - Ma il nostro deputato vive un conflitto interiore, e vorrebbe che si dessero incentivi affinché la gente “con istruzione universitaria e che ha stipendi elevati” si decidesse a fare più figli. Quindi, riassumendo, secondo costui bisogna mettere in prigione le donne che abortiscono, sterilizzare i poveri e dare soldi ai ricchi perché facciano figli. Non è semplicemente agghiacciante?

Monte Grappa, la scuola dove si canta Faccetta nera

Monte Grappa, la scuola dove si canta Faccetta nera

Il Mattino di Padova ha raccontato che nella scuola media Monte Grappa a Pove del Grappa, i ragazzi di 13 e 14 anni hanno detto di aver imparato le parole di Faccetta nera, durante le lezioni di musica. Responsabile del programma di studio sul fascismo e la musica del Ventennio è il professor Nicola Meneghini, che ha difeso la sua scelta: "Quella canzone insegnata ai ragazzi rientrava in un ciclo di lezioni che hanno cercato di contestualizzare i periodi storici anche con la musica".

Uranio impoverito nelle munizioni di casa nostra

Salto di Quirra, tra tumori e introiti del Ministero della Difesa.

Perdasdefogu, Sardegna. Giugno 2010. L’Asl di Cagliari pubblica una relazione su uno strano aumento di casi di tumore tra i contadini nella zona limitrofa al Poligono Sperimentale del Saltodi Quirra e malformazioni degli animali. Il fenomeno diventa sfortunatamente conosciuto come “Sindrome di Quirra”. In seguito a questa relazione della Asl, il procuratore capo di Lanusei,Domenico Fiordalisi, ha avviato un’indagine. Il sospetto è che questa sindrome derivi dall’uranio impoverito presente nei rottami bellici e munizioni utilizzati dal Poligono di Salto di Quirra e che interessa la zona adiacente nel raggio di circa 3 chilometri. Infatti il poligono è diviso in due basi: una a terra, a Perdasdefogu e una in mare, a Capo San Lorenzo. In un’intervista a il Fatto Quotidiano, Mariella Cao, del comitato antimilitarista Gettiamo le basi, dichiara:

“A terra fanno 130 chilometri quadrati e la zona a mare supera quella della Sardegna con 28400 chilometri quadrati, da Siniscola a Capo Ferrato per intenderci”

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http://www.giornalettismo.com/archives/122227/uranio-impoverito-nelle-munizioni-di-casa-nostra/