Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 9 ottobre 2011
Lega ladrona: tutte le bugie di Pontida
Il manifesto con gli impegni del Carroccio diventa una barzelletta
All’inizio era soltanto un manifesto, che recava tutti gli impegni della Lega Nord e una data temporale per assolverli. Adesso però per il Carroccio rischia di diventare un problema politico, visto che tutti gli impegni sono stati disattesi oppure dimenticati, ma delle promesse bellicose di conseguenze non vi è più traccia. Ferruccio Sansa sul Fatto Quotidiano racconta la storia di un volantino e di come sta mettendo in difficoltà i Padani:
il forum di Radio Padania Libera (prima di essere “momentaneamente” ch i uso) è stato sommerso dai messaggi dei militanti inferociti. I dirigenti leghisti hanno di salvarsi in corner stampando una seconda versione del manifesto con le date opportunamente sbianchettate. Troppo tardi. Qualcuno, come il senatore veneto Marco Stradiotto (Pd), si è preso la briga di fare le pulci al volantino. Ecco le scadenze indicate dagli uomini di Umberto Bossi: “Entro due settimane (cioè all’inizio di luglio, ndr)” si arriverà “all’a p p rova z i o n e da parte del Consiglio dei Ministri della Riforma Costituzionale (dimezzamento numero parlamentari, Senato Federale), mentre l’a p p rovazione definitiva da parte del Parlamento giungerà entro 15 mesi”.
Continua ...
http://www.giornalettismo.com/archives/156185/lega-ladrona-tutte-le-bugie-di-pontida/
Il difficile mestiere del “boffatore”
La macchina del fango è un’arte. Non è semplice attivarla, ma è sempre efficace?
Non dev’essere un mestiere facile quello del boffatore, basta guardare a Il Giornale di oggi per rendersi conto che non è un lavoro per tutti. Oggi che sono giorni brutti i boffatori sembrano quasi colti da cieca frenesia e non si rendono nemmeno conto che rischiano di vanificare ogni sforzo sovraccaricando la comunicazione. Non si sa cosa resterà ai lettori dopo aver letto in sequenza: “il patriota Della Valle fa le scarpe in Romania”, “Emma fa la morale, ma patteggia sulle mazzette” e “Montezemolo parla tanto, ma non si espone mai: che farà re Tentenna?”, ma la sequenza è impressionante, tutta la home del sito è occupata da attacchi ai nemici del capo o a difese del capo e dei suoi amici.Tv: Santoro, Comizi d'Amore anche su Sky
Marcegaglia contro il condono: ''Premia i furbi e non è scelta giusta''
Gb: la torre del Big Ben pende, inclinazione ora visibile a occhio nudo
Oltre otto ore di interrogatorio per Penati: ''Ho riferito ciò di cui ero a conoscenza''
Francia, alta affluenza ai seggi: oltre un milione i votanti per le primarie socialiste
Su 'Repubblica' compare il necrologio di Che Guevara a 44 anni dalla sua morte
Intercettazioni, Fini attacca Berlusconi «Una legge per interesse di qualcuno»
Poi aggiunge: «Se il premier amasse l'Italia avvertirebbe l'esigenza di fare un passo indietro»
Gianfranco Fini durante l'esame del ddl sulle intercettazioni a Montecitorio (Ansa) |
BERLUSCONI - Poi continua: «Se Berlusconi amasse l'Italia avvertirebbe l'esigenza di fare un passo indietro». «Invito Berlusconi a fare un bagno di umiltà e realismo» ha detto Fini riferendosi alla posizione del premier sulla patrimoniale e sul contributo di solidarietà. «Berlusconi ha detto che se avessero adottato questi provvedimenti avrebbero danneggiato gli interessi dell'elettorato del Pdl - ha aggiunto Fini -. Ma gli elettori del Pdl sono gli operai, gli studenti, i giovani». Comunque, aggiunge Fini «è finita l'era del berlusconismo e del bipolarismo».
LA LEGA - «Quelli della Lega danno il meglio quando a Pontida si vestono da Unni e Barbari». È quanto dice il Presidente della Camera Gianfranco Fini parlando della Lega di Umberto Bossi e dell'ipotesi più volte annunciata della secessione dell'Italia.
«ANDATI VIA» - «Ce ne siamo andati perché dal Pdl perché non ce la sentivamo di difendere l'indifendibile. Siamo stati messi alla porta perchè ponevamo alcune questioni. Non ci convince e non ci convinceva la necessità di assecondare Bossi quando parlava di secessione o di rinunciare alla legalità come valore senza il quale non ci può essere democrazia e libertà» ha detto davanti alla folla del teatro Politeama.
LA POLITICA - Poi ha concluso: «La politica oggi usa lo specchietto retrovisore, si concentra sul presente ma non guarda al futuro. Non ci si chiede quale sarà lo scenario tra 10 anni». «Non è difficile capire le sfide che abbiamo davanti - ha aggiunto -, se non si affrontano ci travolgeranno. Occorre una strategia di ampio respiro».
I ribelli vogliono il «passo indietro» L'ipotesi di una trappola alla Camera
Tensione nel Pdl. Il gelo di Berlusconi verso Alfano
Angelino Alfano, Silvio Berlusconi e Claudio Scajola (Eidon) |
È la richiesta contenuta nel documento allo studio del drappello di parlamentari frondisti e rivolto a Silvio Berlusconi. Un testo quasi pronto ma congelato, in attesa del nuovo incontro (il terzo), previsto per giovedì, tra il segretario del Pdl Angelino Alfano e Claudio Scajola. I giornali della destra lo chiamano «piano per il ribaltone» e definiscono i frondisti «un drappello di disperati», «congiurati democristiani pronti a pugnalare alle spalle il premier». Il manifesto dei rivoltosi esordisce con grandi attestati a Silvio Berlusconi, «protagonista assoluto nella politica italiana, a partire dal '94». Lodi sperticate seguite dalla richiesta di una svolta, con l'allargamento della coalizione, misure economiche immediate e una nuova legge elettorale. Richiesta, quest'ultima, non casuale, visto che da giorni pare che Berlusconi e Bossi accarezzino l'idea di andare alle urne a marzo, con l'attuale legge elettorale. I frondisti chiedono a Berlusconi di essere «protagonista fino in fondo», di prendere l'iniziativa o di passare la mano, perché «solo così il Paese si salverà». E si salverà, sussurrano, passando lo scettro del comando a Gianni Letta o a Renato Schifani.
Continua ...
Cicchitto: «Per abbattere il debito sì a condono edilizio e fiscale»
«L'etica non si misura su questo, ma sulla capacità di trovare risorse». L'Idv attacca: favore agli evasori
Fabrizio Cicchitto (Jpeg) |
L'IDV: UN FAVORE AGLI EVASORI - Pronta la replica di Antonio Borghesi, vicepresidente dei deputati Idv: «Cicchitto e il Pdl hanno uno strano concetto di come si misura l'etica in un paese civile e democratico. Il condono, edilizio e fiscale che sia, è contrario all'etica perché è un favore agli evasori, ai furbi e uno schiaffo in faccia ai cittadini onesti». «Quale messaggio diamo a quei cittadini onesti che hanno sempre pagato le tasse e cui questo governo sta infliggendo sacrifici enormi? Che c'è una parte del paese che sarà sempre tartassata mentre l'altra, quella furba e scaltra, la farà sempre franca?», aggiunge Borghesi. «Il condono è una vile scorciatoia che avvantaggia i furbi a discapito degli onesti. Un governo serio metterebbe in campo una seria lotta all'evasione fiscale. È questa la strada da seguire, non quella di condoni immorali» conclude l'esponente dell'Idv.
CASINI: E' IMMORALE - Anche Pier Ferdinando Casini esprime dissenso sul suo blog: «Sono contrario al condono: lo ritengo immorale e diseducativo rispetto ai cittadini che fanno il loro dovere. Peraltro, continuare a parlare di condono è un modo certo per favorire l'evasione fiscale». Il leader dell'Udc, rispondendo a una domanda on line, spiega che «la prima regola per stare in rete è essere se stessi, dire sempre la verità».