domenica 9 ottobre 2011

La crisi economica colpisce la salute Un italiano su 5 rinuncia a curarsi

Il 19% delle persone rimanda controlli, interventi o esami per non affrontare spese. Il 70% della popolazione non è soddisfatto del Ssn. I risultati dell'indagine "Barometro internazionale sulla salute" che mette a confronto la situazione di 10 paesi

di VALERIA PINIROMA - La crisi economica fa male alla salute perché costringe il 19% degli italiani a rinunciare alle cure. Una persona su cinque rimanda esami, interventi e controlli per non affrontare spese. Un problema in più in un paese dove il Sistema sanitario nazionale è molto criticato e dove la popolazione risulta fra le più insoddisfatte per i servizi sanitari pubblici. Lunghe liste d'attesa, ospedali sempre più pieni e strutture inadeguate sono motivi di malessere per gli utenti. Lo studio. Sono questi alcuni dati del quinto Barometro internazionale sulla salute. L'indagine, realizzata dall'Istituto di ricerca internazionale Csa su commissione del Gruppo Europ Assistance-Cercle Santé, mette a confronto i cittadini di 10 paesi sui grandi temi d'attualità sanitaria: valutazione del proprio sistema sanitario nazionale e qualità delle cure, istanze sociali, mobilità nell'accesso alle cure, invecchiamento della popolazione, nuove tecnologie, prevenzione e contributo del settore sanitario allo sviluppo economico. Lo studio ha coinvolto Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Svezia, Polonia, Austria, Stati Uniti e, da quest'anno, Spagna e Repubblica Ceca. Il campione analizzato era composto da 5.500 persone. Tagli anche in Francia e Stati Uniti. Si scopre così che in Italia gli effetti della crisi globale hanno già costretto, nel corso del 2011, una persona su cinque a rinunciare o rimandare cure mediche necessarie o consigliate: soprattutto esami, interventi, visite odontoiatriche o oculistiche. E' una percentuale in costante crescita dal 2009, al passo dunque con il dispiegarsi e l'aggravarsi della crisi economica. La congiuntura economica negativa sembra farsi sentire anche in Francia (29%, +6) e Stati Uniti (25%, + 1) dove cresce significativamente il numero di persone in difficoltà. Critiche al sistema. Il 70% dei cittadini del nostro paese non è soddisfatto del Ssn. Il dato ci fa raggiungere il secondo posto della classifica internazionale fra le popolazioni che registrano maggior malessere rispetto ai servizi sanitari ricevuti, subito dopo i polacchi (82%). L'Austria è invece il paese in assoluto più soddisfatto del proprio sistema sanitario (86%), seguita da Gran Bretagna e Spagna che registrano, rispettivamente, il 72% e il 69% di giudizi positivi. Accesso. I tempi d'attesa spingono il 57% degli italiani a considerare che il Ssn non è sia in grado di garantire un accesso equo alle cure. Inoltre il 77% non è soddisfatto di come ci si occupa di anziani e persone non autosufficienti. La maggior parte degli intervistati considera l'offerta sanitaria pubblica un diritto inalienabile che non deve essere in alcun modo legato a un pagamento di tasse. Solo il 12% è infatti favorevole a versare maggiori imposte in cambio di un accesso più democratico alla salute. Prevenzione. In materia di prevenzione, l'Italia è il fanalino di coda tra i paesi coinvolti nell'indagine: sono infatti solo il 23% (con un calo di 10 punti negli ultimi 3 anni) i cittadini che dichiarano di aver effettuato di propria iniziativa un check up generale nel corso degli ultimi 5 anni. Il tema di un programma di prevenzione vitalizio rimane praticamente sconosciuto: il 79% degli italiani non ne è a conoscenza, anche se il campione si dichiara molto o abbastanza interessato a questo argomento (93%). Tecnologie e cura. Il 55% degli intervistati usa internet per cercare informazioni di carattere sanitario, ma la relazione personale con il medico è un aspetto fondamentale per un italiano su due. Per questo è diffuso il timore che l'utilizzo delle nuove tecnologie possa in qualche modo condizionare negativamente la relazione umana fra il paziente e il camice bianco. Sono invece valutati bene dall'83% degli intervistati i dispositivi e i sistemi di sorveglianza a distanza, come il braccialetto elettronico o il rilevatore di caduta, per la cura degli anziani. Il 54% dei cittadini ritiene che il telemonitoraggio delle condizioni di salute via telefono o internet regali maggiore indipendenza alle persone non autosufficienti, permettendo loro di essere più autonome. Telesorveglianza e robotica non cancellano comunque l'importanza e l'indispensabilità dell'assistenza domiciliare indicata in assoluto (96%) come la migliore soluzione per prolungare il mantenimento a casa delle persone anziane o non autosufficienti.
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Lega ladrona: tutte le bugie di Pontida

Il manifesto con gli impegni del Carroccio diventa una barzelletta

All’inizio era soltanto un manifesto, che recava tutti gli impegni della Lega Nord e una data temporale per assolverli. Adesso però per il Carroccio rischia di diventare un problema politico, visto che tutti gli impegni sono stati disattesi oppure dimenticati, ma delle promesse bellicose di conseguenze non vi è più traccia. Ferruccio Sansa sul Fatto Quotidiano racconta la storia di un volantino e di come sta mettendo in difficoltà i Padani:

il forum di Radio Padania Libera (prima di essere “momentaneamente” ch i uso) è stato sommerso dai messaggi dei militanti inferociti. I dirigenti leghisti hanno di salvarsi in corner stampando una seconda versione del manifesto con le date opportunamente sbianchettate. Troppo tardi. Qualcuno, come il senatore veneto Marco Stradiotto (Pd), si è preso la briga di fare le pulci al volantino. Ecco le scadenze indicate dagli uomini di Umberto Bossi: “Entro due settimane (cioè all’inizio di luglio, ndr)” si arriverà “all’a p p rova z i o n e da parte del Consiglio dei Ministri della Riforma Costituzionale (dimezzamento numero parlamentari, Senato Federale), mentre l’a p p rovazione definitiva da parte del Parlamento giungerà entro 15 mesi”.

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http://www.giornalettismo.com/archives/156185/lega-ladrona-tutte-le-bugie-di-pontida/

Il difficile mestiere del “boffatore”

La macchina del fango è un’arte. Non è semplice attivarla, ma è sempre efficace?

Non dev’essere un mestiere facile quello del boffatore, basta guardare a Il Giornale di oggi per rendersi conto che non è un lavoro per tutti. Oggi che sono giorni brutti i boffatori sembrano quasi colti da cieca frenesia e non si rendono nemmeno conto che rischiano di vanificare ogni sforzo sovraccaricando la comunicazione. Non si sa cosa resterà ai lettori dopo aver letto in sequenza: “il patriota Della Valle fa le scarpe in Romania”, “Emma fa la morale, ma patteggia sulle mazzette” e “Montezemolo parla tanto, ma non si espone mai: che farà re Tentenna?”, ma la sequenza è impressionante, tutta la home del sito è occupata da attacchi ai nemici del capo o a difese del capo e dei suoi amici.

Tv: Santoro, Comizi d'Amore anche su Sky

Padova, 9 ott. - (Adnkronos) - "Saremo ospitati anche sul canale 504 di Sky quello legato agli eventi". A sottolinearlo oggi da Padova Michele Santoro presentando alcuni nuovi aspetti del nuovo programma, 'Comizi d'Amore', che andra' in onda su un network di tv locali, Antenna Tre in Veneto, e anche sul canale degli eventi di Sky Tg 24 che gia' ha ospitato Rai per una notte.

Marcegaglia contro il condono: ''Premia i furbi e non è scelta giusta''

Genova, 9 ott. (Adnkronos/Ign) - Un eventuale condono "in un certo senso premia i furbi, mentre noi ora abbiamo bisogno che tutti paghino le tasse e rispettino le regole. Non credo che sia la scelta giusta". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, intervistata da Fabio Fazio per la trasmissione di Raitre 'Che tempo che fa'.

Nonostante esponenti della maggioranza indichino la possibilità di fare un nuovo condono, per la Marcegaglia "non credo che si farà e non lo giudico bene". A noi "servono manovre strutturali per ridurre il debito e il deficit e poi il condono sarebbe in un momento in cui giustamente dobbiamo combattere fortemente l'evasione fiscale e l'illegalità". Il condono in questo momento, ha avvertito, "dà un messaggio assolutamente sbagliato".

Secondo la leader degli industriali, il decreto sviluppo è l'ultima chance del governo: ''Deve essere fatto, si parla dei prossimi giorni". ''Bisogna fare in fretta, bene, fare cose importanti - dice - al limite anche impopolari, magari scontentando pezzi della maggioranza".

Marcegaglia sgombra poi il campo dalle ipotesi di un suo ingresso in politica: "Non sono interessata a fare il leader del terzo polo in nessun modo". Ed ha negato contatti in questo senso con il leader dell'Udc: "Con Casini non ci siamo parlati. Lo stimo e siamo amici ma non c'è un dibattito su questo tema. Ci sono illazioni e a volte strumentalizzazioni".

Il numero uno degli industriali sottolinea che "il 24 maggio, quando scadrà la mia presidenza in Confindustria, torno a fare l'imprenditrice e la mamma a tempo pieno. Voglio tornare a fare l'imprenditore: un imprenditore che fa bene il suo mestiere ha già un ruolo importante". Interrogata su chi sia il suo candidato preferito, la Marcegaglia ha replicato che "la regola aurea è che i presidenti uscenti non si occupano della campagna elettorale e io intendo rispettarla" ma "alla fine si troverà un candidato che sarà il presidente di tutti".

Quanto alla Fiat, ''manterrà il suo investimento in Italia. Stimo Marchionne e penso che la Fiat sia un grande gruppo". Il numero uno degli industriali ha spiegato di non conoscere le ragioni per cui il gruppo automobilistico sia uscito da Confindustria. "Noi - ha detto - rappresentiamo imprese anche disponibili alla rottura per cambiare, ma anche convinte che per continuare a produrre in Italia bisogna trovare una convergenza con i sindacati e i lavoratori. No allo scontro continuo".

Gb: la torre del Big Ben pende, inclinazione ora visibile a occhio nudo

Londra, 9 ott. - (Adnkronos) - La Torre di Pisa e' in buona compagnia: anche la torre dell'orologio del Palazzo di Westminster, il famoso Big Ben, pende. L'inclinazione non e' la stessa ovviamente, ma aumenta con il passare del tempo e la novita' e' che ora e' visibile a occhio nudo. Non si puo' escludere, in caso di mancato intervento, un crollo. Ma - scrivono i giornali britannici - prima che i parlamentari si diano precipitosamente alla fuga, alla velocita' attuale servirebbero 4mila anni prima di raggiungere l'inclinazione della Torre di Pisa e molto di piu' per un eventuale crollo.

Oltre otto ore di interrogatorio per Penati: ''Ho riferito ciò di cui ero a conoscenza''

Monza, 9 ott. (Adnkronos/Ign) - ''Come avevo richiesto, oggi sono stato interrogato dai Procuratori della Repubblica di Monza, che indagano sulla mia vicenda. Ho risposto a tutte le loro domande, ricostruendo nel dettaglio i rapporti da me intrattenuti sia con i coimputati sia, soprattutto, con gli imprenditori che mi hanno accusato''. Lo dichiara Filippo Penati in una nota a conclusione del lungo faccia con i magistrati di Monza che indagano sul cosiddetto 'sistema Sesto'.

''Ho riferito quanto a mia conoscenza - sottolinea - e credo di aver dato un contributo che ritengo comunque importante per consentire agli organi giudiziari, che proseguiranno le indagini e che dovranno successivamente esprimere un giudizio, di stabilire, nel modo più completo possibile, se io debba essere considerato responsabile o meno delle accuse che mi sono state rivolte. Desidero precisare che, all'esito della decisione giudiziaria, mi riterrò libero di chiedere alla magistratura di accertare se coloro che mi hanno accusato, lo abbiano fatto ingiustamente e, quindi, debbano rispondere di tutti i danni da me subiti''.

L'interrogatorio davanti ai magistrati di Monza è durato oltre otto ore e mezzo. Poco dopo le 18, l'ex capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani ha lasciato gli uffici della Guardia di finanza a bordo della sua auto. In silenzio i magistrati titolari dell'inchiesta che si limitano a far sapere che il verbale è stato secretato in attesa di riscontri.

All'appuntamento di questa mattina, il politico si è presentato con un trolley pieno di documenti così da mettere a confronto la sua ricostruzione dei fatti con quella apportata dall'accusa.

Francia, alta affluenza ai seggi: oltre un milione i votanti per le primarie socialiste

(Xinhua)
Parigi, 9 ott. (Adnkronos) - E' stata superata la soglia del milione dei votanti alle primarie socialiste in Francia. A renderlo noto è stato Christophe Borgel, segretario nazionale del PS incaricato delle elezioni per scegliere il candidato che alle presidenziali dovrà correre contro Sarkozy.

Nel caso in cui questo primo turno non dovesse esprimere un candidato con una maggioranza sufficiente, è previsto per il 16 ottobre un ballottaggio. Hollande è seguito nelle intenzioni di voto dal sindaco di Lille e attuale leader socialista Martine Aubry. I candidati sono in tutto sei, due donne - oltre alla Aubry Segolene Royal - e quattro uomini: Manuel Valls, deputato e sindaco di Evry considerato più alla destra del partito, Arnaud Montebourg, avvocato della Borgogna esponente dell'ala sinistra e Jean-Michel Baylet, leader del piccolo Partito radicale di sinistra, unico candidato che non proviene dalle fila del Ps.

Alle urne sono chiamati tutti i francesi che si riconoscono nei valori della sinistra che dovranno pagare una somma simbolica di un euro per poter partecipare. I socialisti contano sul voto di due milioni di persone per le quali sono stati allestiti circa diecimila seggi aperti dalle 9 di questa mattina alle 19.

Martine Aubry si dice "fiduciosa e serena" e dice di sperare che gli elettori "sceglieranno il vero cambiamento". I francesi "hanno dimostrato - ha affermato dopo aver votato nel seggio allestito in una scuola di Lille, città di cui è sindaco - durante tutta questa campagna l'interesse che avevano nei confronti di queste primarie. E io ho sentito intorno alla mia candidatura una vera mobilitazione di uomini e donne che credevano nuovamente nella politica e avevano veramente voglia di aiutarci, non solo a vincere, ma a ritrovare la Francia che amiamo".

Il tasso percentuale di fiducia nei confronti del presidente francese Nicolas Sarkozy è sceso infatti di un punto a ottobre, al 24 per cento secondo il sondaggio mensile di Harris Interactive per 'Le Parisien'. Due i punti percentuali, persi dal premier Francois Fillon, che si attesta al 29 per cento.

Su 'Repubblica' compare il necrologio di Che Guevara a 44 anni dalla sua morte

Roma, 9 ott. (Adnkronos) - Un necrologio sul quotidiano 'La Repubblica' per Ernesto Che Guevara. Nella ricorrenza del 44° anniversario dalla morte del rivoluzionario argentino, sul quotidiano compare un'inserzione, firmata 'EC'.

''Quel giorno -è il testo del necrologio- anche gli uccelli si fermarono in volo e versarono lacrime di pietra. All'Uomo straordinario che ha speso la sua esistenza nella lotta per le cause più nobili''. ''Ancora oggi, ovunque -prosegue il testo- enormi moltitudini vivono nel suo incancellabile ricordo''.

Intercettazioni, Fini attacca Berlusconi «Una legge per interesse di qualcuno»

Poi aggiunge: «Se il premier amasse l'Italia avvertirebbe l'esigenza di fare un passo indietro»

Gianfranco Fini durante l'esame del ddl sulle intercettazioni a Montecitorio (Ansa)
Gianfranco Fini durante l'esame del ddl sulle intercettazioni a Montecitorio (Ansa)
PALERMO - Per Gianfranco Fini la legge sulle intercettazioni «non è la migliore legge per l'interesse nazionale ma forse per l'interesse personale di qualcuno». Il presidente della Camera, incontrando gli imprenditori siciliani nella sede di Confindustria a Palermo e aprendo il tour nazionale di Fli, attacca Berlusconi. «Non se ne può più di videomessaggi, di annunci e promesse non mantenute. Il governo non governa e il premier è in tutt'altre faccende affaccendato». E rincara. «Un giorno serve il processo breve e un giorno il processo lungo a seconda di quello che conviene».

BERLUSCONI - Poi continua: «Se Berlusconi amasse l'Italia avvertirebbe l'esigenza di fare un passo indietro». «Invito Berlusconi a fare un bagno di umiltà e realismo» ha detto Fini riferendosi alla posizione del premier sulla patrimoniale e sul contributo di solidarietà. «Berlusconi ha detto che se avessero adottato questi provvedimenti avrebbero danneggiato gli interessi dell'elettorato del Pdl - ha aggiunto Fini -. Ma gli elettori del Pdl sono gli operai, gli studenti, i giovani». Comunque, aggiunge Fini «è finita l'era del berlusconismo e del bipolarismo».

LA LEGA - «Quelli della Lega danno il meglio quando a Pontida si vestono da Unni e Barbari». È quanto dice il Presidente della Camera Gianfranco Fini parlando della Lega di Umberto Bossi e dell'ipotesi più volte annunciata della secessione dell'Italia.

«ANDATI VIA» - «Ce ne siamo andati perché dal Pdl perché non ce la sentivamo di difendere l'indifendibile. Siamo stati messi alla porta perchè ponevamo alcune questioni. Non ci convince e non ci convinceva la necessità di assecondare Bossi quando parlava di secessione o di rinunciare alla legalità come valore senza il quale non ci può essere democrazia e libertà» ha detto davanti alla folla del teatro Politeama.

LA POLITICA - Poi ha concluso: «La politica oggi usa lo specchietto retrovisore, si concentra sul presente ma non guarda al futuro. Non ci si chiede quale sarà lo scenario tra 10 anni». «Non è difficile capire le sfide che abbiamo davanti - ha aggiunto -, se non si affrontano ci travolgeranno. Occorre una strategia di ampio respiro».

I ribelli vogliono il «passo indietro» L'ipotesi di una trappola alla Camera

Tensione nel Pdl. Il gelo di Berlusconi verso Alfano

Angelino Alfano, Silvio Berlusconi  e Claudio Scajola (Eidon)
Angelino Alfano, Silvio Berlusconi e Claudio Scajola (Eidon)
Un cambio di rotta immediato, con l'allargamento della maggioranza, il rilancio dell'economia e una nuova legge elettorale. E soprattutto, vista l'implausibilità del primo scenario, un ultimo gesto nobile: il passo indietro e l'indicazione del successore, per guidare un governo di salvezza nazionale.

È la richiesta contenuta nel documento allo studio del drappello di parlamentari frondisti e rivolto a Silvio Berlusconi. Un testo quasi pronto ma congelato, in attesa del nuovo incontro (il terzo), previsto per giovedì, tra il segretario del Pdl Angelino Alfano e Claudio Scajola. I giornali della destra lo chiamano «piano per il ribaltone» e definiscono i frondisti «un drappello di disperati», «congiurati democristiani pronti a pugnalare alle spalle il premier». Il manifesto dei rivoltosi esordisce con grandi attestati a Silvio Berlusconi, «protagonista assoluto nella politica italiana, a partire dal '94». Lodi sperticate seguite dalla richiesta di una svolta, con l'allargamento della coalizione, misure economiche immediate e una nuova legge elettorale. Richiesta, quest'ultima, non casuale, visto che da giorni pare che Berlusconi e Bossi accarezzino l'idea di andare alle urne a marzo, con l'attuale legge elettorale. I frondisti chiedono a Berlusconi di essere «protagonista fino in fondo», di prendere l'iniziativa o di passare la mano, perché «solo così il Paese si salverà». E si salverà, sussurrano, passando lo scettro del comando a Gianni Letta o a Renato Schifani.

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http://www.corriere.it/politica/11_ottobre_09/quel-manifesto-col-passo-indietro-alessandro-trocino_07d2f13c-f24b-11e0-9a3e-cd32c10dad62.shtml

Cicchitto: «Per abbattere il debito sì a condono edilizio e fiscale»

«L'etica non si misura su questo, ma sulla capacità di trovare risorse». L'Idv attacca: favore agli evasori

Fabrizio Cicchitto (Jpeg)
Fabrizio Cicchitto (Jpeg)
MILANO - Per abbattere il debito, se non sono sufficienti alcune misure, non si può escludere il condono edilizio e fiscale. Questo è in sintesi il pensiero del capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, intervenuto al convegno «Verso un nuovo Pdl» a Saint Vincent. «Fino adesso il governo ha avuto una linea difensiva che ha consentito però di salvare l'Italia - ha detto Cicchitto -, ora è indispensabile un salto di qualità con una riforma istituzionale, che comprenda la riforma elettorale; un'operazione sulla crescita e l'abbattimento del debito». Per fare questo è necessaria «una forma di finanza straordinaria ossia una patrimoniale morbida, la riforma delle pensioni, le dismissioni, e anche, eventualmente, se il resto non basta, il condono edilizio ed il condono fiscale». «Io non credo - ha concluso Cicchitto - che l'etica si misuri su questo, ma sulla capacità di trovare risorse».

L'IDV: UN FAVORE AGLI EVASORI - Pronta la replica di Antonio Borghesi, vicepresidente dei deputati Idv: «Cicchitto e il Pdl hanno uno strano concetto di come si misura l'etica in un paese civile e democratico. Il condono, edilizio e fiscale che sia, è contrario all'etica perché è un favore agli evasori, ai furbi e uno schiaffo in faccia ai cittadini onesti». «Quale messaggio diamo a quei cittadini onesti che hanno sempre pagato le tasse e cui questo governo sta infliggendo sacrifici enormi? Che c'è una parte del paese che sarà sempre tartassata mentre l'altra, quella furba e scaltra, la farà sempre franca?», aggiunge Borghesi. «Il condono è una vile scorciatoia che avvantaggia i furbi a discapito degli onesti. Un governo serio metterebbe in campo una seria lotta all'evasione fiscale. È questa la strada da seguire, non quella di condoni immorali» conclude l'esponente dell'Idv.

CASINI: E' IMMORALE - Anche Pier Ferdinando Casini esprime dissenso sul suo blog: «Sono contrario al condono: lo ritengo immorale e diseducativo rispetto ai cittadini che fanno il loro dovere. Peraltro, continuare a parlare di condono è un modo certo per favorire l'evasione fiscale». Il leader dell'Udc, rispondendo a una domanda on line, spiega che «la prima regola per stare in rete è essere se stessi, dire sempre la verità».

Fukushima, esami tiroide a 360.000 bimbi

(ANSA) - TOKYO - In Giappone la prefettura di Fukushima ha avviato esami medici alla tiroide di 360.000 bambini che vi abitano per stabilire se le radiazioni sprigionate nel disastro nucleare della centrale di Fukushima, provocato dal terremoto/ tsunami dello scorso 11 marzo, abbia creato problemi alla loro salute. Lo screening di massa è stato chiesto a gran voce da molti genitori, basandosi su quanto accaduto dopo il disastro di Chernobyl, che causò disfunzioni tiroidee in molte persone.

In arrivo sciame di polveri cosmiche: stasera pioggia di stelle cadenti sulla Terra

Stelle cadenti (Foto Nasa)
Roma, 8 ott. (Adnkronos) - Sciame di polveri cosmiche pronto a colpire la Terra. La 'tempesta stellare' è prevista per oggi e provocherà un'incredibile pioggia di stelle cadenti. Il fenomeno astronomico coinvolge tutti gli anni in ottobre il nostro pianeta, ma questa volta, secondo gli esperti, avrà una "portata straordinaria".

A provocarlo sono le stelle cadenti dette Draconidi, che devono questo nome al fatto che sembrano provenire dalla costellazione del Drago. Nel momento di massima pioggia stellare, previsto per le 20,00 ora italiana, sulla nostra penisola sarà già sceso il buio e dunque le condizioni saranno ideali per godersi lo spettacolo. La 'tempesta' stellare sarà visibile anche via web e verrà trasmessa in diretta sul sito Focus.it del periodico scientifico diretto da Sandro Boeri.

Le immagini arriveranno dalle telecamere posizionate sul telescopio dell'osservatorio di Ca' Del Monte a Pavia e verranno commentate dagli esperti dell'osservatorio. Ma che cosa succederà nei cieli oggi? "E' molto probabile che si vedranno centinaia di stelle cadenti l'ora" spiega a Focus William Cooke del Meteoroid Environment Office della Nasa, "Per quel che riguarda i possibili danni ai satelliti, non sono i forellini a preoccuparci ma - sottolinea l'esperto della Nasa - le possibili anomalie elettroniche dovute alle scariche elettrostatiche prodotte negli impatti, che potrebbero confondere i computer di bordo".

"Anche nel 1985 e nel 1998 le Draconidi furono piuttosto intense e andò tutto bene ma quest'anno - avverte Cooke - la Terra passerà proprio nel cuore della scia della cometa". Le Draconidi sono conosciute anche come Giacobinidi, perché legate al passaggio che la Terra effettua in quel periodo nella scia della cometa Giacobini-Zinner, scoperta nel 1900, che compie una rotazione attorno al Sole una volta ogni 6,5 anni. Quest'anno, sottolineano gli esperti, l'evento dovrebbe essere più importante, perché la Terra passerà proprio nel mezzo della scia.

Nobel: Karman, il denaro del premio donato al paese

Sana'a, 9 ott. - (Adnkronos/Dpa) - Tawakul Karman, attivista yemenita insignita del Premio Nobel per la pace ha promesso di donare il denaro ricevuto al suo paese, solo una volta che il presidente Ali Abdullah Saleh avra' lasciato il potere. Il denaro - ha spiegato durante una cerimonia che si e' svolta ieri nella capitale yemenita - dovra' servire a finanziare una ricerca del denaro pubblico saccheggiato dal regime di Saleh. "Io - ha dichiarato - avviero' azioni legali contro Saleh ed il suo regime per recuperare tutto il denaro saccheggiato ed assicurare che venga restituito al popolo yemenita", si legge sul sito Mareb Press.