ROMA (Reuters) - La nomina di Roberto Calderoli a ministro nel nuovo governo di Silvio Berlusconi rischia di aver ripercussioni nei rapporti tra Italia e Libia, secondo quanto riportato dalla Staffetta Quotidiana.
quotidiano online specializzato nelle notizie sull'energia cita fonti diplomatiche libiche secondo le quali sarebbe "imminente una dura risposta" a seguito della nomina di Calderoli a ministro "che prevederebbe il blocco dei visti per l'ingresso degli italiani in Libia e la cancellazione dell'accordo strategico tra Eni e la compagnia di stato Noc, siglato lo scorso 16 ottobre a Tripoli. Non è esclusa anche, come gesto estremo, la nazionalizzazione delle attività dell'Eni in Libia".
Nei giorni scorsi Saif El Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi, aveva minacciato ripercussioni sulle relazioni tra l'Italia e la Libia nel caso di un ingresso dell'esponente leghista nel nuovo esecutivo.
La Staffetta ricorda che l'accordo strategico fra Eni e Libia prevede il prolungamento per 25 anni dei contratti petroliferi in essere e investimenti congiunti per 28 mld di euro in 10 anni. Nel campo del gas, è previsto il raddoppio da 8 a 16 mld mc/anno della capacità di export dell'hub di Mellitah, di cui 3 mld interesseranno direttamente l'Italia.
L'accordo prevede nel contempo una riduzione, a favore di Noc, della quota di greggio trattenuto da Eni a copertura degli investimenti.
Sempre in Libia, per il giacimento di Elephant, Eni è in trattative con la russa Gazprom per cederle parte della sua quota.
Un portavoce di Eni, interpellato al telefono da Reuters, non ha voluto commentare la notizia.
http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080508/tbs-libia-italia-staffetta-punto-7318940.html