lunedì 28 novembre 2011

Fukushima, lascia il direttore Riserbo sulla sua malattia


Fukushima, lascia il direttore  Riserbo sulla sua malattia

Lo annuncia la Tepco, senza spiegare se le deteriorate condizioni di salute di Masao Yoshida, 56 anni, siano conseguenza dell'altà radioattività presente nell'impianto. Nei giorni dell'emergenza nucleare, il dirigente restò al suo posto lavorando in condizioni estreme. Ai giornalisti aveva confessato di temere per la sua vita.

TOKYO - Dopo la vicenda di Otsuka Norikazu, il presentatore ammalatosi di leucemia dopo aver mangiato cibi provenienti dall'area di Fukushima per tranquillizzare i telespettatori e aiutare i coltivatori (VIDEO 1), un'altra notizia riporta in primo piano la vicenda della centrale nucleare giapponese che nel marzo scorso tenne il mondo col fiato sospeso.

Masao Yoshida, 56 anni, direttore dell'impianto di Fukushima, presente nei giorni dell'incidente verificatosi l'11 marzo a seguito del terremoto e del successivo tsunami che investirono il nord est del Giappone, lascia il suo posto per ragioni di salute. A partire dal 1 dicembre, Yoshida sarà ufficialmente sostituito alla direzione della centrale di Fukushima da Takeshi Takahashi, 54 anni, che fino ad oggi si è occupato di gestione di installazioni nucleari. 

Lo rende noto un comunicato della Tepco, che gestisce la centrale, senza fornire ulteriori dettagli e soprattutto senza rivelare quale tipo di malattia abbia contratto il dirigente. In particolare, se le deteriorate condizioni di salute di Yoshida siano da mettere in relazione con gli elevati livelli di radioattività presenti nell'impianto nucleare, a dispetto degli indumenti di sicurezza e delle altre misure precauzionali adottate per minimizzarne gli effetti sul personale. In conferenza stampa, la Tepco si è trincerata dietro la necessità di "proteggere la vita privata" di Yoshida, aggiungendo per voce di un responsabile che in ogni caso i medici non avrebbero riscontrato una relazione tra la malattia del direttore e la radioattività. 

Lo stesso Yoshida ha mantenuto uno stretto riserbo, limitandosi a un messaggio diretto ai lavoratori della centrale. "Sono costretto a lasciare l'unità di crisi in un momento importante, su richiesta pressante dei medici", ha fatto sapere con dispiacere il direttore dimissionario, rivolgendosi in particolare agli specialisti impegnati nella gestione della più grande catastrofe nucleare dai tempi di Chernobyl (1986).
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Kosovo: scontri Nato-serbi nel nord

(ANSA) - BELGRADO - Il presidente serbo Boris Tadic ha chiesto la fine immediata degli scontri tra le forze Kfor della Nato e i cittadini serbi nel villaggio Jagnjenica, nel nord del Kosovo. ''Invito gli ufficiali della missione militare Nato Kfor e quelli della missione europea Eulex, e anche i rappresentanti del popolo serbo di adoperarsi per calmare la situazione immediatamente e dialogare. Le vite dei nostri cittadini e i membri delle missioni internazionali devono essere preservati'' ha detto Tadic.

Sfortuna o Dna? Due fratelli morti di infarto, il terzo ha un’ischemia


CATANIA – Sfortuna? Coincidenza? Dna? Due fratelli morti a poche ore per infarto, un terzo salvato dopo essere stato colpito da ischemia, una sorella non informata perché cardiopatica. Una storia incredibile che arriva da Catania. Lo stesso giorno in cui due suoi fratelli, Guido e Alberto Mario, di 45 e 53 anni, sono morti d’infarto, a meno di un’ora l’uno dall’altro, Salvatore Garofalo, 57 anni, è stato salvato da un grave episodio di ischemia cardiaca dai medici dell’ospedale Garibaldi.
Guido Garofalo stava trascorrendo una gita fuori porta nella Pineta di Nicolosi, sull’Etna, quando, durante il pranzo, è stato colpito da un infarto fulminante. Uno dei fratelli della vittima, Alberto Mario, non regge al dolore ed viene stroncato, a sua volta, da un infarto. I medici e il personale del 118, chiamati sul posto per soccorrere Guido, hanno tentato di salvarlo, ma non c’è stato niente da fare. Passano poche ore, siamo sempre alla serata di domenica. Il terzo fratello, Salvatore, sviene mentre è in ospedale per accudire l’anziana madre ricoverata nell’ospedale Garibaldi. Soccorso da infermieri e medici viene trasferito nel pronto soccorso per un’ischemia cardiaca, salvato e ricoverato con la prognosi riservata.
Una quarta sorella, che vive a Roma, non è stata ancora informata della morte di due dei suoi fratelli perché cardiopatica. ”Il paziente – rivela la dirigente del pronto soccorso, la dottoressa Tekia Mauuroff – ha avuto una perdita di coscienza, probabilmente per un problema al cuore, e adesso abbiamo anche rilevato i postumi di un’ischemia cardiaca”. Il medico spiega i casi dei fratelli Garofalo ”con una patologia familiare perché – sottolinea – non è certo abituale una tale situazione, e quindi la malattia dovrà essere studiata anche dal punto di vista genetico”.

Indignati,scontri a Los Angeles, arresti

(ANSA) - WASHINGTON - Gli indignati di 'Occupy Los Angeles' hanno mantenuto la parola resistendo all'ordine delle autorita' di abbandonare il campo base di fronte al City Hall. Una volta scaduto l'ultimatum, la polizia della citta' californiana in assetto anti-sommossa e' entrata nell'accampamento obbligando gli attivisti a retrocedere. Secondo quanto riportato dai media americani, gli agenti hanno gia' arrestato diverse persone.

Processo Mills rinviato al 19 dicembre. Scontro tra ordinamenti italiano e inglese

Milano, 28 nov. (Adnkronos/Ign) - E' stato aggiornato al 19 dicembre il processo milanese sul caso Mills dove Silvio Berlusconi è imputato per corruzione. In quella data tornerà la videoconferenza con Londra per stabilire con quali modalità interrogare Davide Mills. In particolare i giudici italiani dovranno decidere se il legale inglese deve essere ascoltato come semplice testimone, quindi con l'obbligo di dire tutta la verità, oppure come teste-imputato in procedimento connesso, con la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere.
L'interrogatorio in videoconferenza del legale inglese era previsto per oggi ma c'è stato uno scontro tra l'ordinamento italiano e quello inglese. I giudici inglesi avevano chiesto preventivamente di sapere che tipo di testimonianza viene sollecitata, su quali argomenti e sulla base di quali documenti perché, hanno spiegato, non è possibile consentire una testimonianza 'al buio'.
Silvio Berlusconi è arrivato questa mattina al Tribunale di Milano per partecipare all'udienza del processo. "Ho fatto fatica a non addormentarmi" ha commentato il Cavaliere per il quale non solo l'udienza di oggi ma tutto il processo "è farraginoso". E' ''incomprensibile la pervicacia dei giudici milanesi'' del caso Mills, ha dichiarato il leader del Pdl in una pausa del procedimento.
''E' un processo che non avrà un esito giudiziario perché a febbraio scatta la prescrizione'' ha sottolineato, e proprio per questo ''quando un processo non può avere effetti giuridici perché interviene la prescrizione è evidente che bisogna abbandonare per doverosi motivi di economia processuale''. Eppure, ''qui c'è un'evidente e persistente volontà di continuare per arrivare al nulla''.
Quanto al legale inglese, "avrei voluto vedere Mills in azione - dice Berlusconi - aspetterò la prossima volta.Da lui mi aspetto la verità perché in questo processo se l'è inventata grossa". L'ex premier si riferisce alla versione data da Mills al fisco inglese sui 600mila dollari che per l'accusa milanese sono il frutto di una corruzione. Mills però "ha preferito dichiarare, per pagare meno tasse, che si trattava di un regalo e ha chiamato in causa, per primo, il manager Carlo Bernasconi, che era morto. Poi in Italia si è deciso a raccontare la verità".