Assalto al cantiere dell'Alta velocità da parte di centinaia di "antagonisti". La polizia: "C'erano black bloc". E risponde con idranti e un lancio incessante di lacrimogeni. Contro le forze dell'ordine sassi, bombe carta, bottiglie piene d'ammoniaca. 100 agenti feriti, una giornata di battaglie sulla montagna. I manifestanti: Uno dei nostri ferito gravemente, altri quindici contusi o intossicati". Carabiniere rimasto isolato viene catturato e liberato solo dopo avergli preso la pistola che sarà restituita solo a sera
dal nostro inviato MEO PONTEGIAGLIONE - Sono le 10,30 quando l’odore acre dei primi lacrimogeni sparati a Giaglione annuncia quella che sarà la battaglia per la riconquista del cantiere della Maddalena e soffoca l’illusione di un assedio pacifico e non violento alla recinzione della Ltf. I cortei ufficiali dei No Tav con sindaci e valligiani sono ancora lontani quando la montagna che sovrasta il vecchio museo archeologico che è il cuore del primo cantiere dell’Alta Velocità comincia ad animarsi.Dalla cima, attraverso sentieri tortuosi perduti tra gli alberi, scendono gruppi di ragazzi coi volti mascherati e vestiti di nero. Molti di loro hanno passato la notte a Ramat, nel bosco hanno nascosto ogni tipo di arma: roncole, bottiglie di ammoniaca, barattoli di resine incendiarie, estintori, tondini di ferro tagliati in modo da poter essere lanciati, biglie e bulloni. I carabinieri dei Cacciatori di Sardegna che hanno perlustrato i boschi nel buio hanno trovato decine di depositi di queste armi "improprie" ma letali nascosti sotto i cespugli.
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http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/03/news/protesta_no_tav_prima_i_cortei_pacifici_poi_si_scatena_la_guerriglia_black_bloc-18605210/