Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
venerdì 28 gennaio 2011
Io, offerta in dono al premier
9/11: alto commissario Onu Richard Falk accusa governo Usa di coinvolgimento in 11 Settembre
Gianni Alemanno e quel piano (ormai beccato) per salvare lo stipendio del segretario
Il trucchetto del Campidoglio per evitare che Liborio Iudicello, collaboratore del sindaco, restituisse le sue retribuzioni monstre è stato scoperto.
Una campagna, un po’ solitaria, di Italia Oggi, quotidiano “economico, politico e giuridico”, ha portato alla luce un piccolo trucchetto che la giunta comunale romana, guidata dal PdL di Gianni Alemanno, stava mettendo in piedi per salvare lo stipendio del segretario comunale, Liborio Iudicello, gonfiato oltre misura, dalla tagliola della restituzione al Comune del maltolto.
LODO CUTRUFO – Tutto comincia da Mauro Cutrufo, ras delle preferenze democristiane nella capitale, vicesindaco e parlamentare del PdL, sabato scorso.
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Altri guai per Alemanno: quel sito internet per Shanghai costato un milione e mezzo
Sale la polemica per il website di promozione della Capitale. Il sindaco: “Non serve solo a quello”; le opposizioni: “Andremo in tribunale”.
In mattinata abbiamo dato conto dell’ultima strategia dell’amministrazione comunale di Roma, guidata da Gianni Alemanno, per evitare che gli amici giusti siano costretti a restituire alcuni stipendi un po’ gonfiati percepiti dagli uffici comunali.
ALEMANNO SOTTO CONTROLLO – E’spuntata fuori anche un’interrogazione parlamentare, riportata da Italia Oggi; tuttavia, l’atto ispettivo presentato dal dipietrista Luigi Li Gotti non parlava solo di quello.
Il governo è chiamato anche a dire se è «a conoscenza di quali siano i legami tra Francesco Maria Orsi», consigliere comunale che sarebbe stato oggetto di un avviso di garanzia, «e l’imprenditoreVincenzo Bertucci…e con quali criteri sia stato affidato alla società Exen SpA il ruolo di supporto tecnico per l’Expo che si è svolto a Shanghai».
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Frattini sbugiardato dai Pm: “Le carte sulla casa di Montecarlo? Irrilevanti”
Non è assolutamente rilevante ai fini della determinazione di un reato di truffa a carico di Gianfranco Fini la reale natura dell’acquirente dell’immobile sito in Boulevard Princesse Charlotte, Montecarlo. Qualsiasi ulteriore rivelazione non cambierebbe di una virgola il quadro della situazione: nel Montecarlo-Gate ci saranno tante cose, ma non c’è il reato di truffa.
NESSUN REATO – Questa la posizione della procura di Roma all’indomani della lettura in Senato degli atti pervenuti dal paese caraibico di Saint Lucia e che dovrebbero incastrare il presidente della Camera Gianfranco Fini, dimostrando inequivocabilmente che è suo cognato, Giancarlo Tulliani, a possedere l’immobile. Dal punto di vista penale, scrivono i magistrati, nessuna novità: perchè, a mancare, è il crimine in sè.
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Regalo alla mafia: il governo abolisce la Commissione pentiti
Lo rivela L'Espresso: bloccata protezione dei collaboratori
ROMA - Sconvolgente rivelazione del settimanale L'Espresso: lo Stato italiano ha bloccato l'iter di protezione dei collaboratori di giustizia. Infatti da un mese è stata sciolta la Commissione centrale dei collaboratori di giustizia e i testimoni presso il Ministero degli Interni, cioè quella commissione politico-amministrativa che si occupa di valutare se garantire o no una scorta ai testimoni o ai pentiti di mafia. Inoltre si occupava anche di cambiare le generalità dei pentiti - nome, cognome, data e luogo di nascita - in modo da poter avere documenti originali ma con i dati camuffati per evitare di essere rintracciati. Cosa importante soprattutto per quei pentiti "minori", per cui era stato stabilito un percorso di protezione a termine.
Processo Mediaset il 28 febbraio
An: casa Montecarlo, Procura ribadisce richiesta archiviazione
Rai: Santoro, il 13 febbraio manifestazione davanti a Tribunale Milano
Rai: Santoro, chiudano 'Annozero' e vediamo che succede
'Rifiuti in mare', arrestati Catenacci e l'ex vice di Bertolaso. Indagato Bassolino
Caos Egitto, imposto il coprifuoco. Morti e feriti, interviene l'esercito
Cuffaro in cella con altri tre detenuti
L'ex governatore trasferito in un'altra area del carcere di Rebibbia. Ma potrebbe essere una sistemazione provvisoria
Licio Gelli: "La P2? Rifarei tutto"
Il venerabile della loggia deviata: "Quel piano vorrei anche riuscire ad attuarlo, se solo avessi venti anni di meno". E su Berlusconi: ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l'Italia. Ma nessuno gli dice nulla
Casa di Montecarlo, l'inquietudine di Fini "Berlusconi vuole pure il Quirinale"
Sfogo del presidente della Camera con Letta. Finiani in allarme per il riemergere della vicenda Tulliani: "Il Cavaliere vuole farci fuori"
di ALBERTO D'ARGENIOAnnozero, oltre 7 milioni di telespettatori Berlusconi si appella a Romani contro Santoro
l premier si scaglia contro il conduttore nel corso del Consiglio dei Ministri. Pd e Idv: "Vuole piegare le istituzioni ai suoi interessi". Rizzo Nervo: "Masi tolga il disturbo". Van Straten: "Mi dissocio da un direttore generale che mette in ridicolo l'azienda"
Egitto: Al Jazira, arrestato El Baradei
Caso Ruby: a breve richiesta processo immediato per Berlusconi
Rai: Di Pietro, Masi si dimetta, porteremo caso in Vigilanza e in piazza
Egitto: al-Jazeera, arrestati 4 reporter francesi
L’Egitto chiude internet e gli sms
Il regime di Mubarak impedisce l’accesso al web ai cittadini. E interrompe anche altre forme di comunicazione
Gli utilizzatori di internet in Egitto hanno riferito di gravi interruzioni nel servizio delle reti egiziane e anche di difficolta’ nell’inviare sms dai telefoni cellulari al Cairo.
NIENTE PIU’ WEB – Un alto dirigente delle telecomunicazioni, interpellato dalla Reuters, ha rifiutato di commentare. Residenti nella capitale hanno reso noto di non avere accesso a tutta la rete internet, mentre altri hanno riferito che le interruzioni erano limitate solo a social network quali Facebook. Altri ancora hanno riferito di non aver potuto inviare sms con i telefonini. Su Twitter si susseguono messaggi che denunciano la ‘chiusura’ di internet e l’impossibilita’ di connettersi in Egitto da ieri sera, alla vigilia delle manifestazioni di protesta previste oggi in tutto il Paese. Ieri Facebook aveva fatto sapere di aver notato un calo del traffico sul suo sito web in Egitto.
IL PARTITO DEMOCRATICO IN PIAZZA – Per la prima volta dall’inizio delle proteste di piazza avviate martedì anche la formazione del rais Hosni Mubarak, il Partito nazionale democratico, ha fatto ieri una uscita pubblica con una conferenza stampa del suo segretario generale Safwat el Sherif, il quale ha affermato che i giovani, le loro richieste e il loro diritto ad esprimersi sono nel cuore del presidente egiziano. ‘Alcuni elementi hanno tentato di sfruttare l’atmosfera di liberta’ per scatenare l’anarchia’, ha pero’ puntualizzato El Sherif. Parole ben diverse sono venute da El Baradei. ‘Non voglio prendere il potere ma contribuire alla transizione democratica e pacifica’, ha spiegato appena arrivato all’aeroporto della capitale egiziana, accolto da una selva di microfoni e telecamere. ‘Sono col popolo e il regime deve capire che non si puo’ piu’ tornare indietro. E’ il momento del cambiamento’, ha affermato El Baradei, che oggi partecipera’ alle manifestazioni, che prenderanno avvio non appena terminata la tradizionale preghiera del venerdi’ nelle moschee di tutto il paese, verso le 13, le 12 in Italia.
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http://www.giornalettismo.com/archives/111457/legitto-chiude-internet-e-gli-sms/