venerdì 28 gennaio 2011

Io, offerta in dono al premier

L'ingresso nella villa. Le trenta giovani ospiti. Gli anelli in regalo tra una portata e l'altra. E poi, tutti al piano di sotto, nella sala del bunga bunga. Con il palo della lap dance e il trono del Cavaliere davanti. Fino alla selezione di chi si ferma per la notte. Una ragazza che c'è stata racconta i party di Arcore.
Non sono solo Lele Mora ed Emilio Fede i procacciatori di giovani bellezze per Silvio Berlusconi. A Milano diversi imprenditori sarebbero impegnati a reclutare ragazze per le serate hard di Arcore. Non hanno nulla a che fare con il settore televisivo e con lo spettacolo, sono semplicemente persone "in affari" con il presidente del Consiglio. E, a quanto pare, non tralasciano nulla pur di ingraziarselo, come di solito si fa con casse di vino e cesti natalizi. È quello che emerse nell'estate 2009 con l'inchiesta su Gianpaolo Tarantini che donava escort come Patrizia D'Addario per i party di Palazzo Grazioli. Ed è quello che racconta a "L'espresso" una ventenne ospite di una festa nella residenza di Villa San Martino all'inizio del 2010: una giovane in contatto con diverse protagoniste di questa vicenda, compresa Karima El Marough alias Ruby Rubacuori, la ragazza marocchina che era minorenne all'epoca delle sue frequentazioni con il capo del governo.
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9/11: alto commissario Onu Richard Falk accusa governo Usa di coinvolgimento in 11 Settembre

9/11: alto commissario Onu Richard Falk accusa governo Usa di coinvolgimento in 11 Settembre
NEW YORK – Gli Stati Uniti hanno ufficialmente chiesto all’Onu di silurare l’alto commissario per i diritti umani Richard Falk dopo che egli ha scritto sul suo blog personale il fatto che “esistono terribili lacune e contraddizioni nelle spiegazioni ufficiali” date dal governo Usa sugli attacchi alle Torri Gemelle del World Trade Center verificatisi l’11 Settembre 2001. Secondo l’IRIB, il relatore speciale dell’Onu per i diritti umani in Palestina, Richard Falk, scrive che gli Usa sapevano sicuramente in anticipo approposito degli attacchi ma che per ragioni occulte hanno chiuso un occhio lasciando fare ai terroristi. L’ambasciatrice americana all’Onu Susan Rice ha subito replicato alle dichiarazioni definendole infondate ricordando minacciosamente che “Falk non lavorerà ancora a lungo al servizio delle Nazioni Unite”, come se fosse lei a deciderlo. Richard Falk, comunque, ha criticato pure i maggiori media internazionali per “la non-volontà a scoprire la verità sull’11 Settembre e a risolvere i numerosissimi quesiti esistenti sull’accaduto”. Anche lo scorso Settembre, nel corso del suo discorso all’Onu, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha ricordato che secondo alcuni esperti, fazioni all’interno del governo Usa hanno orchestrato gli attacchi per impedire il declino dell’economia Usa e riattivarla con una guerra e salvare dalla scomparsa l’alleato sionista degli Usa nella regione del Medioriente”.

Gianni Alemanno e quel piano (ormai beccato) per salvare lo stipendio del segretario

28 gennaio 2011

Il trucchetto del Campidoglio per evitare che Liborio Iudicello, collaboratore del sindaco, restituisse le sue retribuzioni monstre è stato scoperto.

Una campagna, un po’ solitaria, di Italia Oggi, quotidiano “economico, politico e giuridico”, ha portato alla luce un piccolo trucchetto che la giunta comunale romana, guidata dal PdL di Gianni Alemanno, stava mettendo in piedi per salvare lo stipendio del segretario comunale, Liborio Iudicello, gonfiato oltre misura, dalla tagliola della restituzione al Comune del maltolto.

LODO CUTRUFO – Tutto comincia da Mauro Cutrufo, ras delle preferenze democristiane nella capitale, vicesindaco e parlamentare del PdL, sabato scorso.

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http://www.giornalettismo.com/archives/111502/gianni-alemanno-e-quel-piano-per-salvare-lo-stipendio-del-segretario/

Altri guai per Alemanno: quel sito internet per Shanghai costato un milione e mezzo

Sale la polemica per il website di promozione della Capitale. Il sindaco: “Non serve solo a quello”; le opposizioni: “Andremo in tribunale”.

In mattinata abbiamo dato conto dell’ultima strategia dell’amministrazione comunale di Roma, guidata da Gianni Alemanno, per evitare che gli amici giusti siano costretti a restituire alcuni stipendi un po’ gonfiati percepiti dagli uffici comunali.

ALEMANNO SOTTO CONTROLLO – E’spuntata fuori anche un’interrogazione parlamentare, riportata da Italia Oggi; tuttavia, l’atto ispettivo presentato dal dipietrista Luigi Li Gotti non parlava solo di quello.

Il governo è chiamato anche a dire se è «a conoscenza di quali siano i legami tra Francesco Maria Orsi», consigliere comunale che sarebbe stato oggetto di un avviso di garanzia, «e l’imprenditoreVincenzo Bertucci…e con quali criteri sia stato affidato alla società Exen SpA il ruolo di supporto tecnico per l’Expo che si è svolto a Shanghai».

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Frattini sbugiardato dai Pm: “Le carte sulla casa di Montecarlo? Irrilevanti”

Non è assolutamente rilevante ai fini della determinazione di un reato di truffa a carico di Gianfranco Fini la reale natura dell’acquirente dell’immobile sito in Boulevard Princesse Charlotte, Montecarlo. Qualsiasi ulteriore rivelazione non cambierebbe di una virgola il quadro della situazione: nel Montecarlo-Gate ci saranno tante cose, ma non c’è il reato di truffa.

NESSUN REATO – Questa la posizione della procura di Roma all’indomani della lettura in Senato degli atti pervenuti dal paese caraibico di Saint Lucia e che dovrebbero incastrare il presidente della Camera Gianfranco Fini, dimostrando inequivocabilmente che è suo cognato, Giancarlo Tulliani, a possedere l’immobile. Dal punto di vista penale, scrivono i magistrati, nessuna novità: perchè, a mancare, è il crimine in sè.

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Regalo alla mafia: il governo abolisce la Commissione pentiti

Lo rivela L'Espresso: bloccata protezione dei collaboratori

Regalo alla mafia: il governo abolisce la Commissione pentiti

ROMA - Sconvolgente rivelazione del settimanale L'Espresso: lo Stato italiano ha bloccato l'iter di protezione dei collaboratori di giustizia. Infatti da un mese è stata sciolta la Commissione centrale dei collaboratori di giustizia e i testimoni presso il Ministero degli Interni, cioè quella commissione politico-amministrativa che si occupa di valutare se garantire o no una scorta ai testimoni o ai pentiti di mafia. Inoltre si occupava anche di cambiare le generalità dei pentiti - nome, cognome, data e luogo di nascita - in modo da poter avere documenti originali ma con i dati camuffati per evitare di essere rintracciati. Cosa importante soprattutto per quei pentiti "minori", per cui era stato stabilito un percorso di protezione a termine.

Con lo scioglimento della commissione è tutto azzerato, e nessun organo specifico può prendere decisioni. Quindi i poliziotti di scorta resteranno solo se il Ministero non deciderà di richiamarli; e se lo farà, lascerà in mano alla mafia questi collaboratori, a cominciare da Gaspare Spatuzza.

Processo Mediaset il 28 febbraio

(ANSA) - MILANO - E' stato fissato per il 28 febbraio la ripresa del processo per Silvio Berlusconi e altre undici persone, accusate di frode fiscale nella compravendita di diritti per le televisioni Mediaset. Il processo era stato sospeso lo scorso 19 aprile, quando era nella fase delle prove testimoniali, quando gli atti erano stati inviati alla Corte costituzionale perche decidesse sul legittimo impedimento.

An: casa Montecarlo, Procura ribadisce richiesta archiviazione

Roma, 28 gen. (Adnkronos) - La Procura della Repubblica di Roma ha ribadito la richiesta di archiviazione per quanto riguarda la casa di Montecarlo abitata da Giancarlo Tulliani anche alla luce dei documenti che nei giorni scorsi sono stati trasmessi al ministero degli Affari esteri e da questi alla Procura della Repubblica di Roma dal governo di Santa Lucia.

Rai: Santoro, il 13 febbraio manifestazione davanti a Tribunale Milano

Roma, 28 gen. (Adnkronos) - "Michele Santoro, Barbara Spinelli e Marco Travaglio hanno deciso di lanciare un appello. Il 13 febbraio senza bandiera e simboli dei partiti saremo davanti al tribunale di Milano per manifestare in difesa del lavoro della magistratura e dei valori di indipendenza e autonomia che sono fondanti nella nostra Costituzione". Lo ha annunciato Michele Santoro nel corso della conferenza stampa convocata alla Fnsi dopo le polemiche seguite alla puntata di ieri sera di 'Annozero', che si e' aperta con uno scontro in diretta tra il conduttore e il direttore generale della Rai, Mauro Masi.

Rai: Santoro, chiudano 'Annozero' e vediamo che succede

Roma, 28 gen. - (Adnkronos) - ''Vogliono chiudere Annozero? Lo chiudano e vediamo che succede... Stamattina non riuscivo a stare fermo al bar per la gente, anche di centrodestra, che ci difende, che non vuole rinunciare ad uno spazio come il nostro''. Lo ha detto Michele Santoro nel corso della conferenza stampa convocata alla Fnsi. ''Annozero e' un cavolo di angolo che va dopo tutti i tg che dicono quello che vogliono. Dire anche altre cose e' faziosita' o democrazia? Questo per non parlare del fatto che chiudere annozero vorrebbe dire fare un favore alla concorrenza Mediaset''.

'Rifiuti in mare', arrestati Catenacci e l'ex vice di Bertolaso. Indagato Bassolino

Napoli, 28 gen. (Adnkronos/Ign) - Marta Di Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione Civile, e il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario ai rifiuti nella Regione Campania, sono stati arrestati questa mattina nel corso di un'operazione congiunta dei carabinieri del Noe e della Guardia di Finanza del comando provinciale di Napoli, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli. Tra gli arrestati vi è anche l'ex direttore generale del ministero dell'Ambiente Gianfranco Mascazzini. Di Gennaro, Catenacci e Mascazzini sono ai domiciliari.

Complessivamente sono 14 gli arresti (8 in carcere e 6 ai domiciliari) che i militari hanno eseguito tra le province di Napoli, Roma, Caserta e Parma. Le ordinanze sono state emesse dall'Ufficio Gip Collegiale di Napoli su richiesta della locale Procura nei confronti di 14 indagati responsabili per associazione per delinquere, traffico illecito organizzato di rifiuti, smaltimento illecito di rifiuti, scarichi non autorizzati di rifiuti, disastro ambientale, falso ideologico in atto pubblico.

Indagato l'ex presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino. Oltre ai 14 arresti ci sono infatti anche 38 indagati. Tra questi Bassolino, l'ex capo della sua segreteria politica Gianfranco Nappi e l'ex assessore regionale all'epoca della giunte bassoliniane Luigi Nocera.

Nel corso delle indagini, è spiegato in una nota dei militari, è stata accertata "l'esistenza di un accordo illecito tra pubblici funzionari e gestori di impianti di depurazione campani che ha consentito, per anni, lo sversamento in mare del 'percolato' (pericoloso rifiuto liquido prodotto dalle discariche di rifiuti solidi urbani), in violazione delle norme a tutela dell'ambiente".
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Caos Egitto, imposto il coprifuoco. Morti e feriti, interviene l'esercito

Il Cairo, 28 gen. (Adnkronos/Aki/Ign) - Continua a salire il bilancio di vittime e feriti delle proteste contro il governo di Mubarak. Solo oggi, 'venerdì della collera', i morti sarebbero 4. Due persone (una donna e un uomo) avrebbero perso la vita al Cairo, nel corso delle manifestazioni di piazza Tahrir e della vicina piazza Abdel Muniam Riad.

Un'altra persona è morta a Suez, in Egitto, negli scontri tra manifestanti e polizia. Lo riferisce la tv satellitare 'al-Arabiya', che cita come fonte alcuni testimoni oculari. Una vittima si registra anche ad Alessandria, come riferisce l'emittente satellitare al-Jazeera. L'inviata della tv afferma di aver visto la folla che trasprtava un corpo insanguinato, scandendo slogan antigovernativi. La giornalista precisa che nella città, come in molti altri centri, i manifestanti hanno preso il sopravvento, costringendo la polizia a retrocedere. Al-Jazeera riferisce che gli agenti si sono ritirati dal centro di Alessandria dopo alcune ore di scontri con i manifestanti. Secondo voci non confermate ci sarebbero ancora poliziotti all'interno del palazzo del governatore, preso d'assalto dai manifestanti, mentre alcuni facinorosi avrebbero sequestrato tre ufficiali della sicurezza.

Anche al centro di Suez la polizia si è ritirata i propri uomini dalle vie dove si trovano i manifestantilasciando il posto ad alcuni reparti dell'esercito. La notizia è arrivata dopo che i manifestanti hanno chiesto l'intervento dei militari contro le cariche della polizia. I manifestanti che protestano a Suezhanno preso d'assalto la sede della polizia del quartiere di al-Arbain e ne hanno assunto il controllo. Secondo la tv 'al-Arabiya', i manifestanti hanno anche dato fuoco a diverse auto della polizia, che si trovavano in strada nel tentativo di bloccare la protesta.
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Cuffaro in cella con altri tre detenuti

L'ex governatore trasferito in un'altra area del carcere di Rebibbia. Ma potrebbe essere una sistemazione provvisoria

ROMA. Salvatore Cuffaro, condannato in via definitiva a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e per violazione del segreto istruttorio, è da ieri in una cella con altri tre detenuti 'comuni', di cui uno sta scontando una pena per duplice omicidio e un altro per truffa.
Da una cella singola del reparto G12, riservato ai 'nuovi giunti', l'ex governatore della Sicilia - secondo quanto si è appreso - è stato trasferito nella sezione G8, sempre al piano terra, tra i reclusi in cosiddetta 'media sicurezza'. Si tratta, in sostanza, di detenuti comuni, che devono scontare una condanna definitiva. Per Cuffaro questa potrebbe essere tuttavia una sistemazione temporanea: probabilmente - si è appreso da fonti penitenziarie - presto gli verrà assegnata una cella singola, sempre a Rebibbia. I primi giorni di detenzione l'ex senatore del Pid li avrebbe trascorsi tranquillamente, per lo più leggendo.

Licio Gelli: "La P2? Rifarei tutto"

Il venerabile della loggia deviata: "Quel piano vorrei anche riuscire ad attuarlo, se solo avessi venti anni di meno". E su Berlusconi: ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l'Italia. Ma nessuno gli dice nulla

ROMA. "Quel Piano, non solo lo rifarei, ma vorrei anche riuscire ad attuarlo, se solo avessi venti anni di meno". Lo afferma, in una intervista al Tempo, Licio Gelli a proposito del progetto eversivo della P2, chiamato 'Piano di rinascita democratica'.
"All'epoca - spiega Gelli -, se avessimo avuto quattro mesi di tempo ancora, saremmo riusciti ad attuarlo... In quel momento avevamo in mano tutto: la Gladio, la P2 e... un'altra organizzazione, che ancora oggi non è apparsa ufficialmente, non creata da noi ma da una persona che è ancora viva tutt'oggi, nonostante abbia oramai tanti anni. Avevamo tre organizzazioni, ancora quattro mesi di tempo e avremmo sicuramente messo in pratica il Piano". "Che, sia chiaro - aggiunge -, era valido allora e sarebbe valido anche adesso. Certo, servirebbero delle modifiche, ma attuando il Piano non saremmo arrivati alla situazione che, in Italia, si vive oggi".
Gelli aggiunge poi un giudizio "negativo" su Silvio Berlusconi. Alla domanda su che cosa sia cambiato nei loro rapporti, replica: "E' venuto meno rispetto a quei principi che noi pensavamo lui avesse. E ricordi che l'ho avuto per sette anni nella loggia, quindi credo di conoscerlo". "Anche questo puttanaio delle ultime settimane - aggiunge Gelli -. Sia chiaro, é vero che può fare ciò che gli pare e piace, come e quanto vuole, ma bisogna anche avere la capacità di 'saperlo fare', e poi esiste pur sempre un limite. Invece lui continua. Ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l'Italia. Ma nessuno gli dice nulla. Ha commesso un reato? Se è vero ciò che gli viene attribuito (e credo che almeno in parte sia vero), allora sì: non avrebbe dovuto farlo, o, quantomeno, avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati".

Casa di Montecarlo, l'inquietudine di Fini "Berlusconi vuole pure il Quirinale"

Sfogo del presidente della Camera con Letta. Finiani in allarme per il riemergere della vicenda Tulliani: "Il Cavaliere vuole farci fuori"

di ALBERTO D'ARGENIO
ROMA - Lo scontro è ormai all'ultimo sangue. Solo uno dei due ne uscirà politicamente vivo. Gianfranco Fini lo sa: o lui o Berlusconi. Per questo alla "tranquillità" con la quale il presidente della Camera sta vivendo quella che ritiene una nuova "ondata di fango" si affiancano una buona dose di rabbia e di preoccupazione. "È tutta propaganda di stampo gobbelsiano azionata dal premier", vanno ripetendo i suoi, "ci vuole far fuori". Ma anche la propaganda "può far male", creare "imbarazzo". E questa storia della casa di Tulliani nessuno può sapere come andrà a finire. Di certo per i futuristi il Pdl, la Lega e i media di famiglia continueranno a picchiare duro. Su Montecarlo e quant'altro.
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Annozero, oltre 7 milioni di telespettatori Berlusconi si appella a Romani contro Santoro

l premier si scaglia contro il conduttore nel corso del Consiglio dei Ministri. Pd e Idv: "Vuole piegare le istituzioni ai suoi interessi". Rizzo Nervo: "Masi tolga il disturbo". Van Straten: "Mi dissocio da un direttore generale che mette in ridicolo l'azienda"

ROMA - Nuovo record per la puntata di ieri sera diAnnozero, che si è imposta nel prime time, superando anche l'incontro di Coppa Italia Juventus-Roma. La trasmissione di Michele Santoro, aperta dalla telefonata in diretta del direttore generale Mauro Masi 1, è stata seguita infatti da 7 milioni e 87 mila telespettatori, con uno share del 25,72%. Su RaiUno oltre sei milioni di ascoltatori per Juventus-Roma: in particolare, il primo tempo è stato visto da 6 milioni 465 mila telespettatori con il 21,56% di share, il secondo da 6 milioni 187 mila pari al 21,23%.
La trasmissione di RaiDue continua dunque a realizzare ottimi ascolti e a infiammare il dibattito politico. Silvio Berlusconi nel Consiglio dei ministri odierno si scaglia contro Santoro: "E' la solita trasmissione faziosa". Secondo fonti ministeriali, il premier avrebbe chiesto l'intervento del ministro delle Comunicazioni Paolo Romani per evitare che programmi di questo genere vadano in onda.
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Egitto: Al Jazira, arrestato El Baradei

(ANSA) - IL CAIRO - La polizia egiziana ha arrestato il leader dell'opposizione Mohammed El Baradei. Lo ha detto la tv al Jazira. Scontri tra manifestanti anti Mubarak e polizia al Cairo e nei suoi sobborghi, ma anche in altre citta' egiziane. Al Cairo i poliziotti hanno sparato proiettili di gomma contro la folla vicino alla moschea di al Azhar. Lacrimogeni e pallottole di gomma per disperdere la folla anche ad Alessandria. Al Cairo El Baradei stava partecipando alla preghiera del venerdi'.

Caso Ruby: a breve richiesta processo immediato per Berlusconi

Milano, 28 gen. (Adnkronos)- Presto la Procura di Milano procedera'' nella sua richiesta di giudizio immediato per il premier Silvio Berlusconi. Con questa richiesta la posizione del Presidente del Consiglio verra' stralciata da quella degli altri indagati nel 'caso Ruby' e procedera' autonomamente.

Rai: Di Pietro, Masi si dimetta, porteremo caso in Vigilanza e in piazza

Roma, 28 gen. (Adnkronos) - "L'Italia dei valori esprime la propria solidarieta' a Michele Santoro e alla redazione di 'Annozero', vittime ieri di un grave tentativo di intimidazione e censura da parte del direttore generale della Rai". Lo dice Antonio Di Pietro.

Egitto: al-Jazeera, arrestati 4 reporter francesi

Il Cairo, 28 gen. - (Adnkronos/Aki) - La polizia ha arrestato quattro reporter francesi che seguivano le manifestazioni in corso al Cairo. Lo riferisce l'emittente al-Jazeera, aggiungendo che un suo giornalista, Ahmed Mansour, e' stato picchiato da poliziotti in borghese.

Ladri di salme!

L’Egitto chiude internet e gli sms

Il regime di Mubarak impedisce l’accesso al web ai cittadini. E interrompe anche altre forme di comunicazione

Gli utilizzatori di internet in Egitto hanno riferito di gravi interruzioni nel servizio delle reti egiziane e anche di difficolta’ nell’inviare sms dai telefoni cellulari al Cairo.

NIENTE PIU’ WEB – Un alto dirigente delle telecomunicazioni, interpellato dalla Reuters, ha rifiutato di commentare. Residenti nella capitale hanno reso noto di non avere accesso a tutta la rete internet, mentre altri hanno riferito che le interruzioni erano limitate solo a social network quali Facebook. Altri ancora hanno riferito di non aver potuto inviare sms con i telefonini. Su Twitter si susseguono messaggi che denunciano la ‘chiusura’ di internet e l’impossibilita’ di connettersi in Egitto da ieri sera, alla vigilia delle manifestazioni di protesta previste oggi in tutto il Paese. Ieri Facebook aveva fatto sapere di aver notato un calo del traffico sul suo sito web in Egitto.

IL PARTITO DEMOCRATICO IN PIAZZA – Per la prima volta dall’inizio delle proteste di piazza avviate martedì anche la formazione del rais Hosni Mubarak, il Partito nazionale democratico, ha fatto ieri una uscita pubblica con una conferenza stampa del suo segretario generale Safwat el Sherif, il quale ha affermato che i giovani, le loro richieste e il loro diritto ad esprimersi sono nel cuore del presidente egiziano. ‘Alcuni elementi hanno tentato di sfruttare l’atmosfera di liberta’ per scatenare l’anarchia’, ha pero’ puntualizzato El Sherif. Parole ben diverse sono venute da El Baradei. ‘Non voglio prendere il potere ma contribuire alla transizione democratica e pacifica’, ha spiegato appena arrivato all’aeroporto della capitale egiziana, accolto da una selva di microfoni e telecamere. ‘Sono col popolo e il regime deve capire che non si puo’ piu’ tornare indietro. E’ il momento del cambiamento’, ha affermato El Baradei, che oggi partecipera’ alle manifestazioni, che prenderanno avvio non appena terminata la tradizionale preghiera del venerdi’ nelle moschee di tutto il paese, verso le 13, le 12 in Italia.

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