Sei miliardi di euro di tagli. In poco più di un’ora, il Consiglio dei ministri ha approvato dopo la fiducia il disegno di legge sulla stabilità. Le sottrazioni più dolorose arrivano per la sicurezza, drenata per circa60 milioni: tra le voci, due milioni di euro per le spese di vitto del personale fuori sede dell’Arma dei carabinieri e dellaGuardia di finanza impiegato per il servizio di ordine pubblico.
Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
martedì 18 ottobre 2011
Ancora poltrone per i Responsabili e tagli per le forze dell’ordine
I "neri", Tartaglia e i vaneggiamenti del povero Silvio
Una verità emerge, con cristallina chiarezza, da quanto è avvenuto sabato a Roma: che le uniche forze politiche a cui abbiano giovato quegli atti di violenza sono quelle che sostengono il governo.
Le loro reazioni, il tentativo di confondere le acque facendo di indignati e "neri" la stessa cosa, i vaneggiamenti a proposito di supposti cattivi maestri, ricordano da vicinissimo quel che accadde neldicembre 2009, quando Massimo Tartaglia, uno squilibrato, lanciò una statuetta ricordo del Duomo di Milano contro Silvio Berlusconi ferendolo al volto.
Per qualche giorno, proprio in un momento di gravissima crisi dell'esecutivo, l'attenzione del Paese fu distolta dalla politica per essere indirizzata verso un episodio che con la politica non c'entrava nulla.
E di ragioni per usare i black-bloc come armi di distrazione di massa, ve ne sono più di quelle che, allora, portarono alcune delle menti più brillanti del centro destra a dipingere Tartaglia come il braccio armato diRosy Bindi.
Il Governo gode ormai della fiducia di una minoranza sempre più ristretta d’italiani, mentre la maggioranza parlamentare che lo sosteneva è solo un ricordo.
Silvio Berlusconi per governare deve ricorrere continuamente al voto di fiducia e, per incassarlo, deve sborsare compensi sempre più elevati e in tempi brevissimi.
Solo una è la spiegazione della decisione di offrire, senza neppure lasciar passare qualche settimana per salvare le apparenze, quattro strapuntini ministeriali a chi ha puntellato la maggioranza nel voto sulRendiconto Generale dello Stato: anche per i parlamentari di bassa forza, Silvio Berlusconi è un uomo politico che rischia il default.
Un uomo senza credito a cui offrono aiuto solo in cambio di interessi altissimi che il poveretto deve iniziare a pagare immediatamente.
Un indegno mercimonio, ormai alla luce del sole, che rende ancor più comica l’uscita di Alfano che ha accusato Fini di aver provocato “un vulnus grave” alla Democrazia, dicendo, oddio che scandalo, che ilMinistro Romano, inquisito per mafia e sulle cui “frequentazioni” continuano ad emergere prove, dovrebbe fare “un passo indietro”.
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http://www.agoravox.it/I-neri-Tartaglia-e-i-vaneggiamenti.html
La storia di Silvio Berlusconi, un paperone italiano
Pensavo ai ragazzi che nel 2012 avranno l’età per poter votare. Sono nati nell’anno della "discesa in campo di Berlusconi" e forse sono convinti che da sempre in Italia la politica sia stata quella che è adesso: una commistione di interessi personali e gestione della res publica.
Invece no, Berlusconi fu eletto nonostante l’art. 10 del DPR 361/1957 recitasse:
"Non sono eleggibili [...] coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importino l'obbligo di adempimenti specifici, l'osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o l’autorizzazione è sottoposta".
Trovarsi Presidente del consiglio, la terza persona più ricca d’Italia , proprietario di tre televisioni ed un impero giornalistico su carta stampata, era per noi una cosa paradossale. Ed è stato proprio grazie a questa forza mediatica persuasiva (il suo primo discorso andò in onda a reti Fininvest, oraMediaset, unificate).
Anche il governo che lo spodestò alla successiva tornata elettorale non riuscì a risolvere questo plateale conflitto d’interessi, contraccambiandolo con la famosa bicamerale. In seguito Violante in un dibattito parlamentare ebbe a dire che "era stata data piena garanzia a Berlusconi e a Letta che non sarebbero state toccate le tv".
Da quel giorno in poi non siamo più riusciti a distinguere il ruolo dei politici e nemmeno seguire i loro passaggi dai vari partiti. Si è parlato di calcio mercato, forse per stare in linea con la dialettica del capo , ma propriamente invece andrebbe definito mercato delle vacche.
Passato il primo periodo dove in Forza Italia si trovavano anche nomi illustri della politica, non soloex funzionari Publitalia, si passò ad un becero infoltimento delle liste elettorali blindate, di personaggi che erano lì per scambio di favori o ancora peggio per sfuggire al destino giudiziario. Fino ai giorni nostri, dove il peccato originale, ovvero avere a capo del Governo uno degli uomini più ricchi del Paese, sfugge alla vista della gente comune e ai giovani inesperti di politica, ma si palesa in maniera evidente e per certi versi in maniera indecente a chi ha seguito dall’inizio la storia della cosiddetta seconda Repubblica. Se è vero quello che dice Gigi Moncalvo , e non vedo perché non credergli visto che è stato direttore della Padania dal 2002 al 2004 , l’ostracismo della Lega fu comperato da Berlusconi:
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Intercettazioni: le relazioni pericolose di Lavitola-Berlusconi
Pubblicate intercettazioni d'inquietanti dialoghi tra Berlusconi e Lavitola. E' sufficiente ascoltare l'audio per rendersi conto delle reali intenzioni del Premier, sin dal 2009: sovvertire l'ordine con una rivoluzione finalizzata all'abbattimento della Giustizia e dell'odiato quotidiano Repubblica. Avevate dubbi?
Basterebbero queste scioccanti (e neanche tanto)conversazioni, per mettere all'angolo un premier sovversivo, che attenta giornalmente alla democrazia, comprando la fiducia di un governo ormai smembrato o sparando a zero sulla giustizia.
E invece siamo ancora qui a parlare di Silvio Berlusconi, il Presidente del Consiglio più sfacciato degli ultimi 150 anni. Siamo qui a stupirci ancora per le sue relazioni pericolose con ex pescivendoli comeLavitola, o manager di escort come Tarantini, o "belle di notte e di giorno" come la D'Addario, Ruby e via dicendo.
Siamo ancora qui a meravigliarci per le sue frequentazioni poco ortodosse, mentre tutto scorre inesorabilmente verso il baratro. Mentre l'ennesima manifestazione d'indignazione pacifica, viene ridotta a un campo di battaglia su cui i soliti noti fanghisti di professione spalmano melma.
Telefonate, dicevamo, tra il giornalista de "L'Avanti!" e il Cavaliere, torbidamente chiare. Inconfutabili.
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Dl sviluppo, Berlusconi non ha fretta "Senza soldi dobbiamo inventare qualcosa"
Premier ottimista sulla tenuta della maggioranza: "Situazione tranquilla, faremo tutte le riforme, anche quella elettorale". Su Bankitalia: "Anche Bini Smaghi tra i candidati". Infine attacca i pm dopo il proscioglimento per Mediatrade: "Uno scandalo"
Silvio Berlusconi (ansa)
CENTRO AMERICA: ALLUVIONI CAUSANO 90 MORTI
Il social network che paga gli utenti
Si chiamerà Chime.In. E pagherà gli iscritti per le visite alle proprie pagine
Facebook è diventato una gallina dalle uova d’oro per gli annunci posizionati qua e là lungo le sue pagine web, ma soprattutto per l’elevatissimo numero di iscritti, circa 800 milioni di persone. Ma i suoi utenti non hanno visto nemmeno un centesimo di euro.
50% DELLA PUBBLICITA’ AGLI ISCRITTI – Ad invertire la rotta ci prova Bill Gross, Ceo di Ubermediache sta lanciando un nuovo social network che divide i propri profitti anche con i titolari di profili e bacheche. Si chiamerà Chime.In e come tutti i social media darà la possibilità ad ogni utente di condividere messaggi di testo, link e foto, ma soprattutto – questa la novità – con gli utenti dividerà il 50% degli introiti pubblicitari derivanti dai click ai banner posti sulle proprie pagine. “Gli interessi dei creatori di contenuti sono gli stessi dell’azienda”, ha detto Gross all’Huffington Post.
SFIDA A FACEBOOK - La maggior parte dei siti di social networking cercano di attirare più adesioni rispetto ai concorrenti promettendo funzioni più avanzate, ma Chime.in utilizzerà la moneta sonante per far in modo che le persone abbiano maggior interesse ad investire tempo nel proprio sito invece che in altri. Chime.in – dice l’amministratore – vuole offrire una soluzione per tutti i brand che non sono ancora riusciti a sfruttare l’elevato numero di fan su Facebook o Twitter per trarne guadagno. Finora, Disney, E! Entertainment, Universal Pictures e Bravo TV hanno già aderito con Chime.in per creare pagine dedicate ai loro marchi e magari incassare risorse.
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I preti gestivano il traffico di bambini in Spagna
E’ un documentario della Bbc a dimostrarlo
A breve in onda su Bbc 2 il più recente e completo resoconto sulla tragedia dei bambini trafficati in Spagna. Si tratta di una storia che abbiamo raccontatoa più riprese: fin dal termine della guerra civile spagnola, e dunque fin dall’inizio della dittatura militare di Francisco Franco, molti bambini sono stati trafugati soprattutto da famiglie di oppositori politici e consegnati in adozione irregolare – in cambio di regolare parlamento – a famiglie contigue al regime disposte a pagare per accoglierli in casa. Gli infanti venivano prelevati direttamente dagli ospedali: la Bbc mostrerà che gli esecutori materiali di questi crimini furono preti, suore e altri soggetti vicini alla Chiesa Cattolica di Spagna.
I BAMBINI SCOMPARSI – “Alle madri veniva detto che i bambini erano morti in ospedale”,sostiene il Daily Mail riprendendo alcuni passi della storia, “e che non c’era modo di vedere il corpo del bimbo”. Così una madre – spesso single – veniva deprivata di suo figlio che finiva nelle mani di famiglie considerate “più adatte” secondo il regime militare. Il coinvolgimento degli uomini di chiesa viene definito come sistematico, visto che si parla di una “rete” di preti e suore, insieme a medici e infermiere, che favorivano questa pratica “dilagante”. E il risultato è che in Spagna oggi ci sono moltissime persone che rischiano di vedersi sconvolgere la vita fino alla negazione della propria esistenza. “Almeno 300mila bambini” sono stati coinvolti nella pratica nel corso degli anni, dice il Daily Mirror, e le parole della giornalista che ha realizzato il servizio non potrebbero essere più nette.
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Facebook prepara profili fantasma?
Anche gli utenti non iscritti sono tracciati, secondo una denuncia Non c’è dubbio che uno dei crucci di Facebook sarà sempre la privacy, sia per motivi provati che a causa di allarmismi infondati. Nasce a questo proposito una sorta di movimento messo in piedi da Max Schrems contro la gestione dei dati personali degli utenti che Facebook fa.
EUROPE VS FACEBOOK – Max è uno studente di legge 24enne che vive a Vienna, si appassiona di tecnologia ed è preoccupato della privacy sul social network. Prendendo in considerazione un obbligo europeo che costringe le realtà web a rilasciare all’utente tutti i dati collezionati su di esso, Max ha ottenuto un CD da Facebook nel quale erano contenute più di mille pagine di dati. Dopo averli analizzati, il ragazzo è giunto alla conclusione che il social network non rispetta un gran numero di norme europee sulla protezione dei dati. Il passo successivo è questo quello di inviare una denuncia corredata da 22 lucidi con spiegazioni dettagliate all’Irish Data Protection Commissioner (Facebook rimanda gli utenti europei al sussidiario Facebook Irlandese), seguita dall’apertura di un sito chiamato “Europe versus Facebook“. La pagina web si è trasformata una sorta di organizzazione con canale YouTube; un video che spiegava come ottenere il CD con i propri dati entro 40 giorni ha smosso tanti di quegli utenti che Facebook stesso ha dovuto ammettere di non poter rispettare i requisiti. Le scoperte di Max non si sono fermate qui: tra le informazioni richieste al social network, ne mancavano alcune fondamentali. Alla richiesta di spiegazioni, Facebook Irlanda ha risposto che “Fino ad oggi, abbiamo divulgato tutti i dati personali a cui si ha accesso per diritto ai sensi dell’articolo 4 della protezione dei dati irlandese del 1988 e 2003 (gli Atti). Si prega di notare che alcune categorie di dati personali sono esenti da richieste di accesso ai dati“. Come spiega l’arguto 24enne, i “Like” che facciamo su Facebook raccolgono informazioni ogni volta che visitiamo una pagina e i cookie del social network associano questa pagina a tutte le altre con tasto “Like” visitate negli ultimi tre mesi. Se utilizziamo il network, i dati di queste visite vengono collegati, tramite i cookie, al nostro profilo Facebook. Questi dati non vengono inclusi nel CD che possiamo richiedere.
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