martedì 18 ottobre 2011

Maroni riferisce su scontri

Roma, 18 ott. (Adnkronos) - ''C'era l'intenzione di assaltare le sedi istituzionali della Repubblica, in primo luogo Camera e Senato''. Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel'informativa al Senato sulle violenze della manifestazione a Roma. ''Sabato -ha spiegato il titolare del Viminale- la cieca violenza di 3.000 delinquenti incappucciati ha oscurato la protesta di migliaia di persone che volevano manifestare pacificamente. Abbiamo visto materializzarsi una nuova forma di terrorismo, che potremmo chiamare terrorismo urbano''.

Da parte dei violenti ''c'era la volontà di ricreare l'incidente avvenuto a Genova e solo grazie alle forze dell'ordine si è impedito che ci scappasse il morto''.

"I vertici delle Forze dell'ordine e dei Servizi - ha spiegato il ministro - mi hanno confermato che le informazioni le avevano tutte, ma le norme delle attuali leggi non consentono azioni preventive nei confronti di chi è sospettato di voler partecipare a incidenti di piazza".

Per questo ''proporrò al Parlamento nuove misure legislative per consentire alle forze dell'ordine di intervenire con efficaci azioni di prevenzione per evitare che le violenze vengano attuate''. ''E' destitituito di ogni fondamento - ha rimarcato Maroni - il fatto che non si sia fatto abbastanza sul fronte della prevenzione''.

Tra i provvedimenti Maroni annuncia il Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive, ndr) anche per i cortei di carattere politico, arresto in flagranza differita e uno specifico reato associativo per chi si rende responsabile di violenza aggravata nelle manifestazioni. Il titolare del Viminale ha quindi sottolineato il bisogno di maggiori tutele giuridiche per le forze di polizia. Non solo. Gli organizzatori dei cortei dovranno dare garanzie economiche, per riparare a eventuali incidenti e danni che saranno causati dai manifestanti. Comunque, ha assicurato il ministro, ''mi consulterò con tutti i partiti politici'' sulle nuove norme da introdurre per rafforzare l'ordine pubblico.
Continua ...

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