Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
venerdì 23 ottobre 2009
Il caso Tremonti agita il governo Bossi: "C'è un piano contro di lui"
Acque sempre agitate nel Pdl sulla politica economica. Anche oggi è il caso Tremonti a tenere banco all’interno della maggioranza. In attesa del rientro di Silvio Berlusconi dalla Russia, ci pensa, ancora una volta, Umberto Bossi a difendere il ministro dell’Economia. Il leader della Lega assicura che ci penserà lui a proteggerlo da attacchi e tentativi di disarcionarlo dal governo. Nelle ultime ore sono circolate anche voci di dimissioni del titolare di via XX settembre, che sono state categoricamente smentite prima da fonti vicine al ministro e poi dal diretto interessato con una dichiarazione ufficiale di poche righe: «Produzione di note di agenzie a mezzo note di agenzie: ho difficoltà a riconoscermi in questo tipo di catena produttiva. Per quanto mi riguarda nessuna delle note in circolazione corrisponde a verità», precisa, mettendo a tacere le indiscrezioni sempre più insistenti su suoi contrasti con il premier.
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http://lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200910articoli/48610girata.asp
Grasso: "Si apre il sipario sulle stragi ingiustificabili i patti con la mafia"
ROMA - "Dopo 17 anni dalle stragi se non ci fosse stato un mafioso pentito che si fosse accusato della strage di Borsellino e il figlio di un ex mafioso, tutto sarebbe rimasto sepolto nell'oblio per sempre. Il sipario si è alzato e tanti ricordi sono affiorati". Il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, lancia il suo atto d'accusa dagli stati generali antimafia organizzati a Roma dall'associazione Libera. "Abbiamo fame e sete di giustizia - ha detto il procuratore -, come si può pensare di giustificare una qualsiasi trattativa, che peraltro ha posto in pericolo la mia stessa vita, tra le istituzioni e 'cosa nostra'? E come si può pensare di accusare uomini dello Stato di aver parlato troppo tardi su cose di cui tutti avrebbero dovuto essere a conoscenza se non avessero perduto la memoria". Grasso ha detto che non si può "rimanere sconvolti da rivelazioni che non sono tali", ma nel suo intervento ha anche ricordato il valore della indipendenza dei giudici, sancito dalla Costituzione: "Oggi bisogna stare attenti - ha detto il procuratore - perchè più che riformare la giustizia si vogliono intimidire i magistrati e renderli inoffensivi".
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http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/anniversario-libera/anniversario-libera.html
Lega Nord: consigliere regionale iscritto al gruppo "Sopprimiamo Franceschini"
BOLOGNA - Il consigliere regionale della Lega Nord dell'Emilia-Romagna, Mauro Manfredini, ha confermato di essere stato iscritto, su Facebook, al gruppo 'Sopprimiamo Franceschini'. ''Mi scuso per l'accaduto - ha detto - sebbene la responsabilita' sia mia, la volonta' di decidere l'adesione al gruppo e' stata presa a mia insaputa". Manfredini si e' cancellato dal gruppo 'Sopprimiamo Dario Franceschini', continua invece a far parte del gruppo ''Quelli che vogliono decapitare Romano Prodi''. (RCD)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Politica/Lega-Nord-consigliere-regionale-iscritto-gruppo-Sopprimiamo-Franceschini/23-10-2009/1-A_000055876.shtml
Beppe Grillo attacca gli "smemorati di mafia"
“Basta con questa commedia. La Sicilia si dichiari indipendente. Da sola ha più possibilità di farcela che con i cosiddetti continentali, riuscirà a proteggere meglio i suoi uomini migliori. Meglio sola che male accompagnata da chi è peggio dei mafiosi”. È l’appello lanciato oggi da Beppe Grillo attraverso il suo blog. “Mancino – si legge nell’ultimo post dell’attivista genovese – non si ricorda di avere incontrato Paolo Borsellino prima della strage di via D'Amelio. Uno era ministro dell'Interno, l'altro il più famoso magistrato d'Italia. Violante presidente dell'Antimafia non sapeva nulla della trattativa con la mafia. Martelli, ministro della Giustizia, rivela dopo 17 anni che era al corrente di qualcosa. Il figlio di Ciancimino tira in ballo Mori, generale dei Carabinieri, come riferimento per il negoziato con Riina. Gira da anni un papello che indica le condizioni poste dalla mafia perché cessassero gli attentati. Caso curioso: gli attentati a un certo punto cessarono davvero e parte del papello venne applicato. Il mafioso Mangano viveva con la famiglia Berlusconi ad Arcore. Dell'Utri, fondatore di Forza Italia, è stato condannato a nove anni in primo grado per relazioni con la mafia. E' in corso il processo di appello e la condanna potrebbe essere confermata. Cuffaro è senatore Udc, ma anche condannato in primo grado per relazioni con mafiosi. Andreotti, il capostipite, non fu condannato per i suoi contatti con la mafia solo perché prescritto, come premio fu fatto senatore a vita da Cossiga. L'abitazione di Riina, dopo il suo arresto, venne lasciata a disposizione della mafia che fece piazza pulita di ogni documento. E ci vengono a parlare di processi? Di prove? Non è più un problema giudiziario, non lo è mai stato. E' chiaro che una parte dei politici ha avuto relazioni con la mafia ed è indubitabile che molti le abbiano ancora, anche in assenza di condanne, giudici e tribunali. La Sicilia è un serbatoio di voti per il partito politico che ne accetti le condizioni, in tutte o in parte. Lo è dalla nascita della Repubblica Italiana, dalla strage di Portella della Ginestra. Chi ha governato in Italia ha fatto sempre patti taciti o espliciti, consensuali o meno con la mafia. O ci dimentichiamo l'omicidio di Salvo Lima, plenipotenziario di Andreotti, per non aver rispettato i patti e non essere riuscito, una volta ancora, a impedire le condanne in Cassazione? Le bloccava Carnevale, giudice delle procedure e dei regolamenti. Ora promosso da questo Governo. Insomma, basta, basta. Lo Stato è riuscito nell'impresa di fare ammazzare i siciliani migliori, giornalisti, giudici, carabinieri poliziotti e anche politici come Pio La Torre per non aver dato loro protezione. E come poteva, se una parte dello Stato era sempre lì a trattare dal 1946? Dal ritorno dei mafiosi in Italia insieme alle truppe americane che li insediarono in posti di responsabilità pubblica”.
http://www.italiainformazioni.com/giornale/politica/68404/beppe-grillo-attacca-smemorati-della-mafia-basta-commedia-sicilia-dichiari-indipendente.htm
Benzina sul fuoco, il Capo del governo accusato di proteggere Cosa nostra. Il Paese piomba nell’abisso del sospetto
Stavolta le escort non c’entrano, né i festini di Villa Certosa o le serate con Apicella e l’harem di Palazzo Grazioli. Non c’entra nemmeno Veronica Lario e il suo giudizio sul ciarpame e le liste del Pdl alle europee. Stavolta si entra nella terra di nessuno, nella storia drammatica dell’Italia, negli anni delle tenebre e del fango, delle stragi e le uccisioni dei magistrati in prima linea. Stavolta non c’è solo l’onore da salvare, l’immagine da rabberciare, gli insulti da contenere, c’è sangue e affari, vita e morte, politica e mafia. Gaspare Spatuzza ha messo in mezzo Silvio Berlusconi nelle sue rivelazioni sugli anni bui, senza “se” e senza “ma”.
Questo non significa affatto che le sue affermazioni sono oro colato, anzi. I collaboratori di giustizia non sono angeli, né pentiti, ma gente che ha sulla coscienza delitti, crimini, violenza. Uomini che non hanno niente da perdere e che sono capaci di vendere anche la propria madre pur di ottenere i vantaggi che la giustizia italiana concede, e non solo quella italiana, a chi l’aiuta a mettere le manette ai mandanti dei crimini efferati. Gente che verrebbe voglia di sbattere in galera e gettare la chiave, ma che devono essere usati per capire e proteggere il Paese dalle mafie.
I magistrati non devono indagare, tuttavia, sulla nobiltà delle motivazioni di Gaspare Spatuzza, l’uomo che ha rivoltato come un guanto l’inchiesta sulla strage di Via D’Amelio, ma cercare verifiche, conferme, indizi, prove, testimonianze che permettano di risalire alla verità e capire se e fino a che punto la storia che lui racconta sia credibile e possa aiutare gli inquirenti a disegnare la mappa del crimine organizzato e le sue alleanze, politiche ed imprenditoriali in Italia.
Ciò che Spatuzza racconta mette i brividi. Se ottenesse credito la sua storia le conseguenze sarebbero di inaudita gravità. Spatuzza chiama in causa il Presidente del Consiglio e il suo più antico sodale, Marcello Dell’Utri, siciliano di Caltanissetta, da sempre braccio destro di Silvio Berlusconi nella sua prima vita, da imprenditore, e nella seconda, da leader politico.
Il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia e i pm Lia Sava e Antonino Di Matteo hanno raccolto le dichiarazioni di Spatuzza il 6 ottobre, dopo che lo stesso si era accusato di avere portato la vettura piena di tritolo in Via D’Amelio il 19 luglio 1992, provocando la morte di Paolo Borsellino e della sua scorta. I magistrati inquirenti avrebbero accertato la veridicità del racconto con il quale Spatuzza si autoaccusa, accreditandosi, così, come collaboratore affidabile. E’ infatti grazie a questa confessione – è lo stesso collaboratore a spiegarlo – che ha potuto raccontare il resto. Alla domanda del pm che gli chiede conto del suo silenzio su questi fatti, risponde: “Intendevo prima di tutto che venisse riconosciuta la mia attendibilità su altri argomenti e poi riferirne, sia per ovvie ragioni inerenti la mia sicurezza sia per non essere sospettato di speculazioni su questo nome nella fase iniziale…”
Spatuzza, come altri pentiti, sono bombe ad orologeria, esplodono quando è il momento, ed il momento sono loro a deciderlo. Si trasformano in kamikaze se la causa lo pretende o i vantaggi sono consistenti. Perciò le loro affermazioni, i loro ricordi devono essere vagliati con grandissimo scrupolo.
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http://www.italiainformazioni.com/giornale/politica/68415/benzina-fuoco-capo-governo-accusato-proteggere-cosa-nostra-paese-piomba-nellabisso-sospetto.htm
Mafia, Spatuzza: avevamo ottenuto tutto grazie a Berlusconi
"Incontrai Giuseppe Graviano all'interno di un bar in via Veneto (a Roma, ndr). Graviano era molto felice, disse che avevamo ottenuto tutto e che queste persone non erano come quei 'quattro crasti' dei socialisti. La persona dalla quale avevamo ottenuto tutto era Berlusconi e c'era di mezzo un nostro compaesano, Dell'Utri". E' il contenuto del verbale dell'interrogatorio reso il 6 ottobre scorso dal neo collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza al procuratore aggiunto di Palermo Antonio
Ingroia e ai pm Lia Sava e Antonino Di Matteo.
Il verbale e' stato depositato oggi dal sostituto procuratore generale di Palermo Antonino Gatto nel processo d'appello a carico del senatore Marcello Dell'Utri (Pdl) accusato di concorso esterno in associazione mafiosa dopo la condanna in primo grado a 9 anni. Il collaboratore data il presunto incontro con il boss mafioso Giuseppe Graviano nel gennaio del '94.
"Io non conoscevo Berlusconi -aggiunge Spatuzza nelle dichiarazioni- e chiesi se era quello di Canale 5 e Graviano mi disse si'. Del nostro paesano mi venne fatto solo il cognome, Dell'Utri, non il nome. In sostanza, Graviano mi disse che grazie alla serieta' di queste persone noi avevamo ottenuto quello che cercavamo 'ci siamo messi il paese nelle mani', mettendo in evidenza la mancanza di serieta' dei socialisti negli anni precedenti. A quel punto abbiamo avuto via libera all'attentato all'Olimpico che poi falli' e non si riprogrammo' perche' i fratelli Graviano vennero arrestati e non se ne fece piu' nulla".
Spatuzza nel suo interrogatorio rivela quindi alcuni retroscena della presunta trattativa tra Stato e Cosa nostra. Cosi', racconta di un altro incontro avvenuto a Campofelice di Roccella, nel Palermitano, dopo la strage di Firenze nel '93. "Quell'incontro -ha detto ai magistrati- doveva essere finalizzato a programmare un attentato ai carabinieri da fare a Roma. Noi avevamo perplessita' perche' si trattava di 'fare morti' fuori dalla Sicilia. Graviano, per rassicurarci, ci disse che da quei morti avremmo tratto tutti benefici, a partire dai carcerati.
In quel momento io compresi che c'era una trattativa. Lo compresi perche' Graviano disse a me e a Lo Nigro se noi capivamo qualcosa di politica e ci disse che lui ne capiva. Questa affermazione mi fece intendere che c'era una trattativa che riguardava anche la politica. Da quel momento io dovevo organizzare l'attentato ai carabinieri e mi mossi in questo senso. Individuai quale obiettivo lo stadio Olimpico. Mentre preparavo l'attentato mi venne detto che dovevo potenziarne gli effetti lesivi e ,intanto, dovevo aspettare un nuovo incontro con Giuseppe Graviano a Roma che in effetti avvenne".
Alla domanda sul perche' non avesse riferito tutto subito sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Spatuzza ha risposto: "Perche' intendevo prima di tutto che venisse riconosciuta la mia attendibilita' su altri argomenti e poi riferirne, sia per ovvie ragioni inerenti la mia sicurezza sia per non essere sospettato di speculazioni su questo nome nella fase iniziale, gia' molto delicata della mia collaborazione".
http://www.italiainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/68398/mafia-spatuzza-avevamo-ottenuto-tutto-grazie-berlusconi.htm#
Da Magnanapoli, passando per Globalservice arrivando ai Mastella: i nuovi misteri italiani (prima parte)
Uno strano suicidio all’anno, un sequestro ogni tanto, uno scandaluccio semestrale, una volta in Sicilia, un’altra volta a Milano, ora si tratta di rifiuti, ora di sanitopoli, poi appaltopoli. Ogni accadimento sembrerebbe un fatto a se stante, cambiano i soggetti delle indagini, cambiano i luoghi.
Così partono le indagini; una strana segnalazione o intercettazione o coincidenza, nelle migliori delle ipotesi si inizia ad indagare dopo aver ricevuto una vera e propria denuncia. Si indaga e si segue la pista per mesi, quando la pista ’ scotta ’ gli inquirenti possono essere trasferiti di colpo, tolti dal caso, depistati, uccisi. Le indagini che riguardano prettamente i legami tra mafia e Stato sono tante ma in effetti possono considerarsi una sola: stessa regia e movente. Che si tratti di tangentopoli, vallettopoli, sanitopoli non conta, che succeda a Milano, Napoli, Roma non cambia: unica regia, stesso movente. Denari e controllo. Una volta si trattava della strage di Piazza Fontana, dell’Italicus, di Ustica, Moby Prince, di Calvi, di Moro, di Mattei e tanti altri misteri italiani. In questi anni son variati gli ambiti di controllo ma non la vittima prescelta, lo Stato italiano e non la regia e i moventi. Denari e controllo. C’entrano sempre il gioco forza dei servizi segreti, si scovano sempre politici immischiati, si parla sempre di corruzione, assassini, spartizione della cosa pubblica, poteri partitici, le banche come i luoghi fulcro di spartenze, arrivi e spostamenti. Ogni indagine ha questi punti in comune. Indagini lunghissime mai concluse, pagine delicate oggi macerano nell’umido di archivi dimenticati per volere; eliminate le prove e le memorie, sarà impossibile collegare, arrestare, metter fine ad anni di assoluto dominio finanziario e politico.
Oggi si torna a parlare di Nugnes, Giorgio Nugnes cresciuto sulle ginocchia di De Mita, accusato di reati imfamanti, obbligato a stringersi una corda al collo solo perchè, dicevano, ’ avvisava gli ultrà di Pianura concentrati a lottare contro la discarica, degli spostamenti della polizia mandata a gestire l’ordine pubblico’.
Si torna a parlare dell’inchiesta Magnanapoli e Globalservice e forse tutto coincide, anche lo strano suicidio di Nugnes. Tutto coincide. .
L’inchiesta sulla delibera per il ’Global service’ del Comune di Napoli nasce a Caserta nell’ambito di un procedimento avviato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere su illeciti di alcuni componenti dell’amministrazione comunale di Orta di Atella. Interessi tra amministratori e imprenditori che hanno al centro l’ex sindaco del comune Angelo Brancaccio, transitato in Consiglio regionale nelle file dei Ds e poi del Pd e arrestato l’anno scorso a maggio. (2007)
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http://www.agoravox.it/Da-Magnanapoli-passando-per.html#
Scudo antimissile: si' da Praga - Lo dice vicepresidente Usa Joe Biden da Repubblica Ceca
(ANSA)- PRAGA, 23 OTT - La Repubblica Ceca e' pronta a partecipare al nuovo progetto di difesa in sostituzione dello scudo antimissile.Lo dice il vicepresidente Usa.Il progetto, riferisce Joe Biden da Praga, ha incontrato l'appoggio questa settimana anche di Polonia e Romania. L'architettura del nuovo sistema sara' discusso a novembre a Praga con esperti Usa. Questo sostituisce il vecchio progetto dello scudo spaziale che prevedeva la costruzione di un radar antimissile sul territorio ceco e di una base in Polonia.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2009/10/23/visualizza_new.html_990366385.html
Gb: 2/o giorno sciopero delle Poste
(ANSA) - LONDRA, 23 OTT - Secondo giorno consecutivo di sciopero per i dipendenti delle poste britanniche, che protestano contro i tagli del personale. Il Cwu, il sindacato degli impiegati della Royal Mail, la societa' che amministra il servizio postale, accusa il governo e Royal Mail di ostacolare volontariamente il raggiungimento di un accordo dopo che il sindacato, alcuni mesi fa, era riuscito a bloccare la privatizzazione della compagnia. Lo sciopero e' anche contro la riduzione degli stipendi.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2009/10/23/visualizza_new.html_990389577.html
Nord Corea: popolo rischia la fame - Per diminuzione aiuti alimentari Pam dovuti a sanzioni Onu
(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Il 75% dei nordcoreani da 5 mesi non riceve piu' gli aiuti del Programma Alimentare Mondiale a causa delle sanzioni Onu e rischia la fame. Pessima nel paese anche la situazione dei diritti umani. Lo denuncia in l'inviato dell'Onu in Nord Corea, sottolineando che fino a qualche mese fa il Pam riusciva a raggiungere circa 6 milioni di persone nel paese. Da maggio, il numero e' sceso a 2 milioni. Le sanzioni dell'Onu sono state decise in seguito alla ripresa dei programmi nucleari di Pyongyang.
Oltre un milione di piccole e medie imprese a rischio
MANTOVA - "Oltre un milione di piccole imprese sono a rischio" chiusura nei prossimi sei mesi. E' lo scenario indicato dal presidente della Piccola industria di Confindustria, Giuseppe Morandini, in occasione dell'XI Forum che si è aperto a Mantova. "Non ci sono ordini", ha aggiunto, "viviamo in una situazione di straordinaria difficoltà".
La ripresa "non chiedetemi quando ci sarà, ma come e dove" ha detto ancora Morandini, sostenendo che essa "ragionerà per medie e sarà lontana" verso i mercati di Cina, India e Brasile.
Con l'Università di Perugia, ha inoltre spiegato Morandini, "abbiamo fatto una rapida indagine sui bilanci di alcune aziende del nostro manifatturiero tradizionale. Dal campione è emerso che un terzo delle imprese che sta andando bene, un terzo è in mezzo al guado, un terzo sta soffrendo".
"Con la disoccupazione che va verso il 10%, il problema, credetemi, non è il posto fisso, ma lo stipendio. A tempo determinato o indeterminato, ma lo stipendio", afferma Morandini tornando sul dibattito che si è aperto intorno al posto di lavoro. "Non si può inventare un problema nuovo al giorno pur di non affrontare quelli vecchi, ultimo, il posto fisso", aggiunge. E "allora, per una volta, parliamo dell'unica medicina possibile, l'unico vero antibiotico alla crisi: la crescita".
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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2009/10/23/visualizza_new.html_990392488.html
Terremoto in Abruzzo e criminalita' organizzata. Una "task force" anche per il ponte sullo Stretto di Messina
Con grande stupore ci si e' accorti che la criminalita' organizzata si e' infiltrata negli appalti per la ricostruzione post terremoto dell'Abruzzo. Solo gli ingenui potevano pensare diversamente. Ora il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha annunciato la costituzione di una "task force" che dovrebbe vigilare sugli appalti post sisma. Una domanda ci sorge spontanea: poteva il ministro Maroni varare tale gruppo prima che si decidessero gli appalti? Per evitare il ripetersi di tali ingenuita' non sarebbe opportuno costituire un organismo analogo per controllare gli appalti del futuro ponte sullo Stretto di Messina? Il costo complessivo dell'opera e' di 6 miliardi di euro e la vicinanza di due regioni, Sicilia e Calabria, non lasciano ben sperare. Per ora facciamo rilevare che il sito Internet del ponte e' fermo al 2005 (*) e che i costi previsti erano di 4.732 miliardi di euro e i lavori dovevano iniziare nel 2007. In pochi anni il costo e' aumentato del 27%!!!. Mafia e 'Ndrangheta si stanno gia' fregando le mani. Chi li fermera'?
http://www.aduc.it/comunicato/terremoto+abruzzo+criminalita+organizzata+task_16553.php
MALTEMPO: ANCORA TEMPORALI E VENTI FORTI AL CENTRO-SUD E SULLE ISOLE
Roma, 23 ott. (Adnkronos) - Il maltempo che negli ultimi giorni ha interessato buona parte dell'Italia insistera' ancora sulle regioni centro-meridionali e sulla Sicilia. La Protezione civile comunica che vi saranno venti forti fino a domani sulle regioni dell'Appennino centrale e al sud, in particolare su Sardegna e Sicilia, mentre i temporali continueranno ad interessare l'Italia centro-meridionale fino a domenica per il persistere della fase di instabilita' causata dallo stazionamento di una perturbazione di origine atlantica sul nostro Paese.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/MALTEMPO-ANCORA-TEMPORALI-E-VENTI-FORTI-AL-CENTRO-SUD-E-SULLE-ISOLE_3910267077.html
IRAN: TV STATO, TEHERAN RIFIUTA ACCORDO PER ARRICCHIMENTO URANIO
Teheran, 23 ott. - (Adnkronos) - L'Iran non accetta la bozza d'accordo dell'Aiea. Secondo la Tv di stato iraniana, Teheran propone di comprare all'estero il combustibile nucleare necessario per un reattore di ricerca piuttosto che inviarlo in Russia perche' venga arricchito.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/IRAN-TV-STATO-TEHERAN-RIFIUTA-ACCORDO-PER-ARRICCHIMENTO-URANIO_3910323478.html
FEBBRE SUINA: OMS, CIRCA 5 MILA MORTI NEL MONDO
Roma, 23 ott. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Sono arrivate a 5 mila le morti per influenza A nel mondo. E' il dato diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanita', nel bollettino aggiornato al 17 ottobre e pubblicato oggi sul sito. I casi nel mondo confermati in laboratorio sono oltre 414 mila, un dato sicuramente sottostimato rispetto al numero reale dei contagi visto che la gran parte dei Paesi ha smesso di contarli data la natura leggera della malattia.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/FEBBRE-SUINA-OMS-CIRCA-5-MILA-MORTI-NEL-MONDO_3910362574.html
Inchiesta Arpac, ecco i verbali. "Ha chiamato l'onorevole..."
NAPOLI - Un'altra zavorra pesava sulla crisi rifiuti della Campania. Era la quota di quei raccomandati assunti nell'agenzia regionale per l'ambiente Arpac che, con il protrarsi del disastro ambientale ed in mancanza di specifiche competenze, "lucravano sulla persistente durata dell'emergenza, conseguendo continue proroghe contrattuali e illeciti profitti". È l'impietosa analisi del gip Anna Laura Alfano. Dalla sua ordinanza di quasi mille pagine, ecco altri frammenti inquietanti di Mastelleide. Chi ostacolava i desiderata del partito-famiglia dei Mastella, era "vessato, minacciato, cacciato". I controllori dei suoli. Annota il gip: "L'Arpac è un ente di particolare rilievo che, specie nel periodo della crisi rifiuti, è stato uno snodo decisivo". Il giudice parla di una segnalazione per una persona da assumere al Servizio accettazione del laboratorio "Unità suoli e rifiuti". La segretaria dell'Arpac Tiziana Lamanna, il 10 luglio 2007, chiama al telefono Luciano Capobianco, direttore generale dell'agenzia: "Ti volevo dire che ha chiamato l'onorevole Iossa (consigliere regionale dello Sdi, ndr), vuole notizie di Laura R., se ha avuto il contratto triennale. Ha detto: un contratto triennale". Capobianco: "Lasciamo stare per telefono". Lamanna: "Vuole essere chiamato da me per sapere se l'ha avuto o non l'ha avuto". Capobianco: "Tu non ti puoi permettere di chiamare nessuno". Risulta poi che la stessa persona ha sottoscritto un contratto di "Cococo" in quell'ufficio. "Io sto sugli attenti". Tra il politico e l'estivo è il tono della conversazione che si snoda, il 30 luglio 2007, tra l'ex assessore regionale Udeur Luigi Nocera e il direttore generale dell'Arpac Luciano Capobianco. Quest'ultimo si vanta di aver inserito nelle commissioni dei concorsi "alcuni amici salernitani", che poi si sono precipitati "tutti" a ringraziarlo. Nocera: "Lucia'". Capobianco: "Io sto sugli attenti. Senti, ho avuto un sacco di telefonate da alcuni amici salernitani, molto più affettuosi degli altri. Io ho fatto una serie di nomine nella commissione dei concorsi e ho inserito dei salernitani. Ti devo dire la verità? Mi hanno chiamato quasi tutti".
LEGGI TUTTO:
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/napoli-mastella/verbali-inchiesta-arpac/verbali-inchiesta-arpac.html
Il governo "stringe" la prescrizione - migliaia di processi a rischio
ROMA - Pur di eliminarne due chi se ne importa se vanno al macero altri centomila tra dibattimenti e inchieste. Era la logica del famoso emendamento blocca processi del giugno 2008, è la stessa dell'ennesima norma "ad Berlusconem" che sta studiando il suo avvocato e consigliere giuridico Niccolò Ghedini. Pensa che ti ripensa (lo sta facendo da settimane prima ancora che il lodo Alfano, sua creatura, fosse bocciato dalla Consulta), ecco che la soluzione è saltata fuori, tanto da portarla al ministero della Giustizia per un consulto con gli esperti. Un colpo alla prescrizione, per togliere dalla strada del Cavaliere i processi Mills e Mediaset che con le udienze ormai sdoganate gli stanno per rovinare la legislatura. Un colpo ben mirato stavolta: togliere di netto, dal calcolo dei tempi di prescrizione, gli anni in più che sono frutto di quello che, nei codici, viene definito un "atto interruttivo", un'interruzione per via di un interrogatorio, di un rinvio a giudizio, di una sentenza di primo grado. Un aumento stimato in un quarto in più e che può essere applicato solo una volta anche se gli stop processuali sono ovviamente più d'uno. Un esempio? Tanto vale, per intenderci bene, capire che succede con i processi del premier: nel caso Mills Berlusconi è imputato di corruzione, la prescrizione è calcolata in otto anni, cioè il massimo della pena, che passano a dieci per via delle interruzioni. E poi Mediaset: l'accusa di frode fiscale porta la prescrizione a sei anni, che passa a sette e mezzo per via degli "atti interruttivi" compiuti. E che s'inventa Ghedini? Via quei due anni per Mills, ed ecco che il processo anziché cadere in prescrizione nel 2012 arretra all'anno prossimo. E siccome va rifatto dall'inizio dopo la separazione da quello dell'avvocato David Mills (già condannato a quattro anni e mezzo) per via del lodo Alfano, si può considerare defunto. Idem per Mediaset anche se con un po' di sofferenza in più: la prescrizione sarebbe scaduta nel 2013 ma con la "ghedinata" ecco che arretra al 2011.
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Dopo il regalo della ben nota ex Cirielli, votata nel dicembre 2005 dal precedente governo Berlusconi, il premier si fa un altro dono. Prima di quella legge gli anni in cui un reato "moriva" erano maggiori, il massimo della pena aumentato della metà. Con l'ex Cirielli quella metà calò a un quarto. E adesso, per i reati commessi fino a maggio 2006, quando fu approvato l'indulto, quella metà addirittura sparisce. E sarà interessante capire con quale motivazione Ghedini potrà proporre (non risulta che l'abbia fatto) un simile taglio alla Lega, da sempre partito delle manette e per antonomasia contro l'indulto. Bossi sarà pronto a sottoscrivere la "morte" di centinaia di processi pur di salvare Berlusconi? Un fatto è certo. Diceva ieri Bossi che "anche sulla giustizia c'è un accordo con Berlusconi, un accordo su tutto". Anche sulla prescrizione cortissima? È un interrogativo pari alla reazione dei finiani che con Giulia Bongiorno hanno sempre contrastato norme che si risolvono in un danno ingiustificato all'esercizio dell'azione penale. Ma la modifica annunciata fino a che punto è un terremoto? Un pre-sondaggio tra le toghe ne rivela l'effetto devastante. "Sarebbe un'amnistia, una strage tra processi giunti all'ultimo stadio in Cassazione". "Allora meglio l'indulto che è revocabile se commetti un nuovo reato e si applica una sola volta". Perché l'assurdo del nuovo taglio alla prescrizione è che a goderne potrebbe essere lo stesso imputato in 50 processi. Tutti verrebbero potati. E che dire del calendario della Cassazione che, per il prossimo anno, ha fissato le udienze in base alla prescrizione? Tutti i processi cadrebbero. Ma vale lo spirito della blocca-processi. Un anno fa se ne volevano fermare centomila, così stimò l'Anm, pur di congelare i due di Berlusconi, ora la prescrizione cortissima ne taglierà altrettanti con lo stesso obiettivo. Allora Napolitano bloccò la norma. Ma il dopo lodo del Cavaliere è già cominciato.
Commenta una toga:
"Non sarebbe meglio fare una legge per dire che i processi del premier vanno cancellati?".
Bullismo, Torino sotto shock - Studente marchiato a fuoco
TORINO - E' stato aggredito da due compagni di scuola e "marchiato a fuoco". E' successo a un ragazzino di 13 anni, studente dell'Istituto professionale Albe Steiner di Torino. I due bulli sono stati denunciati per lesioni aggravate alla Procura dei Minori. A quando pare, il giovane è stato sorpreso alle spalle e bruciato con un pezzo di ferro arroventato montato su una penna biro. L'Albe Steiner era già finito al centro di un caso di bullismo nell'inverno del 2006 per le angherie perpetrate da quattro studenti ai danni di un compagno disabile. Le immagini di quell'episiodio erano state filmate e messe su You Tube. "Mi hanno aggredito senza un motivo", ha detto il ragazzino ferito ieri, che dovrà essere operato per l'ustione di secondo grado riporata ad un braccio. Per lui, una prognosi di venti giorni. "Semplicemente ero il più facile da colpire. Durante il cambio fra la prima e la seconda ora, in classe c'era la solita confusione. Io ero seduto al mio posto, stavo facendo un disegno. Lo giuro, ero tranquillo. Ho solo commesso l`errore di non guardarmi alle spalle". A sporgere denuncia sono stati i genitori del ragazzo. Ora gli investigatori stanno cercando di capire se nella scuola si siano verificati altri episodi analoghi passati sotto silenzio.
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/scuola_e_universita/servizi/bullismo-7/bullismo-fuoco/bullismo-fuoco.html
Scuola, tensione a Milano - Sassi e uova contro la polizia
MILANO - Un lancio di sassi, petardi e uova è in corso davanti al Provveditorato di Milano da parte di circa 200 studenti che si sono avvicinati alle transenne che proteggono l'ingresso degli uffici. Davanti all'ingresso circa trenta poliziotti in tenuta antisommossa. (23 ottobre 2009)
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scontri-milano/scontri-milano/scontri-milano.html
Rifiuti tossici, screening a Crotone sul numero di tumori tra gli abitanti
CROTONE - Un screening sulla popolazione di Crotone per verificare il numero dei tumori, nella città che ha costruito scuole ed edifici pubblici e privati con materiali tossici. E che conta ben venticinque siti inquinati dai rifiuti della Pertusola (ex fabbrica di zinco), ancora in piedi. La notizia è che il ministero della Salute ed il ministero dell'Ambiente hanno deciso di unirsi alla Regione Calabria per aiutarla a monitorare tutta la popolazione di Crotone. Finora l'unico screening eseguito è stato quello ordinato dalla Procura su 290 studenti dopo la chiusura di due scuole - l'istituto "Lucifero" e la scuola elementare San Francesco - costruite appunto sui rifiuti tossici. Le analisi avevano rilevato la presenza - nel sangue dei bambini e dei ragazzi - di cadmio, nichel, arsenico e piombo in misura di 3 - 4 volte superiore ai valori normali, con il rischio, nel tempo, di patologie epatiche, renali, gastrointestinali e delle ossa. Il caso si era aperto dopo malattie che avevano colpito inspiegabilmente dei bimbi, ma il rischio per la salute riguarda tutti ed è quindi urgente e fondamentale eseguire uno screening su tutta la popolazione. Per questo il sostegno promesso dai due Ministeri viene ora vissuto a Crotone con sollievo: potrebbe indicare che la città non è più sola ad affrontare il suo gigantesco problema.
LEGGI TUTTO:
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/nave-screening/nave-screening.html
Pakistan, attentati a Lahore e Kohat - Almeno 36 morti, tra loro alcuni bambini
LAHORE - Numerosi attacchi in Pakistan hanno provocato la morte di almeno 36 persone. Sono almeno 26, tra le quali 14 poliziotti e 9 terroristi, le persone morte in tre attacchi dei terroristi alla polizia di Lahore, nel Nord-Est del Pakistan. Mentre un attentato suicida contro un posto di blocco a Kohat, nella provincia della Frontiera del Nord-Ovest, ha provocato la morte di almeno dieci persone, tra cui diversi bambini, che stavano andando a scuola. Il kamikaze si è fatto esplodere a bordo di un'autobomba. Una ventina i feriti. Gli attentati contro la polizia. Un commando di più di 20 uomini armati ha preso d'assalto un accademia di un corpo d'elite della polizia a Bedian, una scuola di polizia a Manawan e la sede dei servizi segreti. Tra gli assalitori c'erano almeno tre donne. "Quattro terroristi sono morti a Manawan, uno è stato ucciso dalla polizia e tre si sono fatti esplodere", ha detto il capo della polizia di Lahore, Pervez Rathor. "A Bedian la situazione non è ancora chiara". Nell'accademia di Bedian ci sono anche almeno sette feriti gravi. Nel palazzo dei servizi segreti sono morti quattro impiegati. Un imprecisato numero di feriti è stato trasportato in un vicino ospedale, dove è ricoverato anche un terrorista. A Manawan un commando è entrato nell'accademia lanciando granate, mentre due assalitori si facevano esplodere. Estremisti e agenti hanno ingaggiato un conflitto a fuoco durato un paio d'ore. La situazione è ora sotto controllo.
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/esteri/pakistan-2/pakistan-2/pakistan-2.html
Minacce al premier su Facebook - Il gruppo resta e cambia nome
ROMA (23 ottobre) - «Berlusconi ora che abbiamo la tua attenzione rispondi alle nostre domande»: è il nuovo nome del gruppo nato su Facebook che conta oltre 20mila iscritti e che fino a ieri si chiamava «Uccidiamo Berlusconi». Il ministro dell'interno Roberto Maroni aveva assicurato che l'Italia si era già attivata per far chiudere il sito. Al momento non risulterebbe alcun intervento da parte dei responsabili di Facebook dalla California, ai quali si erano rivolte le autorità italiane.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=77716&sez=HOME_INITALIA
Indagini sulla villa di Mastella: «Restauri effettuati in cambio di appalti»
NAPOLI (23 ottobre) - Compaiono anche i nomi di avvocati e infermieri, giornalisti e architetti, chimici, ingegneri e perfino di un insegnante di lettere nell’elenco dei 655 raccomandati all’Arpac dall’Udeur (ma non solo) che secondo l’inchiesta della procura gestiva le assunzioni nell’Agenzia regionale. Il procedimento coinvolge non soltanto l'ex Guardasigilli, Clemente Mastella, ma anche la moglie Sandra Lonardo e altri parenti. A cosa servissero e per quali competenze sono stati assunti è solo uno degli interrogativi ai quali i magistrati cercheranno di rispondere. Uno dei segnalatori più assidui era l’ex assessore all’ambiente Luigi Nocera. Il neo direttore dell’Arpac, Volpicelli, taglia corto: «Basta con certi metodi per giudicare le persone». Negli uffici dell’Agenzia regionale per l’ambiente c’è rabbia: i dipendenti si definiscono «lavoratori onesti», che percepiscono stipendi tutt’altro che esosi. Tra i casi più sospetti al centro dell’inchiesta quello di lavori di restauro a casa Mastella, a Ceppaloni, che non sarebbero mai stati pagati: alla ditta, secondo l’accusa, sarebbero andati in cambio importanti appalti.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=77723&sez=HOME_INITALIA
Il pentito Spatuzza: «Berlusconi e Dell'Utri erano in mano nostra»
PALERMO (23 ottobre) - «Abbiamo ottenuto quello che volevamo, abbiamo il paese in mano, abbiamo persone serie e affidabili come Silvio Berlusconi e il nostro compaesano, non come quei quattro crastazzi dei socialisti». Così il boss mafioso Giuseppe Graviano si sarebbe rivolto nel '94 in un bar di Roma al neo pentito, allora boss mafioso, Gaspare Spatuzza. A raccontarlo è lo stesso collaboratore di giustizia le cui dichiarazioni sono state anticipate oggi dal sostituto procuratore generale di Palermo Antonino Gatto nel processo d'appello a carico di Marcello Dell'Utri, senatore del Pdl e uno dei principali collaboratori del premier Silvio Berlusconi, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Spatuzza ha sostenuto che Dell'Utri, dopo il periodo della stagioni stragiste del '92 e del '93, sarebbe stato il «punto di riferimento di Cosa nostra».Stamani il procuratore generale, che avrebbe dovuto concludere la requisitoria, ha chiesto invece a sorpresa lo stop del dibattimento e la riapertura dell'istruttoria. Il magistrato ieri ha ricevuto infatti dalla procura il verbale dell'interrogatorio di Spatuzza, nel quale ci sono elementi di accusa nuovi a carico dell'imputato. Il pg, che ha ritenuto rilevante e assolutamente necessaria la nuova prova, ha chiesto dunque la sospensione della discussione e l'esame di Spatuzza e dei boss Giuseppe e Filippo Graviano. La corte d'appello di Palermo deciderà il 30 ottobre se sospendere la discussione, ormai giunta alle battute finali.«Nel '93 - ha detto il procuratore generale Gatto - era stato programmato da parte di Cosa nostra un attentato che si doveva compiere a Roma contro i carabinieri. Gaspare Spatuzza e Cosimo Lo Nigro si incontrarono con Giuseppe Graviano, poco dopo la strage di Firenze in cui morì una bambina. Spatuzza era molto preoccupato per la morte della bambina, ma Graviano gli disse: "te ne intendi di politica? C'è una situazione in piedi che prevede dei benefici per i carcerati"». Ed è ancora il pg Gatto a spiegare alla Corte d'Appello, presieduta da Claudio Dall'Acqua: «Dopo qualche tempo Giuseppe Graviano sta con il gruppo di fuoco a Roma e prepara l'attentato devastante contro i carabinieri, si parlava di almeno 100 carabinieri morti. Si aspettava il via libera dello stesso Graviano. Nel gennaio del '94 Spatuzza incontra a Roma Graviano che è esultante». E sarebbe stato proprio in quella occasione che Graviano avrebbe parlato a Spatuzza di Berlusconi. «Il nome di Dell'Utri non lo fece Graviano - ha spiegato Gatto - ma parlando del "nostro compaesano" per Spatuzza faceva riferimento proprio a Dell'Utri».«È un'assurdità così grossa che non ha bisogno di commenti, è una cosa allucinante», ha commentato Dell'Utri. «Non ho mai visto nella mia vita i fratelli Graviano - ha aggiunto Dell'Utri - e non ci ho mai parlato per telefono, ho già detto nel processo di primo grado con chi ho parlato. Si dice che i Graviano siano coloro che hanno raccomandato i giocatori di calcio tra cui D'Agostino, ma non direttamente attraverso me bensì con un uomo di calcio che io conoscevo perché era il vicepresidente della Juventina, tale Pippo Barone, un commerciante di tessuti di Palermo. Mi chiamò per dirmi che era un "bravo ragazzo, perché non lo fai provare al Milan?"».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=77719&sez=HOME_INITALIA
Lodo Mondadori: depositato atto d'appello
MILANO - E' stato depositato oggi dai legali di Fininvest l'atto di appello alla sentenza emessa il 3 ottobre sul Lodo Mondadori. L'atto e' stato depositato presso la corte di Appello di Milano. (RCD)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Lodo-Mondadori-depositato-atto-appello/23-10-2009/1-A_000055737.shtml
USA: CONGRESSO APPROVA LEGGE CONTRO OMOFOBIA
Washington, 23 ott. - (Adnkronos) - Il Congresso americano ha approvato una legge contro l'omofobia che inserisce le violenze e gli attacchi contro i gay nella lista degli "hate crimes", puniti da una severa legge federale varata dopo l'assassinio di Martin Luther King nel 1968 per i crimini provocati dall'odio razziale. La legge, che ora va alla scontata firma di Barack Obama, e' stata dedicata alla memoria di Matthew Shepard, uno studente del Wyoming assassinato 11 anni fa perche' omosessuale.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/USA-CONGRESSO-APPROVA-LEGGE-CONTRO-OMOFOBIA_3908714288.html
MAFIA: PROCURA GENERALE PALERMO CHIEDE SOSPENSIONE PROCESSO DELL'UTRI
Palermo, 23 ott. (Adnkronos) - Il Sostituto procuratore generale di Palermo, Antonino Gatto, ha chiesto alla Corte di appello di interrompere la discussione del processo a carico del senatore Marcello Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Oggi era prevista la richiesta di pena, ma il pg Gatto ha chiesto al presidente della corte d'appello Claudio Dall'acqua di interropere la discussione per ''ammettere un mezzo di prova pervenuto ieri pomeriggio'', cioe' l'interrogatorio del pentito Gaspare Spatuzza dello scorso 6 ottobre. Nell'interrogatorio Spatuzza ha parlato del presunto coinvolgimento dell'imputato in cosa nostra. Dell'Utri e' presente in aula.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/MAFIA-PROCURA-GENERALE-PALERMO-CHIEDE-SOSPENSIONE-PROCESSO-DELLUTRI_3908933816.html
Internet: Cuffaro querela autori video YouTube
Palermo, 23 ott. - (Adnkronos) - Il senatore Udc Salvatore Cuffaro ha deciso di querelare chi ha messo on line, "titolandolo falsamente" 'Cuffaro attacca Falcone', uno spezzone estrapolato da una puntata di Samarcanda del 1991. Cuffaro intende perseguire quanti, fra gli oltre quattromila commentatori di Youtube hanno inserito minacce, inviti al suicidio o gli hanno augurato la morte. L'avvocato Salvatore Ferrara, legale del senatore Cuffaro, sottolinea come in quella puntata Cuffaro ''rivolse una critica verso l'operato di un singolo magistrato, persona diversa da Giovanni Falcone, in ordine a un'indagine riguardante un esponente della Dc basata sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che successivamente ritratto' le accuse. Il politico in questione, dopo una lunga odissea giudiziaria, venne assolto". "Mai in nessuna occasione - sottolinea il legale - e men che mai in quella occasione alcuna critica e' stata rivolta da Salvatore Cuffaro a Giovanni Falcone: le critiche a Falcone vennero invece da altri soggetti. Proprio la falsa attribuzione di tale volonta' denigratoria nei confronti di Giovanni Falcone, che si ricava dai titoli e dal taglio dato al video riportato su Youtube e dai commenti, ha indotto Salvatore Cuffaro a dare il via all'inchiesta a tutela della propria persona".
http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/Internet-Cuffaro-querela-autori-video-YouTube_3908897172.html
Marrazzo ricattato per un video, arrestati quattro carabinieri. "Vogliono colpirmi, è una bufala"
Roma, 23 ott. - (Adnkronos) - Quattro carabinieri sono stati arrestati a Roma con l'accusa di avere ricattato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, per evitare la diffusione di un video che lo ritraeva in un incontro privato. Secondo quanto riporta il 'Corriere della Sera' si tratterebbe di una "estorsione di 80mila euro'' che ''sarebbero stati versati in quattro tranche" per evitare la diffusione di un video che ritraeva l’esponente del Partito democratico in momenti intimi. Secondo le prime indiscrezioni il governatore sarebbe stato ripreso con telecamere nascoste di in compagnia di un'altra persona all'interno di una casa dove i due si sarebbero incontrati diverse volte.
Continua ...
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Marrazzo-ricattato-per-un-video-arrestati-quattro-carabinieri-Vogliono-colpirmi-e-una-bufala_3908515079.html
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