La foto è apparsa nei giorni scorsi sul sito internet della Knight’s Armament, azienda produttrice di armi di Titusville, Florida. Per mostrare i sistemi bellici e i servizi offerti, spiegano i general manager.
La foto con i nazi-marines è stata scattata nel settembre 2010 nel distretto di Sangin, provincia di Helmand, una delle aree più pericolose dell’Afghanistan. Gli uomini sono in forza alla compagnia “Charlie” del 1st Reconnaissance Battalion di Camp Pendleton, San Diego (California). Scout snipers li chiamano. Scrutano, spiano, intercettano, sparano, uccidono. Un solo colpo. Preventivo. Contro il nemico onnipresente, invisibile. Lo spirito di corpo è sempre quello di Full metal jacket. Ma con in più le icone della Germania hitleriana.
La foto con i nazi-marines è stata scattata nel settembre 2010 nel distretto di Sangin, provincia di Helmand, una delle aree più pericolose dell’Afghanistan. Gli uomini sono in forza alla compagnia “Charlie” del 1st Reconnaissance Battalion di Camp Pendleton, San Diego (California). Scout snipers li chiamano. Scrutano, spiano, intercettano, sparano, uccidono. Un solo colpo. Preventivo. Contro il nemico onnipresente, invisibile. Lo spirito di corpo è sempre quello di Full metal jacket. Ma con in più le icone della Germania hitleriana.
“Alcuni scout snipers hanno utilizzato sfortunatamente il vecchio simbolo delle SS per la loro organizzazione d’élite, ma non avevano intenti di connotazioni o discriminazioni razziste”, ha ammesso candidamente il colonnello John Guthrie del Corpo dei marines Usa. “L’ufficio del nostro ispettorato generale è venuto a conoscenza della foto lo scorso mese di novembre e abbiamo avuto conferma da un comando in Afghanistan che il personale ritratto faceva parte della compagnia “Charlie”. Usare il simbolo nazista è inaccettabile ma possiamo assicurare che si è trattato solo di un’ingenuità”.
Problema di assai poca rilevanza pure secondo il portavoce del battaglione di stanza a Camp Pendleton, maggiore Gabrielle Chapin. “La bandiera con le SS non ha niente a che fare con noi marines e con la nostra storia”, ha dichiarato. “Io non credo tuttavia che gli uomini coinvolti nella vicenda abbiano mai voluto utilizzare alcun tipo di simbolo legato all’organizzazione militare criminale della Germania nazista che ha commesso tante atrocità durante la Seconda Guerra mondiale. Non sappiamo da dove sia spuntata la bandiera anche se pensiamo che era di proprietà di uno dei marines della foto. Nessuno sarà comunque punito perché quello dei ragazzi è stato un gesto di ignoranza e di stupidità, piuttosto che una proclamazione volontaria e cosciente”. Per il maggiore è inutile eseguire ulteriori indagini per individuare e punire i responsabili anche perché “nessuno è più in servizio con l’unità”. “Non è escluso che qualcuno possa essere comunque rimasto nel Corpo dei marines”, ha tuttavia ammesso Chapin.
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