"Abbiamo esortato la Russia a non compiere alcuna azione destabilizzante", ha detto il vice portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Marie Harf, aggiungendo che Washington ha comunicato direttamente sulla questione con Mosca.
Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
martedì 17 dicembre 2013
Tares, rivolta popolare a Trapani: duemila in piazza - 16 DICEMBRE 2013
Rivolta a Trapani contro la Tares: in duemila si sono radunati davanti al municipio per protestare contro la nuova tassa sui rifiuti varata dall'amministrazione del sindaco Vito Damiano. Tensioni con le forze dell'ordine quando queste ultime hanno imbracciato gli scudi e imbracciato gli elmetti. Un blocco di irriducibili ha tentato di entrare nel palazzo, ma è stato respinto dagli agenti (Video di Maria Emanuela Ingoglia)
In Norvegia arriva il mercatino online dei mobili IKEA usati, e la casa produttrice è d’accordo
Oggetti e mobili ancora in buono stato vengono spesso abbandonati nelle cantine o gettati fra i rifiuti, perché non servono più ai loro proprietari, senza pensare che gli stessi oggetti potrebbero invece far molto comodo a qualcun altro.
IKEA, il famoso colosso dell’arredamento, ha recentemente lanciato in Norvegia un “virtual flea market”, ossia un mercatino delle pulci virtuale, dove poter vendere o acquistare mobili IKEA usati.
Il progetto fa parte della campagna “Second Hand”, nata dalla collaborazione fra IKEA e l’agenzia pubblicitaria SMFB, con lo scopo di raggiungere due obiettivi. Il primo è quello di aiutare i clienti della multinazionale svedese a vendere i mobili non più utilizzati, facilitando così l’acquisto di nuovi modelli. Il secondo è invece quello di sviluppare un mercato dell’usato che prolunghi la vita dei prodotti, favorendo così anche una maggiore coscienza ecologica contro gli sprechi.
UNA BUONA IDEA: IKEA si lancia nel mercato dei pannelli solari per la casa
Tramite la propria pagina Facebook, IKEA ha chiesto ai propri fan se avevano bisogno di aiuto per vendere i loro mobili usati e in molti hanno risposto positivamente. Tra i fan interessati, IKEA ne ha scelti 50, i quali hanno partecipato alla vendita on line del loro vecchio arredamento IKEA. I prodotti in vendita sono apparsi non solo sulla pagina Facebook dedicata, ma anche in spot televisivi e cartelloni pubblicitari, insomma una vera e propria campagna pubblicitaria.
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La particolarità è stata quella di far funzionare il mercato virtuale come un reale mercato delle pulci: tramite Facebook i pezzi si potevano acquistare soltanto la domenica ed entro una certa ora, dopo la quale i prodotti venivano rimossi dalla pagina.
La campagna purtroppo è durata solo 8 settimane, ma tutti i prodotti sono stati venduti con successo, così invece di finire tra i rifiuti hanno trovato una nuova casa.
Ciò dimostra che esiste un’effettiva domanda di mercato per i mobili di seconda mano, la quale potrebbe aumentare se ci fossero maggiori servizi dedicati, strutturati e maggiormente pubblicizzati.
Usa: timori per missili russi, “rischio di destabilizzazione"
WASHINGTON - Gli Stati Uniti esprimono dalla Russia la loro "preoccupazione" per il rischio di "destabilizzazione" della regione baltica, in seguito del progetto di dislocamento di batterie missilistiche a corto raggio a Kaliningrad.
Grecia, in prigione chi si opporrà ai regolamenti Ue
Aria di dittatura europea in Grecia? Non bastava la troika ad imporre tagli a stipendi e pensioni o tasse su tutto, ora arrivano sanzioni penali per soffocare i sentimenti antieuropei.
Identica pena per chi sia in disaccordo con le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'embargo o sull'opportunità di attaccare uno Stato terzo.
In un Paese praticamente governato dalla Ue viene imposta una sanzione penale pazzesca (da sei mesi a due anni di reclusione) per ogni regolamento comunitario disatteso. Come dire che, volendo semplificare la materia, se un cittadino decidesse di produrre i famosi zucchini troppo lunghi o decidesse di utilizzare reti da pesca a maglie più larghe di quelle previste dal regolamento Ue (il numero 40/2013 del consiglio del 21 gennaio 2013) finirebbe in carcere.
Il comma «a» all'art. 458 del codice penale ellenico è stato emendato lo scorso 24 ottobre così: «Ogni persona che viola intenzionalmente le sanzioni o le misure restrittive nei confronti membri o di entità o organismi o persone fisiche o giuridiche, o le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o di regolamento Ue è punibile con la reclusione per almeno sei mesi, salvo altra disposizione contenuta in più pesante pena». Gli unici a sollevare un'opposizione parlamentare a questo emendamento sono stati gli «estremi», i comunisti del Kke e i nazionalisti degli Indipendenti. «L'emendamento mira ad evitare qualsiasi reazione alla barbarie imperialista», ha detto il portavoce del Kke Thanassis Pafilis. Il deputato Notis Marias dei Greci Indipendenti ha osservato che questo accordo «criminalizza il diritto internazionale». Voci che gridano nel deserto democratico ellenico (e continentale), mentre sui blog di mezza Europa la notizia spopola. Il governo greco, ribattezzato «delle larghe intese con la troika», mira ad approvare quindi una legge-manette non solo per gli oppositori dell'Europa ma per chi semplicemente non osserva i regolamenti. E segnando un precedente pericolosissimo, inserendo di fatto nel Codice Penale ellenico il reato di opposizione all'Europeismo. E dopo i circa due milioni di euro investiti dal Parlamento europeo per bloccare blog, siti e post degli euroscettici. Se la misura votata sic et simpliciter dal governo greco (come d'altronde anche le 400 pagine del memorandum che nessun deputato ha letto per intero perché ricevuto solo un'ora prima del voto nel novembre 2012) voleva nelle intenzioni sopire i sentimenti anti euro alla vigilia delle elezioni europee, potrebbe invece sortire l'effetto opposto, dal momento che dubbi e insofferenza verso un'istituzione che non funziona e che non sana le proprie deficienze strutturali ma si fa dittatoriale, si stanno moltiplicando.
Di sicuro questo è l'ultimo step di una strategia, diversificata e avvolgente, che in Grecia intende mettere in secondo piano anche chi solo si interroga sulla bontà delle cure prescritte da Bruxelles. Ad esempio la notizia della candidatura da parte del Pse a prossimo presidente del Parlamento Europeo del numero uno delle sinistre radicali del Syriza, Alexis Tsipras, primo partito greco nei sondaggi, sarebbe vista come un tentativo di allontanare il giovane leader anti troika da Atene e «parcheggiarlo» sulla poltrona dorata di Bruxelles. Così da non dare troppi grattacapi al governo conservatori-socialisti che prosegue nella svendita di tutto ciò che ha un minimo di introito: alla voce privatizzazioni, per dirne una, dopo aver ceduto il Totocalcio (l'Opap) al singolo partecipante all'asta per una cifra complessiva corrispondente a solo un anno di fatturato, il presidente dell'ente preposto è stato fotografato sul jet privato di chi (il miliardario Melissanidis) quell'affare se l'è portato a casa. Con tanti saluti alla trasparenza e al rigore tanto caro a Frau Angela. Senza dimenticare che a un mese esatto dall'arresto dei dirigenti di Alba dorata (accusati di omicidio, corruzione, sovversione) ancora non si sa se le accuse del pm inquirenti siano fondate o meno, mentre nella capitale torna l'incubo degli anni di piombo, ma con l'ombra dei servizi deviati che altro non cercano se non la destabilizzazione continuata. Ce n'è abbastanza per essere decisamente euro indignati.
twitter@FDepalo
La Russia installa missili nucleari al confine con l’Ue in grado di colpire Berlino
La notizia dopo la rilevazione del quotidiano tedesco Bild. Le batterie sono dislocate nell'enclave russa di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania, e lungo il confine baltico in risposta allo scudo della Nato. Il Cremlino: "Non è in contraddizione agli accordi internazionali".
Venti di Guerra Fredda tornano a soffiare al confine tra Russia e Unione Europea. IlCremlino annuncia di avere installato missili nucleari a corto raggio Iskander-M in grado di colpire Berlino. La conferma arriva da Igor Konashenko, portavoce del ministero della Difesa. Le batterie missilistiche si trovano nell’enclave russa di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania, e lungo il confine baltico. “Non è in contraddizione agli accordi internazionali”, ha affermato il ministero della Difesa russo, Sergeij Shoigu, citato da Itar-Tass dopo che il quotidiano tedesco Bild, citando una fonte della sicurezza, aveva dato per primo la notizia.
Le immagini satellitari, spiega il quotidiano, documentano che si tratta di missili SS-26, che possono essere dotati di testate convenzionali e nucleari. I vettori hanno una gittata di 500 chilometri, una misura sufficiente per colpire alle porte di Berlino. Le stesse fonti di sicurezza riportano che l’installazione dei missili è avvenuta negli ultimi 12 mesi. Il quotidiano tedesco ricollega la decisione della Russia al progetto di scudo anti-missile in Europa. Per la Nato il dispiegamento dei missili russi “non contribuisce alla sicurezza Euro-atlantica e non manterrebbe quello spirito di cooperazione in cui Nato e Russia hanno lavorato”. E più in generale una serie di scelte “è motivo di preoccupazione” per l’Alleanza Atlantica. Lo riferiscono qualificate fonti Nato all’Ansa.
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