Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
sabato 16 aprile 2011
"Concorso esterno per mafia" resta aperta l'inchiesta su Romano
Finocchiaro: delirio irresponsabile, Berlusconi vero eversivo. Di Pietro: intervenga Napolitano
Partito corteo degli anarchici - Negozi abbassano serrande - Lancio di bottiglie
Manifestano contro la guerra, ma soprattutto contro i provvedimenti della Procura nei confronti dei militanti del circolo anarchico, fra cui 5 giovani che sono stati arrestati con l’accusa di associazione a delinquere aggravata dalle finalita’ eversive.
BOLOGNA, 16 APRILE 2011 - Primi momenti di tensione nel corso del corteo anarchico che sta sfilando oggi per le strade di Bologna. Come previsto, ad innescare le prime scintille, e’ stato il passaggio della manifestazione davanti al consolato greco in via Indipendenza.
Dal centro del corteo si sono viste volare alcune bottiglie verso i cordoni delle forze dell’ordine e gli agenti hanno allontanato i piu’ agitati spingendoli con gli scudi. Poi gli stessi manifestanti hanno formato un cordone davanti agli agenti per far defluire il corteo che sta proseguendo in via Irnerio diretto verso il quartiere San Donato.
‘Contro la guerra dei padroni, al fianco di chi insorge’. Questa la frase che campeggia sullo striscione nero che apre il corteo nazionale degli anarchici appena partito da piazza XX Settembre a Bologna. I giovani manifestano contro la guerra, ma soprattutto contro i provvedimenti della Procura di Bologna nei confronti dei militanti del circolo anarchico Fuoriluogo, fra cui 5 giovani che sono stati arrestati con l’accusa di associazione a delinquere aggravata dalle finalita’ eversive.
Vergogna
"Prescrizione breve, uno sfregio" l'allarme di cinquanta giuristi
Docenti e studiosi mettono in relazione la nuova riforma con la Cirielli, che nel 2005 ha già tagliato la prescrizione, e parlano di "ennesima certezza di impunità"
Scope e secchi per ripulire il Parlamento dei condannati
Il Movimento Cinque Stelle protesta contro i deputati e senatori colpevoli di reati
Blitz del movimento di Beppe Grillo per protestare contro le persone condannate dalla magistratura per reati gravi che attualmente siedono in Parlamento.Muniti di scope e secchi i grillini del movimento Cinque Stelle hanno voluto lanciare un segnale per portare un po’ di pulizia nelle istituzioni.
PARLAMENTO PULITO - Vestiti come addetti alle pulizie, con scope e secchi in mano davanti Montecitorio, per chiedere un Parlamento’pulito’. E’ la protesta organizzata questo pomeriggio a Roma dal movimento 5 stelle/amici di Beppe Grillo.Alcune decine di manifestanti si sono dati appuntamento in piazza Montecitorio per manifestare contro la presenza di deputati e senatori che hanno sulle loro spalle condanne definitive, ovvero su cui si e’ espressa la Cassazione.
LUNGO ELENCO DI CONDANNATI - Ad elencare i 17 parlamentari ‘sotto accusa’ un uomo che indossa un mantello rosso con cappuccio: rappresenta una ‘pittima’, figura nota nel periodo delle repubbliche marinare di Genova e Venezia, il cui compito era quello di seguire costantemente i debitori per ricordare loro di pagare i creditori.Da Marcello Dell’Utri a Renato Farina, da Giuseppe Drago a Giulio Gamber, da Giorgio La Malfa a Umberto Bossi. Questi alcuni dei nomi gridati dalla pittima. Le loro foto, con la scritta ‘parlamentare condannato’, sono state sparse per terra in piazza e poi ‘lavate’ dai manifestanti con secchiate d’acqua e sapone e scopettoni.’I condannati devono uscire dal Parlamento – ha detto un ragazzo vestito con una tuta bianca- ho almeno essere differenziati dalla mondezza parlamentare’. Tra i cartelli portati in piazza ‘Via tutti’ e ‘Parlamento pulito’.(ANSA).
Berlusconi: "Magistrati eversivi, vogliono cambiare il voto italiano"
Berlusconi attacca ancora la scuola pubblica "Insegnanti con valori contrari alla famiglia"
Messaggio del premier alla riunione dell'Associazione delle mamme: "Ora potete scegliere liberamente quale educazione dare ai vostri figli e sottrarli ai professori di sinistra"
Cassazione: mai piu' guardoni su terrazzi condominiali, multati per molestie
Tra festini gay e violenze alle suore, il sesso in Vaticano è di casa
Su Libero il nuovo libro dal giornalista di Panorama che rivela altarini mai abbastanza segreti.
Chi si stupisce alzi la mano. Nessuno? Strano – anzi no. Il sesso è di casa in Vaticano: magari prima o poi la Chiesa se ne accorgerà e modificherà le sue politiche restrittive in materia: anche perchè parliamo di sessofra sacerdoti, omosessuale o eterosessuale che sia. Storie da parrocchia, segreti di Pulcinella che nessuno racconta e che un giornalista di Panorama ha iniziato a seguire in maniera continuativa per capire qualcosa in più su quegli strani movimenti in sacrestia.
SESSO IN SACRESTIA – Ciò che si trova, nella sola Roma, basta a scrivere un libro: e le storie, viste alla luce dell’attuale morale cattolica sul sesso, sono niente più che peccaminose. Fuori da quella luce di analisi, che propone la vita come progetto e l’amore come vocazione, sono semplicemente storie ordinarie con nulla di particolarmente strano, se non la particolarità dell’evento in sé. Ad esempio, magari qualcuno potrà non condividere, ma non risulta che siano proibiti i festini gay: il fatto che partecipino praticamente solo sacerdoti, è qualcosa che la Chiesa dovrebbe prima o poi affrontare.
In un locale del Testaccio c’è un party privato interamente maschile. Sul palco, due cubisti. In jeans tagliati cortissimi, formato perizoma, con le cerniere aperte. Ballano. Poi trascinano sotto i riflettori uno del pubblico. Dirty dancing a tre in variante omo, con lui che fa la parte dell’hot dog. Tutto normale? appena celebrato la messa del mattino presto nella basilica di San Pietro e per un anno ha cantato per Benedetto XVI. Ed è lì con vari colleghi, nascosti negli angoli bui a darsi da fare, un italiano, un tedesco, un brasiliano… Sembra una barzelletta sconcia. Invece è routine. Come scopre presto, infiltrandosi nel mondo delle chat per omosessuali, delle saune piene di dark room, del Gay Village e delle basiliche dove ogni tanto i marchettari «passano a fare il bancomat», il giornalista di Panorama Carmelo Abbate.
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Berlusconi-D’Addario, quelle intercettazioni hot che non devono uscire
Caos in Puglia sull’inchiesta Tarantini: lascia il titolare Scelsi. Tutto è ancora fermo, senza motivo
Più che un processo, una bomba di media potenza che non deve esplodere: questo è diventato il procedimento che, a Bari, deciderà le sorti di Gianpaolo Tarantini, imprenditore accusato di aver “fornito” a Berlusconi ragazze e escort per le sue serate “eleganti”. Lo stesso che gli ha fatto conoscere Patrizia D’Addario sua prima accusatrice. Una bomba ferma da due anni, ma il cui potenziale non è affatto scemato.
PAROLE – Perché negli atti di questo processo c’è qualcosa che potrebbe dar fastidio al Premier, soprattutto nel momento in cui l’inchiesta dovesse essere chiusa e i fascicoli desecretati: si tratta delleintercettazioni a vaglio degli inquirenti, telefonate fra Tarantini, il Premier e le sue ragazze. Parole scomode, che potrebbero uscire sui giornali e creare al buon Silvio più di un grattapo, considerato soprattutto l’altro faldone processuale, quello milanese, che vanta le stese tematiche e gli stessi protagonisti del “gemello” barese. Sarà questo il motivo per cui in Puglia da due anni non si muove foglia? Se lo chiedono anche al Fatto Quotidiano, che oggi dà la notizia delle “nuove” intercettazioni pendenti sulla testa del Premier.
ATRITI – Una cosa è certa: questo ritardo ha ormai diviso la procura. Secondo l’Ansa, che ieri ha dedicato alla vicenda alcuni articoli ricchi d’indiscrezioni, ci sarebbe stato un duro scambio di lettere fra il procuratore capo Antonio Laudati e l’ex titolare delle indagini, Giuseppe Scelsi, che sempre nella giornata di ieri ha annunciato di essere stato promosso – dietro sua richiesta – alla procura generale di Bari. L’interessato aveva smentito la notizia.
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Gaza: due raid aerei israeliani
Afghanistan: attacco in base nell'est, 5 soldati Nato e 4 afghani uccisi
Immigrati: Lampedusa, tunisini si rifiutano di radunarsi per rimpatrio
Formigoni: “Firme false? E che sarà mai…”
“Al massimo arriverà una sanzione”, dice il governatore lombardo. E su Nicole Minetti…
Roberto Formigoni sembra un po’ in difficoltà nel rispondere alle domande della Repubblica che gli chiedono conto dello scandalo firme false: la procura di Milano ha deciso infatti di procedere sul fascicolo, sulle denunce del partito Radicale che da quando le urne per le elezioni in Lombardia si sono chiuse afferma che tali elezioni furono radicalmente invalide perchè le liste a sostegno del governatore poi eletto erano state presentate con firme false.
FIRME FALSE – Formigoni, chiamato a rispondere sul giornale di oggi, nega ogni addebito, sostiene che i Pm sono in errore e che, anche se avessero ragione, succederebbe ben poco.
Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, secondo la Procura lei è seduto su una montagna di quasi 800 firme false. Non è una posizione scomoda? «Chi vince le elezioni lo decide il popolo e io sono stato eletto con una valanga di voti. È un anno che i Radicali la menano su una vicenda che la magistratura per quattro volte ha già giudicato insussistente. Il risultato è quattro a zero per noi». La Corte d’Appello aveva escluso il suo listino dalle elezioni. È stato il Tar della Lombardia a riammetterlo. «Finora tutti i gradi di giudizio hanno dato ragione a noi e non ai Radicali».
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http://www.giornalettismo.com/archives/121670/formigoni-firme-false-e-che-sara-mai/