Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
mercoledì 20 aprile 2011
Rivelazioni Wikileaks: Usa hanno cercato di bloccare inchiesta su crimini di Israele a Gaza
Ahmadinejad: Usa e Israele contro la pace e fratellanza nel Medio Oriente
Bahrain: violentata e uccisa poetessa 20enne per aver composto poesie anti regime
Stati Uniti: violazione diritti umani, dopo torture ora Shahrzad trasferita in prigione Oklahoma
IMMIGRATI: LA UE PRONTA A MODIFICARE SCHENGEN
Amministrative: Grillo, saremo sorpresa
Libia, uccisi due reporter a Misurata. Feriti altri due colleghi
Misurata, colpiti fotoreporter Ucciso Hetherington, ferito Hondros
Il Governo e il nucleare: eurocialtroni
Dopo la decisione del governo del fare di seppellire il nucleare ancor prima di aver posato la prima pietra, merita segnalare, sempre in ambito di politica energetica, l’ammonimento all’Italia del commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger, che ha scritto al ministro dello Sviluppo economico,Paolo Romani,dicendosi preoccupato per il rapido cambiamento dello schema italiano di incentivi alle rinnovabili, e per le conseguenze che ciò potrebbe avere sugli investimenti.
Oettinger ha scritto a Romani che
“E’ fondamentale che il governo italiano crei il prima possibile un chiaro, stabile e prevedibile quadro interno di iincentivi per garantire lo sviluppo dell’energia rinnovabile. I cambiamenti che alterano i ritorni finanziari sui progetti esistenti rischiano di violare i principi generali dei diritti nazionali e dell’Unione e, inoltre, di compromettere la stabilità degli investimenti nel settore”.
L’esistenza della lettera è stata confermata dalla portavoce del commissario tedesco, che si è spinta ad ipotizzare l’apertura di una procedura d’infrazione contro i paesi che non possono fornire certezze riguardo gli incentivi agli investitori in energie rinnovabili.
Posizione bizzarra ma al contempo interessante. Bizzarra perché non si capisce per quale motivo un paese non possa essere libero di modificare a proprio piacimento, ed addirittura con minimo preavviso, uno schema di incentivi. Interessante perché, se l’Ue giunge a minacciare l’apertura di una procedura d’infrazione contro il paese che “non fornisce certezze” al quadro normativo sugli investimenti, il principio potrebbe un giorno essere esteso ben oltre gli incentivi, ed a mettere quindi sotto formale accusa l’incapacità di un paese a creare un habitat favorevole agli investimenti tutti, non solo a quelli che interessano la lobby delle rinnovabili. Pensate che rivoluzione: l’Italia finirebbe con l’essere commissariata per tutti i danni che l’esecutivo ha inflitto allo sviluppo economico cambiando in corsa le regole del gioco. Troppo bello per essere vero, ma era comunque meritevole di una riflessione onirica.
Tornando al dietrofront sul nucleare, l’audizione europa di ieri di Tremonti ha fornito, come prevedibile, la giustificazione ideologica per destare dal torpore i pennivendoli destri italiani. Rivediamo i trattati europei, ipotizzò Tremonti lo Stratega. E, in men che non si dica, ecco un florilegio di recriminazioni stampate su quanto ci è costata l’adesione all’Unione europea. Oggi si segnala, a riguardo, Libero, che con un pezzo diFranco Bechis vaneggia di un’Italia “rovinata dall’euro”, e sospira sul ritorno all’età aurea della lira, la carta igienica filigranata con cui il nostro paese distruggeva lo sviluppo della produttività ed alimentava l’inflazione.
Continua ...
Se anche il debito Usa fa paura
E' il compleanno di Hitler i nazisti allo scoperto
In Rete messaggi firmati da simpatizzanti di movimenti legati alla destra estrema, o da iscritti e persino dirigenti di movimenti politici, candidati alle elezioni comunali. Con nome e cognome. Grandi protagonisti, i giovani dirigenti della Destradi MARCO PASQUA
AFGHANISTAN: RAID NATO UCCIDE TRE CIVILI INCLUSO UN BAMBINO
Due anni di carcere per l’estremista violento al Gay Pride
Mladen Obradovic aveva organizzato le violenze alla manifestazione di Berlino che hanno portato al ferimento di 150 persone
Un tribunale di Belgrado ha condannato oggi a due anni di carcere Mladen Obradovic, un leader dell’estrema destra ultranazionalista omofoba serba tra i principali ispiratori e organizzatori delle violenze messe in atto il 10 ottobre scorso a Belgrado in occasione del Gay Pride.
TREDICI CONDANNATI - Sua moglie Jelena (che e’ incinta), hanno riferito le agenzie, e’ stata condannata a un anno di arresti domiciliari per il ruolo avuto nell’organizzazione e nel coordinamento dei disordini dopo l’arresto del marito. Ad altri tredici estremisti responsabili anch’essi delle violenze di stampo omofobo al Gay Pride, il primo organizzato a Belgrado negli ultimi dieci anni, sono state comminate condanne oscillanti fra i dieci mesi e i due anni di reclusione.
150 FERITI - Nei violenti scontri dello scorso ottobre nella capitale serba – dove si erano affrontati per l’intera giornata circa seimila dimostranti ultranazionalisti (fra i quali esponenti dei gruppi piu’ violenti delle tifoserie di calcio di Belgrado) e altrettanti poliziotti in assetto antisommossa – erano rimaste ferite oltre 150 persone, in gran parte agenti di polizia. Obradovic era stato arrestato insieme ad altre 200 persone.
Bignasca, Berlusconi e la volgarità al potere
Un nuovo linguaggio scurrile e violento si è imposto inpolitica
Negli ultimi vent’anni l’Europa è stata scossa da un nuovo linguaggio politico, volgare e sboccato, che ha ridefinito iconfini ideologici tradizionali e mutato i codici di comunicazione delle classi dirigenti. Una rottura, per quanto fittizia, della separazione tra governanti e governati, per arrivare direttamente al cuore della gente. La politica dell’emozione e dell’attimo, che si concentra sull’attualità e dimentica la progettualità. In questo ambito il nostro Paese è stato ancora una volta innovatore, introducendo sulla scena europea personaggi come Umberto Bossi e Silvio Berlusconi, leader incredibilmente longevi e capaci di influenzare molti altri politici continentali. In Svizzerasi è verificata solo una settimana fa la vittoria trionfale del Bossi ticinese, Giuliano Bignasca, che condivide molti tratti tanto con il leader leghista quanto con l’attuale presidente del consiglio. BIGNASCA L’EPIGONO - In Ticino le elezioni cantonali sono state vinte da un movimentopolitico di protesta, sguaiato e sbraitante come il suo presidente a vita. Vent’anni dopo la fondazione della Lega dei Ticinesi Giuliano Bignasca assaporta un trionfo che è molto simile a quello della sua infinita volgarità, secondo la definizione de Le Matin Dimanche.Il leader della Lega potrebbe essere l’incubo per gli aristocratici e o i politici del passato: trascurato, sguaiato e villano, senza cura per la forma, Giuliano Bignasca espone senza remore la sua volgarità che lui stesso ha imposto come proprio stile politico. Eletto al Parlamento svizzero nel 2000 è andato inciabatte a prestare giuramento davanti all’assise che lui stesso disprezza, approfittando di un momento solenne per urlare il suo odio nei confronti dell’Unione Europea. Bignasca si esprime in una lingua volontariamente provocante, talvolta oscena o violenta.