Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
sabato 21 novembre 2009
Ecco quanto ha speso Forza Italia per le elezioni nel 2008 Quarantanove milioni per finanziare anche piccoli partiti
Le campagne elettorali, si sa, pesano sulle casse di un partito. Soprattutto quando si tratta di piccole formazioni politiche che non hanno partecipato con il proprio simbolo alle elezioni, dissolvendosi magari in liste piu' ampie per superare le soglie di sbarramento. In questi casi, arrivano sempre in soccorso i grandi, sulla base di espressi accordi politici secondo determinate percentuali a garanzia di delicati equilibri interni. Un esempio su tutti, e' quello di Forza Italia che pure stavolta, nel 2008, ha finanziato Azione sociale, il movimento fondato da Alessandra Mussolini, con un milione e 527 mila euro (nel 2007 la formazione guidata dalla nipote del Duce ottenne 400 mila euro).
L'Associazione Partito Democrazia Cristiana di Gianfranco Rotondi ha incassato, invece, un milione e 130mila euro (rispetto ai 10 mila euro del precedente esercizio), mentre il Nuovo Psi di Stefano Caldoro ha portato a casa un milione di euro e il Pri di Francesco Nucara 30 mila euro (nel passato i socialisti beneficiarono di 45 mila euro e i repubblicani di 90mila euro). Tutte queste cifre trovano conferma, sfogliando l'ultimo rendiconto di Fi per l'esercizio 2008 presentato alla Camera dei deputati e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 18 novembre scorso.
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http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/71884/ecco-quanto-speso-forza-italia-elezioni-2008-quarantotto-milioni-finanziare-anche-piccoli-partiti.htm
Mafia, nuove accuse contro Dell'Utri e Berlusconi
Nuove accuse contro Marcello Dell'Utri e anche contro il premier Silvio Berlusconi sono state depositate agli atti del processo contro il senatore del Pdl, imputato di concorso in associazione mafiosa. Sono atti realizzati dai pm di Firenze e si tratta principalmente di verbali del dichiarante Gaspare Spatuzza, che sostiene che tra i boss di Brancaccio, Giuseppe e Filippo Graviano, Berlusconi e Dell'Utri, ci furono "contatti diretti" per avere
una sorta di copertura politica dei piani stragisti. Le dichiarazioni sono state raccolte dai pm di Firenze, che indagano sui mandanti esterni degli eccidi del '93 a Roma, Firenze e Milano. Secondo la tesi del dichiarante, le stragi sarebbero state realizzate per poi fare apparire i politici, indicati come amici dei boss, come coloro che le avrebbero fatte cessare: ''Prima ti faccio fare le stragi e poi vado a cercare l'interlocutore per dirti, 'vedi che io ho la possibilita' di fare finire tuttò". Spatuzza riconosce in questo caso di parlare per deduzioni, ma in base alla propria esperienza si dice certo che i Graviano abbiano trattato direttamente con i politici. Rilassati i toni del confronto tra Spatuzza e Filippo Graviano, che ribadisce più volte di non avere nulla contro il dichiarante, conferma alcuni fatti storici e i colloqui con lui avuti ("Dovevamo fare una scelta di legalità, per noi e per i nostri figli"), ma lo smentisce circa i propri intenti di parlare con i pm se la politica non avesse rispettato i presunti patti. Per far vedere cosa sono stati i mafiosi, Spatuzza mostra a Filippo Graviano la foto del bimbo ebreo durante il rastrellamento del '43 nel ghetto di Varsavia. L'altro Graviano, Giuseppe, nel processo contro l'ex senatore dc Enzo Inzerillo (imputato di mafia a Palermo e indagato per le stragi a Firenze, ma poi archiviato da questa seconda accusa), aveva a sua volta detto di "rispettare" Spatuzza. Anche Giuseppe Graviano è stato messo a confronto con il dichiarante, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Spatuzza gli ha allora dato una lettera a lui indirizzata: "Si deve avere la capacità di rompere questo schema terroristico mafioso che è profondamente radicato nella nostra cultura", c'era scritto.
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/71853/mafia-nuove-accuse-contro-dellutri-berlusconi.htm
Stragi. Spatuzza racconta, deduce e coinvolge il Premier con Dell’Utri. E i Graviano, chiamati in causa, lo “rispettano”. Perché?
Le rivelazioni sono quelle di sempre, ma si allargano come i cerchi quando si getta un sasso nello stagno. Il protagonista della storia è Gaspare Spatuzza, pentito postumo, che ha rimpiazzato Scarantino come conducente della vettura al tritolo. L’ha fatto dopo che Scarantino e i suoi compari erano stati condannati a conclusione di un processo e in concomitanza di un altro processo, quello d’appello che vede imputato Marcello Dell’Utri.
Spatuzza ha riferito di avere saputo dai fratelli Graviano, Giuseppe e Filippo, a Roma che era stato chiuso un accordo, alla vigilia della discesa in campo di Forza Italia, quindi nel '93, fra le famiglie siciliane, Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. In che cosa consisteva l’accordo? Nella protezione e tutela dei boss. Perché avrebbero avuto questa esigenza? Spatuzza non lo sa, possiamo intuirlo. A quel tempo, a quanto pare, lo Stato cominciava a fare sul serio. E siccome si tratta della stagione che vide Giovanni Falcone installarsi al Ministero di Grazia e Giustizia, c’è da crederci.
Il fatto che ci fosse un buon movente o perché i potenti fratelli Graviano cercassero alleanze non significa che Spatuzza stia dicendo la verità. Di certo qualcosa di vero c’è sui movimenti delle cosche. Agirono con grande determinazione facendo ciò che la mafia non aveva mai osato prima: azioni terroristiche. Per conto proprio o per conto terzi, si chiedono ancora in tanti. Ma questo non è il punto oggi.
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http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/71895/stragi-spatuzza-racconta-deduce-coinvolge-premier-dellutri-graviano-chiamati-causa-rispettano-perch.htm
La Vicks ritira 120mila spray nasali infetti da Usa, Gb e Germania
Londra - La Vicks ha ritirato dal mercato decine di migliaia di spray nasali sospettate di contenere un batterio. L’azienda ha scoperto, dopo test di routine, che lo spray potrebbe contenere il batterio B. cepacia, che potrebbe provocare gravi infezioni nelle persone con un sistema immunitario debole o affette da patologie polmonari. La Procter & Gamble, la società madre, ha dichiarato che fino a oggi non ci sono state segnalazioni.
Complessivamente è stato richiamato un totale di 120 mila spray negli Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna. Tutti gli spray potenzialmente infetti sono stati ritirati dagli scaffali dei negozi e i consumatori sono stati invitati a chiamare un numero verde se hanno il dubbio che il loro spray possa essere infetto.
Lo spray in questione si chiama Vicks Sinex Micromist Aqueous Nasal Spray Solution, 15 ml, con il numero del lotto 9224028832.
"Il batterio è a basso rischio medico negli individui sani, ma questo non lo rende accettabile", ha detto un portavoce della società. I consumatori possono chiamare lo
0800 555 515
se sospettano del loro spray e, se i test dovessero confermare le loro preoccupazioni, avrebbero diritto a un rimborso.
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/salute/2009/11/20/262587-vicks_ritira_120mila_spray_nasali_infetti.shtml
"Ho un patto con Berlusconi Questo mi rivelò il boss"
PALERMO - I boss di Cosa Nostra avrebbero avuto un rapporto "diretto" con Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Non ci sarebbero stati "mediatori" nel patto che sarebbe stato stretto tra la mafia ed i leader del nascente partito di Forza Italia per fare cessare le stragi iniziate nel '92 e continuate nel '93 con gli attentati di Firenze, Roma e Milano. Ad affermarlo è l'ultimo pentito di mafia, Gaspare Spatuzza, i cui verbali con le dichiarazioni rese nell'estate scorsa ai magistrati di Firenze sono stati depositati ieri nel processo d'appello a carico del senatore Marcello Dell'Utri, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. L'interrogatorio è del 18 giugno. È lì che Spatuzza racconta ai magistrati fiorentini di avere appreso direttamente dal boss Giuseppe Graviano, nel gennaio del '94 al bar Doney di via Veneto a Roma, che si erano messi "il paese nelle mani" perché - secondo quanto si legge nei verbali - avevano raggiunto un accordo con Dell'Utri e Berlusconi. Spatuzza dice ai pm Alessandro Crini e Giuseppe Nicolosi della Dda di Firenze: "Ritengo di poter escludere categoricamente, conoscendoli assai bene (i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano ndr) che i Graviano si siano mossi nei confronti di Berlusconi e Dell'Utri attraverso altre persone. Non prendo in considerazione la possibilità che Graviano abbia stretto un patto politico con costoro senza averci parlato personalmente". Spatuzza era il braccio destro dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano (entrambi in carcere con ergastoli per stragi e omicidi tra i quali quello del sacerdote Don Pino Puglisi e del figlioletto del pentito Di Matteo). Quando Giuseppe Graviano gli rivelò il "patto" che sarebbe stato stretto con Berlusconi, si trovava a Roma per preparare il fallito attentato allo Stadio Olimpico per uccidere decine di carabinieri. Il pentito parla quindi dall'alto dei suoi rapporti privilegiati con i boss e ai pm fiorentini aggiunge: "Non posso sapere quale fosse il proposito che Berlusconi e Dell'Utri avessero in mente stringendo questo patto. La mia esperienza di queste vicende, ma è una mia deduzione, è che costoro (Berlusconi e Dell'Utri ndr) che in primo momento hanno fatto fare le stragi a Cosa Nostra, si volevano poi accreditare all'esterno come coloro che erano stati in grado di farle cessare. E quando poi li vedo scendere in politica, partecipando alle elezioni e vincendole, capisco che sono loro direttamente quelli su cui noi (Cosa Nostra-ndr) abbiamo puntato tutto".
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http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/verbale-spatuzza/verbale-spatuzza.html
Emanuela Orlandi, mistero italiano tra Vaticano, ricatti e De Pedis
LA (probabile) identificazione del (presunto) rapitore di Emanuela Orlandi, (forse) legato al boss Renatino De Pedis, personaggio di spicco dell'ormai mitizzata "Banda della Magliana". Le rivelazioni del pentito Spatuzza e la ricostruzione dei (possibili) retroscena delle stragi, ufficialmente mafiose, del '92/'93. Il rinvenimento del corpo carbonizzato di Brenda. Ci sono giorni in cui una persona normale apre il giornale e ha tutto il diritto di chiedersi: ma in che razza di Paese viviamo? Per uno scrittore di romanzi criminali, la risposta è fin troppo facile: viviamo in un Paese che da anni è sotto il ricatto di consorterie occulte che interferiscono pesantemente con l'ordinato procedere della democrazia. Viviamo in un Paese percorso e agitato dalle scorribande di tessitori di trame che non si riescono mai ad afferrare nella loro astuta, ma talora persino trasparente, complessità. Viviamo in un Paese nel quale, in coincidenza con momenti topici di crisi economica, politica, sociale, la violenza, sia essa terroristica, mafiosa ovvero appaltata alla criminalità di strada, irrompe prepotente sulla scena. Per lanciare messaggi che soltanto "chi di dovere" è in caso di interpretare, per depistare, per condizionare, per seminare la paura o per distogliere l'attenzione generale da altre, più pressanti emergenze. Quasi che fossimo alle prese con una ormai endemica, eterna strategia della tensione. Una strategia che si alimenta dei delitti di oggi e della bava vischiosa e torbida degli antichi misteri irrisolti. Irrisolti grazie al silenzio dei protagonisti, alla protezione di altolocati complici, alla menzogna e alla reticenza sistematicamente opposte a quei poliziotti, carabinieri e magistrati tenacemente impegnati a ricostruire, tessera dopo tessera, il mosaico. Irrisolti, infine, grazie al piombo e al tritolo con il quale "i buoni" sono stati fermati quando la loro opera si faceva troppo pericolosa.
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Caso Orlandi, il rapitore ha un nome - testimoni lo riconoscono dalle foto
ROMA - Ha un nome e un volto uno dei rapitori di Emanuela Orlandi. Ed è questo il vero risultato dell'indagine riaperta, un anno fa, dagli agenti della mobile sulla ragazza scomparsa il 23 giugno del 1983, un giallo senza fine tornato alla ribalta con l'avviso di garanzia a "Mario", uno dei telefonisti che chiamò la famiglia della quindicenne nei giorni successivi al sequestro. L'uomo (che potrebbe essere arrestato a giorni) è una delle persone che avvicinò Emanuela all'uscita della scuola di musica. Alcuni testimoni, interrogati a lungo in questura, ne avrebbero riconosciuto le foto (di com'era all'epoca, ovviamente) senza ombra di dubbio. Indagine classica, fatta di pedinamenti, estenuanti colloqui coi testimoni, appostamenti. Con un piccolo stratagemma che, probabilmente, la notizia filtrata giovedì da piazzale Clodio ha neutralizzato in partenza. Chi indaga, infatti, aveva intenzione di aspettare ancora qualche tempo prima di rendere noto l'avviso di garanzia a "Mario", un pesce piccolo che nuotava sulla scia della Banda della Magliana senza farne veramente parte a pieno titolo. A quel punto il vero obiettivo degli investigatori avrebbe potuto fare una mossa falsa e tradirsi definitivamente. Ormai la frittata è fatta ed è possibile che la mobile e la procura siano costrette ad accelerare i tempi. La perizia fonica che ha incastrato "Mario", del resto è un'arma spuntata perché gli strumenti tecnici (rappresentazioni grafiche del segnale, "waveform", spettrogrammi e formanti) sono solo indizi, quando la voce è registrata, specialmente se si tratta di un nastro inciso 26 anni fa. All'indagato basterebbe negare e nessuna giuria potrebbe mai condannarlo. La speranza degli inquirenti è che l'uomo, messo alle strette dopo l'identificazione del complice, si decida a parlare. "Anche se tutto va bene, saremo sempre al primo livello - ammette uno degli inquirenti - se il rapimento di Emanuela è stato organizzato come quelli di mafia o delle Br, a compartimenti stagni, sarebbe molto difficile risalire a tutta la verità, perché i manovali, in questo caso, non sapevano chi c'era dietro, chi muoveva i fili".
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http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/caso-orlandi/lugli-21nov/lugli-21nov.html
La fantascienza è realtà - Ecco il raggio paralizzante
In termini banali è la scoperta di un raggio di luce capace di paralizzare un essere vivente. In termini scientifici è un passo ulteriore verso l'attivazione e lo spegnimento di agenti biochimici, con la possibilità di grandi risultati nel campo delle terapie fotodinamiche e del rilascio controllato di farmaci. In termini pratici, infine, è anche uno studio che per ora ha implicato la sperimentazione su un povero vermetto, destinato, visto come procedono questi test, a essere il primo di una serie di animali soggiogati alla crudeltà della ricerca medica. Il vermetto in questione è il Caenorhabditis elegans, un nematode fasmidario, che vive nel suolo delle regioni temperate ed è lungo circa un millimetro. Il Caenorhabditis ha la sfortuna di essere un organismo relativamente semplice, ma di possedere molti dei sistemi e degli apparati presenti negli altri animali, cosa che lo rende un organismo modello molto usato per studiare la biologia dello sviluppo e dell'apoptosi, cioè la morte cellulare programmata. Un esempio su tutti: il Caenorhabditis è uno degli organismi più semplici con un sistema nervoso composto da 302 neuroni. Ora il vermetto potrà fregiarsi del record di essere il primo animale che ha fatto avverare il sogno di ogni scrittore di fantascienza, quelle pistole il cui raggio di luce è capace di bloccare il nemico in una paralisi subitanea.
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http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scienze/raggio-paralizzante/raggio-paralizzante/raggio-paralizzante.html
Fini, "Stranieri diversi? Stronzo chi lo pensa" - La replica di Calderoli: "Lo è anche chi illude"
ROMA - Le parole contano. Lo hanno dimostrato oggi sia Gianfranco Fini che Roberto Calderoli. Quelli che usano "qualche parola di troppo" nei confronti degli immigrati, sono degli "stronzi", aveva detto il presidente della Camera di fronte auna cinquantina di ragazzi, per la maggior parte immigrati bengalesi e cinesi tra gli 8 e i 18 anni, del centro diurno 'Semina' a Torpignattara, gestito dall'associazione 'Nessun luogo è lontano'. "Fini ha perfettamente ragione a dire che è stronzo chi dice che lo straniero è diverso. Ma è altrettanto stronzo chi illude gli immigrati", ha ribattuto il ministro per la Semplificazione, interpellato nel pomeriggio. "E' infatti una stronzata - ha incalzato Calderoli -, illudere gli extracomunitari che il nostro è il Paese di 'Bengodi' e che c'è lavoro per tutti, visto che il lavoro manca in primo luogo ai nostri cittadini. Fare questo è pura demagogia e allora si spalancano le porte a migliaia di persone destinate a finire nella rete delle illegalità, della criminalità o dello sfruttamento". Il presidente della Camera aveva fatto diverse domande ai ragazzi presenti: "Qualche volta vi pesa essere qui? C'è qualcuno che ve lo fa pesare? O qualche volta c'è qualche stronzo che dice qualche parola di troppo?". Loro avevano riso e Fini continuato: "Uso questa parola perché se qualcuno dice che siete diversi la parolaccia se la merita: voi la pensate io la dico". Secondo Fini anche i titoli dei giornali che criminalizzano le etnie riferendo i fatti di cronaca sono "sbagliati". "Titolare che un rumeno o un eritreo hanno compiuto uno scippo - ha detto Fini - è un modo scorretto, superficiale e impreciso di informare. La stampa sbaglia. Sarebbe bello se l'informazione non titolasse con riferimenti etnici, perché altrimenti si forma nei cittadini la convinzione che ci sia un'equazione tra lo straniero e il delinquente. Uno scippatore è uno scippatore e basta, uomini e donne sono tutti uguali". "Uguali sì - ha poi commentato Calderoli - lo sono tutti gli uomini quando nascono ma l'integrazione e l'accoglienza prevedono non delle belle frasi ma degli atti concreti e molta intelligenza nel sapere costruire".
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http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/fini-parla/fini-stranieri/fini-stranieri.html
Morte Brenda: corteo a Roma, "E' omicidio di Stato"
ROMA - Questa sera a Roma il corteo contro la violenza sulle donne, sulle lesbiche e trans e' stato aperto dallo striscione: "Brenda: e' omicidio di Stato. Basta vittime del potere". La manifestazione e' stata organizzata da diverse associazioni tra le quali 'Gay project', 'Libellula' 'Action' e 'Collettivo femminista'. Sono gia' diverse centinaia le persone presenti a Piazza Vittorio, la maggior parte delle quali donne e ragazze vestite da strega in onore del consolidato slogan femminista "Tremate, tremate, le streghe son tornate". (RCD)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Morte-Brenda-corteo-Roma-omicidio-Stato/21-11-2009/1-A_000062445.shtml
Le forze armate USA tornano ad occupare le basi di Panama
Procede senza sosta la controffensiva del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti in America latina. Dopo aver firmato un accordo con il governo colombiano per l’utilizzo di sette basi aeree, Washington ha ottenuto dalle autorità panamensi l’autorizzazione a reinstallare proprie unità militari in quattro stazioni navali di fondamentale importanza per il controllo del Canale di Panama e dei Carabi. Lo ha denunciato il diplomatico Julio Yao, presidente del Servicio de Paz y Justicia, durante il discorso ufficiale pronunciato il 3 novembre scorso in occasione dell’annuale festa di commemorazione del “padre dell’indipendenza” panamense, Manuel Amador Guerrero.
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Le inchieste sulle stragi fanno paura al Premier
Alcuni pentiti hanno iniziato ormai a parlare a ruota libera sulla presunta trattativa tra mafia e stato (presunta ma ormai riconosciuta da personalità di grande rilevanza istituzionele), e qualcuno dopo 15 anni incomincia a farsela sotto...
Ne esce una nuova ogni giorno. Oggi è stato chiesto dal procuratura capo di Palermo l’interrogatorio del pentito Salvatore Grigoli (assassino reo confesso di don Pino Puglisi) alla Corte d’Appello nell’ambito del processo al senatore Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e già condannato in primo grado a 9 anni di reclusione. Il pg Antonio Gatto, sempre nella giornata di oggi, ha depositato presso la sua segreteria 29 atti a disposizione della difesa, tra cui i verbali dell’interrogatorio del pentito Gaspare Spatuzza e il confronto tra quest’ultimo e il boss Filippo Graviano.
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http://www.agoravox.it/attualita/politica/article/le-inchieste-sulle-stragi-fanno-10948
Dietro la morte di Brenda e il caso Marazzo ci sono gli interessi dei Casalesi su Fondi?
Scusate il sensazionalismo e le pruderie del titolo ma vorrei provare a smuovere un po’ le acque diquesta storia schifosa e trasversale che simboleggia l’Italia dei miasmi e del malaffare coperta dalla complicità di tutti o quasi. Da una parte il governo ed i suoi interessi, dall’altra una opposizione acquiescente e complice col suo peloso e doloso rispetto per la rovina politica ed umana di un uomo e di una famiglia “addolorati”. Ma al dolore delle vittime chi ci pensa? Trans e pusher valgono meno di un cane se vengono ammazzati? Governo ed opposizione fanno a gara per tenere chiusa la pentola maleodorante della camorra trasversale.
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http://www.agoravox.it/attualita/cronaca/article/dietro-la-morte-di-brenda-e-il-10970
Cesare Battisti resterà in Brasile
Il mio interesse per le peripezie di Cesare Battisti è veramente minimo, anche se forse superiore alla mia simpatia per la sua causa.
Il suo caso tuttavia è andato assumendo connotati che lo proiettano oltre la dimensione personale e anche quella nazionale, divenendo oggetto di una robusta strumentalizzazione. Che per molti si tratti di strumentalizzazione politica e non di genuino interesse per la giustizia è evidente dall’affanno e dall’impegno che il governo e i suo fiancheggiatori hanno messo nell’affare.Assolutamente strumentale è stata anche la reazione alla decisione del Tribunale Supremo Brasiliano chedoveva decidere sulla sua estradizione. Media e politici hanno accolto la decisione con entusiasmo ed è passato il messaggio che sia stata concessa l’estradizione di Battisti. Ricostruzione parziale di quello che è avvenuto in Brasile, perché se da un lato il tribunale non ha cassato l’estradizione, dall’altro ha riconosciuto che spetta al governo prendere una decisione -politica- sul caso, nell’interesse del paese.
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http://www.agoravox.it/attualita/cronaca/article/cesare-battisti-restera-in-brasile-10987
''Trans Brenda è morta per asfissia''.
Roma, 21 nov. (Adnkronos/Ign) - La trans Brenda è morta per asfissia da ossido di carbonio. E' questo il dato emerso dall'autopsia eseguita oggi nell'ospedale policlinico 'Gemelli' dall'equipe medico-legale del professore Vincenzo Pascali. Il corpo è stato anche sottoposto a Tac che non ha rivelato però segni di lesione. Ma dal punto di vista medico-legale altri elementi di giudizio dovranno venire fuori dagli esami istologici e tossicologici. E' infatti emerso dall'indagine che la trans, rientrata a casa tra le 2 e le 2,30 della notte in cui è stata uccisa, faceva uso di sonniferi che sono stati trovati nell'abitazione nonché di stupefacenti e alcol come hanno testimoniato altri viados. L'esame tossicologico appunto dovrà dire se anche quella notte Brenda abbia fatto uso di queste sostanze.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Trans-Brenda-e-morta-per-asfissia_4025117446.html
Criminologo Bruno: ''Clima da sequestro Moro, indagare sui servizi deviati''
Roma, 21 nov. (Adnkronos/Ign) - Sulla morte della trans Brenda, coinvolta nello scandalo Marrazzo, bisogna indagare anche sui servizi deviati. Il criminologo Francesco Bruno, rilevando che "ci sono più che sufficienti elementi per parlare di omicidio", ritiene che la morte di Brenda rappresenti un "avvertimento in perfetto stile mafioso" rivolto "non tanto ai politici ma a quei viados coinvolti nei ricatti contro uomini potenti". Da qui il suo appello a scavare anche nell'ambiente dei servizi deviati: "In casi come questi è innegabile che le azioni vengano fatte da persone che hanno a che fare con i servizi".
La morte della trans, riflette ancora il noto criminologo, si inserisce in una situazione complessa. "Da alcune settimane - rileva Bruno - sono ricomparsi tanti fantasmi dal passato, vicenda Orlandi in primis. Se facciamo un'analisi dettagliata non possiamo non avere forti preoccupazioni per i fenomeni accaduti. E' possibile che si stiano preparando eventi pericolosi per la nostra stabilità democratica perché si respira un clima da rapimento Moro. L'attenzione va tenuta alta".
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Criminologo-Bruno-Clima-da-sequestro-Moro-indagare-sui-servizi-deviati_4025561503.html
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