lunedì 15 agosto 2011

"Il contributo solidarietà lo pagheranno i calciatori"


Galliani prende posizione sulla nuova tassa decisa dal governo Berlusconi: "Guadagnano milioni di euro, non ci sono dubbi che debbano contribuire come tutti i cittadini italiani. Su questo punto non si transige, se non sono d'accordo facciano pure sciopero"


"Il contributo solidarietà lo pagheranno i calciatori"
ROMA - L'ad del Milan, Adriano Galliani non ha dubbi su come la società rossonera risolverà la questione legata al contributo di solidarietà. "Noi al Milan abbiamo già deciso: la tassa di solidarietà, se sarà confermata, la pagheranno i calciatori come tutti gli altri lavoratori italiani. Su questo punto - ha detto Galliani a Skysport 24-  non c'è trattativa e se non sono d'accordo facciano pure sciopero. Io e tanti altri presidenti, che ho già interpellato, non faremo passi indietro. Nei prossimi giorni ho paura che questo sarà un tema caldissimo".

Il problema si pone perchè i calciatori trattano le loro retribuzioni con le società al netto delle tasse e nei contratti depositati in Lega è evidenziata anche la cifra netta percepita dall'atleta. La nuova tassa costerebbe alle società di serie A circa 40 milioni di euro. Un salasso insostenibile per Galliani: "Non mi pongo neanche il problema. I calciatori guadagnano milioni di euro l'anno, non vedo come potrebbero tirarsi indietro di fronte ad un contributo straordinario di solidarietà che si è reso necessario in un momento di grave crisi. Come lo spiegherebbero ai tifosi? Loro sono abituati a non preoccuparsi delle tasse ma questa volta è diverso e spero che se ne renda conto anche Tommasi, il presidente dell'Aic. Se così non fosse, facciano pure sciopero, ma vi assicuro che non otterranno nulla".

"IBRA STA BENE" - 
Dalle 
tasse al campionato. Galliani non è preoccupato dall'infortunio alla caviglia di Ibarhimovic. "Ho ricevuto un lungo sms dal medico che ha visitato Ibra. Non credo sia nulla di grave. Al campionato mancano una quindicina di giorni, non so dire molto di più ma spero che ce la faccia". Zlatan Ibrahimovic è uscito ieri, dopo 60 minuti giocati nell'amichevole contro il Malmoe nella sua Svezia, per un problema alla caviglia.

 

Napoli pulita a Ferragosto, ma senza movida per i turisti


Il Sindaco de Magistris parla con fierezza dell’aver mantenuto la promessa di una città senza rifiuti
Nonostante le mille avversità, l’amministrazione comunale guidata dall’ex Pm Luigi de Magistrisè riuscita a mantenere la promessa di ripulireNapoli dai rifiuti entro Ferragosto. Ecco cosa scrive il sindaco sul suo Blog.
Napoli è una città finalmente pulita dai rifiuti. Questa sera verranno rimossi quelli combusti, portando così via gli ultimi cumuli residui. Abbiamo mantenuto la promessa, quella di una città liberata dalla spazzatura per ferragosto. Si tratta di un risultato straordinario, frutto di un impegno faticoso. Per questo l’amministrazione vuole ringraziare tutti i lavoratori: quelli della Asia e delle altre ditte incaricate della rimozione della spazzatura in giacenza per le strade. Così come vogliamo ringraziare la Sapna per la sua leale collaborazione: è stata proprio tale collaborazione, infatti, che ha consentito, in una condizione di precarietà impiantistica, il risultato attuale. Adesso, però, chiediamo un contributo e uno sforzo ai cittadini perché ci aiutino a mantenere Napoli pulita. Come? Rispettando gli orari di conferimento e denunciando quanti, in modo incivile e illegale, abbandonano i rifiuti per la strada, compresi quelli ingombranti, non rispettando orari e spazi di raccolta. Da parte nostra, perseguiremo questi comportamenti indegni disponendo un incremento dei controlli e delle sanzioni. Da settembre, poi, il Comune ha intenzione di lanciare una vera e propria campagna di pulizia urbana, in particolare delle strade di accesso alla città di Napoli, oltre ad altre operazioni di bonifica del territorio.
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http://www.giornalettismo.com/archives/138761/napoli-pulita-a-ferragosto-ma-senza-eventi-per-i-turisti/

“Pulite le carceri, arriva il ministro”




Il Sappe critica la visita di Nitto Palma alle prigioni
Il Sappe, il principale sindacato della polizia penitenziaria giudica ‘decisamente inopportuna’, il giorno di ferragosto, la visita del Ministro della Giustizia Palma al carcere romano di Regina Coeli, segnalando che per l’evento sono state disposte ‘pulizie straordinarie’, con l’ornamento di ‘piante e tappeti’, ed ‘e’ stato richiamato in servizio il personale di polizia penitenziaria, sopprimendo giorni di ferie e riposi settimanali.Il tutto, con dispendio di svariate ore di lavoro straorinario, che chissà quando saranno retribuite a causa degli scarsi fondi’.
I LAMENTI - Nel far notare che tutto questo avviene mentre ci si ‘lamenta dello sperpero di risorse della Pubblica Amministrazione’, il sindacato definisce ‘inconsistente’ qualsiasi giustificazione: ‘sarebbe stato responsabile visitare la struttura penitenziaria senza alcun preavviso, in modo tale da prendere coscienza della criticità ed emergenza delle carceri, dove si ha un rapporto 1/200 agenti/detenuti e le garanzie poste dalla Costituzione sono calpestate’.
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http://www.giornalettismo.com/archives/138817/pulite-le-carceri-arriva-il-ministro/

Siria, Assad bombarda Latakia Migliaia di palestinesi in fuga


L'esercito attacca la città ribelle, caos al campo profughi di Raml

Oltre 5.000 palestinesi sono fuggiti dal campo profughi di Raml, a Latakia in Siria bombardata oggi dall’esercito di Damasco. Lo riferisce l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

Mentre per il terzo giorno consecutivo la città costiera siriana viene bombardata da terra e da mare, i carri armati dell’ esercito siriano sferrano l’attacco alla città di Homs, teatro di molte manifestazioni contro il regime negli ultimi mesi, entrando, fra fuoco intenso, in varie località alle sue porte fra cui la cittadina di Hula. «La località di Hula è assediata. L’esercito procede a perquisizioni e arresti sotto la copertura di un fuoco intenso», ha dichiarato in un comunicato l’Ong d’opposizione Osservatorio siriano sui diritti umani. Un’altra Ong siriana parla di «un gran numero di carri armati a Hula questa mattina» e di «fuoco di mitragliatrici».

«Tutti gli ingressi a Hula - afferma ancora l’Osservatorio - sono circondati da un gran numero di agenti della sicurezza, che sparano per terrorizzare gli abitanti». Intanto nella città costiera di Latakia, capoluogo della regione a maggioranza alawita da cui proviene il presidente Bashar El Assad e il suo clan e dove l’offensiva del regime è iniziata venerdì, «si spara su qualunque cosa si muova», come afferma un residente contattato dalla Bbc.

Fonti d’opposizione dicono che il bombardamento di Latakia da terra e mare - ieri sono intervenute unità da guerra della marina siriana con i loro cannoni - si intensifica e che almeno 27 persone sono morte mentre cercavano di fuggire dal quartiere di Ramel. Il presidente Assad, intanto, secondo quanto scrive l’agenzia Sana, ha nominato un nuovo governatore per la provincia settentrionale di Aleppo, seconda città del Paese, come aveva già fatto per Homs, Hama e Daraa.

Maroni: "Introduciamo il reato di omicidio stradale"


L'annuncio del ministro durante la conferenza di Ferragosto

Introdurre il reato specifico di omicidio stradale per chi si mette alla guida ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. È il provvedimento che i ministri dell’Intero e della Giustizia, Roberto Maroni e Francesco Nitto Palma, si propongono di portare in uno dei prossimi Consiglio dei ministri, dopo il caso dell’automobilista ubriaco che ha causato la morte di quattro persone sull’A26 ed è in libertà.

Maroni l'ha annunciato, durante la tradizionale conferenza di Ferragosto, l'introduzione. Il ministro dell'Interno ha detto di averne parlato con il collega alla Giustizia Nitto Palma. "E' una vera e propria necessità", ha spiegato il ministro Nitto Palma, ed è necessario che questa fattispecie "venga considerata come una forma autonoma di reato, che venga riconosciuta la flagranza differita che consenta l'arresto di chi si macchia di questo particolare reato". 
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La Bce: acquisto record di bond


I numeri: comprati titoli di Stato per 22 miliardi in una settimana.
Borse europee su con Wall Street

MILANO
La scorsa settimana la Banca centrale europea ha acquistato titoli di Stato per 22 miliardi di euro. Lo comunica la stessa Bce.

Gli acquisti di bond sono ripresi per allentare le tensioni sulle obbligazioni di Italia e Spagna. Si tratta di una somma record per la Bce, 5,5 miliardi in più di quanto speso (16,5 miliardi) per acquistare titoli di Stato della Grecia nella prima settimana di avvio del programma di rastrellamento di bond governativi, nel maggio del 2010.

La somma supera anche le attese di analisti ed economisti che scommettevano per una spesa più contenuta - 15 miliardi di euro circa - da parte dell’Eurotower e rappresenta un po' meno di un terzo dei 74 miliardi spesi fino ad ora nel programma. Con gli acquisti comunicati oggi - secondo i dati dell’agenzia Bloomberg - la Banca Centrale Europea ha portato a 96 miliardi di euro i suoi "investimenti" in titoli governativi europei di Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Irlanda.

BORSE POSITIVE
Intanto si registra un Ferragosto di calma sui mercati dopo una settimana di tensioni. Chiusura in positivo per le Borse europee: Londra, Francoforte e Parigi terminano la seduta di contrattazioni con guadagni di circa mezzo punto percentuale. Dopo l'apertura in deciso di rialzo di Wall Street, i listini europei hanno accelerato il passo, sembrano allentarsi i timori per la stabilità economica dell'eurozona, dopo che la Banca Centrale Europea ha ripreso l'acquisto dei titoli di Stato europei (ha annunciato acquisti per 22 miliardi nella scorsa settimana). 
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Processo Mubarak, folla e scontri l'ex presidente in aula in barella


Seconda udienza del dibattimento a carico dell'ex presidente egiziano. E' accusato della morte di almeno 800 manifestanti, durante le proteste che portarono alla sua destituzione, e di corruzione. Imputati anche i figli e vari gerarchi. Nuova seduta il 5 settembre

IL CAIRO - L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak è tornato in barella nell'aula dell'Accademia di polizia del Cairo dove si è riaperto il processo contro di lui 1, i suoi figli e gerarchi. Mubarak è arrivato in elicottero ed è poi stato trasportato in ambulanza in aula. L'ex raìs ha 83 anni e soffre di problemi cardiaci: è ricoverato in ospedale al Cairo dalla prima udienza del processo 2, il 3 agosto, quando è apparso per la prima volta in aula, nella gabbia degli imputati, in barella. E' accusato della morte di almeno 800 manifestanti, in occasione delle proteste di piazza che hanno portato alla sua caduta, e di corruzione. Imputati con lui i suoi due figli Gamal e Alaa e vari altri gerarchi del regime. E' il primo leader mediorientale ad essere processato, dall'avvio del movimento popolare della primavera araba.

VIDEO Scontri dopo l'arrivo di Mubarak 3 - L'ex presidente in barella 4

Una folla di centinaia di persone si è concentrata davanti alla sede dell'Accademia di polizia del Cairo, sede dell'aula speciale in cui si celebra il processo. La Bbc ha mostrato immagini con scontri fra manifestanti pro e contro Mubarak. La tensione è montata rapidamente all'arrivo dell'ex presidente, con persone che urlavano: "Ecco il ladro!", fischiate dai sostenitori dell'anziano leader. "Giudici, svegliatevi! Mubarak ha ucciso i miei fratelli, giustiziatelo!", gridavano altri. La massiccia presenza di forze dell'ordine, schierate in assetto antisommossa, non è riuscita a evitare lo scontro diretto fra le due fazioni.

In aula, l'ex capo dello Stato è apparso fermo e composto. Una flebo al braccio, con le braccia conserte sul corpo: ha scambiato qualche parola con i figli, insieme a lui nella gabbia degli imputati, che hanno cercato di proteggerlo dalla folla dei fotografi e lo hanno baciato sulla fronte per dargli conforto.

Ormai Mubarak può contare su ben pochi simpatizzanti fra la gente comune. Più morbido l'atteggiamento di alcuni mezzi d'informazione e di certi ambienti della politica vicini anche se non compromessi con il passato regime. A favorirlo sarebbero in particolare i generali del Consiglio supremo delle forze armate (Csfa) -  che dallo scorso febbraio gestiscono la difficile transizione dell'Egitto verso la democrazia - i quali dopo aver mantenuto la promessa di far processare l'ex presidente, adesso preferirebbero evitare la sua condanna al massimo della pena, il patibolo. Il processo è stato comunque aggiornato al 5 settembre.

La protesta dei detenuti continua Polemica su Nitto Palma a Roma


l Guardasigilli applaudito dai sindacati di polizia penitenziaria per la visita "a sorpresa" a Rebibbia, attaccato per quella "annunciata" a Regina Coeli. Il giorno dopo lo sciopero della fame e della sete, la politica si interroga su amnistia o depenalizzazione. Casini: "In Parlamento provvedimenti veri"

ROMA - Il giorno dopo lo sciopero della fame e della sete1 dentro e fuori le carceri su iniziativa dei radicali per richiamare l'attenzione sul sovraffollamento, la protesta dei detenuti va avanti. E la politica si interroga sulle misure da adottare, sollecitata anche dal richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E le sigle dei sindacati di polizia penitenziaria si dividono sulla visita del ministro della Giustizia, Nitto Palma, agli istituti di pena romani di Rebibbia e Regina Coeli.

Fra Rebibbia e Regina Coeli. Il Guardasigilli in mattinata si è presentato in forma "privata" a Rebibbia, dove ha visitato il braccio maschile e quello femminile, dove ha ricevuto applausi. L'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) promuove la visita "a sorpresa" di Palma a Rebibbia, perché ha evitato al personale l'impegno a Ferragosto per l'allestimento di una passerella annunciata.

Esattamente la critica che al ministro muove il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, l'organizzazione più rappresentativa della categoria con oltre 12mila iscritti, per la visita di Palma a Regina Coeli, accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta. Donato Capece e Giovanni Passaro, segretario generale e segretario provinciale di Roma del sindacato, giudicano "inopportuno" l'annunciato arrivo del Guardasigilli tra le mura del carcere trasteverino, per il quale "è stato richiamato in servizio il personale di polizia penitenziaria, sopprimendo  giorni di ferie e riposi settimanali".

"Per la conferenza stampa dell'onorevole ministro - si legge ancora nella nota - il carcere ha subito pulizie straordinarie, è stato ornato con piante e tappeti. Il tutto, con dispendio di svariate ore di lavoro straorinario, che chissà quando saranno retribuite a causa degli scarsi fondi. E poi, ci si lamenta dello sperpero di risorse della pubblica amministrazione". "Sarebbe stato responsabile - conclude la nota del sindacato - visitare la struttura penitenziaria senza alcun preavviso, in modo tale da prendere coscienza della criticità ed emergenza delle carceri, dove si ha un rapporto 1/200 agenti/detenuti e le garanzie poste dalla Costituzione sono calpestate".
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http://www.repubblica.it/cronaca/2011/08/15/news/carceri_palma_a_rebibbia-20469553/

“Alzate le tasse ai più ricchi”



“…per ridurre il deficit Usa”, dice Warren Buffett
Alzare le tasse ai ricchi per ridurre l’enorme deficit di bilancio Usa senza toccare investimenti e posti di lavoro. L’invito al parlamento americano arriva proprio da un miliardario, Warren Buffett.
AL DI SOPRA DEL MILIONE DI DOLLARI - In un articolo pubblicato dal New York Times, il ‘boss’ dell’investimento del fondo Berkshire Hathaway propone cosi’ di aumentare le tasse per gli americani con un reddito al di sopra di un milione di dollari l’anno e di colpire ancora di piu’ chi dichiara piu’ di 10 milioni di dollari. ‘I nostri leader hanno chiesto un sacrificio condiviso – dice Buffett – Ma quando ho chiesto spiegazioni sono stato risparmiato. Ho chiesto ai miei amici super-ricchi quali sacrifici si aspettavano. E anche loro non sono stati colpiti’.
I POVERI AMERICANI - Cosi’ – prosegue Buffett – ‘mentre molti americani fanno fatica a far quadrare il bilancio familiare, noi, i super-ricchi, continuiamo a beneficiare di speciali favori fiscali’. E Buffett spiega infatti che l’imposizione fiscale per lui rappresentava lo scorso anno il 17,4% del reddito imponibile, mentre quello di 20 operai era tra il 33 e il 41%. L’aliquota per i ricchi era ‘molto piu’ alta’ nel 1980 e 1990 e sono stati creati quasi 40 milioni di posti di lavoro tra il 1980 e il 2000, dice Buffett. ‘Poi meno tasse – aggiunge – e la creazione di molti meno posti di lavoro’. (ANSA)

Darfur: rapito Francesco Azzarà, pediatra ed operatore di Emergency La ong in stretto contatto con la famiglia del medico


Darfur: rapito Francesco Azzarà, pediatra ed operatore di Emergency
ROMA - La Farnesina ha dato conferma che ieri, domenica 14 agosto, nel Darfur, un pediatra 34enne in servizio presso il centro medico per l’infanzia aperto da Emergency nel 2010, è stato rapito.
Francesco Arzarà, l’operatore della ong presente con diversi uomini ed attività nel poverissimo stato africano, sarebbe stato “prelevato a Nyala, nel Sud Darfur, da un gruppo di uomini armati”. L’unità di crisi, dopo aver assicurato che il ministro degli Esteri,Franco Frattini, “sta seguendo personalmente gli sviluppi della vicenda” e che “tutti i canali disponibili presso le autorità locali per una soluzione della vicenda” sono stati attivati, ha chiesto il silenzio stampa.
Il pediatra è da tempo un membro attivo di Emergency e, solitamente, nella ong si occupa di pratiche amministrative. Ad avvertire i genitori dell’uomo, pensionati ex gestori di un bar che vivono in un paese a trenta chilometri da Reggio Calabria, è stata la stessa Farnesina. I dettagli sul rapimento dell’uomo sono comunque ancora pochi ma Emergency assicura che, fin da subito, sono stati attivati tutti i canali disponibili per arrivare a parlare con i sequestratori. La richiesta, naturalmente, è quella di rilasciare subito il prigioniero. Secondo le prime ricostruzioni dell’ong e dello stesso Gino Strana, Azzarà è stato prelevato alle 17 di domenica 15 agosto da un gruppo di uomini armati. L’uomo era alla sua seconda missione a Nyala e, quando è stato rapito, si stava dirigendo in auto presso l’aeroporto della città. 

Il governo pensa all'aumento dell'Iva I "ribelli" del Pdl chiedono i taglio delle pensioni

Il governo pensa all'aumento dell'Iva
ROMA - Il decreto da 45 miliardi, che già modificava in maniera marcata la precedente manovra finanziaria, conoscerà quasi sicuramente ulteriori ritocchi ed aggiustamenti nei prossimi giorni. E lo stesso Roberto Calderoli, irremovibile fino a ieri, dimostra apertura nei confronti di potenziali variazioni da apportare alla manovra:"Il testo può essere modificato e migliorato a saldi invariati - ha detto infatti il ministro leghista -.Ma non può essere smontato perché se questo dovesse accadere si rischierebbe il default economico del Paese". Tra le modifiche al varo di Giulio Tremonti, c'è l'aumento dell'Iva. Un provvedimento che, suggerito daEmma Marcegaglia, potrebbe portare all'erario altri 6 miliardi per ogni punto aumentato sui generi. Qualora si decidesse per un incremento anche per quanto riguarda i prodotti su cui attualmente l'iva è al 10%, gli introiti aggiuntivi sarebbero pari a 15 miliardi di euro. Ma l'approvazione dell'ennesima spremuta fiscale è semplice più a pensarsi che a farsi. Il motivo principale, a parte il rischio inflazione paventato da Tremonti, lo espone proprio uno dei collaboratori del ministro dell'Economia:"se aumentiamo l’Iva di un punto, cosa accadrà al prezzo del cappuccino? Ora costa un euro, dopo costerà 1,01 euro, oppure 1,10? C’è da scommettere che i baristi aumenteranno il prezzo del 10%. Dunque...".
Ancora una volta, quindi, è quasi certo che l'aumento di un imposta indiretta ricadrebbe direttamente sui consumatori.

AUMENTI DAL 20 AL 23% PER I BENI DI LUSSO
Altro nodo da non trascurare riguarda poi il taglio linerare alle detrazioni con conseguente aumento della già elevata pressione fiscale sui lavoratori dipendenti. Una misura che Berlusconi vorrebbe evitare per scongiurare l'ennesima picchiata al ribasso negli indici di gradimento elettorale. A questo punto la prima soluzione che viene in mente riguarda il passaggio dal 20 al 23% dell'Iva per quanto riguarda i cosiddetti beni di lusso (suv, centri benessere, piscine ecc) e l'aumento di un punto sui altri generi con iva al 20. Tutte le altre transazioni che prevedono l'iva al 4 e al 10 non dovrebbero invece conoscere aumenti.
Un misura, questa, che come si legge anche sul Messaggero rappresenterebbe una semplice rateizzazione della tassa di solidarietà per i redditi superiori a 90.00 euro. Resta però da trovare l'ennesimo accordo (complicato) sulla destinazione dei miliardi recuperati dalla possibile manovra aggiuntiva: una parte (la maggioranza) del Pdl e della Lega Nord spinge affinchè l'aumento dell'Iva sia utilizzato per alleggerire sensibilimente i tagli operati nei confronti degli enti locali e dei lavoratori dipendenti. Un altra parte del governo, invece, in accordo con l'opposizione e con Confindustria, è convinta che la nuova liquidità disponibile dovrebbe essere utilizzata per gli investimenti in sviluppo, ricerca ed innovazione; garantendo la costituzione del nuovo "pacchetto infrastrutture".

LA QUESTIONE PENSIONIMa nel Pdl i tumulti sono tanti e, i due "ribelli" Crosetto e Marino, stanno portando avanti un'autentica battaglia per permettere il taglio delle pensioni di anzianità:"E’ assurdo che si alzino le tasse e si colpiscano i soliti noti e non si proceda invece a un’opera di giustizia sociale. osserva difatti Crosetto -. Qui c’è chi va ancora in pensione a 58 anni con un mix tra metodo contributivo e retributivo, si tratta di chiedergli di restare al lavoro altri 7 anni e di continuare a godersi lo stipendio. Dura? Certo, ma almeno non si tolgono soldi a nessuno". 

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http://www.julienews.it/notizia/economia-e-finanza/il-governo-pensa-allaumento-delliva/85010_economia-e-finanza_4.html

Troppo facile...


Manovra, Ue: tempi veloci e vasto consenso Forse aumento Iva invece di tassa su redditi Aumentano le tensioni nel Pdl. Montezemolo boccia il decreto: era meglio patrimoniale su noi ricchi IL TESTO DELLA MANOVRA


Roberto Calderoli e Giulio Tremonti (foto Mauro Scrobogna - Lapresse)
ROMA - La Commissione europea «accoglie con favore» la manovra varata venerdì e chiede al Governo italiano «di cercare un ampio consenso sulle riforme anche per assicurarne la rapida approvazione del Parlamento»: lo ha detto un portavoce della Commissione aggiungendo che Bruxelles attende di «conoscere i dettagli del pacchetto approvato e maggiori informazioni sulle singole misure», al fine di dare una valutazione più appropriata della manovra.

LEGGI IL TESTO DEL DECRETO-LEGGE 13 agosto 2011, n. 138: Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo
Si prospetta dunque un altro esame record, che però non sarà veloce e indolore come quello della manovra di luglio (approvata in 4 giorni). Accompagnata dall'indicazione di Giorgio Napolitano che invita ad un «confronto responsabile», sarà all'esame del Senato da lunedì 22 agosto per arrivare all'aula dal 5 settembre. Poi il passaggio alla Camera dove però arriverebbe blindata. La fiducia che non dovrebbe essere posta a Palazzo Madama, come annunciato dallo stesso Berlusconi, potrebbe però arrivare a Montecitorio.

Molti sono i mal di pancia, anche all'interno della stessa maggioranza, per norme che colpiscono sia gli stessi parlamentari, sia gli amministratori locali. Ma anche le professioni. Su tre norme in particolare si discute molto: il contributo di solidarietà, (per farlo partire è atteso un decreto del ministero del Tesoro entro fine settembre) che lo stesso premier vorrebbe cancellare; l'introduzione dell'aumento di 3 punti di Iva, che trova l'appoggio di Confindustria e la totale contrarietà di Confcommercio; e la cancellazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti (il Sistri) che ha mandato su tutte le furie il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e che pertanto potrebbe essere rivista.

C'è chi nella maggioranza pensa già di togliere il contributo di solidarietà, le famose «mani nelle tasche degli italiani» evocate da Berlusconi, e sostituirlo con l'aumento dell'Iva. Lo stesso premier sarebbe favorevole allo scambio, al limite inserendolo nella delega fiscale: visto che il ritocco di un punto di Iva dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 6 miliardi, si potrebbe non solo cancellare il prelievo sui redditi (che vale un miliardo) ma anche alleggerire i tagli ai ministeri e agli enti locali. Per ora, il governo sembra orientato a un intervento meno radicale: potrebbe essere accolto un emendamento dell'Udc che alleggerisce il contributo di solidarietà per chi ha figli a carico.
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USA - Cannabis terapeutica. Maggiore diffusione in California

I ricercatori dell’Università di California, Santa Cruz, hanno analizzato i dati di 1746 consecutivi pazienti di nove dispensari di cannabis medica. Gli Autori riportano che “il sollievo del dolore, degli spasmi, del mal di testa, dell’ansia, così come il miglioramento del sonno e del rilassamento erano i motivi che i pazienti citavano per l’uso di marijuana medica”. In particolare l’ 82.6% la usavano per il dolore, il 70.7% per migliorare il sonno, il 55% per rilassamento, il 41% per gli spasmi muscolari, il 41% per la cefalea, il 38% per l’ansia, il 28% per la nausea e il 26% per la depressione.
I pazienti riferivano che la cannabis produceva più di un beneficio terapeutico, e il 79,3% riferiva inoltre di aver provato precedentemente altri farmaci prescritti dai loro medici, e quasi la metà di tali farmaci erano oppiacei. Due quinti dei pazienti non avevano mai usato la canapa per uso ludico prima di provare la cannabis medica. L’uso di tabacco in questo campione di pazienti era più elevato della media, mentre l’uso di alcol era più basso. Anche l’uso di “droghe”, come la cocaina, la metamfetamina e l’eroina, era minore rispetto alla popolazione generale. L’86,1% dei pazienti usava la via inalatoria, il 25% assumeva il farmaco per via orale, il 22% utilizzava i vaporizzatori e circa il 3% usava la via topica (locale). La maggioranza dei pazienti consumava fino a tre grammi di cannabis la settimana, e il 56,1% affermava che l’assumeva prima di andare a dormire.
Gli Autori concludono:”Rispetto ai primi studi sui pazienti che usavano la cannabis medica, questi dati suggeriscono che la popolazione dei pazienti si è modificata e da malati affetti soprattutto da AIDS e cancro si è passati a una tipologia significativamente diversa di pazienti…Ciò suggerisce che la popolazione dei pazienti sembra evolvere a mano a mano che nuovi malati e medici scoprono l’uso terapeutico della cannabis”.
(Francesco Crestani Pres. Associazione Cannabis Terapeutica)

Who Are Medical Marijuana Patients? Population Characteristics from Nine California Assessment Clinics Craig Reinarman Ph.D.a*, Helen Nunberg M.D.M.P.H.a, Fran Lanthier M.A.a & Tom Heddleston M.A.a Journal of Psychoactive Drugs Volume 43, Issue 2, 2011

Ecco le presunte 50.000 poltrone che il governo si appresta a tagliare: i soliti bugiardi.

Ridicolo, patetico e falso il capitolo sui tagli ai costi della politica nel decreto varato ieri in consiglio dei ministri. Altri 45 miliardi di euro che verranno fuori ancora una volta dalle tasche degli italiani, con nuove tasse, licenziamenti, tagli ai servizi, alla spesa sociale, tagli agli stipendi e alle pensioni.
Chiuderanno scuole, ospedali, mense, asili nido, trasporti locali, uffici pubblici.
Chiuderanno l'Italia.
Per loro però la pacchia continua, sebbene ammantata dietro un velo di falsità e demagogia.
Ci dicono che d'ora in poi viaggieranno a spese dello stato solo in "classe economica": peccato che i viaggi gratis di cui possono beneficiare i parlamentari sono unicamente i voli nazionali, sui quali da anni è stata abolita la "business class" (per andare all'estero in business class continueranno a utilizzare il vecchio trucco delle millemiglia di cui avevo parlato qui qualche settimana fa:http://isegretidellacasta.blogspot.com/2011/07/non-solo-per-loro-come-far-viaggiare.html) .
Il messaggio più patetico è del grondasangue Berlusconi che ha avuto la faccia tosta di raccontare a reti unificate la bugia più mastodontica: "abbiamo tagliato 50.000 poltrone".
Se andiamo a vedere nel dettaglio di cosa parliamo, ci accorgiamo che più che poltrone si tratta degli sgabelli. Gli sgabelli più infimi e insignificanti, non certo le loro poltrone.
Nel decreto di parlare dell'azzeramento di 1500 comuni con meno di 1000 abitanti, comuni nei quali decine di migliaia di consiglieri comunali incassano con i gettoni di presenza dai 9 (nove) ai diciotto (diciotto!) euro al mese, a seconda del numero di sedute consiliari.
Il totale del risparmio per lo stato sarà quindi di 300.000 euro al mese, briciole che il Silvio Berlusconi che guadagna 40.897.004 euro potrebbe tranquillamente regalare allo stato per fermare l'emorragia di sangue che gronda dal suo cuore.
Sulle province il discorso è diverso: da sempre luogo di prepensionamento per i politici nostrani , ogni parlamentare combatterà strenuamente per difendere il proprio feudo provinciale.
Con una maggioranza risicata alla Camera, quante delle province annunciate realmente scompariranno?
Non credo che arriveranno a cancellare nemmeno una dozzina, quasi tutte al sud dove il ceto politico meridionale si accontenta di poco. Un mutuo sulla casa pagato, può anche bastare.

Germania, scandalo sessuale per la Cdu si dimette dirigente del partito della Merkel


Il presidente nello stato di Schleswig-Holstein ha avuto una relazione con una ragazzina di 16 anni. L'annuncio delle dimissioni. Un caso che potrebbe danneggiare ulteriormente la Cdu, data in svantaggio rispetto a una coalizione tra la Spd e i verdi

BERLINO - Il partito della cancelliera tedesca Angela Merkel colpito da uno scandalo sessuale: il presidente della Cdu dello stato dello Schleswig-Holstein, nel nord della Germania, è stato costretto alle dimissioni dopo aver ammesso una relazione con una ragazzina di 16 anni.

È stato lo stesso Christian von Boetticher, 40 anni, a dare l'annuncio delle sue dimissioni dopo un incontro al vertice tra i leader locali del partito. Boetticher resterà comunque capogruppo della Cdu nell'assemblea regionale.

Von Boetticher non ha infranto nessuna legge ma all'interno del partito la notizia ha provocato non pochi malumori. "Ha riconosciuto - ha detto la vicepresidente Angelika Volquartz - di avere sbagliato e di avere trascurato gli aspetti morali della vicenda".

Boetticher era stato designato candidato alla carica di primo ministro dello Schleswig-Holstein nelle elezioni in programma per il maggio 2012. L'attuale premier Peter Harry Carstensen, 64 anni, infatti non si ripresenterà.

Il nuovo scandalo non gioverà al partito della signora Merkel, già in calo nei consensi dell'elettorato. Secondo un sondaggio reso pubblico venerdi, la coalizione Cdu/Csu e Fdp sarebbe superata da una possibile alleanza tra socialdemocratici e verdi.

Bersani: "Manovra ingiusta e dannosa governo di transizione per l'emergenza"


Il segretario del Pd: "Paghino i grandi patrimoni e chi ha esportato capitali". Pronto un pacchetto di emendamenti per modificare le norme presenti nel decreto del governo. Apertura su Iva e pensioni: "Ma meglio lavorare sull'evasione"di ROBERTO MANIA

ROMA - "Non so se Tremonti resterà ministro dell'Economia. Francamente penso che non lo sappia nemmeno lui", risponde Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, che sulla conversione del decreto con la stangata da 45 miliardi di euro punta a giocare in Parlamento una partita-chiave. Una risposta che conferma il nuovo quadro con le divisioni laceranti che attraversano la maggioranza.

Tremonti non è più una pedina insostituibile nel governo. E anche questo apre a nuovi possibili scenari. Bersani ha preparato un pacchetto di emendamenti per cambiare la manovra e ha deciso di confrontarsi con tutti: opposizioni, forze sociali, e partiti di maggioranza. Obiettivo: "Far pagare a chi evade e a chi non ha ancora pagato nulla come i possessori dei grandi patrimoni immobiliari".

Sullo sfondo - perché no? - prove di nuove grandi alleanze, di quel "governo di transizione" per presentarsi nel mondo "con una faccia diversa da quella di Berlusconi".

Perché a luglio avete permesso che in Parlamento la manovra da 48 miliardi venisse approvata rapidamente e ora vi preparate a dare battaglia su un decreto non molto diverso?"Per la verità quella manovra è arrivata in Parlamento già blindata, con l'impegno del presidente del Consiglio di porre la fiducia e con l'improvvisa catastrofe dei mercati. Ma Berlusconi, per ora, ha detto che stavolta non intende ricorrere al voto di fiducia. E non perché vuole dialogare con me, ma perché ha problemi seri a casa sua. Resta il fatto che la manovra è ingiusta sul piano sociale e recessiva sul piano economico. Si colpisce esclusivamente chi paga l'Irpef e si tagliano i servizi di base. Nella batosta si accomunano i ceti medi con i ceti popolari. Riassumendo: paga chi ha sempre pagato e non paga chi non ha ancora pagato. Questa manovra va profondamente cambiata ed è per questo che abbiamo messo in campo le nostre proposte che, posso assicurare, stanno in piedi".

Sta davvero in piedi la proposta di ritassare i capitali rientrati in Italia attraverso lo scudo fiscale di Tremonti?"Intanto voglio dire che questa è l'unica misura una tantum, e in fondo si chiede di pagare il 20% a chi, rimanendo anonimo, ha pagato il 4 o 5%. Le altre hanno tutte natura strutturale. Sono pronto a sfidare chiunque sulla possibilità tecnica della nostra proposta e sulla sua costituzionalità. Noi stimiamo di ricavare non meno di 15 miliardi da destinare alla crescita e al lavoro. Ma gli altri sono tutti interventi strutturali: la tracciabilità dei pagamenti per prestazioni e servizi, le norme antievasione, il ripristino dell'elenco fornitori-clienti, le dismissioni del patrimonio pubblico, le liberalizzazioni, la politica industriale, i tagli ai costi della politica, l'introduzione di un'imposta molto progressiva sui patrimoni immobiliari rilevanti a partire da un determinata soglia che indicheremo anche in ragione dell'esito della discussione in Parlamento".

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Le confessioni di Marrazzo "Perché andavo in via Gradoli"


L'ex governatore del Lazio due anni dopo si racconta. Lo scandalo, le dimissioni, la solitudine. Una confessione: "Ho sbagliato per fragilità, chiedo scusa. Un uomo pubblico deve controllare le sue debolezze". E poi: "Non ero drogato né omosessuale. Ma ricattabile sì. Perché i trans? Sono donne all'ennesima potenza, rassicuranti" di CONCITA DE GREGORIO

NEL CORSO di questa intervista, iniziata la sera del primo turno delle amministrative di maggio con le proiezioni che continuamente irrompevano dai cellulari e finita ad agosto a Monterano, borgo abbandonato dove è nata una quercia dentro una chiesa disegnata dal Bernini, Piero Marrazzo ha detto ventiquattro volte "perché io sono il figlio di Joe Marrazzo".

L'ultima volta - era il giorno del congedo di Paolo Ruffini dall'azienda - lo ha detto a proposito della Rai: "Perché io sono entrato per la prima volta alla Rai da bambino per mano a mio padre". Nei primi due incontri, segnati dalla sua estrema diffidenza e in definitiva dal tentativo reciproco di capire se saremmo riusciti a parlare della "cosa", ha raccontato solo della sua famiglia.

Del padre, del padre e poi ancora del padre, per ore. Della madre americana, la cui vita è un romanzo. Delle figlie ragazze, i loro studi. Con grandissima prudenza della moglie Roberta, "certo che la amo ancora, come sempre". In ultimo della loro figlia bambina. Il secondo incontro è finito così, con una lunga pausa alla domanda "come ha raccontato quello che è successo a sua figlia di dieci anni?". Dopo un paio di minuti ha risposto: "Le ho detto che papà è andato alla festa sbagliata". Poi due mesi di silenzio, come se quella frase fosse stato tutto quel che c'era da dire.

Al suo ritorno da un viaggio in Armenia - ha ricominciato a girare documentari per la Rai - ci siamo incontrati di nuovo. Grotta romana di Stigliano, il luogo dove i soldati feriti andavano a recuperare le forze e a curarsi. Catacombe da cui si esce risorti. "Magari funziona", sorride. Una settimana prima otto persone, tra cui tre carabinieri, erano state rinviate a giudizio per tentata estorsione ai suoi danni.

Soddisfatto?
"Come potrei essere soddisfatto? Sono due anni che vivo solo, che non parlo di questo con nessuno, che provo a ritrovare il bandolo della vita. Sono il figlio di Joe Marrazzo, ce la farò. Ce l'ho fatta già. Ma la soddisfazione, mi creda, in questa storia non è contemplata".

Un paio d'ore più tardi ne abbiamo parlato. Avrei solo sei o sette domande, gli ho detto. Cos'è successo davvero quella sera, perché, cosa non si perdona, a chi attribuisce le responsabilità, cosa le è successo nella vita politica e privata in quei mesi, come pensa il futuro, se la politica la tenta ancora o se è una storia finita. Va bene? "Va bene. Ma solo perché in cima o in coda a queste domande c'è una sola cosa che sento di dover dire. Pubblicamente, alle persone che si sono fidate di me".

Che cosa? 
"Che ho sbagliato. Ho fatto un errore. Di questo errore voglio chiedere scusa. Ho sbagliato, scusatemi. Ecco. Solo questo".

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