domenica 24 novembre 2013

Quegli incontri segreti tra Stati Uniti e Iran

Quegli incontri segreti tra Stati Uniti e Iran
La stretta di mano tra il segretario di Stato Usa, John Kerry e il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif (ap)
Gli Stati Uniti e l'Iran si sono segretamente impegnati in una serie di incontri ad alto livello nel corso dell'anno, incontri che hanno spianato la strada allo storico accordo firmato oggi a Ginevra. Lo rivela l'Associated press.

I colloqui sono stati tenuti nascosti anche agli amici più stretti dell'America , compresi i suoi partner negoziali e Israele, fino a due mesi fa, e questo spiega come l'intesa è potuta avvenire così rapidamente, nonostante le ostilità tra l'Iran e l'Occidente. 

Ma la segretezza dei colloqui può anche spiegare alcune delle tensioni tra gli Stati Uniti e la Francia  che all'inizio di questo mese aveva respinto l'accordo con l'Iran proposto dagli Usa e quelle con Israele. 
Il presidente Barack Obama ha autorizzato personalmente i colloqui come parte del suo sforzo per aprire un dialogo con un paese che il Dipartimento di Stato aveva designato come sponsor più attivo del mondo del terrorismo .
I colloqui si sono svolti nella nazione mediorientale di Oman e altrove con solo una ristretta cerchia di persone.
Dal mese di marzo, il vice segretario di Stato William Burns e Jake Sullivan, alto consigliere di politica estera del vicepresidente Joe Biden , hanno incontrato almeno cinque volte  funzionari iraniani.
Gli ultimi quattro incontri clandestini, tenutesi dopo l'elezione dell'iraniano riformista presidente Hassan Rouhani, hanno prodotto la maggior parte del contenuto dell'accordo poi presentato a Ginevra.
Il sultano dell'Oman Qaboos è stato un personaggio chiave come mediatore per il riavvicinamento Usa- Iran.  
I colloqui segreti hanno preso il giusto peso otto mesi fa, quando Obama ha inviato il vice segretario di Stato Burns, la sua aiutante Sullivan e altri cinque funzionari ad incontrare i loro omologhi iraniani nella capitale omanita di Muscat.
Obama ha inviato il gruppo poco dopo che le sei potenze avevano aperto un nuovo round di colloqui sul nucleare con l'Iran in Almaty, Kazakistan , alla fine di febbraio .

In quel momento
, i principali negoziati sul nucleare iraniano stavano facendo piccoli progressi, e gli iraniani avevano poco interesse a tenere colloqui bilaterali con gli Stati Uniti per paura che tal incontri potessero diventare di dominio pubblico.
Così, con l'aiuto del Sultano Qaboos, i funzionari di entrambi i paesi hanno cominciato a poter discutere tranquillamente senza timore di essere scoperti.
Burns, Sullivan e un piccolo team di esperti tecnici americani arrivarono su un aereo militare a metà marzo per l'incontro con gli iraniani.
L' obiettivo da parte americana era semplicemente a quel punto di vedere se gli Stati Uniti e l'Iran potevano organizzare con successo colloqui bilaterali nonostante l'asprezza delle relazioni tra le due nazioni. 
Al di là di questioni nucleari, spiegavano i funzionari Usa, alla riunione di marzo in Oman c'era anche la preoccupazione circa il coinvolgimento iraniano in Siria, le minacce di Teheran di chiudere l' importanza strategica dello stretto di Hormuz e lo status di Robert Levinson , un ex agente dell'FBI rapito in Iran, così come altri due americani detenuti nel paese.
Sperando di mantenere il canale aperto, il segretario di Stato John Kerry ha poi visitato Oman a maggio per un viaggio apparentemente destinato a spingere un accordo militare con il sultanato, ma segretamente focalizzato sul mantenimento del ruolo di mediazione fondamentale di quel paese, in particolare dopo le elezioni iraniane che erano in programma per il prossimo mese.


L'elezione di Rouhani nel mese di giugno su una piattaforma volta ad alleggerire le  sanzioni paralizzanti per l'economia iraniana e la volontà dichiarato di impegnarsi con l'Occidente, hanno dato una nuova scintilla per lo sforzo degli Stati Uniti.

Due incontri segreti sono stati organizzati subito dopo l'insediamento di Rouhani nel mese di agosto, con l'obiettivo specifico di far progredire i colloqui sul nucleare in fase di stallo con le potenze mondiali.
Un altro paio di incontri ha avuto luogo nel mese di ottobre.
Burns e Sullivan hanno guidato la delegazione degli Stati Uniti in ciascuna di queste sessioni, e si sono uniti alla riunione segreta finale dal capo negoziatore Usa sul nucleare Wendy Sherman. 
Gli incontri privati hanno coinciso con un allentamento pubblico della discordia tra Usa e Iran. Ai primi di agosto, Obama ha inviato Rouhani una lettera congratulandosi per la sua elezione. La risposta del leader iraniano è stata vista positivamente dalla Casa Bianca che ha gettato subito le basi per le ulteriori colloqui segreti .

Mentre i negoziatori hanno continuato a parlare dietro le quinte, si è fatta strada l'ipotesi di un possibile incontro tra Obama e Rouhani a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, cui entrambi hanno partecipato in settembre a New York.
Burns e Sullivan hanno cercato di organizzare il colloquio, ma l'incontro non è avvenuto in gran parte a causa delle preoccupazioni iraniane. Due giorni dopo, però, Obama e Rouhani hanno parlato per telefon, il primo contatto diretto tra un leader statunitense e iraniano in più di 30 anni. Fu solo dopo quella telefonata Obama - Rouhani che gli Stati Uniti hanno cominciato informare gli alleati dei colloqui segreti con l'Iran.

Continua ...
http://www.repubblica.it/esteri/2013/11/24/news/quegli_incontri_segreti_tra_stati_uniti_e_iran-71790310/

Arriva l'inverno, temperature in calo a partire da martedì

Allarme Coldiretti: "Un italiano su cinque non può scaldarsi". Prevista neve a quote molto basse sulle coste adriatiche, anche su Molise, Abruzzo e nord Puglia a 100-200 metri.
Arriva l'inverno, temperature in calo a partire da martedì
La cima del Vesuvio imbiancata dalla neve dopo le temperature in forte calo che si sono registrate a Napoli (ansa)
L'Italia sarà investita all'inizio della prossima settimana da un'ondata di aria gelida. Dopo il maltempo del fine settimana, con ombrelli ancora aperti, soprattutto al centro-sud, le temperature caleranno ulteriormente. Da lunedì è previsto il freddo intenso, ma inizieranno a scendere soprattutto fra martedì e mercoledì. Sarà un anticipo dell'inverno con una massa d'aria artica continentale in arrivo da Est. Il gelo si estenderà su tutta Italia, raggiungendo anche l'estremo Sud. Soffieranno forti venti settentrionali sulla Penisola, con forte tramontana al Centrosud. Questa aria gelida, molto secca, farà cadere la neve a quote molto basse sulle coste adriatiche, anche su Molise, Abruzzo e nord Puglia a 100-200 metri.

METEO

Arriva il il gelo ma più di un italiano su cinque (21,1%) dichiara di non poter riscaldare adeguatamente la propria abitazione e nelle case tornano le stufe a legna e si riaccendono i camini. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Istat, dalla quale risulta che è quasi raddoppiato il numero di italiani che si trova in condizioni di disagio tali da dover soffrire il freddo, rispetto all'inizio della crisi nel 2007 quando erano il 10,7%.

Dopo giorni di maltempo, il Nord e le regioni tirreniche vivranno una tregua. Ma al Nord i valori pomeridiani saranno davvero bassi per il periodo e compresi tra i 6 e i 9 gradi. Minime vicine allo zero al Centronord. A Milano e Roma sono stati già presi provvedimenti per ospitare i senza tetto.

Allarme valanghe in Trentino, dove è stato segnalato un  "marcato pericolo di valanghe in quota" dal servizio meteo della Provincia. Nelle ultime 48 ore - si legge nel sito istituzionale - il territorio provinciale è stato interessato dal passaggio di un fronte freddo, che ha apportato precipitazioni abbondanti, particolarmente intense nella notte tra giovedì 21 e venerdì 22 novembre".

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/11/24/news/arriva_il_gelo_-71815884/

Grillo a Letta: "Io, populista e rabbioso, vi cancellerò"

Il leader del Movimento Cinque Stelle risponde così all'affondo di Letta che aveva parlato dei populisti rabbiosi che sfruttano le paure della gente. Intanto però la capogruppo al Senato,. Tavera, "offre" a Grasso la tessera del MovVimento.
ROMA - Il duello Grillo-Letta si arricchisce di un nuovo capitolo. All'insegna di moniti contro i populismi e invettive contro "Capitan Findus". Stavolta a scatenare l'ira del leader Cinque Stelle sono state le parole del premier in un messaggio inviato, stamattina, alla Convenzione Pd. "Spero che le primarie siano una straordinaria prova di partecipazione, una risposta a chi grida e basta e fa leva sulle paure dei cittadini perchè non ha altri argomenti se non quelli del populismo rabbioso", dice Letta.

Parole che, alle orecchie di Grillo, suonano come una sfida inaccettabile: "Certo, siamo rabbiosi verso questi partiti che hanno depredato il Paese e si atteggiano a salvatori. Certo, siamo populisti rabbiosi e quando avremo la maggioranza, cancelleremo dalla Storia questa classe politica. Populista rabbioso? Mi piace!".


E poi il consueto attacco a "Capitan Findus". "Ha molti meriti - scrive Grillo sul suo blog - Capitan Findus, nipote del Gran Ciambellano Gianni Letta e pollo di allevamento della democrazia cristiana traslocato nel pdmenoelle". Questo "signore sta perdendo la testa - aggiunge - è il primo esempio di un attaccapanni premier, chi ci appende i vestiti da lui vuole una cosa sola, il mantenimento dello status quo, anche a costo di tenere il kazako Alfano e la ligrestina Cancellieri attaccati alle loro poltrone esponendosi a figure di merda colossali".

A sopresa, invece, arriva un'apertura al presidente del Senato Pietro Grasso, da parte dei due capigruppo Cinque Stelle di Camera e Senato. "Anche in virtù delle mie recenti partecipazioni alle riunioni dei capigruppo, trovo il presidente Grasso corretto. Se lui volesse far parte del M5S, basta che se lui ha qualche tessera la dia indietro...". Così Paola Taverna, ospite di In mezz'ora, risponde a una domanda sull'ipotesi di un Pietro Grasso 'grillino'.

http://www.repubblica.it/politica/2013/11/24/news/grillo_a_letta_io_populista_e_rabbioso_vi_canceller-71821470/

Berlusconi condannato, Quirinale: "No condizioni per intervento capo dello Stato"

All'indomani delle parole pronunciate dall'ex premier alla convention dei giovani di Forza Italia, il Colle replica sulla richiesta di grazia: "Giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni. No a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni". Immediate le reazioni tra i fedelissimi del Cavaliere: "Sbigottito da Napolitano", dice Gasparri.
Berlusconi condannato, Quirinale: "No condizioni per intervento capo dello Stato"
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano 
ROMA -  Sulla grazia a Silvio Berlusconi, condannato in Cassazione per frode fiscale sui diritti tv Mediaset, all'indomani delle parole pronunciate dall'ex premier arriva la presa di posizione del Quirinale: "Non solo non si sono create via via le condizioni per un eventuale intervento del capo dello Stato sulla base della Costituzione, delle leggi e dei precedenti, ma si sono ora manifestati giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni". Lo scrive in una nota l'ufficio stampa del Quirinale a proposito delle parole pronunciate ieri da Silvio Berlusconi: alla convention dei giovani di Forza Italia, dove l'ex premier è intervenuto una settimana dopo la rinascita del partito con cui si candidò la prima volta nel 1994, ha detto di non avere alcuna intenzione di chiedere la grazia al capo dello Stato ma che Napolitano gliela dovrebbe ugualmente concedere.

"Su tutti i problemi relativi alla sentenza definitiva di condanna pronunciata l'1 agosto scorso dalla Corte di Cassazione nei confronti del senatore Berlusconi - precisa il Colle - il presidente della Repubblica si è in questi mesi sempre espresso e comportato in coerenza con la sua ampia dichiarazione pubblica del 13 agosto. Nulla è risultato però più lontano del discorso tenuto sabato dal senatore Berlusconi dalle indicazioni e dagli intenti che in quella dichiarazione erano stati formulati".

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http://www.repubblica.it/politica/2013/11/24/news/diritti_tv_e_condanna_per_frode_fiscale_su_grazia_a_berlusconi_il_quirinale_no_condizioni_per_intervento_capo_dello_stato-71848304/

FREDDIE MERCURY: 5 Settembre 1946 - 24 Novembre 1991. R.I.P

Pensioni, come cambiano le regole dal 2014 - La riforma Fornero in azione

Pensioni, come cambiano le regole dal 2014

Da gennaio le lavoratrici dipendenti del settore privato potranno andare in pensione di vecchiaia solo dopo aver compiuto i 63 anni e 9 mesi, 18 mesi in piu’ rispetto ai requisiti previsti per il 2013 (62 anni e tre mesi). Dal 2014 scattano infatti i nuovi requisiti per il pensionamento di vecchiaia delle donne previsti dalla riforma Fornero che porteranno gradualmente alla parificazione delle eta’ di vecchiaia all’inizio del 2018 (66 anni e tre mesi ai quali aggiungere l’adeguamento alla speranza di vita). Ecco in sintesi i requisiti per l’uscita da lavoro nel 2014, in presenza comunque di almeno 20 anni di contributi (se si hanno contributi accreditati prima del 1996. Se si e’ cominciato a versare dopo il 1996 e’ richiesto anche un importo di pensione di almeno 1,5 volte la soglia minima):
- DONNE DIPENDENTI SETTORE PRIVATO: potranno andare in pensione di vecchiaia le donne con almeno 63 anni e 9 mesi. Dal 2016 (fino al 31 dicembre 2017) scattera’ un ulteriore scalino e saranno necessari 65 anni e tre mesi ai quali aggiungere l’aumento legato alla speranza di vita. Potranno quindi andare in pensione ancora quest’anno con 62 anni e 3 mesi le lavoratrici nate prima del 30 settembre 1951 mentre se si e’ nate a ottobre dello stesso anno l’uscita dal lavoro sara’ rimandata almeno fino a luglio del 2015.

- DONNE AUTONOME E GESTIONE SEPARATA: 
nel 2014 le lavoratrici autonome potranno andare in pensione con almeno 64 anni e 9 mesi, con un anno in piu’ rispetto a quanto previsto per il 2013. Per il 2016 e il 2017 saranno necessari almeno 65 anni e 9 mesi, requisito al quale andra’ aggiunta la speranza di vita.
- UOMINI SETTORE PRIVATO: nel 2014 vanno in pensione con gli stessi requisiti del 2013 (66 anni e tre mesi). I requisiti cambiano nel 2016 con l’adeguamento alla speranza di vita.

- SETTORE PUBBLICO, UOMINI E DONNE: 
restano i requisiti previsti per il 2013. Si va in pensione ancora nel 2014 e fino al 2015 con 66 anni e tre mesi di eta’. Il requisito andra’ adattato alla speranza di vita nel 2016. – PENSIONE ANTICIPATA’: nel 2014 gli uomini potranno andare in pensione in anticipo rispetto all’eta’ di vecchiaia se hanno almeno 42 anni e 6 mesi di contributi versati, un mese in piu’ di quanto previsto nel 2013. Per le donne saranno necessari almeno 41 anni e 6 mesi di contributi (un mese in piu’ di quanto previsto nel 2013). Anche i requisiti per la pensione anticipata andranno adeguati dal 2016 all’aumento della speranza di vita. (ANSA)

E tu avresti il coraggio di rivoltarli?


Essere solitario ...

"Quando un uomo sa più degli altri diventa solitario. 

Ma la solitudine non è necessariamente nemica dell’amicizia o dell’amore,

poichè nessuno è più sensibile nelle relazioni, di un solitario."(C. G. Jung)

Il 9 Dicembre molti movimenti e cittadini bloccheranno l'Italia per chiedere le dimissioni del governo: per la riuscita dell'iniziativa è NECESSARIO il supporto di tutti! Partecipa all'evento e invita i tuoi amici: DIVENTA PARTE ATTIVA DELLA PROTESTA!

Fico (M5S): "Privatizzazioni servono solo a svendere". VIDEO

L'esponente del Movimento 5 Stelle, ospite di Maria Latella su Sky TG24, si dice contrario al programma di dismissioni proposto dal governo: "Dobbiamo tornare a riacquistare la nostra sovranità"
http://tg24.sky.it/tg24/politica/2013/11/23/roberto_fico_commissione_vigilianza_rai_intervista_maria_latella.html

L'intervista di Maria Latella a Roberto Fico (parte 1)

" 'A livella" secondo Snoopy


Terrorismo


In Italia si prepara davvero una rivoluzione?


Polizia: risposte immediate o lasceremo entrare i manifestanti nei palazzi del potere

Aprire immediatamente un tavolo di discussione, con il sindacato, che possa accompagnare l’iter parlamentare della legge di stabilità, in modo da far comprendere al Parlamento il gravissimo disagio e lo scoramento totale delle donne e degli uomini in uniforme che quotidianamente si sacrificano in ogni angolo del Paese per la sicurezza e la coesione sociale».E’ quanto chiede il Segretario Generale del SIULP, Felice ROMANO, dopo un confronto con i poliziotti, reduci della manifestazione di sabato scorso a Roma, rispetto ai contenuti della manovra economica varata dal CDM che, «diversamente da quanto preannunciato dall’esecutivo, non contiene alcuna risposta alle esigenze della sicurezza e soprattutto dei suoi operatori».«Straordinari non pagati da oltre un anno, missioni e indennità di ordine pubblico arretrati da circa 11 mesi, doppi turni e servizi pesanti nei quali, quasi sempre si è esposti al rischio dell’incolumità personale e nei quali la dignità di onesti servitori dello Stato è costantemente calpestata in nome di una ragione di stato per un Stato completamente assente per i suoi servitori – continua Romano – hanno creato una miscela esplosiva che corre il rischio di assumere pieghe imprevedibili e incontrollabili».«Le dichiarazioni rese dai colleghi e riportate da alcune trasmissioni televisive, secondo le quali alcuni operatori delle Forze di polizia hanno dichiarato che alla prossima manifestazione, visto il trattamento ricevuto dal Governo, si faranno da parte e lasceranno entrare i manifestanti nei palazzi del potere, sono sintomatiche di un totale senso di abbandono che i poliziotti vivono per effetto del trattamento a loro riservato che il Parlamento non può far cadere nel vuoto». «È ormai allarme rosso per la sicurezza, per i suoi operatori e per tutto ciò che questo può innescare. È stata già deliberata la manifestazione nazionale per effetto dell’insopportabile danno e denigrazione che comporta, per i poliziotti, la proroga del blocco contrattuale e, soprattutto, del tetto salariale che mina anche la stessa tenuta dell’operatività della funzione di polizia atteso che a responsabilità maggiori non corrisponde un trattamento economico adeguato come quello riconosciuto agli altri che hanno raggiunto la stessa professionalità prima del 1° gennaio 2011. Essa, però sarebbe il punto di non ritorno nel rapporto fiduciario ed indissolubile che deve presiedere la relazione esistente tra lo Stato e chi lo rappresenta e che per esso è pronto anche al sacrificio estremo».«Ecco perché – conclude Romano – se il Governo non darà risposte concrete ed immediate al disagio degli operatori della sicurezza, anche attraverso forme di autofinanziamento interno ad ogni singola Amministrazione, oltre alla manifestazione nessuno si meravigli se quanto preannunciato anonimamente dai colleghi impegnati nella manifestazione di sabato scorso dovesse trovare riscontro».
http://themyworld2.blogspot.it/2013/11/polizia-risposte-immediate-o-lasceremo.html