sabato 2 febbraio 2008

Caserta, scontri tra manifestanti e forze dell'ordine

Proteste contro la decisione di aprire un sito per la raccolta rifiuti a Ferrandelle. Oltre 50 interventi effettuati dai vigili del fuoco nel napoletano
Napoli, 2 febbraio 2008 - Momenti di forte tensione e scontri tra manifestanti e forze dell'ordine si sono verificati questa mattina dinanzi al sito di Ferrandelle (Caserta). Qui nel territorio di Santa Maria La Fossa la tensione è altissima dal momento che l'unico sito attualmente per accogliere rifiuti è proprio quello di Ferrandelle dove i lavori di sistemazione del suolo sono quasi completati. Ma i residenti della zona non ci stanno e si sono verificate cariche della polizia e sassaiole quando un gruppo di manifestanti, tra cui numerose donne, hanno occupato il sito raggiungendolo dalle campagne. Secondo quanto riferito dai residenti, ci sarebbero diversi contusi, tra cui una bambina. In ospedale anche un poliziotto colpito al volto da una pietra. Barricate di immondizia sono ancora in corso su tutto il territorio di Santa Maria La Fossa, bloccando anche le strade stradali che conducono al sito di Ferrandelle. Un'area che, secondo quanto stabilito dal piano De Gennaro, dovrebbe accogliere 350mila tonnellate di rifiuti. La manifestazione di protesta sembra crescere con il passare delle ore, raccogliendo l'adesione di tutti i sindaci della zona. Tensioni che si sono acuite dopo che ieri il prefetto Gianni De Gennaro ha confermato l'allestimento di Ferrandelle come sito di stoccaggio. L'unico finora utilizzabile in attesa dei responsi degli esami tecnici condotti sugli altri siti individuati. Nel napoletano le proteste sono sospese in attesa dei responsi delle analisi tecniche effettuate sulle aree che dovrebbero ospitare siti e discariche. Non si placa però l'emergenza roghi. Nel corso della scorsa notte sono stati oltre 50 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco. Le zone maggiormente colpite il vesuviano, l'area flegrea e alcuni Comuni a nord di Napoli

Schiacciato da rullo, muore operaio

L'incidente sul lavoro in un'azienda del Potentino (ANSA) - POTENZA, 2 FEB - Incidente sul lavoro nell'azienda Vibac di Viggiano (Potenza): un operaio e' morto dopo essere stato schiacciato da un rullo. L'uomo, 39 anni, e' stato soccorso dal personale del 118 che lo ha trasportato nell'ospedale di Villa d'Agri (Potenza) dove e' morto poco dopo. Alla Vibac - azienda dove si produce materiale plastico - lavorano circa 200 persone.

Turco: l'emergenza sanitaria del sud non e' solo questione di risorse

Esiste una questione meridionale per la sanita' e bisogna costruire l'autosufficienza del Mezzogiorno: per questo ci vogliono risorse adeguate, ma queste non sono tutto perche' il problema del Mezzogiorno non e' solo quello della quantita' dei fondi ma e', bensi', legato alle capacita' di gestione e organizzazione". Con queste parole il ministro della Salute Livia Turco ha risposto oggi all'allarme lanciato dai medici dirigenti sulla situazione di emergenza per la sanita' del Mezzogiorno. Intervenendo al convegno nazionale del sindacato dei medici dirigenti Anaao, Turco ha infatti sottolineato come in questi mesi "il lavoro piu' duro sia stato proprio quello di usare le risorse che erano gia' a disposizione". Insomma, e' l'aspetto sul quale il ministro ha insisto. "Alla certezze delle risorse, e quelle lasciate da questo governo sono ingenti, bisogna affiancare una questione essenziale che e' quella degli strumenti tecnici e istituzionali di sostegno e controllo". I tre punti del ministroMa qual e', dunque, la soluzione per migliorare la sanita' al Sud? Secondo Turco, ci sono tre punti "cruciali" per far si' che il Mezzogiorno possa diventare autosufficiente nella sanita': "Innanzitutto - ha spiegato il ministro - bisogna dotare il federalismo di strumenti piu' efficaci di cooperazione istituzionale, il che significa rivedere il modo in cui si fanno i piani sanitari nazionali e regionali, e prevedere dei poteri sostitutivi che siano efficaci". La seconda questione legata ad un miglioramento della situazione nel Mezzogiorno, ha proseguito Turco, e' che "sono necessari una cultura e degli strumenti per la valutazione dei risultati, e la recente legge sull'ammodernamento del sistema sanitario lo prevede". Terzopunto cruciale riguarda i livelli essenziali di assistenza (Lea): "Bisogna avere sempre a livello nazionale - ha detto il ministro - strumenti per la valutazione dell'applicazione dei Lea; in altre parole, strumenti per tenere sotto controllo l'andamento della spesa sanitaria".

Sanitari in agitazione

I lavoratori che prestano servizio presso le strutture sanitarie private protestano per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro I lavoratori che prestano servizio presso le strutture sanitarie private sono in stato di agitazione. A Trapani, secondo la cgil, sono circa 600 i lavoratori che hanno aderito alla protesta per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro. Dal primo gennaio dello scorso anno attendono il rinnovo del contratto di lavoro, così oggi, sostenuti dalla segreteria della Funzione Pubblica – Cgil, hanno proclamato lo stato di agitazione. In provincia di Trapani, secondo i sindacati, sono circa 600 i lavoratori che prestano servizio presso le strutture sanitarie private che hanno aderito allo stato di agitazione. Ma non cè soltanto il problema del rinnovo del contratto. Alcune strutture non hanno, ancora, provveduto ad erogare ai lavoratori il totale delle somme relative agli arretrati del 2004, del 2005 e del 2006. “Nonostante da più parti si evidenzino le molteplici difficoltà dei lavoratori che, con i loro stipendi, non riescono ad arrivare alla fine del mese – afferma Filippo Virgilio responsabile del comparto Sanità privata della Fp Cgil – le associazioni datoriali si oppongono con tutti i mezzi ai rinnovi dei rispettivi contratti, venendo meno al rispetto del lavoro di coloro che, quotidianamente, garantiscono con professionalità un importante servizio. Gli imprenditori della salute della Sanità privata – continuano i sindacati – delegando alla Regione l’onere economico dell’aumento contrattuale, ripropongono, ancora una volta, le stesse motivazioni al mancato rinnovo del contratto cercando, così, di giustificare una grave mancanza che lede i diritti dei lavoratori”. La cgil, infine, contesta l'ipotesi di rimodulare gli standard del personale che – dice – si tradurrebbe in un aumento, inevitabile del carico di lavoro. Rosaria Parrinello

I richiami del Cip

Il comitato paralimpico sollecita l’amministrazione ericina a formalizzare gli atti necessari per dare avvio ai lavori di ristrutturazione del campo bianco Una lettera che porta in calce la firma del Segretario generale del CIP, Comitato Italiano paralimpico, è arrivata ieri sul tavolo del Sindaco di Erice Giacomo Tranchida e del Presidente del Consiglio comunale Giovanna Millocca. Nel corpo della stessa la richiesta di notizie in ordine al Campo Bianco , in considerazione del fatto che dal giorno , esattamente il 14 dicembre scorso, in cui la Giunta nazionale dello stesso Comitato aveva ratificato l'accordo relativo alle modifiche da apportare al vecchio progetto , nessun riscontro era pervenuto in merito da parte del Consiglio Comunale di Erice. Da qui una naturale preoccupazione che il Cip non ha mancato di evidenziare, acuita anche dalle notizie di stampa in merito a talune iniziative intraprese dalla Amministrazione della Vetta in merito a lavori disposti all'interno della struttura. La richiesta del Cip, viene chiarito nella stessa nota, rivolta alla formalizzazione da parte di Giunta e Consiglio Comunale di Erice del nuovo accordo , ha solo l'obiettivo di accelerare le procedure previste per la scelta del contraente e l'inizio dei lavori. Al Comitato Paralimpico ha già risposto, a scarico di eventuali proprie responsabilità, il Presidente del Consiglio chiarendo che nessun atto è stato prodotto da parte dell'Amministrazione , in merito al Campo Bianco, da portare all'esame del Consiglio. Da parte sua, il Sindaco Tranchida ha tenuto a precisare che rimane intatto l'interesse della Amministrazione a dare esecuzione all'accordo sottoscritto e che i lavori di pulizia disposti sulla struttura non vanno certamente in senso contrario . Per il resto l'Amministrazione sta lavorando alla redazione degli atti che presto potranno approdare all'esame del Consiglio per l'approvazione. Rocco Giacomazzi

Erice pulita e più bella

La Giunta Tranchida impegnata in un piano di riqualificazione e decoro del territorio comunale Progettato dalla amministrazione ericina un vasto programma di riqualificazione urbana che riguarda diverse realtà territoriali.. Le zone sinteressate, sono quelle di Viale della Provincia, Via vecchia martogna e Via Cosenza. Sulla prima prevista la realizzazione di giardinetti , sulla seconda di giardinetti e parcheggi, mentre sulla Via Cosenza oltre la messa in sicurezza dei marciapiedi si procederà anche a realizzare alcune aiuole. Contemporaneamente, nel quadro di una complessiva opera rivolta a garantire pulizia e decoro all'intero territorio comunale, è stato disposto il potenziamento del servizio di rimozione a domicilio degli ingombranti , l'acquisto di nuovi cassonetti ed una più funzionale e migliore dislocazione degli stessi. Si attende , invece, di momento in momento la notizia del finanziamento regionale relativo alla realizzazione del primo Centro Comunale per la raccolta differenziata che dovrebbe sorgere in contrada Rigaletta milo . In programma, anche , una campagna mediatica di sensibilizzazione civica ed una rapporto di collaborazione didattico-educativa con le Scuole. Annunciato anche l'inasprimento delle sanzioni per chi dovesse contravvenire alle norme di salvaguardia e tutela dell'ambiente. Rocco Giacomazzi

MAFIA: CARABINIERI SEQUESTRANO AZIENDA VINICOLA BOSS VITALE

PALERMO (ITALPRESS) - I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato, su ordine del Tribunale di Palermo, l'azienda vinicola "Bacco Wine" di proprieta' del boss mafioso Michele Vitale, 40 anni, di Partinico, per un valore di un milione di euro. Vitale era stato arrestato nel 2004 per estorsione aggravata dal vincolo associativo di tipo mafioso nel contesto dell'operazione "Vulcano" e i successivi accertamenti patrimoniali avevano dimostrato che la societa' era stata acquisita con denaro proveniente da attivita' illegali riconducibili a Cosa Nostra. (ITALPRESS). 02-Feb-08 09:50 NNNN

PESCHERECCIO SEQUESTRATO: D'ALI' "EQUIPAGGIO STA BENE"

TRAPANI (ITALPRESS) - L'equipaggio del peschereccio "Vito Mangiaracina" sta bene. Subito dopo il sequestro il moto-pesca e' stato ormeggiato nel porto militare di Tripoli, ma gia' nel pomeriggio di oggi sara' possibile il suo trasferimento nel porto civile. Lo rende noto il Presidente della Provincia di Trapani, Antonio d'Ali, che appresa la notizia del sequestro del peschereccio mazarese, da parte di una motovedetta della Marina Militare libica, ha immediatamente contattato telefonicamente il sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri, Bobo Craxi, e, insieme al consigliere provinciale Pino Siragusa, si e' recato presso la capitaneria di porto di Mazara del Vallo per seguire i primi sviluppi della vicenda ed acquisire direttamente alcune informazioni. "Ho appreso dall'onorevole Craxi - spiega d'Ali' - che, inoltre, l'armatore (che e' a bordo con l'equipaggio) e' gia' in contatto con le nostre autorita' diplomatiche ed ha gia' avviato le trattative per il dissequestro del natante. Mi sembrano segnali positivi di un'auspicabile chiusura della vicenda in tempi brevi. Nel settembre del 2006, quando fu sequestrato il 'Mediterraneo I' e trattenuto nel porto di Dama, tutto si risolse in meno di 10 giorni grazie anche al contegno esemplare mantenuto dai nostri marittimi con le autorita' libiche. Seguiamo puntualmente l'evoluzione della vicenda, nella speranza che anche in questo caso si risolva tutto rapidamente". (ITALPRESS). 02-Feb-08 17:15 NNNN

MAFIA: PALERMO, AMATO INCONTRA MAGISTRATI E FORZE DELL'ORDINE

PALERMO (ITALPRESS) - A conclusione della sua visita a Palermo, il Ministro dell'Interno Giuliano Amato, accompagnato dal sottosegretario Alessandro Pajno, ha incontrato in Prefettura i vertici della magistratura (Presidente Corte d'Appello, Procuratore Generale, Presidente del Tribunale, Procuratore della Repubblica) ed i responsabili provinciali delle forze dell'ordine. L'incontro, informa una nota della Prefettura, ha evidenziato ancora una volta la perfetta sinergia esistente tra la magistratura palermitana e le forze dell'ordine nonche' l'assoluta condivisione delle strategie adottate nella lotta alla criminalita' organizzata. (ITALPRESS). 02-Feb-08 18:38 NNN

Palermo Rissa a coltellate tra condomini, abortisce donna ferita

PALERMO - Simona Graziano, 22 anni, una delle quattro donne fimaste ferite martedì scorso durante una lite a colpi di coltello, esplosa tra vicini di casa nel quartiere Zen di Palermo, stamane ha perso il bambino che portava in grembo. La donna, che aveva riportato numerose ferite alla schiena e all'addome, era stata accoltellata nonostante fosse incinta di tre mesi. Simona Graziano, subito dopo l'aggressione, era stata ricoverata nel reparto di terapia semi-intensiva all'ospedale Villa Sofia, ma oggi è stata trasferita nella divisione di ginecologia dell'ospedale Cervello per le cure necessarie dopo l'interruzione di gravidanza. La lite era scoppiata tra due nuclei familiari: i Graziano (madre e tre figlie) e gli Arizzi, un'intera famiglia di cinque persone, abitanti nella stessa palazzina di via Fausto Coppi per motivi legati alla vita di condominio

Randazzo Mafia, arrestati sei affiliati ai clan catanesi

RANDAZZO (CATANIA) - Sei presunti appartenenti a due cosche di Cosa nostra, che erano stati scarcerati perchè assolti nel secondo grado di giudizio dall'accusa di associazione mafiosa, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Randazzo dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza della prima Corte d'appello di Catania. In carcere sono stati condotti Francesco Montagno Bozzone, di 47 anni, Mario Montagno Bozzone, di 48, Signorino Sciacca, di 39, Vincenzo Sciacca, di 32, indicati come appartenenti alla clan Mazzei; e Claudio Reale, di 33 anni, e Antonino, Triscari, di 30, della "famiglia" Santapaola. Nei loro confronti è stato emesso un ordine di custodia cautelare dalla terza sezione penale della Corte d'appello di Catania su richiesta della Procura generale. http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=1330

Vittoria Due arresti per un tentativo di estorsione

VITTORIA (RAGUSA) - Roberto Nigito, 41 anni, e Hedi Belgacem, di 20, sono stati arrestati dalla polizia per un tentativo di estorsione a un operatore commerciale di Vittoria. Le indagini sono state svolte dalla squadra mobile della Questura di Ragusa. http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=1321

Gela, duro colpo alle estorsioni

Cosa nostra e "Stidda" a braccetto per dividersi i proventi del racket, ma le rivelazioni di alcuni pentiti hanno fatto luce su un'organizzazione radicata nel territorio GELA (CALTANISSETTA) - Prosegue la lotta alle estorsioni e spira un vento nuovo in Sicilia. La gente collabora, gli imprenditori denunciano e scattano le manette.Provvedimenti sono stati notificati in carcere a Gaetano Azzolina, Fortunato Ferracane, a Massimo Carmelo Billizzi, Ignazio Scollo, Angelo Cavaleri, a Salvatore Nicastro, inteso "turi lignu" detenuto presso la casa circondariale di L'Aquila, a Giuseppe Novembrini, detenuto a Bergamo ed a Francesco Vella detenuto ad Avellino. Le indagini hanno preso spunto dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia gelesi Rosario Trubia inteso "Nino D'Angelo" ed Emanuele Terlati inteso "Pracchia". Gli accertamenti degli investigatori hanno consentito di chiarire la posizione del commerciante gelese, vittima del "pizzo", dopo che nel maggio del 2005 il suo esercizio commerciale era stato sottoposto a sequestro preventivo. L'uomo finito nel mirino del racket era stato ritenuto in un primo momento un prestanome dei boss Emmanuello.Le dichiarazioni del pentito Trubia hanno permesso però di comprendere che l'imprenditore era una vittima e non un complice dei mafiosi. Lo stesso commerciante, alla fine, ha collaborato con le indagini. L' operazione ha confermato che Cosa nostra e la "Stidda" a Gela convivono pacificamente e si spartiscono i proventi delle estorsioni. http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=1304

Peter Gabriel: "Il mio YouTube per combattere le guerre"

CANNES - L'"Uomo dell'Anno" del Midem 2008 (il Mercato della Musica che si è concluso ieri a Cannes) arriva camminando sulle stampelle. É Peter Gabriel, reduce da un incidente sugli sci, una tripla frattura che tiene stretta in un vistoso "doposci" ortopedico al polpaccio sinistro ("Ho avuto una discussione con una roccia" dice, giocando sul doppio senso di "rock"). La difficile deambulazione non ha privato Gabriel dell'umore abituale: è l'unica star planetaria sinceramente alla mano, cortese sempre e con tutti, calmo, ma appassionato, ironico, ma mai offensivo. Nonostante sia stato e sia un precursore e un pioniere in moltissimi campi (nella musica, nella tecnologia, nei diritti umani), Peter Gabriel ha l'aria di un uomo qualunque. Nessuno lo ha mai visto sfoggiare in pubblico diavolerie cibernetiche, e dire che potrebbe: la tecnologia la tiene per sé negli studi di Bath, quartier generale della Real World. Gabriel indossa i suoi 57 anni con eleganza semplice, non un indizio che lo differenzi dal resto del mondo, niente che sia alla moda. Poi, invece, una volta sul palco, le mode le crea. "Sono un caso di doppia personalità, calmo nella vita e scatenato in scena" dice, della flagrante differenza tra l'uomo e il performer. "E ho la fortuna di essere sempre stato pagato per fare una terapia psicoanalitica". Mezz'ora prima, intervenendo a un convegno sui nuovi talenti, Peter Gabriel aveva raccontato momenti della sua infanzia, rivelatori, in modo del tutto inconscio, "di essere più portato come musicista che come autista di autobus. Sin da piccolissimo percuotevo tutto". Ha raccontato dei Genesis, "nati per rompere barriere, compresa quella dei tre soli minuti per una canzone". Ha raccontato della sua famiglia: "Mio nonno è stato un giocatore d'azzardo, mio padre un inventore e mia madre mi ha cresciuto con musica classica e musica da chiesa. Credo di essere il risultato di queste tre persone". Quando poi Peter Gabriel è arrivato in sala stampa, aveva l'aria un po' preoccupata. Guardava l'orologio. Alle sei e un quarto aveva dato appuntamento a sua madre in un albergo della Croisette e temeva di arrivare in ritardo. Lo abbiamo "liberato" in tempo, e in serata la signora Irene, ultraottantenne ancora molto coquette, era alla destra del celebre figlio al pranzo di gala per l'"Uomo dell'Anno". Delle tante vite che vive in simultanea, Peter Gabriel privilegia al momento quella devota alla causa dei diritti umani. In dicembre ha presentato a New York la sua nuova creatura: "The Hub", primo sito comunitario dedicato ai diritti umani, nato dall'esperienza ultradecennale di "Witness". "Una specie di YouTube umanitario", dice, "dove tutti possono inserire e scambiare video realizzati non professionalmente nelle zone calde della terra. E' una derivazione di Witness.
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Si pente un altro uomo di Lo Piccolo in fiamme il negozio del fratello

PALERMO - Si allunga la lista dei pentiti di mafia, a Palermo. Un altro collaboratore del boss Salvatore Lo Piccolo ha iniziato a collaborare con la giustizia. Ma a poche ore dalla notizia del "pentimento", un negozio di abbigliamento di proprietà di suo fratello, in via Imera a Palermo, è stato dato alle fiamme. Andrea Bonaccorso - questo il nome del mafioso - 31 anni, è il quarto pentito del mandamento di San Lorenzo, dopo Francesco Franzese, Antonino Nuccio e Gaspare Pulizzi. Proprio quest'ultimo ha indicato Bonaccorso come uno degli assassini di Nicola Ingarao, ucciso il 13 giugno del 2007 a Palermo. I familiari del neopentito sono già stati portati in una località protetta. Arrestato due settimane fa, Bonaccorso è stato incastrato per il delitto dalle accuse di Pulizzi e ha deciso di parlare. Secondo il suo racconto, a sparare sarebbe stato Sandro Lo Piccolo. Un dato, questo, che conferma le dichiarazioni di Pulizzi. Bonaccorso avrebbe guidato la moto utilizzata dal commando che uccise Ingarao in via Pietro Geremia, dopo che l'uomo aveva appena firmato al commissariato Zisa, secondo gli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale. Oltre a parlare del delitto Ingarao, Bonaccorso, mafioso di Brancaccio, ha ammesso di avere assunto un ruolo di grande importanza in Cosa nostra. Proprio grazie alla propria partecipazione all'agguato di via Geremia, avrebbe ottenuto la reggenza di una famiglia di Palermo centro. L'eliminazione di Ingarao fu un delitto strategico, con cui Salvatore Lo Piccolo, padre di Sandro, conquistò il vertice delle famiglie e dei mandamenti di Palermo. (2 febbraio 2008)

No global in corteo a Cosenza "Basta con la giustizia al contrario"

COSENZA - "Siamo sempre sovversivi": questo lo slogan che campeggia sullo striscione che apre il corteo dei No global che nel pomeriggio ha attraversato le vie di Cosenza "contro la repressione, per le libertà e per la giustizia sociale, Genova 2001 - Cosenza 2008". Un'iniziativa organizzata dopo che il pubblico ministero Domenico Fiordalisi ha chiesto la condanna di tredici militanti, imputati a Cosenza, in Corte d'assise, di associazione sovversiva, ritenuti colpevoli di aver organizzato gli incidenti durante il Global forum di Napoli e il G8 di Genova nel 2001. Al corteo, promosso dal movimento "Liberi tutti", partecipano alcune migliaia di persone (oltre diecimila secondo gli organizzatori) tra rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, associazioni, movimenti, partiti e sindacati. Fra questi, il leader delle Tute bianche Luca Casarini, Oreste Scalzone, il deputato del Prc Francesco Caruso (il pm ha chiesto sei anni di reclusione per Caruso, Casarini e per Francesco Cirillo, quest'ultimo considerato la "mente" della Rete meridionale del Sud ribelle). E ancora, Silvia Baraldini, Heidi Giuliani (parlamentare del Prc e madre di Carlo, morto a Genova durante il G8), il segretario nazionale della Fiom-Cgil Giorgio Cremaschi. Per l'eurodeputato ed ex portavoce del Genova Social Forum Vittorio Agnoletto, la manifestazione "è un successo, ci sono migliaia di persone, nonostante la crisi politica e la distanza che, in questi mesi, si è creata tra i movimenti sociali e il governo. E' inaccettabile che un pm cerchi di ridurre il più grande movimento europeo degli ultimi decenni, che continua a chiedere verità e giustizia, a una cospirazione di una quindicina di persone per sovvertire l'ordine costituito". Sulla stessa linea Heidi Giuliani, "da sette anni chiedo giustizia e verità per mio figlio e per le molte vittime di Genova - dice - e continuo invece ad assistere a una giustizia al contrario, che accusa le vittime e promuove i delinquenti in divisa". "Con questo - aggiunge - non penso che tutte le persone in divisa siano delinquenti, ma penso che se anche le forze dell'ordine non fanno pulizia al loro interno, la nostra sarà sempre una democrazia più a rischio".
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Il legale anti Sindona «in affari con i boss»

Milano, Melzi arrestato per riciclaggio
MILANO - Base finanziaria a Zurigo gestita da un abilissimo truffatore, a Milano il «servizio » di consulenza legale e di intermediazione con le maggiori banche italiane assegnato all'avvocato Giuseppe Melzi, arrestato con l'accusa di riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita. Noto per aver difeso negli anni '70 i piccoli risparmiatori vittime del crac della Banca privata italiana di Michele Sindona, oltre che per essere fondatore dell'Associazione degli Amici della casa della carità di don Virginio Colmegna, Melzi, 65 anni, è stato arrestato ieri dai carabinieri per riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita a favore della 'ndrangheta. L'inchiesta stronca con 9 arresti un carosello di società fittizie, offshore e prestanome con investimenti in Sardegna, in Spagna e in Svizzera messo in piedi fino al 2004 per «lavare» un flusso gigantesco di denaro sporco (almeno 80 milioni di euro, ma potrebbero essere 4 volte tanto) incassato da una cosca crotonese.
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Kabul: dietrofront su condanna Sayed

Dopo le pressioni internazionali il Governo afghano prende le distanza dalla pena capitale per il giornalista KABUL (Afghanistan) - Dopo una massiccia campagna di sensibilizzazione internazionale lanciata dal quotidiano inglese Independent, il Senato afghano torna sui suoi passi, e afferma che dietro la condanna a morte di Sayed Pervez Kambaksh «c’è stato un errore tecnico». A darne notizia è proprio il quotidiano Sayed Pervez Kambaksh, condannato per blasfemia dopo aver scaricato da Internet un articolo sui diritti delle donne (Ap)britannico, nell’apertura della sua edizione online, con un articolo intitolato «Un’ancora di salvataggio per Pervez». La prima delibera della Camera alta, mercoledì, confermava la sentenza di un tribunale religioso di Mazar-e-Sharif, nel nord del Paese, che ha condannato il giornalista 23enne per blasfemia dopo che ha scaricato da un sito in farsi e distribuito all’università di Balkh un articolo sui diritti delle donne, giudicato irrispettoso nei confronti dell’Islam. L’Independent aveva attribuito alla decisione iniziale del Senato, fortemente caldeggiata da un parlamentare vicino a Karzai, Sibghatullah Mojaddedi, il tentativo del presidente afghano di accreditarsi alle forze politiche del Paese più vicine all’Islam oltranzista e smarcarsi dagli alleati occidentali. «ERRORE TECNICO» - Ora, con un comunicato letto dal suo segretario Aminuddin Muzafari, il Senato fa sapere che: «La posizione della Camera alta in merito alla diffusione di articoli anti-islamici, scaricati da un sito iraniano, era che la camera alta approvava la persecuzione di tali atti da parte della magistratura. La natura della sentenza, considerata l’indipendenza della magistratura, dovrebbe poi spettare al tribunale responsabile». «La Camera alta (Wolesi Girga) - tuttavia - tiene conto dei diritti dell’imputato, come il diritto ad avere un avvocato difensore, il diritto all’appello e altri diritti legali. In questo senso la conferma della sentenza capitale, nella delibera pubblicata recentemente e proveniente dalla Camera alta è stata un errore tecnico» prosegue il testo, in risposta alla denuncia di familiari e amici dell’imputato sull’assenza di qualsiasi rappresentante legale al processo, che si è svolto a porte chiuse e in gran segreto. Mojaddedi, che era stato duramente criticato per aver promosso la delibera, si è limitato a dire che accetta «l’indipendenza della magistratura» osservando che «soltanto i tribunali sono responsabili di questioni come una sentenza». AUMENTANO LE SPERANZE - Il cambio di rotta «aumenta significativamente le speranze» che Sayed possa essere liberato, scrive l’Independent. A questo punto, Kambaksh può ricorrere alla Corte d’appello sia contro la sentenza sia contro la condanna a morte, e successivamente andare alla Corte Suprema. In caso di sconfitta, può rivolgere un appello per ottenere la grazia direttamente al presidente Karzai, inondato negli ultimi giorni da e-mail e messaggi di protesta (soltanto l’appello online dell’Independent ha già raccolto oltre 38mila adesioni). Soddisfazione per la nuova linea adottata dal Senato è stata espressa dai familiari, per bocca del fratello Sayed Yaqub Ibrahimi. http://www.corriere.it/esteri/08_febbraio_02/afghanistan_dietrofront_condanna_morte_91cf5710-d17d-11dc-af66-0003ba99c667.shtml

Tumori: linfomi in aumento, presto i piu' frequenti al mondo

GENOVA - I linfomi, cioe' i tumori che si originano dai linfociti, sono in rapido aumento nel mondo, e si avviano a diventare quelli piu' frequenti nell'uomo. L'allarme arriva dal meeting a Genova di oltre 250 tra i maggiori esperti di ematologia del nostro Paese Secondo i dati presentati attualmente a preoccupare di piu' e' il Linfoma Non-Hodgkin, attualmente al quarto posto tra tutti i tumori, con 12.000 nuovi casi ogni anno solo in Italia, che tra vent'anni salira' sul gradino piu' alto del podio. Durante il congresso sono state presentate anche le ultime novita' in fatto di terapie, in particolare quelle con i cosiddetti farmaci biologici che stanno dando risultati interessanti. (Agr) http://www.corriere.it/ultima_ora/detail.jsp?id={FCBD9200-E326-40E9-9662-404AC69A1696}

Ndrangheta: sequestro per 1,5 milioni a famiglia Bottari

REGGIO CALABRIA - Sequestrati beni per circa 1,5 milioni di euro al clan Vottari di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Sarebbero tutti riconducibili al boss Francesco Vottari, anche se formalmente intestati dalla madre, Caterina Vottari. Si tratta di alcuni terreni, una struttura in cemento armato per colture agricole di serre, una villetta a due piani dove risiede il nucleo familiare di Francesco Vottari, per un valore di 750 mila euro. Sequestrati anche denaro e titoli per 300 mila euro. (Agr)

Reggio Calabria: agguato a dirigente assicurativo

REGGIO CALABRIA - L'agente generale dell'Ina-Assitalia Giovanni Filianoti e' stato ucciso da almeno due sicari, di cui uno armato di pistola, che, appostati all'ingresso del suo garage, gli hanno esploso contro sette colpi: la polizia non esclude alcuna ipotesi sull'agguato avvenuto ieri sera a Reggio Calabria. Filanoti, 65 anni, sposato e padre di tre figli, era incensurato e non risulta legato ad ambienti criminali. (Agr)

Usa: Tribunale New York riconosce matrimoni gay

NEW YORK (Usa) - Una corte d'appello di New York ha stabilito che i matrimoni tra omosessuali, contratti in altri stati americani o in altri paesi, devono essere riconosciuti a New York: lo rende noto l'associazione per i diritti civili 'Civil Liberties Union', secondo cui si tratta della prima sentenza del genere negli Stati Uniti. (Agr)

Palermo: arresti e sequestri per mafia

PALERMO- Sequestrati beni per un valore di quattro milioni di euro e due arresti in Sicilia per riciclaggio nell'edilizia. Gli inquirenti hanno scoperto che venivano usati capitali di provenienza mafiosa nella produzione di materiale edilizio, nascondendosi dietro nomi di incensurati. E' scattata la custodia cautelare in carcere per due indagati e il sequestro di un'azienda per la produzione di calcestruzzo.(Agr)

Kosovo: pronte modalita' missione Ue

Approvate da 27 ambasciatori, potrebbe chiamarsi Eulex (ANSA) - BRUXELLES, 1 FEB - E' quasi tutto pronto per la missione civile europea in Kosovo: oggi i 27 ambasciatori presso l'Ue ne hanno approvato le modalita'. L'accordo politico era gia' stato raggiunto al vertice Ue dei capi di Stato e di governo. La missione, che avra' il compito di accompagnare la transizione del Kosovo verso il nuovo status di 'indipendenza sotto sorvegliata internazionale', potrebbe chiamarsi Eulex.

Scudo spaziale: accordo Usa- Polonia

Lo ha detto ministro esteri di Varsavia, Sikorski (ANSA) - WASHINGTON, 1 FEB - Stati Uniti e Polonia hanno raggiunto 'un accordo di principio' sull'installazione in territorio polacco dello scudo spaziale. Lo ha detto il ministro degli Esteri polacco, Sikorski,dopo un incontro con Condoleezza Rice.'Non siamo al termine della strada sui negoziati -ha detto Sikorski- ma i principi per i quali avevamo avanzato le nostre richieste sono stati accettati'. Il piano del Pentagono, osteggiato da Mosca,prevede di realizzare anche un sistema radar nella Repubblica Ceca.