WASHINGTON – Il candidate repubblicano in vista della corsa alla Casa Bianca, Ron Paul, ha affermato che non c'e' alcuna prova che l’Iran abbia costruito l’arma nucleare.
L’ha detto in un’intervista con la CBS mettendo poi in guardia contro qualsiasi attacco alla Repubblica islamica: "Teheran non ha bomba atomica. Non esiste alcuna prova ... E’ molto pericoloso ricorrere alla forza per risolvere la questione iraniana". Il rappresentante del Texas ha anche criticato la politica estera degli Stati Uniti affermando che l'attuale governo e' responsabile delle azioni ostili che vengono cmpiute ai danni dei cittadini americani. Paul ha promesso di ritirare tutte le truppe degli Usa attualmente in missione all'estero se vincera' le prossime elezioni presidenziali.Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
lunedì 21 novembre 2011
Francia, Le Pen chiede la legge sulla pena di morte
La presidente del Fronte nazionale francese, Marine Le Pen, ha dichiarato ieri domenica 20 novembre di voler indire un referendum sulla pena di morte, in caso di vittoria alle elezioni presidenziali del 2012.
Secondo l’Irib, Marine Le Pen ha detto che penso che chi uccide i nostri figli deve rischiare la pelle, pronunciandosi a favore di un ritorno alla pena di morte per gli omicidi commessi sui minori. La candidata del Fronte nazionale non ha utilizzato mezzi termini per esprimere il suo punto di vista : Occorre combattere con vigore e fermezza lo stato di degrado della società francese Bisogna smetterla con gli psichiatri che liberano i criminali», ha affermato la candidata, aggiungendo che «la giustizia ha più bisogno di criminologi che di psichatri . In caso di vittoria alle presidenziali del 2012, Marine Le Pen organizzerà un « referendum per domandare ai francesi di fare una scelta fra la pena di morte e l’ergastolo».
Sul fronte della politica estera, Marine Le Pen ha rinnovato il suo impegno a far cessare l’immigrazione massiccia in Francia, di cui il governo in carica, nella pesona dell’attuale ministro dell’Interno, Claude Guéant, sarebbe a suo giudizio altamente responsabile.
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Fiat disdice tutti gli accordi sindacali a partire dal primo gennaio 2012
Fiom: andremo avanti con azioni legali e denunce. Uilm: serve subito un incontro con l'azienda. Fismic: rompere indugi, contratto nazionale entro fine anno
ROMA - Fiat Group Automobiles ha disdetto, dal primo gennaio 2012, tutti gli accordi sindacali vigenti e «ogni altro impegno derivante da prassi collettive in atto» in tutti gli stabilimenti automobilistici italiani. L'azienda ha scritto una lettera ai sindacati, nella quale si rende comunque disponibile «a promuovere incontri per finalizzare e valutare le conseguenze del recesso» e «alla eventuale predisposizione di nuove intese collettive». Uilm: ora subito incontro con l'azienda. «Chiederemo subito un incontro all'azienda per verificare gli effetti del recesso e con l'obiettivo di continuare ad assicurare ai lavoratori gli stessi trattamenti economici, anzi possibilmente migliorandoli, senza mettere in discussione i diritti - dice Rocco Palombella, segretario generale della Uilm - Noi abbiamo criticato l'uscita da Federmeccanica e questa è una reazione della Fiat. E' un fatto grave e ci preoccupa alla luce di una situazione economica molto delicata con l'aumento della cassa integrazione, non aiuta le parti a ritrovare un clima positivo». Quanto all'intenzione della Fiom di andare avanti sulla strada delle azioni legali, Palombella afferma: «Decisione legittima, ma noi vogliamo contrattare e tutelare con accordi i diritti dei lavoratori. Andremo avanti sulla strada negoziale». Fismic: rompere indugi, contratto nazionale entro fine anno. «La decisione della Fiat evidenzia la necessità di rompere i residui indugi e realizzare al più presto e comunque prima del 31 dicembre il contratto nazionale per i lavoratori dell'auto - dice il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo - Il rischio è che, in assenza di questo, la più grande azienda italiana proceda ad un regolamento unilaterale che sarebbe la vera fine delle relazioni sindacali nel Paese. Fiom: andremo avanti con azioni legali e denunce. «Finchè c'è lo Statuto dei lavoratori - dice il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini - la Fiat non può decidere quali sindacati stanno in fabbrica e quali no. Noi andremo avanti con le azioni legali e le denunce, ma dovremo anche mettere in campo un'azione sindacale non solo dentro la Fiat ma per tutta la categoria. La Fiat non ha il potere di decidere se dobbiamo esistere o meno». «Entro il 31 dicembre - dice Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic - bisogna realizzare il contratto auto. Era già un impegno, ora è urgente e pressante».
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=170684&sez=HOME_ECONOMIA
AUSTRIA - Autorizzato il dolcificante naturale stevia
Springsteen in tour, le prime date in Europa
Quattro concerti già definiti, entro una settimana tutti gli appuntamenti. Confermata l'uscita di un nuovo album
«I favori ai politici? Ero io il collettore»
Finmeccanica, le verità di Borgogni ai pm I nomi nelle carte, da La Russa a Giovanardi
ROMA - Ha già risposto a tre interrogatori e un nuovo appuntamento è fissato per i prossimi giorni. Lorenzo Borgogni, responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, ha deciso di collaborare con i magistrati di Napoli titolari dell'inchiesta sugli appalti esteri ottenuti dalla holding specializzata in sistemi di difesa. Ma i suoi verbali sono stati trasmessi anche agli inquirenti romani che indagano sulle «commesse» gestite dalle società controllate e dall'Enav e nei suoi confronti avevano sollecitato l'arresto, negato però dal giudice. Le prime rivelazioni del manager, che proprio ieri ha deciso di autosospendersi dall'incarico, riguardano soprattutto soldi e favori concessi ai potenti. E coincidono con quanto è stato già raccontato dal consulente Lorenzo Cola che ormai da mesi parla dei rapporti tra affari e politica. Rivelazioni ancora coperte da molti «omissis», ma l'ordinanza di arresto dell'amministratore delegato di Enav Guido Pugliesi e di due manager rivela che è proprio sui nomi di ministri e parlamentari che avrebbero ottenuto soldi e favori che si stanno concentrando le verifiche. Le indagini entrano dunque in una nuova fase cruciale, che potrebbe portare nei prossimi giorni a svolte clamorose.
La prima convocazione di Borgogni davanti ai pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Francesco Curcio risale al marzo scorso. L'indagine è quella sul deputato del Pdl Marco Milanese, all'epoca consigliere politico del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Nel corso di una perquisizione è stato acquisito un appunto scritto a penna con i nomi di alcuni politici associati alle nomine di consiglieri di amministrazione. Sul foglietto ci sono i nomi del ministro della Difesa Ignazio la Russa, del deputato della Lega Giancarlo Giorgetti, c'è un Romani che potrebbe essere il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani. E poi un lungo elenco di aziende con accanto una rosa di candidati.
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Etichette alimentari. Arriva il Regolamento comunitario
Usa, dieci cose sulle violenze della polizia
Processo Ruby: tutte le ragazze di Arcore saranno "parti offese"
MILANO - Nuovo rinvio, per il processo a carico di Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede, ancora in fase preliminare. Infatti il Tribunale ha deciso di inviare la notificazione del rinvio, in qualità di parti offese, a tutte le ragazze individuate dalle indagini che sono state portate ad Arcore dai tre imputati. Secondo il Tribunale, infatti, tutte le ragaze che si sono prostituite hanno ricevuto una violazione della "tutela della libertà della persona umana". Per certi versi è una sentenza che può fare storia, dato che non si era mai fatta in Italia una distinzione simile. L'effetto pratico è che in teoria tutte le ragazze possono presentarsi alla prossima udienza con un avvocato e chiedere un risarcimento danni contro i tre imputati. Cosa che invece già hanno fatto Chiara, Ambra e Imane, le tre ragazze che hanno riferito alla Procura ciò che avveniva durante gli ormai famosi "bunga bunga". Invece si è opposta alle costituzioni di parte civile (appunto, la richiesta di risarcimento danni, ndr) la difesa di Nicole Minetti, che vengono ritenute non giustificate dalla situazione. Fuori dal Tribunale, ressa di cronisti davanti agli avvocati della Difesa e della Parte Civile. In particolare gli avvocati di Mora (che oggi non era presente, avendo fatto pervenire la rinuncia a presenziare) hanno fatto presente che il loro assistito è in un tale stato di depressione, a causa dello stato di detenzione in cui è attualmente, che per loro è difficile anche comunicare e stabilire una linea difensiva da adottare.
Piazza Affari chiude a meno 4,74 %
La minaccia sul debito francese spinge giù la Borsa di Milano Francia a rischio declassamento, in difficoltà tutte le piazze europee
PIAZZA AFFARI - Partita male, Piazza Affari ha perso terreno col passare delle ore. A determinare il risultato negativo la minaccia incombente sulla Francia, ma anche lo stacco di cedola di alcune blue chips il cui peso complessivo è stato valutato nello 0,57% dell'intero mercato borsistico.
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