Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
lunedì 23 maggio 2011
Falcone/Bersani:Una volta gli eroi morivano per la costituzione
Elettori Pdl contro il partito: “Dirigenti idioti! Così perdiamo”
I sostenitori del premier non gradiscono il decentramento dei ministeri e i ricatti della Lega
Sul sito ufficiale del Popolo della Libertà gli elettori berlusconiani manifestano il loro disappunto per una campagna elettorale caratterizzata dagli attriti con gli alleati della Lega e dalle divergenze interne al partito. I messaggi postati sul guestbook Spazio Azzurro, ottimo termometro delle reazioni dei sostenitori del Cavaliere, parlano chiaro.
IL RICATTO DELLA LEGA – “Mi dispiace, ma Berlusconi ci ha rovinati – tuona Francesco - non abolendo il canone Rai fa solo gli interessi suoi e della sinistra. Bye bye”. I toni sono un po’ sopra le righe, pervasi di rabbia, a tratti volgari. “Prima delle elezioni settimane e settimane con la Lega che attaccava Berlusconi e lo criticava. Defezioni dentro il Pdl. Ora Lega ed ex-An in Pdl litigano. Idioti!”, grida Alfampfer. Un altro, dall’emblematico nickname Masochisti, rincara: “E’ mai possibile che dobbiamo sempre creare polemiche tra noi? Cosa c’entrano i ministeri? Stavolta era Bossi che doveva starsene zitto. Siamo proprio dei coglioni”. R.P. è sconsolato: “Ministeri? Dipartimenti? Ogni occasione è buona per far casino e litigare. Se volete far vincere Pisapia ditelo…”. Giuliana da Roma se la prende direttamente con Berlusconi: “Da 15 anni voto per lei, se sposta qualsiasi cosa da Roma i voti dei romani non li avrà più. Lei è sotto il ricatto della Lega e non ci piace…”.
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http://www.giornalettismo.com/archives/126519/elettori-pdl-contro-partito/
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Indignados a Parigi come a Madrid
(ANSA) - PARIGI - L'appello a indignarsi dei giovani spagnoli, che da gorni gridano il loro malcontento a Madrid, sbarca a Parigi dove - sulla scia del best-seller 'Indignez-vous' (Indignatevi) - un gruppo di attivisti è accampato da quattro giorni in piazza della Bastiglia, luogo simbolo della rivoluzione francese. Diventata, sul modello della Puerta del Sol, la 'Paris del Sol'. "Indignatevi", Rivoluzione", "Yes we camp", si legge su alcuni striscioni.
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“Cucchi mi disse: gli agenti mi hanno picchiato”
L’assistente di polizia penitenziaria Bruno Mastrogiacomo testimonia al processo per la morte di Stefano
Quando Stefano Cucchi, dopo la convalida del suo arresto per droga, entro’ in carcere a Regina Coeli, disse all’agente dell’ufficio casellario della struttura penitenziaria ‘che lo avevano arrestato per droga e che era stato menato all’atto dell’arresto’.
I CARABINIERI - La prima volta disse ‘che era stato picchiato dai carabinieri’; in un secondo momento sottolineo’ solo che ‘era accaduto all’atto dell’arresto’, senza andare oltre. Lo ha detto l’assistente della polizia penitenziaria Bruno Mastrogiacomo, sentito come testimone al processo per la morte di Cucchi avvenuta una settimana dopo quell’arresto. ’Cucchi mi disse – ha aggiunto Mastrogiacomo – che fino a quando, durante il suo arresto, era stato in piedi, era riuscito a parare qualche colpo; poi non piu”. L’agente, sollecitato con domande sui tratti somatici e sulle movenze di Cucchi quando lo vide, ha precisato che ‘era violaceo in viso, tumefatto, rossastro sotto gli occhi, ma non so dire se erano lividi.
I SERVITORI DELLO STATO - Tant’e’ che mi venne spontaneo chiedergli ‘Ma hai fatto un frontale con un treno?’. Poi, aveva un segno rosso all’altezza dell’osso sacro. Camminava a fatica, trascinava un po’ la gamba e non poteva stare seduto’. Un’altra frase di Cucchi e’ rimasta impressa alle forze dell’ordine. Portato con urgenza al pronto soccorso del ‘Fatebenefratelli’ due giorni dopo l’arresto, nel lamentarsi per dolori alla schiena, disse all’agente Mauro Cantone: ‘I servitori dello Stato mi hanno fatto questo. Lo diro’ al mio avvocato’. Dal ‘Fatebenefratelli’ fu poi portato al reparto detenuti del ‘Pertini’. E, secondo Cantone, li’, all’agente della penitenziaria che lo accolse, Cucchi disse ‘Accetto il ricovero, accetto tutto; basta che mi fate parlare con il mio avvocato’.
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Ex br Fallico trovato morto in cella
(ANSA) - VITERBO - L'ex brigatista rosso Luigi Fallico e' stato trovato morto nella sua cella nel carcere di Mammagialla a Viterbo. La scoperta e' stata fatta questa mattina dagli agenti di polizia penitenziaria. Il decesso di Fallico, 59 anni, romano, soprannominato il 'corniciaio' o 'il gatto', sarebbe avvenuto nel corso della notte: 4 o 5 ore prima della scoperta da parte delle guardie che, vedendolo ancora a letto, sono entrati per chiedergli se si sentisse male. Non ci sarebbero segni di violenza sul corpo.
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Berlusconi come Gheddafi, le tribù che lo appoggiano si stanno scannando tra loro
ROMA - “Lo scontro a viso aperto sulla proposta di trasferire alcuni ministeri a Nord come a Sud, assieme alle reciproche accuse fra Pdl e Lega, e fra la Moratti e Formigoni sui risultati elettorali di Milano, fa sì che il paragone tra Berlusconi a Gheddafi abbia un suo fondo di verità, visto che ormai le tribù che lo appoggiano (Lega, Cl, Forza Italia, ex An, Responsabili, Noi Sud) si stanno letteralmente scannando tra loro”.
Lo dichiara in una nota l’eurodeputato Potito Salatto, membro dell’assemblea nazionale di Fli. “Il consiglio che si può dare al premier, se ha a cuore realmente questa nostra Italia è di imitare il presidente della Tunisia che, senza spargimenti di sangue, ha saputo intelligentemente ritirarsi prima di un disastro politico, sociale ed economico del suo Paese.
In Italia potremmo così evitare che la sinistra, data finora per sconfitta, riprenda a governare sulle ceneri del berlusconismo”.
Il welfare tutto sulle spalle delle donne "Sottoccupate fuori, sfruttate in casa"
Ma ai giovani non va meglio: la quota dei Neet (che non studiano né lavorano) è al 22,1%, oltre 2,1 milioni. Ed è una condizione "che permane nel tempo". Mentre un terzo dei giovani occupati ha un contratto precario. In aumento i disoccupati anche tra gli stranieridi ROSARIA AMATO
L'Italia si sente sempre più povera di ILVO DIAMANTI
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“Don Seppia ci provava con i miei figli, la Chiesa sapeva e non ha fatto nulla”
L’accusa di un medico in pensione: i bimbi avevano dai 10 ai 15 anni
La Curia sapeva del vizietto di Don Riccardo Seppia, ma ha messo tutto a tacere? E anche la polizia ne era a conoscenza? Così sembrerebbe, a dar retta al racconto di un medico, padre di tre figli, che ha denunciato alla Curia e alle forze dell’ordine un episodio di stalking capitato a casa sua, e riportato dal Giornale:
Il nome di don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente in carcere da dieci giorni con l’accusa di abuso su minore e cessione di stupefacenti, era già stato scritto nei fascicoli della Procura di Genova. Da diciassette anni,poi dimenticato inmezzoagli scaffali.Èil racconto di un padre riportato dal Secolo XIX ad aprire un nuovo ed inquietante capitolo di questa sciagurata storia. Tutto comincia nel 1994, quando nella casa delgenitore di tre ragazzini di Quinto, nel levante genovese, iniziano ad arrivare delle strane telefonate. «Chiamate ossessive, ad ogni ora», rivela il medico ora in pensione al quotidianoligure, dopo essersi presentato in Procura. A quei tempi i suoi bimbi avevano 10 e 13 anni le femmine, 15 il maschio. Se la cornetta l’alzava lui, si sentivano solo respiri,ma se toccava ai piccoli, allora il maniaco parlava. «Con loro perdeva ogni freno e pronunciava frasi blasfeme, pornografiche.Non riusciva a fermarsi e ogni volta sconvolgeva i ragazzi».
Non ebbe alcun dubbio all’epoca a firmare una denuncia contro ignoti, il magistrato diede il via libera per mettereil telefono sotto controllo e le indagini partirono:
Continua ...