Washington, 19 feb. - (Adnkronos) - Raul Castro presidente sara' solo un "Fidel versione light". Con questa battuta, il vice portavoce del dipartimento di Stato, Tom Casey, insiste sul concetto che "il cambio della guardia all'Avana non e' significativo in se'" e per questo non giustifica alcuna revisione della politica di Washington.
Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
martedì 19 febbraio 2008
Bonus 300 euro per rottamazione
Arriva un bonus di 300 euro a favore di chi rottama una moto e un motorino vecchio e inquinante e contestaulmente ne acquista un altro di categoria euro 3. E' quanto prevede un emendamento concordato tra maggioranza e opposizione e che sarà inserito nel decreto milleproroghe. La nuova rottamazione, che si applica fino a dicembre 2008, riguarda l'acquisto di un motociclo fino a 400 centimetri cubici nuovo, di categoria 'euro3', con contestuale sostituzione di un motociclo o ciclomotore di categoria 'euro 0'. Insieme al bonus di 300 euro è previsto anche il bollo gratis per 1 anno. Il costo della rottamazione è posto a carico del bilancio dello stato, nei limiti di 80 euro per ciascun motociclo e di 30 euro per ciascun ciclomotore. Per i motocicli acquistati tra il 31 dicembre 2007 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, gli adempimenti per la rottamazione possono essere effettuati entro il 31 marzo 2008. Il milleproroghe, nella versione approvata dal consiglio dei ministri prevedeva, fino al 31 dicembre 2008, la validità delle norme sulla rottamazione delle moto contenute nella scorsa finanziaria (il bollo gratis per 5 anni).
ITALIA-VATICANO: POLITICA ESTERA E ALLEANZE INTERNE A VILLA BORROMEO
ASCA) - Roma, 19 feb - Le massime autorita' civili ed ecclesiastiche hanno preso parte oggi alla tradizionale commemorazione della firma dei Patti Lateranensi. Il ricevimento, a Villa Borromeo, sede dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, e' stato preceduto da un incontro tra una delegazione italiana, guidata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal presidente del Consglio Romano Prodi, e una vaticana, guidata dal Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone. Al centro dei colloqui bilaterali c'e' stata prevalentemente, a quanto si apprende da voci di corridoio, la situazione internazionale mentre solo marginalmente si e' parlato dell'Italia. ''L'impressione e' stata quella di uno sguardo positivo e di grande fiducia sullo scenario internazionale'', ha riferito mons. Giuseppe Betori, spiegando che i colloqui hanno spaziato dal Kosovo al Medio Oriente, dall'America Latina alla Cina. ''Abbiamo - ha detto il ministro degli Esteri Massimo D'Alema - una visione comune per quanto riguarda l'impegno al sostegno della pace e della distensione''. Per il Vaticano, erano presenti anche il ''ministro degli Esteri'' mons. Dominique Mamberti, il sostituto alla segreteria di Stato mons.Fernando Filoni e il nunzio in Italia mons. Giuseppe Bertello. Al ricevimento, pero', gli occhi dei presenti si sono concentrati principalmente sulla lunga conversazione a quattro che ha impegnato Pier Ferdinando Casini, Giuseppe Fioroni, il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, e il segretario generale mons. Giuseppe Betori. Nelle sale della villa si affollavano un gran numero di rappresentanti della politica, dell'economia e della societa' civile, oltre che della gerarchia ecclesiastica. Tra i piu' espansivi proprio Casini, che si e' detto ''sereno come non mai in vita mia'', perche' ''finalmente libero''. Quanto ai suoi ex-alleati della PdL, il presidente dell'Udc ha commentato di fronte ai cronisti assiepati: ''Si appellano al voto utile, cioe' dicono votate per noi, perche' siamo i piu' grandi. Dicono cosi' perche' non hanno altro da dire'?''. ''Io - ha aggiunto in merito alle potenziali alleanze con Mastella o con la Rosa Bianca di Pezzotta - devo pensare al programma. Alle alleanze ci pensa Cesa. Perche' se non presento idee originali, viene fuori solo una brutta copia''. Lo stesso Mastella non e' mancato al ricevimento, mentre spiccavano per la loro assenza proprio gli esponenti del nuovo movimento centrista promosso da Tabacci, Baccini e Pezzotta. Tra i piu' ricercati anche il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, mentre due ministri della difesa, l'ex Antonio Martino e l'attuale Arturo Parisi, parlavano con i numerosi esponenti delle Forze Armate presenti. asp/sam/rob
http://www.asca.it/ascanew/moddettnews.php?idnews=797550
Israele punta una batteria di missili Patriot verso il Libano
Le autorità israeliane hanno schierato una batteria di missili Patriot nella città di Haifa, non lontano dal confine libanese. Le indiscrezioni della stampa al riguardo sono state confermate da fonti dell'esercito. La decisione è stata presa nel timore di possibili rappresaglie da parte di Hezbollah, che incolpa Israele dell'uccisione del suo capo militare Mughniyeh I missili anti-missile Patriot furono dispiegati per la prima volta da Israele durante la Guerra del Golfo nel 1991
Storiella ebraica...
Storiella ebraica
Un ebreo incontra un altro ebreo:
- Come va?
- Eh, non tanto bene... sono molto amareggiato.
- Mi dispiace molto! Dimmi, che cosa ti è successo?
- Eh, sai... io ho cresciuto mio figlio nei più puri dettami della nostra religione, l'ho perfino mandato in Israele... e mi ha dato una delusione così grande! E' diventato cristiano!
- Non me lo dire! Ma lo sai che anche io avevo mandato mio figlio in Israele perchè crescesse da vero ebreo, e si è fatto cristiano? Dobbiamo parlarne assolutamente al rabbino.
I due vanno insieme dal rabbino e gli espongono il problema:
- Rabbino, tutti e due abbiamo cresciuti i nostri figli nel più rigoroso rispetto della Legge ebraica, poi li abbiamo mandati in Israele perchè perfezionassero la loro formazione religiosa, ma sono diventati cristiani! Come si spiega?
- Questo è davvero strano! - esclama il rabbino - perchè anche io ho mandato mio figlio in Israele e anche lui è tornato a casa cristiano! Voglio chiedere al Signore...
- Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, ascoltaci... vogliamo chiederti un consiglio. I nostri figli, tutti cresciuti come ottimi ebrei, sono andati in Israele e sono tornati cristiani: che cosa possiamo fare?
E Dio
- Questo è davvero molto strano, perchè anche mio figlio...
La patente per fumatori e il divieto di divieto
Roma, 19 febbraio 2008 - Questa ossessiva lotta al fumo è grottesca e sta assumendo connotati sempre più liberticidi. E’ grottesca perché è come se uno bruciandogli la casa si occupasse del canile. Ci sono sicuramente persone che si ammalano di cancro perché fumano, ma ce ne sono infinitamente di più che si ammalano perché costrette a respirare l’aria inquinata che è il risultato del nostro sistema produttivo. Ma mentre le prime hanno almeno soddisfatto un piacere, le seconde no. Poiché però il sistema produttivo non si tocca, Dio guardi, ci si accanisce allora sui fumatori.
Capisco il divieto nei locali pubblici. Perché un diritto di libertà si ferma là dove il suo esercizio danneggia gli altri. Ma se io fumo a casa mia danneggio solo me stesso. Se danneggio la mia salute, e come, sono fatti in cui nessuno, tantomeno lo Stato, ha diritto di mettere becco. Andando avanti sulla strada di questo terrorismo salutista si arriverà a emanare norme punitive per chi mangia troppo (e in America già ci siamo: si vuole proibire l’ingresso nei ristoranti agli obesi), a chi va a letto dopo l’una di notte (quando finiscono i programmi Tv), per chi fa troppo, o troppo poco, sesso, per chi fa una vita sregolata. Come se già non bastasse l’omologazione portata negli stili di vita dalla globalizzazione economica si vuole creare, in nome della salute, un normotipo. Un’utopia negativa che nemmeno la fantasia di Orwell e di Huxley aveva osato immaginare.
di Massimo Fini
http://qn.quotidiano.net/2008/02/19/65696-patente_fumatori_divieto_divieto.shtml
Caro Cuffaro, dia retta Stavolta stia fermo un giro
Bologna, 19 febbraio 2008 - Allora sembra proprio che la Casta (o una parte di essa) non abbia capito ciò che vuole il povero elettorato, cioè noi, poveri votanti ai quali in questi giorni e fino al 13 aprile vengono promessi (da parte di tutti gli schieramenti) mari e monti. Al grido ”Meno tasse, stipendi più alti” i leader tutti hanno cominciato la loro campagna elettorale. Chi in autobus, chi in macchina superlusso. E chissà se davvero alla fine della messa cantata ci troveremo meno tasse e stipendi più alti. Staremo a vedere. Ma quello che una parte della Casta fa finta di non aver capito è che gli elettori, cioè noi piccoli, indifesi terminali di tante promesse, vogliono in via preliminare che in Parlamento ci arrivino delle persone per bene, ci arrivi gente dalla pedina penale pulita.
E’ da parecchio che ci battiamo per questo. Perché a rappresentarci non vadano in Parlamento personaggi che invece che alla Camera o al Senato starebbero benissimo a Rebibbia. Qualcuno sembra averlo capito. Qualcuno come i rappresentanti del Pd ad esempio. Cominciò qualche settimana fa Dario Franceschini ad annunciare che il Partito democratico non avrebbe presentato nelle proprie liste gente con condanne definitive e neppure con condanne in primo grado. E la cosa fu parecchio apprezzata. Lo ha ripetuto Veltroni, segretario del Pd, e i buoni propositi sono addirittura finiti nel programma stilato dal Sognatore. Un programma in dodici punti. All’undicesino si legge: “Giustizia. Trasparenza delle nomine di competenza della politica. Principio della non candidabilità in Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi connessi alla mafia, camorra e criminalità organizzata o per corruzione o concussione”.
Un annuncio che in altri paesi, abituati ad altra classe politica, avrebbe forse sorpreso parecchio. Da noi invece è sembrato un primo passo (con la speranza che strada facendo nessuno si distragga e scivoli) verso una normale trasparenza. Un principio che pensavamo, ingenui, avrebbe trovato rispondenza (oltre allo slogan “Meno tasse, stipendi più alti”) in tutte le altre formazioni. E invece no. Perché sembra proprio almeno a leggere “La Stampa”, che nel Pdl, leader Berlusconi, e nell’Udc, leader il “ribelle” (almeno agli occhi del Cavaliere) Casini, abbiano qualche problemuccio con questa impostazione. Nei due partiti ci sarebbe insomma da candidare un po’ di gente con qualche condannuccia per corruzione, pagamento di tangenti varie, banda armata e associazione sovversiva, frode fiscale. E c’è, nell’Udc, il caso piuttosto scottante dell’ex governatore della Sicilia Cuffaro condannato pochi settimane fa in primo grado a cinque anni per favoreggiamento nei confronti di un personaggio risultato legato alla mafia. Lui, Cuffaro, festeggiò la sentenza a cannoli ma dopo pochi giorni fu costretto in seguito alle polemiche roventi a dimettersi. Ebbene il “ribelle” Casini (sempre agli occhi del Cavaliere) avrebbe intenzione di presentarlo alle prossime elezioni per un seggio da senatore. Non ci credete? Credeteci è proprio così. Una storia all’italiana. Uno viene condannato, seppure in primo grado, è costretto a dimettersi e pochi mesi dopo va a sedersi in Parlamento a decidere i destini dell’Italia, i destini suoi, ma soprattutto i nostri e i miei. Possibile? Possibile. Dice il “ribelle” Casini (ma anche qualcuno del Pdl): “Non deve essere la magistratura a decidere le candidature”. Giusti giustissimo.
A decidere le candidature (visto che oltretutto con questo sistema vengono imposte dall’alto) deve essere il senso morale, etico della politica. Prima di tutto la questione morale, poi si parlerà di meno tasse e stipendi più alti. Ma davvero Totò Cuffaro, se per un giro rimanesse in panchina in attesa di aver chiarito fino in fondo la propria posizione giudiziaria, potrebbe soffrire troppo? Noi, non soffriremmo, diciamo la verità. E forse non soffrirebbero neppure quelli che auspicano una politica italiana non solo dal volto umano, ma anche pulito. E allora diciamolo forte: non vogliamo condannati in Parlamento. Facciamolo capire alla Casta una volta per tutte. E’ chiedere troppo? E dopo, ben vengano, meno tasse e stipendi più alti.
di Sandro Bugia
Newsweek e il rebus Italia
Il Belpaese nella "spazzatura"
"Agonia e estasi" titola il popolare magazine internazionale a proposito dell'Italia sommersa dai rifiuti alla ricerca di una via d'uscita dai problemi. Una vita pubblica dominata da sterile polemiche politiche e rancori segna la rotta del Paese che costeggia da sempre il disastro, ma che puntualmente lo sa anche evitare. "Riuscirà il Belpaese - sostiene la rivista - a rimettersi in cammino e ad allontanarsi dal pericolo?".
E' impietosa l'analisi della rivista internazionale Newsweek che dedica la copertina al "fenomeno" Italia, un caso unico al mondo che non cessa di far discutere, sorridere e indignare al tempo stesso. L'Italia è descritta come dotata di alte doti di equilibrismo: come una nave tra i marosi che miracolosamente evita il disastro. Ma fino a quando? Il Paese è nel caos e rischia di diventare, se non lo è già, la parte più disastrata d'Europa, economicamente, politicamente e socialmente.
Apatia e difesa degli interessi particolaristici la paralizzano come i rifiuti per le strade di Napoli che politici indolenti e neghittosi hanno contribuito a spargere. I mille problemi sembrano, poi magicamente stemperarsi nelle qualità innate di questo Paese, la sua invidiabile posizione geografica, il suo patrimonio d'arte e cultura. Il tutto sotto gli occhi del mondo che non lesina la sua indulgenza. Alla fine l'Italia è sostenuta con simpatia da tutti, quasi uno status speciale che troppe volte in passato le è valsa la salvezza.
Se da un lato domina la stagnazione, dall'altra la retorica nazionale fa leva sulle potenzialità innate, la fantasia e il colpo di genio degli italiani. Troppo poco, sostiene Newsweek, in un mondo contemporaneo in cui le cifre dell'economia contano sempre di più e la globalizzazione dei mercati rende inservibili misure protezionistiche. Servono più rinnovamento, innovazione e produzione per migliorare i conti pubblici e distribuire più risorse. I salari sono i più bassi d'Europa, ma particolarmente macchinoso è anche il rapporto tra chi presta la sua opera e chi la retribuisce, gli infiniti lacci e laccioli che sindacati, industriali e politici hanno confezionato nel corso degli anni.
Tanti buoni propositi, dice la rivista, sono stati espressi dalle classi dirigenti a partire dalla semplificazione del quadro poltico che solo qualche tempo fa contava la presenza di decine di partiti, e tante annunciate riforme sono state incoraggiate a partire dalla liberalizzazione dei servizi. Staremo a vedere, e le elezioni del prossimo aprile rappresentano, in questo senso, un importante precedente. Per la prima volta due importanti compagini politiche si presentano al voto degli italiani: il Pd a sinistra e il Pdl a destra.
L'Italia come gli Usa? Per ora non proprio; se un paragone si impone, sostiene la rivista , e con il film Caos calmo che tante polemiche ha suscitato per le scene di sesso. Un titolo che è anche una metafora dell'Italia di oggi: un paese seduto su se stesso osserva il precipitare degli eventi, ma aspetta, aspetta e aspetta il "colpo di genio".
http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo401395.shtml
Per non dimenticarli
Questo pomeriggio si è tenuta a Trapani la fiaccolata in ricordo delle vittime dell’affondamento del Karol W. il peschereccio affondato la notte tra il 24 ed il 25 aprile 2007. In migliaia hanno sfilato per via Fardella
Per non dimenticarli. Si apriva così, con il sottofondo dei tamburi che richiamava una marcia funebre, la fiaccolata in ricordo dell’equipaggio del Karol W. il peschereccio affondato a largo di Marettimo lo scorso aprile in circostanze ancora avvolte dal mistero. Migliaia di cittadini si sono stretti attorno alla famiglia Grimaudo, per non dimenticare queste ennesime vittime del mare e per chiedere il recupero del peschereccio, che a 10 mesi dal naufragio continua a restare in fondo al mare. Molto probabilmente con al suo interno i corpi di Giacomo e Salvatore Grimaudo, che ad oggi continuano a risultare dispersi. La famiglia ed un’intera città hanno chiesto con forza che su questa vicenda si faccia chiarezza. Chiamando le istituzioni a fare la propria parte. Mario Torrente
Cassiere, ore decisive
Il consiglio comunale di Trapani ha aperto la discussione per la realizzazione del centro commerciale, dopo una seduta all’insegna delle polemiche
Seduta tra non poche polemiche ieri sera in consiglio comunale di Trapani. L’assemblea di Palazzo D’Alì si è occupata della realizzazione di un centro commerciale in contrada Cassiere.
Ci sono voluti più di 4 ore per arrivare all’approvazione del prelievo della delibera sul centro commerciale di contrada Cassiere, chiesto dal consigliere Pino Ruggirello. Quattro ore caratterizzate da una discussione al vetriolo, con Giovanni De Santis che ha sollevato una pregiudiziale, parlando di una procedura illegittima, chiedendo il ritiro della delibera e arrivando a chiedere la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica. Analoga richiesta è partita da Vito Mannina. De Santis ha contestato il verbale dell’ultima conferenza di capigruppo per la convocazione della seduta ed il ritardo con il quale è arrivato il parere sulla regolarità tecnica predisposto dal dirigente Candella, pervenuto in consiglio alle 17.30 di ieri pomeriggio. Dal canto suo Candela ha ricordato come solo giovedì 14 febbraio abbia ricevuto la relazione del responsabile del procedimento D’Angelo. Con la conseguenza di ritardare i tempi, troppo stretti secondo il centrosinistra per permette all’aula di trattare la delibera. Per Italia dei Valori Nicolò Causi si è richiamato al regolamento e ai 5 giorni di ostensione mentre dal Partito Democratico Enzo Abbruscato ha parlato di una forzatura bella e buona, chiedendo maggiore trasparenza e cosa sia cambiato rispetto al consiglio straordinario dello scorso 21 dicembre. Per Nola non si è adempiuto all’ordine del giorno approvato a suo tempo dal consiglio. L’esponente dell’Udc ha quindi chiesto a Ruggirello di ritirare la sua proposta per rinviare tutto alla prossima seduta. Sul confronto dell’aula pende però la sentenza del Tar che accogliendo il ricorso fatto dalla società Gsv Cassiere ha dato 60 giorni di tempo al consiglio comunale di Trapani per trattare la variante urbanistica. Ed i termini scadono oggi, anche se l’atto è stato formalmente aperto ieri. In caso di mancato pronunciamento dell’aula è previsto il commissariamento della delibera, con il prefetto chiamato a sostituirsi al consiglio comunale. La vicenda si trascina ormai dal 2003, quando il Suap diede il via libera al progetto, che solo a fine 2005 venne trasmesso in consiglio comunale per essere inserito all’ordine del giorno. Senza però essere mai discusso. Solo ieri sera il consiglio comunale, dopo ore di polemiche, ha dato l’ok al prelievo dell’atto. L’assemblea entrerà però nel merito della discussione solo giovedì, dopo che l’aula ha rinviato la trattazione in attesa che il segretario comunale Fabrizio Dall’Acqua predisponga il parere di legittimità. Le polemiche sembrano comunque destinate a continuare. Mario Torrente
http://www.telesud3.com/news/show_news.php?uid=3187
Iacp, nuovi finanziamenti
2 milioni di euro consentiranno la costruzione di nuove case popolari a Marsala e a Mazara. Consegnato anche il progetto per la ristrutturazione di alcuni alloggi sull’isola di Pantelleria
Tre importanti interventi edilizi verranno preesto eseguiti dall’Iacp di Trapani. Entro la primavera è previsto l’avvio dei relativi lavori non appena si saranno completate le procedure di appalto.
Due interventi riguardano la costruzione di nuove abitazioni da assegnare secondo le procedure di legge previste, tramite le graduatorie che risulteranno definitive al momento di conclusione delle opere.
Gli interventi edilizi sono localizzati nei Comuni di Mazara del Vallo e Marsala. “Si tratta – dice il vice presidente Iacp arch. Aldo Messina – di due progetti esecutivi che sono stati redatti dall’ufficio tecnico dell’ente e che riguardano la costruzione di 12 alloggi popolari in Mazara via dei Sineis e di 9 alloggi popolari in Marsala contrada Amabilina, rispettivamente i finanziamenti ottenuti ammontano a 1 milione e 6 mila euro (Mazara) e 979 mila euro (Marsala). L’assegnazione dei lavori avverrà con gara di appalto gli uffici stanno predisponendo i relativi bandi per la raccolta delle offerte con asta pubblica”.
I finanziamenti, per circa 2 milioni di euro, sono stati tratti dai fondi messi a disposizione dalla Finanziaria nazionale, sono una parte dei 50 milioni di euro rilasciati dal Governo nazionale alla Regione Sicilia per gli interventi di edilizia residenziale pubblica: “Trattandosi di progetti esecutivi – prosegue l’arch. Messina – è risultato agevole ottenere i finanziamenti”. Le somme sono state stanziate con il decreto legge approvato dal Governo Prodi e collegato alla Finanziaria nazionale: “Secondo quanto rappresentato all’amministrazione dall’ufficio tecnico – continua il vice presidente Iacp Messina – i due interventi edilizi erano stati a suo tempo appaltati ma successivamente per vicende diverse erano intervenute le rescissioni dei contratti e i cantieri quindi non erano stati mai avviati. A Mazara del Vallo i 12 alloggi fanno parte di quel programma costruttivo che nella stessa via dei Sineis ha portato già alla costruzione di 24 alloggi, i 9 alloggi popolari di Marsala verranno realizzati nella parte alta del quartiere di Amabilina dove di recente si sono costruiti altri 24 alloggi”.
Il terzo intervento edilizio riguarda la manutenzione straordinaria di 39 alloggi popolari siti sull’isola di Pantelleria, nelle vie Venezia e San Nicola: “Nella giornata di lunedì 18 febbraio – evidenzia ancora il vice presidente architetto Messina – tecnici dell’Iacp hanno consegnato presso gli uffici della prefettura di Trapani il relativo progetto per la cui attuazione servono almeno 300 mila euro. Abbiamo notizie che i finanziamenti potrebbero giungere attraverso i capitoli di spesa straordinaria gestiti da parte del ministero dell’Interno. La consegna dei progetti con nota del 12 febbraio scorso era stata sollecitata dal sindaco del Comune di Pantelleria, era stato posto un termine di consegna che è stato rispettato. Adesso i progetti sono al vaglio degli organi ministeriali ai quali per tempo Comune di Pantelleria e Iacp hanno rappresentato l’urgenza del finanziamento”. “Ricordo – continua l’arch. Messina – che per la manutenzione straordinaria di una serie di alloggi sull’isola di Pantelleria è in corso di definizione un bando di gara per la spesa di 900 mila euro”.
“Complessivamente – conclude il vice presidente Iacp Trapani – abbiamo messo in moto una articolata spesa per l’edilizia popolare di questa provincia che nei prossimi mesi potrebbe superare i 3 milioni di euro. Abbiamo seguito ciò che il presidente uscente Eleonora Lo Curto aveva già predisposto in termini di risposte concrete e immediate da dare all’utenza e al territorio”.
Sogni, speranze e battaglie degli amici di Beppe Grillo
LUCA CASTELLI
Hanno un’età compresa tra i 30 e i 45 anni, sono più maschi che femmine, e sono distribuiti regolarmente in tutte le regioni italiane. Padroneggiano bene lo strumento di Internet ma credono ancora nella centralità dell’incontro e del contatto fisico. Sono frustrati dal presente della nostra società, sognano un cambiamento per il futuro e sono certi di poter essere loro il motore di questo cambiamento. Hanno fiducia nella democrazia diretta e nella partecipazione orizzontale e tengono un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente e nello sviluppo di sistemi economici alternativi. In quanto alla politica, probabilmente sono nati a sinistra ma oggi rivolterebbero l’intero arco parlamentare come un calzino. Sono i “grillini”, gli amici di Beppe Grillo, i protagonisti di una ricerca pubblicata dall’istituto SWG.Lo studio è basato sull’esperienza dei Meetup, i gruppi di attivisti locali che fanno riferimento al blog del comico genovese. I primi sono nati a metà del 2005, dopo un invito lanciato dallo stesso Grillo. Ad oggi ce ne sono quasi cinquecento e coinvolgono oltre sessantacinquemila persone sparse in venticinque paesi del mondo (qui trovate tutti i dati aggiornati). Tra novembre 2007 e gennaio 2008, il ricercatore Enrico Maria Milic ha seguito in prima persona l’attività di quattro gruppi: a Napoli, Prato, Treviso e Trieste. La fotografia che ne viene fuori non ha tanto una rilevanza statistica, quanto culturale e sociale. E' l'immagine di un fenomeno di rottura, in continua evoluzione, che l’autore definisce come “movimento post-moderno” e che trova pochi riferimenti sia nella storia dell’attivismo politico italiano che in quella dell’associazionismo dal basso.I “grillini” vivono e lottano su Internet. La struttura orizzontale della rete è il loro habitat ideale e ha diretta influenza anche sul modo in cui vengono sviluppate le relazioni e organizzate le attività offline dei gruppi. Le gerarchie sono spesso sfumate, l’eterogeneità e la diversità sono (quasi sempre) un pregio, la partecipazione diretta è sentita come l’unico mezzo per ridare respiro e speranza alla società. Il Web è perfetto per gestire i gruppi, mantenere i contatti tra i membri e avere un legame diretto con il blog della guida spirituale. Poi però la vita dei Meetup scorre lontano dal pc: negli incontri periodici, nelle campagne di sensibilizzazione per strada, nelle feste e nelle manifestazioni. E le adunanze oceaniche dei V-Day rappresentano solo la punta mediatica dell’iceberg, l’evento-clou di un sistema che in realtà vive quotidianamente in centiania di piccoli eventi sul territorio.Intitolata “La rete partecipata: attivismo mediatico e politico nell’Italia del 2008” e disponibile sia nella versione integrale di 67 pagine che in un bignami da 5 pagine (entrambi in .pdf), la ricerca di SWG aiuta a comprendere un fenomeno trasversale e rappresentativo di una parte sempre più importante della popolazione italiana. Un movimento che a livello generale fa di sicuro forte riferimento alle iniziative di Beppe Grillo (tutte le battaglie del comico vengono amplificate e sostenute dalla “base” dei Meetup), ma che trova spesso declinazioni inedite, nell’impegno ad occuparsi di problemi relativi al proprio contesto locale. Il che vuol dire che magari mentre il Meetup di Napoli si concentra sulla lotta contro la privatizzazione dell’acqua, quello di Trieste cerca di convincere le istituzioni del territorio a garantire la connessione Wimax gratuita ai residenti.Con quali risultati? Finora la capacità di incidere realmente sulla vita locale è stata piuttosto limitata. E non sono certo mancate contraddizioni e polemiche interne, come quelle che hanno portato alla scissione del Meetup di Treviso in due gruppi diversi. A conferma di come la via alla democrazia diretta non sia certo priva di asperità e tranelli. Lo stesso Beppe Grillo ha più volte ripetuto che ci vorrà un po’ di tempo prima che le liste civiche nate dall’esperienza dei Meetup e "certificate" dal suo blog svolgano un ruolo concreto nella gestione della politica locale. Al momento siamo ancora alla fase uno: l’aggregazione, la condivisione di idee, la sensibilizzazione sui problemi, la discussione sulle soluzioni per risolverli. Da questo punto di vista, i “grillini” marciano spediti, con il vento in poppa e un sogno nel cuore: quello di poter davvero cambiare le cose. Di certo, grazie anche al loro contributo una novità è già sotto gli occhi di tutti: la radicale evoluzione del concetto di massa umana. Non più una folla di individui appiattiti, facilmente sballottabile a destra e sinistra dalla classe dirigente, bensì un network desideroso di prendere in mano e indirizzare le sorti della società. L’unione non fa più solo la forza, ma anche l’intelligenza. Quell’intelligenza collettiva che proprio in Rete sta trovando alcune delle sue applicazioni più interessanti (Wikipedia, i social network, i forum) e che i Meetup cercano – con un pizzico di inevitabile ingenuità e tanta passione civile - di esportare nella vita reale.
"A Catania aumento Tarsu illegittimo"
CATANIA - I consiglieri comunali catanesi del Partito democratico attaccano "il Comune di Catania incurante delle proteste dei mesi scorsi, promosse dal centrosinistra e da sigle civiche che hanno più volte e in più luoghi segnalato l'illegittimità dell'aumento della tassa sui rifiuti, continua a inviare cartelle con richieste pressanti di pagamento". Il riferimento, spiegano dal Pd, "è sempre legato alla delibera del 2005 quando le modalità di aumento apparvero subito difformi da quanto previsto dalla norme in vigore sulla riscossione. La mancanza di un atto deliberativo che ha determinato i rialzi rendendoli di fatto nulli. Ma quattro anni fa fu anche stilata una sorta di 'tabella degli aumenti' che non è mai stata ritirata, con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti"."Anche i revisori dei conti - ricordano i consiglieri del Pd - avevano sottolineato l'inattendibilità degli aumenti esercitati dall'amministrazione nella relazione sul bilancio di previsione 2007 per la Tarsu. Ciò a cui stiamo assistendo ci appare incredibile e se i catanesi devono ringraziare qualcuno per ciò che si sta verificando quel qualcuno è proprio il sindaco Scapagnini".
Misterbianco In arrivo 12.000 euro per pannelli termici in plesso scolastico
MISTERBIANCO (CATANIA) - Il Comune di Misterbianco ha ricevuto dal ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dodici mila euro per finanziare un impianto di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda nel plesso di via Garibaldi dell'istituto scolastico comprensivo 'Leonardo da Vinci'. Il Comune è infatti tra gli enti ammessi al cofinanziamento del bando 'Il sole negli enti pubblici'. L'opera costerà 25 mila euro. L'amministrazione otterrà il 50 per cento del contributo massimo concesso.
19/02/2008
Pakistan: Sharif invita alleati a cacciare Musharraf
L’ex premier pakistano, Nawaz Sharif, ha rivolto un appello all’alleato Partito Popolare dei Bhutto e alle altre forze democratiche a unirsi per “mettere fine alla dittatura” di Pervez Musharraf. “Sono pronto a lavorare con tutte le forze democratiche, invito tutti a sedersi insieme per liberare i pakistani dalla dittatura, per sempre”, ha affermato nel corso di una conferenza stampa.
Segreto di stato: regolamento su G.U.
ROMA - Il regolamento sul segreto di stato verra' pubblicato con Dpcm in Gazzetta Ufficiale. Lo ha detto il sottosegretario dimissionario alla Presidenza del consiglio con delega per i servizi segreti, Enrico Micheli. (Agr)
Petrolio: nuovo record a 100,10 dollari
NEW YORK - Il prezzo del petrolio ha superato di nuovo i 100 dollari al barile, per la terza volta dall'inizio dell'anno. Il barile ha toccato un nuovo record assoluto a New York, dove e' stato scambiato a 100,10 dollari al barile, nelle ultime battute della seduta odierna. Superato il precedente record, fissato a 100,09 dollari lo scorso 3 gennaio. (Agr)
http://www.corriere.it/ultima_ora/detail.jsp?id={CABF3ECB-5121-47E0-8965-CE953C6C7957}
Pantelleria, finanzieri sequestrano agenzia di scommesse clandestine
La Guardia di finanza ha sequestrato a Pantelleria un'agenzia di scommesse sportive clandestine, in un circolo privato che operava sul web, con broker esteri. Sono stati anche sequestrati tre personal computer, muniti di stampante, utilizzati per il collegamento a siti internet di bookmakers inglesi. Il titolare del circolo è stato denunciato alla Procura di Marsala per organizzazione di gioco d'azzardo.red (19 feb 2008, 11:22)
A Europarlamento mostra su canapa
Per iniziativa del radicale Marco Cappato
(ANSA) - STRASBURGO, 19 FEB - All'Europarlamento una mostra sulla canapa, la pianta 'piu' utile e perseguitata' nella storia per iniziativa di Marco Cappato. Alla mostra sono visibili numerosi prodotti dalla canapa, cosmetici, tessuti, alimentari, ma non l'immagine della foglia della pianta per esplicito divieto dei questori, dice il radicale. 'Il paradosso e' che i prodotti della canapa non solo sono legali in Europa, ma ricevono anche finanziamenti europei' aggiunge.
Cuba: Usa non revocheranno embargo
Lo ha detto il n. 2 del dipartimento Stato Usa a Washington
(ANSA) - NEW YORK, 19 feb - Gli Stati Uniti non intendono revocare l'embargo nei confronti di Cuba in un futuro prossimo. Lo ha indicato oggi a Washington il numero due del Dipartimento di Stato Usa John Negroponte. L'embargo totale nei confronti di Cuba era stato deciso il 25 aprile 1961 dall'allora presidente degli Stati Uniti John Kennedy, ed e' quindi in vigore da quasi 47 anni.
Bonus fisco su impianti anti- rapina
Riguarda tabaccai, commercianti, bar e ristoranti
(ANSA) - ROMA, 19 FEB - Arriva il bonus fiscale per i tabaccai, commercianti, bar e ristoranti che si doteranno di impianti e attrezzature anti-rapina. Il ministero dell'Economia ha emanato due decreti, in via di pubblicazione, che danno attuazione alle norme previste dalla Finanziaria per riconoscere una detrazione fiscale a piccole e medie imprese commerciali che si dotino di strumenti anti-criminalita', comprese le telecamere di sicurezza e i sistemi per consentire i pagamenti con il bancomat.
Kosovo, Russia: ''Indipendenza minaccia per stabilità mondiale''
L'avvertimento di Mosca agli Usa: ''Pericolose le conseguenze di un simile passo''. Ma Bush non cambia idea: ''La storia dimostrerà che è stata la scelta giusta''. Disordini al confine con la Serbia. Alle fiamme due posti di blocco. La polizia: ''Situazione oltre frontiera molto grave e in escalation''. Ue: ''Su riconoscimento decidono gli Stati membri''. Sì da Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna. Madrid contraria. D'Alema: ''Nessun rischio di effetto domino''
Mosca, 19 feb. (Adnkronos/Ign) - ''L'indipendenza del Kosovo costituisce un rischio per la stabilità mondiale, costruita nel corso di secoli, e una minaccia per la sicurezza internazionale''. L'avvertimento arriva dal ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, che oggi ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice. Lavrov ha ribadito, in una breve dichiarazione, ''la ferma posizione della Russia, che considera inaccettabile la dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte di Pristina'', sottolineando ''le pericolose conseguenze di un simile passo''. Domenica Mosca aveva detto che l'indipendenza del Kosovo avrebbe creato un rischioso precedente, aprendo la strada ad altre istanze separatiste in Europa. Da parte sua, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, all'indomani del riconoscimento formale del nuovo Stato, contestato dalla Serbia - che ha già richiamato il proprio ambasciatore a Washington - non cambia idea. "C'è disaccordo, ma crediamo come molte altre nazioni che la storia dimostrerà come questa decisione sia stata corretta", ha detto Bush parlando con i giornalisti in Tanzania, ribadendo la convinzione che l'indipendenza del Kosovo "porterà la pace". Quanto alle divergenze con Mosca, che ha definito "illegale" la proclamazione annunciata due giorni fa, il presidente americano ha ricordato come gli Stati Uniti siano sempre stati chiari con la Russia su quale fosse la loro posizione: "Siamo stati sempre in strette consultazioni con i russi".Intanto, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha scritto una lettera alle autorità di Pristina per riconoscere il Kosovo come ''stato sovrano e indipendente''. Anche l'Australia e il governo di Taiwan, coinvolto in una disputa sulla sua sovranità con la Cina, si uniscono alla lista di Paesi che riconoscono l'indipendenza.Sul fronte della cronaca, sale la tensione nel Paese. I militari della Nato in Kosovo hanno ordinato la chiusura dei due varchi di confine con la Serbia nel nord e rafforzato la loro presenza nella zona, a causa della situazione di tensione ''molto grave e in escalation'' oltre la frontiera. A un posto di blocco è stato dato fuoco, nell'altro vi è stata un'esplosione. Secondo quanto rende noto la polizia a Pristina, unità di Kfor hanno assunto il controllo dei varchi dalla polizia kosovara e internazionale poco prima di mezzogiorno. ''I due varchi nel nord sono stati chiusi, a Janjine e a Leposavic, a causa della situazione molto grave che è in escalation in quei punti'', ha spiegato all'Agenzia di stampa tedesca Dpa, Veton Elshani, portavoce della polizia. ''La polizia si è completamente ritirata dalle postazioni e ora la responsabilità di Kfor'', ha aggiunto Elshani. ''Stiamo rafforzando nel nord del Kosovo dopo questi due incidenti. Abbiamo allestito posti di blocco nella zona e impiegheremo tutti i mezzi necessari per portare la situazione sotto controllo'', ha confermato il portavoce della forza Nato, il colonnello Bertrand Bonneau. La Nato ha evacuato gli agenti di polizia dislocati alla frontiera con la Serbia a bordo di elicotteri e mezzi corazzati, come ha reso noto un comandante Kfor francese all'agenzia di stampa tedesca 'Dpa'. Gli agenti erano stati costretti a rifugiarsi in un tunnel. Un convoglio di circa 70 veicoli, inclusi dieci autobus, ha varcato la frontiera dalla Serbia entrando in Kosovo, subito dopo gli attacchi contro i varchi, ma sono stati poi respinti dalle forze di sicurezza.
Pakistan, Musharraf ammette la sconfitta
La Lega musulmana pachistana Q, del presidente, esce sconfitta dal voto di lunedì. Il Ppp dell'ex premier assassinata Bhutto e la Lega musulmana N di Sharif si prendono la maggioranza dei seggi. Bassa l'affluenza alle urne
Lahore, 19 feb. (Adnkronos/Ign) - Il presidente pachistano Perwez Musharraf ammette la sconfitta alle elezioni parlamentari. ''Accettiamo di essere stati sconfitti in modo onesto e chiaro'', ha dichiarato il portavoce della Lega musulmana (Pml-Q), forza a sostegno di Musharraf, Tarik Azeem Khan. Sulla base dello spoglio dei voti, ancorché non definitivo, sono in testa nell'assegnazione dei 272 seggi dell'Assemblea, il Partito popolare pachistano (PPP), dell'ex premier assassinata Benazir Bhutto e la Lega Musulmana-N di Nawaz Sharif (rispettivamente 87 e 66 seggi). Saranno dunque i negoziati fra il vedovo della Bhutto, ora leader del Ppp, Ali Zardari, e Sharif a definire la composizione del nuovo governo. Domani ad Islamabad è previsto il primo incontro.In una conferenza stampa, Sharif ha chiesto il reinsediamento dei giudici della Corte suprema, sostituiti a novembre dello scorso anno dall'ex generale durante lo stato di emergenza, perché possano giudicare la legittimità dell'elezione di Musharraf a presidente.Quanto ai colloqui per la formazione del nuovo esecutivo, ''formeremo un governo di consenso nazionale che porterà con sé ogni forza democratica'', ha dichiarato Zardari, escludendo qualsiasi coalizione con gli alleati di Musharraf. ''Non intendiamo rafforzare il dittatore. Ma il Parlamento'', ha dichiarato.Intanto sono positivi i primi commenti degli osservatori Ue inviati in Pakistan per monitorare le elezioni parlamentari e provinciali di ieri. "Ho osservato lo svolgimento di questa giornata. Ho visto numerosi elettori entusiasti, ed una sana rivalità tra i diversi partiti politici", afferma in una nota diffusa a Bruxelles Robert Evans, l'europarlamentare socialista britannico che guida la missione di "breve termine" inviata sul terreno dall'Europarlamento. La delegazione ha affiancato una più vasta missione Ue di "lungo periodo", composta da circa 130 esperti, incaricati di osservare il processo elettorale nella sua interezza. Entrambe presenteranno le loro conclusioni nel corso di una conferenza stampa congiunta in programma domani pomeriggio a Islamabad. I risultati saranno comunicati poi anche a Bruxelles.
MAFIA: DIA AGRIGENTO ARRESTA LATITANTE IN ROMANIA
Palermo, 19 feb. - (Adnkronos) - La Dia di Agrigento ha arrestato in Romania Vincenzo Spoto, accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso e ricercato da luglio dello scorso anno. Spoto, organicamente inserito nella cosca mafiosa agrigentina e' collegato al boss Joseph Focoso, killer del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli. L'arresto e' stato compiuto in collaborazione con gli agenti dell'Interpol e della polizia rumena in esecuzione di mandato di arresto europeo emesso dal gip di Palermo Fabio Licata, su richiesta del pm Gianfranco Scarfo'.
SICILIA: SÌ A ELECTION DAY. PER REGIONALI SI VOTA 13 E 14 APRILE
Palermo, 19 feb. - (Adnkronos) - Le consultazioni per l'elezione del presidente della Regione siciliana e per il rinnovo dell'assemblea regionale siciliana si svolgeranno domenica 13 e lunedi' 14 aprile. Lo ha deciso nel pomeriggio la Giunta regionale, riunita dal vicepresidente Lino Leanza e a palazzo D'Orleans. I siciliani quindi nella prossima primavera si recheranno alle urne per eleggere nelle stesse giornate i propri rappresentanti regionali e nazionali.
Arrestato giudice tribunale di Bari
Accusa e' concorso in diversi episodi di concussione
(ANSA) - BARI 19 FEB - Il giudice del tribunale civile di Bari Domenico Ancona e' stato posto ai domiciliari con l'accusa di concorso in vari episodi di concussione. Oltre al magistrato e' stato arrestato un perito del tribunale. Il provvedimento cautelare e' stato emesso dalla magistratura salentina. Ancona era stato recentemente rinviato a giudizio dal Gip del tribunale di Lecce per un presunto episodio di tentativo di concussione ai danni del Consorzio che studia l'Uomo di Altamura.
Kosovo, serbi attaccano postazioni frontiera, interviene la Nato
PRISTINA (Reuters) - I peacekeeper della Nato oggi sono intervenuti nel Kosovo, appena dichiaratosi indipendente, quando folle di serbi contrari alla secessione hanno attaccato postazioni di frontiera e la polizia è scappata.
I serbi hanno dato alle fiamme una postazione di frontiera e ne stavano attaccando una seconda, ha riferito un portavoce della polizia kosovara. Gli agenti che gestiscono la postazione hanno chiesto l'aiuto della forza di peacekeeping della Nato, Kfor.
"Kfor ora interverrà", ha detto un portavoce senza precisare quanti dei 17.000 militari di 35 nazioni che costituiscono la forza interverranno.
Le violenze sottolineano le difficoltà per la missione dell'Unione Europea per il rispetto della legge che sta per essere avviata nel territorio a maggioranza albanese, che è stato sotto l'amministrazione dell'Onu per quasi nove anni.
Un funzionario occidentale si è detto convinto che sia "solo questione di tempo prima che Kfor chiuda i ponti" che attraversano il fiume Ibar nella difficile città di Mitrovica, che divide i kosovari serbi dagli albanesi.
Circa 2 milioni di albanesi vivono in Kosovo assieme a circa 120.000 serbi. Metà di questi sono concentrati in un'area che corre a nord da Mitrovica al confine con la Serbia, mentre il resto vive in enclave isolate più a sud.
POLIZIOTTI NASCOSTI IN UN TUNNEL
Un portavoce della polizia kosovara ha detto che nessun agente è rimasto ferito. La polizia si è rifugiata in un tunnel mentre oltre mille manifestanti cercavano di tirarlo giù, hanno detto fonti della polizia del Kosovo.
"Abbiamo chiesto alla Nato di inviare un elicottero per evacuare i nostri uomini", ha detto a Reuters una fonte della polizia a Pristina.
I serbi locali sostenuti dal governo serbo e dalla Russia dicono che la prevista missione di supervisione dell'Ue in Kosovo, che vedrà schierati 2.000 tra poliziotti e giuristi, è illegittima, e avvertono che non ne verrà accettata l'autorità.
Il responsabile della politica estera dell'Ue, Javier Solana, è atteso in Kosovo in giornata per congratularsi con i leader per la dichiarazione dell'indipendenza di domenica, indipendenza riconosciuta dalla gran parte delle potenze occidentali ma denunciata dalla Serbia e dalla Russia come una secessione illegale.
http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080219/tts-kosovo-serbia-confine-ca02f96_1.html
Sarkozy insiste: via gli spot dalla tv pubblica, dallo Stato i soldi persi con la pubblicita'
"Ogni euro di pubblicità in meno per il servizio pubblico televisivo verrà compensato da un euro di fondi pubblici". E' la promessa di Nicolas Sarkozy per mantenere competitiva sul mercato la tv pubblica, espressa dal presidente all'Eliseo, nel corso della riunione di insediamento della "commissione per la nuova televisione pubblica".
"Lo faremo nel 2009, ma anche a partire dal 2008, in funzione delle difficolta' che potra' incontrare France Televisions per raggiungere gli obiettivi pubblicitari in seguito alla riforma". "Ho chiesto al governo di valutare la possibilità di garantire a France Télévisions un aumento di capitale nel 2008", ha precisato il capo dello Stato.
Due le opzioni delineate da Sarkozy: "eliminare tutta la pubblicità fin dal primo gennaio 2009" o "prevedere una soppressione progressiva a cominciare dal 2009 eliminando la pubblicità dopo le 20". Il capo dello Stato ha chiesto ai membri della commissione di proporre nuovi finanziamenti per compensare la soppressione della pubblicità: "Esaminerete in particolare la messa in atto di una combinazione di risorse che include un contributo delle reti televisive private (...) e un contributo degli operatori di telecomunicazione".La commissione voluta dal capo dello Stato sarà presieduta da Jean-Francois Cope', presidente del gruppo Ump all'Assemblea nazionale, e composta da parlamentari e professionisti del settore. Le conclusioni dei lavori sono attese per la fine del mese di maggio.
Ieri, il gruppo socialista all'Assemblea nazionale aveva fatto sapere attraverso il suo presidente che non avrebbe partecipato alla cerimonia di insediamento "della commissione Cope'" e che si "riserva la decisione sulla partecipazione ai lavori". "Non siamo stati consultati, né tantomeno informati della missione, della composizione e del perimetro di questa commissione", ha denunciato Jean-Marc Ayrault in un comunicato, in cui accusa l'Eliseo di aver improvvisato "in 48 ore la costituzione di un gruppo che ha il compito di definire il futuro del servizio pubblico audiovisivo". "Non accettiamo il modo in cui il Parlamento viene trattato", ha protestato Ayrault.
In realtà Sarkozy ha lanciato l'idea di una tv pubblica senza pubblicità già l'8 gennaio scorso: "Auspico che venga rivisto, profondamente, l'elenco dei compiti della televisione pubblica e che si rifletta sulla soppressione totale della pubblicità sulle reti pubbliche, che potrebbero essere finanziate da una tassa più alta sugli introiti pubblicitari sulle reti private e da una tassa infinitesimale sul volume d'affari dei nuovi mezzi di comunicazione, come l'accesso a internet o alla telefonia mobile", disse chiaro il capo di Stato.
Tribunale Usa imbavaglia le denunce scomode di Wikileaks
LOS ANGELES Lo slogan di Wikileaks.org recitava "Le vere notizie sono quelle che non vogliono farvi sapere. Il resto è tutta pubblicità". Purtroppo oggi rimane solo "il resto" perchè il sito americano, dove i navigatori facevano pervenire in forma anonima documenti ad alto tasso di segretezza, è stato badito dalla Rete in base alla decisione di un tribunale della California, che ha ordinato al provider Dynadot di impedirne il raggiungimento. Il provvedimento, provvisorio ma già effettivo, è legato al contenzioso per diffamazione aperto da una banca svizzera del gruppo Julius Baer, allarmata da alcuni documenti pubblicati sul sito, che l'accuserebbero di riciclaggio e pratiche illegali. In passato, grazie a Wikileaks, erano già venuti alla luce segreti scottanti da non diffondere, come le oltre 230 minuziosissime pagine che definiscono le regole di comportamento dei prigionieri e dei carcerieri di Guantanamo Bay. La decisione di bloccare i Dns del sito sembra porre fine a questo esperimento libero di rottura del silenzio, attraverso la pubblicazione "wiki" di materiali di denuncia, e di abolizione delle etichette di riservatezza sotto le quali scivolano facilmente miriadi di documenti scomodi che governi (anche quelli "democratici") enti e società preferiscono rendere invisibili agli occhi dei cittadini. Gli internauti però, che amano la trasparenza e non i bavagli, hanno già posto rimedio alla censura: Punto informatico segnala, infatti, che le pagine di Wikileaks non solo sono ancora reperibili, ma continuano la loro azione corrosiva grazie al tam tam dei blogger, che si scambiano l'indirizzo Ip dove trovarle: 88.80.13.160.
Scuola, il Mezzogiorno si spopola e al Nord classi sempre più piene
Sempre meno alunni al Sud mentre al Nord, grazie agli immigrati, le classi si riempiono. E' il trend delineato dalle previsioni ministeriali legate agli organici per il prossimo anno scolastico. Per effetto dell'invecchiamento della popolazione, le scuole delle regioni meridionali si stanno svuotando rapidamente. Al contrario, nelle regioni settentrionali e dell'Italia centrale la cosiddetta popolazione scolastica è in continuo aumento. Un fenomeno che - inoltre - sta creando un progressivo spostamento delle cattedre e delle opportunità d'insegnamento verso le regioni del Centro-nord, dove i precari scarseggiano e le scuole cominciano ad avere difficoltà a trovare gli insegnanti. Il tutto proprio quando la maggior parte degli supplenti meridionali ha deciso di ritornare a casa. Ecco il quadro dell'Italia che viaggia a due velocità anche in campo scolastico. Il prossimo anno. Secondo le previsioni formulate dai tecnici di viale Trastevere, nel 2008/2009 le scuole del Paese ospiteranno 10 mila alunni in più rispetto all'anno in corso. Ma la crescita della popolazione scolastica non sarà affatto distribuita in modo uniforme. Gli istituti delle regioni settentrionali dovranno organizzarsi per trovare posto circa 42 mila bambini e ragazzi in più, al Centro saranno 11 mila i posti da raggranellare mentre al Sud le classi si svuoteranno perdendo oltre 42 mila alunni. In dieci anni, dal 1998/1999 al 2008/2009, il meridione d'Italia ha perso 278 mila alunni. Nello stesso periodo, al Nord la popolazione scolastica è cresciuta di 338 mila unità. Due le principali cause di questa migrazione verso le regioni settentrionali: gli alunni immigrati e il trend demografico.
Gli immigrati. In un decennio, le aule scolastiche italiane sono rapidamente diventate multietniche. Nelle scuole statali, quest'anno, studiano quasi 500 mila stranieri. Nel 1998/1999 erano appena 85 mila. Il grosso degli alunni con cittadinanza non italiana è, tuttavia, concentrato nelle sei regioni del Nord, che a settembre ne accoglierà circa due terzi del totale. In Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria il prossimo anno saranno circa 368 mila. Nelle otto regioni meridionali se ne conteranno appena 56 mila. I giovani. Grazie agli immigrati e alla ripresa delle nascite, al Nord la popolazione è più giovane di dieci anni fa. Al Sud è, invece, sempre più anziana. Secondo le ultime rilevazioni demografiche condotte dall'Istat, nel settentrione i cittadini di età compresa fra 3 e 18 anni, in due lustri, si sono incrementati del 9 per cento. Trend opposto da Roma in giù: meno 500 mila giovani, pari a un decremento del 12 per cento. Le cattedre e i tagli. La migrazione degli alunni e il taglio alle cattedre, imposto dalle ultime manovre economiche, ha spostato migliaia di posti. In appena tre anni, il Centro-sud ha dovuto sacrificare sull'altare del risanamento dei conti pubblici ben 24 mila cattedre. Solo al Nord il consistente incremento di alunni ha consentito una leggera espansione degli organici: più 3.500 posti. Il tutto, proprio mentre l'ultimo aggiornamento delle graduatorie dei precari ha visto ritornare al Sud migliaia di precari meridionali che in passato hanno tentato la fortuna al Nord. Così, oggi, nelle regioni settentrionali le possibilità di essere assunti si moltiplicano mentre al Sud tutto si complica. (19 febbraio 2008)
Usa: giovedi' tenteranno di abbattere satellite spia, visibile da Italia
WASHINGTON - Giovedi' gli Stati Uniti tenteranno di abbattere con un missile un loro satellite-spia che sta precipitando sulla Terra. Un incrociatore provera' a distruggere il satellite supersegreto L-21, lanciato in orbita nel 2006. Ha a bordo circa 450 chili di pericolosa idrazina, un carburante che sulla Terra potrebbe avere seri effetti tossici. Il bersaglio principale del missile sara' infatti proprio il serbatoio del carburante. ''E' la prima volta che usiamo un missile tattico per colpire un oggetto spaziale'', ha detto il vicecapo degli Stati Maggiori del Pentagono, generale James Cartwright. Nei prossimi tre giorni il satellite-spia sara' ben visibile anche dall'Italia. Stando alle riprese dei 'curiosi' che, soprattutto negli Stati Uniti, lo stanno tenendo d'occhio, appare come una stella debole seguita da una sottilissima scia luminosa. L'ora migliore per noi sara' da domani a giovedi' 21 febbraio, intorno alle 18. (Agr)
Napoli: aborto terapeutico, al via inchiesta del Csm
ROMA - Il Consiglio superiore della magistratura ha avviato un'inchiesta sull'intervento della polizia giudiziaria al Secondo policlinico di Napoli, dopo un intervento di aborto terapeutico. L'iniziativa era stata sollecitata la scorsa settimana da tutte le donne consigliere, togate e laiche. Gli agenti erano intervenuti, con l'autorizzazione del pm Vittorio Russo, dopo la segnalazione di un infermiere. Il Csm ha chiesto una relazione al procuratore generale di Napoli Vincenzo Galgano. (Agr)
Telecom: ai minimi a Piazza Affari
MILANO - Telecom perde l'1,05% a 1,78 euro dopo essere arrivata anche a perdere il 2,22%. Il titolo non toccava un livello cosi' basso dal 9 ottobre 2002. (Agr)
http://www.corriere.it/ultima_ora/detail.jsp?id={2A1711D3-8712-4C6E-A1B1-D6DB2F81CFF6}
Trapani - Primo concorso letterario
19 Febbraio 2008 - Il Comune di Trapani dà il proprio patrocinio al 1° Concorso Letterario intitolato ad Antonino Via, il giovane trapanese ucciso nel corso di una rapina il 5 gennaio dello scorso anno.Il Concorso, il cui bando si può visionare sul sito internet del Comune di Trapani www.comune.trapani.it, è patrocinato anche dall’Unione Maestranze e dal Comune di Erice. Il Concorso si articola in due sezioni a tema libero: A) Poesia in lingua italiana; B) Poesia in dialetto siciliano. Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 30 Aprile prossimo al seguente indirizzo: “Segreteria del Premio c/o Nino Barone, Via Giuseppe Felice 10, 91100 Trapani. 1° Concorso letterario Antonino Via”. La cerimonia di premiazione dei vincitori si terrà il 28 Settembre.
KOSOVO: RUSSIA A USA, INDIPENDENZA INACCETTABILE
MOSCA - In una telefonata al segretario di Stato Usa Condoleezza Rice, il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha confermato "la nostra posizione principale, che le azioni unilaterali di Pristina per dichiarare l'indipendenza della regione sono inaccettabili". Lo riferisce l'agenzia Interfax citando un comunicato del ministero degli esteri russo e precisando che la telefonata è avvenuta ieri
I GRANDI DELL'UE APRONO LA STRADA AL RICONOSCIMENTO
di Marisa OstolaniBRUXELLES - Francia, Italia, Germania e Gran Bretagna hanno annunciato di essere pronte a riconoscere l'indipendenza del Kosovo al termine del Consiglio dei ministri degli Esteri della Ue in cui i 27 hanno evitato di dividersi concordando che la decisione del riconoscimento spetta a ciascun Stato membro "in linea con le prassi nazionali e la legge internazionale". Una decisione, quella di riconoscere il Kosovo, che gli Stati Uniti, come annunciato da Condoleezza Rice, hanno già adottato. Un accordo nell'Ue al minimo, che basta per far dire al ministro degli Esteri sloveno Dimitrij Rupel, presidente di turno del Consiglio, che "l'Unione europea ancora una volta ha superato e vinto il test dell'unità". Primo tra i quattro big europei membri del gruppo di contatto sui Balcani, la Francia ha fatto il suo annuncio, spianando la strada agli altri partner. "Abbiamo intenzione di riconoscere l'indipendenza del Kosovo", ha detto il ministro Bernard Kouchner. "Il presidente francese ha scritto una lettera al presidente kosovaro che sarà spedita stasera. Quando questo scambio sarà avvenuto, il riconoscimento del Kosovo da parte della Francia sarà un fatto acquisito", ha precisato Kouchner. Dopo pochi minuti, sono arrivate le parole di Massimo D'Alema: "posso annunciare l'intenzione di procedere al riconoscimento del Kosovo nella forma particolare di una supervisione internazionale", ha detto il ministro degli Esteri italiano, facendo riferimento alla tutela internazionale sotto la quale il Kosovo si troverà ancora per lungo tempo. D'Alema ha precisato che il riconoscimento vero e proprio arriverà entro la settimana, dopo un passaggio parlamentare previsto per mercoledì. Questione di giorni anche per la Germania. Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha annunciato che Berlino è pronta, ma la decisione finale sarà presa dalla Bundestag mercoledì. Ultimo tra i quattro big a parlare, David Miliband, il ministro degli Esteri della Gran Bretagna: "Il governo britannico ha deciso di riconoscere il Kosovo", ha detto Miliband. La Gran Bretagna non ha bisogno di passaggi in parlamento e il riconoscimento diventa subito operativo. Come concordato tra Bruxelles e Washington, solo dopo i quattro big europei, è arrivata la dichiarazione del segretario di Stato Condoleezza Rice sul riconoscimento ufficiale da parte degli Usa. Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna hanno aperto la strada a riconoscimenti a catena: gli annunci di Finlandia, Austria, Danimarca, Polonia, Belgio, Svezia e altri sono seguiti a ruota. Malta, Bulgaria e Portogallo, in principio favorevoli, si sono riservati di decidere sentiti i rispettivi parlamenti nazionali. L'Olanda ha detto che vuole prima leggere il testo della proclamazione. "La maggioranza dei riconoscimenti avverrà entro la settimana: chi ha detto never (mai) sono solo Cipro e Romania", ha riferito D'Alema. Mentre Steinmeier ha calcolato che "sono diciassette i Paesi che hanno deciso di reagire in modo spedito per evitare di creare un vuoto con un comportamento incerto". Mentre Carl Bildt, ministro degli Esteri svedese, si è detto convinto che la maggioranza dei 27 "riconoscerà in un modo o nell'altro il Kosovo, tra febbraio e marzo". Le reazioni della maggioranza dei partner non ha convinto la Spagna, che ha confermato l'opposizione già annunciata in mattinata dal ministro Miguel Angel Moratinos contro un atto unilaterale che "non ha base giuridica sufficiente". Nonostante i toni duri, a Bruxelles c'é la convinzione che la posizione spagnola possa cambiare dopo le elezioni del 9 marzo. Moratinos è riuscito a fare inserire nel testo della dichiarazione congiunta l'affermazione che il Kosovo "é un caso sui generis che non costituisce un precedente". Parole importanti per un Paese che deve gestire le pulsioni secessioniste di baschi e catalani. Nella dichiarazione concordata dai 27 si riafferma l'impegno della Ue per la stabilità della regione e si conferma "un sostegno pieno ed efficace alla prospettiva europea per i Balcani occidentali". Un messaggio rivolto soprattutto alla Serbia. "Le nostre porte restano aperte", ha garantito Steinmeier. "La proclamazione dell'indipendenza del Kosovo non è la vittoria dell'uno contro l'altro, non è la vittoria dei kosovari contro i serbi, è la vittoria della pace e del buon senso", ha sottolineato Kouchner. "Non ho dubbi che un giorno, non so quando, i kosovari e i serbi saranno di nuovo insieme nella Ue". D'Alema ha rivolto un appello a Belgrado: "la Serbia dovrebbe saper guardare con coraggio al futuro e al ruolo chiave che può svolgere nei Balcani".
Continua ...
ELEZIONI: FIORELLO RECITA MEA CULPA, SBAGLIATO NON VOTARE
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Tante volte le cose si dicono, smorziamo i toni. Alla fine cosa ho detto? Ho detto di strappare la scheda? No, questo e' sbagliato, anche perche' aumenti l'immondizia, con tutta la carta. Tutti parlano di questa cosa, persino il segnale orario ieri ha detto: sono le 20 e 40 e Fiorello ha detto di non andare a votare. Mia madre mi ha chiamato disperata: 'che facisti?'. Al direttore di Radio2 Valzania ha fatto un cu.. quadrato. Quindi smorziamo. Certo, le cose dette, sono dette. Ma e' importante il contesto: un conto e' dire le cose in piazza, una cosa e' dirlo in una trasmissione di satira. Se dovete andare a votare, andate a votare, sempre che riuscite a spostare l'immondizia...". Cosi' Fiorello, sorpreso lui stesso per l'eco avuto sui media dal suo invito a non andare a votare, ha fatto retromarcia nel corso della puntata di oggi del programma 'Viva Radio2', chiarendo il senso scherzoso della provocazione di ieri.
PREZZI: CODACONS CHIEDE INTERVENTO ISPETTORATO CENTRALE
Roma, 19 feb. - (Adnkronos) - Non c'e' solo la speculazione dei fruttivendoli, che non appena fa un po' di freddo aumentano i prezzi della frutta e verdura anche per prodotti gia' raccolti o coltivati in serra o importati dall'estero. Al Codacons quest'anno si e' toccato il record di segnalazioni anche per la pessima qualita' della frutta di questo inverno. In testa alle segnalazioni, si legge in una nota della associazione, ci sono mandarini secchi impossibili da sbucciare, seguono arance prive di succo ed immangiabili. Ma non vi e' frutta che non sia stata segnalata per il cattivo stato di conservazione: dalle mele che marciscono dopo 3-4 giorni dall'acquisto alle noci marce.
Cuba, l'addio di Castro. Bush: ''Sia l'inizio della democrazia''
Il lìder maximo, alla guida del Paese dalla rivoluzione del 1959, rinuncia alle cariche di presidente e comandante in capo. L'annuncio in una lettera pubblicata dal quotidiano Granma: ''Mi sentirei di tradire la mia coscienza occupando un incarico per il quale è richiesto un impegno che le mie condizioni fisiche non mi permettono di offrire''. Ma promette: ''Continuerò a combattere come soldato delle idee''
L'Avana, 19 feb. (Adnkronos) - Il leader cubano Fidel Castro (nella foto) ha annunciato di rinunciare alla guida del Paese in una lettera pubblicata dal quotidiano ufficiale comunista Granma. "Non aspiro, ne intendo accettare la posizione di presidente del Consiglio di Stato e di comandante in capo", si legge nella lettera del lìder maximo.Fidel Castro, 81 anni, alla guida di Cuba dalla rivoluzione del 1959, aveva ceduto temporaneamente il potere al fratello Raul nel luglio 2006, quando ha subito un'operazione chirurgica all'intestino. Da allora è solo apparso in video e fotografie, oltre ad intervenire con articoli sulla stampa di Cuba, senza fornire informazioni precise sul suo stato di salute.Nella sua lettera di addio al potere, Castro scrive che si sentirebbe di tradire la sua coscienza occupando un incarico per il quale è richiesta una totale libertà di movimento e dedizione che non è in condizioni fisiche da offrire. lI suo però "non è un addio" perché intende continuare a "combattere come un soldato delle idee" scrivendo le "Riflessioni del compagno Fidel", che costituiranno "un'altra arma dell'arsenale sul quale si potrà contare". "Preparare psicologicamente e politicamente la gente alla mia assenza era il mio principale obbligo dopo tanti anni di lotta. Non ho mai smesso di sottolineare che la mia era una convalescenza non esente da rischi", ha aggiunto.Per quanto riguarda la successione, lìder maximo non fornisce indicazioni, ma l'accenno ai giovani che non vanno ostacolati fatto lo scorso 18 dicembre sembrava escludere il fratello minore Raoul. E oggi Castro scrive di non essere preoccupato per il futuro del Paese dato che vi sono persone "con l'autorità e l'esperienza" per garantire la successione. "L'avversario da battere è estremamente forte, tuttavia lo abbiamo tenuto a bada per 50 anni", ha poi aggiunto.Il nome del futuro leader dell'isola si dovrebbe conoscere il 24 febbraio, quando si riuniranno i neodeputati dell'Assemblea nazionale per scegliere fra loro i 31 membri del Consiglio di Stato. Il presidente di questo organismo diventerà capo di governo e di Stato. Il sistema, in vigore dal 1976, ha sempre portato alla scelta di Fidel Castro che ha guidato l'isola caraibica dalla rivoluzione che nel 1959 rovesciò il regime di Fulgencio Batista.Immediato è arrivato il commento del presidente degli Stati Uniti George W. Bush. che, avvertito dal suo consigliere per la sicurezza nazionale, Stephen Hadley, durante il suo tour in Africa, ha espresso l'auspicio che le dimissioni di Fidel Castro "possano essere l'inizio di una transizione democratica'' sull'isola. "La comunità internazionale - ha esortato Bush, parlando a Kigali, in Ruanda - dovrebbe lavorare con il popolo cubano per iniziare a costruire le istituzioni che sono necessarie per la democrazia"."Alla fine - ha affermato il presidente americano - questa transizione dovrebbe condurre a elezioni libere e democratiche, e sottolineo libere e democratiche, non a quel tipo di elezioni che i fratelli Castro hanno cercato di rifilarci come vera democrazia".
Kosovo: Serbia richiama ambasciatori
Diplomatici a Parigi ed Ankara dovranno rientrare in patria
(ANSA) - BELGRADO, 18 FEB - La Serbia fara' rientrare gli ambasciatori di Francia e Turchia dopo che i due Stati hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo. Per le stesse ragioni, come annunciato in precedenza dallo stesso premier Kostunica, e' stato richiamato in patria anche il rappresentante serbo negli Usa. Secondo l'agenzia serba Beta, l'ambasciatore a Parigi Predrag Simic, quello a Ankara Vladimir Curgus e quello a Washington Ivan Vijacic dovranno rientrare a Belgrado entro 48 ore.
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