venerdì 18 febbraio 2011

Anche gli inglesi adesso sanno chi sono Signorini, Sallusti e i loro giornali

Oggi il Telegraph spiega ai suoi lettori come la stampa silviesca stia cercando di mischiare le carte. Sullo sfondo ci sono le macerie de L’Aquila.

La testata britannica racconta di come i giornalini di Silvio, pochi giorni dopo la manifestazione del 13 febbraio, vanno al contrattacco e mostrano un’immagine del Premierben diversa da quella delbunga bunga. Foto e video di cenette in famiglia, corredate da casti divertimenti e da battute da oratorio. “Un giornale di proprietà del Primo ministro Italiano ha cercato di presentare un’immagine alternativa della sua vita sociale, pubblicando dettagli di una festa di Capodanno in cui sei signorine ballano vestite da Babbo Natale. Tra gli invitati figura Noemi Letizia, una modella di biancheria intima alla cui festa dei 18 anni è intervenuto il Premier, causando la richiesta di divorzio da parte della moglie e innescando una serie di scandali sessuali che hanno scosso il suo governo. Queste immagini, risalenti al 31 dicembre 2008, sono state pubblicate dal settimanale Chi, settimanale di proprietà dell’impero editoriale di Mister Berlusconi.” Tutte cose che sappiamo bene, ma fa specie sapere che la voce si sparge, facendoci fare una pessima figura.

LEGITTIMO IMPEDIMENTO – Insomma, il Telegraph in buona sostanza sottolinea come sia in atto un tentativo da parte dei giornalini che fanno capo a Silvio Berlusconi di ribaltare laTeoria del Bunga Bunga per accreditare un’immagine proba e austera del padrone. Il giornale racconta anche la faccenda della lettera delle Brigate Rosse a Sallusti, di come Silvio non pensi nemmeno lontanamente a dimettersi e di come “un leader dell’opposizione (Antonio Di Pietro) abbia detto che il Primo Ministro il 6 aprile non si presenterà al processo adducendo come scusa l’anniversario del terremoto che ha devastato L’Aquila.” Insomma ormai anche oltre Manica sospettano che Berlusconi si attaccherà al terremoto per non andare a Milano. Così il cumulo di macerie di una città distrutta diventerà ufficialmente un “legittimo impedimento”.

“Basta con l’ora di religione a scuola!”

Irlanda: quasi certamente il nuovo governo metterà in discussione le 2 ore e mezzo di insegnamento cattolico nelle scuole. I vescovi già sulle barricate, ma la Chiesa è in agonia.

C’è un paese al mondo dove nelle scuole la religione cattolica è insegnata per ben più di un’ora. Si tratta dell’Irlanda dove nei corsi curriculari delle scuole medie e superiori gli allievi hanno 2 ore e mezzo di insegnamento religioso: si tratta dell’ammontare più alto al mondo.

MENO RELIGIONE – Ma con la caduta del governo centrista di Brian Cowen, le elezioni per la formazione del nuovo esecutivo indicano che questa realtà potrebbe cambiare molto presto.

Mentre i vescovi cattolici difendono la loro influenza nelle scuole, i riformisti si chiedono se il curriculum scolastico non abbia troppa religione. Il posto della religione nelle scuole avrà probabilmente un ruolo chiave nel mandato al nuovo ministro dell’Educazione quando sarà nominato dopo le imminenti elezioni. Con la Chiesa Cattolica che sta per lasciare il controllo di molte delle scuole elementari da lei controllate, ci sarà probabilmente una vasta controversia su come la religione dovrà essere insegnata. In una recente commissione bicamerale all’Oireachtas, il portavoce per l’educazione del partito Laburista Ruairi Quinn, uno dei frontrunner alla poltrona di nuovo ministro, ha indicato che troppo tempo viene impiegato sulla religione nelle scuole. Ha chiesto se non sia il caso di riconsiderare le 2 ore e mezzo spese sulla religione ogni settimana a seguito degli scarsi risultati del paese in letteratura e matematica secondo i dati pubblicati internazionalmente.

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http://www.giornalettismo.com/archives/114467/basta-con-lora-di-religione-a-scuola/

Libia, Gheddafi promette il bagno di sangue

I comitati del dittatore minacciano risposte affilate e violente agli “avventurieri” che manifestano contro il regime

I Comitati rivoluzionari libici, pilastro del potere diMuammar Gheddafi, hanno minacciato “una risposta affilata e violenta” agli “avventurieri” che manifestano contro il regime. “La risposta del popolo e delle forze rivoluzionarie a questi gruppuscoli sara’ affilata e violenta”, hanno avvertito in un comunicato sul giornale Azzahf Al-Akhdar (Marcia verde). “Il potere del popolo, la Giamahiria (governo delle masse ndr), la Rivoluzione e il leader sono tutte linee rosse e chi cerca di superarle o di avvicinarle gioca con il fuoco e compie un suicidio”.

CORTEI PER IL LEADER - Il monito e’ arrivato mentre arrivano dati contraddittori sul bilancio delle violenze nella Giornata della collera contro il regime libico. Fonti mediche parlano di 14 vittime a Bengasi e secondo Human Rights Watch in totale i morti sono almeno 24. Il quotidiano Quryna del figlio di Gheddafi Seif el Islam, ha ammesso che le vittime negli scontri di giovedi’ sono stati almeno 14. Decine di migliaia di persone si sono riversate in strada a Bengasi per i funerali dei manifestanti. La Cnn, citando un portavoce dell’opposizione, ha riferito che i cadaveri sono stati mostrati in strada dai dimostranti. Testimoni hanno riferito che tredici vittime sono state sepolte nel cimitero cittadino di Hawari. Durante le concitate fasi dei funerali sarebbero stati dati alle fiamme alcuni edifici governativi. A Beida i contestatori hanno dormito nelle tende per strada e secondo due gruppi di opposizione i manifestanti avrebbero il controllo della terza citta’ del Paese. A Tripoli sono proseguiti cortei e raduni a favore di Gheddafi: la televisione di Stato ne ha trasmesso in continuazione riprese filmate, sormontate dalla scritta ‘In Diretta’. Una delle immagini mostrava una moltitudine inneggiante padre della Rivoluzione Verde.

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http://www.giornalettismo.com/archives/114515/libia-gheddafi-promette-il-bagno-di-sangue/

Berlusconi accelera su intercettazioni e immunità. Anm: non ci faremo intimidire

 (Adnkronos)
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Il Consiglio dei ministri, secondo quanto si è appreso da fonti ministeriali, ha approvato all'unanimità la relazione del ministro della Giustizia Angelino Alfano sul ddl che contiene lariforma costituzionale della giustizia.

A breve sarà convocato un Consiglio dei ministri straordinario per l'approvazione definitiva del disegno di legge costituzionale sulla riforma della giustizia.

Nei prossimi giorni si riunirà un comitato formato da ministri ed esperti, secondo quanto si è appreso sempre da fonti ministeriali, per approfondire i contenuti del testo del ddl.

Questa è una riforma basata su principi di civiltà, avrebbe detto Silvio Berlusconi, stando alle stesse fonti, durante il Consiglio dei ministri. Questo tema, avrebbe sottolineato il Cavaliere, deve essere oggetto di confronto, ma l'importante è che si faccia il più presto possibile per approvare definitivamente la riforma, perché non si può aspettare ancora.

Il Cavaliere avrebbe poi sottolineato che in questo frangente va affrontato anche il nodo delle intercettazioni senza indicare lo strumento per limitarne l'abuso. Il presidente del Consiglio avrebbe chiesto di stringere i tempi anche sulla riforma dell'immunità parlamentare ex articolo 68 della Costituzione.

"E' un copione già visto: ogni volta che emergono vicende giudiziarie che coinvolgono il premier, prima arrivano insulti, poi seguono iniziative legislative punitive per i magistrati. Noi non ci faremo intimidire e continueremo ad applicare la legge con serenità, imparzialità e in maniera eguale per tutti e a spiegare quali sono le riforme di cui la giustizia ha bisogno davvero". Così il presidente dell'Anm, Luca Palamara, sul ddl contente la riforma costituzionale della Giustizia. "Ciò che più preoccupa in questa fase - prosegue Palamara - sono le posizioni di ministri in carica, Istruzione, addirittura Esteri e persino Giustizia, che partecipano senza alcuna remora, che pure sarebbe doverosa per la carica istituzionale ricoperta, alla sistematica aggressione nei confronti dei magistrati".

"Da dieci anni Berlusconi tutte le mattine parla di giustizia, ma non è cambiato niente", ha rimarcato Pier Luigi Bersani. "Sono un paio d'anni che vediamo relazioni", ha commentato il segretario del Pd. "La giustizia funzionava male e funziona male per i cittadini. Non c'è stata una riforma della giustizia per i cittadini, ma il polo di attenzione è stato per i suoi problemi", ha aggiunto Bersani ribadendo il fatto che in questa situazione "è irresponsabile non dire tutti quanti a Berlusconi: 'Per favore, fai un passo indietro'".

''Al governo, si sa, non interessa un sistema della giustizia che funzioni davvero. Per questa ragione le riforme che il governo ha annunciato di voler fare non sono in favore della giustizia e dei cittadini onesti ma dei delinquenti'', ha osservato il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro.

Libia: evasione di massa da un carcere di Bengasi

Tripoli, 18 feb. - (Adnkronos/Aki) - Evasione di massa da un carcere di Bengasi, citta' della Libia settentrionale, dove anche oggi sono state organizzate proteste contro il colonnello Muammar Gheddafi. ''Un gran numero di prigionieri'', riferisce l'agenzia di stampa ufficiale tunisina 'Tap', e' fuggito dalla ''prigione di al Kuifiya''. L'agenzia cita Ramadhna Briki, direttore del quotidiano libico 'Quryna', vicino alla famiglia Gheddafi.

Auto in regalo ad alcune ragazze Le verifiche della Procura

MILANO - Un pacchetto «tutto compreso» premiava le ospiti delle notti di Arcore: non soltanto le buste con i soldi in contanti di varia entità (minimo sindacale 2 mila euro), e i gioielli donati, e l'affitto e le bollette pagati per gli appartamenti messi a disposizione in via Olgettina, ma anche automobili in regalo. Intestate ad alcune delle ragazze, ma pagate a tre concessionarie milanesi dall'amministratore del portafoglio personale del premier, Giuseppe Spinelli. «Generoso», il presidente del Consiglio. Anche se un po' seriale e risparmioso nel declinare questa «generosità» nei riguardi delle ragazze protagoniste delle sue feste. La serialità si ritrova nel fatto che, alla stessa stregua delle buste di denaro con banconote sempre da 500 euro, delle collane di pregio medio provenienti da stock acquistati in elevata quantità, e della gestione degli affitti affidata su larga scala a Nicole Minetti, così anche le auto pagate dal tesoriere del premier sono quasi tutte (con poche eccezioni di maggior cilindrata) sempre di due tipi, «Mini» e «Smart». Mentre a testimoniare che il premier ami regalare, ma a suo modo non scialare, è il fatto che le auto siano le un po' più economiche vetture aziendali a «chilometri zero».
Una parte degli accertamenti è ancora in corso, un'altra compare invece già tra le fonti di prova elencate dal decreto di giudizio immediato del premier firmato dal gip Cristina Di Censo, che a pagina 24 richiama «l'annotazione di polizia giudiziaria del 2 febbraio 2011» con «accertamenti sulle autovetture di proprietà» di sei ragazze, e la successiva o «da cui emergono i pagamenti in favore di concessionarie operati dal conto corrente 02472/80 intestato a Giuseppe Spinelli presso la Banca Popolare di Sondrio» a Segrate.

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http://www.corriere.it/cronache/11_febbraio_18/minetti-auto-notti-arcore_a0fa01b0-3b22-11e0-ad4e-5442110d8882.shtml

Giustizia: Palamara (Anm), non ci faremo intimidire da iniziative punitive

Roma, 18 feb. (Adnkronos) - "E' un copione gia' visto: ogni volta che emergono vicende giudiziarie che coinvolgono il premier, prima arrivano insulti, poi seguono iniziative legislative punitive per i magistrati. Noi non ci faremo intimidire e continueremo ad applicare la legge con serenita', imparzialita' e in maniera eguale per tutti e a spiegare quali sono le riforme di cui la giustizia ha bisogno davvero". Cosi' il presidente dell'Anm, Luca Palamara, interpellato sulla relazione presentata stamattina in Consiglio dei ministri dal guardasigilli Angelino Alfano sul ddl contente la riforma costituzionale della Giustizia.

Trivulzio, svelata la lista degli inquilini: molti nomi vip Ma è giallo sulla completezza degli elenchi FOTO E VIDEO

Complessivamente gli appartamenti sono 1.064. Tra i nomi, il direttore generale del Milan Ariedo Braida e la poliziotta impegnata nell'inchiesta sul caso Ruby, Maria Josè Falcicchia. Emerge il sospetto che le pagine non siano tutte.

Milano, 18 febbraio 2011 - La lista di sette pagine degli inquilini del Pio Albergo Trivulzio consegnata al Comune di Milano potrebbe non essere completa: è questo il sospetto sollevato durante i lavori della commissione consiliare Casa, nell’ambito dei quali è stata aperta la busta sigillata consegnata ieri a Palazzo Marino dai vertici della Baggina. A avanzare il dubbio è stata la presidente della Commissione, la finiana Barbara Ciabò: "Sembra che manchino 150 immobili, se questo sospetto trovasse fondamento sarebbe gravissimo: un vero affronto al consiglio comunale di Milano". Ad alimentare i sospetti anche Vincenzo Giudice, esponente del Pdl e dipendente del Pat: nell’elenco mancherebbero gli immobili di via Sottocorno e di via Menotti. Una chiave del giallo potrebbe essere legata al fatto che in questi anni i beni non presenti nell’elenco potrebbero essere stati venduti. Ed è proprio sul piano delle dismissioni immobiliari che il Pd è pronto a dar battaglia. La democratica Carmela Rozza ha subito attaccato: "Di sicuro l'elenco è incompleto perchè noi abbiamo chiesto di conoscere anche le vendite immobiliari del Trivulzio degli ultimi cinque anni. Se entro lunedì non avremo queste informazioni, chiederò l’intervento della magistratura".

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http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2011/02/18/461305-trivulzio_elenco_inquilini.shtml

Ruby, spuntano altri verbali "Al bunga bunga erano nude"

Stralci da La Repubblica. La marocchina racconta: "Ho saputo che tra Noemi e Berlusconi c'era stata una relazione intima di natura sessuale". E poi: "Quando ero in questura Silvio era preoccupato".

Roma, 18 febbraio 2011 - Spuntano nuovi verbali sul caso Ruby. Tra i vari, spiccano quelli del 3 agosto 2010, riportati da 'La Repubblica'. Dice Ruby, secondo quanto riferisce il quotidiano, rispondendo al pm: "Non ho mai frequentato la dimora romana del presidente Berlusconi, ma nella prima serata a Villa San Martino ebbi modo di conoscere Noemi Letizia che era conosciuta come la 'cocca di papi'".

Ruby ricorda: "Noemi mi chiese quanti anni avevo e le risposi di averne 24. Allora lei, scherzando, mi disse che tanto la preferita di Silvio, riferendosi al premier, era lei. Da altre ragazze che partecipavano alle feste del presidente ho saputo che tra Noemi e Berlusconi c'era stata una relazione intima di natura sessuale. Non posso riferire con esattezza chi me l'ha detto perché era una voce che circolava con grande insistenza tra tutte le ragazze". Comunque è lo stesso quotidiano a chiedersi: "Ha buoni ricordi, Ruby? O si confonde e quella giovanissima donna rassomigliava a Noemi, ma non era Noemi e fingeva di esserlo?".

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Fuga da Fli, Briguglio attacca: «Grottesco comprare deputati-escort»

Gianfranco Fini (foto Guido Montani - Ansa)

ROMA - Dopo la spaccatura di Fli e la fuga dal partito - che appena nato rischia di perdere il gruppo al Senato - è scontro fra finiani e Pdl. Ieri il leader Gianfranco Fini ha attaccato duramente il premier Silvio Belrusconi affermando che dietro l'allargamento della maggioranza ci sono i soldi del premier.
«È necessario che la presidenza della Repubblicaaffronti con urgenza il caso Fini. Ormai il presidente della Camera è incontenibilile rispetto all'usurpazione dell'immagine che deriva dall'uso del suo ruolo istituzionale per fare politica di parte». Ad affermarlo è Jole Santelli, vice presidente dei deputati del Pdl.
«Un'ingiuria». Così il senatore Giuseppe Menardi, che martedì è uscito da Fli, definisce le dichiarazioni di Fini, secondo cui, dietro gli addii ai futuristi, ci sarebbe la potenza economica del premier. Menardi stamani è intervenuto a Mattino Cinque, su Canale 5. «È del tutto evidente - ha spiegato il senatore - che» Berlusconi abbia una potenza economica, ma «per quanto mi riguarda non ha in alcun modo interferito né nella mia scelta né nella mia azione politica fino ad oggi». Cosìcome non ha influito la «questione delle poltrone - ha aggiunto - È una questione di profonda convinzione. Mia madre ha 92 anni e quando mi ha chiesto se Fini va con i comunisti ho capito che ci stavamo allontanando dall'elettorato». A convincerlo ad abbandonare Fli è stata «questa deriva, sancita dall'Assemblea di domenica, sempre più a sinistra, con una possibile alleanza di tutti contro Berlusconi. Questo antiberlusconismo con la bava alla bocca non corrisponde non né al progetto iniziale di Fli nè al mio stile di vita».

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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=139057&sez=HOME_INITALIA

Bindi gela Vendola: "No strumentalizzazioni Bersani è il candidato premier del Pd"

Il presidente del partito interviene alla conferenza delle donne democratiche e sgombera il campo dalle voci di attriti con il segretario sulla candidatura alla premiership. E a Renzi dice polemicamente: "Pensi più a Firenze..."

ROMA - "Bersani è il candidato alla presidenza del consiglio per il Pd ma i democratici devono cominciare a pensare a una leader donna". Rosy Bindi interviene alla conferenza delle donne democratiche e sgombera il campo dalle voci di attriti 1con il segretario sulla candidatura alla premiership. Secondo il presidente democratico bisogna distinguere la vicenda che la riguarda direttamente (per essere stata chiamata in causa da Nichi Vendola 2), da quella che attiene invece la possibilità che una donna diventi premier in italia: "Deve cominciare a cadere anche da noi il tabu per cui una donna non può diventare Presidente del consiglio. Bisogna farci i conti".
A Vendola che l'aveva chiamata in causa, Rosy Bindi replica secca: "Bisogna evitare di strumentalizzare le persone, soprattutto le donne e soprattutto una donna la quale vorrebbe ripetere che non si lascia strumentalizzare. Adesso ha capito che deve fare un passo indietro, ma quando si fanno passi così importanti bisogna farlo gratuitamente, evitando di trasferire i problemi in casa d'altri".
Per il presidente del Pd la premiership del segretario "è una regola che sta scritta nel nostro statuto. Io la condivido molto e vorrei che lo facessero tutti". Indicare il leader del partito come candidato premier "è una regola - osserva Rosy Bindi - che rende il partito più forte. E Bersani è una persona che ha tutte le qualità per guidare il paese oltre Berlusconi".
La Bindi dice di condividere l'impostazione secondo cui in caso di alleanze larghe il leader andrà scelto d'intesa con gli alleati: "Non lo diciamo perchè siamo un partito che si affida agli alleati ma perchè l'italia ha davvero bisogno di voltare pagina e ci dispiace che qualcuno non lo abbia ancora capito, magari perchè preoccupato dall'esigenza di salvare una fetta dell'elettorato". Un evidente riferimento al no di Casini all'alleanza del Pd.
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Ungheria, prove tecniche di berlusconismo

18 febbraio 2011

Il premier Orbàn, che ha come modello il nostro presidente del consiglio e la sua ossessione per i media, ha cercato di mettere il bavaglio alla stampa. Ma l’Europa si è messa di traverso. Per il momento

Scriveva Elias Canetti: “Nel giornale si trova tutto. Basta leggerlo con sufficiente odio”. Un aforisma che in Ungheria, negli ultimi mesi, è diventato programma di governo. Tanto da far approvare una tra le leggi sull’informazione più restrittive che si siano viste in Europa dai roghi a Berlino negli anni ’30 del secolo scorso o dal sistema integrato di censura/intercettazioni targato DDR. Lo scorso 20 dicembre il parlamento magiaro, del quale il partito di centrodestra Fidesz (Unione Civica Ungherese) del premier Viktor Orbán detiene i due terzi, ha approvato un provvedimento di 170 pagine che consente all’esecutivo un ampio controllo su tutti gli organi di informazione, a partire dalle televisione per arrivare addirittura ai blog stranieri accessibili da Internet.

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http://www.giornalettismo.com/archives/114377/ungheria-prove-tecniche-di-berlusconismo/

Intercettazioni, torna la legge bavaglio?

Il premier pensa al ritorno al testo dell’estate, che aveva provocato polemiche e guerriglia parlamentareAllargare i numeri della maggioranza in Parlamento e, subito dopo, riprendere in mano il ddl sulle intercettazioni fermo alla Camera dei deputati, tornando pero’ al testo originario e cioe’ alla versione precedente le modifiche imposte anche da finiani e centristi.

IL DDL ORIGINARIO – E’ questa, secondo quanto riferito da fonti parlamentari del Pdl, la linea decisa dal premier Silvio Berlusconi con i dirigenti del partito per riformare quello che il Cavaliere ha piu’ volte definito un sistema ‘barbaro’. Proprio Berlusconi oggi, nel corso del Consiglio dei ministri, parlando con alcuni membri del governo e’ tornato sulla necessita’ di attuare un giro di vite negli ‘ascolti’. A tal proposito e su questo punto una road map, riferiscono fonti della maggioranza, e’ stata gia’ decisa pur se suscettibile di cambiamenti. ‘Non appena sara’ completata l’operazione di allargamento della maggioranza, che noi prevediamo si compia con l’arrivo di altri esponenti di Futuro e liberta’ e l’innesto di alcuni parlamentari del gruppo misto nel gruppo dei ‘responsabili’, provvederemo a riformare il sistema delle intercettazioni riproponendo il testo originario del ddl che attualmente giace alla Camera’, riferisce un parlamentare di via dell’Umilta’.

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http://www.giornalettismo.com/archives/114493/intercettazioni-torna-la-legge-bavaglio/