lunedì 7 marzo 2011

Il primo database dei preti pedofili

Gli uomini di chiesa che si sono macchiati di crimini sessuali contro ibambini non vengono monitorati? Gli avvocati delle vittime fanno una lista di nomi e indirizzi.

Carl Suthfin una decina di anni fa è stato accusato di aver molestato sei bambini. Ora vive in una casamobile in un quartiere residenziale e nessun reato gli è stato contestato, per decorrenza dei termini. Suthfin, che è stato accusato da 18 persone, non nega. “La chiesa potere agire prima. Invece non ha fatto niente.” Lui è solo uno dei tanti preti accusati di violenza sui minori nell’Arcidiocesi di Los Angelesnegli ultimi vent’anni e che ora vanno in giro per il paese senza alcun controllo da parte delle autorità. Le parti civili coinvolte in questi casi hanno stilato un database con gli indirizzi dei sacerdoti e degli uomini di chiesa che si sono resi colpevoli di violenze sui minori. Dei 233 preti presenti nella lista, 50 vivono senza controllo in California, mentre altri 15 stanno in Maryland, Texas e Montana. 80 sono sfuggiti ai controlli e circa 80 sono morti.

DIRITTO A RIFARSI UNA VITA – L’avvocato di parte civile Raymond Boucher spiega come questa sia la prima volta che si cerca di stilare una lista di preti pedofili “Molti di loro insegnano a scuola, stanno nei centri diurni e costituiscono una bomba che può scoppiare da un momento all’altro. L’unico modo che la comunità ha per proteggersi è avere una lista completa dei loro nomi e cognomi.” L’Arcidiocesi, che per mettere a tacere tutto a suo tempo ha sborsato 660 milioni di dollari, per bocca dei suoi legali fa ora sapere di avere intenzione rendere noti alcuni documenti riguardanti 200 casi di molestia, che hanno coinvolto altrettanti sacerdoti. I quali non ci stanno, appellandosi al fatto che non si possono mettere sotto controllo i cittadini, perché ciò minerebbe i loro diritti costituzionali. E i diritti dei bambini che sono stati violentati?

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Tunisia, il governo scioglie i servizi segreti

L’azzeramento del Dipartimento di Sicurezza dello Stato era una delle richieste chiave dell’opposizione che ha costretto lo storico presidente Ben Ali a fuggire dal paese

I leader provvisori della Tunisia sciolgono i servizi segreti. L’agenzia segreta di polizia è accusata di aver commesso violazioni dei diritti umani durante i 23 anni di governo diZine el-Abidine Ben Ali, lo storico presidente in sella dal novembre 1987 fino al 14 gennaio scorso, costretto ad abbandonare il paese dopo la pesante rivolta contro il suo regime scoppiata in tutto il paese.

VIA I SERVIZI SEGRETI – Il primo ministro ad interim Caid Essebsi ha appena annunciato un nuovo governo, il terzo da quando la Tunisia non è più guidata da Ben Ali, fuggito in esilio aJedda, Arabia Saudita. Dell’esecutivo non fa parte nessuno dei rappresentanti del vecchio regime. La compagine governativa, che avrà il compito di accompagnare il paese alle elezioni previste per il 24 luglio, dice addio al Dipartimento di Sicurezza dello Stato. La decisione è stata definita come una “rottura definitiva con ogni forma di organizzazione simile alla polizia politica, sia a livello di struttura, che di missione o pratica”. “Queste misure sono in sintonia con i valori della rivoluzione, del rispetto della legge e dell’instaurazione di un clima di fiducia e trasparenza nel rapporto tra i servizi di sicurezza e i cittadini”, ha fatto sapere il ministro. La polizia segreta avrebbe avuto un ruolo chiave nel tentativo di sopprimere l’opposizione.

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Marocco: manifestazioni antiregime a Rabat, Tangeri e Casablanca

Marocco: manifestazioni antiregime a Rabat, Tangeri e Casablanca
RABAT - Le manifestazioni antiregime toccano anche il Marocco: un centinaio di persone si e' riunito davanti al parlamento marocchino, a Rabat, per una manifestazione pro-democrazia e per chiedere riforme politiche radicali nel Paese. Il sit-in, sostenuto anche da numerosi attivisti per i diritti umani, e' stato lanciato dai dimostranti in rete su Facebook. Un corrispondente dell'Afp fa sapere che le proteste si sono estese anche a Casablanca e Tangeri, dove diverse centinaia di manifestanti rivendicano ''giustizia sociale'' e ''rispetto della dignita'''. Intanto, sempre su Facebook, sono state indette per il 20 marzo nuove manifestazioni. Al centro delle contestazioni il potere della monarchia costituzionale marocchina.

Israele aiuta Gheddafi, gli manda i mercenari

Israele aiuta Gheddafi, gli manda i mercenari

Secondo la stampa israeliana i servizi segreti di questo regime lavorano per il Colonnello libico ai danni dei rivoluzionari. La rivelazione: Mercenari reclutati da Global Cst - Il via libera dallo stesso Netanyahu per evitare la vittoria degli islamici

Secondo il quotidiano Maariv quei mercenari, africani ma non soltanto, che stanno combattendo in Libia per cercare di salvare Gheddafi sarebbero stati reclutati da una famosa organizzazione di Tel Aviv. Su richiesta del leader libico. E con il beneplacito delle più alte sfere del regime Netanyahu. Negli anni Ottanta, quando la Giamahiria figurava tra gli stati del cosiddetto «Asse del male», Yehezkel Dror, professore emerito dell'Università ebraica di Gerusalemme e consulente del Ministero della Guerra israeliano, disse che «se non fosse esistito, il leader libico andava inventato».

La spiegazione: essendo molto meno pericoloso di quello che appariva, consentiva all'Occidente di flettere i muscoli quando con altri paesi nemici di Usa e Israele sarebbe stato, dal punto di vista strategico, molto rischioso. Con il tempo, il nome della Libia fu tolto dalla lavagna nera dei paesi nemici, anche perché, si diceva, costituiva un baluardo contro l'avanzata dell'Islam in Africa del Nord. E sarebbe proprio per questo motivo che Israele avrebbe voluto mantenerlo sul trono della Giamahiria. Giorni fa la tv araba Al Jazeera raccontò di aver saputo da un non meglio identificato giornalista del quotidiano Yediot Aharonot una storia che ha dell'incredibile. I118 febbraio il premier israeliano avrebbe riunito attorno a sé i suoi colleghi della Guerra Ehud Barak, degli Esteri Avigdor Lieberman e il capo dell'intelligence militare, generale Aviv Cochavi.

Dovevano decidere su una richiesta arrivata da uno dei capi dei servizi segreti di Tripoli. La Libia non riconosce Israele ma sono sempre esistiti rapporti indiretti tra i due Paesi. Tanto che, anni fa, il Mossad salvò la vita di Gheddafi facendogli arrivare notizia di un complotto ordito ai suoi danni. Ora, secondo il racconto, Gheddafi chiedeva aiuto e faceva leva sulla paura degli israeliani di veder nascere in Libia uno stato islamico Voleva mercenari e la Global Cst, diretta da un ex capo di stato maggiore, il generale Ziv, è famosa per queste cose: è sufficiente ricordare la liberazione di Ingrid Betancourt in Colombia.

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http://italian.irib.ir/analisi/commenti/item/89847-israele-aiuta-gheddafi-gli-manda-i-mercenari

Berlusconi a sorpresa in ospedale quattro ore in camera operatoria

Il premier è stato sottoposto da una operazione maxillo-facciale di trapianto osseo ed implantologia in anestesia generale. Un intervento necessaro per rimediare alle conseguenze del colpo ricevuto dopo un comizio in piazza Duomo

MILANO - Silvio Berlusconi operato a sorpresa per quattro ore alla bocca, presso la struttura ospedaliera San Raffaele. Secondo un comunicato del suo medico personale, si è trattato di "un'operazione maxillo-facciale di trapianto osseo ed implantologia in anestesia generale. L'intervento è durato quattro ore e si è reso necessario per ripristinare l'anatomia e la funzionalità masticatoria gravemente compromesse in occasione dell'attentato del 13 dicembre 2009". Un'operazione necessaria per rimediare alle conseguenze del colpo ricevuto 1 dopo un comizio in piazza Duomo da uno squilibrato 2.
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Libia:Obama, Nato studia azione militare

(ANSA) - NEW YORK - La Nato sta studiando per la Libia 'una vasta gamma di opzioni, tra cui quella militare'. Obama lo ha detto nello Studio Ovale della Casa Bianca con accanto a se' il premier australiano Julia Gillard. La risposta violenta del governo libico, ha aggiunto, e' 'inaccettabile'. Per questo 'voglio inviare un messaggio chiaro ai collaboratori del colonnello Gheddafi: dovranno rispondere delle loro azioni', ha detto Obama. Gli Usa hanno autorizzato 15 milioni di dollari di aiuti umanitari.

Afghanistan: Gates si scusa per 9 bimbi uccisi in raid Nato

Kabul, 7 mar. (Adnkronos) - Il segretario americano alla Difesa Robert Gates si e' scusato con il presidente afghano Hamid Karzai per l'uccisione di nove bambini in un raid della Nato. "Offro le scuse per l'uccisione di nove bambini afghani in un tragico incidente che ci ha spezzato il cuore", ha detto Gates, arrivato oggi a sorpresa a Kabul nell'ambito del processo di valutazione del numero di truppe americane che dovranno essere ritirate in luglio dall'Afghanistan.

Libia, nuovi scontri e raid aerei

Tripoli, 7 mar. (Adnkronos/Aki/Ign) - Continuano gli scontri in Libia. I caccia hanno compiuto questa mattina una serie di raid aerei con lancio di razzi contro la zona di Ras Lanuf, nel golfo di Sirte. 'Al-Jazeera' ha trasmesso in diretta le immagini dei raid. Sono ripresi questa mattina anche icannoneggiamenti da parte delle brigate di terra fedeli a Gheddafi che circondano la città di al-Zawiyah. Stando a quanto riferito da un giornalista presente nella città della Tripolitania ad 'al-Jazeera', si tratta di un attacco la cui portata è senza precedenti. Mentre è di 8 morti e 59 feriti il bilancio degli scontri avvenuti ieri nella zona di Bani Jawad, sul fronte che porta a Sirte.

Secondo una fonte libica del quotidiano arabo 'al-Sharq al-Awsat',Gheddafi si starebbe preparando per la battaglia finale a Sirte. Il Colonnello avrebbe reclutato nelle scorse settimane decine di piloti stranieri, siriani, algerini, ucraini, serbi e romeni, per i suoi caccia in modo che sferrino dei raid contro gli oppositori senza remore. Gheddafi avrebbe inoltre chiesto garanzie precise ai ribelli sulla sua persona nel caso in cui scegliesse di lasciare il paese e andare in esilio all'estero.
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Ultimatum a Gheddafi, la Nato: "Tutte le opzioni sul tavolo, anche quella militare"

Tripoli, 7 mar. (Adnkronos/Aki/Ign) - Nella questione libica anche la Nato potrebbe giocare un ruolo. Oggi per la prima volta si è apertamente dell'opzione militare, con la possibilità che le truppe dell'alleanza atalantica intervengano nella crisi del regime di Gheddafi. La Nato sta considerando "un'ampia gamma di potenziali opzioni, comprese opzioni militari", ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dopo un incontro con il primo ministro australiano Julia Gillard. Il presidente Usa interviene così dopo che il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen, ha spiegato che "la Nato non ha intenzione di intervenire in Libia", ma essendo un'organizzazione per la sicurezza è suo compito fare piani per "ogni eventualità". Ogni eventuale ruolo operativo della Nato nella crisi libica, ha affermato Rasmussen, sarebbe perciò "in accordo" con un mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu.
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