giovedì 19 dicembre 2013

Nuovo scandalo in Regione Abruzzo Segretaria assunta per fare sesso

Spunta un contratto tra l'assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis, e la sua segretaria: la donna, è scritto nero su bianco, avrebbe dovuto fare l'amore con lui almeno una volta la settimana. In cambio di un forfait di 3mila euro al mese.

Era diventata la segretaria dell'assessore regionale alla Cultura della Regione Abruzzo, il 53enne Luigi De Fanis, firmando un contratto del tutto particolare. Perché sul documento l'uomo politico aveva messo nero su bianco il mansionario dell'avvenente 32enne: fare l'amore con lui almeno una volta la settimana. In cambio di un forfait da 3mila euro al mese. Il contratto è saltato fuori durante una perquisizione.
Nuovo scandalo in Regione AbruzzoSegretaria assunta per fare sesso
La donna, avvenente 32enne, aveva già ottenuto da De Fanis, eletto alla Regione nelle fila del Pdl, l'incarico di componente della segretaria particolare per 1.200 euro al mese, racconta Repubblica. E aveva firmato anche il secondo contratto, quello sessuale, tenendone a casa una copia.

Proprio lì, nella sua abitazione in un paesino della provincia di Chieti, l'hanno trovato (anche se fatto a pezzi sperando che nessuno lo notasse) gli agenti della polizia giudiziaria della Procura di Pescara. Gli investigatori hanno impiegato alcune settimane per ricomporre il puzzle, ma alla fine il documento è tornato come nuovo. E gli agenti sono rimasti basiti leggendo il contenuto.

Qualche giorno fa la donna, interrogata, ha confermato tutto: "L'assessore era ossessionato da me... - si legge sul verbale - mi ha costretto a firmarlo. Io non ho potuto rifiutare. Ho avuto paura...". "Voglio uscire da questa storia, sono additata da tutti come "quella lì" e io non ha fatto nulla: però non ho preso un centesimo di quelle tangenti (per le quali l'assessore ora è agli arresti, ndr) e ignoro cosa sia successo...", ha detto al pm.

"Io avevo un lavoro nella sanità a tempo indeterminato - ha proseguito - ma in quel periodo mi trovavo in una situazione particolare perché mia madre stava male. E' stato De Fanis a propormi di fare la sua segretaria. Mi misi in aspettativa e accettai il lavoro perché avrei potuto gestire meglio i miei problemi perché dovevo lavorare per 3 giorni. De Fanis mi propose il lavoro, anche se non ho mai partecipato alle sue campagne elettorali, anzi io ho la tessera del Pd...".

"Ora - ha raccontato la donna - la mia vita è un incubo. Non vado più in giro per il mio paese. Ricevo telefonate anonime, gente che mi vuole incontrare, che mi insulta. L'impatto dell'arresto sulla mia vita è stato devastante, perché sono mamma di una bambina piccola". Il secondo contratto è stato poi un passaggio obbligato, ha spiegato.

La segretaria, dopo aver ammesso di aver avuto una relazione con l'assessore e di essere stata costretta a onorare quel contratto, ha anche raccontato che in Regione è "una consuetudine timbrare e uscire per faccende personali. Quando sono entrata lì nell'ottobre 2012 in molti facevano così. Io partecipavo a missioni, a riunioni esterne. Una volta sola sono andata dall'estetista. Anche i miei colleghi si comportavano così e non credevo di fare nulla di male...".
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/abruzzo/2013/notizia/nuovo-scandalo-in-regione-abruzzosegretaria-assunta-per-fare-sesso_2016374.shtml

In fuga il serial killer Gagliano Caccia in tutta Italia

Questa è la faccia (aggiornata) di un uomo pericoloso. Un siciliano, originario di Nicosia. Bartolomeo Gagliano ha già ucciso. E' già scappato. E adesso è di nuovo libero.
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GENOVA- Un serial killer pluriomicida è evaso dopo un permesso premio dal carcere di Genova. Bartolomeo Gagliano, 55 anni - nativo di Nicosia - ha fermato all'alba un uomo a Savona, minacciandolo con una pistola e si è fatto portare in auto a Genova dove doveva rientrare in carcere dopo il permesso, poi ha fatto perdere le sue tracce.

Caccia all'uomo
Ed è scattata una gigantesca caccia all'uomo su tutto il territorio nazionale. Gagliano è pericoloso. L'uomo che ha sequestrato racconta: "Mi ha detto che non tornerà mai in carcere".

Chi è Gagliano e cosa ha fattoLa storia di Gagliano si trova per esempio sul sito Italia Criminale.Si legge la vicenda di una macabra alleanza: "Francesco Sedda, nato a Nuoro nel 1958, ma cresciuto a Genova, è uno dei tanti tossicodipendenti sieropositivi che vivono di furti ed espedienti. Ma è anche infermo di mente e viene internato nel manicomio giudiziario di Montelupo: dovrebbe essere l’ultima chance, per un’esistenza disperata. Invece qui conosce Bartolomeo Gagliano, nato a Nicosia nel 1959, che è lì per aver spaccato la testa con un sasso alla sua amante tossicodipendente. Che minacciava di rivelare la relazione alla fidanzata ufficiale. È stato ritenuto incapace di intendere e di volere.

La struttura non sembra aver risolto i suoi problemi, perché in una licenza premio tenta una folle fuga con sequestri a catena che si conclude di nuovo con l’arresto. Gagliano e Sedda si trovano bene insieme e si mettono d’accordo. Evadono l’11 gennaio 1989 e l’8 febbraio fanno la loro prima vittima: un transessuale uruguayano, Nahir Fernandez Rodriguez, gli sparano in piena faccia e abbandonano il cadavere nei boschi. Segue il 14 febbraio, San Valentino, un altro travestito: Francesco Panizzi, tossicodipendente, 34 anni, conosciuto come “Vanessa”. Le vittime non reagiscono perché pensano a una semplice rapina, evento per niente raro nell’ambiente. Nel secondo agguato rimane ferito di striscio anche un cliente, ma l’obiettivo evidentemente non è lui. Il giorno dopo è la volta di Laura Baldi, prostituta. L’intenzione è quella di uccidere, come al solito, ma nonostante il collo trapassato e la mascella frantumata dal proiettile la donna sopravvive. I giornali ricevono telefonate da un misterioso vendicatore, dice di voler sterminare le prostitute che trasmettono l’Aids". Gagliano viene arrestato e tenterà altre volte la fuga. Questa è l'ultima, in ordine di tempo. In tanti la seguono col fiato sospeso.

Non era un rapinatore?
"Noi non sapevamo che avesse quei precedenti penali, per noi era un rapinatore". Il direttore del carcere genovese di Marassi, Salvatore Mazzeo, in un’intervista alla emittente ligure Primocanale, spiega: "Abbiamo valutato Gagliano in base al fascicolo di reato per cui era detenuto, che risale al 2006 e lo indica come rapinatore".
http://livesicilia.it/2013/12/19/in-fuga-il-killer-bartolomeo-gagliano-caccia-in-tutta-itali_419385/

Pos obbligatorio sopra 30 euro per fatturati sopra 200mila euro: ecco il decreto attuativo

Pos obbligatorio sopra 30 euro per fatturati sopra 200mila euro: ecco il decreto attuativo
Obbligo di Pos per imprese e professioni: il decreto attuativo fissa limiti e condizioni che varranno fino al 30 giugno 2014: deve garantire il servizio chi fattura oltre 200mila euro; possibile il differimento nel “milleproroghe”.   Tanto atteso – in parte scongiurato – alla fine è arrivato il decreto attuativo del ministero dello Sviluppo Economico che fissa le condizioni e i limiti per il nuovo obbligo, in capo a professionisti e imprese, di accettare anche pagamenti con il bancomat (carte di debito).   Limiti Il testo del decreto attuativo – che prevede una prima fase transitoria fino al 30 giugno 2014 – impone un doppio limite. In particolare, l’obbligo di Pos scatta in presenza di due condizioni: 1) requisito soggettivo: l’obbligo vale per gli esercenti attività di vendita di prodotti e prestazioni di servizi, anche professionali (quindi anche avvocati), il cui fatturato dell’anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento sia superiore a 200mila euro. 2) requisito oggettivo: l’obbligo scatta per pagamenti superiori alla soglia minima di 30 euro (il decreto, in proposito, non usa parole più chiare).   Sarà eventualmente un successivo decreto, da emanare entro altri 90 giorni, a individuare modalità e termini differenziati di adeguamento per i soggetti esclusi fino al 30 giugno.   Strumenti Quanto ai terminali Pos, il testo apre “all’accettazione di strumenti di pagamento tramite diverse tecnologie, in aggiunta a quella a banda magnetica o a microchip”.   Avvio dell’obbligo Non è ancora certo quando la norma dovrebbe entrare in vigore. Secondo le interpretazioni dei tecnici governativi, sarebbe comunque da escludersi che resti ferma la data del 1° gennaio 2014 indicata dal decreto crescita 2.0 dell’ottobre 2012. E ciò perché ancora non è arrivata quella piena regolamentazione – richiesta dalla legge – che imponeva la determinazione degli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati.   Appare dunque improbabile che il 1° gennaio 2014 costituisca il “D-day”. Sarà molto probabile lo slittamento che verrà eventualmente stabilito con il consueto “decreto mille proroghe.   Difficile a questo punto prevedere i tempi, anche perché oltre alla risposta di Banca d’Italia al regolamento presentato ieri occorrerà anche ottenere il concerto del ministero dell’Economia.   - See more at: http://www.laleggepertutti.it/44246_pos-obbligatorio-sopra-30-euro-per-fatturati-sopra-200mila-euro-ecco-il-decreto-attuativo#sthash.hFTjjeha.dpuf

Fa realizzare un diamante con le ceneri del figlio morto

"Gioiello della memoria" dalla Svizzera per un 55enne che anni fa aveva perso il suo ragazzo in un incidente stradale

CONEGLIANO - Un diamante realizzato usando le ceneri del figlio 20enne morto in un tragico incidente. La pietra preziosa è stata consegnata a Conegliano, alcuni giorni fa, a un 55enne che non voleva rassegnarsi all’idea di aver perso quel "gioiello" di figlio. Lo racconta Silvia Zanardo, titolare di un’agenzia funebre: «E' un’azienda svizzera che propone tale servizio».

Il ragazzo era stato sepolto nel cimitero del paese di origine del padre: la salma è stata riesumata, cremata e le ceneri inviate in Svizzera per realizzare il "gioiello" con un'attesa di 8 mesi, il tempo necessario per il processo di diamantificazione e creare il Diamante della Memoria. «Non tutti in Italia sono pronti alla cremazione - conclude Silvia Zanardo - e tantomeno a questo». Che al momento risulta un caso unico in Italia.

L'articolo completo sul Gazzettino in edicola o nell'edizione digitale cliccando qui.
di Elisa Giraud

Papa Francesco licenzia Bagnasco dalla congregazione dei vescovi

Lo scontro tra i due è sempre più esplicito. E continua il declino della "lobby genovese".

Papa Francesco procede nella sua riforma della Curia ed elimina dalla Congregazione dei vescovi niente meno che Angelo Bagnasco, il presidente della Cei. Bagnasco ovviamente mantiene il suo ruolo più prestigioso all’interno della Conferenza episcopale, ma a livello simbolico la decisione è comunque di quelle che pesano. Tanto più che Bagnasco viene sostituito da uno dei tre vicepresidenti della Conferenza Episcopale Italiana, l’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti.
E così, lo scontro tra Bergoglio e Bagnasco esce allo scoperto: il Papa non ha mai fatto troppo mistero di non apprezzare l’operato di Bagnasco alla guida della Cei e con questa mossa ha reso la cosa ancora più esplicita. I rapporti tra i due, d’altra parte, erano cominciati decisamente con il piede sbagliato: la Cei, subito dopo la fumata bianca, aveva commesso una clamorosa gaffe salutando l’elezione a Papa di Angelo Scola.
Nove mesi sono passati da allora, durante i quali Bergoglio ha più volte sottolineato comela Chiesa non debba intrattenere rapporti con il mondo politico italiano, ciò che invece è stato il pane quotidiano della Cei negli ultimi decenni. Insomma, la riforma (alcuni parlano di rivoluzione) di Papa Francesco coinvolge tutte le sfere e non risparmia nessuno. Anche se per il momento Bagnasco è confermato nel ruolo che più conta (ma con direttive del tutto nuove).
Per quanto riguarda la congregazione, confermato alla guida il cardinale canadese, Marc Ouellet, così come Ilson De Jesus Montanari, appena scelto da Bergoglio, la lista comprende anche Tarcisio Bertone e, soprattutto, il neo-segretario di stato, Pietro Parolin. Per il resto, Papa Francesco punta decisamente sul sud del mondo: spazio all’arcivescovo di Bogotà come a quello di Guadalajara. Continua quindi il declino della “lobby genovese”: via Bertone, in difficoltà Bagnasco, spedito in Brasile Marco Simeon e declassato al ruolo di penitenzierie maggiore Mauro Piacenza, ex potentissimo prefetto per la Congregazione della Fede. La riforma-rivoluzione continua.

Berlusconi taglia i regali di Natale, niente gioielli e iPad per i suoi parlamentari

(Foto Lapresse)

Anche Berlusconi, in qualche modo, tira la cinghia. E' finita l'età dell'oro per i suoi parlamentari, addio a gioielli e a prodotti hitech, ci si deve accontentare di un buffet. Complice la crisi e l'austerità Silvio Berlusconi ha deciso di non fare regali ai parlamentari azzurri in occasione delle feste natalizie. Sembrano quindi lontani i tempi in cui il cavaliere organizzava lo scambio di auguri con gli esponenti del suo partito in ristoranti della capitale omaggiando tutti con bellissimi doni, di solito gioielli per le signore e oggetti tecnologici per gli uomini.

Quest'anno i parlamentari si sono invece dovuti 'accontentarè di un buffet nella sede di Forza Italia a piazza San Lorenzo in Lucina. L'incontro, che è iniziato con circa de ore di ritardo rispetto all'appuntamento originario, è stato aperto da un intervento dell'ex capo del governo in cui Berlusconi oltre a parlare dei temi di stretta attualità si è soffermato anche a parlare del suo cane, l'ormai famoso barboncino Dudù: «Non ho mai avuto un cane in casa - ha raccontato l'ex premier - ma ora ho scoperto un mondo». Che la situazione non sia però serena anche per quanto riguarda il partito lo dimostrerebbero le voci secondo cui una serie di contratti del personale che lavora nelle sedi di Fi non sarebbero stati rinnovati.