giovedì 9 febbraio 2012

SAI BABA


SORPRESA !!!


IL PIANETA DIVISO


Maltempo, oggi altri cinque morti

(ANSA) - ROMA - E' morto l'operaio rimasto folgorato ieri ad Acuto (Frosinone) nell'intento di riparare un guasto provocato dal maltempo, che intanto ha fatto altre vittime. Il cadavere di un indiano, morto assiderato, è stato trovato nel pomeriggio in una cascina di Credera (Cremona). Due anziani sono morti in Calabria, uno per i postumi di un infarto avuto dopo aver spalato neve, l'altro trovato morto in casa. In Molise una donna di 80 anni e' morta in campagna mentre portava da mangiare ai suoi animali.

CONTESTAZIONI ALL'ANNO ACCADEMICO


A. E.


Iran: siamo in grado di colpire ovunque forze Usa


Iran: siamo in grado di colpire ovunque forze Usa
MOSCA - L'Iran è in grado di colpire le forze militari Usa in tutto il mondo, se attaccato. Lo ha detto oggi l'ambasciatore iraniano a Mosca, citato dall'agenzia di stampa russa Interfax. L'ambasciatore iraniano, Mahmoud-Reza Sajjadi, ha detto in una conferenza stampa a Mosca che gli Usa farebbero un errore a colpire militarmente l'Iran, anche se Washington ha annunciato di non averne l'intenzione. Gli americani sanno molto bene che cosa sia l'Iran e quale sia il nostro potenziale. L'Iran è in grado di colpire in rappresaglia l'America in tutto il mondo... Un attacco all'Iran sarebbe per loro un'azione suicida".

Chi c’è dietro le campagne presidenziali negli Stati Uniti


Chi c’è dietro le campagne presidenziali negli Stati Uniti
Cosa hanno in comune Obama e Romney? Entrambi vantano, tra i propri fan, una folta schiera di miliardari. I quali non lesinano ricche donazioni per sostenere l'immagine dei propri beniamini in vista delle presidenziali di novembre. Cerchiamo di capire di chi i candidati alla casa Bianca sono i burattini.

Questo articolo del Washington Post rivela che Romney ha ricevuto 42 donazioni alla sua campagna da parte di miliardari. Obama non è molto indietro, con almeno 30 sostenitori a nove zeri. Rick Perry (ritirato) e John Huntsman seguono rispettivamente con 20 e 12. Nessuno ha puntato su Ron Paul. Il più ricco donatore di Romney è il finanziere John Paulson, 16 miliardi di dollari di patrimonio e oltre un milione donato all'ex governatore del Massachusetts; seguono l'immobiliarista Donald Bren (12 miliardi) e l'editore Sam Zell (5 miliardi).
Il più ricco donatore di Obama è l'industriale di origine russa Len Blavatnik (10,1 miliardi), il quale ha foraggiato anche Romney. Altri sovventori sono Peter Lewis, Presidente della compagnia di assicurazioni Progressive, l'ex CEO di Google Eric Schmidt (7 miliardi) e il finanziere John Doerr (2,2 miliardi). Tuttavia il contributo maggiore è giunto da un non miliardario, e precisamente dal produttore di Hollywood Jeffey Katzenberg, 800 milioni di patrimonio, che ha donato al Presidente in carica ben 2 milioni.
In ogni caso, non è un mistero che il mondo di Wall Street abbia scelto Romney. Che una campagna elettorale più “ricca” possa far pendere l'ago della bilancia per un candidato piuttosto che per un altro è risaputo, soprattutto negli Stati Uniti. Come non è un mistero che i donatari, una volta eletto il proprio favorito, si aspettino un “dividendo” politico dal loro investimento.
I ragazzi di Occupy Wall Strett ci ricordano che nel 2010 il 94% dei candidati vincitori delle elezioni di mid-term aveva avuto a disposizione più soldi rispetto agli avversari sconfitti. Questo offre un'idea dell'importanza del fattore $ nel processo democratico d'oltreoceano. E non vi è dubbio che un ruolo di primo piano nella macchina del consenso spetti alle cosiddette lobby.
Oggi a Washington sono registrate 1.900 società di lobbying nelle quali lavorano oltre 11.000 lobbisti a tempo pieno. Tutto alla luce del sole, in virtù di quel primo emendamento della Costituzione che garantisce a tutti i cittadini la libertà di stampa e d'espressione. O meglio, di una interpretazione estensiva di tale norma affermata dalla Corte Suprema in una controversa pronuncia del 21 gennaio 2010, in cui si dice che non c'è limite ai finanziamenti elettorali da parte delle grandi aziende.
Unica condizione: deve avvenire tutto nella massima trasparenza, ragione per cui dati di cui sopra sono perfettamente reperibili da chiunque. Ma le lobby sanno come aggirare anche questo limite. La decisione della Corte ha contrariato lo stesso Obama, secondo cui “questa sentenza offre alle lobby un potere ancora superiore a Washington, mentre indebolisce l'influenza dei semplici cittadini che possono versare solo modesti contributi ai loro candidati”.
Solo nel 2009, ad esempio, i lobbisti hanno speso per influenzare la politica quasi 3,5 miliardi di dollari, cifre di cui la gente comune non potrà mai disporre.
In altre parole la Corte Suprema, i cui giudici sono a maggioranza filorepubblicani perché nominati in passato da Reagan e da Bush padre e figlio, ha incluso nel concetto di libertà d'espressione il diritto delle multinazionali di finanziare i candidati al Congresso o alla Casa Bianca, pagando di tasca propria tutti gli spot necessari a farli eleggere.
Sono così nati i Super-PAC. I PAC (Political Action Committees) sono dei comitati d'azione politica attraverso i quali i cittadini possono contribuire allo svolgimento delle elezioni federali. Fino al 2010 potevano ricevere finanziamenti limitati, ma la sentenza della Corte Suprema ha aperto la strada ad una valanga di soldi privati. I Super PAC sono attivamente impegnati nelle primarie repubblicane in corso, pur non avendo alcun legame ufficiale con i singoli candidati.
E proprio in virtù di questa distanza formale possono permettersi di fare cose che i candidati stessi non farebbero, come attaccare e distruggere in tv l'immagine dei propri avversari: pensiamo alla martellante campagna denigratoria che Restore Our Future, il Super PAC vicino a Romney, ha scatenato contro Newt Grinrich. Ad aggravare la situazione si aggiunge il fatto che, per una serie di cavilli legali, i Super PAC possono mantenere segreti i nomi dei finanziatori fino a dopo le elezioni, alla faccia della trasparenza.
Ancora più controversi sono i legami tra lobby economiche e il Tea Party, movimento populista anti-Stato e anti-regole che condivide con il capitalismo il solo obiettivo di far fuori Obama. C'è chi lo chiama Koch Party, dal nome dei due magnati meno trasparenti del capitalismo americano: le loro aziende guadagnano tanto, inquinano tantissimo, non sono neppure quotate in borsa. E sottobanco finanziano l'agitazione popolare nata dalla pancia dell'America delusa. C'è da riflettere.
L'azione dei Super PAC comporta effetti facilmente immaginabili. Da un lato, il sistema democratico viene di fatto drogato dall'iniezione di finanziamenti senza eguali, dietro i quali si celano grossi centri di interesse, più o meno gli stessi che questa crisi l'hanno provocata. Dall'altro, la qualità del confronto politico si sta "italianizzando", ossia sta scadendo a mero scontro frontale senza contenuti.
Conscio di questa realtà, per mantenere la sua aura trasparenza (e per ingraziarsi quel cosiddetto 99% di OWS) Obama ha annunciato che non accetterà più donazioni da lobby. Tuttavia si tratta di fumo negli occhi per due ordini di ragioni. Primo, dipende dalla definizione che lo stesso Obama vuole dare al termine “lobbysta”. Secondo, i gruppi di interesse e lo avevano abbandonato già da tempo.
D'altra parte il Presidente in carica non è immune da colpe. Nel 2008 rifiutò di accontentarsi del finanziamento pubblico della sua campagna elettorale per sfruttare la straordinaria mobilitazione di base a sostegno della sua candidatura. Se avesse rinunciato alle donazioni, la sua scelta avrebbe vincolato lo sfidante repubblicano McCain a fare lo stesso.
Invece Obama accettò a man bassa dei contributi che arrivavano copiosi polverizzando tutti i record in termini di piccole elargizioni di cittadini, ma aprendo la strada anche a quelle grandi da parte di soggetti più facoltosi. Molti si stupiranno nell'apprendere che le vituperate BP, Exxon, Chevron, Goldman Sachs e le Big Pharma, solo per fare alcuni nomi, hanno dato più soldi ad Obama che McCain. E quando Obama ha cercato di riformare la norma sui finanziamenti questo è stato il risultato.
Fonte: agoravox

Nuova lite Vaticano – Intoccabili: “Non avemmo la rogatoria su Calvi”


Vaticano
Lapresse
CITTA’ DEL VATICANO – Nuova lite tra il Vaticano e la trasmissione “Gli Intoccabili” de La7. Adesso dal programma di Gianluigi Nuzzi si è levata un’altra protesta: “Il Vaticano avrebbe ostacolato le indagini sul caso Banco Ambrosiano – Calvi.
Ma dalla Santa Sede smentiscono: ”Si precisa che la rogatoria del 2002 non risulta pervenuta in Vaticano”. Cosi’ una dichiarazione della sala stampa vaticana smentisce l’affermazione fatta dal magistrato Luca Tescaroli nel programma Gli intoccabili, secondo cui il Vaticano non avrebbe dato risposta alle rogatorie sul caso Banco Ambrosiano-Calvi.
La Santa Sede respinge come ”non corrispondente a verita”’ la ”insinuazione” fatta nella trasmissione sullo Ior, che ”le normative vaticane non consentirebbero le indagini o i procedimenti penali relativi a periodi precedenti” l’entrata in vigore della legge antiriciclaggio.
Qualche settimana fa Gli Intocabili aveva parlato della rimozione di Monsignor Viganò dal proprio incarico, dopo che aveva tentato di risanare i conti vaticani. La trasmissione insinuava che Viganò avesse scoperto traffici “sporchi” di denaro.

Per le famiglie miraggio mutuo: erano 500mila, saranno la metà


mutuo
Lapresse
ROMA – Finora ogni anno in media erano 500 mila le famiglie italiane che chiedevano un mutuo. Stando alle proiezioni sui dati di gennaio, nel 2012 saranno solo 250 mila le famiglie che si presenteranno in banca a chiedere un finanziamento. Le prime stime parlano di una domanda a picco: -44% rispetto a gennaio 2011. Le cifre sono fornite dal Sistema di informazioni creditizie del Crif e si riferiscono alle richieste di mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane. Il dato conferma il costante calo iniziato gradatamente ad inizio dell’anno scorso e culminato con il -46% di novembre e il -44% di dicembre. Questo fenomeno trova una spiegazione semplice nel rialzo dei tassi d’interesse medi applicati sui mutui, rialzo che ha portato gli interessi sopra il 4%, con il costo del denaro, il tasso ufficiale riconfermato dalla Bce, dell’uno per cento. Quindi: mutuo costoso, mutuo poco richiesto.
A nulla è servito in tal senso il doppio taglio dei tassi principali, deciso dalla Bce a novembre e a dicembre, e il conseguente calo dell’Euribor. Lo conferma l’ultima rilevazione di Bankitalia che registra anche come i prestiti del settore privato sono aumentati del 2,3% rispetto a dicembre 2010, in rallentamento rispetto al +3,5% registrato a novembre sui 12 mesi precedenti.
Il balzo dei tassi è il dato più evidente. Anche a dicembre il tasso medio dei mutui per l’acquisto di abitazioni, comprensivi di commissioni e spese accessorie (il cosiddetto Taeg) è salito al 4,26%, un salto significativo rispetto al 3,98% del mese di novembre e oltre un punto in più rispetto al Taeg del dicembre 2010.
Per i mutui superiori ai 5 anni il tasso medio è ancora più alto e passa per i mutui fra i 5 e i 10 anni da 4,16% di novembre a 4,70% di dicembre e da 4,60% a 4,77% per i mutui oltre i 10 anni. Si tratta di un tasso medio, comprensivo dei tassi a rata variabile e quelli a rata fissa. In rialzo anche i tassi di interesse sui crediti al consumo passati dal 9,07% di novembre al 9,11% di dicembre. In rialzo anche il tasso dei prestiti erogati nel mese alle imprese non finanziarie passati dal 3,86% di novembre al 4,18% di dicembre.
Di contro – rileva Bankitalia – sono diminuiti i prestiti alle famiglie che, sempre a dicembre, hanno registrato un rallentamento segnando un +3,4%, in calo rispetto al +3,9% di novembre. Ancora più pesante il rallentamento del prestito alle imprese che ha segnato a dicembre un +2,6% a fronte di un +4,4% di novembre.
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ODIO E AMORE

Troppi controlli, lo Ior trasferisce tutto all’estero


Da quando Banca d’Italia ha ritenuto che alcuneoperazioni poste in essere dallo Ior avessero violato la normativa antiriciclaggio, e la Procura di Roma ha conseguentemente operato un maxisequestro di ventitré milioni di euro e aperto un’inchiesta che vede indagati il presidente Gotti Tedeschi e il direttore generale Cipriani, la banca centrale italiana ha considerato ‘extracomunitaria’ la banca vaticana.
In risposta, scrive Repubblica, lo Ior ha spostato gran parte della sua operatività finanziaria nel paese del papa, la Germania.
La scarsa disponibilità a rispondere alle domande degli inquirenti è stata peraltro ribadita ieri da un articolo pubblicato sul quotidiano l’Unità (Riciclaggio, quattro preti indagati. I silenzi del Vaticano sui controlli) e dalla trasmissione di La7 Gli Intoccabili.

Casa originale di questo articolo

Cosa prevede il decreto svuotacarceri?


Licenziato dal Senato, sarà presto al vaglio finale della Camera: ecco cosa dice
Il decreto ‘svuotacarceri’, varato dal Consiglio dei ministri a meta’ dicembre su cui il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia (confermata dall’aula con 420 si’, 78 no e 35 astenuti), stabilisce una serie di misure per contrastare il sovraffollamento delle carceri italiane e prevede tra l’altro l’ampliamento della possibilita’ di detenzione domiciliare.
REGOLE - In particolare, il provvedimento, gia’ approvato dal Senato e che andra’ al voto finale della Camera martedi’ prossimo (il Dl scade il 20 febbraio) , consentira’ l’uscita progressiva dal carcere di circa 3.500 detenuti, innalzando fino a 18 mesi la pena residua che e’ possibile scontare agli arresti domiciliari. Altre misure del testo introducono la possibilita’ dei domiciliari per gli arrestati in flagranza di reato che siano accusati di alcuni reati minori. Viene poi previsto l’utilizzo delle celle di sicurezza presso le caserme e le questure e si riduce dalle attuali 96 a 48 ore il tempo per la convalida dell’arresto da parte del magistrato. Infine, il decreto destina 57 milioni all’edilizia carceraria.
FIDUCIA - Si restringe in parlamento l’area del consenso per il governo tecnico di Mario Monti. Rispetto all’ultima fiducia alla Camera (469 si’ sul Milleproroghe a gennaio) oggi ci sono stati 49 deputati in meno che hanno detto si’ alla fiducia chiesta sul decreto ‘svuotacarceri’ (420 a favore, 78 no e 35 astenuti). Rispetto alla fiducia del 16 dicembre 2010 il sostegno e’ invece calato di 75 unita’ (i si’ sulla manovra erano stati 75). E facendo il confronto con l’insediamento i numeri si fermano a -136 (il 18 novembre scorso i si’ alla fiducia al nuovo governo erano stati 556). Da segnalare alcuni voti in dissenso dal gruppo del Pdl: contrariamente alle indicazioni del partito in 5 hanno votato contro la fiducia (Castellani, Ciccioli, De Angelis, Mancuso, Mussolini); in 11 si sono astenuti (Bergamini, Castiello, Cossiga, Crosetto, Mantovano, Martino, Mazzuca, Moles, Papa, Picchi, Scalera). Per un totale di 16 dissidenti. A loro, in quota maggioranza vicina al Pdl, vanno aggiunti il ‘no’ di Scilipoti (il gruppo Popolo e territorio aveva annunciato l’astensione) e i 2 astenuti ex Fli Ronchi e Scalia.

GLI ASSENTI NEL PDL 
- Da segnalare anche molte assenze dentro il partito di Angelino Alfano (esclusi quelli giustificati perche’ in missione): in 43 non si sono presentati in aula. Tra quest’ultimi Silvio Berlusconi, che oggi non si e’ visto, e gli ex ministri Giulio Tremonti, Stefania Prestigiacomo, Mariastella Gelmini, Giorgia Meloni. Tra i leader c’erano Umberto Bossi (Lega), Pier Ferdinando Casini (Udc) e Antonio Di Pietro (Idv). Pier Luigi Bersani mancava perche’ in viaggio ufficiale a Tunisi. Quanto alle altre assenze tra i deputati della maggioranza (non contando quindi i deputati Lega e Idv che hanno votato contro) questi sono i numeri: 2 Fli, 12 Pd, 1 Pt, 5 Udc.

E’ iniziata la guerra in Siria?


Secondo un sito israeliano sarebbero già penetrati nel Paese un contingente britannico e uno del Qatar
Arrivano le truppe straniere in Siria? Ad affermarlo il sito israeliano Debka.com, in genere ben informato per quanto riguarda le questioni militari, che parla in esclusiva dell’impiego di truppe britanniche e qatariote nella città di Homs.
COMPONENTI DEL GENIO – Andiamo con ordine, perché se questa notizia fosse verificata, si aprirebbe una crisi profonda non solo in Siria, ma all’interno della stessa comunità internazionale. Debka cita un report esclusivo proveniente da fonti militari. Le truppe straniere sarebbero penetrate in una delle città simbolo della rivolta, a 162 kilometri da Damasco, e non sarebbero impegnate direttamente nei combattimenti contro le forze armate siriane, che oggi bombardano la terza città del Paese. Si tratterebbe in realtà di componenti del Genio militare. Ci sono tattici, esperti di comunicazione e “tramiti” per organizzare i rifornimenti di armi, munizioni, logicista e combattenti, il tutto proveniente dalla Turchia.
TOCCHERA’ ALLA TURCHIA? – Secondo Debka, i due contingenti stranieri avrebbero stabilito a Homs quattro centri operativi: nel distretto di Khaldiya, a Bab Derib, Rastan e Bab Amro. I quattro quartieri contano in totale un milione di abitanti. Secondo Russia Today, questi quattro centri operativi dovrebbero essere la testa di ponte per un eventuale intervento militare da parte della Turchia. I siriani sembrano consapevoli della presenza di questi soggetti stranieri, visto che sarà oggetto di discussione tra gli ufficiali fedeli ad Assad e Mikhail Fradkov, capo dell Servizio d’Intelligence Internazionale russo. Il Qatar aveva già manifestato la sua intenzione di appoggiare la resistenza siriana con soldi, armi e supporto politico, mentre la Gran Bretagna aveva sempre negato qualsiasi soluzione militare contro il regime di Assad.
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STRANA SOCIETA'


LE "SETTE VERGOGNE DEL MONDO"


RELAZIONI ...


OFFESA


Aeroporti: ok test body scanner

(ANSA) - ROMA - La sperimentazione del body scanner ha dato risultati positivi perche' la tecnologia a ''onde millimetriche attive'' individuata e' ''risultata la piu' efficace'', ma ''in questa fase la nostra valutazione e' di non sostituire, piuttosto di integrare il security scanner con il metal detector''. Lo ha spiegato il presidente di Enac, Vito Riggio, illustrando i risultati dei test iniziati nell'aprile 2010 negli aeroporti di Malpensa, Fiumicino, Venezia e Palermo sui passeggeri diretti negli Usa.

SALEMI


Richieste dal governo ...


Come stai?


ANNA ...


Mar Nero, 126 navi bloccate da ghiaccio


(ANSA) - KIEV - L'ondata di gelo che sta colpendo l'Ucraina continua a causare disagi, anche nel Sud del Paese. Secondo il ministero delle Emergenze, 126 navi sono rimaste bloccate dal ghiaccio nello stretto di Kertch, che divide il Mar Nero dal piccolo Mare di Azov. Di queste, 120 sono straniere. Le navi rompighiaccio sono all'opera, ma a causa del maltempo, delle frequenti nevicate e delle raffiche di vento, al momento non e' possibile aiutare le imbarcazioni bloccate ad uscire dallo stretto.

Londra: la banca dati dei volti in 3D


Il Museo della scienza invita i visitatori a farsi fare una scansione. Per migliorare la chirurgia maxillo-facciale

MILANO - Può il progresso medico passare per le sale di un museo, oltre che per i laboratori scientifici? Il Museo della scienza di Londrae tre ospedali universitari dimostrano che è possibile: stanno infatti creando, con l’aiuto del pubblico, la più vasta galleria al mondo di volti umani fotografati in tre dimensioni, con l’obiettivo di migliorare le procedure di chirurgia ricostruttiva maxillo-facciale, in particolare quella infantile.
COINVOLTI TRE OSPEDALI - Il progetto Me in 3D è parte di un’iniziativa che il museo ha chiamato Who am I? (Chi sono io?), e gli ospedali londinesi coinvolti sono il Great Ormond Street Hospital, l’University College Hospital e l’Eastman Dental Hospital. I visitatori, soprattutto turisti, si avvicinano con circospezione all’area dove un team di medici e volontari ha allestito quella che ha tutto l’aspetto di una sala di radiologia. Ma la timidezza dura poco, tanto che durante il weekend c’è la fila a offrirsi volontari: mento in su, espressione composta, e il volto, fotografato da nove fotocamere, si trasforma in un’immagine tridimensionale, che viene poi scomposta in punti e trasformata in formule matematiche. Il progetto termina il 10 aprile.
MAPPATURA - I medici si erano dati l’obiettivo di 5 mila scansioni, ma lo hanno già raggiunto. Facile prevedere che i volontari saranno il doppio: 10 mila facce da ogni dove che arrivano a Londra, crocevia del mondo. Un campione ideale. La provenienza, infatti, non è un dettaglio irrilevante ma è anzi la chiave del successo di questa scansione di massa: la mappatura estesa delle facce di ogni etnia e di tutte le età consente di comprendere i pattern evolutivi del volto umano. Chi ne trarrà il massimo vantaggio saranno i bambini con malformazioni della struttura cranica (come le sindromi di Apert, Pfeiffer e Crouzon): i medici potranno prevedere l’evoluzione del volto e personalizzare le tecniche chirurgiche per ottenere risultati migliori. «Oggi conosciamo a fondo la struttura ossea del cranio ma molto poco la pelle e i muscoli dell’area. Dobbiamo ancora capire bene perché il nostro volto abbia effettivamente la forma che ha», spiega il dottor Jonathan Britto, chirurgo maxillo-facciale dell’ospedale pediatrico Great Ormond Street Hospital.
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Evasione fiscale da 150 milioni, 7 arresti Sequestrate società e immobili di pregio


L'operazione ha smascherato un'associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale. Arrestata commercialista

MILANO - Hanno evaso l'Iva e le imposte dirette per complessivi 150 milioni di euro. Una vera e propria organizzazione criminale, dedita all'evasione fiscale ed all'utilizzo di false fatture, scoperta dalla Guardia di finanzia di Pavia. Sette le persone arrestate, alle quali è stata contestata l'associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale oltre ad altri reati tributari. Coinvolte 13 società di un consorzio di cooperative che si occupa di approvvigionamento di grandi appalti nel settore della logistica e del facchinaggio. L'operazione, denominata «Prima Lux» ha impegnato 200 finanzieri in Lombardia e in altre località italiane. Sono state sequestrate società immobiliari, conti correnti e immobili di pregio, per un totale di circa 11 milioni di euro. Si calcola che l'evasione fiscale fra Iva e imposte dirette si aggiri sui 150 milioni di euro. Tra le 7 persone arrestate, di cui 4 ai domiciliari, c'è anche la commercialista delle società coinvolte. Agli arrestati è stata contestata l'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, oltre ai reati tributari.
LE FALSE FATTURE - Al termine di una complessa indagine, i finanzieri di Pavia hanno scoperto che l'associazione per delinquere utilizzava fatture per operazioni inesistenti e di costi fittizi, senza la relativa documentazione. In carcere l'uomo ritenuto il capo dell'organizzazione, un 44enne di Usmate Velate, provincia di Milano; la commercialista e consocia delle società implicate, una 42enne di Missaglia, e un 47enne di Binasco. Ai domiciliari i principali compartecipi: un 51enne di Cormano, un 69enne ed un 54enne entrambi di Milano, ed infine un 56enne di Sapri.
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Camera, ok al decreto "Svuota Carceri"


Il guardasigilli Severino: «Non è resa dello Stato»

Anna Finocchiaro (PD) e Paola Severino ministro della Giustizia (Photo/LaPresse)Anna Finocchiaro (PD) e Paola Severino ministro della Giustizia (Photo/LaPresse)
MILANO - Il governo ha incassato la fiducia della Camera sul decreto "svuota carceri" con 420 sì, 78 no e 35 astenuti. A favore hanno votato Pdl, Pd e terzo Polo, contrari Lega, Idv e Noi Sud. Astensione dei radicali. In dissenso dal gruppo il deputato Pdl Carlo Ciccioli ha votato no alla fiducia. Il voto finale sul provvedimento è previsto per martedì prossimo. Nel voto di fiducia del 18 novembre scorso i sì erano stati 556, il 16 dicembre sulla manovra 495, mentre il 26 gennaio sul dl milleproroghe erano ulteriormente scesi a 469.
IL DECRETO - Tra i punti principali del decreto legge sulle carceri del ministro Severino ci sono: la destinazione agli arresti domiciliari, in prima istanza, degli arrestati in flagranza per reati minori di competenza del giudice monocratico in seconda istanza le camere di sicurezza; la possibilità di scontare gli ultimi 18 mesi di pena residua ai domiciliari (si estende di 6 mesi quanto era già stato previsto dal ddl Alfano); la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (gli opg) entro il 31 marzo 2013. La norma più contestata del decreto carceri, su cui giovedì la Camera ha votato la fiducia, è quella introdotta al Senato con un emendamento a prima firma Luigi Lusi (Pd), che retrodata al primo luglio 1988 la possibilità di chiedere risarcimento per ingiusta detenzione. Per quanto il governo e i relatori e i gruppi di maggioranza alla Camera abbiano espresso perplessità sull'articolo (il 3-bis), si è deciso di non sopprimerla per non far tornare il testo in terza lettura a Palazzo Madama mettendone a rischio la conversione in legge (il dl scade 20 febbraio). Pdl, Pd e Terzo Polo (Udc, Fli, Api) hanno però presentato un ordine del giorno, che sarà votato in aula martedì prossimo, per chiedere un impegno al governo a rimediare agli effetti di disparità che si creerebbe tra chi ha subito un torto per ingiusta carcerazione dal primo luglio '88 in poi e chi prima di quella data.
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