domenica 30 novembre 2008

La vera cura - di MASSIMO GRAMELLINI

Spero di non sconvolgere nessuno rivelando che «La cura» di Franco Battiato, giustamente considerata da tutti (anche da Celentano che l’ha appena inserita nel suo nuovo album) una delle più belle canzoni d’amore di ogni epoca, è dedicata a una persona che ciascuno di noi conosce o crede di conoscere piuttosto bene. Non esiste donna che, ascoltando i versi di quel capolavoro, non abbia sognato di incontrare un amante che, invece di parlarle affannosamente dei propri problemi, le sussurrasse protettivo all’orecchio: «Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale e io avrò cura di te». In effetti la canzone contiene una serie di promesse da far impallidire dieci campagne elettorali. Oltre a una serie di doni non irrilevanti che il protagonista si offre di portare in dote - il silenzio, la pazienza, le leggi del mondo - alla fortunata destinataria viene assicurato un servizio di pronto soccorso sui seguenti temi: paure, ipocondrie, turbamenti, ingiustizie, inganni, fallimenti, ossessioni, malattie e lotta all’invecchiamento. C’è da far innamorare di Battiato persino Berlusconi. Ma la verità, e magari per qualcuno sarà una sorpresa, è che in questa canzone l’artista catanese non si rivolge a una donna o a un altro essere umano, ma a colei a cui probabilmente già pensava Leonardo quando disegnò la Gioconda: la parte nascosta di se stesso. Perché solo chi riesce ad amarsi nel profondo, «superando le correnti gravitazionali», avrà poi la forza di scacciare l’egoismo e di amare veramente il suo prossimo.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=545&ID_sezione=56&sezione=

I Noir Desir ripartono da Internet

Dopo la scarcerazione di Bertrand Cantat, la band francese torna con un singolo in download gratuito e lo streaming di un vecchio concerto milanese. Hanno scelto la via del Web i Noir Desir per far risentire la loro voce. Un paio di settimane fa, quasi silenziosamente, la band francese ha distribuito sul sito ufficiale un singolo costituito da due brani: l'inedito Gagnants-Perdants e la reinterpretazione del canto tradizionale ottocentesco Le Temps des Cerises. "Gagnants-Perdants è stata registrata come reazione al contesto attuale, politico e umano", spiega la band. "Impossibile attendere oltre per pubblicarla". I due MP3 sono in download gratuito, in un'unica cartella compressa, assieme a un .pdf con la copertina e i testi dei brani. Sul sito si può anche ascoltare in streaming un breve concerto di sei canzoni, risalente al 2002 e registrato negli studi di Radio Popolare a Milano.Per i Noir Desir è il ritorno dopo un lungo silenzio, successivo all'incarcerazione del cantante Bertrand Cantat per l'omicidio della compagna, l'attrice Marie Trintignant, avvenuto durante una lite a Vilnius in Lituania nell'estate del 2003. Condannato a otto anni, Cantat è tornato in libertà per buona condotta nell'ottobre dello scorso anno. Da quel giorno si è più volte parlato di una ripresa dell'attività della band. Qualcosa che, al di là dell'estemporanea uscita del singolo, oggi sembra più che una certezza. Come si legge sul sito: "A parte questo, i Noir Desir sono al lavoro...".
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=89&ID_articolo=278&ID_sezione=160&sezione=

La strana disfatta

È importante ascoltare quello che dicono gli indiani, quando si parla degli attentati di mercoledì a Mumbai (ex Bombay). Quel che essi vivono è un 11 settembre: un bivio egualmente costernante. Uno scoprirsi massimamente potenti, e massimamente vulnerabili. Così è per scrittori come Amit Chaudhuri o Suketu Mehta, autore di Maximum City. Così per Amartya Sen. Meno perentori degli occidentali, essi vedono mali interni e esterni al tempo stesso. Mali interni perché la modernizzazione (l’India incredibile della pubblicità bellissima che appare a intervalli regolari sulla Bbc) suscita rancori non illegittimi nelle minoranze musulmane, e arroganti estremismi negli indù. Mali esterni perché i terroristi s’addestrano spesso in Pakistan, nutrendosi d’un conflitto tra India e Pakistan che non scema. Secondo Sen urge affrontare ambedue le cause, ma non con i mezzi del 2001: il premio Nobel dell’economia non parla di guerre e civiltà. Dice che «la priorità è ristabilire l’ordine e la pace, per evitare effetti negativi sullo sviluppo economico» indiano. La prova somiglia all’11 settembre, ma i dubbi sulla risposta crescono. La via americana ed europea non ha curato i mali, ma li ha acutizzati. Non ha portato ordine in Asia centrale e meridionale, ma esasperato discordie locali. Soprattutto ha banalizzato la guerra, ovunque: quando la superpotenza l’adopera come una delle tante opzioni e non come l’ultima, tutti precipitano nella rivalità mimetica. Così fa il Pakistan, per proteggersi dall’India e dalla sua influenza sull’Afghanistan. Così l’Iran, per evitare attacchi Usa a partire da Kabul. Così l’India, che sospetta connivenze tra Pakistan e terroristi. Nei servizi inglesi sta facendosi strada l’idea che la parola stessa - guerra - sia stata rovinosa. Ha nobilitato criminali comuni, tramutandoli in belligeranti. Ha strappato le radici ai conflitti riducendoli a uno scontro planetario tra società del terrore e del consenso, scontro teorizzato da Philip Bobbit e criticato da David Cole sulla New York Review of Books: come se il terrore fosse un valore attraente, paragonabile al comunismo nel XX secolo. Nell’ottobre scorso, sul Guardian, Stella Rimington, ex direttore dei servizi interni inglesi, ha detto: «Spero che il futuro presidente Usa smetta di parlare di guerra al terrore». La reazione all’11 settembre fu sproporzionata, l’erosione delle libertà civili «non necessaria, controproducente»: la guerra «fu un errore perché fece credere che il terrorismo potesse esser debellato con le armi».
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http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=40&ID_articolo=132&ID_sezione=55&sezione=

Cisgiordania: ancora scontri, estremisti israeliani attaccano abitazioni

GERUSALEMME - Nuovi scontri a Hebron, in Cisgiordania. Una cinquantina di israeliani di estrema destra hanno scatenato una sassaiola contro abitazioni palestinesi e danneggiato una quarantina di auto. Arrestato e interrogato un giovane. A dare notizia dell'episodio e' stata l'edizione online del quotidiano Yedioth Ahronoth. (Agr)
http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id={9364C610-BC89-48E5-B493-9DB3D948B7B4}

Quel gesto disperato nella città senza vergogna - di GIUSEPPE D'AVANZO

E' SEMPRE un mistero la ragione che spinge a uccidersi perché il suicidio è sempre e soltanto questo semplice fatto: un uomo preferisce la morte alla vita. Quale sia l'urgenza della scelta, quale sia la tossina intollerabile che la provoca, apparirà ai vivi sempre un passo incongruo. Un eccesso rispetto all'irreversibilità dell'addio. Chi può dire perché Giorgio Nugnes si è impiccato? Nessuno, e il suo gesto imporrebbe soltanto silenzio e pietà e malinconia. Ma Nugnes era un personaggio pubblico. La sua decisione lascia un segno profondo in una città disgraziata, una ferita collettiva nella sua comunità, che sarebbe insolente lasciar cadere. In queste ore, c'è chi evoca altri suicidi e altre stagioni della Repubblica. La morte di Gabriele Cagliari, la morte di Raul Gardini, le nobili parole di Sergio Moroni. La disperazione di uomini che giudicarono preferibile la morte a una vita ormai insostenibile perché indegna se vissuta in carcere; perché umiliata dagli errori del passato; perché travolta dalla distruzione di un mondo che ora precipitava sul loro destino, e soltanto sul loro, il peso del conformismo di tutti, la colpa e la corresponsabilità di ognuno.
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http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/rifiuti-campania/disperazione-vergogna/disperazione-vergogna.html

Nugnes, l'incubo della seconda indagine "Ho paura, mi collegano ai Casalesi" - di ANTONIO CORBO

NAPOLI - Giorgio Nugnes era agli arresti domiciliari dal 6 ottobre scorso per un'inchiesta legata alla rivolta del quartiere di Pianura contro l'apertura di una discarica. Ma c'era un'altra indagine che lo terrorizzava: il presunto coinvolgimento in una storia di appalti in odore di camorra. Un coinvolgimento probabilmente marginale, ma che gli faceva temere di essere trascinato in uno scandalo. Due giorni prima di morire, giovedì scorso, Giorgio Nugnes telefona in redazione per chiedere un appuntamento. "Ho bisogno di parlare". Chiama dalla sede della Regione Campania a Santa Lucia. Avrà incontrato qualcuno del suo partito, il Pd. Ha fretta. "Meglio subito, c'è qualcosa di grave". Facile pensare a un'intervista per accusare, rivelare, denunciare: precipitato nell'inchiesta sui disordini di Pianura, chissà quante cose avrà subito, magari il gelo del partito, e vuole raccontare. L'incontro è fissato alle 16.15, in un bar di piazza dei Martiri. Arriva in anticipo. Irriconoscibile, "sto male, come vuole che stia?", capelli ormai bianchi, più magro, un po' curvo, gli occhi segnati e spenti dai pensieri. Assessore del Pd al Comune di Napoli, ex Margherita, Pianura è la sua roccaforte elettorale. A gennaio seguiva con il sindaco Iervolino gli incontri per la discarica nel quartiere. Era l'ufficiale di collegamento tra la giunta e Pianura. Ma vennero captate sue telefonate in cui avvertiva i capi della rivolta che erano in arrivo i blindati della polizia, "che vanno bloccati". Il 6 ottobre vengono arrestati politici e ultrà del Napoli calcio. Nugnes va ai domiciliari per "concorso in devastazione", si autosospende da assessore, quindi si dimette. Riappare adesso, giovedì 27, al bar di piazza dei Martiri. Parte da lontano. "Ho riletto la rassegna stampa di Pianura, voi giornalisti stavate dentro le cose". Giri di parole, poi arriva al dunque: "C'è una cosa che non mi quadra. Ho fatto cinque telefonate quella notte di gennaio. Nei verbali ne manca una, quella a una giornalista". Si tenta di spiegargli che quella telefonata non è inerente l'inchiesta ed è stata esclusa. Insiste: "Vuol dire molto, invece, io telefonavo per dare la notizia. A lei come agli altri". Si obietta: non è lo stesso, informare una cronista o i capi della rivolta perché sbarrino la strada alla polizia. Ma Nugnes non ha chiesto l'appuntamento per parlare. Solo per sapere. Si capisce quando gli diciamo: "Se erano intercettati i cellulari dei capi della rivolta, è ovvio che non sia stata captata la telefonata con la giornalista". Reagisce. "Eh no, intercettato ero io. Prima di Pianura". C'è un'altra inchiesta, quindi? "Appunto". Sicuro? "Sicuro?". Una delle tante sul Comune? Lungo silenzio.
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http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/rifiuti-campania/incubo-casalesi/incubo-casalesi.html

Un chilo di pasta al giorno in più ecco quanto vale il bonus famiglie

ROMA - Spiccioli. Sommando il bonus per le famiglie e la social card il beneficio quotidiano per le famiglie in difficoltà non supera mai 2-3 euro, e in qualche caso si rimane nel novero dei centesimi. Trasformandoli in beni, il sostegno è vicino alla sussistenza: un litro di latte per una famiglia, un chilo di frutta di stagione per i pensionati. Verificando l'effetto reale sugli otto milioni di famiglie che avranno diritto agli sgravi, appare evidente come i quasi tre miliardi di euro (2,4 del bonus più i 450 milioni della social card) si polverizzino fino quasi a sparire prima di arrivare nei portafogli degli italiani. La parte più consistente per l'erario è il bonus per i redditi bassi che però sarà erogato nello stipendio o nella pensione solo tra febbraio e marzo attraverso una speciale detrazione. Le richiesta deve essere inoltrata entro gennaio 2009. Il bonus va da un minimo di 200 euro, che verrà percepito dal pensionato single con un reddito fino a 15 mila euro, ad un massimo mille euro per le famiglie con oltre 5 componenti ed un reddito fino a 22 mila euro. La stessa cifra viene riconosciuta alle famiglie con un componente portatore di handicap e un reddito fino a 35 mila.
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http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/economia/crisi-3/quanto-vale-bonus/quanto-vale-bonus.html

Bombardamenti israeliani contro gruppi di resistenti. Pioggia di mortai su postazioni militari israeliane. 2 combattenti e 10 soldati feriti.

Gaza - Infopal. Ieri, a Farahin, a est di Khan Younes, nel sud della Striscia di Gaza, due combattenti delle Brigate Qassam, ala armata di Hamas, sono rimasti feriti durante uno scontro con le forze d'invasione israeliane. Fonti locali hanno riferito le i combattenti delle Qassam hanno sparato 5 mortai contro le truppe israeliane che stavano bombardando l'area ferendo diversi soldati. Le fonti hanno dichiarato che l'attacco è iniziato dopo che i tank israeliani avevano lanciato tre bombe contro un gruppo di resistenti. Ne sono nati duri scontri e il gruppo di combattenti preso di mira è riuscito a mettersi in salvo. Questa notte, in risposta ai bombardamenti israeliani, le brigate hanno sparato 3 mortai contro la base militare israeliana di Nahal Oz, a est di Gaza, mentre altri sono stati lanciati contro postazioni militari a Zikim ed Erez, a nord. Il comando dell'esercito israeliano ha ammesso che l'attacco ha provocato 10 feriti tra i suoi soldati, di cui 3 versano in gravi condizioni. Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronot parla di "raffica di mortai piovuti sulla città di Nahal Oz", di cui due si sarebbero abbattuti nella vicina base militare, ferendo i soldati. Il bombardamento contro la base militare israeliana è stato rivendicato dalle brigate an-Naser Salah-Iddin, ala militare dei Comitati di Resistenza Popolare.
http://www.infopal.it/testidet.php?id=9988

Al-Khudari: nelle prossime ore Gaza sarà avvolta dal buio pesto.

Gaza - Infopal. L’on. Jamal al-Khudari, presidente del Comitato Popolare contro l’assedio, oggi ha confermato che l’unica centrale elettrica di Gaza si fermerà di nuovo nelle prossime ore, e la Striscia di Gaza verrà avvolta dal buio pesto. In un comunicato stampa di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto una copia, Al-Khudari ha dichiarato che l’occupazione continua la chiusura dei passaggi commerciali per la quarta settimana consecutiva, impedendo anche il rifornimento del diesel industriale necessario per il funzionamento della centrale elettrica, di diversi tipi di carburante, del necessario per la vita dei cittadini, oltre al divieto di far entrare gli aiuti umanitari dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi. Egli ha confermato che Israele tenta di rendere il blocco della centrale e la paralisi della vita nella Striscia di Gaza un fatto naturale. Il presidente del Comitato Popolare contro l’Assedio ha invitato la comunità internazionale e i paesi arabi ed islamici a premere sull’occupazione per mettere fine all’assedio imposto su un milione e mezzo di cittadini palestinesi. http://www.infopal.it/testidet.php?id=9989

Proseguono gli attacchi sistematici delle Forze di Occupazione Isareliane contro civili e proprietà palestinesi nei Territori Palestinesi Occupati

Prosegue anche la grave crisi umanitaria nella Striscia di Gaza a causa della chiusura imposta ai suoi valichi di frontiera. 7 civili palestinesi, tra cui 3 bambini, sono stati feriti dagli spari delle FOI in Cisgiordania. Le FOI hanno condotto 3 incursioni nelle comunita' palestinesi della Cisgiordania. Le FOI hanno arrestato 9 civili palestinesi in Cisgiordania. Le FOI hanno trasformato 4 abitazioni ad Hebron in postazioni militari. Le FOI continuano ad imoporre l'assedio totale sui TPO e ad isolare la Striscia di Gaza dal resto del mondo. La Striscia di Gaza è vittima di una grave crisi umanitaria a causa della chiusura dei valichi di frontiera. Le truppe delle FOI hanno installato checkpoint militari in Cisgiordania da dove hanno condotto arresti di civili palestinesi. Le FOI continuano ad adottare misure dirette alla ebraicizzazione di Gerusalemme. Un palestinese è morto di infarto dopo essere stato espulso dalla sua abitazione. Le FOI hanno demolito una abotazione nel villaggio di 'Eizariya, nei pressii di Gerusalemme. Le FOI hanno bandito un'assemblea di studenti palestinesi a Geruslemme. Un'altra abitazione è stata confiscata nella città vecchia di Gerusalemme. Le FOI continuano la colonizzazione della Cisgiordania e proseguono gli attacchi dei coloni israeliani contro civili e proprieta' palestinesi. Una donna palestinese è stata ferita e coloni israeliani hanno scritto slogan razzisti su un'ambulanza palestinese.
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http://www.infopal.it/testidet.php?id=9993

Islanda: invocate dimissioni premier, migliaia sotto il parlamento

REYKJAVIK - In Islanda monta la protesta contro il Primo ministro। Migliaia di cittadini si sono riuniti davanti al Parlamento per chiedere le dimissioni di Geir Haarde e invocare nuove elezioni. Nonostante le contestazioni, alimentate dal tracollo economico del paese in seguito alla crisi, il premier ha pero' confermato di voler restare al governo e previsto per il 2009 un'ulteriore, 'forte riduzione' del Pil. (Agr)
http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id={3DFF20BC-BF35-4C7A-AEF1-0BB6EC3C5D75}

Afghanistan: 'fuoco amico', forze Nato uccidono poliziotto afgano

KABUL - Poliziotto afgano ucciso dalle forze Nato nella provincia di Helmand। Secondo le fonti Isaf che ne danno notizia, l'agente non avrebbe risposto ai segnali luminosi e agli spari di avvertimento, che gli intimavano di fermarsi a un posto di blocco. I militari avrebbero scoperto che si trattava di un poliziotto, soltanto dopo aver aperto il fuoco. (Agr)
http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id={A53EC433-C5F5-44A1-92F2-28E837B62C86}

Le multinazionali minerarie saccheggiano l'Africa. Il caso Tanzania - di Marco Menchi

Le attività minerarie delle grandi compagnie multinazionali stanno instaurando un nuovo colonialismo in Tanzania. Da tempo i cittadini esprimono al governo le loro preoccupazioni su come queste imprese sfruttino le risorse naturali a scapito degli abitanti del luogo.Le principali compagnie minerarie che operano in Tanzania sono la sudafricana AngloGold Ashanti (AGA) e, soprattutto, la canadese Barrick Gold Corporation, numero uno mondiale nell'estrazione dell'oro puro, e già al centro di polemiche in Sud America e non solo.Nel 2007, visto che la Tanzania non traeva profitti sufficienti dalle enormi riserve minerali del suo territorio, il presidente Kikwete nominò una commissione, presieduta dal giudice Mark Bomani, per indagare sul comportamento delle compagnie minerarie. Il rapporto finale, pubblicato qualche mese fa, evidenzia le violazioni dei diritti umani e il saccheggio di risorse da parte delle multinazionali, concentrandosi su alcuni punti chiave.Riguardo gli abusi sulla popolazione locale, la commissione ha dichiarato che "il procedimento attualmente adottato dalle compagnie minerarie consiste nella collaborazione con i leader dei singoli distretti", senza coinvolgere i cittadini che poi saranno costretti ad abbandonare le loro case per far posto agli scavi. Di fatto, la gran parte della popolazione non conosce i propri diritti al riguardo, né la quantità di denaro che si dovrebbe ricevere come risarcimento per la concessione della propria terra.
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http://www.clarissa.it/esteri_int.php?id=1052

La Svizzera al voto su cinque referendum, da cannabis a pensioni

Roma, 29 nov. (Apcom) - A meno di grosse sorprese, questo fine settimana i cittadini elvetici dovrebbero approvare la legge sugli stupefacenti e respingere le iniziative sul pensionamento flessibile, sulla cannabis, sul diritto di ricorso e sulla non prescrivibilità dei reati di pornografia infantile. Se l'ultimo sondaggio effettuato prima della votazione di domani - scrive il sito online di Swissinfo - venisse confermato, il 60% dei votanti accetterebbe la revisione della legge federale sugli stupefacenti, che prevede tra l'altro la distribuzione controllata di eroina a persone da lungo tempo dipendenti, praticata da oltre 15 anni in Svizzera. Il referendum sulla cannabis chiede che il consumo, il possesso, l'acquisto e la coltivazione di cannabis per il consumo personale non siano punibili. Il governo federale è chiamato ad emanare disposizioni sulla produzione, l'importazione, l'esportazione e il commercio di quella che è attualmente la droga illegale più consumata in Svizzera, e a prendere le misure necessarie per garantire la protezione della gioventù. Secondo il sondaggio la maggior parte della popolazione è convinta invece che il divieto sia la migliore tutela per i giovani. Il referendum sul pensionamento flessibile prevede la possibilità di poter beneficiare di una rendita AVS completa a partire da 62 anni per le persone il cui reddito è inferiore a 119.340 franchi l'anno.
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http://www.apcom.net/newspolitica/20081130_050800_440c1cb_51427.shtml

Quali indagini senza intercettazioni? - di Antonio Ingroia

Rapine, furti in appartamento, scippi, sequestro di persona, spaccio di droga, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, bancarotta fraudolenta, associazione per delinquere, incendio, ricettazione, violenza sessuale … ... sono solo alcuni dei reati ‘minori’ per i quali non sarà più possibile fare intercettazioni. Che rimarrebbero riservate solo a mafia e terrorismo. Ma anche questo, nei fatti, non sarà vero. Un magistrato, che ha lavorato con Falcone e Borsellino, spiega perché.I magistrati, come si sa, hanno l’obbligo di applicare la legge. Tutte le leggi, anche quelle che non condividono, anche le leggi che non reputano giuste. Quindi, come è ovvio, i magistrati applicheranno anche la nuova legge sulle intercettazioni che, secondo quanto fa supporre il dibattito politico degli ultimi mesi, il governo Berlusconi farà presto approvare dal parlamento. Il fatto, però, che ogni magistrato abbia tale dovere non fa venir meno il diritto di esprimere il proprio punto di vista tecnico sugli effetti di tale legge, avendo anzi il dovere di informarne i cittadini e, su un piano di lealtà istituzionale, anche il parlamento che si appresta a vararla. Dovere che diventa ancora più urgente in presenza di un dibattito mediatico come quello in corso, letteralmente dominato da falsi slogan, luoghi comuni deformanti, fraintendimento e manipolazione dei dati. Per svelenire il dibattito, per portarlo fuori dall’arena dello scontro politico al calor bianco e ricondurlo all’interno del recinto del confronto delle idee, occorre allora un’operazione preliminare: ristabilire la verità dei fatti.
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http://www.antimafiaduemila.com/content/view/11190/48/

Mumbai: si dimette ministro Interni

Dopo le polemiche seguite agli attacchi terroristici (ANSA) - ROMA, 30 NOV - Il ministro degli Interni indiano, Shivraj Patil, si e' dimesso in seguito agli attacchi terroristici di Mumbai. Patil ha ammesso di avere una responsabilita' morale nell'accaduto. Le dimissioni sono state presentate al primo ministro Manmohan Singh. La decisione di Patil fa seguito ad una ondata di critiche che in modo compatto la stampa indiana ha rivolto nelle ultime ore al comportamento del governo e di tutto il mondo politico.
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2008-11-30_130250292.html

Thailandia: polizia avvia negoziato

Ancora bloccati negli aeroporti migliaia di viaggiatori (ANSA) - BANGKOK, 30 NOV - La polizia thailandese ha avviato negoziati con i manifestanti antigovernativi che occupano i due aeroporti di Bangkok. 'Abbiamo avviato un negoziato, volgiamo evitare qualsiasi confronto violento. Non useremo armi', ha detto un portavoce della polizia, aggiungendo che si vuole evitare perdite di vite umane e danni materiali. A causa della chiusura degli aeroporti sono bloccate in Thailandia decine di migliaia di viaggiatori, fra cui alcune centinaia di turisti italiani.
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2008-11-30_130250418.html

''La piu' grande candela del mondo'', in Germania