mercoledì 15 settembre 2010

Ovunque

Affari

Pedofilia: la Chiesa belga ha paura di chiedere scusa

Secondo il New York Times, un’uscita ufficiale spianerebbe la strada alle richieste di risarcimento. La Chiesa cattolica belga, catturata nello scandalo pedofilia nel clero, con tanto di perquisizione armata nella sede, ora sembra aver paura di effettuare il passo successivo: chiedere scusa alla popolazione e alla comunità dei credenti. Lo scrive il New York Times, che si spinge anche a pubblicare il motivo ostativo a un atto che sembra ormai così dovuto: questione di soldi. “Un vescovo ha spiegato che non c’è la volontà di aprire la strada alle cause per danni”, scrive il Times. PAURA DEI DEBITI – Così, per paura di finire come le diocesi americane, costrette ad impegnare beni e chiese fino anche alla dichiarazione di bancarotta, i vescovi belgi sono disposti a tacere sulle proprie responsabilità. “Se facessimo ‘mea culpa’, diventeremmo moralmente responsabili, legalmente responsabili, ed ecco che qualcuno salterebbe fuori a chiederci i soldi”, ha detto Guy Harpigny, portavoce della conferenza episcopale del paese, alla radio pubblica belga; “e noi abbiamo paura. Per questo stiamo agendo con cautela”. Una prudenza forse eccessiva, in un paese in cui, secondo la commissione di inchiesta messa in piedi dalla stessa conferenza episcopale, “almeno 13 persone si sono suicidate” dopo abusi commessi da sacerdoti negli anni ‘60 e ‘70. CHIESA PARALIZZATA – E’ lo stesso Times a mettere per iscritto che la Chiesa belga, in questa fase, “sembra non avere una strategia chiara”. I vescovi hanno annunciato l’apertura di un ‘reconciliaton center’ quest’anno, ma sono state le associazioni delle vittime a ritenere l’iniziativa “troppo vaga”. Secondo un vescovo, peraltro, a cui molti parlamentari ed esponenti pubblici avrebbero chiesto, informalmente, di muoversi per consegnare ogni informazione a sua disposizione alle autorità inquirenti, sarebbero addirittura alcune vittime “a non volere che lo Stato sia coinvolto“: probabilmente, per evitare la vergogna.
http://www.giornalettismo.com/archives/81638/pedofilia-chiesa-chiedere-scusa/

La Gran Bretagna potrebbe arrestare il Papa? “E’ possibile”

Secondo Foreign policy è improbabile, ma la possibilità c’è. E la rivista ci spiega perché, giuridicamente, l’eventualità non sarebbe da scartare a priori. Giovedì Papa Benedetto XVI arriva in Gran Bretagna per la prima visita papale nel paese da quasi due decenni. Una visita segnata da polemiche per le indagini in corso in diversi paesi riguardanti le molestie sessuali a bambini da parte di preti. Alcuni scrittori, tra cui Richard Dawkins e Christopher Hitchens, hanno chiesto che Benedetto XVI venga arrestato per aver coperto i crimini. E’ possibile? IMPROBABILE, NON IMPOSSIBILE – Secondo Foreign Policy l’eventualità è improbabile, ma non impossibile. Il primo ostacolo sarebbe l’immunità dei sovrani, visto che la Santa Sede è trattata come uno stato e soggetto di diritto internazionale, con status di osservatore permanente all’Onu e relazioni diplomatiche allacciate con 176 paesi diversi. Il Papa è il capo di uno stato estero, e come tale gode di immunità dai procedimenti penali. Ma la sovranità, fa notare l’avvocato per i diritti umani Geoffrey Robinson è illegittima, in quanto conferita da un trattato bilaterale con il governo italiano all’epoca di Mussolini. Ma la definizione esatta di statualità è abbastanza vaga nel diritto internazionale, e dal momento che la Gran Bretagna ha da tempo rapporti diplomatici con la Santa Sede, l’idea di mettere in discussione il ruolo di capo di stato del Papa rischia di essere quasi certamente respinta. Per questo motivo, il gruppo di attivisti ha scartato il suo piano iniziale. MA NON FINISCE QUI - Ma non è necessariamente questa la fine della storia. Secondo i Principi di Norimberga adottati dopo la seconda guerra mondiale, “Il fatto che una persona che ha commesso un atto che costituisce un crimine di diritto internazionale ha agito come capo di Stato o funzionario di governo responsabile, non esime dalla responsabilità ai sensi del diritto internazionale”. Negli ultimi anni, ed ex capi di stato in corso tra cui la Charles Taylor della Liberia e il serbo Slobodan Milosevic, sono stati arrestati e processati per crimini di guerra o crimini contro l’umanità. Senza contare Augusto Pinochet, arrestato e accusato per il suo ruolo nella tortura di cittadini spagnolimentre era in visita a Londra nel 1998 nel quadro di un mandato d’arresto internazionale emesso dal giudice spagnolo Balthazar Garzon. La House of Lords ha stabilito che i crimini internazionali quali la tortura non sono coperti da immunità. Anche se la Supreme Court si deve ancora esprimere sul mandato d’arresto per il ministro degli esteri israeliano Tzipi Livni.
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Proibizionismo, Pannella a Berlusconi: Putin ha legalizzato il consumo di marijuana

'Considero irresponsabili le dichiarazioni che Berlusconi ha fatto a Mosca quando, non soddisfatto del livello di proibizionismo gia' esistente in Italia, ha detto che bisogna inasprire le pene per i consumatori di stupefacenti'. Lo ha detto la deputata radicale, Rita Bernardini, intervenendo alla presentazione del recital in memoria di Stefano Cucchi, che si e' svolta nella sede di Nessuno tocchi Caino.'Le reputo irresponsabili - ha spiegato Bernardini - perche' il carcere e' il terminale di una giustizia che in Italia non funziona e non e' in atto alcun intervento per correggere questa malagiustizia. Quello di cui l'Italia avrebbe veramente bisogno'.A farle eco il leader dei Radicali Marco Pannella: 'Berlusconi forse non sapeva che Putin ha fatto una legge che consente il consumo di 15 grammi di marijuana'.
http://www.aduc.it/notizia/proibizionismo+pannella+berlusconi+putin+ha_120074.php