domenica 22 gennaio 2012

Colonialismo e Falklands-Malvinas

Londra accusa Buenos Aires di colonialismo, Brasile e Uruguay chiudono i loro porti alle navi britanniche

Hanno destato molto scalpore questa settimana in Argentina le dichiarazioni del premier britannico Cameron sulle isole Falklands-Malvinas. Cameron ha accusato il governo di Cristina Fernandez de Kirchner di portare avanti una politica colonialista rispetto all'arcipelago conquistato nel 1833 dalle truppe britanniche, ma da sempre rivendicato da Buenos Aires.

Cameron si è detto particolarmente preoccupato per le posizioni prese dagli altri paesi del Mercosud, Uruguay e Brasile, che hanno deciso di negare l'accesso ai loro porti alle navi britanniche dirette verso le isole. Una decisione presa in solidarietà e appoggio alle rivendicazioni argentine, più volte avallate dagli organismi regionali come l'Unasur, la Oea e, appunto, il Mercosud. E' una polemica infinita, l'Argentina ha commesso l'imperdonabile errore di voler recuperare l'arcipelago con la via militare, fu la manovra sbagliata e grottesca della dittatura, che mandò a morire circa novecento soldati, per lo più militari di levi senza esperienza, mal addestrati e abbandonati al loro destino.

Dal ritorno alla democrazia in poi si è tentata la via diplomatica, ma Londra non ha mai accettato di discutere la sovranità delle isole, dove oggi è ancora attiva una delle più grosse basi militari britanniche nel mondo. Fino all'accusa, che appare alquanto grottesca se si guarda alla storia degli ultimi tre secoli, di colonialismo ai danni degli argentini. Cameron da una parte, la Kirchner e gli alleati sudamericani dall'altra, nel mezzo i kelpers, gli abitanti delle Falklands - Malvinas, che non si sentono affatto argentini, ma che por molto tempo sono stati abbandonati da Londra.  Oggi le isole vivono di pesca, di turismo, della base militare (duemila soldati, anche se la crisi economica rischia di ridimensionarne  le attività) e del miraggio del petrolio da cercare nelle acque gelate dell'Atlantico Sud. Sono lontane dai centri di potere, dominate dal vento e dalla distanza enorme rispetto alle parole grosse della politica e della diplomazia. 

Usa, crollano le banche: tsunami economico in vista

Libia: riapre il consolato italiano a Tripoli


Libia: riapre il consolato italiano a Tripoli
Tripoli - Il presidente del Consiglio Mario Monti, il ministro degli Esteri Giulio Terzi e il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola - in visita a Tripoli - hanno inaugurato la nuova sede diplomatica nella Libia del dopo Gheddafi.

Censura occidentale: Ofcom britannica revoca licenza Press TV, la rimuove da Sky e la multa 100 mila sterline


Censura occidentale: Ofcom britannica revoca licenza Press TV, la rimuove da Sky e la multa 100 mila sterline
LONDRA – Il supervisore dei media britannici, l’Ofcom, ha revocato la licenza di Press TV, ha rimosso il canale dalla piattaforma Sky ed ha imposto alla rete il pagamento di una multa di 100 mila sterline. Secondo la stessa rete satellitare Press TV, ciò perchè secondo Ofcom, Press TV avrebbe violato il regolamento sulla imparzialità nei suoi notiziari. Le drastiche misure di censura contro Press TV sono state rese noto il 19 Gennaio ed è stato dato tempo alla rete fino al 25 Gennaio per pagare la salata multa imposta. Secondo gli stessi giornalisti britannici l’accusa di aver violato le leggi è chiaramente pretestuosa e Ofcom vuole censurare una voce che non ha nascosto la verità sul coinvolgimento del governo britannico nell’assassinio di migliaia di persone in Iraq ed Afghanistan. Censurare il canale Press TV non è del resto insolito per un governo con 400 anni di attività coloniale e crimini alle spalle. È degno di nota che in due cablo pubblicati da WikiLeaks, si apprende che le autorità Usa e quelle britanniche erano alla ricerca di “vie legali” per fermare l’attività di Press TV a Londra, dove l’emittente ha un grande ufficio con 80 impiegati.

Afghanistan: uccisione francesi vendetta per video marines


Afghanistan: uccisione francesi vendetta per video marines
KABUL - L'uccisione di quattro soldati francesi e il ferimento di altri 12 nella base afghana di Kapisa e' stata una vendetta motivata dal filmato che riprendeva diversi marines mentre urinavano sui corpi senza vita di afghani. Il movente, ha spiegato una fonte della sicurezza, e' emerso durante l'interrogatorio del soldato afghano che ha compiuto il gesto.

De Magistris rinviato a giudizio. Ma se ha intercettato Mastella era il pm più ingenuo del mondo


Luigi De Magistris
“L'unica nota positiva di questa giornata amara è che in un pubblico dibattimento tutti si potranno rendere conto della incredibile storia da cui ancora oggi sono costretto a difendermi” ha dichiarato ieri il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, dopo aver appreso che il gip di Roma Napoli Barbara Callari ha disposto il rinvio a giudizio per le intercettazioni telefoniche di alcuni parlamentari disposte, nel 2007, dall’allora pubblico ministero della Procura di Catanzaro senza aver chiesto l’autorizzazione delle Camere. Un’accusa portata avanti dall’ex Guardasigilli Mastella e che è già costata a Gioacchino Genchi le dimissioni forzate dalla polizia, sulla quale, però, si era già espressa la Procura di Salerno con un'archiviazione.
Mentre i giornali della destra esultano, la domanda che dovrebbe sorgere spontanea è come avrebbe mai potuto compiere una ingenuità del genere un qualsiasi magistrato, anche il più sprovveduto: chiedere intercettazioni telefoniche a carico di Romano Prodi (in quel momento Presidente del Consiglio), Beppe Pisanu (Presidente della Commissione antimafia), Clemente Mastella (Ministro della giustizia), oltre a quelle dei parlamentari Minniti, Gozi, Rutelli (Presidente del Copasir, l’organo parlamentare di controllo dei servizi segreti) e Pittelli ad un funzionario di polizia senza prima inoltrare la domanda di autorizzazione alle Camere, sperando di non essere mai scoperto. Ma soprattutto: ammesso che sia stato così ingenuo, cosa ci avrebbe fatto con quelle intercettazioni, visto che, come fonte di prova, sarebbero state considerate inutilizzabili?
La vicenda sembra disegnata benissimo per portare acqua al mulino di tutti coloro (Pigi Battista, Alessandro Sallusti, Maurizio Belpietro, Fabrizio Cicchitto) che, in tutti questi anni, hanno postulato un’oscura trama di potere dei magistrati politicizzati contro la casta parlamentare, soprattutto quella di centro-destra. In uno dei Paesi più corrotti del mondo, i veri attentatori della legalità sono stati Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi con i loro marchingegni captativi, mentre l’immacolata casta era intenta a rafforzare e tutelare gli interessi collettivi.

Se l’euro muore si ferma la riforma del sistema monetario internazionale


Se l’euro muore si ferma la riforma del sistema monetario internazionale
ROMA - Continua la strategia di demolizione dell’euro e dell’Ue.  Dopo il declassamento dell’Italia, della Francia e di altri 7 paesi dell’Unione europea, l’agenzia di rating americana Standard & Poor’s ha tolto la tripla A anche all’Esfs, il fondo salva stati.Finalmente si sono levate voci di denuncia anche da parte di chi non è sospettabile di essere un fautore facinoroso della teoria del complotto.  Il commissario per gli Affari Economici Europei, Olli Rehn, ha qualificato la S&P come un ” soggetto con i suoi interessi economici” che opera in linea con il capitalismo finanziario Usa e di Wall Street. Mario Monti si è sentito obbligato a parlare di un “attacco all’euro” e Mario Draghi per la prima volta ha detto di non dare troppo peso alle valutazioni delle “tre sorelle”.Come è ormai noto le tre agenzie di rating, in particolare la dominante S&P, sia prima della crisi del 2008 che dopo, sono state responsabili di aver agevolato l’inondazione dei mercati di titoli tossici e di derivati altamente speculativi. Davano a tutti, dietro pagamento, la pagella con la tripla A. 
Il commissario Rehn ha anche detto che “qualcuno ha fatto soldi dalla destabilizzazione” prodotta dall’abbassamento del rating. Sembra infatti che sia partita una speculazione al ribasso contro l’euro.

Ma la vera questione è: perchè un attacco all’euro così concentrato e forte?

Non basta il solito richiamo alla legge del mercato dove il “business è sempre business” e dove si fanno soldi su  qualsiasi cosa si muova senza rispetto per nessuno. Quindi neanche per l’euro e per i debiti sovrani europei che continueranno ad essere sottoposti ad attacchi fintanto che non raggiungeranno una “posizione di equilibrio” accettata dai mercati.  
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Vendola all'assemblea di Sel "Ora nuovo fronte democratico"


Il leader di Sinistra e libertà: "Al Giglio naufragata idea della modernità". "Scardinare potere del capitalismo finanziario". Difesa dell'acqua pubblica e della Fiom. Asse con De Magistris e Rita Borsellinodi CARMINE SAVIANO ROMA - Giustizia sociale. Beni Comuni. Un modello di sviluppo che "tolga gli artigli alla speculazione". Tutto coniugato in una prospettiva definita: la costruzione della sinistra di governo. Per gettare le fondamenta dell'Italia Migliore, scopo e ragione sociale di Sinistra Ecologia e Libertà. Il partito guidato da Nichi Vendola celebra a Roma la sua Assemblea Nazionale, "Per la giustizia sociale. Una nuova sinistra per salvare l'Italia e l'Europa". Decine di interventi, migliaia di persone. Tutte strette intorno alle parole del governatore della Puglia. Che lancia la sfida per risvegliare la politica italiana dal sonno tecnocratico in cui sembra caduta: "Non è possibile. Non possiamo stare nel recinto deciso da quattro banchieri e da tre agenzie di rating". E al governo Monti: "Parlare dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori senza tabù? Bene: estendiamolo a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici". 

La sfida di Nichi parte dalla Sala America dell'Hotel Summit, Roma. Gremita all'inverosimile fin dalla mattinata. E non solo militanti di Sel. Sindacalisti, esponenti di associazioni e movimenti. E, soprattutto, tanti amministratori locali. Tra cui i protagonisti della vittoria del centrosinistra alle amministrative della scorsa primavera. Giuliano Pisapia. Luigi De Magistris, Massimo Zedda, Michele Emiliano. Milano, Napoli, Cagliari, Bari. Un quadrilatero virtuoso da cui far ripartire la politica. Una ricostruzione che, secondo Vendola, passa per "un nuovo patto sociale" che allontani la paura, ridia speranza agli italiani. Una buona politica, un filo rosso per ricucire una nazione che rischia di cadere nelle mani del "berlusconismo di ritorno, di una nuova deriva populistica" e antipolitica.
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Lega, la Digos fa togliere il tricolore "Motivi di ordine pubblico"


Uno striscione con i colori nazionali è stato rimosso su richiesta del corpo di polizia. Il consigliere comunale Biscardini: "momenti di tensione coi manifestanti, era solo esposizione pacifica della nostra bandiera"

MILANO - Uno striscione tricolore è stato esposto dal Partito socialista italiano durante il corteo della Lega che si sta svolgendo questa mattina a Milano. Ma la Digos ne ha chiesto la rimozione per motivi di ordine pubblico. 
Lo striscione, lungo una trentina di metri, è stato esposto prima fuori dalla Galleria Vittorio Emanuele a lato del Duomo e in direzione del Corso e poi in piazza della Scala.
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http://www.repubblica.it/politica/2012/01/22/news/lega_la_digos_rimuove_il_tricolore_motivi_di_ordine_pubblico-28568343/

Richiamato a Roma Vattani il diplomatico fascio-rock


Il console a Osaka sarà a disposizione della Commissione disciplinare della Farnesina. A maggio fu ripreso sul palco di un raduno organizzato da CasaPound mentre con il suo gruppo intonava versi contro pacifisti e disobbedienti e manifestava apertamente la sua ideologia di estrema destra.

ROMA - Il ministero degli Esteri ha richiamato a Roma Mario Vattani, il console generale d'Italia a Osaka che aveva pubblicamente manifestato la sua fede fascista 1. La notizia è stata data dall'Agenzia Italia. La Farnesina non commenta, limitandosi a ricordare che il 29 dicembre scorso il ministro Giulio Terzi aveva dato disposizioni di deferire Vattani alla Commissione di disciplina, sottolineando la necessità che la relativa procedura seguisse il suo corso, nel pieno rispetto della normativa vigente, con ogni possibile rapidità e secondo criteri di trasparenza.

Con lo pseudonimo di Katanga, il quarantacinquenne Vattani, è il leader del gruppo fascio-rock "Sotto fascia semplice". Lo scorso maggio, in occasione di un raduno organizzato da CasaPound, è stato ripreso mentre intonava versi contro i pacifisti e i disobbedienti, davanti al pubblico che, davanti al palco, tendeva le braccia per il saluto romano.

VIDEO Il diplomatico fascio-rock sul palco2
Ora il figlio di Umberto Vattani, uno dei diplomatici più potenti d'Italia, è stato richiamato per mettersi a disposizione della Commissione disciplinare della Farnesina, che sta esaminando il caso. Dovrebbe giungere nella capitale al più tardi domani. Sin dall'inizio, come ricordato dal ministero, Terzi aveva chiesto che la procedura fosse la più rapida possibile 3, sempre nel pieno rispetto dei diritti di Vattani. Nello stesso senso si era espresso il sindacato maggioritario della Farnesina, il Sindmae: "La gravità di un comportamento che risultasse riconducibile all'apologia di fascismo in luogo pubblico da parte di un alto funzionario dello Stato è tale da non poter essere minimizzata né tralasciata. Il Sindmae ritiene non accettabile che venga gettata un'ombra sulla fedeltà dei diplomatici italiani ai valori fondanti della Repubblica".

Un giudizio duro era venuto nei giorni scorsi anche dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, di cui Vattani fu consigliere diplomatico dal 2008 al 20011: "Mario Vattani è un diplomatico che ha fatto una brutta performance. La Farnesina ha aperto un procedimento disciplinare e credo debbano esserci sanzioni".

Disoccupati nel mondo Sono più di 200 milioni


Ventisette milioni in più rispetto a prima della crisi del 2008. La stima è dell'Organizzazione internazionale del Lavoro. I dati completi saranno presentati in occasione del World Economic Forum di Davos

Il numero dei disoccupati nel mondo raggiungerà i 200 milioni quest'anno: 27 milioni in più rispetto a prima della crisi del 2008. A stimarlo, secondo quanto riferisce il settimanale tedesco 'Der Spiegel', è l'Ilo, l'Organizzazione internazionale del Lavoro che presenterà i dati a Davos in occasione del World Economic Forum.

Sono 74,8 milioni i disoccupati tra i 15 e i 24 anni nel mondo: quattro milioni in più rispetto al 2007. Tra i paesi sviluppati,  gli unici a migliorare il loro livello di occupazione in questi anni sono stati l'Australia e la Germania.

Gli esperti dell'Ilo stimano che nei prossimi dieci anni saranno necessari la creazione di 600 milioni posti di lavoro per garantire la pace sociale in varie regioni del mondo.

Acqua all'arsenico, la sentenza del Tar Condannati ministeri Ambiente e Salute

ROMA - I ministeri dell'Ambiente e della Salute sono stati condannati dal Tar del Lazio a risarcire con 100 euro ciascuno circa 2.000 utenti di varie regioni (Lazio, Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Umbria) che lamentano la presenza di arsenico nell'acqua. Lo annuncia il Condacons, che aveva presentato ricorso.

Il TAR ha riaffermato che l'acqua fornita ai cittadini deve essere salubre e la tariffa legata proprio alla qualità di essa, da cui l'indicazione di agire contro le ATO che non potevano non tenere conto di questo dato nel determinare la tariffa. Ma non solo. Il TAR - spiega il Codacons - ha anche affermato il principio (che porterà ora a decine di querele penali e denunce alle Procure della Repubblica) che nella vicenda sussiste un preciso "fatto illecito costituito dall'esposizione degli utenti del servizio idrico ricorrenti ad un fattore di rischio (l'amianto disciolto in acqua oltre i limiti consentiti in deroga dall'Unione Europea), almeno in parte riconducibile, per entità e tempi di esposizione, alla violazione delle regole di buona amministrazione. Violazione che determina un danno non patrimoniale complessivamente risarcibile, a titolo di danno biologico, morale ed esistenziale, per l'aumento di probabilità di contrarre gravi infermità in futuro e per lo stress psico-fisico e l'alterazione delle abitudini di vita personali e familiari conseguenti alla ritardata ed incompleta informazione del rischio sanitario". 

E ancora - prosegue il TAR del Lazio - è certa la "pericolosità 
per la salute umana derivante da un'esposizione prolungata all'arsenico presente nell'acqua potabile, anche in quantità piccolissime, come risultante dalla ricerca condotta su oltre 11.700 persone in Bangladesh e pubblicato nell'edizione online della rivista scientifica The Lancet, che ha dimostrato che la presenza di arsenico in elevate concentrazioni nel sangue aumenta in modo significativo il rischio di tumori. Secondo le stime effettuate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, inoltre, in Bangladesh a partire dagli anni '70 almeno 35 milioni di persone hanno bevuto acqua contaminata con piccolissime quantita' di arsenico, e secondo lo studio Heals (Health Effects of Arsenic Longitudinal Study) coordinato da Habibul Ahsan dell'Università di Chicago, ciò è stato sufficiente a provocare il 21%) delle morti per tutte le cause e il 24% di quelle attribuite a malattie croniche (in prevalenza, tumori al fegato, cistifellea e pelle e malattie cardiovascolari)".

Tutti gli scioperi contro Monti


La prossima settimana categorie sul piede di guerra
I tassisti non rinunciano alle maniere forti e, per protestare contro le liberalizzazioni del governo Monti, si fermeranno domani in tutta Italia. Il loro e’ il primo di una serie di scioperi indetti da molte delle categorie coinvolte dalle novita’, dai farmacisti ai tir, dagli avvocati ai benzinai, tutti sul piede di guerra contro il provvedimento elaborato dal cdm di venerdi’, di cui pero’ non si conoscono ancora i dettagli normativi.
23 GENNAIO – TAXI: Dopo giorni di agitazione ‘selvaggia’, le auto bianche hanno confermato lo stop ufficiale delle 8.00 alle 22.00 di domani in tutte le citta’ italiane. I tassisti chiedono un nuovo incontro con il governo per discutere della licenza part-time e dell’Authority delle reti, incaricata di decidere proprio sull’assegnazione delle licenze. Allo sciopero non partecipa Confartigianato Taxi.
23-27 GENNAIO – TIR: Gli autotrasportatori di TrasportoUnito si fermano per ben 5 giorni, giudicando insufficienti le misure per trimestralizzare il recupero di una parte delle accise sui carburanti.
27 GENNAIO – FERROVIE E SINDACATI DI BASE: Lo sciopero di 24 ore (dalle 21 del 26 gennaio) e’ stato proclamato dall’Orsa per protestare contro quello che viene considerato ‘un attacco al lavoro’, ovvero la cancellazione dell’obbligo di applicare il contratto nazionale di settore. I sindacati di base protestano invece contro la manovra ‘salva-Italia’ ‘che riduce il potere d’acquisto dei salari attraverso l’aumento dell’Iva, dell’Irpef locale, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina’, contro l’adozione dell’Ici sulla prima casa e contro la riforma delle pensioni.
1 FEBBRAIO – FARMACIE: Nonostante il passo indietro del governo sui farmaci di fascia C, Federfarma ha annunciato la chiusura dei punti vendita ‘se il Parlamento non modifichera’ il testo del decreto’. La Federazione e’ favorevole a nuove aperture pari ad un massimo del 10% del totale delle farmacie esistenti e rifiuta la prospettiva di un aumento dell’attuale numero fino a un massimo di 7.000 esercizi in piu’.
23-24 FEBBRAIO – AVVOCATI: I legali hanno proclamato sette giorni di sciopero, i primi due il 23 e il 24 febbraio, gli altri a marzo a cavallo del loro congresso straordinario, convocato per il 9 e il 10 marzo. Pronti anche sit-in davanti al Parlamento e a Palazzo Chigi.
BENZINAI – 10 GIORNI DA DEFINIRE: Il fronte dei gestori e’ spaccato. La Figisc Confcommercio e’ stata la prima a minacciare 7 giorni di serrata, ma e’ pronta a revocarli, mentre Faib e Fegica hanno per il momento confermato i loro 10 giorni di agitazione (da effettuare in pacchetti di tre giorni consecutivi al massimo), in attesa di vedere il testo definitivo del decreto. In questo caso pero’ la Fegica non lamenta un eccesso di liberalizzazioni, ma una carenza, perche’ il decreto sarebbe troppo ‘rispettoso’ delle esigenze dei petrolieri. Il problema di fondo e’ quello dell’esclusiva e di come verra’ modificata. (ANSA)

Dopo quasi tre anni le macerie dell'Aquila attendono gli escavatori donati dalla Fiat


Misteriosamente spariti sei mezzi donati alla Protezione civile

L'AQUILA - Sei mezzi per lo sgombero e la rimozione delle macerie, donati dalla Fiat alla Protezione civile a maggio del 2009, non sono mai arrivati a l’Aquila o nei territori colpiti dal terremoto. E nessuno sa ufficialmente dove si siano fermati (o siano stati “temporaneamente” parcheggiati) nel tragitto che da Torino li doveva portare in Abruzzo. Di questi mezzi per il movimento terra (un escavatore cingolato, un escavatore gommato, un miniescavatore, una pala gommata, una minipala compatta e un sollevatore telescopico, valore totale circa 860 mila euro) si sarebbe forse persa memoria se non fosse arrivata la denuncia del Conapo (il sindacato dei vigili del fuoco) dell'Aquila che, in una lettera indirizzata al responsabile di Case construction equipment (l’azienda del gruppo Fiat che ha donato le macchine) e inviata per conoscenza alla Protezione civile, al commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi e allo stesso Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco, lamenta il mancato perfezionamento dell’operazione.
Una delle immagini dei mezzi scattata con un telefoninoUna delle immagini dei mezzi scattata con un telefonino
MEZZI MAI ARRIVATI - «Le macchine operatrici che Case ha così generosamente donato, e che tanto sarebbero utili ai vigili del fuoco – scrive il segretario provinciale del Conapo, Elio D’Annibale -, non sono mai giunte nei territori colpiti dal sisma e non abbiamo, quindi, mai avuto il piacere di vederle all'opera. Ci chiediamo che fine abbiano fatto questi mezzi, in quale autorimessa sono desolatamente parcheggiati o quale uso se ne sia fatto». D’Annibale avanza l’ipotesi che i mezzi non siano arrivati perché il Dipartimento della Protezione Civile, responsabile del coordinamento dei soccorsi e dell'assistenza alla popolazione durante i mesi immediatamente successivi all'evento sismico del 6 aprile 2009, oltre a non essere mai stato impiegato nelle operazioni di demolizione edifici e smaltimento macerie, ha lasciato il cosiddetto "cratere sismico" a decorrere dal 1° febbraio 2010, data in cui il presidente della Regione Abruzzo ha assunto l’incarico di commissario per la ricostruzione.
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Lega: Pisapia, fischi a Bossi buona notizia

Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Vi porto due buone notizie: la prima e' che Bossi e' stato fischiato; la seconda e' che Formigoni forse si dimettera' e, se non lo fara', lo dimetteremo noi". Cosi' il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha aperto il suo intervento all'assemblea nazionale di Sinistra ecologia liberta' appena conclusasi a Roma.

Giglio: se scatola nera rotta, responsabilita' anche per l'armatore

Grosseto, 22 gen. (Adnkronos) - Se venisse confermato che la scatola nera della Costa Concordia era rotta e non registrava piu' da 15 giorni, ne dovra' rispondere anche l'armatore. E' quanto emerge da ambienti giudiziari. La scatola nera infatti, viene fatto osservare, deve essere sempre mantenuta in buono stato e, se rotta, deve essere riparata. Il comandante Francesco Schettino durante l'interrogatorio di garanzia avrebbe rivelato ai magistrati che il back-up del sistema Vdr (Voice data recorder) era rotto da 15 giorni, a bordo lo sapevano e avevano anche chiesto al tecnico di aggiustarlo.

Concordia, recuperato il 13esimo corpo. Gabrielli: "Forse clandestini a bordo"

Isola del Giglio, 22 gen. (Adnkronos/Ign) - E' stato trovato il cadavere della tredicesima vittima: si tratta di una donna con addosso un giubotto salvagente. Il recupero nel pomeriggio ad opera dei sommozzatori nella parte di poppa della Costa Concordia, come la donna trovata ieri. Le ricerche di vigili del fuoco e soccorso alpino fluviale a bordo della Costa Concordia sono ripartite dopo che nella notte di sabato un movimento dello scafo aveva portato a un'evacuazione dei soccorritori dalla nave e a uno stop delle ispezioni. Le ricerche sono riprese questa mattina inizialmente solo nella parte emersa del relitto. Lo scafo è sempre più instabile: si è mosso fino a 1 centimetro all'ora.
Intanto i pm di Grosseto stanno cercando il pc portatile che il comandante Francesco Schettino portò fuori dalla nave e che affidò a una ragazza bionda, e che al momento non si trova. I pm sanno di chi si tratta ma non hanno ancora individuato la donna che pochi istanti prima del fermo del comandante prese in consegna la sacca che l'uomo si era portato a terra dalla nave, e contenente un pc portatile. A quanto apprende l'ADNKRONOS, la consegna del computer è avvenuta nell'albergo dell'Isola del Giglio in cui Schettino si era rifugiato. Secondo quanto appreso, la donna sarebbe un avvocato, anche se non è chiaro se della Costa Crociere oppure se un libero professionista i cui rapporti con le parti in causa sono ancora da appurare. I pm vogliono esaminare il pc anche perché, considerando la fretta con cui è stato 'passato di mano' ipotizzano che possa contenere dati importanti. Il bilancio delle vittime sale intanto a 13 morti e dispersi.
Tra le 12 vittime accertate, prima del ritrovamento di questa mattina (la tredicesima), "8 sono state identificate, 4 ancora no", ha spiegato in conferenza stampa il commissario delegato all'emergenza, il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Più complesso il conteggio dei dispersi, che oscilla intorno ai venti.Tra questi ci sarebbe anche una donna ungherese, il cui nome non compare nella lista dei passeggeri. I familiari della donna assicurano che la cittadina ungherese si trovava sulla nave ospite di un membro dell'equipaggio anche se dalla autorita' nazionali non è ancora pervenuta nessuna denuncia. "Allo stato abbiamo 12 cadaveri, 8 identificati e 4 non identificati - ha spiegato Gabrielli - ma non abbiamo certezza che le 4 persone non identificate fossero presenti nella lista dei passeggeri. Stiamo cercando di comprendere la vicenda di una cittadina ungherese - ha spiegato - Dal punto di vista formale, al momento le autorità ungheresi non hanno reclamato nulla ma i familiari asseriscono si trovasse sulla nave in compagnia di un membro dell'equipaggio e che questa persona li ha chiamati mentre si trovava in navigazione sulla Concordia". "Ovviamente questa persona non risulta nella lista dei passeggeri - ha proseguito - e potrebbe, come ipotesi non tanto peregrina, essere la donna che è stata ritrovata ieri. Per questo - ha concluso - vi chiedo di non fare operazioni di sottrazioni matematiche automatiche". Per il capo della Protezione civile queste forze "al momento sono sufficienti". "Potrebbero esserci stati clandestini a bordo della Costa Concordia", ha poi svelato Gabrielli parlando di persone a bordo non registrate.

Lega in piazza, Bossi: ''Berlusconi faccia cadere questo infame governo Monti''

La manifestazione di Milano (Adnkronos)
Milano, 22 gen. (Adnkronos/Ign) - Lega in piazza a Milano contro il Governo Monti. In testa al corteo, partito da piazza Castello e arrivato in una piazza Duomo gremita di leghisti (60-75 mila persone stimano gli organizzatori), ci sono Umberto Bossi e Roberto Maroni, simbolicamente uno accanto all'altro dopo le fibrillazioni degli ultimi giorni, in parte ricomposte con la sostituzione del capogruppo Marco Reguzzoni, anche lui presente in piazza ("Il mio non è stato un passo indietro ma è la dimostrazione che non siamo attaccati alle poltrone", dice).

Con Bossi "è tutto a posto", afferma l'ex ministro dell'Interno. "La Lega non è mai stata divisa", gli fa eco Bossi. "Sapevo che non sarebbe successo niente... Siete voi - aggiunge rivolto ai giornalisti- che lo speravate".
Prima di prendere la parola sul palco, Bossi interviene sulla situazione inLombardia dopo gli ultimi scandali che hanno coinvolto esponenti della Regione. "Penso male e se andiamo avanti così si andrà alle elezioni" e noi correremo ''da soli perché da soli abbiamo la forza per vincere". Dal palco poi rincara la dose. Alla Regione Lombardia "li stanno arrestando tutti i giorni". Quindi si rivolge a Roberto Formigoni: "Oh, presidente della regione, guarda che i soldi della regione sono i soldi dei lombardi".
L'unità della Lega e l'attacco al Governo Monti sono stati i temi al centro del comizio di Bossi. "Do un suggerimento a Berlusconi: la Lega ti chiede di far cadere questo governo infame. Un governo che sta solo aiutando le banche tassando i cittadini’’, dice, concludendo con un perentorio "Monti fuori dai coglioni". Al nome del Cavaliere però la piazza reagisce con fischi e insulti. "Calma, calma non vorrete mica che Berlusconi si metta d'accordo per la legge elettorale contro di noi''. All'ex premier Bossi lancia un avvertimento. "Caro Berlusconi non si può tenere il piede in due scarpe. Devi scegliere, tanto alle elezioni ci arriviamo ugualmente". Perché, mette in chiaro, non è possibile "pretendere che la Lega sostenga il governo della Regione Lombardia quando Berlusconi sostiene il governo infame di Mario Monti".
A più riprese il Senatur ribadisce l'unità del movimento. ''Tutti abbiamo fatto un passo indietro'', dice sottolineando le scelte ''sagge, fatte da Maroni, Reguzzoni e anche da me''. In ogni caso, aggiunge, ''io non avrei mai fatto niente contro Maroni, che è con me da tanti anni". Anzi invito "Maroni e Reguzzoni a darsi la mano, ad abbracciarsi". Al nome di Reguzzoni, però, dalla piazza partono alcuni fischi che si fanno anche più insistenti al nome di Rosi Mauro mentre Maroni viene più volte acclamato.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Lega-in-piazza-Bossi-Berlusconi-faccia-cadere-questo-infame-governo-Monti_312887402848.html

Monti difende le liberalizzazioni. L'Art.18? ''Si discuta senza tabù''

Roma, 22 gen. - (Adnkronos) - Gli interessi anche legittimi delle categorie non devono "trasformarsi in una gabbia per i nostri figli, anche per i figli di quelle categorie". Il presidente del Consiglio Mario Monti intervistato da Lucia Annunziata a 'In ½ ora' su Rai3 difende le liberalizzazioni. Quando un “insieme vasto di interessi legittimi di centinaia di categorie – evidenzia il premier - dà luogo a una gabbia, si perde la visione generale e si fa il danno dei propri figli”.
Quanto all'applicazione non c'è “nessun intento dilatorio del governo sulle liberalizzazioni”, assicura. “Io li chiamo interventi il più rapidamente possibile alle condizioni attuali”, sottolinea. "Non so se porremo o no la fiducia – afferma - ma abbiamo moltissima fiducia sul fatto che il Parlamento sappia apprezzare questo decreto". Entrando nel merito del dl il premier sottolinea che per quanto riguarda le ferrovie si è deciso di “resistere all'impulso di liberalizzazione immediata” che avrebbe favorito le aziende straniere che “avrebbero preso delle licenze e avrebbero operato su delle linee ricche facendo così perdere al gruppo Fs con un aumento della concorrenza i suoi margini e non favorito lo sviluppo delle linee locali. Ecco perché abbiamo voluto rinviare affinché sia l'Autorità per i Trasporti a creare le condizioni per la liberalizzazione del settore e in modo che anche gli stranieri possano entrare nel mercato partecipando anche agli oneri”.
Affrontando quindi il capitolo lavoro, che per Monti è strettamente legato alle liberalizzazioni, il premier ha sottolineato che “è un fattore, non l'unico” che incide sui costi delle imprese. “Più riusciamo ad agire sulle altre cose meno avremmo da agire sul lavoro che comunque rappresenta un grande costo per le imprese”. Come obiettivo, aggiunge Monti, “c'è quello della semplificazione del mercato del lavoro con una riduzione delle segmentazioni. Un'attenzione particolare sarà data ai giovani e al miglioramento qualitativo” del loro ingresso sul mercato del lavoro. In tema di articolo 18 ha chiarito: "Per come lei lo presenta sembra un tabù ma io sono contrario alle trattative che si aprono con dei tabù. Ci vuole apertura mentale totale".
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