domenica 22 gennaio 2012

Rinviati a giudizio De Magistris e Genchi «Acquisirono tabulati illegittimamente »


Saranno processati dal 17 aprile per abuso d'ufficio

Gioacchino GenchiGioacchino Genchi
MILANO - Sarebbero stati acquisiti illegittimamente, nel 2009, i tabulati telefonici di alcuni parlamentari, tra i quali Romano Prodi, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Catanzaro denominata «Why Not». Questo il convincimento del gup di Roma Barbara Callari che, accogliendo le richieste del procuratore aggiunto Alberto Caperna, ha rinviato a giudizio il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, all'epoca dei fatti pm a Catanzaro, ed il consulente informatico Gioacchini Genchi. Concorso in abuso d'ufficio il reato contestato sul quale, a partire dal 17 aprile prossimo, dovranno pronunciarsi i giudici della seconda sezione penale del tribunale.
PARTI CIVILI - In sostanza De Magistris ed il suo ex consulente Genchi devono rispondere di aver acquisito i tabulati telefonici di alcuni parlamentari senza aver chiesto preventivamente l'autorizzazione alle Camere di appartenenza. Si tratta, oltre che di Prodi, del presidente della commissione Antimafia Giuseppe Pisanu, dell'ex ministro Clemente Mastella, dei deputati Domenico Minniti, Sandro Gozi, Antonio Gentile, Francesco Rutelli e Giancarlo Pittelli. Tutti, tranne Pisanu, si sono costituiti parte civile. Nel corso del procedimento, l'ex magistrato si è difeso sostenendo di aver avuto la massima fiducia in Genchi e di avergli affidato «un lavoro importante e complesso che un professionista come lui avrebbe potuto affrontare e di non sapere per quale motivo e con quale metodologia l'allora suo consulente individuò quelle utenze riconducibili a parlamentari, molte delle quali, peraltro, non avevano nulla a che vedere con l'indagine 'Why not». Genchi, a sua volta, ha respinto l'accusa precisando di aver svolto gli accertamenti secondo determinati e precisi input datigli dall'ex pm, senza sapere che quelle utenze telefoniche su cui stava indagando portassero direttamente ad alcuni esponenti politici.
Luigi De MagistrisLuigi De Magistris
DE MAGISTRIS AMAREGGIATO - «Sono amareggiato - ha commentato oggi il sindaco di Napoli - per la decisione del Tribunale di Roma rispetto ad un procedimento in cui mi appare chiara l'incompetenza dell' autorità giudiziaria di Roma, così come è ancora più evidente l'infondatezza dei fatti». «Non mi aspettavo questo rinvio a giudizio, - ha aggiunto - ritenevo e ritengo un dovere costituzionale indagare nei confronti di tutti e anche nei confronti dei parlamentari e dei potenti. Mi auguro che la magistratura giudicante, nella sua autonomia e indipendenza, riconosca la correttezza del mio operato e l'infondatezza degli addebiti formulati dalla Procura di Roma».

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