martedì 25 gennaio 2011

Se la tua felicita’ dipende da quello che fa qualcun altro, credo proprio che tu sia alle prese con un problema.

(R.Bach)

Silwan: le forze di occupazione arrestano 7 bambini palestinesi

 Silwan: le forze di occupazione arrestano 7 bambini palestinesi
Al-Quds (Gerusalemme) - Ieri, a Silwan, un distretto gerosolimitano, le forze di occupazione israeliane hanno picchiato e poi arrestato 11 cittadini palestinesi, tra cui sette minorenni, durante uno scontro con la popolazione locale. Secondo l'Infopal i soldati hanno lanciato lacrimogeni e sparato proiettili di metallo rivestiti di gomma. Il centro di informazione Wadi al-Hulwa ha raccontato che un anziano palestinese è stato picchiato e colpito in faccia con i gas. Tra gli arrestati c'è un attivista di 53 anni, Moussa Awda, e sette ragazzini dai 10 ai 14 anni di età.

Iran: invio navi da guerra nel Mediterraneo

Iran: invio navi da guerra nel Mediterraneo

TEHERAN - L'Iran ha intenzione di rafforzare la sua presenza nel Mediterraneo, inviando alcune navi da guerra. Lo ha annunciato il vice comandante della Marina, ammiraglio Gholam-Reza Khadem Bigham, all'agenzia Fars News, spiegando che "due o quattro navi parteciperanno a una missione navale. Una o due saranno navi da guerra, le altre serviranno come supporto logistico". "Oltre a condurre un'esercitazione, la flotta raccolgiera' informazioni di intelligence nella regione", ha precisato l'ammiraglio aggiungendo che successivamente alle navi saranno affiancati alcuni sottomarini. Bigham ha quindi ricordato come la presenza iraniana nella regione si stia espandendo e conti gia' su alcuni cacciatorpedinieri nel Golfo di Aden e nello stretto di Bab el-Mandeb, che congiunge il Mar Rosso con l'Oceano Indiano. Secondo il militare la presenza in queste aree e' finalizzata a proteggere le imbarcazioni commerciali iraniane dai pirati somali.

Intercettazioni, ecco la nuova legge anti-pm

Dopo le indiscrezioni trapelate dall’agenzia Dire, riprese ieri da diverse testate online, Agoravox pubblica il testo integrale della proposta di legge anti-pm così com’è stata depositata alla Camera.

Intercettazioni, ecco la nuova legge anti-pm

Si tratta di una legge che punisce i magistrati che dispongono intercettazioni durante un’indagine. Funziona così: chiunque sia stato intercettato nel corso di un’indagine, anche non a suo carico (per esempio tutte le ragazze dell’indagine Ruby, dove non sono indagate loro, ma Berlusconi, Fede e Mora), potrà chiedere entro due anni e ottenere un risarcimento fino a 100mila euro nel caso in cui gli indagati vengano assolti, prosciolti o archiviati. E a pagare saranno il pm che ha chiesto l’intercettazione e il Gip che l’ha disposta: ogni volta che un’indagine non porterà a una condanna definitiva (o a una prescrizione) i magistrati dovranno sganciare di tasca loro fino a 100mila euro per ogni intercettato. Non solo: potrebbero anche essere sottoposti a procedimento disciplinare se il Ministro della Giustizia e il procuratore generale presso la Corte di cassazione lo ritenessero opportuno.
Il primo firmatario della legge è Luigi Vitali, componente in quota Pdl della Commissione Giustizia della Camera, che ha presentato il progetto di legge il 28 ottobre scorso. Due giorni dopo che la notizia delle indagini sul caso Ruby apparse per la prima volta su Il Fatto Quotidiano. Insieme a lui hanno firmato la legge altri trenta deputati del Pdl, tra cui Deborah Bergamini, ex assistente personale di Silvio Berlusconi, eletta in parlamento dopo essere stata sospesa, nel 2007, dalla carica di direttore marketing della Rai in seguito alla pubblicazione dei brogliacci di alcune sue intercettazioni con l’allora numero tre di Mediaset con cui al telefono concordava i palinsesti e decideva come manipolare le trasmissioni di informazione in caso di eventi politici spiacevoli al Cavaliere.
Ultima postilla: la norma è retroattiva. Dal momento in cui entrerà in vigore, chiunque sia stato sottoposto a intercettazioni negli ultimi cinque anni potrà chiedere al magistrato un risarcimento di 100mila euro e farlo punire nel caso in cui l’indagato sia stato stato assolto, prosciolto o archiviato. Per esempio, Deborah Bergamini.

L'opposizione contro Berlusconi "Ha perso il senso del limite"

Bindi e Fioroni (Pd) commentano l'attacco del premier a Gad Lerner. "Gravissima aggressione, stiamo superando il livello di guardia della tenuta democratica del Paese". Orlando (Idv): "La smetta di insultare i giornalisti e vada dai giudici". Della Vedova (Fli): "Toni intimidatori". La difesa del Pdl: "Suo intevento giustificato". Il conduttore dell'Infedele: "Raffica di insulti".

ROMA - Si è ormai perso il senso del limite, dice Giuseppe Fioroni del Pd. Di "gravissima aggressione" parla Rosy Bindi, vice-presidente della Camera. Mentre Giuseppe Giulietti, del gruppo misto, lo definisce un "attacco gravissimo e indecente": il blitz telefonico di Silvio Berlusconi 1 in diretta ieri sera a l'Infedele, in cui il premier ha duramente insultato il conduttore Gad Lerner e le "cosiddette" signore presenti, non poteva rimanere senza reazioni, che infatti non si sono fatte attendere. A partire dallo stesso Lerner, che, nel suo "blog del Bastardo" oggi ritorna sulla lite al telefono con il premier, ricostruendo come verso la fine della puntata Silvio Berlusconi abbia chiamato in diretta, "producendosi in una raffica di insulti". E aggiungendo di aver apprezzato molto la scelta di Iva Zanicchi di rimanere ospite della trasmissione, non sottostando all'imposizione del premier, che le aveva chiesto di andarsene.
Pd: Rimosso il senso del limite, inadeguatezza politica e morale. "Dire a Lerner che il suo programma è un postribolo vuol dire perdere il senso del limite che dovremmo avere tutti", commenta Fioroni.
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Ruby, scontro alla giunta per le autorizzazioni Pdl: "No perquisizioni". Pd: "Fatti gravissimi"

In corso la riunione sulla richiesta del tribunale di Milano di perquisire gli uffici del tesoriere di Silvio Berlusconi. Opposizioni: "Non c'è fumus persecutionis". I pm di Milano: esame tabulati personali, non della cella di Arcore

ROMA - E' iniziata, tra le polemiche, la riunione della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera sulla richiesta del tribunale di Milano di perquisire gli uffici del tesoriere di Silvio Berlusconi. Il relatore di maggioranza Antonio Leone ha illustrato la sua relazione proponendo di negare la stessa in quanto vi sarebbe evidenza di "fumus persecutionis" nei confronti del premier. "Contro il premier i pm hanno un intento ritorsiono se non persecutorio".
Non la pensano così invece tutti i gruppi dell'opposizione: Pd, Idv e Terzo polo. "Non c'è persecuzione" dicono Palomba (Idv), Samperi (Pd), Mantini (Udc) e Lo Presti (Fli). "La relazione di Leone - accusano i democratici - è tutta improntata su questioni procedurali, cavilli e tatticismi che, tra l'altro, sono disattesi sia dalle norme che dalle pronunce della corte costituzionale. Nessun accenno ai gravissimi fatti che hanno dato origine a questa vicenda giudiziaria e che hanno turbato l'opinione pubblica e la coscienza di tutti noi". Domani si avvierà il dibattito, mentre il voto arriverà entro giovedì.
Gli avvocati del premier, intanto, hanno integrato la documentazione con 29 verbali degli interrogatori condotti nel corso delle indagini difensive. "Sono arrivati stamattina- spiega il presidente della giunta, Pierluigi Castagnetti del Pd - ora discuteremo anche di questo e valuteremo se possono essere consultabili".
La reazione del Pd, però, è dura. "La giunta per le autorizzazioni della Camera è chiamata a verificare l'esistenza o meno del fumus persecutionis non certo ad entrare nel merito di una indagine in corso. Il tentativo degli avvocati del premier di parlamentarizzare il caso Ruby è pertanto inaccettabile. La sede competente è la procura di Milano ed è lì che il premier dovrebbe dedicarsi, anche personalmente, ad esporre gli elementi a sua difesa" afferma il capogruppo Pd in commissione giustizia alla Camera, Donatella Ferranti.
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Appalti G8, «così Fusi evitò di fallire grazie a Daniela Santanchè e Verdini»

Daniela Santanchè
di Massimo Martinelli

ROMA - Era passato un mese dalla fine del mondo. Da quando cioè, il 15 settembre 2008, la Lehman Brothers aveva annunciato la sua bancarotta planetaria, innescando la crisi economica che nel giro di pochi mesi avrebbe portato nel baratro le borse dei cinque continenti. Eppure, trenta giorni dopo, il 14 ottobre 2008, due imprenditori ancora sconosciuti alla massa, ottennero un finanziamento da dieci milioni di euro che consentì loro di superare indenni quel momento di recessione. Erano Riccardo Fusi (con la sua holding Brn) e Roberto Bartolomei (con la Edil-Invest). E solo adesso, a distanza di anni e grazie alle indagini del Ros di Firenze sul sistema di aggiudicazione dei Grandi Appalti per il G8, diventa possibile spiegare come quei due personaggi che poi finiranno al centro dell’inchiesta, riuscirono ad ottenere la fiducia di un pool di banche che consegnò loro quel denaro contante che li salvò.

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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=136057&sez=HOME_INITALIA

Ruby, il premier al contrattacco: stasera riunisce stato maggiore del Pdl

Silvio Berlusconi

ROMA - Il premier Silvio Berlusconi passa al contrattacco. Dopo lo show e gli insulti al telefono a Gad Lerner durante la trasmissione L'Infedele su La7 di ieri, il Cavaliere ha convocato per stasera intorno alle ore 21, un incontro con i vertici del Pdl.
Il Cavaliere riunirà questa sera i coordinatori, icapigruppo e qualche ministro (dovrebbe esserci sicuramente Angelino Alfano) per studiare la strategia con cui fronteggiare l'inchiesta sul caso Ruby, che vede il premier indagato per concussione e prostituzione miorile a Milano, e che sta mettendo sempre più in difficoltà il governo.
Si è tenuto intanto questa mattina un vertice del terzo polo con Gianfranco Fini, Per Ferdinando Casini e Francesco Rutelli. Alla riunione, nella sede di Api, erano presenti anche Linda Lanzillotta e Bruno Tabacci per Api, Lorenzo Cesa per l'Udc, Pasquale Viespoli e Adolfo Urso per Fli.
«Dobbiamo avere tutti la consapevolezza che ci troviamo in un passaggio cruciale, perché siamo di fronte al discredito del paese ma anche alla paralisi del governo, all'abbandono dell'Italia, dei problemi e dei bisogni dei cittadini». Lo ha affermato questa mattina il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, chiudendo la riunione della segreteria nazionale del Pd insieme ai segretari regionali. «Ormai il paese non ha più la barra, non ha una guida. Il governo è impantanato nei problemi di Berlusconi e non sta facendo niente di niente».
«Si preferisce uno scontro al calor bianco sulla legislatura piuttosto che fare le riforme. Credo ci sia una contraddizione esplosiva di un Pdl che rivendica un certo stile di vita: dietro questo consenso c'è un Pdl che cerca di costruire il partito dei valori cattolici tradizionali con i voti di una persona che dice "fate quel che volete". Credo che questa situazione esploderà». Così il deputato Fli Benedetto Della Vedova, a Omnibus, spiega la situazione dentro
la maggioranza. «Sono stupito - ha affermato Della Vedova - del silenzio all'interno del Pdl su questo tema: noi siamo andati via per questo motivo. Se nessuno nel Pdl dimostra l'intelligenza di dire "a", questo dimostra lo stato del Pdl». «Al di là della vicenda penale - ha continuato Della Vedova riferendosi al caso Ruby - ci sono i fatti, che sono chiari come il sole: uno stile di vita libero e spregiudicato, del tutto incompatibile e incoerente con il ruolo di guida e, mi si passi il termine, di uomo-immagine del partito dei valori cattolici tradizionali, contro le coppie di fatto, omosessuali e eterosessuali, le normative anti-discriminatorie e anti-omofobiche, l'educazione sessuale nelle scuole, la "propaganda" del profilattico».
Mercoledì il voto sulla sfiducia a Bondi. Il voto sulle mozioni di sfiducia individuale nei confronti del ministro Sandro Bondi si terrà mercoledì pomeriggio nell'Aula di Montecitorio. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo della Camera che ha convocato la seduta a partire dalle ore 16 con le dichiarazioni di voto. Il voto finale dovrebbe esserci circa un'ora dopo.
La mozione di sfiducia contro Bondi, il ministro: no a rinvii. «Un ulteriore rinvio della mozione di sfiducia che mi riguarda sarebbe intollerabile. C'è un limite anche a giocare con la dignità delle persone per squallide ragioni di interesse politico». Così il ministro della Cultura Sandro Bondi aveva detto in precedenza no all'ipotesi del rinvio della mozione di sfiducia nei suoi confronti a causa delle assenze per un concomitante Consiglio d'Europa.

Terzo processo in arrivo per Cuffaro, accusato di corruzione

L'indagine, condotta dai pm Ingroia e Di Matteo, è nata dagli atti del processo contro Massimo Ciancimino. Coinvolti anche Gianni Lapis, Saverio Romano e Carlo Vizzini

PALERMO. Non bastava la condanna a sette anni per favoreggiamento a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio, non bastava neppure il processo-bis per concorso esterno in associazione mafiosa previsto per il mese prossimo. Per Totò Cuffaro è in arrivo anche una terza inchiesta in cui viene accusato di corruzione, aggravata di nuovo dal favoreggiamento a Cosa nostra.
L’ex presidente della Regione, stavolta è indagato insieme a Massimo Ciancimino, al tributarista Gianni Lapis, a Saverio Romano e Carlo Vizzini. Tra gli indagati c’era anche l’ex assessore regionale al Bilancio, Salvatore Cintola, morto nei mesi scorsi. L’indagine è nata dagli atti del processo contro Massimo Ciancimino. I pm Nino Di Matteo e Francesco Del Bene, infatti, si basano sulle dichiarazioni del figlio dell’ex sindaco, ma anche su carte e filmati. Insieme alle prime due fughe di notizie da parte di Cuffaro in favore del boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro e dell’imprenditore Michele Aiello, ce ne sarebbe una terza del luglio 2003, che riguarda l’ex presidente del Consiglio comunale di Villabate, il pentito Francesco Campanella.
L’ipotesi, secondo i pm Antonio Ingroia e Di Matteo, è che i politici abbiano ricevuto somme tra il milione e i cento mila euro in cambio dell’appoggio dato dagli indafati per far ottenere alla società Gasdotti, le concessioni della metanizzazione. Vito Ciancimino, inoltre, era socio occulto della Gas. Gli imputati respingono le accuse. Vizzini ha consegnato dei documenti bancari che proverebbero che avrebbe ricevuto solo la restituzione di un investimento effettuato grazie a Lapis; mentre Cuffaro e Romano hanno dichiarato di non aver mai visto i Ciancimino.

Facebook denunciato per offese a Gandhi

(ANSA) - NEW DELHI - Facebook è stato denunciato in India per ospitare sulle sue pagine una campagna di odio contro il Mahatma Gandhi. Un funzionario del governo dello stato dell'Uttar Pradesh ha presentato querela contro il famoso website per violazione del codice penale e della legge sulle tecnologie informatiche. La pagina, che ha oltre 2.600 aderenti, si intitola "I hate Gandhi" (Io odio Gandhi) e contiene commenti offensivi e volgari verso il padre della patria indiana e apostolo della non violenza.

Cucchi: 12 rinvii a giudizio, 1 condanna

(ANSA) - ROMA - Dodici rinvii a giudizio per la morte di Stefano Cucchi avvenuta il 22 ottobre del 2009 all'ospedale Pertini di Roma, sei giorni dopo essere stato arrestato per droga. Nel corso dell'udienza davanti al Gup, e' stato condannato a due anni Claudio Marchiandi, direttore dell'ufficio detenuti dell'amministrazione penitenziaria. Aveva chiesto il rito abbreviato. I 12 rinviati a giudizio sono 6 medici e 3 infermieri dell'ospedale Pertini e 3 guardie carcerarie. Il processo comincera' il 24 marzo.

Saviano-Mondadori primo strappo? Monologhi 'Vieni via con me' con Feltrinelli

Roma, 25 gen. (Adnkronos/Ign) - I monologhi di Roberto Saviano a 'Vieni via con me' usciranno in libreria per Feltrinelli. Ad annunciarlo è stata la stessa casa editrice a pochi giorni dallo scontro tra l’autore di Gomorra e la presidente Mondadori (casa editrice con cui Saviano ha pubblicato fin ora tutti i suoi libri) Marina Berlusconi.

Dunque il passaggio a Feltrinelli lascia presagire a molti un imminente ‘divorzio’ tra lo scrittore antimafia e Mondadori. Tuttavia da ambienti vicini a Saviano si sottolinea che il progetto di portare in libreria i monologhi nati per il programma di Raitre ha storia più lontana e dunque non è legato alle ultime vicende.

Di certo per ora c’è solo che il libro 'Vieni via con me' in uscita il 2 marzo per Feltrinelli conterrà - in una versione ampiamente rivista e arricchita - tutti i monologhi televisivi e sarà introdotto da una prefazione in cui Saviano racconterà i retroscena della sua partecipazione al programma e svolgerà una riflessione sul suo eccezionale impatto.

"Sono molto contento - ha dichiarato l’autore - che le storie di ‘Vieni via con me’ stiano diventando libro, perché non è stato facile farle arrivare al grande pubblico. Hanno cercato prima di zittirle, minacciando di non mandarle in onda, poi di contrastarle e, infine, di farle dimenticare il più in fretta possibile. La volontà della Feltrinelli di raccoglierle in un libro significa volerle difendere e allo stesso tempo renderle accessibili a chiunque vorrà. Significa farle diventare, di nuovo, storie di tutti".

"Siamo felici e orgogliosi di pubblicare Roberto Saviano – conferma dal canto suo Carlo Feltrinelli - la sua voce parla a milioni di persone. Faremo di tutto per aiutarlo a svolgere al meglio il suo fondamentale lavoro di racconto della realtà italiana. Mi dà speranza proprio la lettura di questo libro, perché accanto alla denuncia delle ferite vecchie e nuove del nostro Paese, c'è il racconto di storie coraggiose e di reazioni positive".

Lite con Lerner, le opposizioni insorgono

Roma, 25 gen. (Adnkronos/Ign) - Opposizione all'attacco del premier il giorno dopo la telefonata di Berlusconi in diretta durante 'L'Infedele' di Gad Lerner. "Dire a Lerner che il suo programma è un postribolo vuol dire perdere il senso del limite che dovremmo avere tutti" dice Giuseppe Fioroni.

Dal Pd interviene anche Rosy Bindi: "Non so quale arbitro potrebbe sanzionare il presidente Berlusconi per la gravissima aggressione verbale che ha inflitto ieri sera a Gad Lerner nel corso della puntata dell'Infedele. So per certo che i suoi blitz televisivi sono l'espressione violenta della sua inadeguatezza, politica e morale. A Gad, alla redazione e agli ospiti insultati e minacciati dal Capo del governo la mia solidarietà''.

''Stiamo superando il livello di guardia della tenuta democratica del Paese. Il governo è nelle mani di un Cavaliere dimezzato dagli scandali che anziche' provare la propria innocenza davanti ai giudici, come vuole la Costituzione, tenta di delegittimare e intimidire chiunque voglia ragionare sulla verita' dei fatti e lo richiama alle proprie responsabilità - dice ancora la Bindi -. Berlusconi se ne deve andare al piu' presto, prima che siano definitivamente compromesse la dignita' delle Istituzioni, la credibilita' dell'Italia e il rispetto delle piu' elementari regole di convivenza civile''.

Per Vincenzo Vita, vicepresidente della commissione Cultura e componente della commissione di Vigilanza Rai, "l'incredibile e vergognosa telefonata di insulti fatta da Silvio Berlusconi a Gad Lerner, nella trasmissione de l'Infedele andata in onda ieri sera, segnala un allarme grave per la democrazia italiana. L'ossessione interventista del premier nelle trasmissioni televisive impone una regolazione adeguata". Lo afferma in una nota il senatore ...
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Rivolta in Egitto, 30mila in piazza Negli scontri morto un poliziotto

Il Cairo, 25 gen. (Adnkronos/Aki/Ign) - Un agente della polizia egiziana è morto negli scontri tra forze di sicurezza e manifestanti nel centro del Cairo. Secondo quanto riporta l'edizione on-line del quotidiano egiziano 'al-Wafd', l'agente impiegato nei reparti anti-sommossa è deceduto dopo violenti scontri in piazza Maidan al-Tahrir. Il sito del quotidiano mostra anche un video nel quale si vedono alcuni agenti cercare di soccorrere il poliziotto per portarlo in ospedale (guarda).
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