domenica 21 agosto 2011

L'idea del Pd: reintrodurre il reato di falso in bilancio Bersani: innalzamento età pensionabile solo ai volontari

Pierluigi Bersani (foto  Infophto)
Il segretario del Pd: "La maggioranza è in preda a sbandamenti paurosi. Stanno offrendo al mondo uno spettacolo indecoroso". Cicchitto: "Colpa della sinistra sindacale". Di Pietro: "Fare cassa con l'asta delle frequenze tv".

Roma, 21 agosto 2011 - Domani sera il Pd si riunisce, con il segretario Pierluigi Bersani, i responsabili economici del partito e i gruppi parlamentari delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, per mettere a punto le proposte del partito da presentare martedì alle parti sociali e tradurre poi in emendamenti al decreto anticrisi. Molte delle proposte del Pd sono già note e vanno dalla ritassazione dei capitali scudati alla tracciabilità per somme superiori ai mille euro. Ma tra le diverse proposte di misure che il Pd avanzerà c’è anche la reintroduzione del reato di falso in bilancio, che dovrebbe apparire tra gli emendamenti che i senatori democratici presenteranno a Palazzo Madama, reato che era stato annullato - ricordano fonti Pd - dal governo Berlusconi.

BERSANI: OFFRONO AL MONDO UNO SPETTACOLO INDECOROSO - "Questa settimana può essere pericolosa per il Paese. Si è visto chiaramente che questo governo non tiene la barra, che la nave è senza timone. La maggioranza è in preda a sbandamenti paurosi e questa manovra è ormai figlia di nessuno. Stanno offrendo al mondo uno spettacolo indecoroso, non sono consapevoli dei rischi, e poi sarei io l’irresponsabile". Pier Luigi Bersani, intervistato dal Tirreno, si dice preoccupato.

E a chi dal Pdl lo accusa di avventurismo risponde: "C’è una totale incomprensione da parte di questa maggioranza di come il Paese sta vivendo questo momento. Gli italiani sono angosciati per le incertezze dell’oggi e del futuro" e c’è "un distacco della popolazione dalla politica": "Quando un governo ha esaurito il rapporto con il Paese deve andarsene. Ci sono molti elementi di tensione soprattutto sul tema del lavoro, dell’occupazione. Irresponsabile è chi fa finta di non capire, o peggio non ha la percezione della realtà".

Beh ma la crisi è mondiale, non si potrà addebitare solo al governo. "Ovvio ma noi siamo sul fronte più esposto e a questo francamente non c’era nessuna ragione di arrivarci". "Ma la risposta è ancora una volta inadeguata, oltre che iniqua" perché è un dl "ingiusto e iniquo. Lo hanno approvato all’unanimità, ora mi pare che siano i primi a chiedere di riscriverlo. Vogliono far pagare il conto a quelli che lo pagano sempre. Non c’è nulla sull’evasione fiscale, ci sono tagli sciagurati agli enti locali che si tradurranno in macelleria sociale e c’è il prelievo su chi già paga le tasse. La nostra manovra va tutta in un’altra direzione: deve pagare chi ha di più e chi non ha mai pagato. E bisogna mettere in campo qualcosa per stimolare la crescita e dare un po’ di lavoro ai giovani".

Poi sulle pensioni invoca il principio della volontarietà: "Il sistema è in equilibrio dopo le riforme - dice -. Se si vuole innalzare l’età pensionabile media si può anche discuterne, a patto che sia previsto un sistema flessibile e volontario", aggiunge il segretario Pd. "Ma bisogna fare attenzione quando si parla di pensioni - sottolinea - soprattutto ora che con i tagli agli enti locali si rischia di massacrare il sistema dell’assistenza".

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http://qn.quotidiano.net/politica/2011/08/21/566331-bersani_attacca_governo_pericolo_paese.shtml

"Tessere gratis, portaborse, favori" Ecco come Internet massacra la Casta

di Pierfrancesco De Robertis ROMA, 21 agosto 2011 - C’È UNA PAROLA che ultimamente sul web va fortissimo tanto da assomigliare a una sorta di password per assicurarsi l’interesse del grande pubblico della rete: costi della politica. Una vera chiave d’accesso per totalizzare grandi numeri di contatti e condivisioni. La moderna agorà è internet – si dice – e quindi i politici nostrani debbono stare veramente attenti. Anche perché il dibattito che da alcune settimane infervora la Rete, nella maggior parte delle volte non va tanto per il sottile. Trasuda l’indignazione generale per quelli che vengono ritenuti (e spesso sono) ingiustificati privilegi. Se poi quanto si scrive fa della verità la sua prima vittima, beh, insomma, pazienza non si può avere tutto.

VA SEMPRE FORTISSIMO Spider Truman, il sedicente ex dipendente di Montecitorio che da un mesetto spopola con le sue «rivelazioni» su quelli che lui chiama i privilegi della casta. A ieri il suo gruppo su Facebook aveva totalizzato ben 374.700 iscritti. Un’enormità, anche per una piazza grande come quella virtuale. Se fosse un partito politico non entrerebbe in parlamento ma si farebbe comunque notare! Tra l’altro (a indicazione della generale rabbia montante) Spider ebbe subito un ottimo esordio con 120 mila contatti in pochi giorni (grazie anche alla pubblicità involontaria che trovò sui media) ma la sua ascesa è stata costante e non si è ancora arrestata. Per la verità da alcuni giorni Spider Truman di rivelazioni sensazionali non ne elargisce molte, e pare aver esaurito la sua scorta di segreti, ma la sua pagina è comunque e giornalmente frequentatissima.

Molto attivi nel frattempo anche altri gruppi, sempre in Facebook o nei social network più conosciuti. Grandi ascolti per quello che si autodefinisce «Referendum per l’abolizione di tutti i privilegi dei parlamentari», che su Facebook a ieri contava ben 31 mila iscritti. Assolutamente non male per un gruppo nato spontaneamente. Anche qui la ragione sociale, come si evince dal nome, è chiara e anche qui per la verità si fa strame se non del diritto pubblico per lo meno del senso comune. Pure i bambini sanno infatti che i referendum su materie come «i privilegi dei parlamentari» non sono ammissibili, ma poco importa, il senso di tutto è riuscire a spedire un messaggio al Palazzo, sempre che il Palazzo – come accade sovente – non si mostri sordo e giri la testa dall’altra parte. Tra l’altro in questo come in altri gruppi, accanto a giuste segnalazioni e lamentele sempre sui benedetti privilegi (uno su tutti: la tessera gratis allo stadio) vengono riportate notizie in parte o del tutto errate (la maggior parte dei portaborse sono familiari o parenti: falso) a ulteriore conferma di quanto detto in precedenza: internet è soprattutto una valvola di sfogo e un termometro dell’umore popolare. Fra i tanti, molto attivi e più o meno sullo stesso tono altri gruppi Facebook: «nuntereggae più» con oltre 22.300 iscritti e «quelli che vorrebbero mandare la classe politica a zappare», dal titolo del tutto esplicativo. Anche qui migliaia di partecipanti, anche in questo caso in costante ascesa.

Accanto ai gruppi nei social network, innumerevoli i blog di ogni «ordine e grado». Anche in questo caso, in molte occasioni, prevale la contestazione all’informazione più obiettiva.

ACCANTO A TUTTO QUESTO fioriscono poi siti (frequentati) con uno spazio più dedicato al coinvolgimento: uno per tutti www.aboliamoleprovince.it nel quale si propongono una serie di azioni per il taglio dei costi inutili della politica (indovinate quali). E’ un panorama complesso, in costante evoluzione. C’è un’immancabile dose di qualunquismo, ma qualche politico farebbe bene ad ascoltare.

Manovra, da martedì si fa sul serio sulle pensioni alta tensione tra Pdl e Lega

Le misure per ridurre il debito arrivano dopodomani al Senato, ma nella maggioranza è ancora scontro sui tagli agli enti locali e la previdenza. Tra gli emendamenti del Pd c'è anche la reintroduzione del falso in bilancio

ROMA - Il conto alla rovescia scorre inesorabile, ma a meno di 48 ore dall'inizio della discussione al Senato, la manovra economica bis per ottenere il pareggio di bilancio entro il 2013 appare sempre più una nebulosa indistinta. In tanta incertezza, una cosa appare però chiara. Lo scontro più duro si consumerà sul capitolo delle pensioni, inizialmente escluso dagli interventi licenziati dal Consiglio dei ministri del 12 agosto. Sulla volontà di rivedere le norme sulla previdenza sembra aver ritrovato anche un minimo di unità il Pdl, dilaniato in queste ore da uno scontro tra embrioni di correnti di partito mai conosciuto sino ad oggi. A lanciare il tema è stato stamane il segretario Angelino Alfano, annunciando in un'intervista alla Stampal'intenzione di fare un ultimo tentativo per convincere la Lega ad accettare una riforma delle pensioni come alternativa al taglio agli enti locali. Una proposta che passa anche attraverso la convocazione per la prossima settimana di un tavolo con i rappresentanti di comuni, province e regioni. L'iniziativa ha trovato il consenso di diversi ministri e big del Pdl. "Se si vuole diminuire l'intervento sugli enti locali a parità di saldo, bisogna vedere cosa fare sulle pensioni", ha avvisato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. "Discuteremo serenamente con la Lega, ma il vincolo maggioranza è pregiudiziale. Di certo - ha concluso - non si può mettere la maggioranza allo sbando". Sull'argomento il Carroccio sembra però intenzionato a tenere duro, almeno in quella che è al momento la sua componente più insofferente. "Bisogna trovare un'alternativa diversa - replica il sindaco leghista di Varese Attilio Fontana - Enti locali e pensioni sono gli ultimi due comparti che devono essere toccati". "Non capisco l'alternativa enti locali o pensioni - ribadisce - Nel paese ci sono tantissimi sprechi, tantissime situazioni da modificare per recuperare le somme che si stanno cercando". Ma se i tagli agli enti locali e le pensioni sono i due temi centrali, anche le altre misure che dovranno comporre la manovra sono ancora oggetto di discussione e proposte contraddittorie. Il pidiellino Maurizio Lupi ha rilanciato oggi la richiesta che il contributo di solidarietà tenga conto del quoziente familiare e di una ulteriore riduzione dei costi della politica. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa non ha escluso invece la possibilità di mettere sul mercato immobili di proprietà delle Forze Armate, ma solo a patto che i proventi finiscano alla Difesa.
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“Non me ne vado, Tripoli brucerà”

Il rais parla in un messaggio audio alla tv libica

“Sono qui a Tripoli, non possiamo andare via”. E’ quanto ha detto Muammar Gheddafi in un discorso audio appena trasmesso dalla televisione libica.

IL MESSAGGIO – Il colonnello afferma che “non ci possiamo arrendere, resisteremo fino all’ultima goccia di sangue, sono qui come vi ho promesso”. Ho paura che Tripoli brucerà, venite venite da tutte le regioni per liberare la capitale dai ribelli”. Gheddafi nel messaggio assicura inoltre che “mai abbandonero’ il potere” ne’ “lascero’ Tripoli”, e che anzi “vi rimarro’ fino alla fine” perche’ “usciro’ vittorioso dalla battaglia”.

QUELLO CHE ACCADE – il messaggio di Gheddafi contrasta con la situazione che in queste ore si vive nella capitale della Libia. La presa di Tripoli è imminente e al rais non resta che arrendersi o fuggire. L’operazione Sirena condotta dai ribelli e coordinata dalle forze Nato è a un punto di svolta e già nelle prossime ore potrebbe registrare la caduta del regime libico. Le bombe dell’Alleanza sono cadute sul compound diGheddafi a Bab al-Aziziya, alla periferia meridionale della città. La battaglia, che conta già 100 morti tra gli insorti e 31 tra i miliziani del regime, va avanti in queste ore: secondo il portavoce della ribellione libica Ahmed Jibril durerà ancora qualche giorno “fino a che Gheddafisarà completamente assediato”. Se il rais volesse lasciare il paese, “noi – ha detto Jibril – accoglieremo positivamente la proposta e l’accetteremo”. Se invece sarà catturato “sarà trattato come i prigionieri di guerra secondo il diritto internazionale” e “sarà processato secondo la legge”. La fine di Gheddafi è vicinissima secondo il capo dei ribelli Abdelhakim Belhaj: “Da qui a domani la capitale sarà nelle nostre mani”.

Gb:austerity porta cassonetti pattumiera

(ANSA) - LONDRA - La crisi continua a colpire la Gran Bretagna dove fa piu male: le tradizioni. E cosi', dopo 130 anni, scompare la raccolta porta a porta della pattumiera. Un lusso che costa. A rompere il tabu' e' il comune di Rossendale, paesino del Lancashire: 700 famiglie residenti nelle campagne dovranno portare i sacchi neri a un centinaio di cassonetti disseminati per il territorio comunale. E per la middle-England - quella parte che vive nei paesini e si considera maggioranza - e' uno shock.

Bono, ricovero lampo, accertamenti cuore

(ANSA) - ROMA - Ricovero lampo per Bono Vox: secondo quanto riporta l'Irish Independent il leader degli U2 sarebbe stato portato il 17 agosto all'ospedale Princess Grace Memorial di Monaco dopo aver accusato palpitazioni e un dolore al petto mentre era in vacanza nel Sud della Francia. Secondo la testata www.independent.ie, Bono sarebbe stato visitato da uno specialista che gli avrebbe consigliato molto riposo e poi dimesso nel giro di poche ore.

'Nuovo Ghandi', marce a Delhi e Mumbai

(ANSA) - NEW DELHI - Manifestazioni di sostegno all'attivista gandhiano Anna Hazare, giunto al 6/o giorno di digiuno, si sono svolte oggi in varie citta' indiane, tra cui Mumbai e New Delhi, citta' quest'ultima dove sono state arrestate 80 persone per avere manifestato troppo vicino alla residenza del premier Manmohan Singh. Quest'ultimo ha rilasciato un'intervista in cui ha sostenuto che ''la porta del dialogo e' aperta'' e che sulla Legge anti-corruzione ''c'e' molto spazio per dare ed avere''.

"Via dalla Ue e cacciamo gli stranieri". Saya rilancia sul web il Partito Nazionalista

Roma, 21 ago. - (Adnkronos) - Il 'Partito Nazionalista Italiano' di Gaetano Saya, ideatore della Guardia Nazionale Italiana e delle contestate 'ronde nere', che finirono anche al centro di un'inchiesta della procura di Roma, torna a far discutere con una campagna sul web per raccogliere adesioni. Magari anche con un occhio alle urne, visto che sulla pagina di Facebook della Guardia Nazionale, alcuni utenti si danno appuntamento al 24 e 25 settembre a Genova, per la I "'Adunata delle camicie ocra' finalizzata alla prima raccolta di candidati per le prossime elezioni politiche per spazzare via la casta ladra dei politicanti".

Dalla cacciata degli stranieri alla restrizione alla stampa fino all'immediata uscita dall'Europa, il discusso programma del movimento fondato da Saya è diffuso sul suo sito internet dove sono stati pubblicati anche nuovi video. Uno dei recenti filmati, messo in relazione con le notizie di sbarchi di clandestini a Lampedusa, invita a ricostituire "le nuove legioni per difenderci dai nuovi barbari". Un altro invece, che al momento non risulta più visibile, incita: "Prepariamoci alla battaglia".

Nel video-spot tornavano ad essere diffuse le immagini di quelle che sono definite "uniformi per difesa e la sicurezza della patria": giacca nera con al braccio impressa la 'ruota solare', basco con aquila imperiale romana e fascia nera.

Tra l'altro il vestiario e alcuni accessori, come la cintura nera e le fasce da polso e da braccio con il logo del 'sole nero', vengono messe in vendita sul sito del Pndpi insieme alle informazioni per le iscrizioni al movimento. La premessa è che nel Partito nazionalista del Popolo d'Italia "non ci sono donne con incarichi, ma possono solo accedere come semplici simpatizzanti".
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Iran: Clinton, delusi da sentenza, chiediamo immediato rilascio escursionisti

Washington, 21 ago. (Adnkronos/Dpa) - "Siamo profondamente delusi dalla sentenza con cui le autorita' giudiziarie iraniane hanno condannato Shane Bauer e Joshua Fattal ad otto anni. Noi continuiamo a chiedere e a lavorare per un loro immediato rilascio". Cosi', con una dichiarazione diffusa dal dipartimento di Stato, Hillary Clinton ha espresso la delusione di Washington per la dura sentenza che e' stata una doccia fredda sulle speranza, che erano state nutrite nelle scorse settimane anche da dichiarazioni ufficiali di Teheran, che fosse vicina una soluzione positiva della vicenda dei due escursionisti arrestati dopo aver sconfinato illegalmente in Iran due anni fa ed ora condannati per spionaggio.

“Gasparri? L’ultimo della classe”

Vasco Rossi non evita di rispondere al presidente dei senatori PdL

“Vasco Rossi, provato da una vita spericolata, anche in valutazioni sulla droga, dice sciocchezze e si erge a cattivo maestro. Gli interessi della mafia li fanno quanti incitano all’illegalita’ e all’uso di droga. Gli manderemo uno specchio”. Sono passati appena tre giorni da quando Maurizio Gasparri polemizzava con Vasco Rossi riguardo alle sue dichiarazioni su proibizionismo e droga”.

QUELLA FOTO – Poteva chiudersi così l’infinita diatriba che ha come palcoscenico la pagina Facebook del rocker, ormai diventata quasi una novella statua di Pasquino? Certamente no. Stavolta le parole sono poche, ma efficaci, e commentano una foto. “Considero Gasparri come l’ultimo della classe”: questa la didascalia che accompagna la foto postata da Vasco Rossi in risposta alla dichiarazione del presidente dei senatori del Pdl che lo definiva appunto ’un cattivo maestro’. C’è da scommettere che la storia infinita continuerà a breve.
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Egitto: scuse di Israele insufficienti

Egitto: scuse di Israele insufficienti
IL CAIRO - Le scuse di Israele per l’uccisione di tre guardie di frontiera sono "insufficienti" per l'Egitto. Lo ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale egiziana. Il ministro della Guerra israeliano, Ehud Barak, ha espresso rammarico per la morte di tre agenti della sicurezza egiziani ad Eilat, al confine con l'Egitto, ed ha proposto di ''esaminare'' le circostanze dell'incidente insieme all'esercito egiziano e ha ordinato all'esercito di ''aprire un'inchiesta''. La tensione tra Egitto e Israele e’ salita alle stelle dopo che un raid israeliano ha ucciso tre guardie del Cairo giovedi’ scorso al confine tra l’Egitto e la Palestina occupata.

Subito dopo l’Egitto ha ritirato il proprio ambasciatore da Tel Aviv precisando che non ritornera' fino a quando non giungeranno scuse e i risultati di una indagine ufficiale sull'uccisione di cinque guardie egiziane colpite dagli israeliani. Il governo egiziano ha inoltre convocato l’ambasciatore israeliano al Cairo. Secondo il governo egiziano, l'incidente e’ stato "una violazione del trattato di pace di Camp David". Sempre ieri centinaia di persone hanno manifestato davanti all’ambasciata israeliana nella zona sud occidentale della capitale egiziana. Manifestanti hanno bruciato bandiere israeliane e chiesto al governo provvisorio egiziano di fare di più per proteggere il territorio del Sinai, oltreché di espellere l’ambasciatore israeliano. Inoltre, Il Cairo ha chiesto un risarcimento per le famiglie dei poliziotti uccisi.

Bossi minaccia giornalisti: bisognerebbe dargli quattro legnate

Il leader della Lega contesta le ricostruzioni dei giornali: Corsera "gran cornuto", Repubblica "inventa balle"; "brutti stronzi"

Alzano Lombardo (Bg), 21 ago. (TMNews) - Umberto Bossi contesta le ricostruzioni dei quotidiani sull'ultimo suo giorno di vacanza a Calalzo di Cadore e minaccia i giornalisti, a cui "bisognerebbe dare quattro legnate", perché "delinquenti" e "bugiardi"; riserva insulti al Corriere della Sera ("gran cornuto") e di Repubblica dice che "inventa balle". "Ai giornalisti - ha detto il ministro per le Riforme, parlando ieri sera in un comizio ad Alzano Lombardo, in un passaggio particolarmente applaudito - bisognerebbe dare quattro legnate. Hanno inventato che (a Calalzo di Cadore ndr) c'è stata una manifestazione dei centri sociali. Non c'è stato niente. E' passata una macchina che ha fischiato col fischietto", ha detto Bossi. "Oggi - ha proseguito visibilmente arrabbiato - su tutti i giornali hanno raccontato un sacco di cose inventate, che siamo dovuti andare via. Non è vero niente". Ma Bossi, che in effetti aveva lasciato l'hotel Ferrovia di Calalzo di Cadore nella notte, dopo una giornata trascorsa senza rilasciare dichiarazioni, ha spiegato così la sua decisione: "Io sono andato via, ho detto a Tremonti: non conviene star qui assieme ai giornalisti che rompono le palle ogni secondo. Se dobbiamo far le ferie, facciamone un po', che dopo non abbiamo più spazio".

Insonnia, che tormento "Ecco i segreti per vincerla"

Nel mondo una persona su quattro soffre di disturbi del sonno più o meno gravi. Durante l'estate, con il caldo, il problema aumenta. Un libro raccoglie una serie di regole utili. Mantenere orari stabiliti, mangiare leggero e non addormentarsi davanti alla tv. No a internet e tecnologie prima di coricarsidi VALERIA PINI

C'E' chi conta le pecore fino a tarda notte. Chi si mette i tappi nelle orecchie e si gira continuamente nel letto. Chi decide di andare in cucina e assalta il frigorifero. Chi legge per ore sperando invano di crollare. Ognuno combatte l'insonnia a modo suo. Un problema che colpisce milioni di individui: in tutto il mondo una persona su quattro soffre di disturbi del sonno, più o meno gravi. Solo in Italia sono 12 milioni e nei giorni estivi, con afa da record, è ancora più difficile riposare. Dormire poco e male può avere conseguenze sulla salute. Esistono persone che si assopiscono solo per poche ore e vanno avanti così per giorni. Nel 1986 Robert McDonald, californiano, rimase sveglio per 18 giorni, 21 ore e 40 minuti. Un record mai battuto. Il libro "101 cose che devi sapere per combattere l'insonnia" di Elena Barbàra, medico psichiatra e psicoterapeuta che lavora nel Dipartimento delle Dipendenze della Asl1 di Milano, aiuta ad affrontare l'ansia da "non riposo" . Il decalogo per combattere l'insonnia 1 La setta degli insonni. L'autrice analizza tipi, cause e conseguenze di questo problema. Divide in diversi gruppi quella che definisce "la setta degli insonni": quelli "iniziali" che non riescono ad addormentarsi, quelli centrali, che si svegliano in mezzo alla notte, e quelli terminali che aprono gli occhi nelle prime ore del mattino. "E' importante valutare questo problema come un segnale prezioso che il nostro corpo ci dà per farci capire che qualche cosa sta emergendo", dice Barbàara. L'insonnia iniziale "che ci fa friggere nel letto" è spesso legata a preoccupazioni che pongono l'individuo in uno stato di allerta. "Spesso si risolve quando l'individuo si abitua agli eventi che l'hanno causata, ma se diventa cronica può essere necessario un trattamento farmacologico. Questo naturalmente sotto controllo medico" spiega. Stati ansiosi e depressivi. Se invece ci si sveglia nel cuore della notte il malessere è normalmente associato a stati ansiosi depressivi. "In questo caso è opportuno trattare la patologia di base di cui l'insonnia è sintomo - aggiunge Barbara - momenti della vita nei quali ci sono snodi importanti, per esempio la fase di svincolo dei figli dalla famiglia d'origine, possono mettere in crisi per l'incertezza legata al cambiamento e possono causare insonnia o altri sintomi depressivi, ansiosi o psicosomatici più o meno gravi". L'autrice ricorda che è importante valutare se alla base di un'insonnia terminale, ci sia anche un forte stato di stress o un disturbo d'ansia. Se al risveglio c'è agitazione sarà bene valutare se è legato a un evento e farsi comunque consigliare da uno specialista. Categorie a rischio. Esistono delle categorie di persone più a rischio. C'è il tassista che affronta turni di notte e ha difficoltà a dormire di giorno. Il medico che stenta a trovare pace dopo ore passate in pronto soccorso a lavorare. Il manager che viaggia e cambia spesso camera da letto. Per tutti il consiglio di puntare per quanto possibile a una vita regolare. L'insonnia disturba anche gli anziani e le donne in gravidanza. Mai web e iPhone la sera. Dopo anni di pratica clinica, Barbàra indica una serie di regole per aiutare i pazienti a "ritrovare il sonno perduto". E' importante mantenere orari regolari, mettersi a letto solo quando si decide di dormire e, se si viaggia, cercare di adattare la nuova stanza alle proprie abitudini. E' fondamentale cercare uno stile di vita sano. Banditi tv e computer: bisogna evitare di addormentarsi la sera davanti alla tv e non utilizzare computer, internet e iPhone poco prima di andare a letto. Ma lo schermo televisivo è meno dannoso rispetto al web: la navigazione on line - ricorda l'esperta - il pc o l'iPhone sollecitano in modo totale l'utente e influenzano negativamente la secrezione endogena di melatonina, ormone fondamentale per un buon riposo. Stress e lavoro. I lavoratori instancabili devono tenere separato il tempo che dedicano alla loro professione da quello trascorso in casa. Evitare luoghi rumorosi, perché il silenzio è un alleato prezioso. Che dire poi degli psicofarmaci? Possono essere utili in alcuni casi specifici, ma va sempre ricordato di farsi aiutare da un medico che sceglierà la terapia più adatta al paziente.

E la Brambilla chiede un milione al Fatto

Il ministero del Turismo contro il quotidiano per un articolo sulla “rossa”. Conflitto di interessi?

Alla fine la querela più inopportuna della storia. Come avevamo osservato qui, Michela Vittoria Brambilla ha deciso di querelare Il Fatto con i nostri soldi. Scrive Fabio Amato sul quotidiano di Padellaro e Travaglio:

il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla si è avventato su questo giornale e ora chiede un milione di euro di risarcimento. La colpa? Avere leso il prestigio della Struttura per il rilancio dell’immagine dell’Italia, istituita presso il ministero del Turismo. Se si somma il mezzo milione preteso a titolo personale dalla Brambilla con una prima citazione, il totale sale a un milione e mezzo. Senza contare che, vista la natura istituzionale del “danno”, per l’occasione la rossa di Calolziocorte si farà scudo dei servigi dell’Av vo c a – tura generale dello Stato.

Il motivo della querela:
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“Montezemolo scoreggia dell’umanità, giornalisti cornuti”

Il ministro Calderoli semplifica anche gli epiteti

Dopo le minacce di Bossi ai cronisti ieri sera ad Alzano Lombardo, è stato il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, bergamasco doc, a scaldare i sostenitori leghisti della Berghem fest. Prima con gli insulti a Montezemolo, definito “scoreggia di umanità”: poi con l’attacco al Corriere della Sera (“cornuti”). Come Bossi, Calderoli ha duramente contestato la ricostruzione secondo cui Bossi avrebbe interrotto le vacanze in Cadore per fuggire da una manifestazione di fronte all’hotel in cui alloggiava.

BESTIALE - Dire “stanno scappando dal Cadore” è “una cosa bestiale”, ha detto Calderoli dal palco di Alzano Lombardo, dove è intervenuto per un comizio. “C’erano, li ho contati tutti, dodici stronzi a manifestare. La metà credo che fossero comunisti. Poi c’erano tre o quattro fuoriusciti dalla Lega, che vogliono fare la provincia autonoma col Trentino. Se fossero quelle le contromanifestazioni… E devo dire che qui c’è uno del Corriere – ha detto riferendosi al fotografo del quotidiano di via Solferino, Stefano Cavicchi, che si trovava sotto il palco e che segue da anni la Lega – che se potessi lo ammazzerei con le mie mani… perché son dei cornuti”.
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Rivoluzione a Miss Italia vietati piercing e ritocchi

Un nuovo decalogo di regole rivoluziona i canoni estetici, impedisce di barare, e in fondo anche di omologarsi e di uniformarsi al modello unico di bellezza. E un benvenuto alla taglia 44: la miss ideale non deve rincorrere il mito della magrezza. Il diktat del concorso: devono leggere libri e giornali di LAURA LAURENZI

PUO' e deve essere fiera dei suoi giusti chili. "Cerchiamo una reginetta anticrisi, dalle linee morbide e rassicuranti", spiegano gli organizzatori. Non a caso alle prefinali arriveranno almeno diciannove concorrenti che portano la 44, una per ogni regione: presenze garantite dal concorso, una sorta di "quote rosa" riservate alle non magre, protette come panda, anzi, rilanciate. Ma la vera novità è il decalogo anti chirurgia plastica, nella stagione in cui tante ragazze chiedono come regalo dei 18 anni un seno nuovo. Vietato imbrogliare, no all'"aiutino" e al ritocco: non c'è trucco e non c'è inganno. Il concorso di bellezza che più di ogni altra manifestazione nazionalpopolare dovrebbe rispecchiare l'evoluzione del gusto inverte la rotta. A poche settimane dalla finale, in programma il 19 settembre a Montecatini, dopo seicento selezioni regionali in altrettante piazze italiane gli organizzatori dettano una sequela di regole che sembra un bollettino di guerra. Una valanga di no assai complicata da aggirare. No alle ragazze rifatte & plasticate: bocciati i seni finti, le bocche gonfiate, i falsi nasi all'insù. No anche ai tatuaggi, se troppo visibili. No, no e no al piercing e - la tavola delle leggi parla chiaro - no anche alle lenti a contatto colorate, no alle extensions nei capelli, no alle unghie ricostruite o iperdecorate, no ai vestiti troppo corti e troppo scollati, no ai bikini formato tanga, no ai tacchi sopra gli otto centimetri, no a tutto quel che vi rende vistose, trasgressive, e dunque volgari.
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"Via stranieri e gay, morte ai politicanti" Sul web tornano i nazionalisti di Saya

Nonostante le proteste e le inchieste della magistratura, riparte la campagna di adesioni al movimento neofascista creato dal leader dell'Msi-Dn, a processo per aver creato una polizia parallela. Nel programma, la cacciata di immigrati e omosessuali, il ripristino della pena di morte e la censura preventiva per la stampadi MARCO PASQUA

Proteggere l'Italia dalle invasioni dei "nuovi barbari", ovvero dagli immigrati, e costringere tutti gli stranieri arrivati nel nostro Paese, a partire dal 1977, ad abbandonarlo. E' il compito che il Partito nazionalista italiano 1 (PNI), una formazione neofascista creata nel 2009 da Gaetano Saya, leader del MSI - Destra nazionale e ideatore delle "ronde nere" e della Guardia nazionale - attribuisce alle neonate "legioni per la sicurezza e la difesa della Patria". Un progetto, quello delle ronde, che Saya, un ex massone già noto alle cronache per aver creato un servizio segreto parallelo, non ha mai abbandonato. E lo dimostra il fatto che, in questi giorni, il sito del PNI abbia fatto partire una campagna di adesioni, con tanto di trailer (GUARDA IL VIDEO 2) e "chiamata alle armi", diffusa anche tramite Facebook 3. "Prepariamoci alla battaglia", tuona Saya in un post scritto il 19 agosto. Le cosiddette "uniformi per la difesa e la sicurezza della Patria", liberamente acquistabili sulla pagina web ufficiale del movimento nazionalista, prevedono una camicia bianca, cravatta e cintura nere, scudetto dell'Italia e l'immancabile Sole nero, simbolo del misticismo hitleriano, segno caratteristico del PNI. E' lo stile nazista che ricorda quello delle divise ocra delle ronde della Guardia Nazionale italiana e le cui immagini fecero il giro del mondo 4, oltre a suscitare la reazione di parlamentari (e dello stesso ministero dell'Interno) e un'indagine della magistratura. Presentato per la prima volta nel 2009, il programma del PNI di Saya, per un periodo, era sparito dal web, anche in seguito all'ondata di indignazione che questo aveva sollevato. Ora è tornato on-line insieme ad un modulo, da spedire via mail, necessario per entrare a farne ufficialmente parte (è identico a quello di iscrizione all'MSI-Dn). L'appello all'iscrizione è rivolto anche agli appartenenti alle forze dell'ordine. Sembra, quindi, riprendere corpo l'inquietante progetto di una forza di polizia parallela (anche se non armata, almeno a leggere la documentazione disponibile sul web), nonostante il brusco stop imposto alle ronde della Guardia nazionale.
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Specie in fuga dal caldo "Migrazioni più veloci"

Studio su Science: lo spostamento di animali e piante verso altitudini più elevate e temperature più fresche è costante e due-tre volte più rapido del previsto. È la risposta ai mutamenti climatici, in una tendenza chiara negli ultimi 40 anni destinata a non fermarsidi ALESSIA MANFREDI

È UNA FUGA costante, senza tregua, verso l'alto e dove fa più fresco. E molto più rapida di quanto non si pensasse fino ad ora: piante ed animali scappano dagli effetti dei mutamenti climatici, in cerca di temperature meno calde e di altitudini più elevate. In Svizzera le piante, nello stato di New York gli uccelli, ma anche le farfalle in Finlandia, o gli squali che mai si sono spinti così a nord nelle acque gelide dell'oriente russo, attaccando l'uomo, come osservato ora dagli scienziati, sconcertati. VIDEO Gli squali attaccano l'uomo 1 A tracciare un quadro di come la natura si stia difendendo di fronte all'aumento globale delle temperature è uno studio su Science 2, che ha preso in esame oltre duemila reazioni di animali e piante, arrivando alla conclusione che in media queste si sono spostate verso l'alto di 12,2 metri a decade e verso latitudini più fresche di 16,6 chilometri ogni dieci anni. Il che equivale ad un allontanamento dall'equatore "di 20 cm ogni ora, ogni ora del giorno, per ogni giorno dell'anno", riassume il professor Chris Thomas, docente di Conservation biology all'università di York, in Gran Bretagna e leader del progetto di ricerca. Una marcia silenziosa ma inesorabile, che ha segnato gli ultimi 40 anni e non è destinata a fermarsi. La ricerca, guidata anche da I-Ching Chen, dell'Academia Sinica di Taipei, a Taiwan, mostra per la prima volta senza ambiguità che dove il clima si è fatto più caldo e afoso, piante ed animali si sono spostati maggiormente verso zone più adatte alla loro sopravvivenza. E' il surriscaldamento globale il motore di questa migrazione, "che fa spostare le specie verso i poli e verso elevazioni più alte", conferma Chen. Se il discorso è valido in generale, nell'ambito delle singole specie la questione si fa più sfaccettata. La fuga non è univoca: alcune specie si sono spostate più lentamente rispetto alle previsioni, alcune sono rimaste ferme, a fronte di altre che hanno accelerato la loro marcia, forse perché sensibili ad un particolare aspetto o conseguenza del riscaldamento o perché altri mutamenti ambientali ne hanno condizionato la risposta. E' il caso della argynnis adipe, in Gran Bretagna: la farfalla non si è spostata a nord verso la Scozia, come era logico aspettarsi se il riscaldamento globale fosse stato l'unica causa in ballo. "Invece, si è ritirata perché il suo habitat è andato perduto", ha spiegato il dottor David Roy, co-autore dello studio.
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Tv, sei frequenze digitali in regalo così lo Stato rinuncia a 3 miliardi

La procedura scelta prevede la concessione a chi ne ha i requisiti, in corsa Rai e Mediaset. Pd all'attacco: "Il governo deve metterle all'asta". Vita: "Lottiamo dal 2009 per evitare un simile scempio, c'è il precedente della gara per l'Umts"di ALDO FONTANAROSA

ROMA - E se una volta tanto a pagare fossero le televisioni? Ora che la manovra di Tremonti chiede sacrifici ai pensionati, agli insegnanti e alle piccole imprese, viene alle mente chiara una strada alternativa che il governo può percorrere se solo vuole: mettere all'asta le frequenze che ha in mano e incassare tanti milioni dalle emittenti che se le aggiudicheranno. Al momento, le frequenze stanno per essere regalate alle tv senza il minimo corrispettivo in cambio. Nell'Italia dell'etere selvaggio, il Garante per le Comunicazioni è riuscito in un piccolo miracolo. Ha scovato 6 nuove frequenze nazionali che possono ospitare ripetitori e portare programmi tv agli italiani. Cinque frequenze sono buone per il digitale terrestre mentre la sesta frequenza può veicolare la televisione in mobilità (il Dvbh) che si vede - metti - su un cellulare o su un tablet. "Di questi tempi, con questi chiari di luna, il governo ha un preciso obbligo morale - spiega il senatore Vincenzo Vita dei Ds - vendere all'asta queste frequenze e incassare il più possibile. In questo modo, potrà ridurre i sacrifici che oggi vuole imporre alla parte debole del Paese con i suoi prelievi dissennati. Io, il senatore Luigi Zanda, mi auguro anche l'Idv e l'Udc proporremo tre cose in un emendamento alla manovra di Tremonti: asta delle frequenze, asta delle frequenze e asta delle frequenze, prima che sia troppo tardi". Questa battaglia, spalleggiata anche da Giuseppe Giulietti, è iniziata nel 2009 quando lo stesso Garante per le Comunicazioni - organo che vede il centrodestra in maggioranza - diede il via libera al "concorso di bellezza" (beauty contest). In altre parole, il Garante ritenne legittimo e possibile che le frequenze venissero regalate agli editori - nuovi o vecchi, come Rai e Mediaset - forti di alcuni requisiti, di alcune qualità imprenditoriali. Poi sono arrivati il bando e il disciplinare di gara. Ed ora, il 6 settembre prossimo, partirà la preselezione delle emittenti candidate ad ottenere le frequenze. Il treno è lanciato in corsa, a meno che l'emendamento delle opposizioni non trovi la maggioranza dei voti in Parlamento. In questo caso, il governo dovrà riportare l'intera pratica alla casella di partenza, rinunciare a regalare frequenze e organizzare, appunto, un'asta. Un precedente, d'altra parte, c'è stato ed è ben noto a tutti. A Natale del 1999, il Garante per le Comunicazioni spiegò come assegnare agli operatori della telefonia un certo tipo di frequenze: quelle che avrebbero permesso il lancio dei servizi di tipo Umts. In quella occasione, il Garante si spese per la "licitazione provata". Suggerì, in altre parole, che le frequenze venissero date agli operatori attraverso una gara ad inviti. A marzo del 2000, il ministero per le Comunicazioni stimò in 3000 miliardi (di lire) i soldi che sarebbero arrivati in cassa alla fine della gara. Un mese dopo, il presidente del Consiglio Giuliano Amato lasciò i deputati a bocca aperta. In un suo intervento alla Camera, annunciò il dietrofront. Le regole andavano cambiate, spiegò, e le frequenze assegnate attraverso un'asta con rilanci. A gennaio del 2001, la Befana portò in regalo al governo Amato la bellezza di 26.750 miliardi di lire, effetto proprio dell'asta competitiva. Dice ancora Vincenzo Vita: "Le nostre stime dicono che oggi il governo Berlusconi può avvicinare quel successo. Organizzare un'asta con rilanci per le frequenze stavolta televisive porterà in cassa dai 3 ai 4 miliardi di euro". Tanta roba. E sempre meglio di un regalo.