ROMA – Le critiche al comportamento di Silvio Berlusconi arrivano da diverse voci. Un duro attacco è partito anche da Italia Futura 3, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo. In un editoriale dal titolo “L’harakiri del centrodestra” punta il dito anche contro il presidente del Consiglio: “Ha occupato tutti i media televisivi usando toni ed espressioni che mal si conciliano con il suo ruolo istituzionale". L’ex presidente di Confindustria ha aggiunto: "Mentre le ultime statistiche segnalano che un italiano su quattro sperimenta la povertà e la disoccupazione giovanile raggiunge ogni mese un nuovo record temono piuttosto gli effetti catastrofici della mancanza di crescita. Geniale, poi, la sparata della Lega di spostare a Milano alcuni ministeri: una proposta che se tradotta in pratica significherebbe più spesa pubblica e meno efficienza amministrativa”. Per Montezemolo “stiamo assistendo una volta di più alla peggiore campagna elettorale fatta di veleni e contrapposizioni, fuori dai problemi veri della gente. Già l’ultima aveva battuto tutti i record. Qui stiamo andando oltre ed è proprio quello che, credo, gli italiani non vogliono”.
Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
martedì 24 maggio 2011
USA: TORNADO MISSOURI, BILANCIO SALE A 116 VITTIME
ISLANDA: EUROCONTROL ANNULLA 252 VOLI PER LA NUBE VULCANICA
In anticipo a Londra, gli Obama incontrano oggi il principe William e Kate
Fisco: Corte Conti, accelerare su riforma, taglio esenzioni e agevolazioni
“L’Italia rischia l’instabilità politica”
Financial Times e Wsj danno per morto Silvio
‘Il vuoto di leadership che tormenta l’eurozona potrebbe avere gravi conseguenze per gli investitori’. Lo dice il Financial Times, che dedica la Lex Column al ritorno del ‘rischio politico’ in Europa e in particolare in Italia, dove ‘Silvio Berlusconi sta sicuramente vivendo l’ultima delle sue nove vite politiche’.
IL PERICOLO - Il quotidiano finanziario descrive la traballante situazione politica in Spagna, Francia, Germania, Belgio e Italia, alla quale riserva una particolare attenzione: ‘Standard & Poor’s – ricorda – ha lanciato l’allarme sui rischi per il rating dell’Italia, a causa dell’incertezza politica crescente nel Paese’, infatti ‘con Berlusconi invischiato nei problemi giudiziari e l’opposizione in scompiglio, il rischio politico sta aumentando’. ‘Il pericolo maggiore – conclude il FT – e’ che un calo generale nel merito del credito si trasferisca dalla periferia al centro (il Belgio potrebbe subire presto un downgrade).
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http://www.giornalettismo.com/archives/126604/litalia-rischia-linstabilita-politica/
Il partito più grande? Quello dei poveri
Il quadro fornito dall’Istat sulla situazione economica e sociale del nostro Paese è assolutamente devastante. La grande recessione ha colpito duro un tessuto già sfibratosi dopo un decennio di bassa crescita, tanto che 15 milioni di italiani sono a rischio povertà.
Circa un quarto degli italiani (il 24,7% della popolazione, più o meno 15 milioni) “sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale”. Si tratta di un valore – rileva l’Istat – superiore alla media Ue che è del 23,1%.Il rischio povertà riguarda circa 7,5 milioni di individui (12,5% della popolazione). Mentre 1,7 milione di persone (2,9%) si trova in condizione di grave deprivazione si trova 1,7 milione (2,9%) e 1,8 milione (3%) in un’intensità lavorativa molto bassa. Si trovano in quest’ultima condizione l’8,8% delle persone con meno di 60 anni (6,6% contro il valore medio del 9%). Solo l’1% della popolazione (circa 611 mila individui) vive in una famiglia contemporaneamente a rischio di povertà, deprivata e a intensità di lavoro molto bassa. Nelle regioni meridionali, dove risiede circa un terzo degli italiani, vive il 57% delle persone a rischio povertà (8,5 milioni) e il 77% di quelle che convivono sia col rischio, sia con la deprivazione sia con intensità di lavoro molto bassa (469 mila).
Un quarto della popolazione, 15 milioni di italiani su 60 milioni di cittadini. Nessun partito italiano, durante la cosiddetta II Repubblica, ha mai raccolto così tanti voti. La formazione politica più importante, se esistesse, sarebbe dunque quella delle persone povere o a rischio indigenza.
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http://www.giornalettismo.com/archives/126569/il-partito-piu-grande-quello-dei-poveri/
“La strage di Viareggio colpa dei mancati controlli”
Revisioni forse falsificate e carrelli pieni di ruggine: il disastro che ha causato la morte di 32 persone mette sotto accusa Trenitalia
Controlli ai carrelli del treno non effettuati e revisioni forse falsificate. Con un’inchiesta con foto inedite di componenti arrugginite del carrello sviato a Viareggio, l’Unità torna sul disastro ferroviario del 29 giugno 2009, nel quale morirono 32 persone a causa del deragliamento in stazione di un treno merci che trasportava un carico di Gpl.
L’INDAGINE – Secondo il quotidiano – che cita anche documenti sui quali la Procura di Lucca sta svolgendo gli incidenti probatori – “se si fossero rispettate le regole” sui controlli al convoglio e su manutenzione e revisione la strage poteva essere evitata. Il carro cisterna sviato a Viareggio, ricostruisce l’Unità, doveva essere controllato e sottoposto alla ‘procedura di cabotaggio’, cioè a un controllo particolare riservato al materiale rotabile prodotto all’estero che viaggia in Italia. Secondo l’Unità il compito di richiedere questo controllo era di Trenitalia Divisione Cargo e quello di effettuarlo era del ‘Ce.s.i.fer’, una struttura deputata alla sicurezza allora dipendente da Rete ferroviaria italiana.
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Libia: psicologa, 270 casi stupro
Tav: oltre 200 pietre lanciate da manifestanti
Giappone: Tepco, fusione parziale barre anche ad altri due reattori
Fincantieri, in piazza i lavoratori di Sestri. A Castellamare operai occupano Comune
FRANCIA - 400 farmaci contengono parabeni, conservanti tossici
GOVERNO: OGGI LA FIDUCIA SUL DECRETO OMNIBUS
Mike Bongiorno, rubato anche il testamento
Un giallo grottesco, quello che avvolge il re dei presentatori Mike Bongiorno, del quale qualche mese fa è stata rubata la salma. Ci sarebbero stati due testamenti con le sue ultime volontà, ma uno è stato rubato. Ne parla Meo Ponte su Repubblica:
Il 16 settembre, otto giorni dopo il decesso di Mike Bongiorno, Livio Strazzera aveva incontrato la vedova, Daniela Zuccoli, e le aveva rivelato: «Un anno e mezzo fa, non ricordo bene il giorno, Mike ha redatto un testamento e me lo ha affidato. Da allora lo custodisco nella cassaforte del mio studio. Mike mi ha dato disposizioni affinché voi possiate leggerlo…». Secondo il commercialista milanese nello scritto affidatogli dal celebre amico tutti i beni cumulati nella lunga e fruttuosa carriera televisiva erano equamente divisi tra gli eredi: alla moglie Daniela Zuccoli andava il 50 per cento di tutto e ai tre figli Michele, Nicolò e Leo il restante 50 per cento. Daniela Zuccoli però aveva reagito alla rivelazione del commercialista con sorpresa spiegando: «Il 28 settembre del 2008 mio marito aveva depositato un testamento ufficiale presso il notaio Iannello di Milano secondo il quale a me spettava il 51 per cento delle sue sostanze e ai miei tre figli il 49 per cento».
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L’aggressione alla militante PdL? Gestita dal direttore generale amico di La Russa
Il referto medico di Francesca (Franca) Pagani in Rizzi: codice verde e sette giorni di prognosi
Un giallo nel giallo. L’aggressione alla militante del Popolo delle Libertà Francesca Pagani, madre di Alan Christian Rizzi, al mercato di via Osoppo, da referto medico, non appare di particolare gravità. Ma soprattutto, riferisce Repubblica, il fascicolo all’ospedale San Carlo è stato gestito dal direttore generale della struttura, conoscente dell’ex moglie di Gianfranco Fini e amico di Romano La Russa, fratello di Ignazio. Scrive Massimo Pisa:
Entra in codice verde alle due in punto, la signora Franca. «Riferisce — si legge nel referto — aggressione da persona non nota. In accoglienza sveglia, cosciente, collaborante, eupnoica ». Cioè non ha problemi respiratori. «Riferisce dolore arto inferiore sinistro e rachide cervicale-lombo sacrale. Motilità e sensibilità conservate». La visita inizia alle 15,13. L’anamnesi patologica recita: «Trauma da aggressione da persona non nota. Lamenta algia rachide cervicale e arto inferiore sinistro, nega traumi in altri distretti corporei». Dopo l’esame obiettivo, il medico che la visita conclude: «Rachide in asse, mobile su tutti i piani e dolente ai gradi estremi. Non algia alla percussione sulle spinose del tratto cervico-dorso-lombare. Non apparenti deficit neurovascolari periferici in atto, articolarità arto inferiore destro conservata e non dolente, articolarità arti superiori conservata e non algica». I dolori vengono rilevati al «gomito destro» e all’articolazione superiore della gamba sinistra. La botta quindi c’è stata ma la signora Franca, alle 17,17 di sabato, dopo le radiografie, una tac al rachide cervicale, gli esami del sangue e un elettrocardiogramma, firma il trasferimento da Traumatologia a Medicina. «Codice priorità di uscita: verde». La prognosi è stata di sette giorni e la signora «sotto shock» (come riferito da Moratti e Berlusconi).
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Il referto medico di Francesca (Franca) Pagani in Rizzi: codice verde e sette giorni di prognosi
Un giallo nel giallo. L’aggressione alla militante del Popolo delle Libertà Francesca Pagani, madre di Alan Christian Rizzi, al mercato di via Osoppo, da referto medico, non appare di particolare gravità. Ma soprattutto, riferisce Repubblica, il fascicolo all’ospedale San Carlo è stato gestito dal direttore generale della struttura, conoscente dell’ex moglie di Gianfranco Fini e amico di Romano La Russa, fratello di Ignazio. Scrive Massimo Pisa:
Entra in codice verde alle due in punto, la signora Franca. «Riferisce — si legge nel referto — aggressione da persona non nota. In accoglienza sveglia, cosciente, collaborante, eupnoica ». Cioè non ha problemi respiratori. «Riferisce dolore arto inferiore sinistro e rachide cervicale-lombo sacrale. Motilità e sensibilità conservate». La visita inizia alle 15,13. L’anamnesi patologica recita: «Trauma da aggressione da persona non nota. Lamenta algia rachide cervicale e arto inferiore sinistro, nega traumi in altri distretti corporei». Dopo l’esame obiettivo, il medico che la visita conclude: «Rachide in asse, mobile su tutti i piani e dolente ai gradi estremi. Non algia alla percussione sulle spinose del tratto cervico-dorso-lombare. Non apparenti deficit neurovascolari periferici in atto, articolarità arto inferiore destro conservata e non dolente, articolarità arti superiori conservata e non algica». I dolori vengono rilevati al «gomito destro» e all’articolazione superiore della gamba sinistra. La botta quindi c’è stata ma la signora Franca, alle 17,17 di sabato, dopo le radiografie, una tac al rachide cervicale, gli esami del sangue e un elettrocardiogramma, firma il trasferimento da Traumatologia a Medicina. «Codice priorità di uscita: verde». La prognosi è stata di sette giorni e la signora «sotto shock» (come riferito da Moratti e Berlusconi).
“Bisogna uccidere Berlusconi”: quel messaggio sul blog di Beppe Grillo che rimarrà impunito
La procura di Milano apre un’inchiesta per un commento sul sito del comico genovese. Ma risalire all’autore è impossibile
Una storia piuttosto curiosa che riporta Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera: la privacy protegge l’autore di un commento minaccioso nei confronti di Silvio Berlusconi comparso qalche tempo fa nel blog di Beppe Grillo.
Colpa della «troppa» privacy, e per di più imposta di fatto al giudice da un’autorità amministrativa come il Garante della privacy anziché dal legislatore: è questa, secondo il giudice milanese Fabrizio D’Arcangelo, la ragione per la quale non si potrà mai sapere chi, sul blog di Beppe Grillo il 9 giugno 2008 scrisse «è necessario uccidere Silvio Berlusconi». La ricerca a ritroso dietro l’indirizzo IP di destinazione (una sorta di indirizzo stradale di Internet, assegnato per una determinata frazione di tempo dal gestore a una connessione) e la casella di posta elettronica comicispaventati, infatti, si era fermata allorché le società H3G e Microsoft avevano risposto al pm Francesco Cajani che, per obbedire a provvedimenti sanzionatori del Garante, dal gennaio 2008 non conservavano il primo dato e custodivano il secondo solo per 60 giorni (contro i 12 mesi della normativa italiana e i 6 mesi della comunitaria).
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