venerdì 25 marzo 2011

Una nuova ombra sul governo Berlusconi

Le riserve del Quirinale sulla nomina di Saverio Romano a ministro dell’Agricoltura
- di Roberto Morrione –

L’ombra della mafia ha varcato la soglia del Quirinale, lontana, forse volatile, ma pur sempre minacciosa e incombente.

liberainformazione Una nuova ombra sul governo Berlusconi

L’ha portata con sé, ancora una volta, il presidente del consiglio Berlusconi, che ha costretto Giorgio Napolitano, nonostante le serie riserve da lui espresse per più giorni, a firmare la nomina a ministro dell’Agricoltura di Saverio Romano, su cui pendono due inchieste, una per corruzione aggravata e una per concorso esterno in associazione mafiosa. Per quest’ultima il pubblico ministero Di Matteo aveva chiesto l’archiviazione, per mancanza di prove, ma il Gip ha mantenuto aperta l’inchiesta, fissando la decisione al 1mo aprile. Subito dopo la firma della nomina, decisa perché non sussistevano “impedimenti giuridico-formali”, Napolitano ha diramato una dura nota senza precedenti in cui ribadisce le sue riserve e auspica un chiarimento sulle “gravi imputazioni” giudiziarie di Romano nei procedimenti in corso.

E’ evidente, in questa vicenda, che il Capo dello Stato ha voluto evitare, accordando la firma, un conflitto istituzionale di più vaste proporzioni, nonché le inevitabili accuse sulla presunzione di innocenza di un politico indagato, ma non imputato, che sarebbero venute dalla maggioranza, ribadendo però la sua fiducia nell’iter giudiziario e rivendicando nel pieno rispetto della Carta costituzionale l’autonomia di valutare alla fine se e come Romano uscirà innocente dalle inchieste ancora aperte. E’ altrettanto evidente che il premier ha forzato la mano, sfidando così apertamente il Capo dello Stato perché indotto dal diktat dei cosiddetti “responsabili”, che chiedono di riscuotere con posti al governo il prezzo del loro appoggio al governo. Proprio subito dopo la notizia della avvenuta nomina, nella Giunta per le Autorizzazioni a Procedere hanno salvato per un voto di scarto la decisione di far passare il conflitto di attribuzione al tribunale dei ministri nel processo Ruby.

Questa sorta di ricatto cui Berlusconi è sottoposto da coloro che ha faticosamente acquisito sul “mercato” degli acquisti in cui si è trasformato nei mesi scorsi il Parlamento, è per lui vitale soprattutto in vista di quel “processo breve”, rispolverato con l’emendamento “ad personam” sulla prescrizione riguardante gli imputati incensurati (costruito appositamente per lui) che approderà fra pochi giorni in Parlamento e che, se approvato, annullerà di fatto il processo Mills e quelli Mediatrade e Mediaset, già moribondi per le precedenti leggi “ad personam” su misura del premier.

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Giappone, allerta nucleare salirà a 6: acqua altamente radioattiva nei reattori

Danneggiata vasca del numero 3. Esperti Usa: rottura seria. Il governo invita ad evacuare in un raggio di 30 chilometri.

La sala controllo del reattore due di Fukushima

ROMA - Continua a destare preoccupazioni la situazione in Giappone. L'Agenzia per la sicurezza nucleare potrebbe alzare la valutazione della crisi dell'impianto di Fukushima numero uno a livello sei (grave incidente), il penultimo della scala. Il livello sette è stato assegnato solo al disastro di Chernobyl. Intanto il governo ha invitato alla «evacuazione volontaria» tutti gli abitanti che risiedono in un raggio di 30 km dalla centrale nucleare, mentre truppe americane forniranno acqua dolce, invece di quella marina che rischia di corrodere l'impianto, per raffreddare i reattori.
L'Agenzia giapponese (Nisa) ha assegnato un rating provvisorio di 5 (incidente con più ampie conseguenz4) il 18 marzo, settimana dopo il sisma e lo tsunami che ha messo fuori uso l'impianto di raffreddamento della centrale e causato gravi danni ad alcuni dei suoi reattori. «Il rating attuale e provvisorio si basa sulle informazioni disponibili al momento della valutazione - ha spiegato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell'Agenzia - La situazione rimane fluida e per la valutazione finale è necessario attendere che la situazione si stabilizzi e che tutti i dati sulle radiazioni diventino disponibili».
La vasca del reattore n.3 della di Fukushima, che contiene le barre di combustibile, potrebbe essere danneggiata. Lo ha annunciato all'Afp la Tepco, il gestore dell'impianto: «È possibile che la vasca contenente le barre di combustibile nel reattore sia danneggiata».
Acqua altamente radioattiva è stata rilevata nei quattro reattori più problematici di Fukushima, pari a 10.000 volte i livelli normali. Lo riporta l'agenzia Kyodo, citando la Tepco, secondo cui ci sono vasche di 40-150 cm di profondità con acqua tossica. La Cnn ha riferito che secondo un dirigente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese, il livello di radioattività nella vasca di contenimento del reattore 3 è 10mila volte più alto del normale. L'acqua della vasca indica «una qualche fuga» di radioattività dal nocciolo del reattore. Secondo esperti nucleari americani «è molto probabile» che si sia prodotta nel reattore una rottura «seria», e che vi sia una fuga radioattiva nell'acqua della cisterna.
Tepco oggi ha iniziato a riversare acqua dolce nei reattori n.1 e n.3, quelli che hanno mostrato segnali più critici nelle ultime ore, per migliorare l'efficienza del raffreddamento, anche se l'acqua radioattiva è stata trovata in entrambi e in quelli n.2 e n.4. Gli ultimi sforzi per portare sotto controllo i reattori puntano a prevenire che il sale cristallizzato dell'acqua marina possa corrodere le strutture di contenimento e formare una crosta sulle barre di combustibile, fungendo da isolante rispetto alla circolazione di acqua liscia. La conferma sulla pericolosità della situazione è giunta all'indomani della grave esposizione di tre operai ad acqua con materiale radioattivo pari a 10.000 volte il livello normale presso l'edificio della turbina collegata al reattore n.3, alimentato dal mox, combustibile misto uranio-plutonio.
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GIAPPONE - Verso la produzione artificiale di sperma

Usando tessuto testicolare estratto da topolini neonati e messo in provetta sono stati prodotti per la prima volta spermatozoi con cui poi sono state fecondate con successo topoline.
Reso noto sulla rivista Nature, il traguardo lascia intravedere la possibilita' futura di produrre sperma umano per individui sterili o quantomeno per comprendere, coltivando il tessuto testicolare, la causa della loro sterilita'.
Lo studio e' stato condotto da Takuya Sato dell'universita' di Yokohama in Giappone. Gli esperti hanno prelevato cellule dai testicoli di topolini neonati (e quindi non ancora capaci di produrre spermatozoi) e hanno fatto crescere tessuto testicolare in provetta cui poi hanno fatto produrre gli spermatozoi. Questi si sono rivelati del tutto normali e funzionanti, infatti, rispetto a precedenti tentativi meno fortunati di produrre sperma in provetta, gli spermatozoi cosi' creati sono stati usati con successo per fecondare cellule uovo e quindi dare alla luce una nidiata di topolini. Il tessuto testicolare, inoltre, continua a funzionare anche se viene congelato e poi riportato alla temperatura normale.
Il lavoro, anche se foriero di potenziali applicazioni cliniche solo a lungo termine, mostra la possibilita' di congelare cellule testicolari di giovanissimi (che ancora non hanno raggiunto la puberta') che devono essere sottoposti a cure oncologiche per poi dar loro la possibilita', da adulti, di procreare.

Disabili, la guida ai loro diritti In dieci capitoli leggi e servizi

di VALERIA PINI
Le procedure per richiedere il riconoscimento dell’invalidità. I permessi per il lavoro, le esenzioni fiscali o le regole da seguire per l’esenzione dal ticket. Non è facile muoversi fra norme e cavilli burocratici per capire quali sono i diritti dei disabili. Anche perché la normativa è complessa e con il tempo può cambiare. Ci vorrebbe quasi un consulente giuridico in materia. Ora il sito dell’Istituto Superiore di Sanità ha appena pubblicato una vera e propria guida con i principali aggiornamenti in materia. Il vademecum si chiama "Dai diritti costituzionali ai diritti esigibili" 1 è aggiornata e ora disponibile anche in lingua inglese. E’ stata realizzata con la collaborazione tra il Centro nazionale malattie rare dell’Istituto Superiore di Sanità 2e le Associazione crescere 3 di Bologna e Prader Willi 4 in Calabria.
Nei dieci capitoli ci sono le informazioni di servizio sul lavoro. Fra le notizie i permessi per assistere le persone con disabilità grave, ma anche la possibilità di scegliere una sede più vicina alla propria abitazione. Ci sono poi le leggi per abbattere le “barriere architettoniche”, ma anche tutto quello che riguarda i benefici fiscali e i servizi sociali ai quali si può accedere. Tra le novità e gli ampliamenti presenti nella guida 2011, ci sono le normative riguardanti i disturbi specifici dell’apprendimento, ma anche le norme di riordino del Ssn i dati sulle pensioni 2011.
Anche per combattere le malattie rare, le patologie che colpiscono non più di cinque persone su 10000 in Europa, sono dunque essenziali anche informazioni giuridiche. Si tratta di uno strumento prezioso per le persone con disabilità e i loro familiari, per gli operatori sanitari, i giuristi, i lavoratori del settore scolastico e in generale per chiunque abbia a confrontarsi con questo mondo.
Nell’ottica dell’inclusione, infine, la versione in lingua inglese consente anche agli stranieri di "conoscere" i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari.

Costi dei servizi bancari L'Antitrust avvia una indagine

ROMA - L'Antitrust ha avviato una indagine conoscitiva sui costi allo sportello e sugli ostacoli alla chiusura dei conti correnti. L'indagine, spiega l'Authority in un comunicato sul web, è partita "dopo le numerose segnalazioni dei consumatori e alla luce di un assetto del sistema bancario profondamente modificato che avrebbe dovuto portare maggiore concorrenza".
"L'indagine, che segue quella conclusa nel 2007, esaminerà l'introduzione o l'aumento delle commissioni su taluni servizi bancari: dalle commissioni sul prelievo del contante allo sportello, ai pagamenti eseguiti sempre allo sportello, ai bonifici bancari, compresi quelli on line, fino quelle sul prelievo bancomat. Si tratta in alcuni casi di commissioni delle quali l'Antitrust aveva chiesto la riduzione o l'azzeramento, visti i tagli 'a monte' ai costi interbancari del sistema bancario ottenuti grazie alle proprie istruttorie".
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Acqua, in piazza per il referendum "E ora fermeremo anche il nucleare"

Domani a Roma l'appuntamento che lancia la campagna per il voto del 12 e 13 giugno. Alla mobilitazione contro la privatizzazione degli acquedotti, si affiancano anche i timori provenienti dal Giappone: "Basta scelte dettate solo da interessi economici"
di CARMINE SAVIANO

SI DEFINISCONO i garibaldini dell'acqua. Hanno percorso il Belpaese raccogliendo oltre un milione e quattrocentomila firme. Per dire no alla privatizzazione di un bene pubblico essenziale, con una mobilitazione dal basso che ha coinvolto movimenti e associazioni. E domani saranno in piazza. Manifestazione nazionale a Roma. Si parte alle 14 da Piazza della Repubblica. Una giornata organizzata dal Forum Italiano dei movimenti per l'acqua 1 per promuovere la battaglia referendaria in vista delle consultazioni del prossimo 12 e 13 giugno. E non solo. Alla piattaforma programmatica si è aggiunto l'impegno contro l'intervento militare in Libia e contro il nucleare in Italia. Per protestare contro "una drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi".
L'appello. La preparazione per la manifestazione è stata lunga e accurata. Documenti, campagne informative, iniziative preparatorie. E un appello, per richiamare l'attenzione dei cittadini sul senso della mobilitazione e sull'importanza del voto referendario: "Noi che ci siamo nelle battaglie per la riappropriazione sociale dei beni comuni e per la difesa dei diritti pensiamo che i referendum siano un'espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l'esistenza collettiva".
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Giustizia, l'Anm contro il governo "Leggi piegate a interessi particolari"

Nel mirino la norma recente sulla prescrizione breve, che "appare palesemente in contrasto con i principi costituzionali di eguaglianza e di ragionevolezza". "Gli unici processi che potranno essere portati a termine saranno quelli nei confronti dei recidivi, mentre gli incensurati avranno ottime probabilità di restare tali per sempre". "La norma sulla responsabilità dei magistrati è un atto di aggressione"

ROMA - Durissima presa di posizione dell'Associazione nazionale dei magistrati contro le politiche dell'esecutivo sulla giustizia. Nel mirino la norma recente sulla prescrizione breve 1, che "appare palesemente in contrasto con i principi costituzionali di eguaglianza e di ragionevolezza". Ma non solo. Le toghe puntano il dito anche contro il giro di vite sulla responsabilità dei giudiciapprovato in commissione giustizia alla Camera. 2
"Nel giro di pochi giorni - si legge in una nota congiunta dei vertici dell'Associzione - la maggioranza di governo ha dimostrato quale era il vero obiettivo dell'annunciata riforma epocale della giustizia, vale a dire risolvere situazioni legate a singole vicende processuali, direttamente con una norma sulla prescrizione e indirettamente con una modifica della legge sulla responsabilità civile dei magistrati punitiva e intimidatoria3"
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PARMALAT: PROCURA DI MILANO AVVIA INCHIESTA SU SCALATA LACTALIS

(ASCA) - Milano, 25 mar - La Procura di Milano ha avviato un'inchiesta sulla scalata di azioni Parmalat da parte di Lactalis, il colossofrancese attualmente titolare del 29% del capitale del Gruppo agroalimentare di Collecchio. Secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari milanesi, l'indagine - per il momento avviata a carico di ignoti - e' condotta dal pm, Eugenio Fusco, che questa mattina avrebbe sentito come testimone Enrico Bondi.

La tv tedesca percula Silvio: “Noi non siamo come lui”

“La democrazia di un paese si giudica dai suoi media”, dice il claim della nuova campagna.

L’Italia fa ancora una volta – in negativo – notizia all’estero. Il presidente del Consiglio, SilvioBerlusconi, è stato preso dalla tv pubblica tedesca come parametro deteriore per una campagnapubblicitaria. Ovvero, è stato segnalato come “ciò che non si dovrebbe essere” in una società democratica. Per invogliare gli utenti a pagare il canone, la Tv di Stato ha escogitato questa tecnica: pagateci, dateci forza, perchè l’alternativa è diventare come Berlusconi.

DI TUTTI, DI PIU’ – Non male, come biglietto da visita. “Più forte l’informazione, più forte la democrazia”, è lo slogan liberamente tradotto dal tedesco (letteralmente suonerebbe come: “Una democrazia è forte quanto i suoi media”). In calce, la Tv di Stato rincara.

La Germania ha un panorama mediatico tra i più ricchi e stimati al mondo. In questo modo prestiamo il nostro servizio. Affinchè Lei possa scegliere. Grazie al canone.

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http://www.giornalettismo.com/archives/119138/la-tv-tedesca-percula-silvio-noi-non-siamo-come-lui/

Gheddafi prima di bombardare il suo popolo si è tolto le rughe

Celebre chirurgo brasiliano rivela di aver eseguito un interventoestetico sul Colonnello.

A Tripoli era appena passata mezzanotte quando il dottore fu scortato nel bunker. Il suo incarico? Togliere grasso dalla pancia del rais e iniettarlo sulla faccia, per ripianare le rughe. E fare un trapineto di capelli. “Mi disse che era al potere da 25 anni e che non voleva che i giovani lo vedessero come un vecchio.” Ha raccontato a The Globe ilDottor Liacyr Ribeiro, di professione chirurgo estetico. “Gli ho consigliato un lifting, ma lui ha rifiutato.

UNICA VOLTA - Era il 1995 e la procedura, segretissima, durò quattro ore e, su insistenza del colonnello, fu eseguita in anestesia locale perché il rais voleva rimanere vigile. A metà dell’intervento Gheddafi lo fermò perché voleva un hamburger. Gheddafi in quell’occasione rifiutò il lifting perché temeva che si notasse troppo. “Avvisai Gheddafi che gli effetti di quel genere di intervento sarebbero durati meno di cinque anni, e lui disse che mi avrebbe chiamato se avesse ancora avuto bisogno di me.” Cinque anni fa è arrivata la chiamata, ma il Dottor Ribeiro in quel momento aveva degli impegni familiari che gli impedivano di partire per la Libia. “Non mi hanno più chiamato.”

IL CHIRURGO DI SILVIO – Al momento dell’intervento il rais aveva 53 anni, ma il chirurgo brasiliano dice che sembrava più vecchio di dieci anni. “Completata la procedura, sembrava un 45 enne.” Dice il Dottor Ribeiro, che sostiene di non avere divulgato la notizia per farsi pubblicità. “Gheddafi non ha una bella cera, in questi giorni. Far sapere che sono stato io a operarlo è controproducente.” Gheddafi non è l’unico leader politico a essere andato sotto il bisturi per fini estetici. Anche Silvio Berlusconi è ricorso alla chirurgia plastica e al trapianto di capelli. E sapete chi è che ha fatto l’intervento? A quanto pare proprio Ribeiro, sebbene il dottore rifiuti di confermare la notizia. Anche Vladimir Putin lo scorso ottobre è apparso in pubblico con dei tratti più distesi e giovani.

BUSTA PIENA DI SOLDI - Il settantenne Dott. Ribeiro è un chirurgo di fama mondiale e ha scritto due libri sulla chirurgia plastica. Partecipa a molti convegni e fu appunto durante un convegno a Tripoli, nel 1994, che ebbe occasione di conoscere Gheddafi. “Era molto gentile, intelligente, cordiale e pacato. Mi spiegò subito il tipo di intervento che voleva, che è quello che eseguii nel gennaio del 1995.” Dopo l’intervento Ribeiro ha detto che gli fu consegnata una busta piena di dollari e franchi svizzeri, ma non ha riferito la cifra esatta. “Diciamo che era molto di più della mia solita tariffa per interventi simili.” Il chirurgo crede che il colonnello avesse chiamato lui perché i chirurghi libici erano “incapaci di fare le stesse cose che faccio io oppure avevano troppa paura che il paziente morisse sul tavolo operatorio.”

Libia: Comando completo alla Nato. Tra 8 e 10mila le vittime

Libia: Comando completo alla Nato. Tra 8 e 10mila le vittime

Venerdì di preghiera, a Bengasi spuntano bandiere italiane.

BRUXELLES - La Nato assumerà il controllo completo di tutte le operazioni militari in Libia. L’esito dell’accordo raggiunto a Bruxelles, e salutato con favore in Italia, investirà l’Alleanza Atlantica non solo del completo controllo di tutto ciò che riguarda la No-fly zone, ma anche di tutte le operazioni militari contro gli obiettivi di terra, sempre nel rispetto della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. L’ufficializzazione del passaggio di comando dovrebbe avvenire entro e non oltre lunedì prossimo. “La Nato garantirà il coordinamento e eviterà conflitti con la coalizione”, è stato assicurato, come è stato anche dichiarato che la fase di transizione “durerà ancora qualche giorno”. La missione Nato in territorio libico, inoltre, potrà contare anche sul contributo dei Paesi della regione, con i quali il segretario della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha in corso “contatti positivi”. Contatti positivi che però non soddisfano e non piacciono al Consiglio Nazionale di Transizione dei ribelli, che ribadisce ancora una volta la contrarietà ad ogni tipo di trattativa con il regime, ma anche con le tribù.
L’annuncio arriva in una giornata di grande fermento dal punto di vista diplomatico e di grandi scontri a fuoco dal punto di vista della cronaca sul campo. Sul terreno, infatti, si continua a combattere a Misurata e Ayadibiya, ma il dato allarmante è nel bilancio delle vittime di queste settimane di guerra, redatto dai ribelli: dal 17 febbraio, data in cui iniziò la rivoluzione, sarebbero morte tra le 8mila e 10mila persone. Intanto, scenario di forti scontri resta ancora la città di Misurata. Le forze del colonnello Gheddafi stanno bersagliando la città, la terza del Paese, col fuoco dei tanks e avanzano cercando di entrare nel centro abitato, in modo da evitare i raid della coalizione alleata. Nei combattimenti, stando a fonti mediche citate dal Telegraph, sono rimaste uccise almeno 109 persone e i feriti sono oltre 1300. Numeri che potrebbero comunque aumentare nel corso della giornata. Bombardamenti delle truppe fedeli al raìs, infatti, si segnalano anche ad Ajdabiya, dove a difesa dei civili sarebbero entrati in azione Tornado britannici.
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Giappone:acqua radioattiva in 4 reattori

(ANSA) - TOKYO - L'agenzia Kyodo, citando la Tepco, riferisce che acqua altamente radioattiva e' stata rilevata nei quattro reattori piu' problematici della centrale nucleare di Fukushima, pari a 10.000 volte i livelli normali. Tepco ha iniziato oggi a riversare acqua dolce nei reattori n.1 e n.3, quelli che hanno mostrato segnali piu' critici nelle ultime ore, allo scopo di migliorare l'efficienza del raffreddamento, anche se l'acqua radioattiva e' stata trovata in entrambi e in quelli n.2 e n.4.

Libia: testimoni, violenti combattimenti all'entrata orientale di Ajdabiya

Tripoli, 25 mar. - (Adnkronos/Aki) - Sono in corso in questi minuti violenti combattimenti presso l'entrata orientale della citta' di Ajdabiya, in Cirenaica. Secondo quanto riefriscono testimoni alla tv satellitare 'al-Arabiya', le brigate fedeli a Muammar Gheddafi hanno iniziato un pesante cannoneggiamento delle postazioni dei ribelli. La tv concorrente 'al-Jazeera' ha mostrato in diretta il fumo che si eleva verso il cielo dalle zone colpite dalle truppe del regime poco fuori Ajdabiya.

Fukushima, Kan: la situazione è grave. Oltre 27mila le vittime di sisma e tsunami

(Xinhua)
Tokyo, 25 mar. (Adnkronos) - "Non stiamo nella posizione di essere ottimisti". E' quanto ha detto, parlando della crisi nucleare in Giappone, il primo ministro Naato Kan, assicurando che comunque il governo sta facendo "tutto il possibile" per affrontarla.

La situazione a Fukushima "è molto grave", ha aggiunto. "Continueremo ad informarvi in modo corretto ed esatto", ha detto ancora parlando ai giornalisti.

Intanto preoccupano gli alti livelli di radioattività riscontrati nell'acqua di alcuni reattori della centrale. Quelli relativi al reattore 3 dell'impianto di Fukushima sembrano provenire dal nucleo del reattore stesso e non dalla vasca, ha spiegato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell'Agenzia per la Sicurezza Nucleare e Industriale, citato dall'agenzia Kyodo. Nessun dato, ha aggiunto, a correzione di precedenti dichiarazioni, fa pensare che vi siano danni alla vasca del reattore. Mentre l'alto livello di radioattività dell'acqua ha costretto alla sospensione dei lavori in corso nei reattori 1 e 2.

Ieri, tre tecnici al lavoro nell'edificio del reattore 3 sono stati contaminati da acqua contenente materiali radioattivi 10mila volte il consentito. Due di loro sono stati ricoverati in ospedale. Il governo ha esortato i residenti nella fascia compresa tra i 20 e i 30 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima a trasferirsi volontariamente altrove. Lo ha riferito il portavoce del governo Yukio Edano, spiegando che la decisione è dovuta più alla preoccupazione per le difficoltà di approvvigionamento della popolazione piuttosto che per la salute pubblica, secondo quanto riferito sempre dall'agenzia Kyodo news.

Intanto, il Giappone sta considerando di elaborare nuovi standard di sicurezza per le centrali nucleari, secondo quanto affermato dal ministro dell'Economia, Banri Kaida.

Ad oggi il bilancio delle vittime del terremoto e dello tsunami dell'11 marzo in Giappone è di 10.035 morti e 17.443 dispersi, secondo quanto riferito dalla polizia nipponica.

E tra le 27mila vittime del terremoto e dello tsunami, nella città costiera di Minamisanriku tutti parlano di una ragazza, Miki Endo, che l'emittente NHK definisce "una eroina". Con la sua voce penetrante, amplificata da un altoparlante, la giovane fino all'ultimo ha avvertito la popolazione dell'arrivo dello tsunami che ha devastato la cittadina di circa 9.500 abitanti. Miki ancora oggi risulta tra i dispersi, mentre i suoi genitori si sono salvati.

La terra continua a tremare. Una nuova forte scossa di magnitudo 6,2 della scala Richter è stata registrata nel nordest del Giappone, sulla costa delle prefetture di Miyagi e Iwate. Il terremoto delle 20.36, ora locale, è stato percepito anche a Tokyo.

Consulta: ammesso conflitto attribuzione su rinvio a giudizio Mastella

Roma, 25 mar. (Adnkronos) - La Corte Costituzionale ha dichiarato "ammissibile il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato", proposto dal Senato nei confronti dei procuratori della Repubblica presso i tribunali di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli e del gup del tribunale di Napoli, relativo al rinvio a giudizio dell'allora ministro della Giustizia Clemente Mastella, senza che gli atti fossero stati prima inviati al 'tribunale dei ministri'.

Brasile: agenti filmati mentre sparano a 14enne, 5 arresti

Manaus, 25 mar. (Adnkronos) - Cinque agenti della polizia brasiliana sono stati arrestati dopo la diffusione, su diverse emittenti, di un filmato in cui alcuni di loro sparano contro un 14enne. Le immagini, catturate da una telecamera di sicurezza a Manaus, mostrano uomini in divisa che puntano l'arma contro il giovanissimo. La vicenda e' accaduta nell'agosto scorso e il ragazzino, sopravvissuto nonostante le ferite multiple riportate, e' ora inserito insieme alla sua famiglia in un programma di protezione di testimoni.

Tracce di iodio radioattivo in Germania

Berlino, 25 mar. (Adnkronos/Dpa) - Le autorità tedesche hanno rilevato nell'aria tracce microscopiche di iodio radioattivo proveniente dal Giappone. Lo ha annunciato una portavoce del ministero dell'Ambiente tedesco. Una stazione meteo governativa a sudovest di Friburgo ha rilevato 60 micro-becquerel di iodio per metro quadro di aria, si legge in un comunicato dell'Ufficio federale per la protezione dalla radiazioni. Si tratta di una dose "un milione di volte più bassa di quella che un essere umano riceve attraverso la radioattività naturale", ha detto la portavoce del ministero dell'Ambiente.

La Germania ha anche annunciato controlli più stringenti sul cibo importato dal Giappone, stabilendo che solamente alle derrate testate e certificate in Giappone come libere da radiazioni sarà consentito l'ingresso nel Paese. Funzionari doganali stanno testando con contatori geiger tutti i carichi provenienti dal Giappone, ha detto un portavoce del ministero dell'Industria, sottolineando che, dall'inizio della crisi nucleare in Giappone, nessun carico proveniente via mare è stato finora respinto.