sabato 30 aprile 2011

Wojtyla beato, pellegrini al Circo Massimo: tutto pronto per la veglia di preghiera

Roma, 30 apr. (Adnkronos/Ign) - È già iniziato l'afflusso delle centinaia di migliaia di pellegrini attesi nella Capitale per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Sotto una pioggia leggera e un cielo grigio, i primi fedeli sfilano da stamattina lungo via della Conciliazione e si affacciano in piazza San Pietro dove sono già state piazzate le transenne che regoleranno l'accesso dei fedeli alla celebrazione di domani. Comparsi anche i primi striscioni con i colori bianchi e rossi della Polonia. Mentre sono decine i pullman che stanno ancora arrivando a Roma dalle diverse destinazioni.

La beatificazione di Karol Wojtyła si annuncia come una grande e universale ''festa della fede'', afferma Papa Benedetto XVI nel messaggio autografo inviato per l'occasione all'Osservatore romano. ''Una festa - prosegue il quotidiano vaticano - che migliaia di persone giunte a Roma da tutto il mondo si preparano a vivere proprio in queste ore. E che, nell'auspicio dello stesso Papa Ratzinger, costituisce una 'preziosa occasione per aprire le porte a Cristo'''.

''Ai giovani - sottolinea il Pontefice - il compito di inaugurare questa tre giorni di celebrazioni, con la veglia di al Circo Massimo, in collegamento con cinque santuari mariani di diversi continenti''. Domani mattina alle 10 la cerimonia in piazza San Pietro, dove lunedì, alle 10.30, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, celebrerà la messa di ringraziamento in onore del nuovo beato.

Oltre ai pellegrini sono 88 le delegazioni internazional, tra cui 16 i Capi di Stato che presenzieranno alla beatificazione di Giovanni Paolo II. Fra questi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che guida la delegazione italiana, il Presidente della Polonia Bronislaw Komorowski, quindi quello del MessicoFelipe Calderon. Ci saranno poi i Capi di Stato di Slovacchia, Montenegro, San Marino, Togo,Zimbabwe - con il presidente Robert Mugabe - Albania, Andorra, Bosnia ed Erzegovina, Camerun, Repubblica del Congo, Estonia, Honduras, Macedonia.
Continua ...

Il ministro Prestigiacomo autorizza le trivellazioni alle isole Tremiti

Il ministro Prestigiacomo autorizza le trivellazioni alle isole Tremiti
© ANDREAS SOLARO/AFP

Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha dato il via libera alle trivellazioni al largo delle isole Tremiti, alla ricerca di greggio. Le proteste delle scorse settimane hanno avuto come unico effetto la proposta, da parte del ministero, di ampliare di qualche chilometro l'area destinata al parco marino del Gargano. Secondo le associazioni ambientaliste le trivellazioni sono un inutile rischio: l'eventuale petrolio rinvenuto sarebbe troppo poco e di scarsa qualità.

Quanto costerà all'Italia la guerra in Libia?

Quanto costerà all'Italia la guerra in Libia?

Il conflitto libico peserà sull'Italia almeno per 700 milioni di euro: ecco le spese voce per voce.

Calcolare i costi di una guerra prima che sia finita è impossibile, ma qualcuno si è già lanciato in qualche stima anche per quanto riguarda lo scontro in Libia, dove il nostro Paese ha aumentato il proprio impegno nei giorni scorsi. L'unica cifra uscita finora dalle aule parlamentari ipotizza 700 milioni di euro in tutto. A conti fatti, dunque, il conflitto potrebbe pesare su ogni italiano circa 11,6 euro. Ad averlo dichiarato è il deputato leghista Maurizio Fugatti, che in commissione Finanze della Camera ha detto: "Un intervento come la guerra in Libia costa 700 milioni, dove andiamo a prendere i soldi?".

Il Foglio del 28 aprile, invece, parla di un miliardo di euro. "A metà aprile - si legge a pagina 3 - La Russa disse in un'intervista che erano già stati spesi 500 milioni, contando anche i fondi del ministero dell'Interno per l'emergenza profughi e immigrati". "La guerra libica - sintetizza il giornale - rischia di costare all'Italia oltre un miliardo di euro". In questo caso, dunque, il conflitto presenterebbe a ogni cittadino del nostro Paese un conto di circa 16,6 euro.

Anche se i costi variabili non possono ancora essere calcolati, dato che sono legati alla durata della guerra e al tipo di operazioni che si deciderà di sostenere, qualche dato può aiutare a farsi un'idea di ciò a cui si sta andando incontro. Il 26 aprile, il Sole 24 Ore scriveva che "dal 19 marzo al 24 aprile sono state effettuate circa 500 sortite per un totale di oltre 1.300 ore di volo", che tradotto in soldi significa "un costo di oltre 45 milioni di euro solo per la componente aerea".

Continua ...

http://italian.irib.ir/analisi/commenti/item/91651-quanto-coster%C3%A0-allitalia-la-guerra-in-libia?

Leonardo Mazzei: Italia, un Paese da liberare

Leonardo Mazzei: Italia, un Paese da liberare
Leonardo Mazzei coordinatore del movimento Campo antimperialista in un’intervista rilasciata alla nostra Redazione ha detto: Italia è un Paese ancora sotto l’occupazione perché a tutt’oggi un Paese a sovranità limitata. Le basi installate dagli americani dopo la seconda guerra mondiale sono ancora sul territorio, non solo, se né sono fatte delle nuove ma se né stanno costruendo delle nuove come quella di Vicenza. Queste basi sono servite a guerre di aggressione come quella contro la Jugoslavia, l’Iraq e servono anche agli Usa per la guerra contro l’Afghanistan e in questi giorni vengono usate, purtroppo con la partecipazione dei bombardieri italiani contro la Libia. Quando diciamo che il nostro Paese è ancora sotto l’occupazione non ci riferiamo solo alle basi americane, ma anche ai gravi condizionamenti da parte degli Usa nella nostra politica interna ed estera e anche quella militare e economica e più in generale nelle grandi scelte politiche del nostro Paese. Quindi la nostra Italia è un Paese da liberare in tutti i sensi.

Antonio Mazzeo: Partecipazione italiana in guerra contro la Libia, un errore non solo strategico ma anche storico.

Antonio Mazzeo: Partecipazione italiana in guerra contro la Libia, un errore non solo strategico ma anche storico.
Antonio Mazzeo scrittore e blogger italiano in parlando ai microfoni della nostra Radio ha detto:
L’Italia ha ancora dei debiti spaventosi con la Libia. Sono stati commessi crimini di guerra enormi di cui l’Italia non ha ancora fatto chiarezza. Trovarsi ora in un conflitto e bombardare le città libiche non è certamente il modo migliore di fare i conti con la propria storia coloniale. Non dimentichiamo che da Sud d’Italia e precisamente dalla Sicilia ora stanno partendo la gran parte dei raid sia italiani che degli Usa sia dei Paesi dell’Alleanza Atlantica Nato. L’attuale guerra dell’Europa contro la Libia avrà gravi conseguenze dirette e indirette. la risposta militare alla crisi libica è la risposta più sbagliata. Rischiamo ulteriormente di mettere benzina sul fuoco e scatenare un incendio difficilmente domabile.

Gb: polizia arresta un attivista perchè “pensava di protestare”

Gb: polizia arresta un attivista perchè “pensava di protestare”
LONDRA - La polizia britannica ha arrestato l'attivista Charlie Veitch sottrandolo da casa sua a Cambridge per le sue presunte cospirazioni anarchiche in occasione del matrimonio reale. L'attivista è stato arrestato il giorno prima delle nozze reali nonostante nel giorno stesso del suo arresto, lui si fosse recato alla polizia, di sua spontanea volontà, per dichiarare che che la loro manifestazione sarà svolta pacificamente senza alcuna intenzione di disturbare o interrompere le nozze reali. Lo riferisce Press Tv precisando che Londra nel giorno 29 aprile è stata una città militarizzata a tutti gli effetti per il matrimonio reale di William e Kate. Blindare la capitale inglese è costato 22 milioni di euro ai cittadini britannici. Cinquemila poliziotti, mille soldati, centinaia di agenti dei servizi segreti hanno blindato Londra effettuando arrestati anticipati per “sospetto di cospirazione volta a causare disordine pubblico e disturbo della quiete durante il matrimonio reale”. Le clamorose nozze tra William e Kate hanno avuto un risvolto securitario senza precedenti, che è costato ai contribuenti britannici la bellezza di 22 milioni di euro e ha suscitato polemiche per la sua durezza con cui è stata preventivamente impedita ogni pacifica contestazione. Il programma dell’opposizione inglese prevedeva manifestazioni pacifiche in Soho Square. L'organizzatore della protesta, professor Chris Knight, è stato cacciato dall'Università di Londra in cui insegnava antropologia per aver partecipato alle proteste contro il G20 del 2009.
Knight è stato arrestato dalla polizia davanti a casa sua la sera prima del matrimonio. La stessa sorte è toccata al giovane londinese Charlie Veitch, che si era occupato di promuovere la manifestazione su internet. Una ventina di altri attivisti sono stati arrestati nel corso di una serie di retate effettuate giovedì dalla polizia in tutte le case occupate di Londra.
Un centinaio di altri giovani appartenenti ai gruppi pacifista-ecologisti residenti nei sobborghi londinesi, fermati in passato durante altre manifestazioni, hanno ricevuto un ordine di polizia in cui si vietava loro l'ingresso nel centro di Londra per il giorno delle nozze reali.

Tutti i retroscena dell’aggressione fascista: venerdì nero a Napoli

XII

E' vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dalla entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.

Non bastava la monnezza, non bastavano i candidati in odore di camorra. Oggi Napoli, mai stanca di raschiare il fondo, ha fatto un tuffo negli anni di piombo. Il tutto comincia, ieri, intorno alle 10 del mattino nei pressi della Facoltà di Lettere della Federico II, zona Porta di Massa. Gli studenti dei collettivi decidono di cancellare le scritte di minaccia apposte la sera prima tra le quali una profetica Antifa’ vi buchiamo, le svastiche e le croci celtiche dai muri dell’Università, quando vengono avvicinati da tre giovani diCasapound, tra i quali il candidato alla III Municipalità in una lista collegata a Lettieri (PdL) EnzoTarantino (quello stesso Tarantino che una settimana fa è stato coinvolto nella polemica per la pagina fb di auguri ad Adolf Hitler). Trai gruppi di giovani scoppia una rissa, dove con virile ed italico valore i fascisti di Casapound sguainano i coltelli. Alla fine in 4 verranno portati in ospedale, 3 ragazzi dei collettivi con profonde ferite da armi da taglio, e lo stesso Enzo Tarantino con contusioni varie.

I fascisti sono sempre gli stessi, violenti, vigliacchi, che minacciano con scritte sui muri e cominciano pure a mantenere le promesse.

Leggi tutto e guarda le foto:

http://www.agoravox.it/Tutti-i-retroscena-dell.html

LIBIA: GHEDDAFI, DA ITALIA DI BERLUSCONI CRIMINI COME 1911

(AGI) Tripoli - Muammar Gheddafi accusa Silvio Berlusconi e il parlamento italiano di crimini di stampo colonialistico.
"Mandando i suoi aerei a bombardare, oggi come ieri a Gherdabia", ha detto il Colonnello libico in un discorso pronunciato oggi nella ricorrenza del 96.mo anniversario della battaglia tra italiani e libici nella citta' sita a sud di Sirte, "l'Italia commette gli stessi crimini perpetrati nel 1911 e attua la stessa politica coloniale. E' un'Italia violenta. Il mio amico Berlusconi e il parlamento italiano, se esiste davvero un parlamento, commettono oggi un crimine".

SPOSINI: RISPONDE A STIMOLI. RESTA IN COMA FARMACOLOGICO

(ASCA) - Roma, 30 apr - Lamberto Sposini, colpito ieri da emorragiacerebrale, risponde agli stimoli del dolore. A renderlo noto lo staff medico del Policlinico Gemelli sottolineando che il giornalista restera' in coma farmacologico ''almeno per le prossime 48 ore''.
''Le condizioni generali del paziente, ricoverato in Terapia Intensiva, sono buone. Rimane in prognosi riservata'', spiega un bollettino medico.
Ieri il conduttore era stato sottoposto ad un intervento chirurgico, secondo i medici ''perfettamente riuscito'', per ridurre l'emorragia al cervello.
Sposini, colto da malore poco prima di iniziare la consueta trasmissione pomeridiana su Rai1 ''La vita in diretta'', era stato in un primo momento ricoverato al Santo Spirito, per poi essere trasportato al Gemelli.

Il senatore del Partito Democratico contro l’omopubblicità di Ikea e Eataly

La catena di negozi di prodotti alimentari di qualita’, pubblica sui quotidiani una pagina con l’immagine di due donne che si tengono per mano e scoppia la polemica.

“Anche noi di Eataly siamo aperti a tutte le famiglie” recita lo spot, e raccoglie il plauso di Equality Italia, rete sui diritti civili. ‘Ottima iniziativa – dice Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia – che rappresenta una sconfitta per i messaggi omofobi di Giovanardi’. ‘Invitiamo tutti ad appoggiare l’iniziativa di Eataly – conclude Mancuso – e intanto noi sicuramente ci andremo a cena con Stuart Milk nel suo tour italiano sui diritti civili’.

CONCIA - “Aziende come Ikea e Eataly, sanno perfettamente che le persone gay, lesbiche e trans contribuiscono a fare girare l’economia nel nostro paese e quindi sono consumatori al pari di tutti gli altri cittadini italiani, e non ultimo pagano le tasse. Il mio rammarico – continua la deputata – e’ che come sempre accade in Italia, la societa’ civile sia piu’ avanti rispetto a una politica giurassica, che non sa governare il cambiamento e ha paura del futuro. Del resto come ci dicono tutti gli studi di settore, le aziende aperte verso le diversita’ sono quelle che funzionano meglio e che hanno piu’ successo sul mercato. Per questo motivo – conclude Concia – voglio fare un appello al mondo delle imprese italiane che so essere molto sensibile al tema dell’innovazione: seguite l’esempio di Ikea e di Eataly attraverso campagne pubblicitarie gay friendly che valorizzino la cultura dell’inclusione e del rispetto. Insieme possiamo costruire un Paese migliore e piu’ moderno per tutti’.

Continua ...

http://www.giornalettismo.com/archives/123450/il-senatore-pd-contro-lomopubblicita-di-ikea-e-eataly/

Renzo Bossi: “Roma è inferiore a Milano”

Secondo il Trota la capitale non vale il capoluogo lombardo nel cinema e nelle attività multimediali.

Il figlio di Umberto Bossi, Renzo Bossi detto il Trota, attuale consigliere di maggioranza in Regione Lombardia, interviene su quanto accade nel mondo, tranquillizzando i milanesi sul suo futuro politico – non farà l’assessore, e a Milano si mangerà il panettone per il Primo maggio – e spiegando come la Libiarischi di diventare il nuovo Afghanistan. La Lega, comunque, ha assicurato il delfino dellider maximo padano, lotta per il federalismo e per questo il governo Berlusconi non cadrà. Ecco in dettaglio ilTrota show, con tanto di stoccata all’inferiorità di Romasulle attività cinematografiche.

RENZO BOSSI NON FARA’ L’ASSESSORE - Renzo Bossi non fara’ l’assessore a Milano. “Ho preso un impegno con i lombardi in consiglio regionale”, ha chiarito parlando con i giornalisti a margine di un incontro alla festa del Movimento giovani padani. Nel caso in cui gli chiedessero di fare l’assessore, ha aggiunto, sceglierebbe come delega quella ai Giovani, per motivi di eta’ (“perche’ non lo puo’ fare un cinquantenne”). Sulle più pressanti questioni di attualità il buon Renzo si è così espresso.

Continua ...

http://www.giornalettismo.com/archives/123454/renzo-bossi-roma-e-inferiore-a-milano/

Romani: “Quella matta della Prestigiacomo mi fa incaXXare”

30 aprile 2011

Il ministro per le Attività Produttive Paolo Romani attacca la sua collegaPrestigiacomo sul sistema di finanziamento per gli incentivi al fotovoltaico. Secondo il ministro Romani, che è intervenuto a Giussano, nella Brianza lombarda, il sistema dell’autocertificazione è pericoloso perchè, specie in alcune parti d’Italia, con chiaro riferimento al Sud, le frodi sarebbero all’ordine del giorno. Un attacco diretto alla collega siciliana e ambientalista, con tanto di applausi da parte della platea brianzola, che farebbe incazzare Paolo Romani per il suo sostegno ad un’iniziativa pericolosa.

Fukushima: l'aspirazione dell'acqua radioattiva va a rilento

Fukushima: l'aspirazione dell'acqua radioattiva va a rilento
FUKUSHIMA (GIAPPONE) - Continuano, nella centrale nucleare di Fukushima, i lavori per svuotare dall'interno dei reattori l'acqua radioattiva. Si tratta di un lavoro lungo e pericoloso, perchè l'acqua ha sciolto quantità elevate di materiale radioattivo, e le radiazioni che emana a lungo andare sono pericolose. La Tepco, la società giapponese che gestisce l'impianto, ha deciso di mettere una seconda pompa di aspirazione, per tentare di velocizzare le operazioni, ma anche così le previsioni parlano di metà-fine maggio come data in cui lo svuotamento del reattore sarà completato. Inoltre c'è il problema dell'immagazzinamento del liquido radioattivo: troveranno cisterne abbastanza grandi? Intanto ci sono indizi che portano a pensare che le fuoriuscite radioattive siano state più pericolose di quanto detto finora. Infatti sono stati trovati, nei dintorni della centrale, dei pezzi che emanavano circa 1 sievert all'ora, una dose potenzialmente letale, pari a 1000 radiografie in un'ora.

Napoli: 15 identificati per Lettieri

(ANSA) - NAPOLI - Sono quindici per il momento le persone identificate per il tentativo di aggressione, ieri pomeriggio a Napoli, al candidato sindaco Pdl, Gianni Lettieri. La Digos sta ascoltando i testimoni e valutando le foto e i video che sono stati girati. Complessivamente potrebbero essere una ventina le persone coinvolte che rischiano di essere denunciate. Lettieri ha subito un tentativo di aggressione da parte di decine di giovani dei centri sociali durante una manifestazione elettorale.

Egitto, Mubarak rischia pena di morte

(ANSA) - ROMA - L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak rischia la pena di morte. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Mohammad el Guindi in un'intervista al quotidiano al-Ahram. Secondo el Guindi, Mubarak potrebbe essere condannato alla pena capitale se riconosciuto colpevole di aver ordinato di aprire il fuoco contro i manifestanti durante la protesta che ha portato alla sua caduta. Il ministro ha precisato che anche i due figli e la moglie di Mubarak, Suzanne, sono accusati di corruzione.

Libia, da Calderoli appello all'opposizione: "Votate la mozione della Lega, è la più equilibrata"

Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Roberto Calderoli rivolge "un appello" a tutte le forze, di maggioranza e di opposizione, perché votino la mozione della Lega sulla Libia. "E' la più equilibrata e completa e dovrebbero votarla tutti, non soltanto gli alleati di maggioranza ma anche le forze di opposizione che, diversamente,negherebbero i valori della sinistra storica", afferma il ministro della Semplificazione.

I rapporti nella maggioranza, ha comunque, fatto sapere Calderoli in giornata, si stanno “avviando ad una soluzione”. Noi, dice ancora “siamo convinti di uscire con una mozione ragionevole, equilibrata, proposta dalla Lega e che metterà d'accordo tutti, maggioranza e opposizioni, fatte salve posizioni politiche di chi pensa ancora che si debba dare la spallata ad ogni cambiar del vento”.

"La mozione della Lega Nord -spiega Calderoli- parla di pace, di diritti civili, di stabilità, di fine dei bombardamenti, di diplomazia, e non a caso nelle ultime ore Gheddafi ha proposto un cessate il fuoco, e dice no ad azioni militari di terra, ad aumenti di tasse e ad esodi di massa". All'appello del ministro ha risposto il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini: "Non ci interessa l'offerta".

Usa: i morti per i tornado sono almeno 342, bilancio piu' grave solo nel 1925

Washington, 30 apr. (Adnkronos) - E' salito ad almeno 342 morti il bilancio dei morti per i tornado che mercoledi' scorso hanno devastato il sud degli Stati Uniti. Lo riferisce la Cnn, precisando che vi sono 245 morti in Alabama, 34 in Tennessee, 33 in Mississippi, 15 in Georgia, 5 in Virginia e 1 in Arkansas. Centinaia di persone risultano ancora disperse a Tuscaloosa, la citta' dell'Alabama che e' stata maggiormente colpita, e squadre di cani sono al lavoro per cercare sopravvissuti fra le macerie delle case spazzate via dalla furia del vento.

Piazza Fontana, a 42 anni dalla strage sopravvisuto risarcito con 500mila euro

Genova, 30 apr. - (Adnkronos) - Sara' risarcito con piu' di 500mila euro, 42 anni dopo la strage di piazza Fontana, a Milano, un sopravvissuto. Lo ha stabilito il giudice del lavoro del Tribunale di Imperia, Enrica Drago, accogliendo il ricorso di Roberto Antonucci Prina, 71 anni, all'epoca cassiere della Banca Nazionale del'Agricoltura, dove avvenne la strage. Le perizie hanno accertato che l'uomo soffre di disturbi derivanti dal trauma per l'attentato. Il giudice ha stabilito che Antonucci Prina dovra' ricevere 162 mila euro e un vitalizio mensile dal ministero dell'Interno e 355 mila euro dall'Inps.

Prina accoglie la decisione con "un piccolo sollievo" ma prova ancora tanta "amarezza per l'assenza di una verita' giudiziaria". L'uomo all'epoca dell'attentato terroristico aveva 29 anni e lavorava come impiegato nella Banca Nazionale dell'Agricoltura a Piazza Fontana a Milano. "Di quel giorno ricordo l'esplosione, un volo di sette metri - racconta all'ADNKRONOS - e intorno a me una mattanza, immagini che non si cancellano. Quarantadue anni dopo faccio ancora fatica a passare li' davanti, ho ancora le palpitazioni". Da anni Prina e' in cura presso l'ospedale di Siena per disturbi post traumatici da stress dove viene seguito da un nucleo specializzato.

"Oggi per me e' arrivata un risarcimento personale ma manca una verita' giudiziaria. Importante - sottolinea - sarebbe togliere il segreto di Stato, un passo che si deve fare per le vittime, per le loro famiglie, per i sopravvissuti. Per me e' arrivato un pezzo di giustizia per chi non c'e' piu' ancora no: e' una questione di dignita', un dovere di verita'".

Caso Orlandi, si riaffaccia la pista islamica Il fratello: "Wojtyla ce la faccia ritrovare"

Dal manifesto della scomparsa di Emanuela Orlandi
Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Caso Orlandi: si riaffaccia la pista islamica sulla scomparsa di Emanuela, la figlia di un dipendente del Vaticano sparita nel nulla il 22 giugno 1983. L'ipotesi viene sostenuta da Anna Maria Turi, giornalista autrice del volume 'Emanuela nell'abbraccio dell'Islam?', edizioni Segno. Secondo l'autrice, Emanuela Orlandi sarebbe viva e le sue tracce porterebbero ad imboccare la strada dell'Islam. Scettico sulla tesi il legale della famiglia Orlandi, l'avvocato Massimo Krogh che, interpellato dall'Adnkronos, afferma: "Da parte nostra abbiamo sempre pensato che Emanuela fosse stata rapita per uno scambio con Alì Agca. L'unica speranza che possa essere ancora in vita è data dal fatto che non si è mai ritrovato il corpo". ''Domani mia madre sarà sul sagrato di piazza San Pietro per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Io seguirò l'evento dai maxischermi di via della Conciliazione'' ha detto all'ADNKRONOS il fratello Pietro Orlandi. ''Ricordo quando Giovanni Paolo II venne a casa nostra - dice - e ci disse che il rapimento di Emanuela era un caso di terrorismo internazionale. Ho sempre chiesto collaborazione al Vaticano, in fondo -fa notare Pietro Orlandi- mia sorella è stata rapita perché cittadina vaticana''.

La tesi, sostenuta da Anna Maria Turi nel suo libro, nasce da una ricerca sul campo durata dieci anni. Il libro si avvale della prefazione dell'ex presidente della Croce Rossa Massimo Barra e sarà presentato da Falco Accame, Massimo Barra, Francesco Bruno e Michele Del Re il prossimo 12 maggio al Centro Russia Ecumenica, a due passi dal Vaticano. Partendo da informazioni nell'ambito di Servizi stranieri, la Turi le ha incrociate cercando un riscontro nell' ambiente romano, incontrando persone che le cronache non avevano mai legato al caso, e successivamente ha compiuto numerosi viaggi in terra islamica,
Continua ...

Gheddafi: guerra arriverà in Italia

(Xinhua)
Tripoli, 30 apr. (Ign) - Muammar Gheddafi non intende lasciare la Libia ma è pronto ad accettare un cessate il fuoco, a patto però che sia rispettato da tutte le parti coinvolte. Allo stesso tempo minaccia l'Italia: "Tra noi è guerra aperta".

"Non lascerò il mio Paese", ha detto il Colonnello in un discorso alla nazione trasmesso dalla televisione di Stato questa mattina. "Nessuno può costringermi e nessuno può dirmi di non combattere per il mio Paese", ha aggiunto il raìs. "La Libia è pronta da subito ad accettare un cessate il fuoco - ha proseguito - ma un cessate il fuoco non può esserci da una parte sola. Noi siamo stati i primi a salutare un cessate il fuoco e siamo stati i primi ad accettarlo, ma gli attacchi dei crociati Nato non si sono fermati".

Quanto all'Italia, il popolo libico ha intenzione di "portarvi il conflitto". ''Il governo italiano oggi attua la stessa politica fascista e coloniale dei tempi dell'occupazione'', ha sottolineato Gheddafi, affermando che nel 2008 l'Italia ''ha fatto le sue scuse e ha detto che (il colonialismo, ndr) è stato un errore che non si sarebbe ripetuto, ma ora sta facendo lo stesso errore''. Un riferimento ai raid aerei che l'Italia ha cominciato a condurre sulla Libia nell'ambito dell'operazione Nato contro il regime. ''Con rammarico prendiamo atto che l'amicizia tra i due popoli è persa - ha concluso Gheddafi - e che i rapporti economici e finanziari sono stati distrutti''.

''Con rammarico ho sentito i figli della Libia minacciare di portare la guerra in Italia - ha detto ancora il Colonnello - Dicono che ormai la guerra è tra noi e gli italiani, che uccidono i nostri figli come facevano nel 1911''. ''I libici hanno ragione - ha detto - e io non posso porre un veto sulla sulla decisione di difendere la Libia e portare lo scontro nei territori nemici''. ''Pensavamo di avere a che fare con una nazione moderna, che ha una città come Roma, la cui storia è universalmente riconosciuta - ha proseguito - ma mi rammarica constatare che a cento anni dall'invasione italiana, invece di festeggiare la fine del colonialismo, ci troviamo di nuovo con la colonizzazione che si ripete''. ''Non posso essere io a difendere gli interessi dell'Italia - ha aggiunto - ora sta all'Italia difendere sé stessa''. Secondo il Colonnello, sono i giovani di Sirte a volere ''la guerra aperta con l'Italia'', colpevole di aver ''ucciso i figli della Libia nel 1911 come nel 2011''. Ora, a suo giudizio, la popolazione ''è libera di difendere sé stessa''.
Continua ...

venerdì 29 aprile 2011

TORNADO

Quiz!

Aggredito il candidato Pdl a Napoli Sputi, insulti e bastonate in centro

Un centinaio di manifestanti sorprende Lettieri e il suo staff: costretti a nascondersi in chiesa. Morcone (Pd): piena solidarietà

NAPOLI
Un centinaio di esponenti dei centro sociali ha sorpreso e aggredito, prima con minacce verbali poi con sputi, infine con lancio di bastoni, Gianni Lettieri, candidato a sindaco di Napoli del Pdl. L’agguato è avvenuto poco prima delle 16,00 mentre Lettieri faceva un giro nel centro antico di Napoli con il candidato presidente della Municipalità. L'appuntamento era in piazza San Gaetano, vicinissima a San Gregorio Armeno.
Chi era con Lettieri racconta che sono cominciati ad arrivare, a gruppi di dieci, militanti dei centri sociali, alcuni sarebbero anche noti alle forze dell'Ordine. Hanno aspettato l'ex presidente degli industriali mentre usciva dalla Chiesa di San Lorenzo Maggiore ed hanno cominciato ad inveire pesantemente poi, quando erano ormai un centinaio, hanno preso a lanciare sassi e bastoni. Gli uomini della Digos hanno costretto Lettieri e il suo staff ad entrare di nuovo in Chiesa e a restare lì.
A quel punto è stata la gente del quartiere a mandar via il gruppo di assalitori che si stava apprestando a danneggiare auto in sosta. Il gruppo si e' allontanato prima che intervenisse la polizia. Lettieri avrebbe voluto completare il suo giro nei Decumani ma le forze dell'ordine glielo hanno sconsigliato.

Continua ...

http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/400134/

I trilioni di dollari pagati dai contribuenti Usa per le guerra in Iraq e Afghanistan

I trilioni di dollari pagati dai contribuenti Usa per le guerra in Iraq e Afghanistan

Nel budget Usa per l’anno fiscale 2011, 110 miliardi di dollari sono stati previsti come spesa per la guerra in Afghanistan, una somma che è la più alta dal 2001, l’anno in cui questo paese venne occupato dagli Stati Uniti e dai loro alleati.

Questa spesa elevatissima, è decisamente sospetta anche perchè il governo americano ha promesso di attuare a partire dal mese di Luglio il piano di ritiro delle proprie forze dal paese asiatico.

Per il 2011 non scherza nemmeno il budget destinato all’Iraq dove rimangono circa 50 mila militari americani: 44 miliardi di dollari per un paese dove stando ai media occidentali non ci sarebbe più la guerra.

Considerando le spese complessive, fatte per le guerra in Afghanistan e Iraq, gli Stati Uniti hanno speso finora 1.26 trilioni di dollari dei loro contribuenti ed è davvero impossibile indovinare quando queste spese termineranno e a quanto potranno arrivare.

La questione è che queste spese, che vengono tolte alla Sanità, all’Istruzione ed ai programmi per il Welfare della popolazione, vanno a riempire le tasche delle industrie di armi e quelle farmaceutiche. Godono anche di questa situazione anche le compagnìe private di sicurezza come la macabra Blackwater che oggi porta il nome di Xe.

Insomma, queste guerre, hanno tolto benessere ai poveri ed ai cittadini medi degli Usa per arricchire sempre di più i ricchi della società americana e le lobby di potere. Questo andamento, può anche far ottenere voti a Obama, ma a lungo andare renderà sempre più malata e infelice l’America da un punto di vista economico e sociale.