lunedì 28 marzo 2011

Asse Libia-Italia attaccato dai francoangloamericani con la complicità... dell'Italia stessa

Asse Libia-Italia attaccato dai francoangloamericani con la complicità... dell'Italia stessa

di Nicoletta Forcheri - 28/03/2011

Fonte: mercatoliberotestimonianze.blogspot

"Da quando la Cina ha annunciato il conio dello yen d’oro, si sono sollevate voci sul sistema aureo nel Medio Oriente. Il principale iniziatore del pagamento senza dollari né euro è il leader e guida della rivoluzione in Libia, il colonnello Muammar Gheddafi il quale ha fatto appello al mondo arabo ed africano per adottare una valuta... unica – il dinaro d’oro" (art. vedi sotto).

All'argomento descritto su alcuni post del mio facebook che questa guerra sarebbe per (le" forze rothschildiane") " il tentativo di evitare che sia smascherata la loro truffa bancaria globale fatta di "dollari" ed altra carta straccia similare!", una mia amica vissuta in Libia ribatte:

"Lo penso anch'io; pur non amando particolarmente Gheddafi, per motivi personalissimi che esulano dalla politica interna libica, penso che la guerra di aggressione occidentale sia assolutamente ingiusta ed illegittima, volta - come le altre ...guerre di aggressione occidentali - a depredare le risorse della Libia, in totale spregio dei diritti del popolo libico e del principio di diritto internazionale relativo alla sovranità permanente dei popoli sulle loro risorse naturali.

Vogliono spoliare il popolo del petrolio, del gas, dell'oro di cui pure è provvisto (uno dei 25 paesi con le maggiori riserve d'oro), della terra e di tutto il resto.

E questo non è giusto!!!!!!!!!!!!!!!

La Libia è forse il paese più prospero di tutta l'Africa, con il più alto reddito pro capite; nessuno muore di fame in Libia; c'è un'equa distribuzione delle risorse e stanno talmente bene che hanno oltre un milione di lavoratori stranieri sul loro territorio (è tantissimo se rapportato alla popolazione libica, che conta circa sei milioni di abitanti)!!!!!!!!!!

Non credo quindi vi possano essere dubbi sulle reali motivazioni di questa guerra d'aggressione, mascherata da "intervento umanitario" (sì, con i tomahawk all'uranio impoverito!!!!!!!!!).

Senza contare la guerra "indiretta" di Francia e Inghilterra (Total e B.P.) all'Italia (ENI); le prime due non tollerando i vantaggiosi accordi commerciali stipulati dalla terza con la Libia......... Non ci hanno mai potuti vedere!!!!!!!!!!"

Si aggiunga che le riserve auree libiche sono ricchissime, e vengono in mente i parallelismi con il meridione d'Italia una volta ricco in oro, che fu poi barattato con i pezzi di carta della nuova Banca d'Italia. Solo che da noi fu in occasione dell'unificazione "forzata", mentre in un popolo come la Libia unificato, sia pur con qualche incrinatura tra tribù e dopo tanti anni, dalle politiche del rais, sarebbe in occasione della sua balcanizzazione e/o irachizzazione, cioé la suddivisione in tre regioni con creazione artificiosa degli antagonismi tra tribù.

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http://italian.irib.ir/analisi/articoli/item/90560-asse-libia-italia-attaccato-dai-francoangloamericani-con-la-complicit%C3%A0-dellitalia-stessa

Libia: scienziato nucleare italiano spiega effetti uso uranio impoverito sulla nazione

Libia: scienziato nucleare italiano spiega effetti uso uranio impoverito sulla nazione

Cruise: uno studio scentificio di impatto ambientale e sulla salute. A cura di Massimo Zucchetti, docente di impianti nucleari al Politecnico di Torino

Fonte: www.9online.it

Introduzione

Le questioni che riguardano l’Uranio impoverito e la sua tossicità hanno talvolta, negli anni recenti, esulato dal campo della scienza. Lo scrivente1 si occupa di radioprotezione da circa un ventennio e di uranio impoverito dal 1999. Dopo un’esperienza di pubblicazione di lavori scientifici su riviste, atti di convegni internazionali e conferenze in Italia, sull’Uranio impoverito, questo articolo cerca di fare una stima del possibile impatto ambientale e sulla salute dell’uso di uranio impoverito nella guerra di Libia (2011). Notizie riguardanti il suo utilizzo sono apparse nei mezzi di informazione fin dall’inizio del conflitto.2.

Per le sue peculiari caratteristiche fisiche, in particolare la densità che lo rende estremamente penetrante, ma anche il basso costo (il DU costa alla produzione circa 2$ al kg) e la scomodità di trattarlo come rifiuto radioattivo, il DU ha trovato eccellenti modalità di utilizzo in campo militare.

Se adeguatamente trattata, la lega U-Ti costituisce un materiale molto efficace per la costruzione di penetratori ad energia cinetica, dense barre metalliche che possono perforare una corazza quando sono sparate contro di essa ad alta velocità.

Il processo di penetrazione polverizza la maggior parte dell’Uranio che esplode in frammenti incandescenti (combustione violenta a quasi 5000 °C) quando colpisce l’aria dall’altra parte della corazzatura perforata, aumentandone l’effetto distruttivo. Tale proprietà è detta “piroforicità”, per fare un esempio, la caratteristica dello zolfo dei fiammiferi. Quindi, oltre alla elevata densità, anche la piroforicità rende il DU un materiale di grande interesse per queste applicazioni, in particolare come arma incendiaria (API: Armour Piercing Incendiary cioè penetratore di armature incendiario).

Infine, in fase di impatto sull’obiettivo, la relativa durezza del DU (in lega con il Titanio) fornisce al proiettile capacità autoaffilanti: in altre parole, il proiettile non si “appiattisce” contro la corazza che deve sfondare, formando una “testa piatta” – come fa ad esempio un proiettile di Pb – ma mantiene la sua forma affusolata fino alla completa frammentazione, senza quindi perdere le proprietà penetranti.

In battaglia il DU è sicuramente stato impiegato nella Guerra del Golfo del 1991, durante i bombardamenti NATO/ONU sulla Repubblica Serba di Bosnia nel settembre 1995, sulla Jugoslavia nella primavera 1999; in questo secolo, durante l’attacco all’Afghanistan e successivamente ancora in Iraq nel 2003.

L’uso di dispositivi al DU nelle guerre in Somalia ed in Bosnia centrale e centro-orientale (soprattutto ampie aree intorno a Sarajevo) negli anni ‘90, in Palestina ed in poligoni di tiro di competenza delle forze militari NATO, è ancora incompletamente documentato3.

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http://italian.irib.ir/notizie/scienza/item/90561-libia-scienziato-nucleare-italiano-spiega-effetti-uso-uranio-impoverito-sulla-nazione

"Parziale fusione del nucleo" A Fukushima tracce di plutonio

L'acqua radioattiva per la prima volta fuori dalla centrale atomica

TOKYO
Dopo l’acqua con forti valori di radioattività sia nel seminterrato della turbina del reattore n.2 sia fuori dallo stesso edificio, nella centrale di Fukushima sono comparse anche tracce di plutonio, in cinque aree diverse.
In mattinata, sulla radioattività dell’acqua, il portavoce del governo, Yukio Edano, ha spiegato che il fenomeno è dovuto «al contatto con le barre di combustibile del nucleo che si è parzialmente fuso»: sposando le tesi dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, Edano, che ha definito «inaccettatbile» gli errori della Tepco sulla radioattività, ha definito il fenomeno «temporaneo». In tarda serata, invece, la stessa utility ha annunciato di aver rilevato, in campioni di una settimana fa, il plutonio che sarebbe a livelli non dannosi per la salute, al punto che i lavori di messa in sicurezza di Fukushima «andranno avanti».
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Stop alla norma salva-manager tolta dalla presidenza della Camera

L'ha fatto espungere la presidenza della Camera dalla legge Comunitaria. "L'articolo aggiuntivo in questione non risulta riconducibile al contenuto proprio della legge"

ROMA - Stop alla norma salva-manager 1. L'ha fatto espungere la presidenza della Camera dalla legge Comunitaria. L'annuncio è stato dato in Aula dalla presidente di turno Rosy Bindi. Richiamando i poteri della presidenza della Camera sul controllo del rispetto dell'ammissibilità degli emendamenti, Bindi ha spiegato che "l'articolo aggiuntivo in questione non risulta riconducibile al contenuto proprio della legge". Dunque "avrebbe dovuto essere dichiarato inammissibile". E il presidente della Camera Gianfranco Fini, ha aggiunto, "ha il potere di espungere le norme che non avrebbero dovuto essere dichiarate ammissibili".
La norma avrebbe impedito le multe per danno erariale a consiglieri di amministrazione di società con partecipazione pubblica sopra al 50 per cento. Tra l'altro ne avrebbero beneficiato i consiglieri di amministrazione della Rai, ex e attuali, condannati dalla corte dei Conti a pagare il milione e 800mila euro a testa per avere avallato, nel 2005, la nomina dell'allora direttore generale Alfredo Meocci.

Carceri, sono 14 i suicidi dall'inizio dell'anno Dodici i morti in cella nel solo mese di marzo

I decessi dietro le sbarre, dall'inizio del 2011, sono stati 35. IL detenuto rumeno che si è tolto la vita ieri pomeriggio nell'istituto di pena di Santa Maria Maggiore a Venezia, proclamava la sua innocenza ed era stato già protagonista di atti di autolesionismo e di un paio di tentativi di suicidio

ROMA - Nel solo mese di marzo 12 detenuti sono morti nelle carceri italiane, di cui almeno 5 si sono tolti la vita. Dall'inizio dell'anno, sono 35 i decessi in carcere, di cui 14 suicidi accertati. Sonno i dati forniti da Ristretti Orizzonti, l'organizzazione di volontariato che tiene aggiornato un Osservatorio sulla condizione nelle ca
Altri tre suicidi nello stesso carcere. Nel 2009 ci furono ben tre suicidi a Santa Maria Maggiore ed un altro avvenne lo scorso 22 settembre, per il quale sono tuttora in corso indagini miranti ad accertare eventuali responsabilità. Tuttavia, il caso che ha sollevato maggiore scalpore è stato quello del 26enne Mohamed P., marocchino, che si strangolò con un brandello di coperta il 6 marzo 2009 in una cosiddetta "cella liscia", priva di ogni appiglio e suppellettile, utilizzata per i detenuti a rischio suicidario ma, sembra, anche come punizione per gli indisciplinati.
Sotto indagine diverse persone. Per quella morte furono indagate diverse persone, tra cui l'Ispettore di Polizia Penitenziaria Domenico Di Giglio, che quel giorno comandava gli agenti in servizio e che fu accusato di omicidio colposo. La vicenda finì con una ulteriore tragedia, poiché Di Giglio, nel frattempo messo in congedo per problemi psicologici, si toglie la vita il 27 settembre 2009 (a tre giorni dall'inizio del processo per la morte di Mohamed), dopo aver ucciso la moglie Emanuela Pettenò, 43 anni.

GIAPPONE: ISPRA, TRACCE DI IODIO 131 AL NORD ITALIA MA NESSUN PERICOLO

(ASCA) - Roma, 28 mar - Tracce di iodio 131 sono state rilevate dalle centraline di misurazione nel nord Italia. Lo riferisce l'ISPRA che con il sistema delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell'Ambiente effettua il monitoraggio della radioattivita' ambientale e che dal 12 marzo 2011 ha chiesto di intensificare le misure di particolato atmosferico allo scopo di monitorare l'andamento di una eventuale presenza di radioattivita' in aria riconducibile all'incidente nella centrale di Fukushima in Giappone.
In particolare, risultati delle misure relative ai campionamenti effettuati tra il 23 e il 27 marzo dall'ARPA Piemonte, dall'ARPA Valle d'Aosta, dall'ARPA Bolzano e dall'ARPA Lombardia hanno evidenziato in alcuni campioni la presenza di piccole tracce di iodio 131, dell'ordine del decimillesimo o centomillesimo di Bq/m3.
Le concentrazioni risultano di 1-2 ordini di grandezza inferiori a quelle rilevate nei giorni scorsi negli Stati Uniti ed in Canada. Esse , rileva l'ISPRA, sono analoghe a quelle rilevate in Francia dall'Istituto di Radioprotezione e Sicurezza Nucleare (IRSN) nei giorni dal 24 al 26 marzo. I valori, tranquilizza l'Istituto, non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario.
Sino ad oggi, la rete automatica di monitoraggio dell'intensita' di dose gamma in aria dell'ISPRA non ha rilevato valori anomali rispetto alle normali fluttuazioni del fondo ambientale locale.

“Hanno tentato di comprarmi per passare al PdL”

Un deputato dell’opposizione rivelerà stasera in tv il tentativo di “acquisto” da parte della maggioranza.

Parte questa sera su Rai 3 intorno alle 23 il nuovo programma di Lucia Annunziata ‘Potere’. La domanda a cui cerchera’ di rispondere la trasmissione e’ “chi comanda in Italia?’”. Negli anni Novanta e’ avvenuto lo sdoganamento della ricchezza in politica con la discesa in campo di uno degli uomini piu’ ricchi del Paese. Questi alcuni dei temi che verranno toccati nel corso della prima puntata del nuovo programma di Rai3.

In studio Gianantonio Stella e Sergio Rizzo autori di ‘Silvio Forever’, il film di Roberto Faenza nelle sale da venerdi’ scorso e Denis Verdini, coordinatore del Pdl. Tra gli interventi filmati quello di Enrico Giovannini, presidente dell’Istat e Marco Follini del Pd. Ed ancora testimonianze di un gruppo di parlamentari dell’opposizione contattati dal centrodestra con offerte economiche e di poltrone per passare dall’altra parte. Per la prima volta un deputato (di cui finora non si conosceva il nome) rivelera’ in tv il tentativo di compravendita.

Santoro lancia l’allarme: “Vogliono chiudere Annozero”

“Il regolamento per le amministrative è un provvedimento decisivo, potrebbe portare alla soppressione dei programmi di approfondimento informativo”

“Quelli che stanno per essere messi ai voti, su proposta della maggioranza, sono provvedimenti liberticidi che, qualora approvati, porterebbero nuovamente alla soppressione dei principali programmi di approfondimento informativo del servizio pubblico”. Lo afferma Michele Santoro, riferendosi agli emendamenti depositati oggi dalla maggioranza in commissione di Vigilanza Rai e relativi al regolamento della par condicio in vista della tornata elettorale del 15 e 16 maggio. Dal conduttore di ‘Annozero’ viene quindi l’invito – “con tutte le mie forze” – al presidente Zavoli e all’opposizione “a fare di tutto per evitare che vengano messi al voto perche’ violano lo spirito delle legge sulla par condicio, ribadito da sentenze della Corte Costituzionale e del Tar, che impone di distinguere tra comunicazione politica e informazione”. Santoro sottolinea che “di fronte ad un’emergenza nucleare, ad una guerra che ci vede impegnati in prima fila e alle vicende giudiziarie del Presidente del Consiglio si agisce per chiudere gli spazi critici, restituendo cosi’ ai telegiornali di proprieta’ di Silvio Berlusconi e a quelli pubblici da lui direttamente condizionati un primato che hanno perso sul campo”. Il conduttore di ‘Annozero’ annuncia quindi “noi reagiremo in tutti i modi”, aggiungendo che “chi oggi fa finta di non vedere non puo’ non essere ritenuto complice”.

L’EMENDAMENTO - L’emendamento a cui si riferisce Michele Santoro prevede di...

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http://www.giornalettismo.com/archives/119493/santoro-lancia-lallarme-vogliono-chiudere-annozero/

Yemen:salta fabbrica munizioni,110 morti

(ANSA) - ROMA - Sale a 110 il numero delle persone morte nell'esplosione di una fabbrica di munizioni a Jaar, nel sud dello Yemen,e decine sono rimaste ferite. Da una prima ricostruzione, le vittime sono abitanti della citta' che cercavano di razziare munizioni nella fabbrica che ieri era stata depredata da ribelli separatisti legati ad Al Qaida. Domenica, i ribelli avevano assalito Jaar, occupando diversi edifici strategici e riuscendo a cacciare l'esercito regolare.

Tokyo: ''Parziale fusione barre reattore 2''. A Fukushima rilevato plutonio nel terreno

(Xinhua)
Tokyo, 28 mar. (Adnkronos/Ign) - Parziale fusione delle barre di combustibile usato al reattore numero due della centrale nucleare di Fukushima Daiichi in Giappone. Lo ha reso noto il portavoce del governo, Yukio Edano, precisando che vi è anche stata una perdita dell'acqua altamente radioattiva contaminata dalle barre (la Tepco ha spiegato di aver misurato livelli di radioattività nell'acqua trovata nella sala turbine dell'impianto centomila volte più alta della soglia considerata come norma).

La Commissione per la sicurezza nucleare ha informato il governo che ''si ritiene che vi sia stata una perdita di acqua che, nella gabbia di contenimento, è entrata in contatto con le barre di combustibile parzialmente fuse''. In una conferenza stampa, Edano ha aggiunto che il processo di fusione delle barre al reattore due dovrebbe essersi interrotto.

Il governo giapponese ha definito ''inaccettabile'' l'errore (solo l'ultimo di una lunga serie) del gestore della centrale nucleare di Fukushima. La compagnia Tepco aveva diffuso un dato sbagliato sui livelli eccessivi di radioattività dell'acqua in uno degli impianti della centrale: in un primo momento, era stato detto che la radioattività era di dieci milioni di volte superiore alla soglia di normalità, non di 100mila.

La stesso Tepco, secondo quanto riporta l'agenzia Kyodo, oggi ha annunciato che tracce di plutonio sono state rilevate in cinque punti nei pressi della centrale di Fukushima. La compagnia che gestisce l'impianto ha chiesto aiuto agli esperti nucleari francesi che verranno inviati nel paese asiatico.

"C'è un alto livello di incertezza per quanto riguarda le implicazioni dell'incidente nucleare avvenuto nella centrale di Fukushima", è l'allarme lanciato dalla commissaria Ue alla gestione delle crisi e aiuti umanitari Kristalina Georgieva, appena tornata da una missione di due giorni in Giappone. "E' troppo presto ora per fare previsioni, le autorità giapponesi stanno lavorando a scenari possibili per il futuro per capire quali saranno le implicazioni dell'incidente", ha spiegato la commissaria, sottolineando che ora la priorità per Tokyo è quella di "riportare la situazione sotto controllo".
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Libia: Nato bombarda Sebha, decine di civili uccisi

Libia: Nato bombarda Sebha, decine di civili uccisi
SEBHA - La coalizione internazionale ha bombardato questa mattina all’alba dei quartieri residenziali della città di Sebha, a circa 750 chilometri a sud di Tripoli: la città rappresenta il luogo di origine della tribù Kadhadfa, di cui fa parte anche il colonnello Muammar Gheddafi. Secondo un testimone, la città è stata pesantemente bombardata alle 4 del mattino: decina di civili sono stati uccisi e tanti altri costretti ad abbandonare le proprie abitazioni e fuggire altrove. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale libica Jana.

“Il reattore di Fukushima era danneggiato: mi pagarono per starmene zitto”, rivelazione di un ingegnere giapponese

“Il reattore di Fukushima era danneggiato: mi pagarono per starmene zitto”, rivelazione di un ingegnere giapponese

TOKYO - Queste sono cose che non sembrano essere successe in Giappone. Sono storie che ti fanno pensare che tutto il mondo è paese, che tutti rubano alla stessa maniera. Una storia di coperture ad altissimi livelli, di corruzione, quasi. E che coinvolge una delle più grandi catastrofi della storia recente, sicuramente del paese del Sol Levante: il terremoto, poi tsunami, poi allarme nucleare nella centrale di Fukushima. E per un paese che ha fatto dell’indipendenza energetica fondata sull’atomo la sua bandiera, una notizia come quella che è venuta alla luce nelle ultime ore, anche nulla di ciò che è successo fosse emerso dopo un terremoto tragico come quello dell’11 di marzo, sarebbe stato un problema.

DANNEGGIATO – Il reattore nella quarta centrale di Fukushima era compromesso. Difettoso, malfunzionante. Lo si sapeva, lo si sapeva da molto tempo, e chi lo sapeva fu pagato per stare in silenzio. Per occultare, per accomodare in totale segretezza il danno. Gli ispettori della società che gestisce l’energia per Tokyo furono distratti con cene lussuose ed altre prebende. Tutto venne messo sotto silenzio, ed emerge ora, grazie ad uno scoop di Bloomberg, ripreso anche in Italia da alcuni blog.

Uno dei reattori nella centrale danneggiata di Fukushima avrebbe contenuto acciaio danneggiato ed incapace di contenere le radiazioni nel nocciolo, secondo un ingegnere che aiutò a costruire il sistema di contenimento quarant’anni fa. Mitsuhiko Tanaka afferma di aver aiutato a nascondere un difetto di manutenzione nel dispositivo da 250 milioni di dollari installato nella centrale di Fukushima numero 4 quando lavorava per una divisione della Hitachi nel 1974. Il reattore, che Tanaka chiama “una bomba a tempo”, era spento per manutenzione quando il terremoto dell’11 marzo ha causato uno tsunami di 7 metri che ha disabilitato il sistema di raffreddamento alla centrale, causando esplosioni e fuoriuscita di radiazioni.

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http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/90555-%E2%80%9Cil-reattore-di-fukushima-era-danneggiato-mi-pagarono-per-starmene-zitto%E2%80%9D-rivelazione-di-un-ingegnere-giapponese

Libia: sulle popolazioni piove l’uranio impoverito

Libia: sulle popolazioni piove l’uranio impoverito

TRIPOLI - Sarà opportuno che in Libia nelle zone colpite da oltre cento missili da crociera Tomawak, si adottino misure di protezione da uranio impoverito.

Infatti negli impennaggi dei missili Tomawak si trovano barre di uranio impoverito da 300 kg. Se pensiamo che un proiettile anticarro costruito con metallo di uranio impoverito ne contiene solo circa 30 gr., si può immaginare la quantità di polveri di uranio che si diffonde nelle zone di impatto… Di questo si è completamente taciuto. Nell’attacco missilistico sull’ex Jugoslavia vennero impiegati solo 15 missili da crociera che causarono crateri di 6 mq. I libici non possiedono idonee misure di protezione. È quindi un doveroso gesto umanitario verso la popolazione libica in prossimità delle zone colpite, quello di inviare materiale per la protezione. L’Italia sa delle gravi conseguenze prodotte alle persone delle aree esposte senza misure di protezione. Ora i casi di ammalati sono oltre mille. L’Italia ha ancora da saldare un debito morale con le popolazioni libiche: non dobbiamo dimenticare che nel 1930 gli aerei di Italo Balbo distrussero, con l’uso dell’iprite, intere tribù libiche inermi. Forse la pagina più nera del nostro colonialismo.

Ruby, Arcidonna chiede costituzione parte civile nel processo

Valeria Ajovalasit: “I reati contestati a Berlusconi ledono la dignità di tutte le donne”

PALERMO. "I reati contestati a Berlusconi ledono la dignità delle donne": è per questo che Arcidonna chiederà di costituirsi parte civile nel processo al premier Silvio Berlusconi, per concussione e favoreggiamento alla prostituzione minorile, che inizierà il 6 aprile. La prossima settimana, quindi, la presidente dell'associazione, Valeria Ajovalasit, sarà a Milano con il pool di avvocati che lavora sulla costituzione di parte civile: Nino Caleca, Roberto Mangano, Roberta Flaccovio, Marcello Montalbano e Monica Gambirasio. Lo ha annunciato la stessa Ajovalasit in una conferenza stampa a Palermo, sede della storica associazione nazionale.
"In questo procedimento penale - ha spiegato - sono persone offese non soltanto le donne vittime dei reati contestati al premier, ma tutte le donne che l'associazione per statuto rappresenta. Lo sfruttamento, anche consapevole, del loro corpo é una violazione dei diritti non soltanto della singola donna, ma di tutte le donne". Arcidonna ha deciso questa azione consapevole di "promuovere anche un'azione politica – ha puntualizzato - ma non trasformeremo questo caso in uno show. E' sicuramente una sovraesposizione dell'associazione, ma lo dobbiamo fare, perché convinte che le donne sono 'cresciute'".
La costituzione di parte civile punterà anche sul riconoscimento, già avvenuto a livello europeo, di Arcidonna per la tutela dei diritti delle donne. "Se il tribunale deciderà di accogliere la nostra istanza - ha spiegato l'avvocato Caleca - sarà una decisione storica. Abbiamo il 50 per cento di possibilità, forse un po' di più. In ogni caso, questa è solo la prima volta che Arcidonna fa un'azione di questo tipo in un processo penale, ma non sarà l'ultima. Abbiamo intenzione di ripetere quest'azione in altri procedimenti, dove ce ne fossero i presupposti".
Nel 2004, ha ricordato Ajovalasit, Arcidonna si costituì parte civile quando si discusse in Sicilia la modifica dello Statuto siciliano. "L'articolo 3 - ha detto - sulla presenza delle donne nell'Ars. Il punto violava le donne, perché non venivano riconosciuti i giusti diritti di rappresentanza femminile nel parlamento siciliano. Poi la modifica non passò, ma comunque venne riconosciuta sotto il profilo del merito la nostra istanza".