venerdì 8 luglio 2011

Censura di Internet in corso anche negli Usa


Censura di Internet in corso anche negli Usa
I professori americani in legge avvertono che la nuova legislazione americana permetterà allo stato di chiudere i siti web per aver linkato altri siti che ospitano materiale soggetto a copyright
La legge Protect IP, al momento ferma al Senato, rappresenta un colpo mortale alla libertà di parola in Internet. 
Trasformerebbe tutta la rete di un clone simile a YouTube, che censura e cancella abitualmente il materiale quando gli viene richiesto dai governi o dalle corporations e chiuderebbe gli user channel senza possibilità di appello.
La legislazione codifica semplicemente quello che la Homeland Security sta già mettendo in pratica, sequestrando e chiudendo i siti web senza alcun rispetto di una procedura legale e in molti casi senza nemmeno notificarlo al proprietario.
In una lettera aperta scritta dal professor Mark Lemley della Stanford University, da David S. Levine della Elon University e da David G. Post della Temple University, avvisano che la legge richiederà alle aziende di hosting di Internet e ai motori di ricerca di depennare interi siti web sulla base di un semplice richiamo al copyright del detentore del diritto, senza che venga intrapreso un processo legale o un accordo tra le parti.
Anche linkare un sito web che i detentori del copyright indicano sia in violazione delle leggi a tutela della proprietà intellettuale darà modo agli agenti federali americani di sequestrare il tuo dominio e di imporre sanzioni penali.
Nel suggerire che la rimozione dei siti web senza nessuna possibilità di rettifica sia una evidente violazione della legge costituzionale così come intesa dalla Suprema Corte, i professori affermano che la disposizione darebbe modo al governo il potere di “distruggere il sistema dell’indirizzamento in Internet”.
“Impone ai provider di Internet e agli operatori dei server di Internet di rifiutarsi di riconoscere quei domini Internet che una corte considera “dedicate ad attività di contraffazione”. Ma invece di attendere che un sito web venga giudicato colpevole di una violazione imponendo così l’equivalente della pena di morte, la legge consentirebbe ai tribunali di ordinare a un qualsiasi provider Internet di fermare di riconoscere il sito anche in base a un ordine restrittivo limitato o un’ingiunzione preliminare emesso lo stesso giorno in cui venga esposto il reclamo. Le corti potrebbero emettere un ordine del genere anche se al proprietario del nome del dominio non venisse mai notificato di avere un caso contro di lui.”
Questo è esattamente il tipo di ambiente online che i governi occidentali stanno tentando di replicare mentre cercando di soffocare l’ultimo bastione della vera libertà di parola, il mondo della rete.

Fonte: www.comedonchisciotte.org

Paola Petti, la compagna di Simmi «Ho visto uccidere Flavio, ora ho paura»


«La vendetta per il falso stupro è l'unica pista. Forse avevano tentato 

un altro agguato, ho trovato la gomma bucata dell'auto».

Paola Petti, la compagna del giovane ucciso in Prati
di Nino Cirillo
ROMA - Di Paola Petti è rimasta un’ombra di donna, una donna che ha visto uccidere l’amato compagno davanti ai suoi occhi. Quel delitto, il delitto di lunedì mattina in via Grazioli Lante, la feroce esecuzione di Flavio Simmi, Paola ce l’ha ancora stampato negli occhi, il resto è una figurina esile esile, impaurita, con le braccia perennemente conserte e i capelli color rame raccolti alla meglio.
Abbraccia le amiche, piange sulle loro spalle, ma per una buona mezz’ora non apre bocca. Poi si decide, con quel filo di voce che le è rimasto. E non solo insiste sulla pista della vendetta per quel dannato falso stupro, ma rivela che anche una seconda auto, due giorni prima del delitto venne trovata con una gomma bucata. E accusa chi ha consegnato ai giornali spezzoni della sua testimonianza: «Mi sento in pericolo, può toccare anche a me». 
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Delitto Rea, sequestrato navigatore satellitare in casa Parolisi



I carabinieri hanno prelevato anche due trolley. Michele Rea: "Siamo sempre più stanchi, arrabbiati e confusi".

Roma, 8 lug. (TMNews) - I carabinieri di Ascoli Piceno, che indagano sull'omicidio di Melania Rea, hanno sequestrato un navigatore satellitare a casa di Salvatore Parolisi, indagato a piede libero per l'omicidio della moglie Melania. Prelevati anche due trolley, molto simili, che fanno parte di un stesso set, uno a casa dei familiari di Parolisi a Frattamaggiore, e uno a casa dei genitori di Melania a Somma Vesuviana. Inoltre i carabinieri hanno portato via la Renault Scenic di Parolisi, già sequestrata dagli inquirenti alla fine di giugno e parcheggiata nella caserma di Frattamaggiore, per portarla a Roma, nel laboratorio del Ris.

L'obiettivo della perquisizione dei carabinieri era quello di rintracciare il trolley che Raffaele Paciolla, l'amico e vicino di casa del caporalmaggiore dell'esercito, ha detto di aver visto nel bagagliaio della Scenic a Colle San Marco, il giorno della scomparsa di Melania, il 18 aprile.

"Ogni giorno con le notizie che si susseguono siamo sempre più stanchi, arrabbiati e confusi, perché vogliamo qualcosa di certo al più presto", dice al telefono Michele Rea. Da casa dei familiari di Melania, a Somma Vesuviana, in particolare, i carabinieri hanno portato via un trolley, "cercavano quello indicato da Paciolla. E il trolley di Salvatore stava a casa mia. Il sabato scorso la scomparsa di Melania - spiega Michele Rea - io e Salvatore eravamo scesi a Somma Vesuviana insieme e lui aveva portato i vestiti di Melania a casa di mia madre in quel trolley. I carabinieri lo hanno preso e hanno lasciato gli abiti di mia sorella".

Formigoni attacca Berlusconi "Il leader sia deciso dalle primarie"


Dopo l'intervista del premier a Repubblica, il governatore lombardo stoppa l'investitura nei confronti di Alfano: "No a nomina dall'alto". Poi rilancia: "Pdl rinunci al nome e lavori per fare un nuovo centro". Bersani scettico sul ritiro annunciato per il 2013: "Difficile credergli anche se parla del giorno dopo". Gasparri: "In corsa anche Maroni, Tremonti e Casini". Bocchino: "Senza di lui convergenza di forze moderate"

ROMA-  "Alfano sarebbe una ottima soluzione come candidato premier per il 2013 ma sarà il nostro popolo a sceglierlo. Non c'è spazio per una nomina dall'alto": così il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ha commentato l'investitura fatta dal premier Silvio Berlusconi nei confronti del ministro della Giustizia, nell'intervista pubblicata oggi da Repubblica 1.

"Si utilizzino le primarie". Il Pdl - ha spiegato Formigoni - il primo luglio ha deliberato l'uso delle primarie per individuare i candidati a tutte le cariche elettorali, sindaci, presidenti di Provincia e Regione". E quindi "sarebbe strano anzi una contraddizione non scegliere così il candidato premier". Il governatore non ha però detto se a queste primarie intende candidarsi. "Distinguiamo - ha osservato - le questioni di metodo da quelle personali. Le parole di Alfano sono le mie di questi anni: primarie per tutti. Questo è il metodo e un grande partito è grande se rispetta il metodo". D'altro canto "i leader - ha aggiunto - sono scelti dal popolo" e l'affermazione di Berlusconi come leader nel 1993  sarebbe stata "una eccezione".
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http://www.repubblica.it/politica/2011/07/08/news/bersani_scettico_sul_ritiro_del_premier_difficile_credergli_anche_se_parla_di_domani-18848100/

"Radiazione di Moggi non c'è prescrizione"


Il procuratore federale Palazzi è intervenuto presso la Corte di giustizia federale: "Una sentenza che serva da memoria per i fatti, non ci sono norme che prevedano la prescrizione"


"Radiazione di Moggi non c'è prescrizione"
ROMA - "Una sentenza che serva da memoria per i fatti, non esiste la prescrizione". Il procuratore federale Stefano Palazzi ha ribadito la richiesta di radiazione per Luciano Moggi: "La particolare gravità dei comportamenti di Moggi è stata evidenziata da due gradi di giudizio e resta attuale ancora oggi, giustificando così la scissione del vincolo associativo, e rendendo attuale l'interesse della federazione nel ribadire la richiesta di radiazione. Quei comportamenti non devono più capitare, e questa sentenza deve servire a dare memoria storica di quei fatti". Così l'intervento di Palazzi presso la Corte di giustizia federale.

Il procuratore della Figc ha parlato anche della prescrizione della radiazione chiesta dai legali del direttore generale della Juventus: "Non ci sono norme che prevedono una prescrizione della proposta di radiazione - le parole di Palazzi - Respingiamo questa richiesta. La prescrizione è infondata, e l'oggetto del giudizio di oggi resta la gravità di quei fatti già accertati. Anche attualizzandoli ad oggi, le loro posizioni (Moggi, Giraudo e Mazzini, ndr) non si sono modificate, e non sono mai state rimosse da alcuna sentenza. Tutti gli elementi nuovi, legati alle questioni delle altre società, non possono essere presi in considerazione. Quanto è emerso da quegli atti era chiaro, non c'era solo una rete, ma una molteplicità di reticoli, per favorire la Juve. Nel 2006 tra gli incolpati non c'erano solo questi 3, ma tanti soggetti
i stituzionali e società. Affidarsi al grido di tutti colpevoli nessun colpevole, o di così fan tutti, non leva gravità a quei fatti già accertati".
 

GOVERNO: IDV, ALLA FACCIA DEL PARTITO DEGLI ONESTI, AVANTI IL PROSSIMO

(ASCA) - Roma, 8 lug - ''Avanti il prossimo, alla faccia del partito degli onesti. Dopo la richiesta di arresto degli onorevoli del Pdl, Milanese e Papa, ora e' in arrivo una probabile richiesta di rinvio a giudizio per il ministro Romano nell'indagine sul concorso esterno in associazione mafiosa''. E' quanto afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando.

''E' imbarazzante e inquietante il silenzio del ministro della Giustizia, Alfano, il cui partito, invece di concedere l'autorizzazione a procedere per i deputati coinvolti nelle inchieste, affinche' questi possano essere giudicati dalla magistratura, continua a difenderli. Nulla di nuovo sotto il sole'', conclude Orlando.

“Basta con il lutto per Wojtyla”



Le intercettazioni per l’affare Crespi rivelano la clamorosa devozione degli uomini PdL in Rai
E’ ammirevole il quadro devozionale degli uomini e delle donne targate Popolo delle Libertà che qualche legislatura fa sono stati messi a capo della Rai. Talmente ammirevole che sarebbe bello che anche l’attuale Papa e le gerarchie venissero a sapere cosa si dicevano al telefono, sicuri di non essere ascoltati, quelli che poi fanno mostra di grande devozione al Papa. Ne parla Emilio Randacio su Repubblica:
«Hanno chiamato Del Noce e lo hanno obbligato ad andare in onda con Affari tuoi». A parlare è Marco Bassetti, tuttofare di Endemol, la società di produzione televisiva tra i cui azionisti di oggi figura anche Mediaset, ma che nell’aprile del 2005 faceva capo solo all’olandese Jon De Mol. Erano i giorni in cui moriva Giovanni Paolo II e il lutto chiedeva alle televisioni italiane, senza distinzione, uno stile di programmi sobri. Trasmissioni come “Affari tuoi”, il gioco dei pacchi milionari allora condotto da Paolo Bonolis, o come “Striscia la notizia” non potevano andare in onda, con i conseguenti danni pubblicitari, visto che sono programmi campioni di ascolti. In Mediaset, dove gli utili sono la vita dell’azienda si agitano e vorrebbero che si tornasse il prima possibile a palinsesti normali. In Rai, questo è sempre stato un aspetto secondario.
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 http://www.giornalettismo.com/archives/132776/basta-con-il-lutto-per-wojtyla/

Shaboo, Knef, Ghb e Ketamina: le nuove droghe che conquistano l’Italia


41 nuovi stupefacenti censiti dall’Ue. Molti si comprano on line
Se alcuni consumi sono in ribasso, è boom delle nuove droghe. Anche in Italia. Un’inchiesta di Vladimiro Polchi su Repubblica ci racconta in che modo arrivano e vengono utilizzate nel nostro paese Shaboo, Ghb (o droga dello stupro), Kfen, Ketamina e tante altre, tra canali di spaccio internazionali, laboratori artigianali in Italia e spedizioni apparentemente innocue via Internet. Stupefacenti sintetici, spesso sconosciuti alla legge.
Quanto valgono? Chi li usa? E per quali canali si muovono? Tutte domande a cui, oggi, è sempre più difficile rispondere. Il mercato è fluido, in espansione e non è facile stargli dietro. Nel solo 2010 in Europa sono entrate 41 sostanze sconosciute. Droghe completamente nuove arrivate da altri continenti, create in laboratorio oppure nate da piccole modifiche di sostanze note, che hanno invaso il mercato e mandato almeno una persona (spesso molte di più) in ospedale. Quando ci sono casi di intossicazione partono le segnalazioni di allerta del Centro europeo per il monitoraggio delle droghe verso tutti i Paesi membri. L’anno scorso è stato il peggiore di sempre. Nel 2009 vennero registrate solo 20 segnalazioni. Ma quali sono le nuove sostanze usate da chi cerca lo sballo? Ben 15 tra quelle segnalate nel 2010 sono repliche sintetiche dei catinoni, cioè le molecole dal khat, la pianta coltivata nella penisola arabica e nell’Africa orientale. Hanno effetti simili alla coca, ma di durata superiore. Sono la nuova tendenza in fatto di consumi, e tra queste c’è il famigerato mefedrone. Poi ci sono gli altri, soprattutto cannabinoidi sintetici. Insomma, il mercato, alimentato dalle cosiddette “designer medicines” e dalle “legal highs”, sostanze così poco conosciute da non aver avuto il tempo di diventare fuori legge, sta cambiando forma e gusti, deviando parte del fiume di soldi spesi per eroina, cocaina e cannabinoidi verso altre sostanze.
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Maroni annuncia: "Torneranno i sindaci sceriffo"


Maroni annuncia: 'Torneranno i sindaci sceriffo'
ROMA - Il MInistro dell'Interno Roberto Maroni annuncia il ritorno dei "sindaci-sceriffo", cioè il ritorno alla norma che consentiva ai sindaci di emanare ordinanze anche quando non ci siano caratteristiche di urgenza da risolvere. Una norma di cui molti sindaci hanno abusato e che poi venne cassata dalla Corte Costituzionale. Ma Maroni non si arrende: "Stiamo elaborando una proposta di legge per reintrodurre il potere d'ordinanza dei sindaci in materia di sicurezza nelle forme, nei limiti e nella cornice individuati dalla Corte Costituzionale. E' un'iniziativa legislativa che stiamo prendendo e che sarà portata al Consiglio dei ministri entro la fine di luglio. L'esperienza avuta è assolutamente positiva: centinaia e centinaia di ordinanze di sindaci di grandi città e di piccoli comuni, di ogni colore politico, dimostrano che erano, e io continuo a credere che siano, uno strumento utile per garantire maggiore sicurezza nei comuni, nelle città. Non c'è motivo per cui se una cosa dà risultati positivi  si ritorni indietro per via di qualche cavillo. Se è un cavillo, si modifica. Se ci sono obiezioni relative alla Costituzione, è un altro paio di maniche, ma qui stiamo trovando la soluzione sul fronte della sicurezza".
In realtà, tranne qualche isolata e trascurabile eccezione, questo potere è servito soprattutto ai sindaci leghisti per sfogare il proprio razzismo contro stranieri e rom oppure per fare a gara a chi faceva l'ordinanza più bizzarra ed inconcludente

Regno Unito: una miniera diventa impianto solare

Una miniera d'alluminio in disuso nei pressi della citta' di Truro, in Cornovaglia, e' stata trasformata in un impianto fotovoltaico capace di fornire energia a piu' di 400 abitazioni. La struttura, realizzata in meno di due mesi, si estende per 2,9 ettari di terreno e genera 1,4 MW di potenza grazie a 5.700 moduli fotovoltaici. Si inserisce in un progetto piu' ampio volto a trasformare l'area nel primo parco scientifico che sfruttera' solo energia pulita: non solo quella solare, ma anche eolica, idrica e geotermica.

Mafia, il gip chiede l'imputazione coatta del ministro Romano


Non ha accolto la richiesta di archiviazione, 

presentata dalla procura.

Francesco Saverio Romano (Imagoeconomica)
Francesco Saverio Romano (Imagoeconomica)
PALERMO - Il gip Giuliano Castiglia non ha accolto la richiesta di archiviazione, presentata dalla procura, dell'indagine per concorso in associazione mafiosa a carico del ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, e ha avanzato richiesta di imputazione coatta, cioè la fattispecie in cui il giudice non accoglie la richiesta di archiviazione avanzata dal pm e fa notificare all’imputato il decreto che dispone il giudizio. A questo punto i pm entro dieci giorni dovranno formulare la richiesta di rinvio a giudizio.
«ADDOLORATO E SCONCERTATO» - «Questo procedimento mi ha visto indagato quasi ininterrottamente per otto anni anche se l'indagine era tecnicamente spirata nel novembre del 2007. Questi semplici ma inconfutabili dati dimostrano il corto circuito tra le istituzioni e dentro le istituzioni». Lo dice il ministro Saverio Romano, commentando la decisione del gip di Palermo. «Il fallimento del sistema giudiziario - prosegue - vive nella interminabile condizione che si riserva al cittadino Saverio Romano in un periodo di tempo che nella sua enorme dimensione rappresenta già una sanzione insopportabile anche se l'epilogo sarà quello da me auspicato». Per Romano «sarebbe di contro parimenti fallimentare un sistema della giustizia che ha lasciato operare per così tanto tempo un uomo politico che potrebbe aver commesso l'infamante reato di concorso con Cosa Nostra. Purtroppo ormai da quasi 20 anni il nostro Paese assiste ad uno spettacolare conflitto che in questi ultimi mesi all'approssimarsi della riforma giudiziaria si è acuito». «Sono addolorato e sconcertato - conclude - con questo provvedimento non viene chiesta solo la formulazione dell'imputazione per il sottoscritto ma vengono messe in discussione le conclusioni alle quali dopo lunghissimi approfondimenti era pervenuta la Procura di Palermo. Difenderò in ogni sede il mio nome, per me, per i miei familiari e per la comunità politica che rappresento».

La barca, le auto, gli orologi «Ci penso io, ricompensami»


L'imprenditore Viscione: era esoso, ma mi portava le intercettazioni

ROMA - «E quindi, se lei dovesse fare un conto delle somme che ha dato?», domanda il magistrato. «In tutto una milionata, non sono preciso... sulle novecentocinquanta, un milione e cinquanta. Con esclusione della barca e dei regali che tra l'altro, soprattutto nella prima ondata, sono stati numerosi e molto costosi. Tipo un paio di gioielli, un paio di orecchini da sette carati di brillanti, che io sono stato costretto a regalargli, perché erano stati prenotati da lui in un negozio di Capri».

Uno «scapocchione fortunato»
Il 19 dicembre scorso l'imprenditore Paolo Viscione, arrestato per truffa e altri reati, decide di denunciare pagamenti e regalie al deputato del Pdl ed ex ufficiale della Finanza Marco Milanese, strettissimo collaboratore del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Gioielli, orologi, macchine e soldi per essere protetto dalle indagini delle Procure e delle Fiamme gialle, spiega. E il giudice, che vuole arrestare Milanese anche per il reato di associazione a delinquere commesso proprio insieme a Viscione, ritiene il suo racconto «intrinsecamente credibile, non essendovi motivi per dubitare della scelta collaborativa». Vengono dallo stesso paese, Viscione e Milanese, Cervinara in provincia di Avellino: «Siamo compaesani, ma lui è un ragazzo di cinquant'anni, io ne ho circa settanta, quindi le lascio immaginare in che considerazione veniva preso questo ragazzo, che in effetti sapeva di essere uno "scapocchione" per il padre che io conoscevo, e che a tutti i costi l'ha voluto inserire. Ha avuto un bel successo, perché la fortuna l'ha accompagnato...». Un «ragazzo» che dalla posizione raggiunta, fianco a fianco con il ministro dell'Economia, intorno al 2004 si è ripresentato a Viscione: «Ha cominciato a portarmi notizie e a intimorirmi sulle posizioni mie che sembravano preoccupanti rispetto a indagini da parte della magistratura... Mi venne a dire che ci stava un problema su Napoli... Chiaramente la cosa mi ha impressionato molto, perché già si parlava di associazione a delinquere finalizzata a reati finanziari». Insieme al problema, Milanese offriva la soluzione. Non gratuitamente, però: «Dice "qua ci penso io, ci penso io, ci penso io"... Insomma, c'è stata una richiesta di danaro a cui ho dato soddisfazione... Poi abbiamo cominciato a parlare del leasing di un'automobile, una Aston Martin che gli abbiamo preso usata; si è arrabbiato perché era usata e abbiamo cambiato la macchina».
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Crolla un pezzo di monte sul Lago di Como


La frana si è staccata da un costone 

e ha investito abitazioni e automobili. 

Evacuate cento persone


MILANO - Una frana di grosse dimensioni si è staccata da un costone sopra Brienno, sul Lago di Como. La massa franosa ha investito anche delle abitazioni e delle auto che transitavano sulla strada sottostante. I pompieri hanno già messo in salvo tutti gli abitanti delle case e diverse persone che si trovavano nelle auto e in un pullman e stanno scavando per verificare se vi siano altre persone rimaste sepolte dalla frana. Anche se al momento non risultano feriti, nemmeno dispersi. Intanto almeno cento persone sono state evacuate.
Frana sul lago di ComoFrana sul lago di Como    Frana sul lago di Como    Frana sul lago di Como    Frana sul lago di Como    Frana sul lago di Como    Frana sul lago di Como    Frana sul lago di Como
STRADE CHIUSE- Da Milano è partita la prima sezione operativa dei vigili del fuoco, quella impiegata per le calamità, con una quindicina di uomini e quattro mezzi speciali. Altre frane si sono registrate in altri punti della statale, con vetture e mezzi colpiti: la strada statale Regina è chiusa in entrambe le direzioni con code lunghissime, oltre dieci chilometri. Tra i paesi colpiti c'è anche Laglio, dove ha la casa George Clooney.
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Iran: studenti annunciano manifestazione antigovernativa domani a Teheran

Teheran, 8 lug. - (Adnkronos/Aki) - Gli studenti iraniani dovrebbero tornare domani a manifestare in piazza a Teheran. Per sabato pomeriggio, infatti, diverse associazioni studentesche si sono date appuntamento nella capitale iraniana in occasione del 12esimo anniversario del '18 tir' (che coincide con il 9 luglio 1999), quando paramilitari e gruppi di Hezbollah fecero irruzione nella Casa dello studente a Teheran, ferendo e uccidendo alcuni giovani.

Scandalo tabloid, arrestato ex portavoce di Cameron. Perquisita redazione 'Daily Star'

David Cameron (Xinhua)
Londra, 8 lug. (Adnkronos/Ign) - E' stato arrestato a Londra Andy Coulson, ex portavoce di David Cameron ed ex direttore di 'News of the World'. Lo rendono noto i media britannici. Coulson, arrestato alle 10.30 di questa mattina (ora inglese), è sospettato di corruzione e di intercettazioni telefoniche, secondo quanto ha confermato Scotland Yard.
L'ex portavoce di Cameron, che ha 43 anni ed era stato assunto quando l'attuale premier era leader dei conservatori all'opposizione, ha negato di essere stato a conoscenza delle intercettazioni condotte dal tabloid della scuderia di Rupert Murdoch che ieri ha annunciato la chiusura.
Nel quadro dell'inchiesta sulle intercettazioni telefoniche è stato riarrestato a Londra anche l'ex giornalista di 'News of the World', Clive Goodman. Goodman, che al 'News of the World' seguiva la Casa Reale, era già stato in carcere quattro mesi, nel gennaio del 2007, dopo aver ammesso di aver condotto intercettazioni telefoniche. Sono stati inoltre perquisiti dalla polizia la redazione e gli uffici del 'Daily Star'. Clive Goodman ora lavora per il Daily Star Sunday.
Cameron nel frattempo si è assunto ogni responsabilità per aver assunto Coulson. ''La decisione di assumerlo è stata mia e solo mia. Siamo diventati amici e penso che abbia svolto il suo lavoro per me in modo molto efficace. E' diventato un amico ed è un amico'', ha spiegato il premier. Cameron ha quindi annunciato l'apertura di due diverse inchieste sul caso, una a cura di un magistrato e l'altra incentrata sull'etica dei media.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Scandalo-tabloid-arrestato-ex-portavoce-di-Cameron-Perquisita-redazione-Daily-Star_312218510336.html

Iran: oscurati tre siti d'informazione vicini a Ahmadinejad

Teheran, 8 lug. - (Adnkronos/Aki) - Sono stati oscurati in Iran tre siti d'informazione vicini al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Lo riferisce il sito filogovernativo Digarban, spiegando che i siti d'informazione Hafte Sobh, Tamashanews e Yekshanbe sarebbero stati oscurati dall'''intelligence parallela''.

Berlusconi annuncia: "Nel 2013 lascio, il candidato premier sarà Alfano"

(Adnkronos)
Roma, 8 lug. (Ign) - "Nel 2013 lascio, tocca ad Alfano". L'annuncio il premier Silvio Berlusconi lo fa durante un'intervista a 'Repubblica'. Intervista in cui si dice convinto che non ci saranno le elezioni anticipate e che le inchieste in corso che lo riguardano "finiranno nel nulla". Spara a zero sui magistrati ("il partito dei giudici si sta preparando all'appuntamento elettorale del 2013"), sferza il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ("è l'unico che non fa gioco di squadra") e blinda il cosiddetto Lodo Mondadori ("L'ha scritto il Tesoro e il Guardasigilli").
Nel 2013 il candidato premier del centrodestra sarà dunque l'attuale segretario del Pdl Angelino Alfano. "Se potessi - aggiunge Berlusconi - lascerei ora. Non mi dimetto, però verrebbe voglia. In ogni caso, alle prossime elezioni non sarò io il candidato premier". E dice che farà "il padre nobile", che farà la campagna elettorale e aiuterà Alfano. "Cercherò di costruire il Ppe in Italia, ma a 77 anni non posso più fare il presidente del Consiglio", sottolinea.
Il Quirinale "non è per me", afferma ancora nell'intervista in cui prevede sia Gianni Letta a salire al Colle: "E' la persona più adatta. Anzi, è una grande persona. E' un buono e ha ottimi rapporti anche con il centrosinistra. Avrebbe anche i loro voti".
Quanto a Giulio Tremonti "lo sopporto perché lo conosco da tempo e va accettato così. Ma è l'unico che non fa il gioco di squadra". "Pensa di essere un genio - aggiunge il premier - e crede che tutti gli altri siano dei cretini. E' carattere, ma alla fine non può far niente. Anche lui: dove va? Anche nella Lega - sottolinea il presidente del Consiglio - hanno un po' preso le distanze". E il 'cretino' a Brunetta? "E' emblematico. Brunetta, giustamente, parlava ai nostri elettori". Tremonti, invece, "parla solo ai mercati".
Non manca un riferimento al "partito dei giudici" che "si sta preparando alle prossime elezioni". "Tutti - aggiunge il Cavaliere - cercano dei meriti per farsi candidare. La loro è semplice invidia sociale".
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Berlusconi-annuncia-Nel-2013-lascio-il-candidato-premier-sara-Alfano_312217592048.html

Omicidio Melania, sequestrate due valigie: una da Parolisi e l'altra nella casa dei Rea

Ascoli Piceno, 8 lug. - (Adnkronos/Ign) - Due valigie sono state sequestrate e portate via dai carabinieri al termine delle perquisizioni eseguite questa mattina nell'abitazione di famiglia di Salvatore Parolisi, a Frattamaggiore, e nella successiva perquisizione in casa dei familiari della moglie, Melania Rea, uccisa e trovata morta nel bosco di Ripe di Civitella.
A quanto si apprende da fonti investigative, i carabinieri di Ascoli Piceno hanno sequestrato anche altri oggetti, dando applicazione al mandato della Procura.
''Come mi sento? Come sempre, sono sicuro di me stesso'', ha detto ai microfoni di Tgcom il caporal maggiore dell'esercito italiano accusato dell'omicidio volontario di sua moglie, commentando la prequisizione dei carabinieri. E alla giornalista che chiedeva il senso di queste perquisizioni, il caporal maggiore ha rilanciato: ''Chiedetelo ai diretti interessati''.
In particolare gli investigatori cercavano una valigia che era stata notata da un amico nell'auto di Salvatore il giorno della scomparsa di Melania.