Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
venerdì 25 febbraio 2011
IRAQ: MIGLIAIA IN PIAZZA, 15 MORTI NEL 'GIORNO DELLA COLLERA'
Libia: Nato, ci prepariamo ad ogni eventualita'
Nuovo record per benzina e diesel La crisi in Nord Africa spinge i prezzi
Il costo del petrolio non si ferma: in arrivo la stanagata alla pompa Obama: presto la stabilizzazione Schizzano anche i biglietti aerei.
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http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/390624/
Tunisia: in migliaia chiedono dimissioni governo
LIBIA: AMBASCIATA USA A TRIPOLI SOSPENDE TUTTE ATTIVITA'
Silvio: per gli Usa un leader che è una disgrazia e un motivo di imbarazzo
Domanda da cento milioni: sapreste indovinare a quale Presidente del Consiglio si riferiscono gli americani?
Ormai parlare dei giornali stranieri che ci deridono per le imprese di Berlusconista diventando come gli esercizi di grammatica delle scuole medie: doloroso ma necessario. Stavolta è ilProgress Report che cerca di spiegare al suo pubblico cosa capita inItalia. Lo deve spiegare perché nel resto del mondo la gente comune resta attonita quando sente raccontare le storielle del Bunga Bunga. Siccome uno non riesce a capacitarsi, glielo spiegano per bene, con tutti i link del caso.
ANNIVERSARIO – Altro fatto (come se non bastassero tutti gli altri) che inorridisce assai il popolo statunitense, innamorato da sempre della propria patria a stelle e strisce, è che tutto ciò avvenga nel 150esimo anniversario della nascita del nostro paese. Per non dire dell’atteggiamento ambiguo nei confronti di Gheddafi all’inizio della rivolta libica, ambiguità che è stata corretta solo ora che Gheddafi ha deciso che odia l’Italia. Ci ha preceduto lui, insomma, mentre noi stavamo tentennando in attesa di decidere quale posizione prendere di fronte a un dittatore che massacra la folla. Queste cose vengono notate nel resto del mondo, anche senza bisogno dei cable di Wikileaks.
PAESE INFLUENTE – “In tempi di globale debolezza economica, di sfide economiche inEuropa, di rivoluzioni in Nord Africa, mentre la Nato è impegnata di Afghanistan, è il momento sbagliato per un paese importante come l’Italia di avere un leader che è diventato una disgrazia nazionale e un motivo di imbarazzo globale”. Come dar torto a chi fa tale osservazione? Poi, al culmine della desolazione, inaspettata giunge questa frase: “l’Italia è un paese molto influente e importante negli affari mondiali. Ha la settima economia del mondo e il nono budget mondiale investito nella difesa. È uno dei paesi fondatori della Comunità Europea ed è stato membro del G-8 e del G-20.” Non sembra nemmeno che si parli di noi, talmente abbiamo perso la stima di noi stessi. Però noi siamo riusciti a fare anche queste cose, ma ce lo siamo dimenticato, tra un bunga bunga, una tenda di Gheddafi in centro a Roma e un lettone di Putin. Davvero devono essere gli americani a ricordarci chi siamo?
Libia: Gheddafi, uccideremo chi protesta
Dall'Egitto alla Tunisia, gli altri fronti caldi
Battaglia a Tripoli: decine i morti Gheddafi in piazza parla alla folla: "Il popolo mi ama, vinceremo"
Berlusconi: nessuno può fare meglio di me. Sinistra conquistata dal bunga-bunga
Sangue libico, armi italiane
Il blog al tempo dei social media
Molti di quelli che si definiscono ex-blogger, dicono che hanno abbandonato il bloggin perché stufi di passare il tempo a scrivere lunghi post che poi nessuno avrebbe letto; altri invece dicono che non aveva più senso continuare perchè è più semplice mantanere rapporti coi propri contatti attraverso i social network. Ma non si corre il rischio di parlare di due cose differenti? O meglio, sarebbe anche interessante sapere, da questi ex-blogger, quale fosse il motivo per cui hanno aperto un blog, quale obiettivo si proponevano. Il problema di veicolare i propri messaggi esiste, ma va affrontato in maniera diversa. Non credo che Arianna Huffington nel creare il suo blog, The Huffington Post, non si sia posta il problema di come raggiungere il più vasto pubblico per comunicare le sue notizie. E vedi com'è finita. The Huffington Post è stato venduto ad AOL per 315 milioni di dollari, essendo diventato un vero e proprio sito di news online, con milioni di visitatori al giorno. Certo, chi vuole aprire un blog lo fa per svariati motivi, anche solo per il paicere di scrivere e non per la necessità di essere letti da milioni di persone. Va considerato anche questo.
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http://www.agoravox.it/Il-blog-al-tempo-dei-social-media.html
La regione più povera d’Italia fa guadagnare miliardi di euro all’ENI
Infatti, andando sul sito governativo, dello Sviluppo Economico, si troveranno i dati di produzione degli idrocarburi in Kg, mentre sappiamo benissimo che il costo del petrolio sulle borse mondiali lo si calcola al barile, e vi assicuro non è così semplice convertire i barili di greggio in kg, questo perché il petrolio è venduto in almeno una dozzina di qualità.
Infatti esiste sul greggio, un “differenziale di qualità”, si va dal ultra light&sweet (ultra leggero e dolce) alheavy&sour (pesante e acido) (sour e sweetdipendono dalla % di zolfo – light e heavy dai gradi API). Ci sono petroli heavy&sweet (pesanti ma dolci) e petroli light&sour (leggeri ma acidi).
Tenete presente che per gradi API > 40 i petroli sono light, inferiore a 25 sono heavy, in mezzo sonomedium (i gradi API, la cui scala va da 1 a 100, sono inversamente proporzionali alla densità).
E’ ovvio che i petroli light (cioè costituiti da miscele di idrocarburi leggeri) hanno una più alta resa in benzina + frazioni leggere e bassa in oli pesanti e bitumi, viceversa gli heavy.
Ad una scala API da 1 a 100, corrisponde un range di densità da 1,07 (heavy) a 0,61 (light) (numeri arrotondati). Per cui 1000 litri di petrolio pesano da 1,07 a 0,61 tonnellate.
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http://www.agoravox.it/La-regione-piu-povera-d-Italia-fa.html
ITALIA - Internet. Sequestro preventivo scritti presunti diffamatori: Cassazione avalla
LIBIA: UE, ACCORDO EMBARGO ARMI E CONGELAMENTO BENI
La Russa diserta il vertice della Nato "Mi spiace, ma c'è il voto di fiducia"
Il ministro: "Era riunione informale, avevo già deciso di non partecipare per la concomitanza col milleproroghe. Poi, ahimé, è diventata importante"
di MARCO BRACCONI
Il ministro: "Era riunione informale, avevo già deciso di non partecipare per la concomitanza col milleproroghe. Poi, ahimé, è diventata importante"
La crisi non tocca casa Berlusconi 118 milioni di dividendi per il premier
Conti d'oro malgrado la recessione per le aziende di famiglia del presidente del consiglio. Dai conti chiusi il 30 settembre Marina ha incassato cedole per 12 milioni di euro e Piersilvio per 5 milioni. Nelle casse delle 4 holding personali del capofamiglia circa 544 milioni di liquidi
di ETTORE LIVINILa prescrizione breve per salvare il premier dalla sentenza sul caso Mills
Quel caso spaventa più di Ruby. E allora potrebbe arrivare in extremis una leggina…Non solo Ruby, anzi. In casa Berlusconi il processo per prostituzione minorile e concussione che andrà ad aprirsi il 6 aprile a Milano è in questo momento l’ultimo dei problemi. Un po’ perché – come si sussurra nelle segrete stanze – a Napoli il pubblico ministero John Woodcock sarebbe pronto, a quanto pare, ad aprire un’altra inchiesta su un filone più pecoreccio di quello portato avanti dalla procura di Milano. Magari con protagonista quella Sara Tommasi che a tutti finora è sembrata una testimonial, più che una testimone. Ma soprattutto, sarebbe in procinto di arrivare, con un blitz parlamentare dell’ultim’ora, una leggina per salvare il premierda un caso che scotta molto di più di quello di Ruby: il processo Mills, che nel frattempo sta per arrivare a sentenza. Il retroscena lo racconta Ugo Magri sulla Stampa:
L’idea più gettonata tra i «consigliori » consiste nella prescrizione abbreviata di un quarto per tutti coloro che siano incensurati (e Berlusconi, guarda caso, lo è). Sarebbe un doppio colpo di spugna, su Mills e sul processo Mediatrade. In Parlamento scoppierebbe la guerra atomica, pure col Colle si arriverebbe alla stretta definitiva, «ma tant’è »,dicono aPalazzoGrazioli. Ecco dunque Napolitano che viene messo preventivamente sotto pressione. Con molto garbo (ma altrettanta fermezza) lo chiamano in causa Cicchitto e Quagliariello come quei calciatori che corrono dall’arbitro perché estragga il cartellino giallo contro un avversario, in questo caso contro Fini che getta benzina sul fuoco delle polemiche. Se non interviene, è il sottinteso, vuol dire che Napolitano fischia a senso unico, e non si lamenti poi se la partita gli sfugge di mano… L’altro avvertimento di queste ore è diretto ai media. La fine del divieto di acquistare nuovi giornali per chi ha le tivù (nuova versione del «Milleproroghe ») viene letta dal centrista Rao come una minaccia del premier. Suona più o meno così: «Dal 31 marzo possiamo fare shopping nella carta stampata, attenti voi che nelle redazioni scriverete deimiei processi…».
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“Silvio, troppo sesso fa male”: spot animalista percula il caso Ruby
La PETA, (People for the ethical treatment of animals), una delle più importanti associazioni animaliste del mondo, ha lanciato una nuova campagna spot dalla suasede tedesca. “Fare troppo sesso fa male, castra i tuoi animali, ce ne sono già troppi senza una casa”: a campeggiare, come esempio dei danni del sesso, il nostro premier, Silvio Berlusconi - in tre lingue diverse!