Il costo del petrolio non si ferma: in arrivo la stanagata alla pompa Obama: presto la stabilizzazione Schizzano anche i biglietti aerei.
ROMA
La crisi nel Nord Africa e in particolare la situazione in Libia si fa sentire sui prezzi dei carburanti: le quotazioni del petrolio continuano ad essere in rialzo. Il Brent ad esempio ha superato i 110 dollari al barile e le ultime due chiusure delle sessioni del Platt’s hanno fatto registrare ancora aumenti nell’ordine di 0,010 euro/litro per la benzina e di 0,020 per il gasolio, in parte già assorbite sul prezzo finale.
Inevitabili le ricadute sul prezzo finale della benzina: con l’intensificarsi dei disordini in Libia, il prezzo internazionale del petrolio salirà e considerato anche l’apprezzamento dell’Euro nei confronti del dollaro, la Figisc Confcommercio stima che nei prossimi giorni ci saranno ulteriori rincari tra 1,5 centesimi di euro al litro per il gasolio e di 2 centesimi per la benzina. La Figisc ricorda che sul mercato interno, i prezzi alla pompa della benzina hanno fatto registrare un aumento di +0,021 euro/ litro con Iva per la benzina e di +0,026 euro/litro per il gasolio. «Nel panorama europeo dei prezzi, l’Italia - in una classifica decrescente dal prezzo più caro a quello meno caro - è posizionata al nono posto per il prezzo della benzina ed al sesto posto per il prezzo del gasolio».
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http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/390624/
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